Professione - Mediaservice.net

annuncio pubblicitario
FOX online
intervista
«Il pirata etico»
Riescono a penetrare
in ogni sistema di
comunicazione.
Ma non sono
semplici criminali.
Vogliono che
le informazioni siano
a disposizione di tutti
Dalle scorribande su internet ai guai con la legge:
Raoul chiesa è uno dei primi hacker italiani. Ora si
occupa di sicurezza informatica.
Nessuno meglio di Raoul Chiesa, torinese di
34 anni, conosce il mondo dei pirati della Rete.
Arrestato nel 1995 per aver violato alcuni importanti sistemi informatici, tra cui quello della Banca
d’Italia, è uno dei primi e più famosi hacker italiani. Oggi ha messo la testa a posto, si definisce
“hacker etico” ed è diventato dirigente alla @
Mediaservice.net, società specializzata in sistemi
di sicurezza web. Ha scritto il libro Profilo hacker
insieme al criminologo Silvio Ciappi.
di Alessandro De Michele
I
Che cos’è un hacker?
Professione
l mare di internet è navigato, oltre che da normali utenti, anche da
pirati. Sono gli hacker.
hacker
Ma attenzione a non
commettere l’errore di
equipararli a criminali
104
FOX Novembre 2007
Qual è la sua “filosofia”?
Un hacker vede l’informazione come un bene, e
la vuole quindi libera e accessibile a tutti: questo
vale per l’accesso alle reti di telecomunicazione,
al sapere, al software e così via.
Dizionario
della rete
informatici. Gli hacker sono quelli che,
da bambini, smontavano i giocattoli
per studiarne il funzionamento. E crescendo hanno continuato a farlo con
internet, di cui conoscono ogni anfratto, con le moderne tecnologie. Come il 17 enne George Hotz, studente del New Jersey che
è riuscito a sbloccare l’iPhone, nuovo telefonino di casa Apple,
rendendolo compatibile con la sim di qualsiasi operatore telefonico (ufficialmente può funzionare solo con At&t, sorta di Telecom
a stelle e strisce). La procedura seguita da Hotz è su http://iphonejtag.blogspot.com.
Questo sono gli hacker. Cosa li spinge? In genere, non sopportano barriere e diritti d’autore. Lo sa bene Mediadefender, organizzazione statunitense creata per contrastare il file sharing (condivisione, spesso illegale, di file come musica e film), messa sotto
scacco da un gruppo di hacker che è riuscito a penetrare nel suo
archivio riservato, diffondendo il contenuto di 700 megabyte di email riservate. È proprio la capacità di entrare nei computer altrui
Personalmente, ritengo che non sia possibile etichettare con un’unica definizione un mondo così
variegato. Per me hacker è semplicemente colui
che non si ferma davanti alle apparenze, che vuole
vederci chiaro, si parli di informatica o di motori.
Sei un hacker se, non convinto del funzionamento
di un oggetto, lo smonti per capire come fargli
fare anche cose diverse da quelle originariamente
previste.
che rende gli hacker croce e delizia di governi e multinazionali.
Le incursioni di pirati cinesi nei sistemi informatici dei ministeri
tedeschi, americani e inglesi hanno sollevato un caso diplomatico.
D’altra parte, anche gli Usa si servono di hacker. Nessun sistema è
immune ai loro attacchi. Per dimostrarlo, lo svedese Dan Egerstad
ha pubblicato sulla sua pagina web le chiavi di accesso alle caselle
di posta elettronica di un centinaio tra uffici governativi e diplomatici. Così come, cinque anni fa, fece scalpore Gary Mckinnon
che, in cerca delle prove dell’esistenza degli Ufo, è riuscito a introdursi negli ultra protetti sistemi informatici del Pentagono, della
Nasa e delle Forze armate statunitensi. Per gli hacker simili prove
di abilità sono ottime vetrine per farsi conoscere. E una volta saldati i conti con la giustizia non fanno fatica, in genere, a trovare un
buon lavoro nel mondo dell’informatica.
Il NOME. Il termine hacker
deriva dall’inglese “to hack”
(letteralmente, “tagliare” ma
anche “far funzionare un
programma informatico”)
e si diffuse all’inizio degli
anni ‘50 nel gergo degli
studenti del Mit, prestigiosa
università Usa. Il suo
significato era l’equivalente
di “scemenza”. In seguito
cominciò a designare il
“topo di laboratorio”, ovvero
lo scienziato che se ne stava
Chi sono gli “hacker etici”?
Quando si fa ricerca sulla sicurezza si
viene definiti “ethical hacker”. Esistono
i cosiddetti pirati informatici, esistono i
criminali di fatto, pensiamo a chi si occupa di
spionaggio industriale, ma ci sono anche i buoni,
vale a dire coloro che hanno deciso di usare a fin
di bene le proprie competenze.
Qualche aneddoto curioso?
Negli anni ’90 una radio californiana decise di indire un concorso che metteva in palio una Porsche
al mese per sei mesi. Il vincitore sarebbe stato il
102 esimo ascoltatore che fosse riuscito a telefonare all’emittente in un determinato momento,
comunicato pochi minuti prima. Il 18 enne Kevin
Poulsen, hacker specializzato nei sistemi di telecomunicazioni, decise di dirottare le telefonate
dirette al numero telefonico della radio verso casa
sua. Rispondeva lui agli ascoltatori e diceva: «Mi
dispiace, non hai vinto». Passata la 90 esima
chiamata, rimise le cose a posto ma configurò il
sistema in modo che soltanto lui potesse telefonare alla radio, mentre tutti gli altri avrebbero trovato
occupato. Fu quindi lui a vincere la prima Porsche
in palio… e anche la seconda, la terza e così via.
sempre rintanato a lavorare
con i computer. Negli anni
‘80 con questo termine
cominciarono a essere
chiamati coloro che violano
sistemi informatici e reti di
comunicazione.
Il FILM. La pellicola-cult
degli hacker è Wargames
- Giochi di guerra, diretta
nel 1983 da John Badham.
Il protagonista, interpretato
da un adolescente Matthew
Broderick (lo scienziato di
Godzilla, per intenderci), è
un ragazzino che si connette
a un supercomputer del
Pentagono, rischiando di
scatenare la terza Guerra
Mondiale.
Le COMUNITÀ. Gli hacker si
riuniscono spesso. In Italia
gli eventi sono tanti: dai
BarCamp (www.barcamp.
org) dove gli appassionati si
incontrano per scambiarsi
idee, al tradizionale Italian
hack meeting, che a
settembre ha festeggiato
il decennale a Pisa
(www.hackmeeting.org),
passando per le iniziative
dell’associazione Metro
olografix (www.olografix.
org). A livello internazionale,
va citato il CCC Camp,
Sei un hacker se,
non convinto del
funzionamento
di un oggetto, lo
smonti per capire
come fargli fare
anche qualcosa
non prevista
in origine
campeggio digitale del
Chaos computer club (www.
ccc.de). C’è poi il meeting
di Hack in the box, che si
svolge i primi di settembre
a Kuala Lumpur in Malesia
(www.hackinthebox.org).
Altri eventi di rilievo sono
il Defcon negli Usa (www.
defcon.org) e l’itinerante
Black hat conference, che
quest’anno si terrà dal 23
al 26 ottobre a Tokyo in
Giappone (www.blackhat.
com) e It underground,
prevista dal 7 al 9 novembre
a Varsavia in Polonia (www.
itunderground.org).
Novembre 2007 FOX 105
Scarica