Forme di mercato Forma di mercato N. imprese Barriere all’entrata Prodotto Concorrenza perfetta infinito assenti omogeneo Concorrenza Monopolistica molte assenti differenziato Oligopolio poche significative Omogeneo/dif ferenziato Monopolio una elevate unico Concorrenza perfetta Concorrenza perfetta Equilibrio di breve periodo Equilibrio di breve periodo- Settore P € S In concorrenza perfetta sul mercato ci sono: -una domanda per il bene inclinata negativamente -un’offerta per il bene inclinata positivamente D O O Q (m) (a) settore Equilibrio di breve periodo- Settore P € S In concorrenza perfetta l’intersezione tra la domanda aggregata e l’offerta aggregata determinano prezzo e quantità di equilibrio per il mercato Pe D O Qe Q (m) (a) settore Q O Equilibrio di breve periodo- Settore P € S Conoscendo le intercette è possibile calcolare il surplus dei consumatori e dei produttori in concorrenza perfetta SC Pe SP D O Qe Q (m) (a) settore Q O Esercizio 1 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta La curva di domanda inversa di un bene è data da Pd=20-2Q mentre la curva di offerta è data da Ps=5+Q. Assumendo concorrenza perfetta, determinare: i) prezzo e quantità di equilibrio; ii) surplus dei consumatori; iii) surplus dei produttori. Esercizio 1 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta La curva di domanda inversa di un bene è data da Pd=20-2Q mentre la curva di offerta è data da Ps=5+Q. Assumendo concorrenza perfetta, determinare: i)Pd=Ps 20-2Q=5+Q 15=3Q Q=5, P=20- 2 x5=10 (oppure 5+5=10) Esercizio 1 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta ii) Surplus consumatori Intercetta con asse P della domanda se Q=0, Pd=20 Quindi SURPLUS CONSUMATORI= (20-10) X 5/2=25. iii) Surplus produttori Intercetta con asse P dell’offerta se Q=0, Ps=5 Quindi SURPLUS PRODUTTORI= (10-5) X 5/2=12,5 Esercizio 1 SURPLUS CONSUMATORI=25 € P S 10 SURPLUS PRODUTTORI= 12,5 D O 5 Q (m) (a) settore Q O Ricavo totale, ricavo medio e ricavo marginale • Per esaminare il comportamento dell’impresa nelle diverse forme di mercato dobbiamo utilizzare: la nozione di ricavo totale; la nozione di profitto; la nozione di ricavo medio; la nozione di ricavo marginale. Ricavo totale e profitto totale • In generale, dati P(Q) e Q abbiamo che • Ricavo totale (RT) se vengono vendute Q quantità è dato da • RT=P(Q) x Q • dove P(Q) è il prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per acquistare Q, ovvero è la domanda inversa. • Il profitto è dato da П(Q)=RT(Q)-CT(Q) Profitto totale e profitto medio • Il profitto può essere calcolato anche per ogni quantità (profitto medio): Profitto medio=(RT(Q)-CT(Q))/Q Profitto medio=RME-CME • Il profitto totale può poi essere ottenuto moltiplicando il profitto medio per Q. Ricavo medio e marginale • Ricavo medio è rapporto tra RT e Q, cioè RME=(P(Q) x Q)/Q=P(Q) dove P(Q) è il prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per acquistare Q, ovvero è la domanda inversa. • Ricavo marginale è l’incremento di ricavo totale per la vendita di un’unità in più cioè • RMG=ΔRT/ ΔQ dove ΔQ=1. Massimizzazione del profitto • Obiettivo dell’impresa è quello di massimizzare il profitto. • La quantità che massimizza il profitto è Q* tale che RMG(Q*)=CMG(Q*) • Perché? Perché le altre due soluzioni possibili non massimizzano il profitto… Massimizzazione del profitto • Proviamo a considerare i valori di Q in cui RMG(Q)>CMG(Q) qui il ricavo marginale è superiore al costo marginale: non ha senso fermare la produzione a questo punto perché si può ancora guadagnare producendo di più. • Ora consideriamo i valori di Q in cui RMG(Q)<CMG(Q) qui il ricavo marginale è inferiore al costo marginale: vuol dire che produrre l’ultima unità determina una riduzione del profitto, quindi quell’ultima unità non è ottimale per l’impresa. Equilibrio di breve periodo Settore Impresa P € S D = RME=RMG Pe D O O Q (milioni) (a) settore Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo Settore Impresa P € CMG S D = RME=RMG Pe D O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo Settore Impresa P € CMG S Pe CME D CME (Qe) D O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo Settore Impresa P € CMG S Pe CME D CME (Q) D O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa Esercizio 2 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta Dato l’equilibrio determinato nell’esercizio 1, si consideri l’impresa che ha costi marginali pari a CMG=(5/2)Q+5 e costi medi pari a CME=(5/4)Q+5 i) specificare quale quantità verrà prodotta dall’impresa; ii) calcolare il profitto ottenuto Esercizio 2 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta i) CMG=P (5/2)Q+5=10 (5/2)Q=5 Q=2 ii) Profitto medio: RME-CME(Q)=P-CME(Q) 10-(5/4)x2-5= 10-5-5/2=5-5/2=5/2 Profitto totale=5/2 x 2=5 Equilibrio di breve periodo: casi particolari E’ possibile che il prezzo sia tale da intersecare il CMG non in un solo ma bensì in due punti. Di questi due punti, uno è nel tratto discendente della curva di CMG e l’altro è in quello ascendente. Fermare la produzione nel punto in cui RMG=CMG e CMG è nel suo tratto discendente farebbe perdere del profitto e non è quindi ottimale per l’impresa. La quantità scelta dall’impresa è quindi sempre nel tratto ascendente della curva di CMG Equilibrio di breve periodo: casi particolari Settore Impresa P € CMG S D = RME=RMG Pe D O O Q (m) (a) settore Q1 Q* Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo: casi particolari E’ anche possibile che il prezzo (=RME) sia inferiore al costo medio in corrispondenza della quantità ottimale. Questo vuol dire che il meglio che può fare l’impresa nel breve periodo è minimizzare la perdita. La perdita minima è sempre identificabile attraverso il confronto tra CME e RME Equilibrio di breve periodo: casi particolari Settore Impresa P € CMG S CME Pe D O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa CME Equilibrio di breve periodo: casi particolari Un’impresa in perdita potrebbe continuare ad operare? Sì, se è in grado di finanziare la perdita, fino a quando il prezzo è in grado di coprire almeno i costi variabili. Infatti, anche se i costi fissi non risultano coperti nel breve periodo, essi potrebbero essere ridotti nel lungo periodo. Tuttavia, quando il ricavo medio è pari al valore di minimo dei costi variabili medi l’impresa si trova sul punto di chiusura. Equilibrio di breve periodo: punto di chiusura Settore Impresa P € CMG S CME CVM Pe D2 = RMe2= RMg2 D2 O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo: la curva di offerta della singola impresa Si è visto in precedenza che ogni impresa in concorrenza perfetta produce nel tratto crescente della curva di costo marginale; Questo vale per ciascuna delle imprese che operano in concorrenza perfetta: quindi ciascuna di queste imprese non è disponibile a vendere una quantità superiore di bene se non ad un prezzo unitario superiore, pari al costo per produrla. Equilibrio di breve periodo: la curva di offerta della singola impresa S P € CMG a P1 b P2 D1 D2 O O Q (m) (a) settore Q2 Q (00) (b) impresa D1 = RMg1 D2 = RMg2 Equilibrio di breve periodo: la curva di offerta della singola impresa S P € CMG a P1 b P2 c P3 D1 D3 O D2 O Q (m) (a) settore Q3 Q (00) (b) impresa D3 = RMg3 Equilibrio di breve periodo: la curva di offerta della singola impresa S P € S a P1 b P2 c P3 D1 D3 O D2 O Q (m) (a) settore Q (00) (b) impresa Equilibrio di breve periodo: la curva di offerta del mercato La curva di offerta di mercato è la somma orizzontale delle curve di offerta delle singole imprese: ad ogni prezzo indica la quantità che i produttori sono complessivamente disposti ad offrire. Poiché le curve di offerta singole sono positivamente inclinate, anche la curva di offerta di mercato (aggregata) è positivamente inclinata. Esercizio 3 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta Ipotizzando che la curva di offerta aggregata in concorrenza perfetta sia data da Ps=5+Q, e che la curva di costo marginale per una delle imprese che operano su questo mercato sia data da CMG1=(5/2)Q+5 calcolare l’offerta aggregata delle altre imprese che operano sul mercato. Esercizio 3 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta La curva di offerta aggregata esprime la quantità che complessivamente le imprese in concorrenza sono disposte ad offrire per un determinato prezzo: Ps=5+Q Qs=P-5 Quindi la quantità che complessivamente le imprese potranno offrire è data dal prezzo meno 5 unità. Esercizio 3 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta La curva di offerta dell’impresa coincide con il tratto ascendente della curva di costo marginale. In questo caso la curva di costo marginale è sempre crescente, quindi la curva di offerta dell’impresa è il costo marginale. P1s=CMG1 P1s=(5/2)Q+5 Esercizio 3 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta Otteniamo la quantità che la singola impresa è disposta ad offrire (per un determinato prezzo) P1s=(5/2)Q+5 (5/2)Q1s=P-5 Q1s=(2/5)P-2 Esercizio 3 su equilibrio di BP in concorrenza perfetta A questo punto l’offerta delle altre imprese Qalt è quella che, sommata all’offerta dell’impresa 1, dà l’offerta complessiva (2/5)P-2+Qalt=P-5 Qalt=P-5-(2/5)P+2 Qalt=(3/5)P-3 Infatti, sommando quest’ultima a quella dell’impresa: Qalt+ Q1s=(2/5)P-2+(3/5)P-3=P-5 Concorrenza perfetta Equilibrio di lungo periodo Equilibrio di lungo periodo Nel lungo periodo è possibile che un’impresa consegua un profitto (CME<RME) solo transitoriamente… …la presenza di un profitto attira nuove imprese che, a causa dell’assenza di barriere all’entrata e data la possibilità di variare tutti i fattori produttivi, entrano sul mercato: questo fa aumentare l’offerta e scendere il prezzo… …fino a quando per tutte le imprese il RME copre semplicemente i costi (zero profitti) Lungo periodo- realizzazione di profitti P € S1 Producendo nel punto di minimo del CMELP le imprese conseguono un profitto CMELP P1 D 1= P1 D O O Q (m) (a) settore Q* Q (00) (b) impresa Lungo periodo-equilibrio senza (extra)profitti P …il profitto attira nuove imprese che entrano e aumentano l’offerta riducendo il prezzo… € S1 Se …questo processo prosegue fino a quando il prezzo si riduce a livello tale che non ci sono più (extra)profitti P1 CMELP D1 PL DL D O O Q (m) (a) settore QL Q (00) (b) impresa Equilibrio di lungo periodo L’equilibrio di lungo periodo avviene quindi in un punto di tangenza tra il prezzo e la curva di costo medio di lungo periodo. Dato che il costo medio di LP è l’inviluppo delle curve di costo medio di BP, l’equilibrio di LP corrisponde anche ad una soluzione di equilibrio di breve periodo. € P (BP)CMG (BP)CME CMELP Y DL RMe = RMg O Q Q Monopolio Caratteristiche del monopolio come forma di mercato • Esiste una sola impresa dominante – La domanda dell’impresa coincide con la domanda del mercato • Esistono invalicabili barriere all’entrata – natura legale (monopolio legale) o economica (monopolio naturale): il BP e il LP sono sostanzialmente identici • Bene unico Ricavo medio e ricavo marginale in monopolio • L’impresa ha di fronte la domanda di mercato, P(Q) che coincide con il ricavo medio. • In questo caso il RMG ha in comune con il ricavo medio solo il punto di intersezione con l’asse dei prezzi: • RME>RMG • L’impresa monopolista può sfruttare il suo potere di mercato ma deve accettare il fatto che la disponibilità a pagare per un’unità in più diminuisca all’aumentare della quantità venduta. Ricavo medio e ricavo marginale in monopolio • • • • • • • • • P 9 8 7 6 5 4 3 2 Q 0 1 2 3 4 5 6 7 RT RMG 0 0 8 8 14 6 18 4 20 2 20 0 18 -2 14 -4 Ricavi Ricavo medio e ricavo marginale in monopolio RME RMG O Q Q Equilibrio di monopolio • L’impresa sceglie la quantità Qm tale che CMG (Qm)=RMG (Qm) • Data questa quantità, l’impresa impone poi ai consumatori il massimo prezzo che questi sono disponibili a pagare per quella quantità, cioè P(Qm). • L’equilibrio di monopolio è quindi la combinazione (Qm; P(Qm)). R,C P (Qm) CMG EQUILIBRIO DI MONOPOLIO M RME RMG O Qm Q Equilibrio di monopolio • In equilibrio, il monopolista otterrà un profitto che può essere calcolato moltiplicando il profitto medio per le quantità prodotte. Profitto medio=RME(Qm)-CME(Qm) Profitto totale=Profitto medio x Qm • Normalmente il monopolista consegue un profitto, ma nel monopolio naturale vedremo la possibilità di una perdita. R,C RME (Qm) CMG M RME RMG O Qm Q R,C CMG CME RME (Qm) M CME (Qm) RMe RMG O Qm Q € CMG CME RME (Qm) Profitto CME (Qm) RME RMG O Qm Q Esercizio 4 su equilibrio in monopolio La curva di domanda inversa di un bene è data da Pd=20-2Q. Il mercato ha la forma di monopolio e i costi marginali del monopolista sono dati da MC=5+Q. Sapendo che il RMG in questo caso è dato da RMG=20-4Q, e che i costi medi sono pari a CME=5+(1/2)Q calcolare : i) quantità e prezzo di equilibrio; ii) profitto del monopolista. Esercizio 4 su equilibrio in monopolio i) La quantità di monopolio è calcolata uguagliando il costo e il ricavo marginale MC=RMG 5+Q=20-4Q 5Q=15,Q=3 Il prezzo è quello che i consumatori sono disponibili a pagare per la quantità scelta dal monopolista 20-2x3=14 Esercizio 4 su equilibrio in monopolio ii) Il profitto medio del monopolista è dato dalla differenza tra ricavo medio (=prezzo) e costo medio in corrispondenza con la quantità prodotta. Il costo medio è dato da CME (Qm)=5+(1/2) x 3=6,5 Quindi il profitto medio è dato da 14-6,5=7,5 Il profitto totale è uguale a 7,5 x 3=22,5 Confronto tra equilibri di monopolio e di concorrenza perfetta (BP) • Questo confronto varia a seconda che: la curva di costo marginale del monopolio sia uguale a quella di breve periodo di concorrenza perfetta; le due curve siano diverse. • Nella prima ipotesi è facile dimostrare che: il prezzo di monopolio è superiore a quello di concorrenza perfetta, e quindi la quantità è inferiore; il surplus dei consumatori è inferiore in monopolio; Confronto tra equilibri di monopolio e di concorrenza perfetta (BP) il surplus dei consumatori è inferiore in monopolio; la somma del surplus del produttore e di quello dei consumatori in monopolio è inferiore alla somma degli stessi surplus in concorrenza perfetta => SE I CMG SONO GLI STESSI, IL MONOPOLIO E’ CAUSA DI UNA PERDITA SECCA DI BENESSERE SOCIALE Confronto tra monopolio e concorrenza € CMG (= S in conc. Perf.) Surplus dei consumatori in CP Ppc C Surplus del produttore RMe = D O Qpc Q (a) Equilibrio del settore in concorrenza perfetta Confronto tra monopolio e concorrenza € CMG (= S in conc. Perf) Surplus del consumatore in monopolio M Pm C Ppc RMe = D RMg O Qm Qpc (b) Equilibrio del settore in monopolio Q Confronto tra monopolio e concorrenza € CMG Surplus dei consumatori in monopolio (= S in conc. Perf) M Pm C Ppc Surplus del monopolista RMe = D RMG O Qm Qpc (b) Equilibrio del settore in monopolio Q Confronto tra monopolio e concorrenza € CMG (= S in conc. Perf) SC Pm Ppc Perdita secca M C SP RMe = D RMG O Qm Qpc (b) Equilibrio del settore in monopolio Q Oligopolio Caratteristiche • Poche imprese che pongono in essere interazioni strategiche – Il risultato economico di un’impresa dipende anche dalla condotta tenuta dai rivali • Esistono barriere all’entrata – L’entità delle barriere è diversa da settore a settore • Il prodotto può essere omogeneo o differenziato. Tipi di oligopolio • Collusione (oligopolio collusivo): le imprese si accordano in modo da ridurre il grado di concorrenza, attraverso il controllo dei prezzi e delle quantità. Due tipi: collusione tacita; collusione esplicita. • Competizione (oligopolio non collusivo) Tipi di oligopolio • In linea generale, a due (o più) imprese che possono sfruttare barriere all’entrata, conviene colludere per massimizzare il profitto. • Tuttavia, la collusione può non essere sostenibile: ciascuna delle imprese può temere la deviazione dall’accordo collusivo da parte delle altre. • Applicazione del “dilemma del prigioniero”. Oligopolio collusivo esplicito • In questo caso si dice che esiste un cartello di imprese che concordano prezzi e quantità (ad esempio OPEC) in modo da comportarsi, nel loro insieme, come se fossero un monopolista. • Più facile quando imprese sono simili e prodotto è omogeneo. • Ma contrasta con legislazione antitrust a livello nazionale e internazionale. Oligopolio collusivo implicito • Un modo per attuarlo consiste nel riconoscimento di un potere di leadership ad un’impresa leader, distinta dalle altre (imprese follower). • L’impresa leader fissa il prezzo tenendo in considerazione la sua domanda di mercato, come se fosse monopolista sulla sua quota. • Le imprese followers si adeguano al suo prezzo e si dividono la quota residuale del mercato • Le imprese followers non hanno interesse a cambiare la loro strategia (es. vendere di più) per paura di ritorsioni. Oligopolio non collusivo • In questo caso è possibile che le imprese si facciano competizione: di quantità; di prezzo. • In generale, questo tipo di competizione genera una riduzione del prezzo e del profitto e un’aumento delle quantità prodotte rispetto al monopolio. Oligopolio non collusivo • Tuttavia, è possibile che anche in assenza di collusione i prezzi dell’oligopolio rimangano elevati nel tempo. • Una spiegazione è fornita dal cosiddetto modello della domanda spezzata (o “a gomito”). Immaginiamo che inizialmente venga praticato un certo prezzo da tutti: se un oligopolista riduce il prezzo, gli altri si sentiranno costretti a fare altrettanto, per non perdere clienti: in questo tratto la domanda è molto rigida; se invece un oligopolista aumenta il prezzo, gli altri non lo seguiranno: in questo tratto la domanda è elastica. Oligopolio non collusivo • Domanda spezzata per ciascun oligopolista P pe Concorrenza monopolistica Caratteristiche • Molte imprese ma ciascuna dotata di un certo potere su un mercato limitato (“nicchia”). • Non ci sono barriere all’entrata su questi mercati. • Tuttavia, ci sono posizioni di vantaggio che possono derivare da vantaggi di marchio, di immagine, di pubblicità, di brevetto, ecc. Equilibri • Nel breve periodo, ciascuna impresa si crea una nicchia nella quale opera come un monopolista e quindi l’equilibrio avverrà ad una quantità inferiore e ad un prezzo superiore rispetto a quello di concorrenza perfetta. • Si verifica quindi un eccesso di capacità produttiva e una produzione sub-ottimale. Equilibri • Nel lungo periodo, poiché sono assenti le barriere all’entrata, il profitto di ciascun mercato si azzera e le imprese della nicchia praticano un prezzo pari al CMELP. • Tuttavia, se sussistono alcune condizioni questo prezzo sarà comunque superiore (e la quantità inferiore) rispetto a quello che si stabilirebbe in lungo periodo in concorrenza perfetta.