Produzione scritta di S. Rossella 1^D

ROSSELLA S. 1^ D
VERIFICA DI PRODUZIONE SCRITTA
UDA: L’AMBIENTE
LA PIANTA MUTANTE
C’era una volta un gruppo di quattro scienziati che dovevano
progettare un grande erbario con tutte le piante del mondo.
Si chiamavano Valentina, Andrea, Sara e Tommaso.
Dopo mesi di lavoro, lo finirono e dovettero portarlo al più grande
scienziato del paese: il dottor Einstein II, che proprio Einstein II
non era, infatti era un gran pasticcione.
Si diressero verso il suo megagalatticamentegalattico laboratorio,
a Tuttologia City.
Entrati nel suo laboratorio, non lo trovarono, lo cercarono
dappertutto finché non lo videro appeso al lampadario tutto
spaventato.
Gli scienziati lo aiutarono a scendere ma lui si precipitò e cadde
sopra ai ragazzi.
Il dottor Einstein II spiegò loro che stava studiando una pianta
carnivora molto rara ma che, sbadatamente, le aveva dato una
sostanza pericolosa invece dell’acqua, ed era diventata, giorno per
giorno, più grande ed affamata e che, quella mattina, aveva
cercato di divorarlo.
I ragazzi erano molto preoccupati e si misero all’opera: Andrea e
Sara cercarono la pianta all’interno del laboratorio, mentre
Valentina, Tommaso e il dottor Einstein II fecero delle ricerche in
rete.
Sara e Andrea corsero, all’improvviso, verso di loro dicendo che
la pianta si era calmata ed era nel laboratorio numero 7C.
Gli scienziati si diressero lì e pensarono ad un modo per farla
tornare come prima.
Dopo tre ore riuscirono a creare una sostanza opposta all’altra, la
iniettarono nella pianta ed aspettarono che essa facesse effetto.
Intanto il dottor Einstein II decise che, se avesse ancora avuto
bisogno di studiare una determinata pianta, l’avrebbe esaminata
nel suo habitat naturale e che sarebbe stato più attento, così da non
rischiare la sua vita e quella degli altri.
Il giorno dopo, la pianta era quella di prima e il dottor Einstein II
decise di spedirla nel suo habitat.
I ragazzi gli consegnarono l’erbario e chiesero al dottore di poter
lavorare con lui, in modo da poter esaminare tutte le foglie, così
da riuscire a classificare tutte le piante del mondo, e lui accettò.
Con questa esperienza gli scienziati capirono che loro non
avrebbero avuto piacere di essere “strappati” dal loro habitat
naturale, così come le piante. Perché, togliendo da un ambiente i
suoi “abitanti”, non sarebbero più stati unici e speciali.
E’ importante proteggere e salvaguardare l’ambiente, perché lui ci
permette di vivere, e come lui fa vivere noi, noi dobbiamo far
vivere lui.