8 ELE capitolato

annuncio pubblicitario
Comune di Limbiate
Provincia di Milano
Settore Tecnico - Area LL.PP.
Accordo quadro di sviluppo territoriale per la casa nella Provincia di Milano
Progetto Definitivo-Esecutivo per la ristrutturazione
dell’immobile di Via Trento 2
IMPIANTI ELETTRICI
ALL.8/ELE – VOCI DI CAPITOLATO
Associazione temporanea di professionisti costituita da:
Arch.V.Piaggi - Ordine degli architetti della Provincia di Milano al n.10304
Ing.M.Ripamonti - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano al n.A20088
Ing.P. Marforio - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano al n.A23980
Viale monte Resegone, 14/6 – 20020 Arese (MI) - tel.& fax 02/9380832
1
INDICE
1
ELABORATI ALLEGATI .....................................................................................................................................4
2
QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI..............................................................................................4
3
COLLAUDO DELLE OPERE...............................................................................................................................4
4
MANUTENZIONE E GARANZIA DEGLI IMPIANTI .....................................................................................5
5
DATI DI PROGETTO ............................................................................................................................................6
6
RIFERIMENTI NORMATIVI ..............................................................................................................................6
7
PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI .........................................................................................................8
8
PRESCRIZIONI TECNICHE ESECUTIVE .....................................................................................................10
9
ELENCO DELLE MARCHE AMMESSE ............................ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.
10
DESCRIZIONE IMPIANTI PREVISTI .............................................................................................................21
2
Premessa
La presente sezione del capitolato generale d’appalto è parte integrante e complementare
del citato capitolato generale unitamente agli altri elaborati di progetto riguardanti gli impianti
elettrici che si andranno a realizzare nella porzione di stabile, di proprietà del Comune di
Limbiate, sito in via Trento al civico n° 2 nel comune di Limbiate (MI) oggetto dell’intervento di
ristrutturazione.
Si intendono pertanto definite esaurientemente le caratteristiche delle forniture in modo
tale da consentire alle Ditte concorrenti la valutazione dell’ammontare delle opere e la
formulazione della propria offerta su quotazioni da loro giudicate remunerative e di propria
convenienza.
È però evidente che il progetto ed il presente capitolato, per quanto dettagliati, non
possono essere tali da indicare completamente tutti gli elementi necessari ed occorrenti al
funzionamento delle varie parti degli impianti, nonché descrivere compiutamente tutte le regole
esecutive per le varie categorie delle opere.
Resta perciò inteso che oggetto dell’appalto è anche la fornitura e la posa in opera di
tutte le provviste e le prestazioni, anche se non esplicitamente richiamate, necessarie per
realizzare quanto indicato nei dati tecnici e specifiche descrittive degli impianti.
La qualità di tutte le apparecchiature e dei suddetti mezzi non dovrà essere inferiore agli
standard di qualità prescritti.
3
Elaborati allegati
Gli elaborati allegati al presente Capitolato sono i seguenti:
TAVOLE
ƒ TAV 1 ELE – planimetria disposizione impianti e corpi illuminanti - piano interrato
ƒ TAV 2 ELE – planimetria disposizione impianti e corpi illuminanti - piano terra
ƒ TAV 3 ELE - planimetria disposizione impianti e corpi illuminanti - piano tipo
ƒ TAV 4 ELE - Schema a blocchi distribuzione impianto elettrico
ƒ TAV 5 ELE - Schema a blocchi impianto citofonico
ƒ TAV 6 ELE - Schema a blocchi impianto TV terrestre e satellitare
ALLEGATI
ƒ ALL.1 ELE) - relazione specialistica impianti elettrici
ƒ ALL.2 ELE) - calcoli illuminotecnici
ƒ ALL.3 ELE) - computo metrico estimativo
ƒ ALL.4 ELE) - lista delle lavorazioni e delle categorie
ƒ ALL.5 ELE) - elenco dei prezzi unitari
ƒ ALL.6 ELE) - analisi e determinazione dei nuovi prezzi
ƒ ALL.7 ELE) - elenco delle categorie
ƒ ALL.8 ELE) – voci di capitolato
ƒ ALL.9 ELE) – schemi dei quadri
ƒ ALL.10 ELE) – analisi delle scariche atmosferiche
I documenti sopra elencati costituiscono parte integrante del presente progetto: i
materiali, le apparecchiature od i lavori indicati nelle tavole e negli schemi elettrici, ma, non
menzionati nei restanti allegati o viceversa, la cui fornitura od esecuzione sia implicita per il
completamento di un impianto o di parte di esso, si dovranno ritenere inclusi nella fornitura
come fossero indicati nelle tavole e negli schemi elettrici o specificati nei restanti allegati.
Qualità e provenienza dei materiali
Tutti i materiali da installare dovranno essere della migliore qualità, ben lavorati e
corrispondere perfettamente al servizio cui sono destinati ed alle prescrizioni stabilite dalle norme
e disposizioni legislative di regolamento ed altre particolari date nel presente elaborato.
Qualora la Direzione dei Lavori rifiuti dei materiali, ancorché messi in opera, perché
essa, a suo giudizio insindacabile, li riterrà per qualità, lavorazione o funzionamento, non adatti
alla perfetta riuscita dell'impianto e quindi non accettabili, la Ditta assuntrice, a sue cure e spese,
dovrà allontanare immediatamente dal cantiere i materiali stessi e sostituirli con altri che
soddisfino alle condizioni prescritte.
Collaudo delle opere
Entro tre mesi dalla data del certificato di ultimazione dei lavori, sarà effettuato da parte
del Direttore dei Lavori o da tecnici appositamente indicati dalla Committenza, il collaudo delle
opere eseguite.
A scelta della Committenza il collaudo potrà essere sostituito dal Certificato di regolare
esecuzione redatto dal Direttore dei Lavori nel caso si verifichino le condizioni previste nella
normativa vigente.
Esso consisterà principalmente nell'accertamento qualitativo e quantitativo dei materiali
ed apparecchiature impiegate e nelle verifiche principali di esecuzione degli impianti stessi come
prescritte dalle norme CEI.
In particolare dovranno essere effettuati tutti i possibili esami a vista e verificate:
4
• la sfilabilità dei conduttori preferibilmente nei tratti non rettilinei;
• la calibratura interna e della condizione di posa dei tubi e dei conduttori;
• la taratura ed efficienza delle protezioni delle sovracorrenti;
• il corretto funzionamento degli interruttori differenziali;
• le protezioni contro i contatti diretti;
• le protezioni contro i contatti indiretti;
• la misura della caduta di tensione;
• la resistenza d'isolamento verso terra e fra conduttori appartenenti a polarità diverse;
• il valore della resistenza dell'impianto di terra ed il suo coordinamento con i tipi di protezione
adottati;
• la continuità della rete di terra ed il valore in ohm della stessa;
• la corretta installazione ed il funzionamento delle apparecchiature atte a fornire l'illuminazione
di sicurezza.
Nel caso che alle visite di collaudo venisse constatata la necessità di qualche lavoro di
riparazione o di completamento, il collaudo stesso sarà rinviato e definito solo quando il
Collaudatore avrà verificato con visita successiva, richiesta dall'Appaltatore, la regolare esecuzione
dei lavori e delle riparazione ingiunte.
In caso di rifiuto o di ritardo, entro il termine che potrà essere stabilito dal Collaudatore
l'Ente Appaltante potrà provvedere direttamente a tutto carico dell'Appaltatore.
L’Ente Appaltante potrà occupare, in tutto o in parte, i nuovi ambienti oggetto del
presente appalto, anche prima del rilascio del Certificato di collaudo, senza che ciò implichi
l'accettazione delle opere da parte sua.
Il rilascio del Certificato di collaudo non esonererà l'Appaltatore dalle garanzie e
responsabilità di legge.
Manutenzione e garanzia degli impianti
La Ditta appaltatrice dovrà assumersi l'obbligo di garanzia e gratuita manutenzione di
tutti gli impianti eseguiti fino all'emissione del certificato di regolare esecuzione.
Pertanto, per tutto quel periodo, la Ditta assuntrice dovrà riparare, tempestivamente e a
sue spese, tutti i guasti e le imperfezioni che si verificheranno negli impianti per effetto della
buona qualità dei materiali e per difetti di montaggio o di funzionamento, escluse soltanto le
riparazioni dei danni che, a giudizio del Direttore dei Lavori, non potranno attribuirsi all'ordinario
esercizio degli impianti, ma ad evidente imperizia e negligenza del personale dell'Ente appaltante e
degli utenti stessi che ne faranno uso.
5
Dati di progetto
TENSIONI DI RIFERIMENTO
• Tensione di consegna ENEL
400/230 V 50 Hz
• Tensione di esercizio
400/230 V 50 Hz
SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
• Sistema di distribuzione tipo TT
• Distribuzione a 5 conduttori (3 F + N + PE) per sistema trifase 400 V.
• Distribuzione a tre conduttori (F + N + PE) per sistema monofase 230 V.
• La colorazione dei conduttori dovrà corrispondere alla normativa in vigore
CADUTE DI TENSIONE MASSIME
• Circuiti di illuminazione 4%
• Circuiti di forza motrice 4%
misurate all'utilizzatore più distante dal punto di inizio dei circuiti di bassa tensione
Riferimenti normativi
Gli impianti contemplati nella presente descrizione dovranno essere realizzati
osservando scrupolosamente le normative CEI ed UNI vigenti, con particolare riferimento a
quelle dei fascicoli sottoelencati:
- 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo;
- 11-25 Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata;
- 16-4
Individuazione dei conduttori isolati e nudi tramite colori;
- 17-13 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT);
- 20-21 Calcolo della portata dei cavi elettrici;
- 20-27 Cavi per energia e per segnalamento - Sistema di designazione;
- 20-40 Guida per l'uso dei cavi a bassa tensione;
- 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare (completa di variante V1);
- 31-30 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 10:
Classificazione dei luoghi pericolosi;
- 31-35 Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas Guida all’applicazione della Norma CEI 60079-10 (CEI 31-30) - Classificazione dei
luoghi pericolosi + esempi di applicazione;
- 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua (Parti da 1 a 7 comprese);
- 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario;
- 64-50 Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici;
- 81-10 Protezione contro i fulmini;
-103-1
Impianti telefonici interni (edizione completa);
6
- UNI EN 12464-1 Light and lighting – Lighting of work placet – Part 1: Indoor places (ed.
2002).
- UNI EN 1838 Illuminazione di emergenza;
- UNI 11222 Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.
I materiali di fornitura ed installati, dovranno inoltre sottostare a:
- Norme UNEL (Unificazione Elettrotecnica Italiana);
- Norme IEC emesse dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale (per apparecchiature o
materiali non contemplati dalle norme CEI);
- IMQ Marchio Italiano Qualità.
La rispondenza alla legislazione antinfortunistica si intende specificatamente riferita, per
quanto riguarda gli impianti elettrici, a:
- Legge
1
marzo
- DM
16 febbraio
1982
- LR regione 20 febbraio
Lombardia
- DM
14 giugno
1989
n.
1989
n.
- DM
12 aprile
1996
- DPR
24 luglio
1996
n.
2000
n.
- LR regione 27 marzo
Lombardia
1968
n.
186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature ed impianti elettrici ed elettronici
Modificazioni del Decreto Ministeriale del 17/09/65
concernente la determinazione delle attività soggette
alle visite di prevenzione incendi
6
Norme
sull'eliminazione
delle
barriere
architettoniche e prescrizioni tecniche di attuazione
236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire
l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici
privati e di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e
dell’eliminazione delle barriere architettoniche
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e
l’esercizio degli impianti termici alimentati da
combustibili gassosi
503 Regolamento recante norme per l'eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici
17 Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad
uso di illuminazione esterna e di lotta
all’inquinamento luminoso
ed alle raccomandazioni e prescrizioni emanate da:
- Società erogatrice dell'energia elettrica;
- Società per l'esercizio telefonico;
- Comando Vigili del Fuoco competente per territorio;
- A.S.L. competente per territorio.
Le norme, i regolamenti, le prescrizioni suddette, a cui far riferimento sono quelle
vigenti alla data dell'appalto e quelle eventualmente emanate durante il corso dei lavori, fino al
collaudo definitivo e conseguente consegna degli impianti.
7
Prescrizioni tecniche generali
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI CON PARTI IN TENSIONE
La protezione contro i contatti diretti dovrà essere attuata mediante isolamento delle
parti attive o con interposizione di involucri o barriere.
La protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata mediante l’utilizzo di involucri e
condutture aventi caratteristiche di doppio isolamento e l’installazione di dispositivi per il
sezionamento dei circuiti nel caso si verifichi la presenza di una corrente differenziale.
Dette protezioni dovranno comunque essere realizzate in conformità alla norma CEI
64-8.
QUADRI ELETTRICI
I quadri elettrici sono componenti dell’impianto pertanto i quadri non sono oggetto
della presente progettazione.
Il presente progetto di impianto fornisce al costruttore dei quadri i dati di ingresso, i dati
nominali delle apparecchiature che il quadro dovrà contenere ed alcune caratteristiche della
carpenteria nel seguito elencate: il materiale di cui dovrà essere costituita, il grado di protezione, la
tipologia (da incasso, parete, a pavimento), le sue dimensioni minime, presenza o meno della
porta e le sue caratteristiche minime (oblò trasparente e tipo di serratura).
Sarà compito del costruttore dei quadri dichiararne la conformità alle norme dopo aver
effettuato le eventuali prove previste.
Il costruttore sopra citato dovrà rilasciare, per ogni quadro fornito, la dichiarazione di
conformità alle norme CEI EN 60439 (CEI 17-13/1) o CEI 23-51 unitamente al rapporto di
prova.
Se il costruttore dei quadri coincide con l’installatore dell’impianto, si ritiene che la
dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico allo stato dell’arte, ai sensi del DM n° 37 del 22
gennaio 2008, sia comprensiva di quella relativa ai quadri elettrici.
Ogni quadro dovrà riportare, incisi o stampigliati su apposita targhetta fissata in modo
imperdibile al fronte dell’apparecchiatura, i dati di targa del quadro nel seguito elencati:
nome o marchio di fabbrica del costruttore;
numero di matricola o di identificazione dell’apparecchiatura;
norma europea CEI EN 60439-1 o norma italiana CEI 23-51;
corrente nominale;
natura della corrente e frequenza;
tensione di funzionamento nominale;
gradi di protezione.
Tutte le altre informazioni caratteristiche dell’apparecchiatura dovranno essere riportate
sui documenti forniti dal costruttore.
I quadri di nuova installazione saranno del tipo con carpenteria in materiale
termoplastico autoestinguente avente caratteristiche di doppio isolamento sia nella versione da
parete sia nella versione da incasso.
Saranno comunque tutti completi di:
• porte trasparenti munite di serrature a chiave;
•
telai e pannellature predisposte per il montaggio di apparecchiature scatolate e modulari DIN
e, dove necessario, di apparecchiature non modulari;
•
cartellini pantografati, fissati in modo imperdibile sul pannello o posizionati direttamente sulle
apparecchiature negli appositi spazi predisposti dal costruttore, che indicheranno in modo
univoco le funzioni svolte dalle varie apparecchiature montate (non si accettano targhette di
carta adesiva compilate a mano);
8
•
in conformità alle raccomandazioni contenute nel paragrafo 2.4 della norma CEI 16-4, fatto
salvo per le identificazioni del neutro (blu chiaro) e del conduttore di protezione (giallo –
verde), i conduttori per il cablaggio interno dovranno essere di colore nero identificati con
appositi sistemi di siglatura (vedi 4.6 della presente);
•
la classificazione dei componenti dovrà essere del tipo alfanumerica (parte numerica
progressiva per singola categoria) e far riferimento a quanto indicato dalla norma IEC 613462 tabella 1;
•
il sistema di identificazione dei conduttori e dei morsetti dovrà essere conforme alla norma
CEI 16-1, IEC 391 del tipo dipendente dall’apparecchiatura di origine e complementare in
funzione delle fasi (esempio: morsetto fase R a valle dell’interruttore Q3 sarà identificato
come Q3:L1).
Questi quadri conterranno tutte le protezioni magnetotermiche e differenziali necessarie
per attuare il sezionamento e la suddivisione dei circuiti, previsti con riferimento alla vigente normativa e in considerazione delle esigenze di sicurezza, continuità del servizio e praticità di
manutenzione.
Per tutti i quadri dovranno inoltre essere rispettate le seguenti caratteristiche:
• le caratteristiche fondamentali dei vari pannelli o scomparti dovranno essere identiche anche
se necessariamente saranno impiegate apparecchiature di costruzione o provenienza diverse;
•
dovrà essere assicurato un comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli strumenti
montati all'interno dei quadri;
•
la disposizione delle apparecchiature sui pannelli dei quadri deve essere fatta in modo che il
fronte del pannello risulti ordinato e sia immediato il riferimento dei vari comandi;
•
la disposizione delle apparecchiature e degli strumenti deve inoltre tenere conto delle
necessità dell'esercizio e della manutenzione.
Le dimensioni dei quadri e le caratteristiche tecniche delle apparecchiature in essi installate
sono specificate nell'allegato “SCHEMI ELETTRICI”.
CONDUTTORI
Tutti i conduttori impiegati nell'impianto dovranno essere forniti da primaria casa,
rispondere alle norme costruttive stabilite dal CEI ed alle tabelle dimensionali stabilite
dall'UNEL, ed essere dotati di Marchio di Qualità.
I conduttori impiegati saranno di tipi diversi, secondo necessità e come specificato negli
elaborati progettuali, ma dovranno tutti avere requisiti di non propagazione dell'incendio, a
norme CEI 20-22 e, dove richiesto, CEI 20-36 e 20-35.
I tipi di posa previsti per i cavi sono:
- entro tubazioni a vista, incassate o interrate;
- entro canali e passerelle portacavi.
In ogni caso l'esecuzione della posa dei cavi risulterà tale da garantire:
- il perfetto funzionamento dei cavi stessi;
- la ventilazione in misura tale da evitare, ai valori nominali di portata dei cavi, il superamento
della temperatura massima ammessa;
- la sfilabilità degli impianti incassati;
- l’effettiva separazione tra cavi isolati in EPR (FG7(O)R) e quelli isolati in PVC (N07V-K e
FROR).
9
Dovrà essere evitata ogni giunzione diretta sui cavi che, pertanto, presenteranno
lunghezza adatta ad ogni singola utilizzazione.
Le giunzioni di derivazione verranno eseguite entro cassette, solo ed unicamente
mediante morsetti isolati a più vie a serraggio indiretto, o, negli altri casi, tramite muffole.
PORTACONDUTTORI
Gli elementi con funzione di portaconduttori saranno diversificati secondo lo specifico
impiego e potranno essere:
-
tubi in materiale isolante, rigidi o pieghevoli;
-
canali portacavi in materiale isolante autoestinguente;
-
canali portacavi in acciaio zincato;
-
passerelle portacavi in filo d’acciaio Ø = 5 mm saldato ed elettrozincato.
I diametri dei tubi protettivi dovranno essere almeno pari a 1,3 volte la circonferenza del
fascio di cavi o conduttori da infilare.
In caso di coesistenza di impianti a tensione diversa, il grado di isolamento di tutti i
conduttori dovrà essere quello relativo alla tensione più elevata.
I canali portacavi saranno completi di coperchio (per definizione) e, come le passerelle
in filo di acciaio, di dispositivi di fissaggio; nei tratti verticali ed a plafone, dovranno essere
corredati di dispositivi che permettano il fissaggio dei cavi.
Tubi e canali dovranno essere posti in opera perfettamente allineati, a livello nei tratti
orizzontali ed a piombo in quelli verticali.
SCATOLE DI DERIVAZIONE
Giunzioni e derivazioni saranno realizzate solo entro apposite scatole, che saranno del
tipo in materiale isolante per montaggio incassato od a vista.
Nelle scatole i conduttori potranno anche transitare senza essere interrotti; qualora si
rendesse necessaria la loro interruzione, essi saranno legati e disposti in mazzetti ordinati e
saranno connessi con morsettiere isolate, fisse o mobili, del tipo unipolare a più vie isolate, con
serraggio indiretto, di sezioni adeguate ai conduttori che vi faranno capo.
IDENTIFICAZIONE DEI CIRCUITI
Ogni apparecchiatura e componente dell'impianto elettrico sarà munita di dicitura o
targhetta di identificazione della funzione e del circuito di appartenenza.
Le targhette saranno generalmente in materiale plastico con dicitura in colore
contrastante con il fondo, fissate con viti o adeguati collanti.
Prescrizioni tecniche esecutive
CAVI PER BASSA TENSIONE
CAVI SENZA GUAINA
Tipo N07V-K (tabelle UNEL 35747) isolati in PVC, per posa in canale in materiale
termoplastico o alloggiati entro tubo, per i circuiti interni di illuminazione, forza motrice e segnali.
I colori distintivi dei cavi devono conformarsi alla tabella UNEL 00722, e precisamente:
• GIALLO-VERDE per l'isolante dei conduttori di protezione;
• BLU per l'isolante dei conduttori di neutro degli impianti utilizzatori a 400-230 V;
10
• NERO, GRIGIO e MARRONE per l'isolante dei conduttori di fase degli impianti utilizzatori
a 400-230 V;
• ROSSO e NERO, rispettivamente “positivo” e “negativo”, per i conduttori degli impianti di
sicurezza in corrente continua.
CAVI CON GUAINA
Tipo FROR, isolati in PVC, con guaina esterna in PVC, per posa in tubazioni incassate,
a vista o entro canali in PVC, posati a vista o all'interno di cunicoli e/o controsoffitto.
Tipo FG7(O)R, isolati in gomma etilenpropilenica qualità G7, con guaina esterna in
PVC qualità Rz, per posa in tubazioni interrate, incassate, a vista o entro canali in PVC, posati a
vista o all'interno di cunicoli e/o controsoffitto.
I colori distintivi delle terminazioni devono essere conformi alla tabella UNEL 00722,
come precisato al punto "8.1.1".
TUBAZIONI E CANALIZZAZIONI
In relazione alle diverse tipologie impiantistiche saranno installate le tubazioni e le
canalizzazioni nel seguito specificate:
•
tubi in PVC ad anelli pieghevoli, serie pesante, conformi alla tabella UNEL 37121, a marchio
IMQ, diametro minimo 16 mm nelle seguenti colorazioni:
-
nero per linee di energia elettrica;
-
verde per linee telefoniche;
-
azzurro per linee citofoniche;
-
marrone per linee che alimentato le plafoniere per l’illuminazione di sicurezza;
-
viola per linee degli impianti TV;
•
tubi in PVC rigido, serie pesante, completi di accessori di giunzione e derivazione, conformi
alle relative tabelle UNEL 37118-37119-37120, (derivazioni non soggette a danneggiamenti
meccanici);
•
guaine flessibili di tipo rinforzato, corredate di appositi raccordi a tenuta, da utilizzare per i
tratti finali di connessione alle utenze;
•
passerelle portacavi in filo d’acciaio Ø = 5 mm saldato ed elettrozincato, aventi le seguenti
caratteristiche sotto elencate, complete di tutti gli accessori di giunzione e staffaggio, tipo
supporti, mensole, staffe per sostegno a parete o soffitto (anche di canali su piani differenti
od affiancati) anch’essi in acciaio elettrozincato o galvanizzato a caldo, posti ad interdistanza
proporzionata al carico e fissati saldamente all'opera edile:
•
-
dimensioni massime della maglia 50x100 mm;
-
sezione rettangolare aperta;
-
saldatura a T dei fili trasversali sui fili superiori per eliminare il rischio di danneggiamento
dei cavi durante la posa;
-
elevata capacità di carico;
canali portacavi in materiale isolante autoestinguente posati a vista lungo le pareti e a plafone
con coperchi smontabili solo con attrezzo (CEI 23-19 e CEI 23-32);
11
•
tubi in polietilene a doppia camera con interno liscio per il perfetto infilaggio e sfilaggio dei
cavi ed esterno corrugato per una maggiore resistenza meccanica conformi alla norma CEI
EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-4 (tipo N), a marchio IMQ, completi degli appositi manicotti
di giunzione ed aventi le seguenti caratteristiche tecniche minime:
-
polietilene ad alta densità per elevata resistenza chimica alle sostanze acide e basiche,
idrocarburi, detersivi, infiammabili ed acqua ad anelli pieghevoli a doppia camera
-
resistenza allo schiacciamento superiore a 450 N su 5 cm a 20 °C
-
diametro minimo pari a 63 mm.
Tutti i tubi di nuova posa avranno un diametro interno tale da poter contenere almeno un
terzo in più dei conduttori previsti in modo da consentire un’eventuale aggiunta di conduttori
senza arrecare deterioramento all'isolamento degli esistenti, e senza superare i coefficienti di
riempimento.
I canali avranno una sezione interna doppia rispetto alla sezione del fascio di cavi in essi
contenuti.
Le tubazioni elettriche saranno poste in opera con riguardo alle prescrizioni contro le
sollecitazioni meccaniche e termiche delle condutture di cui in CEI 64-8 art. 522.
SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le derivazioni saranno realizzate in cassette, dove necessario suddivise in più scomparti,
uno per ciascun servizio, mediante applicazione di appositi separatori.
Negli impianti incassati le cassette saranno in materiale plastico autoestinguente, corredate
di coperchi in plastica bianca a filo muro fissati con viti inossidabili.
Per gli impianti a vista sono invece previste:
• cassette stagne in materiale termoplastico autoestinguente, con grado di protezione minimo
pari ad IP 44;
• cassette pressofuse in lega di alluminio, con coperchi dotati di guarnizioni in gomma
antinvecchiante e fissati con viti in acciaio inox, grado di protezione minimo pari ad IP 44.
Nelle cassette i conduttori potranno transitare senza essere interrotti; ove si rendesse
necessaria la loro interruzione essi saranno legati e disposti in mazzetti ordinati e saranno
connessi con morsettiere isolate, fisse o mobili, del tipo unipolare a più vie isolate, con serraggio
indiretto, di sezioni adeguate ai conduttori che vi faranno capo descritte nell’articolo seguente.
ELEMENTI DI FISSAGGIO
a) Chiodo di acciaio zincato - filettato da M4 a M8, lunghezza fino a 60 mm, completo di
rondella, dado e controdado.
b) Tassello meccanico ad espansione - in acciaio zincato o altro metallo trattato contro la
corrosione, con filettatura interna o esterna, bullone o dado, adatto per fissaggio medio e
pesante; in opera compresa la foratura a trapano in qualsiasi tipo di materiale.
c) Tassello ad espansione per fissaggio leggero - in nylon, con vite cromata, qualunque diametro
e lunghezza; in opera compresa la foratura a trapano in qualsiasi tipo di materiale.
DERIVAZIONI D'IMPIANTO
Ciascuna derivazione d'impianto (punto luce, punto presa, etc.) si intende comprensiva di:
a) quota-parte del rispettivo impianto a partire dai morsetti del punto specifico di alimentazione;
12
b) quota-parte dell'impianto di protezione contro le tensioni di contatto, eseguito con impianti di
terra locale e conduttori di protezione, per l'intera estensione dello stabile.
Con ciò restano esclusi dai prezzi gli oneri per:
• i quadri elettrici con le rispettive apparecchiature;
• i corpi illuminanti;
• gli utilizzatori in genere;
• i collegamenti equipotenziali delle masse metalliche estranee all'impianto elettrico.
Tali articoli vengono valutati separatamente in base alle specifiche voci dell'Elenco Prezzi.
Le derivazioni di impianto saranno eseguite con i seguenti materiali:
a. tubo di protezione adatto al tipo di posa ed all'ambiente di installazione;
b. conduttori di rame isolati conformi alle norme CEI 20-22, come definito al punto 8.1;
c. frutto (o frutti) componibile da incasso, con scatola rettangolare o tonda senza supporti
metallici, telaio isolante e mostrina a scelta della Direzione dei Lavori, conformi norme CEI
23.9/II-1987, 23.16/VII-1971 e 23-5/I-1972 marca BTicino serie Light o Living International;
d. in opera incassata nel muro o a vista, come precisato negli elaborati di progetto, compresa la
quota-parte degli interi impianti di energia e di messa a terra, a valle dei quadri di zona, esclusi
solamente i quadri di distribuzione, i corpi illuminanti e dorsali principali.
I circuiti e le derivazioni d’impianto che utilizzano tubazioni e/o canalizzazioni incassate o
quotate a parte devono intendersi del tipo incassato anche nel caso presentino qualche parte a
vista, e pertanto saranno valutate con prezzi della versione incassata, che si devono comunque
ritenere remunerativi.
Saranno considerate e valutate come eseguite a vista solo quelle derivazioni che presentino tale
esecuzione per tutta la loro estensione, con tubazioni e/o canalizzazioni completamente di nuova
posa e non esposti a parte.
MORSETTI PER GIUNZIONI, DERIVAZIONI E NODI EQUIPOTENZIALI
I morsetti per giunzioni, derivazioni e nodi equipotenziali dovranno essere conformi a
quanto stabilito dalle norme di prodotto CEI EN 60998-1 (prescrizioni generali) e CEI EN
60998-2-1 (prescrizioni particolari), essere provvisti di marchio IMQ e di marcatura CE ed avere
almeno le caratteristiche tecniche sotto indicate:
ƒ tipo:
serraggio indiretto;
ƒ corpo:
policarbonato trasparente;
ƒ piastrina di contatto:
rame stagnato;
ƒ elementi di serraggio:
acciaio trattato e zincato;
ƒ viti:
acciaio classe 8.8 zincate;
ƒ eventuale attacco per guida DIN: acciaio trattato e zincato o policarbonato;
ƒ temperatura massima:
85 °C;
ƒ resistenza alla fiamma:
autoestinguente V-0 (UL94);
ƒ tensione nominale:
450 V a.c.;
13
ƒ grado di protezione:
IP 20 (CEI EN 60529);
ƒ capacità di connessione:
secondo indicazioni del costruttore.
Nell’effettuare le connessioni non dovrà essere praticata nessuna riduzione di sezione dei
conduttori e non si dovranno lasciare parti conduttrici scoperte.
Inoltre non si dovranno effettuare connessioni all’interno dei tubi.
Si raccomanda anche di non eseguire giunzioni all’interno delle scatole portafrutto.
IDENTIFICAZIONE DEI CIRCUITI
Ogni apparecchiatura e componente dell'impianto elettrico sarà munita di dicitura o
targhetta di identificazione della funzione e del circuito di appartenenza la cui classificazione
dovrà essere del tipo alfanumerica (parte numerica progressiva per singola categoria) e far
riferimento a quanto indicato dalla norma IEC 61346-2 tabella 1.
Le targhette saranno in materiale plastico od alluminio con dicitura in colore
contrastante con il fondo, fissate con viti, adeguati collanti, tubetti trasparenti in PVC plastificato
(cavi) od a pressione (morsetti).
Le targhette in materiale plastico dovranno avere le caratteristiche tecniche minime sotto
elencate:
ƒ materiale:
policarbonato;
ƒ resistenza alla fiamma:
autoestinguente V-0 (UL94);
ƒ indeformabile fino a:
135 °C.
I tubetti trasparenti dovranno avere le caratteristiche tecniche minime sotto elencate:
ƒ materiale:
PVC plastificato senza cadmio, piombo silicone e teflon;
ƒ resistenza alla fiamma:
autoestinguente V-0 (UL94);
ƒ resistente a:
sostanze alcaline, alcool, acidi e solventi;
ƒ campo di temperatura:
-40 ÷ +90 °C.
Gli anelli di siglatura dovranno avere le caratteristiche tecniche minime sotto elencate:
ƒ materiale:
PVC morbido;
ƒ resistenza alla fiamma:
autoestinguente V-0 (UL94).
INTERRUTTORE MODULARE AUTOMATICO MAGNETOTERMICO
a) esecuzione con modulo di 17,5 mm per ogni polo;
b) conforme alla norma CEI EN 60898 (CEI 23-3 IV ediz.);
c) manovra manuale indipendente con levetta frontale e segnalazione di "aperto" e "chiuso";
d) adatto per montaggio a scatto su guida profilata, compresa nel prezzo;
e) sganciatore magnetotermico con taratura fissa;
f) tensione nominale di impiego a 50 Hz: 230 V unipolare, 400 V multipolare;
g) potere d'interruzione di servizio Ics, come definito dalla norma CEI EN 60898, (con
caratteristica di limitazione della corrente) non inferiore a 4500 A a 230-400 V a.c.;
h) caratteristica di intervento conforme alle norme;
14
i) in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti.
INTERRUTTORE MODULARE DIFFERENZIALE E MAGNETOTERMICO
a) esecuzione con modulo di 17,5 o 25 mm per ogni polo;
b) conforme alle norme CEI EN 60898 (CEI 23-3 IV ediz.) e CEI 23-18;
c) manovra indipendente con levette frontali, una delle quali per il riarmo del dispositivo
differenziale e per la segnalazione di intervento su guasto a terra;
d) tasto di prova senza dispositivo di esclusione;
e) adatto per montaggio a scatto su guida profilata, compresa nel prezzo;
f) sganciatore magnetotermico con taratura fissa;
g) tensione nominale di impiego a 50 Hz: 230 V unipolare, 400 V multipolare;
h) potere di interruzione di servizio Ics, come definito dalla norma CEI EN 60898, (con
caratteristica di limitazione della corrente) non inferiore a 4500 A a 230-400 V a.c.;
i) caratteristica di intervento conforme alle norme;
j) in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti.
INTERRUTTORE MODULARE DIFFERENZIALE SENZA SGANCIATORI MAGNETOTERMICI
a) esecuzione con modulo di 17,5 mm per ogni polo;
b) conforme alla norma CEI 23-18;
c) manovra manuale indipendente con levetta frontale e segnalazione di "aperto" e "chiuso";
d) tasto di prova senza dispositivo di esclusione;
e) adatto per montaggio a scatto su guida profilata, compresa nel prezzo;
f) tensione nominale di impiego a 50 Hz: 127-230 V bipolare, 230-400 V tetrapolare;
g) potere di interruzione non inferiore a 500 A;
h) caratteristica di intervento conforme alle norme;
i) in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti.
INTERRUTTORE SCATOLATO AUTOMATICO MAGNETOTERMICO
a) conforme alla norma CEI EN 60947-2 (CEI 17-5);
b) tensione di esercizio 500 V 50 Hz;
c) struttura scatolata in materiale isolante di elevata resistenza meccanica e termica;
d) tensione nominale di tenuta all'impulso Uimp 6 kV;
e) manovra manuale indipendente mediante leva frontale con segnalazione di "aperto" "chiuso"-"intervento sganciatori";
f) esecuzione fissa con attacchi anteriori;
g) camera d'interruzione con celle dejonizzanti e contatti protetti antiarco - potere di interruzione
di servizio Ics, come definito in CEI EN 60947-2, 15 kA a 400/415 V a.c.;
h) almeno tre poli protetti contro sovracorrenti;
15
i) sganciatore termico tripolare/tetrapolare regolabile, in un range uguale o superiore a 0,7-1 In,
contro sovraccarico;
j) pulsante di prova per la verifica meccanica degli sganciatori magnetotermici;
k) viti di regolazione per le correnti d'intervento;
l) in opera su quadro elettrico, compresa la quota-parte dei collegamenti.
INTERRUTTORE DI MANOVRA
a) conforme norme CEI EN 60947-1 e 60947-3;
b) tensione nominale d'impiego fino a 500 V 50 Hz;
c) comando con leva frontale a manovra indipendente;
d) dispositivo di accoppiamento leva/interruttore con blocco all'apertura della portella, su cui è
fissata la leva, quando l'interruttore è chiuso
e) mostrina frontale con indicazione di aperto e chiuso
f) adatto per montaggio su fondo quadro elettrico od in cassetta
g) schermo di protezione dei morsetti di entrata contro i contatti accidentali
h) in opera, compresi i collegamenti elettrici, nelle portate indicate, riferite alle categorie
d'impiego AC-3 ed AC-23 alla tensione di 400 V
QUADRO ELETTRICO ISOLANTE DI DISTRIBUZIONE DA INCASSO FINO A 54 MODULI DIN
a) conforme norme CEI 17-13;
b) contenitore da 100 mm di profondità;
c) caratteristiche di doppio isolamento;
d) contenitore in resina termoplastica avente un’elevata resistenza ai raggi ultravioletti ed una
resistenza al calore anormale ed al fuoco fino a 650 °C (prova del filo incandescente secondo
norma CEI 50-11 e pubblicazione IEC 60695-2-1);
e) resistenza agli urti pari ad almeno 6 J;
f) intelaiatura interna per il sostegno ed il fissaggio delle apparecchiature elettriche in acciaio
zincato (nelle versioni oltre i 18 moduli DIN deve essere estraibile);
g) pannelli chiusi con viti con funzioni di copriapparecchiature elettriche, provvisti di idonee
forature;
h) accessori elettrici e meccanici per il collegamento interno delle apparecchiature, compresa la
morsetteria per la giunzione con linee esterne;
i) porta frontale trasparente, ad esatta misura del telaio, fissata a questo a destra od a sinistra a
seconda delle esigenze con cerniere interne poste e chiusa con serratura;
j) grado di protezione pari ad almeno IP 40;
k) il tutto in opera incassato in apposito vano escluse solamente le apparecchiature elettriche.
16
QUADRO ELETTRICO ISOLANTE DI DISTRIBUZIONE DA INCASSO OLTRE I 72 MODULI DIN
a) conforme norme CEI 17-13;
b) contenitore da 100 ÷ 150 mm di profondità;
c) caratteristiche di doppio isolamento;
d) pannelli e cornice di copertura del profilo del contenitore da incasso realizzati completamente
in materiale isolante ed autoestinguente avente una resistenza al calore anormale ed al fuoco
fino a 750 °C (prova del filo incandescente secondo norma CEI 50-11 e pubblicazione IEC
60695-2-1);
e) contenitore da incasso in lamiera in acciaio zincato
f) intelaiatura interna per il sostegno ed il fissaggio delle apparecchiature elettriche a passo
variabile regolabile in profondità e con montanti dotati di doppia serie di forature:
1) una per il fissaggio mediante squadrette a forchetta dei profilati portapparecchi;
2) l’altra destinata al fissaggio degli accessori;
g) pannelli chiusi con viti con aggancio a ¼ di giro, interni al telaio, con funzioni di
copriapparecchiature elettriche, provvisti di idonee forature;
h) accessori elettrici e meccanici per il collegamento interno delle apparecchiature, compresa la
morsetteria per la giunzione con linee esterne;
i) porta frontale, ad esatta misura del telaio, incernierabile a destra od a sinistra, avente le
seguenti caratteristiche:
1) realizzazione in lamiera di acciaio verniciata con polvere epossipoliestere;
2) vetro di sicurezza tipo temperato;
3) serratura con chiave per chiusura sui quadri;
j) grado di protezione con portello frontale aperto IP 30 e con portello frontale chiuso IP 41;
k) il tutto in opera incassato in apposito vano escluse solamente le apparecchiature elettriche.
QUADRO ELETTRICO ISOLANTE DI DISTRIBUZIONE DA PARETE
a) conforme norme CEI 17-13;
b) contenitore da 100 ÷ 150 mm di profondità;
c) caratteristiche di doppio isolamento;
d) contenitore in resina termoplastica avente un’elevata resistenza ai raggi ultravioletti ed una
resistenza al calore anormale ed al fuoco fino a 650 °C (prova del filo incandescente secondo
norma CEI 50-11 e pubblicazione IEC 60695-2-1);
e) intelaiatura interna per il sostegno ed il fissaggio delle apparecchiature elettriche in acciaio
zincato od in resina;
17
f) pannelli chiusi con viti con funzioni di copriapparecchiature elettriche, provvisti di idonee
forature;
g) accessori elettrici e meccanici per il collegamento interno delle apparecchiature, compresa la
morsetteria per la giunzione con linee esterne;
h) porta frontale trasparente, ad esatta misura del telaio, fissata a questo a destra od a sinistra a
seconda delle esigenze con cerniere interne poste e chiusa con serratura;
i) grado di protezione con porta frontale aperta IP 40 e con porta frontale chiusa IP 55;
j) il tutto fissato con bulloni murati per la versione da parete escluse solamente le
apparecchiature elettriche.
LAMPADA DI SEGNALAZIONE DA INCASSO SU QUADRO
a) conforme norme CEI 44-1 per quanto applicabili;
b) tensione d'esercizio 230 V;
c) con gemma tonda, sfaccettata o quadrata;
d) diametro non inferiore a 20 mm o modulare DIN;
e) ghiera cromata;
f) attacchi a vite;
g) in opera collegata.
CARTELLINI INDICATORI
Di materiale plastico con dicitura incisa, fissato con adesivo o con viti su pannello.
In opera con qualsiasi dicitura o simbolo.
CARTELLO MONITORE METALLICO
Applicato su porte o su pannelli di quadri elettrici, o su pareti di qualsiasi natura, con
diciture, istruzioni o simboli inerenti gli impianti elettrici.
CONDUTTORI NUDI DI TERRA
Dovranno essere in rame con sezione minima 25 mm², o in tondo d'acciaio zincato a
caldo (CEI 7-6) con diametro minimo pari a 10 mm.
Nelle parti visibili saranno verniciati con colore giallo.
BARRE COLLETTRICI DI TERRA
Dovranno essere in rame ed avere dimensioni minime 200x50x5 mm, idonei comunque
a consentire l'agevole collegamento su una sola file dei conduttori di terra e di protezione.
Tale collegamento sarà attuato tramite capocorda e bullone avente diametro non
inferiore a 10 mm, realizzando una superficie di contatto non inferiore a 200 mm².
Le barre saranno munite di contrassegno di terra e verniciate con colore giallo.
Tutti i conduttori allacciati alla barra saranno contrassegnati con targhetta pantografata
indelebile.
18
CONDUTTORI DI PROTEZIONE
Saranno costituiti da cavo senza guaina, aventi le caratteristiche specificate al precedente
punto 8.1.1, e saranno tassativamente identificati dalla colorazione giallo-verde.
POZZETTI DI ISPEZIONE
Dovranno essere in muratura o prefabbricati, con dimensioni interne adeguate e
comunque non inferiori a 40x40x40 cm, sprovvisti di fondo e completi di chiusino carrabile in
calcestruzzo o ghisa.
APPARECCHI ILLUMINANTI
Nella quasi totalità dei casi l'illuminazione sarà realizzata mediante lampade fluorescenti, del
tipo ad alto indice di resa cromatica, di potenza e temperatura di colore adatti agli ambienti, entro
apparecchi illuminanti che si inseriscano funzionalmente ed esteticamente al meglio negli
ambienti stessi.
Detti apparecchi illuminanti saranno dotati di complessi rifasati con alimentatori elettronici
per le lampade fluorescenti lineari e compatte.
Gli apparecchi illuminanti di tipo industriale in materiale plastico IP65 saranno dotate di
lampade fluorescenti lineari ed avranno il corpo in policarbonato autoestinguente ed il diffusore
in policarbonato trasparente sempre autoestinguente.
Le plafoniere per installazione nelle aree comuni dei piani fuori terra (scale, corridoi,
mensa, ecc.) saranno del tipo con lampade fluorescenti lineari e sezione trasversale di forma
vagamente triangolare adatte per installazione singola od in fila continua a parete e/o a plafone.
Esse saranno costituite da un corpo in acciaio verniciato presso-piegato elettrosaldato,
spessore minimo 0,7 mm, con grado di protezione pari a IP20, e saranno dotate di rifrattori reflex
microforati in lamiera di acciaio microforata verniciata ancorati a scatto su distanziatori cilindrici
posti sulle testate (manutenzione ordinaria senza l’ausilio di attrezzi), riflettore bianco simmetrico
con profilo a macrospecchi in lamiera di acciaio verniciata e dispositivi anticaduta del rifrattore e
del riflettore.
Gli apparecchi illuminanti da parete destinati all’area esterna dell’ingresso saranno dotati di
lampade fluorescenti compatte ed avranno il corpo di forma semisferica in alluminio pressofuso,
il diffusore in vetro sabbiato ed un grado di protezione pari ad IP65.
I proiettori da plafone, dotati di lampade fluorescenti compatte ed un grado di protezione
pari ad IP2X, saranno del tipo con:
− corpo a forma di parallelepipedo realizzato con una struttura costituita da una base in lamiera
di acciaio presso-piegata, elettrosaldata, di spessore pari a circa 0,7 mm e da una cornice in
lamiera di acciaio saldata a TIG verniciata, dopo trattamenti superficiali, con polveri
polimerizzate di colore alluminio semilucido;
− riflettore SSM simmetrico con profilo a macrospecchi in alluminio speculare brillantato e
ossidato (2 micrometri) titolo 99,85% fissato con viti con garanzia circa la continuità metallica
con le altre masse dell'apparecchio;
− schermo di forma quadrata con lastra in vetro a bordi molati, con superficie esterna liscia ed
interna acidata, spessore 5 mm, interfacciato alla struttura con staffe in lamiera d’acciaio che lo
posizionano a filo della cornice perimetrale e bloccato con viti imperdibili a testa zigrinata.
Gli unici apparecchi illuminanti dotati di lampade ad incandescenza, destinati a vano corsa
ascensore saranno in tecnopolimero con diffusore in vetro o in materiale plastico e riflettore in
alluminio ed avranno un grado di protezione pari ad almeno IP 4X.
L’illuminazione di sicurezza delle zone sarà realizzata con apparecchi IP 65 in materiale
plastico autoestinguente, dotati di riflettore metallizzato, lampada fluorescente, complesso di
alimentazione autonomo, costituito da batterie di accumulatori al Pb, e dai relativi dispositivi di
ricarica automatica.
19
Tutti gli apparecchi ed i complessi autonomi destinati a fornire l’illuminazione di sicurezza
saranno dotati di un microprocessore che ne consentirà il loro controllo centralizzato mediante
una centralina in custodia modulare DIN da installare nel quadro generale in grado di effettuare
tutti i test di funzionamento, autonomia, ecc. richiesti dalla normativa vigente in particolare dalla
norma UNI 11222 e di produrre la documentazione necessaria per una corretta manutenzione ed
esercizio.
Il collegamento apparecchi – centrale sarà attuato posando cavi a 4 o 5 poli in luogo dei 2 o
3 poli necessari per la sola alimentazione.
Codeste plafoniere saranno dotate ciascuna di circuito di autodiagnosi che provvederà ad
effettuare automaticamente ed autonomamente una serie di controlli periodici tesi a verificare il
perfetto funzionamento di ogni parte dell'apparecchio illuminante.
L'esito di questi test sarà segnalato da led ben visibili installati sulla plafoniera stessa a
fianco del tubo fluorescente.
IMPIANTO CITOFONICO
Per il controllo degli accessi è prevista la realizzazione di un impianto citofono digitale
composto da:
• un alimentatore in custodia modulare DIN;
•
sei derivatori di piano con almeno 4 uscite ciascuno;
•
un posto interno da parete per ciascuna unità abitativa completo di citofono con pulsante per
l’apertura dell’elettroserratura e segreto di conversazione, cioè la conversazione tra posto
interno e posto esterno non dovrà poter essere ascoltata dagli altri posti interni;
•
un posto esterno dotato di modulo fonico con due pulsanti, sette moduli a tre pulsanti, tre
scatole da incasso complete di telai portamoduli, cornici e frontali moduli fonico e pulsanti;
•
appositi cavi bipolari twistati con guaina in PVC per posa in tubo interrato ed incassato per il
collegamento di tutte le apparecchiature che compongono l'impianto, elettroserratura
compresa.
IMPIANTO TV
L’impianto TV, configurato in derivazione, sarà strutturato nella sua totalità per ricevere
e distribuire segnali provenienti da antenna terrestre e parabola.
I componenti previsti in sede di progetto, partitori multivia, cavi di collegamento e
prese, dovranno essere adatti per il funzionamento a frequenze fino ad almeno 2050 MHz.
Le prese dovranno essere del tipo schermato coassiale in contenitore pressofuso per
installazione in derivazione, avere un’impedenza caratteristica pari a 75 Ω ed i morsetti di
collegamento schermati con viti imperdibili.
Il cavo dovrà essere adatto per la trasmissione di segnali televisivi analogici e digitali
negli impianti di discesa d'antenna, personali e centralizzati e per ricezione TV terrestre o via
satellite.
20
DESCRIZIONE IMPIANTI PREVISTI
ALIMENTAZIONE
Gli impianti a servizio delle parti comuni dell’intero complesso in oggetto saranno
alimentati dalla fornitura ENEL in B.T. 400 V 3F+N, sistema TT, senza limitatore il cui punto di
consegna sarà posizionato nell’apposito locale tecnico al piano interrato (vedi tavola 1).
Immediatamente a valle del gruppo di misura sarà installato il quadro generale servizi
comuni (QGC), che dovrà possedere caratteristiche di doppio isolamento ed avere un grado di
protezione minimo pari ad IP4X e la porta (quest’ultima è necessaria per la presenza all’interno di
questo quadro di interruttori da cui dipendono tutti i circuiti delle parti comuni: una manovra
errata su di essi potrebbe spegnere tutta l’illuminazione delle parti comuni, gli impianti di
riscaldamento, ecc.).
Nello stesso locale troveranno posto tutte le forniture ENEL 230 V F+N, sistema TT, con
limitatore, previste per le 18 singole unità abitative del complesso in oggetto.
A valle di questi limitatori saranno installati appositi avanquadri, denominati avanquadro al
contatore appartamento “n” (AQn), che dovranno possedere ach’essi caratteristiche di doppio
isolamento ed avere un grado di protezione minimo pari ad IP4X.
La disposizione delle apparecchiature sopra descritte dovrà essere effettuata tenendo conto
di un eventuale raddoppio del gruppo di misura delle parti comuni e dell’installazione delle
apparecchiature a servizio di un impianto fotovoltaico associato alle parti comuni (gruppo di
misura, inverter e quadro di protezione) come indicato dalla Legge n° 296 del 27 dicembre 2006
(Finanziaria 2007).
Il raccordo tra gruppi di misura, quadro generale servizi comuni ed avanquadro
appartamento sarà realizzato mediante cavi FG7(O)R posati in canali in PVC.
Quanto sopra per garantire il più possibile le condizioni di doppio isolamento ed
allontanare la possibilità di cortocircuiti a monte degli avanquadro (gli interruttori installati
all’interno dei gruppi di misura ENEL hanno tarature molto elevate).
Si ricorda che i cavi sopra citati sono stati dimensionati, soprattutto nel caso del quadro
generale servizi comuni il cui gruppo di misura sarà privo di limitatore, per essere protetti contro
il sovraccarico dalla somma delle correnti nominali degli interruttori collegati a valle di essi.
QUADRI ELETTRICI
Il quadro generale servizi comuni (QGC), già descritto al punto precedente della presente
relazione alimenterà direttamente ed attraverso il sottoquadro dei locali tecnici (centrale termica e
locale pompe) tutti gli impianti a servizio delle parti comuni.
Inoltre la sua carpenteria è stata dimensionata per contenere, in un apposito pannello
dedicato, anche l’alimentatore e l’adattatore video dell’impianto videocitofonico e la centrale per il
monitoraggio della funzionalità degli apparecchi illuminanti destinati a fornire l’illuminazione di
sicurezza.
Al fine di garantire la massima selettività di intervento verticale in caso di cortocircuito o
sovraccarico ed evitare manovre inopportune (messa fuori tensione dell’ascensore) non è stato
previsto un interruttore generale, ma, un partitore che collegherà la linea in arrivo dal gruppo di
misura alle protezioni relative all’ascensore (differenziale di tipo B come solitamente richiesto
dalle società che forniscono gli impianti di cui trattasi) ed all’interruttore generale delle “utenze
normali”.
Questo interruttore sarà del tipo scatolato per installazione su guida DIN e non modulare
per garantire, come sopra detto, un’ottima selettività verticale in caso di cortocircuito o
sovraccarico sugli impianti a servizio delle parti comuni.
21
L’avanquadro centrale termica da installare a fianco della porta che collega il corridoio
cantine con i locali tecnici sarà formato da una carpenteria in materiale termo plastico e un
interruttore magnetotermico che svolgerà la funzione di “interruttore generale centrale termica”.
Al fine di contenere il più possibile i costi si è attuata la scelta di installare nel locale pompe
il quadro centrale termica che alimenterà tutti gli impianti presenti nel locale pompe stesso e nella
centrale termica
La carpenteria di cui sarà dotato il quadro in oggetto sarà uguale a quella del quadro
generale parti comuni, ma di minori dimensioni.
Nella carpenteria sopra descritta sarà installata l’apparecchiatura alla quale faranno capo
tramite apposito BUS, i contabilizzatori previsti nelle cassette di ogni appartamento.
Il comando delle pompe sarà gestito dalla centrale di regolazione principale che verrà
interfacciata, sempre tramite bus, alla centrale dell’impianto solare
L’alternanza delle pompe tradizionali sarà gestita da un apposito modulo da installare
all’interno del quadro mentre l’alternanza delle pompe con inverter sarà gestita dal modulo
presente all’interno di esse.
Tutti gli avanquadri degli appartamenti, come già sopra descritto, saranno del tipo con
carpenteria da parete in materiale isolante con caratteristiche di doppio isolamento ed un grado di
protezione minimo pari ad IP4X.
In essi saranno installati gli interruttori magnetotermici da cui saranno derivate le linee di
alimentazione dei quadri appartamento delle varie unità abitative (potenza massima prelevabile a
230 V pari a 5,75 kW con fattore di potenza pari a 1 o 4,5 kW con fattore di potenza pari a 0,78)
e gli interruttori magnetotermici differenziali che alimenteranno e proteggeranno gli impianti a
servizio delle cantine (potenza massima prelevabile a 230 V pari a 2,3 kW con fattore di potenza
pari a 1 o 1,79 kW con fattore di potenza pari a 0,78).
Il dimensionare avanquadri, linee si alimentazione dei quadri di appartamento e questi
ultimi per 3 o 4,5 kW comporta una differenza economica trascurabile, quindi sono progettati gli
impianti per la potenza più alta per far fronte, eventualmente, all’utilizzo di futuri condizionatori.
I quadri appartamento dovranno essere dotati di carpenterie sempre in materiale plastico
con caratteristiche di doppio isolamento (a monte non sono presenti protezioni a corrente
differenziale), del tipo da incasso minimo IP3X, con porta trasparente senza, però, serratura a
chiave.
I quadri di cui trattasi troveranno posto per lo più nei corridoi e/o disimpegni delle varie
unità abitative ed alimenteranno tutti gli impianti elettrici a servizio del relativo appartamento.
Essi sono già predisposti per alimentare separatamente le prese della cucina, le altre prese di
servizio da 16 A, l’impianto di illuminazione e prese da 10 A e le apparecchiature elettriche
contenute nella cassetta per la contabilizzazione delle spese relative agli impianti termoidraulici.
Tutti gli interruttori a valle dei quali è previsto un quadro saranno del tipo con caratteristica
D per cercare di conseguire una certa selettività in caso di cortocircuito e/o sovraccarico (per il
sovraccarico molto dipenderà dalla potenza contrattuale) tra le protezioni presenti nel quadro
generale servizi comuni e negli avanquadri e quelle presenti nei quadri a valle.
La protezione contro i contatti indiretti di tutte le utenze dotate di apparecchiature che
possono dar luogo a correnti verso terra non sinusoidali verrà realizzata con dispositivi a corrente
differenziale con caratteristica “A” sensibili alle componenti continue tipiche delle correnti di
guasto delle apparecchiature elettroniche.
Nei casi in cui non sono previste prese e, conseguentemente, prolunghe e si è voluta
privilegiare la continuità di servizio sono stati scelti dispositivi a corrente differenziale tarati
minimo a 300 mA.
DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
Tutte le linee di distribuzione principale a valle degli avanquadro e del quadro generale
servizi comuni saranno realizzate in conduttore unipolare isolato tipo N07V-K.
22
Le tubazioni costituenti il montante verticale sono state dimensionate anche in vista
dell’installazione di un’eventuale impianto fotovoltaico in copertura da collegare agli impianti a
servizio delle parti comuni.
Queste canalizzazioni, come quelle che collegheranno il quadro generale servizi comuni ai
sotto quadri saranno costituite da tubi ad anelli flessibili installati sotto pavimento e sotto
intonaco.
Il raccordo tra i quadri del locale tecnico a piano interrato e le tubazioni incassate sarà
realizzato con canali in PVC, guaine flessibili in PVC ed apposite cassette di derivazione in
materiale isolante da parete.
Come già sopra descritto al punto precedente le linee di alimentazione dei quadri
appartamenti sono state dimensionate per forniture di energia fino a 4,5 kW per i motivi descritti
nello stesso paragrafo.
Le linee di energia in cavo FG7(O)R non dovranno essere mai posate in contatto con linee
realizzate in cavi o conduttori unipolari isolati in PVC a meno che non si tratti del conduttore di
protezione.
Le condutture che le attraversano le compartimentazioni REI dovranno essere completate
con le necessarie barriere resistenti al fuoco.
Chiaramente il REI della barriere dovrà essere pari a quello minimo stabilito per le strutture
che attraversano.
Queste barriere in base al tipo di conduttura dovranno essere costituite in alternativa da
diaframmi, collari, mastici e nastri.
La barriera tagliafiamma interna alla conduttura che attraversa una parete con resistenza al
fuoco specificata può essere omessa solo nel caso di conduttura in tubo o canale che soddisfi le
seguenti condizioni:
• il tubo / canale è metallico oppure ha superato la prova di resistenza alla propagazione
della fiamma prevista dalla relativa norma di prodotto;
•
il tubo / canale ha sezione interna ≤ 710 mm² e presenta un grado di protezione pari ad
almeno IP 33;
•
le estremità del tubo / canale, se in ambiente chiuso, entrano in custodie con grado di
protezione pari ad almeno IP 33.
La norma CEI 64-8, art. 527.2.6, richiede che le barriere tagliafiamma:
• non danneggino (meccanicamente, chimicamente, ecc.) le condutture con cui sono a
contatto;
•
consentano gli spostamenti relativi alle condutture, dovuti alle dilatazioni termiche, senza
ridurre la qualità dell’otturazione;
•
presentino una stabilità meccanica adeguata per sopportare le sollecitazioni che si
possono avere nel caso di danneggiamento dei supporti delle condutture a seguito di un
incendio.
Per soddisfare l’ultimo punto sopra citato uno o più supporti dovranno essere installati a
mano di 75 cm dalla barriera tagliafiamma ed essere in grado di sopportare i carichi meccanici
derivanti dalla rottura dei supporti dall’altro lato della barriera tagliafiamma, in modo che nessuna
sollecitazione sia trasferita sull’otturazione; in alternativa deve essere la barriera tagliafiamma
stessa a garantire un supporto adeguato.
DISTRIBUZIONE AGLI UTILIZZI
Nella centrale termica, nel locale pompe, nel locale quadri e nel vano corsa dell’ascensore
gli impianti saranno realizzati nella tipologia in vista con un grado di protezione minimo pari ad
IP 4X.
23
In particolare nella centrale termica tutti gli impianti dovranno essere installati al di fuori
dalle zone pericolose, tutte di tipo 2 e di estensione molto limitata, come indicato al punto 3.2
della presente.
Eventuali impianti all’interno di queste zone dovranno essere realizzati con componenti del
gruppo IIA di classe di temperatura T1 (vedi norma CEI 31-33 tabelle 1 e 2).
Nel volume compreso tra il soffitto ed il filo superiore dell’apertura di aerazione potranno
essere installate condutture senza alcun tipo di giunzione.
In tutti gli altri ambienti gli impianti verranno realizzati nella tipologia ad incasso
sottotraccia e sottopavimento mediante l’utilizzo di tubi in PVC ad anelli pieghevoli e conduttori
unipolari isolati.
Tutte le prese da 10 A dovranno essere alimentate da interruttori magnetotermici tarati a
massimo 10 A.
Nei servizi igienici dotati di vasca o doccia sono stati previsti appositi pulsanti a tirante che
comanderanno un allarme acustico (un ronzatore per non confondersi con la suoneria
dell’impianto videocitofonico) tacitabile mediante un normale pulsante all’interno del servizio
stesso.
Per i gradi di protezione e per la tipologia delle apparecchiature che si possono installare in
ogni zona dei servizi igienici dotati di doccia e/o vasca si faccia riferimento alla tabella riportata al
punto 3.3 della presente.
Particolare cura dovrà essere posta nel determinare la posizione delle apparecchiature
(prese, interruttori, ecc.) al fine di rispettare le leggi citate al punto 2 della presente relazione (vedi
anche particolari relativi all’altezza di installazione delle apparecchiature presenti sulle tavole di
progetto).
ILLUMINAZIONE
I livelli di illuminamento medi previsti, in conformità e derivati dalla Norma UNI EN
12464-1, sono:
- locali tecnici
200 lux
- cantine
60 lux
- corridoio cantine
70 lux
- corridoi piani fuori terra e scale
130 lux
- aree esterne (ove illuminate)
10 ÷ 20 lux
Allo scopo di contenere i costi di esercizio (minor consumo e maggior durate delle
lampade) e garantire un comfort migliore (assenza di sfarfallio) tutti gli apparecchi provvisti di
lampade fluorescenti dovranno essere dotati di alimentatori elettronici il cui maggior costo verrà
ammortizzato in pochissimi anni.
Tutte le lampade fluorescenti dovranno essere del tipo a luce di tonalità calda cioè con
temperatura di colore pari a 2.700 ÷ 3.000 °K.
Nel piano interrato l’impianto di illuminazione sarà costituito da plafoniere stagne in
policarbonato di tipo industriale.
Le scale e gli altri ambienti comuni dei piani fuori terra, servizi igienici della zona mensa
esclusi, saranno, invece, illuminati da apparecchi illuminanti in acciaio, dotati di lampade
fluorescenti lineari, installati a plafone a coppie (corridoi, zona mensa ed ingresso) od alla
sommità della parete in fila continua (scale).
Gli apparecchi di cui trattasi sono stati scelti in quanto ritenuti un valido compromesso
funzionale – estetico – economico.
La forma del loro solido fotometrico permette, se gli apparecchi sono posizionati
direttamente a plafone e/o nell’angolo parete soffitto (la sezione trasversale è un triangolo
rettangolo), di “lavare”, cioè illuminare con un fascio di luce radente, queste superfici dando la
sensazione di ampliare le dimensioni dei locali.
Il diffusore microforato, inoltre, irradia una luce abbastanza morbida e diffusa e fornisce un
buon livello di illuminamento verticale, al fine di illuminare in modo adeguato anche le pareti,
senza abbagliare chi si troverà a percorrere linee ortogonali agli apparecchi di cui trattasi.
24
Gli apparecchi previsti sulla parete si cui si appoggiano la scale forniranno un buon
contributo ortogonale al percorso che collega ascensore agli appartamenti eliminando
completamente eventuali ombre.
Anche l’illuminazione dei piani di lavoro dell’area attrezzata della zona mensa saranno
illuminati dallo stesso tipo di apparecchi illuminanti installati sotto i pensili. Chiaramente nel caso
fosse previsto un mobile adibito a scola piatti, esso dovrà essere conformato in modo tale da
evitare sgocciolamenti sugli apparecchi illuminanti di cui trattasi.
Nei servizi igienici della zona mensa, viste le loro limitate dimensioni, è prevista
l’installazione di proiettori da plafone a forma di parallelepipedo dotati di lampade fluorescenti
compatte con vetro a filo per evitare l’accumularsi di sporco.
L’illuminazione dell’ingresso sarà garantita da apparecchi illuminanti in alluminio di forma
semisferica dotati di lampade fluorescenti compatte installati a parete al fine di illuminare al
meglio il posto esterno dell’impianto videocitofonico.
Il materiale con cui sono costruiti e la loro forma dovrebbe preservarli meglio di altri da
eventuali atti di vandalismo.
L’impianto di illuminazione del vano corsa dell’ascensore, visti i limitatissimi periodi in cui
esso sarà attivato, sarà costituito da apparecchi illuminanti con lampade ad incandescenza.
Per conseguire il maggior risparmio energetico possibile l’illuminazione del corridoio
cantine sarà gestita da rivelatori volumetrici e crepuscolari escludibili con manovra manuale sul
quadro generale servizi comuni.
Il collegamento in parallelo dei rivelatori sopra descritti garantirà un’ottima continuità di
servizio anche in caso di guasto di uno di essi.
Alcuni degli apparecchi previsti nelle scale ed all’ingresso costituiranno l’accensione
notturna comandata dall’interruttore crepuscolare ad essa dedicato escludibile con manovra
manuale sul quadro generale parti comuni.
Nel presente progetto è stato previsto anche un interruttore orario che, combinato con
l’interruttore crepuscolare sopra citato potrebbe spegnere l’accensione notturna nelle ore centrali
della notte facendo scendere ulteriormente l’importo delle spese per l’acquisto dell’energia
elettrica.
Gli apparecchi sopra citati saranno comunque comandati anche dai pulsanti predisposti per
il comando dell’accensione temporizzata della zona scale – sbarco ascensore perché, nel caso si
decida di far spegnere gli apparecchi in oggetto durante le ore centrali della notte, agendo sui
pulsanti si possano comunque accendere anche in queste ore.
Al fine di ottimizzare i consumi è stata prevista un’accensione per la zona scale – sbarco
ascensori ed un’accensione per i corridoi che portano verso gli appartamenti del lato ovest del
fabbricato.
Anche queste due ultime accensioni, nell’ottica del risparmio energetico, saranno
comunque, inibite da un interruttore crepuscolare dedicato, anch’esso escludibile con manovra
manuale sul quadro generale servizi comuni, cioè se il contributo dell’illuminazione naturale è
giudicato sufficiente è inibita l’accensione dell’illuminazione artificiale.
L’illuminazione esterna dell’ingresso sarà comandata da un interruttore crepuscolare
escludibile anch’esso con manovra manuale sul quadro generale servizi comuni.
L’installazione di ben tre interruttori crepuscolari con funzioni distinte è stata prevista al
fine di ottimizzare i tempi di accensione garantendo comunque un ottimo comfort e contrarre il
più possibile i costi per la fornitura dell’energia elettrica e diminuire in modo consistente i disagi
derivanti dall’eventuale guasto di una di queste apparecchiature.
L’ottimizzazione dei tempi di accensione ed il comfort saranno ottenuti tarando
opportunamente gli interruttori crepuscolari al fine di far accendere al momento giusto i vari
apparecchi illuminanti.
In concreto al calare dell’illuminazione naturale il primo crepuscolare che dovrà commutare
sarà quello previsto per fornire il consenso all’accensione delle temporizzate, quindi
successivamente commuterà quello delle notturne interne e per ultimo cambierà stato quello delle
esterne.
25
L’accensione di tutti gli altri locali avverrà con comandi sul posto.
Come già sopra evidenziato, nell’officina sarà installata, accanto alla illuminazione normale,
un’illuminazione di sicurezza che, in caso di mancanza dell'energia distribuita dall'ENEL,
garantisca l'illuminamento necessario alla individuazione ed al raggiungimento delle vie di uscita.
Detta illuminazione di sicurezza sarà realizzata con apparecchi autonomi descritti al punto
4.8 che interverranno in modo generale (mancanza ENEL) o anche solo per zona, in caso di
intervento delle relative protezioni magnetotermiche e differenziali.
Come indicato dalla norma UNI 11222 e visto il tipo di utenza l’impianto in oggetto sarà
completo di una centrale che svolgerà in automatico i test funzionali di questo impianto
(compreso gli apparecchi nelle singole unità abitative e visualizzerà i relativi risultati.
Questo permetterà di compilare il relativo registro delle verifiche periodiche, così come
imposto dalla normativa vigente (il capoverso 2 dell’art. 5 del DPR n° 37 del 12 gennaio 1998
così recita: “I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione, l'informazione e la formazione del personale,
che vengono effettuati, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell'attività. Tale
registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del comando”).
Per quanto riguarda configurazione e dimensionamento della segnaletica di sicurezza ci si
dovrà attenere al D.Lgs. n° 81 del 09/04/2008.
MESSA A TERRA ED EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE
L’impianto di dispersione sarà costituito dai ferri di armatura delle strutture di
fondazione (CEI 64-8 art. 542.2.1) resi accessibili mediante alcuni interventi edili e
collegati tra loro direttamente, con corda di rame nuda posata, se possibile, in
intimo contatto con il terreno sotto il pavimento del piano interrato.
Da quest’ultimo elemento del dispersore, in corrispondenza del locale tecnico, si deriverà
il conduttore di terra costituito da corda di rame nuda sezione 25 mm².
Al dispersore si collegheranno direttamente anche le guide dell’ascensore.
Questi conduttori di terra saranno costituiti da conduttore isolato con guaina giallo –
verde sez. 16 mm².
Si raccomanda, per la realizzazione di queste connessioni, l'utilizzo di appositi metodi di
giunzione (morsetti a compressione, saldature forti, ecc.).
Nella connessione del conduttore di terra al dispersore si dovrà fare particolare attenzione
affinché fenomeni chimici ed elettrochimici non provochino nel tempo deterioramento ed
inefficienza della stessa.
In particolare si dovranno evitare le seguenti coppie galvaniche:
• rame - zinco o acciaio zincato
•
rame o acciaio ramato - ferro
•
rame o acciaio ramato - piombo
Un'adeguata protezione mediante verniciatura, catramatura o applicazione di sostanze
idrorepellenti può essere validamente usata, anche in considerazione della possibile presenza nel
terreno di sostanze corrosive, inquinanti e acqua.
I conduttori di terra non devono essere soggetti a sforzi meccanici e devono essere protetti
contro le corrosioni; in particolare, all'uscita dal pavimento, è consigliabile proteggerli con una
tubazione in PVC per almeno 20 cm.
Il conduttore di terra, sopra descritto, sarà connesso al collettore previsto al quadro
generale.
Allo stesso saranno collegati i vari conduttori di protezione, i collegamenti equipotenziali
principali delle tubazioni metalliche in ingresso e le masse estranee.
A tal proposito si ricorda che:
• qualora un conduttore di protezione non faccia parte della stessa conduttura di quelli di fase
esso non dovrà avere una sezione inferiore a:
26
- 2,5 mm² se protetto meccanicamente;
- 4 mm² se sprovvisto di protezione meccanica;
• i conduttori equipotenziali principali dovranno avere una sezione non inferiore alla metà di
quella del maggior conduttore di protezione presente nell’impianto con un minimo di 6 mm²
ed un massimo di 25 mm² (limiti fissati dalla norma CEI 64-8);
• i collegamenti equipotenziali supplementari, rispettando comunque quanto disposto nel primo
punto del presente elenco, dovranno avere le seguenti sezioni:
- in caso di collegamento massa – massa non inferiore al più piccolo conduttore di
protezione;
- in caso di collegamento massa – massa estranea non inferiore alla metà del corrispondente
conduttore di protezione.
Tutti i conduttori che faranno capo al collettore dovranno essere opportunamente
identificati mediante apposite targhette.
Le tubazioni metalliche e i serbatoi per liquidi o gas infiammabili non devono essere usate
come dispersori (CEI 64-8 art.542.2.6).
Detta disposizione non esclude il loro collegamento equipotenziale in accordo con quanto
stabilito per la protezione dai contatti indiretti.
La rete di terra si estenderà a tutti gli impianti elettrici con particolare riferimento alle prese
di corrente, ai centri luminosi, alle parti metalliche di contenitori, quadri e scatole e a quant'altro
previsto dalle norme, e sarà integrata con i necessari collegamenti equipotenziali in conformità
alle prescrizioni normative.
In particolare nei servizi igienici, nel caso le tubazioni previste per l’impianto idraulico siano
metalliche, in funzione della presenza delle docce e/o vasche da bagno, andrà realizzato il
collegamento equipotenziale supplementare prescritto dall’art. 701.413.1.6 della norme CEI 64-8.
Tutti i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali avranno sezioni conformi a
quanto prescritto dal cap. 54 delle norme CEI 64-8, e saranno contraddistinti da guaina di colore
giallo-verde.
IMPIANTO TELEFONICO
Per l'ingresso della rete telefonica urbana sarà predisposta un’apposita tubazione interrata
ed incassata in polietilene a doppia parete Ø minimo pari a 100 mm, frazionata da appositi
pozzetti, che giungerà nel locale tecnico.
Le tubazioni incassate e/o a vista che dovranno essere predisposte per accogliere i cavi
TELECOM saranno completamente indipendenti dalle altre condutture, scatole comprese, e
risulteranno costituite da tubi ad anelli pieghevoli o rigidi almeno Ø 32 mm.
Tutte le prese relative a questo impianto dovranno essere singolarmente attestate in una
cassetta di derivazione nelle vicinanze del quadro appartamento in modo da poter realizzare in un
futuro anche un piccolo impianto di cablaggio strutturato o, più semplicemente gestire
separatamente ogni presa mediante un centralino telefonico.
In corrispondenza di tutte le prese dell’impianto TV sono state previste delle prese dati in
vista dello sviluppo della TV interattiva.
Tutte le tubazioni relative a punti doppi dovranno avere un diametro minimo pari a 25 mm
mentre quelle relative ai punti tripli saranno di diametro non inferiore a 32 mm.
Nel presente intervento sono stati previsti solo tubi, cassette di derivazione, scatole
portafrutto, supporti e placche.
Vista la velocità con cui cambiano gli standard di questo tipo di impianto e le svariate
possibilità di cablaggio i cavi ed i frutti verranno installati in un secondo momento in base alle
esigenze dei vari affittuari.
27
IMPIANTO CITOFONICO
Come richiesto dalla Committenza l’impianto citofonico sarà composto da un solo posto
esterno (anche le tre unità abitative accessibili direttamente dall’esterno faranno riferimento a
questo posto esterno) ed almeno un posto interno in ogni appartamento.
È stato scelto un impianto basato su sistema bus per le sue caratteristiche di flessibilità,
semplicità di cablaggio e ridotto ingombro dei cavi.
Il posto esterno, previsto all’ingresso delle parti comuni, sarà del tipo antivandalismo
completo di un modulo fonico ed almeno 23 pulsanti.
In ogni appartamento è stata prevista una suoneria collegata al pulsante fuori porta che
dovrà avere un suono completamente diverso da quello del ronzatore previsto per l’allarme dei
servizi.
Da tutte le postazioni sopra citate previste nei piani dal primo al quarto sarà possibile
comandare l’apertura della porta di ingresso alle parti comuni.
L’alimentatore troverà posto, opportunamente segregato, nel quadro generale parti comuni
previsto nel locale quadri al piano interrato.
IMPIANTO TV
Le antenne verranno installate in copertura e le centrali troveranno posto nel sottotetto.
I derivatori saranno invece installati nella sezione dedicata a TV e videocitofono delle
scatole di derivazione del montante principale.
I cavi saranno posati in tubi ad anelli pieghevoli dedicati.
Dato che il montante avrà dimensioni adeguate, per garantire ottime prestazioni e buona
flessibilità e per conseguire un certo risparmio l’impianto satellitare sarà del tipo a cascata
multicavo con un derivatore per piano dal primo al quarto.
I partitori dovranno avere un numero di uscite pari al numero di unità abitative che devono
servire.
L’impianto terrestre sarà del tipo in derivazione con più derivatori ad ogni piano.
Ove necessario dovranno essere installate le opportune resistenze di chiusura (75 Ω –
025W).
Tutti i partitori saranno collegati all’impianto di terra.
Al fine di contenere i costi in ogni unità abitativa verranno cablate una presa dell’impianto
terrestre ed una presa dell’impianto satellitare.
I restanti punti di connessione verranno solo predisposti (nel presente intervento sono
previsti tubi, scatole di derivazione e portafrutto, supporti e placche).
Ing.Pietro Marforio
28
Scarica