UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Economia e

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Facoltà di Ingegneria
Corso di Economia e Organizzazione Aziendale
Paolo Malighetti
L00-Introduzione al Corso
Sommario della lezione
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
• Introduzione al Corso
–
–
–
–
–
Contenuti
Testi
Esami
Calendario e orari
Riferimenti
• Introduzione all’economia e ruolo dell’impresa
–
–
–
–
Ruolo dei mercati
Imprese e Strutture societarie
Dimensioni dell’impresa: economica, organizzativa, strategica
Dimensione economica: il Bilancio
Economia e Organizzazione Aziendale
L00 - INTRODUZIONE al CORSO
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Facoltà di Ingegneria
Programma dell’insegnamento (sintesi)
• L’insegnamento si compone di 5 unità tematiche:
0. Introduzione all’impresa
1. Contabilità esterna ed analisi di bilancio
2. Decisioni aziendali di breve periodo
3. Decisioni aziendali di lungo periodo
4. Sistemi organizzativi
Economia e Organizzazione Aziendale
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Programma dell’insegnamento (dettaglio) 1/3
• 0. Introduzione all’impresa
•
•
Introduzione ai mercati. Forme di lavoro autonomo. Definizione di impresa.
Indipendenza e confini dell’impresa. Tipologia d’impresa da un punto di vista
giuridico. Struttura societaria e governance d’impresa.
1. Contabilità esterna ed analisi di bilancio
Analisi dei bilanci e valutazione delle performance economiche dell’impresa
tramite i documenti ufficiali. I documenti del bilancio: Stato Patrimoniale,
Conto Economico, Nota integrativa. I principi contabili per la stesura del
bilancio ed i legami tra Stato Patrimoniale e Conto Economico. La tecnica della
partita doppia nelle registrazioni contabili. Riclassificazione di bilancio. Il
bilancio fiscale. Il bilancio sociale. Gli indici di bilancio (redditività, liquidità,
solidità). La lettura del bilancio.
2. Decisioni aziendali di breve periodo
La classificazione dei costi. Margine industriale e margine di contribuzione. Il
punto di break even. Utilizzo della contabilità analitica come supporto alle
decisioni aziendali: make or buy, eliminazione di prodotti, scelta del mix
ottimale.
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Programma dell’insegnamento (dettaglio) 2/3
• 3. Decisioni aziendali di lungo periodo
•
L’analisi degli investimenti. Concetti di base di matematica attuariale.
Rendimento semplice e rendimento composto. Applicazioni di matematica
attuariale: mutui, finanziamenti rateali (TAN e TAEG). I metodi per la
valutazione degli investimenti: valore attuale netto (Net Present Value), tempo
di recupero (Pay-Back Period), tasso interno di rendimento (Internal Rate of
Return). Modalità di calcolo dei flussi di cassa e relazione con la contabilità. Il
finanziamento degli investimenti.
4 Sistemi organizzativi
Concetti ed elementi di base di Organizzazione.. Storia e modelli tradizionali.
Teorie classiche (Taylorismo, Principi di Direzione, Teoria Burocratica). La
Scuola della Relazioni Umane. L’approccio di Mintzberg. I meccanismi di
coordinamento. I periodi di sviluppo di un’organizzazione. Organizzazione ed
analisi per processi
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Testi
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TESTI DI RIFERIMENTO
• Testi multidisciplinari:
Gestire le risorse d’impresa. G. Giudici. Ed CLUP.
L’impresa, sistemi di governo, valutazione e controllo. G. Azzone e U. Bertelè. Ed. ETAS.
• Eserciziario:
Bertoni Fabio, Vismara Silvio, 2002, “Economia Aziendale: teoria e applicazioni”,
Edizioni CLUP, Milano (seconda edizione nel 2003).
MATERIALE ONLINE:
•
•
Le dispense delle lezioni saranno pubblicate in formato pdf sul sito quando disponibili
(consultare: www.unibg.it > Didattica > Indice Insegnamenti > 21016 Economia ed
Organizzazione Aziendale – Informatici– 9 CFU)
I frequentanti possono utilizzare gli appunti per preparare le prove con pieno profitto; lo
studio di un buon libro (o anche più di uno..) è comunque consigliato, e necessario per i
non frequentanti;
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Testi
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Testi di approfondimento
• Parte I:
Il bilancio. Strumento di analisi per la gestione 3/ed , Robert. N. Anthony, Leslie K.
Breitner, Diego M. Macrì, Mc Graw-Hill Libri Italia, maggio 2004.
• Parte II:
Sistemi di controllo - Analisi economiche per le decisioni aziendali, Robert N. Anthony,
David F. Hawkins, Diego M. Macrì, Kenneth A. Merchant, Mc Graw-Hill Libri Italia,
ottobre 2001.
• Parte III:
Principi di finanza aziendale 4/ed, Richard A. Brealey, Stewart C. Myers, Sandro Sandri,
Curatore edizione italiana: Sandro Sandri, Marco Bigelli, Mc Graw-Hill Libri Italia,
settembre 2003.
• Parte IV:
La progettazione dell’organizzazione aziendale, Mintzberg, Henry, Bologna : Il Mulino,
1985.
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Indicazioni generali su come seguire il corso
• Consiglio: seguire le lezioni, rivedere il materiale, svolgere attentamente 5 o 6
temi d’esame.
• Partecipazine attiva: intervenire a lezione, chiedere spiegazioni, esprimere
opinioni…
• Disponibilità per colloqui: in ordine di preferenza:
– Nelle pause lezione;
– In orario di ricevimento;
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Introduzione al Corso –
Esami
• L’esame consta di una prova scritta costituita da un esercizio numerico o
domande per ogni unità del programma.
• Valutazione: la somma dei punti a disposizione nella prova scritta corrisponde
a 32, ovvero 30 e lode. (nella slide successiva sono riportati i punti per ogni unità)
• Se la prova scritta ha esito positivo può essere integrata da una prova orale su
richiesta sia dello studente sia del docente.
• Si ricorda che per essere ammessi all’esame, bisogna essersi iscritti online
all’appello ed avere la possibilità di registrare l’esame nello stesso appello
(maturato propedeuticità, essere iscritti fuori corso nelle sessioni
straordinarie..)
• La stesura e presentazione di un progetto può supplire allo svolgimento di
parte della prova scritta.
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Punti attribuiti nelle prove scritte (indicativo)
Punteggi indicativi
Range tipico
Unità 1. Contabilità esterna ed analisi di bilancio
Unità 2. Decisioni aziendali di breve periodo
Unità 3. Decisioni aziendali di lungo periodo
Unità 4. Sistemi organizzativi
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Introduzione al Corso –
Riferimenti
• e-mail
– Prof. Paolo Malighetti
[email protected]
• ricevimento
• prof. Paolo Malighetti
– Mercoledi 16:30-18:00 (appuntamento via e-mail) durante il
corso
– Lunedi 16:30-18:00 (appuntamento via e-mail) negli altri
periodi
• Segreteria studenti : aspetti amministrativi (piani degli studi, date e
iscrizioni esami, modalità di laurea, Erasmus, etc.)
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• http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/gazzetta-la-potenza-di-fuoco-degliammortamenti-e-la-voglia-di-non-chiedere-aumenti-di-capitale-154684
• http://www.infoinsubria.com/2013/09/il-%E2%80%9Cgranpasticcio%E2%80%9D-della-funicolare-como-brunate/
Economia e Organizzazione Aziendale
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Economia ed Economia Aziendale
• Economia:
– E’ la scienza che studia i modi in cui gli individui e le aggregazioni sociali (ad
esempio le società) compiono le scelte di impiego di risorse scarse per produrre e
scambiare beni e servizi;
• Oggetto di studio:
– Sono le attività economiche, cioè le i processi svolti per soddisfare i bisogni delle
persone:
• Produzione;
• Consumo;
• Scambio.
• Prospettive di studio:
– Macroeconomia: andamento globale sistema economico (es.: PIL, consumi, etc.)
– Microeconomia: scelte dei singoli attori (es.: legge della domanda e dell’offerta)
– Economia Industriale: analisi dei settori di un sistema produttivo;
– Economia Aziendale:
• pone il fuoco sull’impresa e sui modi di governo;
• studia diversi soggetti e i loro ruoli;
• processi decisionali e organizzazione del lavoro.
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Il sistema economico
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• Definizione:
– Per sistema economico si intende un insieme di persone, organizzazioni e
istituzioni che interagiscono tra loro al fine di soddisfare bisogni
individuali e collettivi mediante l'utilizzo delle risorse disponibili;
• Diverse forme di sistema economico: storicamente sono prevalse tre forme di
sistema economico:
– il sistema capitalista (o ad economia di mercato);
– il sistema collettivista (o ad economia pianificata);
– il sistema misto (o ad economia mista).
• Gli attori del sistema economico:
– Individui e famiglie (consumo);
– Imprese (produzione e consumo intermedio);
– Aziende di P.A. (beni e servizi particolari).
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Concetti ed elementi base
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• Organizzazione - il punto di partenza:
– Se ogni individuo potesse rispondere in autonomia ed in modo efficiente a
tutti i bisogni materiali propri e della propri famiglia non esisterebbero né
organizzazioni né mercati.
La società sarebbe infatti composta da individui autosufficienti.

– Siccome questo non è possibile per la scarsità delle risorse ci si pone
la domanda:
“Come fare il miglior uso delle risorse disponibili?
Qual è l’allocazione ottima delle risorse ai bisogni di ciascun
individuo/famiglia?”
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Organizzazione aziendale – Concetti ed elementi base
RISORSE SCARSE (vale anche oggi?)
ALLOCAZIONE EFFICIENTE: A CHI MASSIMIZZA L’OUTPUT
(efficienza vs equità)
EMERGERE DELLE SPECIALIZZAZIONI
TRANSAZIONI E NECESSITÀ DI COORDINAMENTO
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Concetti ed elementi base –
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Scarsità delle risorse
• C’è sempre almeno una risorsa scarsa:
TERRA  LAVORO  CAPITALE  TECNOLOGIA  TALENTO
Economia
delle reti
Economia
della
conoscenza
Economia
dei servizi
Economia
industriale
Economia
agricola
1700
Economia e Organizzazione Aziendale
1800
1900
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2000
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Concetti ed elementi base – specializzazione
• La specializzazione consente, attraverso l’apprendimento, la riduzione dei
tempi e dei costi di produzione/erogazione di beni/servizi.
• Attraverso la specializzazione e la suddivisione del lavoro è possibile sfruttare
le economie di scala e le economie di scopo.
– Si parla di economia di scala quando il costo unitario per la produzione di
un determinato bene diminuisce con l’ammontare totale di output
prodotto.
– E’ possibile identificare economie di scopo quando il costo unitario di
produzione di un bene A diminuisce all’aumentare della produzione di un
bene B.
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Concetti ed elementi base –
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Divisione del lavoro e Specializzazione
“Un uomo tira il filo del metallo, un altro lo tende, un terzo lo taglia, un quarto
lo appunta, un quinto lo arrotola all’estremità in cui deve farsi la testa; farne la
testa richiede due o tre operazioni distinte; collocarla è un’operazione speciale;
pulire gli spilli è un’altra ancora ed un’altra ancora è il disporli entro la carta….
In una fabbrica di spilli 10 persone specializzate arrivano a produrre
giornalmente 4800 spilli a testa.
Se invece essi avessero lavorato separatamente ed indipendentemente l’uno
dall’altro e senza che nessuno di loro fosse stato addestrato a questo mestiere
particolare ciascuno di loro non avrebbe potuto certamente fabbricare venti spilli
al giorno e forse neanche uno”.
Adam Smith da
“An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations”, 1776
Economia e Organizzazione Aziendale
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Concetti ed elementi base –
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Divisione del lavoro e Specializzazione
• Divisione del lavoro
– scomposizione di un compito complesso in singole attività più semplici
– assegnazione di ciascuna attività ad un singolo individuo o ad un gruppo
di individui
• Specializzazione
– ogni compito è affidato a chi lo può svolgere meglio perché ha più talento
per quel compito
– la ripetizione del compito produce esperienza ed apprendimento
– l’esperienza suggerisce innovazione
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Concetti ed elementi base –
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Coordinamento
• Come risultato della divisione del lavoro ogni individuo è specializzato e
necessita di:
- beni e servizi per il proprio consumo
- beni e servizi per la produzione
Sorge quindi il problema del:
COORDINAMENTO
cioè della possibilità di ricomporre il lavoro in modo efficiente.
EFFICACIA
EFFICIENZA
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 Raggiungere lo scopo
 Raggiungerlo bene
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Concetti ed elementi base –
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Coordinamento: Mercato o Organizzazione?
• Cosa decide se una singola transazione avviene nel mercato o all’interno di
un'organizzazione?
• Se l'impresa racchiude al suo interno un insieme di transazioni extra-mercato
quali sono i suoi confini?
– Se i costi di coordinamento interno sono più bassi dei costi di uso del
mercato la transazione viene internalizzata.
– Il prezzo dei bene o servizio acquistato sul mercato potrebbe essere più
basso del costo di produzione "interna" perché un fornitore esterno
beneficia di economie di scala: cumula diversi clienti e produce grandi
volumi mentre un'unità interna ha solo il volume aziendale.
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Mercato perfetto e costi di transazione
Caratteristiche di un mercato “perfetto” :
• Istantaneità dello scambio
• Informazione perfetta
• Perfetta sostituibilità delle controparti
In queste condizioni il mercato raggiunge in equilibrio la condizione di
allocazione ottima delle risorse scarse.
In realtà il mercato non è perfetto:
• Il tempo di esecuzione del contratto non è nullo
• Il valore economico viene creato dalla interazione delle controparti
• Il numero di alternative analizzabile è limitato
Questi fattori fanno lievitare i costi transazionali
“the limited ability of people to make perfectly informed decisions, and the propensity of at
least some individuals to act opportunistically”
Oliver Williamson Premio Nobel 2009 per i lavori sulla teoria dei costi di
transazione
Economia e Organizzazione Aziendale
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Concetti ed elementi base –
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Costi di transazione e dimensione d’impresa
Obiettivo delle imprese è trovare la struttura di governo della transazione più
efficiente, quella cioè che minimizza contemporaneamente:
• i costi di produzione (misurano l'efficienza produttiva)
• i costi di transazione (misurano l'efficienza organizzativa)
Questo spiega l’esistenza di imprese di diversa dimensione: l’impresa cresce
finché ha convenienza a svolgere internamente transazioni ulteriori.
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Concetti ed elementi base –
MERCATO
Le 2 strutture di coordinamento
ORGANIZZAZIONE
• Il coordinamento avviene
• Il coordinamento avviene
•
•
•
•
spontaneamente e prevede il
cambiamento di proprietà attraverso
il pagamento del bene o del servizio
(es. la borsa)
Una pluralità di operatori
specializzati decide se e quali
prodotti comperare e se e quali
prodotti produrre
Il prezzo è l’unica informazione
necessaria per prendere le decisioni
La mano invisibile del mercato
realizza ex-post il coordinamento
Economia e Organizzazione Aziendale
•
•
attraverso forme di
comunicazione tra individui e
generalmente non richiede
cambiamenti di proprietà
Persone e organi specializzati
svolgono funzioni e compiti loro
assegnati
Una struttura organizzativa
definisce compiti e funzioni e ne
controlla l’esecuzione
La mano visibile della direzione
realizza il coordinamento
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Facoltà di Ingegneria
Introduzione alle discipline
aziendali ed alle
dimensioni dell’impresa
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Forme di lavoro autonomo
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• Libera professione
- Lavoro autonomo (“Esercizio delle professioni intellettuali”);
- Collaborazione autonoma occasionale;
- Contratti di lavoro a progetto.
• Attività imprenditoriale
- Imprenditore agricolo;
- Imprenditore commerciale:
- Servizi (p.e. trasporti);
- Attività di mediazione (p.e. commercio all'ingrosso, al dettaglio);
- Attività produttive (Attività industriali);
- Piccolo imprenditore (tra cui anche l'attività artigianale).
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Lavoro autonomo
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• Il libero professionista non è un imprenditore (art. 2082 del codice civile).
• Libere professioni non protette (come nel caso di artisti, scrittori, consulenti
•
•
aziendali): non è richiesta alcuna particolare iscrizione agli albi professionali.
Libere professioni protette: il cui esercizio è vincolato ai seguenti requisiti:
- formazione (es. titolo di studio accademico per medici..);
- tirocinio pluriennale;
- esame di Stato;
- iscrizione ai relativi albi professionali;
- rispetto dei criteri di etica professionale (es. segreto professionale).
Per l’esercizio di una libera professione è necessario:
- essere in possesso del numero di partita IVA;
- versare i contributi previdenziali all’INPS o alle singole casse pensionistiche
degli ordini professionali;
- tenere la contabilità (tenuta dei registri, dichiarazioni fiscali, versamenti
etc.).
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Forme di collaborazione occasionale
• Collaborazione autonoma occasionale
• Le prestazioni fornite hanno carattere occasionale; non è quindi richiesto il
numero di partita IVA né sono necessarie registrazioni o iscrizioni a pubblici
registri.
• I compensi per attività autonoma occasionale sono soggetti al pagamento dei
contributi previdenziali se esse superano nell’anno 5.000 €.
• L’attività prestata è inoltre soggetta alla ritenuta d’acconto del 20%, per cui è
in ogni caso obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi.
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EOA 0: INTRODUZIONE AL CORSO – DEF. DI IMPRESA
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Contratti di lavoro a progetto
• Contratto di lavoro a progetto (co.co.pro.)
• Con la legge delega 30 del 2003 (c.d. legge Biagi) ha sostituito il contratto di
collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.).
• Nel contratto deve essere definito il progetto concreto, il programma di
lavoro o la parte di esso che rappresenterà il compito del collaboratore.
• La scadenza del contratto deve essere determinata temporalmente o
determinabile temporalmente dallo scopo.
• Come gli altri lavoratori autonomi e dipendenti, i co.co.pro versano,
parzialmente tramite i datori di lavoro, contributi (che consistono all'incirca
nei 2/3 della ordinaria contribuzione INPS, di cui 1/3 a carico del
lavoratore e 2/3 a carico del datore di lavoro) ad una cassa mutua di
categoria (gestione separata) e pagano assicurazioni antinfortunistiche.
Economia e Organizzazione Aziendale
EOA 0: INTRODUZIONE AL CORSO – DEF. DI IMPRESA
Pagina 30
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Attività imprenditoriale
• È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica
organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
[Art. 2082 CC]
• Diversamente dai liberi professionisti, gli imprenditori devono essere iscritti
nel Registro delle Imprese tenuto presso la Camera di commercio.
• La base materiale per l’esercizio dell’attività imprenditoriale è l’azienda o
impresa non necessariamente di proprietà dell’imprenditore.
• La ditta è la denominazione con la quale l’imprenditore svolge l’attività.
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EOA 0: INTRODUZIONE AL CORSO – DEF. DI IMPRESA
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L’impresa
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Facoltà di Ingegneria
• Definizione:
– Istituto (società umana a carattere stabile) economico e sociale che realizza
attività di produzione di beni e/o servizi attraverso lo scambio con il
mercato e l’impiego di fattori che vengono remunerati attraverso i risultati
dell’attività economica stessa;
• L’impresa nel sistema economico:
– Aggrega risorse diverse per quantità e tipologia (gerarchia e
specializzazione);
– Opera in ambito limitato:
• specializzazione orizzontale (solo alcuni beni e servizi, nozione di
settore);
• specializzazione verticale (solo su parte del ciclo produttivo, mercati
intermedi);
– Concorrenza nei mercati finali e intermedi.
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EOA 0: INTRODUZIONE AL CORSO – DEF. DI IMPRESA
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Facoltà di Ingegneria
Differenza tra libero professionista e imprenditore
• Sebbene anche il libero professionista può esercitare le proprie attività
mediante l’utilizzo talvolta anche stabile di mezzi e persone, lo stesso non si
assume il rischio imprenditoriale
• L’obbligazione assunta dal libero professionista è di ‘mezzo’, cioè di
professionalità e modo di erogazione dell’opera, e non di risultato, per cui al
professionista è dovuto il compenso per il semplice fatto di aver prestato la sua
opera, a prescindere dal risultato ottenuto.
• Nella pratica la differenza tra le due figure andrebbe valutata caso per caso e
dipende anche dalla storia e dalle consuetudini del Paese.
– Esempio: scuola guida..divenuta in Italia attività imprenditoriale
nonostante la sua somiglianza con altre attività “intellettuali” (vd
professore privato).
Economia e Organizzazione Aziendale
L00 - INTRODUZIONE al CORSO
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Imprese artigiane
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Facoltà di Ingegneria
• Le imprese artigiane Legge 8/8/1985 n. 443 (G.U. 24/8/1985 n. 199) sono
imprese ove:
– l’imprenditore è artigiano
– ove sono rispettati i requisiti dimensionali previsti dalla legge
– svolgimento di un'attività di produzione di beni, anche semilavorati, o di
prestazioni di servizi. Sono escluse le attività agricole, di intermediazione e
quelle di somministrazione di alimenti e bevande (incluse solo se non
prevalenti e funzionali alle attività di produzione)
• é imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e
•
in qualità di titolare, l'impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità
con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo
in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo
(art. 2)
Limiti dimensionali da 9 sino a 40 in funzione del tipo di attività e della
presenza di apprendisti
Economia e Organizzazione Aziendale
L00 - INTRODUZIONE al CORSO
pagina 34
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Vismara, M.Meoli, P. Malighetti
Indipendenza dell’impresa
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• L’impresa finanzia le sue attività con il capitale degli azionisti ossia i
proprietari dell’impresa (i c.d. mezzi propri) e con altre fonti di
finanziamento esterne (i c.d. mezzi di terzi), principalmente provenienti
dalle banche.
• Più in generale, l’impresa si mantiene nel tempo solo se è in grado di
remunerare i fattori che impiega nel processo produttivo:
Soggetti
Finanziatori
Stato
Fornitori
Dipendenti
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Risorse
Capitale
Pubblici servizi
Materiali e servizi
Lavoro
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Remunerazione
Utili/Interessi
Imposte
Compensi
Stipendi
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Il ‘perimetro’ dell’impresa: il grado
d’integrazione verticale
• L’impresa può svolgere in casa la quasi totalità delle attività necessarie per
la messa sul mercato del proprio prodotto o della propria famiglia di
prodotti: Grado di integrazione verticale molto elevato.
• Al contrario, l’impresa può limitare la propria attività alle sole fasi prossime
al mercato (il marketing, la vendita e l’assistenza post-vendita), acquistando
da fornitori esterni (in outsourcing) alcuni serviz: Deverticalizzazione.
• La scelta di che ‘cosa fare in casa e cosa delegare all’esterno’ (make or buy)
rappresenta una componente importante della strategia aziendale.
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I soggetti nell’impresa
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• Classificazione:
– Imprenditore, soci, azionisti (shareholders): esprimono il governo
dell’impresa;
– Amministratori (management): esprimono la gestione;
– Stakeholders:
• Prestatori di lavoro;
• Finanziatori (es. banche);
• Clienti;
• Fornitori;
• Stato;
• Comunità sociale (locale e globale).
• Soggetti, risorse (fattori), rendimento):
– L’impresa si mantiene nel tempo solo se è in grado di remunerare le risorse
– Trend correnti:
• Aumento della delega di governo (capitalismo manageriale);
• Crescita del peso degli stakeholders vs. shareholders.
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Gli obiettivi dell’impresa
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• Profitto: remunerazione del capitale proprio (soci);
– Ricavi (scambio con il mercato) - Costi (remunerazione dei fattori);
– Profitto normale ed extraprofitto (premio per il rischio e l'organizzazione
dei fattori);
– ROE: profitto/capitale proprio (non tutto il capitale investito).
• Teoria classica: max profitto (R-C; ottica breve termine);
• Teoria del valore: max valore dell’impresa;
–
–
–
–
Impresa come oggetto di scambio;
Valore = Integrale dei profitti nel lungo termine;
Valore riassume le prospettive di crescita, posizione competitiva, ecc.;
Sintesi degli interessi di shareholder e stakeholders.
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Giurisdizione delle attività economiche
• Perché venga riconosciuta all’esterno è necessario che abbia una propria
identità giuridica, ossia un contratto che definisca i diritti e gli obblighi
della società verso terzi.
• Le norme che regolano le attività economiche differiscono, in modo anche
significativo, tra nazione e nazione. Si possono tuttavia identificare due
macrofamiglie del diritto commerciale:
– Sistemi “civil law” (es. Italia, Francia, Germania…): basati su codici e
derivanti dal diritto Romano e, soprattutto per quanto riguarda il
diritto commerciale, dai codici Napoleonici;
– Sistemi “common law” (es. Stati Uniti, Inghilterra, Australia…): basati
su precedenti e derivanti dal diritto Inglese.
• Secondo le norme del codice civile le imprese possono avere o meno
personalità giuridica, ossia possono o meno essere giuridicamente
autonome rispetto alle persone dei suoi proprietari.
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Società di persone e società di capitali
• In Italia, il codice civile prevede diverse classi (forme giuridiche) che
l’impresa può assumere, tra le quali:
– Società di persone:
comprende tutte quelle aziende nelle quali esista almeno un socio
illimitatamente responsabile dell’operato dell’impresa;
– Società di capitali:
comprende tutte quelle aziende nelle quali esista almeno un socio
limitatamente responsabile dell’operato dell’impresa.
– (Cooperative)
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Forme giuridiche
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• Le tre tipologie di società di persone sono:
– S.s. (società semplici):
non possono svolgere attività imprenditoriali.
– S.n.c. (società in nome collettivo):
tutti i soci sono responsabili in maniera illimitata.
– S.a.s. (società in accomandita semplice ):
presentano due categorie di soci: gli accomandatari, che rispondono in
maniera illimitata e gli accomandanti che sono invece responsabili
limitatamente al capitale investito.
• Le tre tipologie di società di capitali sono:
– S.r.l. (società a responsabilità limitata):
tutti i soci sono responsabili limitatamente al capitale investito, per essere
costituita necessita di un capitale minimo di 10.000 €;
– S.p.A. (società per azioni):
tutti i soci sono responsabili limitatamente al capitale investito, per essere
costituita necessita di un capitale minimo di 100.000 €;
– S.a.p.A. (società in accomandita per azioni).
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La società semplice
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• Caratteristiche:
– Costituita con atto non pubblico;
– Ciascun socio opera a nome della società ed è responsabile solidalmente ed
illimitatamente dei debiti che essa contrae;
– Non può svolgere attività imprenditoriale;
– Non ha autonomia patrimoniale;
• Vantaggi:
– Semplicità di costituzione;
• Svantaggi:
– Limitazione sulle attività economiche che possono essere svolte;
– Responsabilità illimitata;
– Potere disgiunto dei soci.
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La società in nome collettivo
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• Caratteristiche:
–
–
–
–
Ragione sociale contenente il nome di almeno uno dei soci;
Responsabilità illimitata;
Il potere esecutivo gestito per mezzo di deleghe;
Autonomia patrimoniale;
• Vantaggi:
– Semplicità e basso costo di costituzione;
• Svantaggi:
– Responsabilità illimitata.
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Società a responsabilità limitata
• Caratteristiche:
– Responsabilità limitata al capitale sottoscritto (capitale minimo 10.000 Euro);
– Capitale sociale diviso in quote (tipicamente, ma non obbligatoriamente,
proporzionali ai conferimenti);
• Organi amministrativi:
– Assemblea dei soci;
– Consiglio di amministrazione/amministratore unico;
• Vantaggi:
– Costituzione e gestione meno costose di una S.p.a. (nonché minor capitale minimo);
– Organi sociali simili a quelli di una S.p.a.;
– Responsabilità limitata;
• Svantaggi:
– Non può svolgere alcune attività economiche riservate alle S.p.a. (soprattutto nei
settori finanziari);
– Maggiori oneri amministrativi rispetto ad una società di persone.
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La società per azioni (1/3)
• Caratteristiche:
– E’ una forma giuridica che si presta ad attività economiche di differenti
dimensioni;
– Godendo di personalità giuridica garantisce la responsabilità limitata dei
soci;
– Rispetto a una Srl le quote di capitale sociale sono più facilmente cedibili e
commerciabili;
• Costituzione:
– Redazione atto costitutivo in cui sono contenute tutte le info che
contraddistinguono un’impresa (denominazione, ragione sociale,
indirizzo, attività, obiettivi);
– Statuto (norme che regolano il funzionamento della società);
– Versamento del capitale (minimo 100.000€, almeno il 25% all’atto della
costituzione).
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La società per azioni (2/3)
• Gli organi principali:
– Assemblea degli Azionisti (potere deliberativo):
• Assemblea Ordinaria: Si tiene almeno una volta all’anno; Nomina o revoca del
mandato degli amministratori; Approvazione del bilancio; Determinazione
dell’ammontare dei dividendi;
• Assemblea Straordinaria: Viene convocata per motivi particolari senza una
scadenza prefissata (modifiche dello statuto, operazioni di finanza
straordinaria, liquidazione della società);
– Consiglio di Amministrazione (potere esecutivo):
• La responsabilità della gestione d’impresa può essere assegnata o ad un singolo
individuo (AD) o ad un insieme di persone (comitato esecutivo);
• E’ responsabile della stesura del bilancio;
• Al suo interno possono formarsi comitati;
– Collegio dei Sindaci (potere di controllo):
• E’ formato da 3 o cinque persone nominate dalla società;
• I suoi compiti consistono nel verificare la correttezza delle scritture contabili e il
rispetto della legge e dello statuto.
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La società per azioni (3/3)
• Le azioni:
– Diversi concetti di valore:
• Valore nominale (valore di emissione alla costituzione della società);
• Valore di mercato;
• Valore di emissione.
– Diritti degli azionisti:
• Patrimoniali: diritto al dividendo, diritto alla liquidazione, diritto d’opzione;
• Amministrativi: partecipazione alle assemblee, voto alle assemblee.
– Tipologie:
• Azioni ordinarie: Diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie;
Diritto agli utili; Diritto di opzione in caso di aumenti di capitale; Diritto di
recesso;
• Azioni di risparmio: Nessun diritto di voto; Priorità nella distribuzione degli
utili;
• Azioni privilegiate ed azioni di godimento;
• I gruppi di società:
– Insieme di società con partecipazioni incrociate;
– Concetto di impresa controllata (direttamente o indirettamente);
– Impresa collegata (20% se non quotata, altrimenti 10%).
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Società in accomandita (semplice e per azioni)
• Caratteristiche:
– Soci distinti in:
• Soci accomandanti: non possono amministrare la società ma godono di
responsabilità limitata;
• Soci accomandatari: amministrano l’impresa ma hanno responsabilità
illimitata;
– Altre caratteristiche analoghe a quelle:
• Di una S.n.c. per le Società in accomandita semplice;
• Di una S.p.a. per le Società in accomandita per azioni.
• Vantaggi:
– Responsabilità limitata per i soci accomandanti;
– Semplicità di costituzione e gestione;
• Svantaggi:
– Difficoltà nel monitorare i soci accomandatari.
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Comparazione internazionale
Italy
Societa Per Azioni
SPA
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UK, Ireland
Public Limited Company
PLC
Belgium
Societe Anonyme
SA/NV
France, Luxem
Societe Anonyme
SA
Germany
Aktiengesellschaft
AG
Netherlands
Naamloze Veenootschap
NV
Portugal
Sociedade Anonima
SA
Spain
Sociedad Anonima
SA
Sweden
Aktiebolag
AB
Norway
Ansvarlig Selskap
ANS
Denmark
Aktieselskab
A/A
Japan
Kabushiki Kaisha
KK
Finland
Osakeyhtiö
OY
Italy
Societa a Responsabilità Limitata
SRL
UK
Private Limited Company
LTD
Belgium
Societe Privee a Responsibilite Limite
SPRL/BVBA
France
Societe a Responsabilite Limite
SARL
Germany
Gesellschaft mit beschraekter Haftung
GmbH
Netherlands
Besloten Vennootschap
BV
Portugal
Sociedade Por Quotas Responsibilidada Limitada LDA
Spain
Sociedad Limitada
SL
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Società cooperative
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• Sono società di capitali che presentano alcune caratteristiche distintive e la
cui idea cardine della costituzione di una società cooperativa è la natura
mutualistica del rapporto tra i soci.
• In una società cooperativa le decisioni sono adottate in assemblea generale
con voto pro capite e non pro quota.
• Le cooperative sono società a capitale variabile, cioè non è previsto un atto
notarile per l’ammissione o il recesso di un socio. Non è previsto un capitale
minimo per la costituzione di una società cooperativa.
• La partecipazione dei soci cooperatori al capitale sociale può essere
rappresentata da quote o azioni.
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