SEMINARIO PERMANENTE “MARIO UNTERSTEINER” MITO/ENIGMA Tre lezioni sull’antropologia del mondo antico Continuano le iniziative del Seminario permanente “Mario Untersteiner”, nato nel 2009 dalla collaborazione tra il Comune di Rovereto e l’Università di Trento, i cui cicli di incontri dedicati al mondo classico e alla sua eredità, sempre più seguiti e apprezzati dal pubblico, sono diventati ormai un appuntamento tradizionale. Per l’anno 2011/2012 le attività prevedono un ciclo di lezioni magistrali dedicate al pensiero mitologico e alla mentalità antica. L’uomo greco viveva in un mondo popolato di divinità e di eroi. L’attitudine al pensiero razionale, così forte nella tradizione greca, conviveva sempre con una mentalità che tendeva a rappresentare l’universo attraverso le figure e le storie della mitologia. Ma chi erano davvero gli eroi e le divinità degli antichi? Cosa significava credere in loro? E cosa possono dire ancora oggi queste figure agli uomini del XXI secolo? Quanto abbiamo ancora da imparare dal mondo mitologico antico, i cui personaggi sono da sempre fondamentali nella tradizione culturale europea, onnipresenti nella letteratura come nell’arte di tutto l’Occidente? Per rispondere a queste domande, il Seminario Untersteiner ha invitato a Rovereto i due maggiori studiosi italiani della mitologia antica. Nel primo appuntamento, svoltosi il 16 novembre, GIULIO GUIDORIZZI, docente all’Università di Torino, ha spiegato chi erano, per gli antichi greci, gli eroi. “Eroe” è diventata una parola comune anche nel nostro vocabolario, dove designa una persona coraggiosa, disinteressata, che rischia la sua vita a beneficio degli altri. In realtà, nell’antica Grecia, l’eroe era una figura più complessa ed enigmatica, una creatura semidivina ma non priva di ombre e di lati oscuri. Tuttavia, rovesciando la famosa formula di Bertolt Brecht (“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”), Guidorizzi ha spiegato come gli eroi fossero necessari e preziosi per l’esistenza individuale e sociale dell’uomo antico (e forse lo sono ancora anche per quello contemporaneo). Il 24 febbraio MAURIZIO BETTINI, docente all’Università di Siena e all’Università di Berkeley (California), introdurrà invece nel mondo degli dei, indagando questa volta la mitologia latina. Lo farà attraverso la figura di una divinità sfuggente e misteriosa, Vertumnus, signore delle stagioni e delle metamorfosi, noto anche per il celebre dipinto in cui fu immortalato dal pittore rinascimentale Arcimboldo. Altra parola che, come “eroe”, abbiamo ereditato dall’antichità è “enigma”. L’enigma è una forma che racchiude i misteri della vita umana e del cosmo. La Grecia, terra del logos, della ragione, è al tempo stesso la terra dell’enigma. Anche nella forma ludica dell’indovinello, l’enigma non perde mai tutta la sua terribile serietà: Omero, raccontavano gli antichi, si uccise per non essere riuscito a rispondere a un indovinello postogli da alcuni pescatori (“Quello che noi abbiamo preso, l'abbiamo lasciato; quanto non abbiamo preso, ce lo portiamo”. Risposta: le pulci). Per indagare sul filo sotterraneo che lega l’enigma antico all’enigmistica moderna, la Sfinge al cruciverba, ci sarà a Rovereto, l’8 marzo, STEFANO BARTEZZAGHI, a cui è affidata la terza e ultima lezione magistrale del ciclo. Non uno studioso del mondo antico, questa volta, ma un semiologo ed enigmista notissimo, docente allo Iulm di Milano, editorialista di “Repubblica” e dell’“Espresso”. Gli eventi, promossi dal Comune e dalla Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, dall’Accademia roveretana degli Agiati e dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, rientrano nell’ambito delle iniziative del Seminario permanente “Mario Untersteiner”. Il Seminario propone iniziative legate alla valorizzazione del prezioso tesoro di volumi e manoscritti in gran parte inediti donato alla città dalla famiglia del grande studioso roveretano Mario Untersteiner (1899-1981). Il fondo, conservato presso la Biblioteca Civica, è una testimonianza unica dell'opera di questo grande intellettuale europeo, studioso del mito, della filosofia e del teatro antico. Nel nome di Untersteiner, si intendono proporre incontri dedicati ai grandi temi e alle grandi figure della cultura e della mitologia greca e alla loro profonda influenza sulla cultura contemporanea. Nella convinzione che le sfide e i problemi posti dalla civiltà greca ci riguardino ancora da vicino; e che il vocabolario e l'immaginario mitologico creati dai greci siano ancora oggi strumenti preziosi ed efficaci per descrivere la condizione umana. SEMINARIO PERMANENTE “MARIO UNTERSTEINER” Responsabile scientifico: Giorgio Ieranò (Università di Trento: [email protected]) Coordinamento: Alice Bonandini (Università di Trento: [email protected]) MITO / ENIGMA Tre lezioni sull'antropologia del mondo antico 1. GLI EROI - Giulio Guidorizzi (Università di Torino), mercoledì 16 novembre, ore 18: "Maledetta la terra che non ha eroi". L'eroe greco tra mito e rituale. 2. GLI DEI - Maurizio Bettini (Università di Siena/University of California Berkeley), venerdì 24 febbraio, ore 17: Vertumnus. Metamorfosi e meraviglie di un dio elegante 3. L'ENIGMA - Stefano Bartezzaghi (Iulm Milano - Editorialista di Repubblica ed Espresso, semiologo ed enigmista), giovedì 8 marzo, ore 18: Corse all'indietro: dall'enigmistica alle antiche combinatorie Il ciclo di incontri è valido come attività di aggiornamento per gli insegnanti SECONDO APPUNTAMENTO VENERDI’ 24 FEBBRAIO, ORE 17, AULA MAGNA DELLA FACOLTA’ DI SCIENZE COGNITIVE, CORSO BETTINI 84, ROVERETO MAURIZIO BETTINI (Università di Siena – University of California/Berkeley): Vertumnus. Metamorfosi e meraviglie di un dio elegante Vertumnus, divinità romana di origine etrusca, signore delle stagioni e delle metamorfosi, è figura enigmatica e misteriosa. La sua principale caratteristica è quella di non avere alcuna identità. In un certo senso, anzi, egli è il dio dell’assenza di identità. Rispetto alle divinità dell’Olimpo, Vertumnus è figura poco conosciuta ma di straordinaria suggestione: il grande pittore rinascimentale Arcimboldo si ispirerà proprio a lui per ritrarre Rodolfo d’Asburgo, principe versato nell’alchimia e nelle scienze occulte. Maurizio Bettini ci conduce al cuore dell’enigma di Vertumnus. Un enigma in cui, seguendo il filo di un’indagine che corre tra mito, linguaggio e società, si può trovare una chiave che schiude alcuni aspetti fondamentali della mentalità antica. MAURIZIO BETTINI, antichista e scrittore, è un’autorità indiscussa nel campo degli studi classici. Professore ordinario di Filologia Greca e Latina all’Università di Siena e Visiting Professor all’University of California (Berkeley), ha tenuto corsi e conferenze in università e istituti di ricerca di tutto il mondo ed è stato tra l’altro Professeur Invité al Collège de France e Directeur d’Études invité all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. E’ fondatore e direttore del Centro antropologia e mondo antico dell’Università di Siena e la sua opera scientifica si caratterizza particolarmente proprio per un approccio di tipo antropologico alle civiltà greca e romana. E’ autore di studi fondamentali sulla letteratura e la società antica, tradotti in diverse lingue. Nell’ambito degli studi antropologici e delle ricerche sul mito si possono ricordare Antropologia e cultura Romana (1986), Il ritratto dell'amante (1992), Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi (1998), Le orecchie di Hermes. Studi di antropologia e letterature classiche (2000), Voci. Antropologia sonora della cultura antica (2008), Affari di famiglia. La parentela nella cultura e nella letteratura antica (2009). Come romanziere e narratore, ha pubblicato tra l’altro In fondo al cuore, Eccellenza (2001), Le coccinelle di Redún (2004) e il recentissimo Per vedere se (2011). E’ collaboratore del quotidiano “La Repubblica”.