Laboratorio di Automazione Azionamenti Elettrici: Generalità e Motore DC Prof. Claudio Bonivento DEIS - Università degli Studi di Bologna E-Mail: [email protected] Indice Definizione Struttura Modello del motore DC Limiti di coppia (corrente) e velocità (tensione) Considerazioni generali sugli azionamenti Analisi del modello del motore DC Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 2 Definizione Azionamenti Elettrici: Dispositivi per la conversione controllata di Energia Elettrica in Energia Meccanica Trasduttori “di potenza” e “di segnale” generazione del moto generazione di energia elettrica nomencaltura: spesso vengono indicati come azionamenti elettrici solo i sistemi di generazione del moto Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 3 Struttura Tre componenti fondamentali motore elettrico (macchina elettrica) amplificatore di potenza controllore Macchina Elettrica Amplificatore Rete Elettrica Tensione da attuare misura correnti Riferimento (pos, vel, acc) misura pos, vel Controllore Nomenclatura: spesso viene indicata come azionamento elettrico la sola parte elettronica di potenza e segnale amplificatore + controllo Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 4 Macchina Elettrica Componente dove si realizza la conversione di energia Costituita essenzialmente da 2 parti in moto relativo che interagiscono magneticamente moto rotatorio o lineare moto rotatorio è decisamente il più diffuso generazione moto: motori generazione en. elettrica: generatori ogni macchina elettrica può lavorare da generatore o motore in linea di principio accorgimenti tecnologici per le due tipologie di applicazioni Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 5 Amplificatore di Potenza Realizzato con componenti elettronici “di potenza” Generalmente di tipo switching spesso detto convertitore di potenza anche lineari per potenze inferiori a poche decine di W (rari) Scopo funzionale: Attuare la tensione richiesta dal comando proveniente dal controllo Scambio di energia tramite rete elettrica Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 6 Controllore Unità di elaborazione per la realizzazione del controllo Tipicamente digitale Misure disponibili: - Corrente/i circolanti sul motore - Posizione / Velocità rotore Obiettivi di controllo: - Regolazione / Inseguimento di posizione o velocità - Controllo di coppia Verrà analizzato in seguito più in dettaglio Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 7 Motore DC Detto anche a collettore per le particolarità costruttive che lo caratterizzano circuito di rotore a collettore Caratteristiche generali: alimentabile in DC diverse configurazioni eccitazione separata, serie, parallelo, MP nel corso si considerera MP costruttivamente complesso, ma modello semplice largo utilizzo, ma in progressivo calo altri motori meno complessi costruttivamente e meno costosi modello/controllo più complessi, ma ora fattibili Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 8 Motore DC Caratteristiche generali: valido come esempio generale altri motori, più semplici costruttivamente hanno modello complesso che con opportune elaborazioni matematiche può essere riportato ad una forma molto simile a quella del motore DC Principio di funzionamento e’ il medesimo Tutte le problematiche significative sono qualitativamente le stesse per i diversi tipi di motori NB: I diversi motori sono matematicamente equivalenti, ma caratterizzati da diversi range di lavoro per motivi tecnologici coppie, velocità, potenze ottenibili inerzie di rotore Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 9 Motore DC Modello motore DC a MP: di 1 R k = v− i− ω dt L L L dω J = k i − b ω − TL dt dθ =ω dt i TL v ω, θ circuito di armatura i: corrente di armatura ω: velocità angolare di rotore v: tensione di armatura (input di controllo) θ: posizione angolare di rotore TL: coppia di carico (disturbo) Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 10 Motore DC Modello: di 1 R k = v− i− ω dt L L L dω k b TL = i − ω− dt J J J dθ =ω dt Parametri: R: resistenza di armatura L: induttanza di armatura k: coeff. di coppia / BEMF J: inerzia di rotore b: coeff. attrito viscoso k i = coppia sviluppata dal motore (k i = T) Tensione k ω = forza contro elettro motrice (bemf) rappresenta la porta di scambio potenza elettrica/meccanica Potenza meccanica uscente = k i ω coincide con la potenza assorbita dal motore attraverso la bemf Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 11 Motore DC Schema a blocchi: Macchina elettrica Tensioni Modello elettromagnetico Coppia Modello meccanico pos/vel BEMF Eq. di i → Modello EL. MAGN. Eq. di ω, θ → Modello Meccanico Questa struttura a blocchi è valida per tutti i tipi di motore Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 12 Motore DC Schema a blocchi: Macchina elettrica Tensioni Modello elettromagnetico Coppia Modello meccanico pos/vel BEMF Questa struttura a blocchi è valida per tutti i tipi di motore La parte elettrica produce la coppia coppia ↔ corrente La bemf e’ sempre presente (bilancio energetico) velocità ↔ tensione Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 13 Motore DC Importante: Tutti gli azionamenti elettrici presentano limiti di: Tensione massima isolamenti motore, limiti amplificatore saturazione fisica Corrente massima problemi termici: motore → rms; amplificatore → di picco limite da rispettare mediante il controllo Questi limiti si traducono in: Velocità massima per il motore Coppia rms e di picco massime erogabili dal motore considereremo solo limiti di picco, si assume che il motore sia dimensionato correttamente (ITSC LA) (corrisponde a ciò che si fa nella realtà) Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 14 Motore DC Schema a blocchi: load altre uscite meccaniche Macchina elettrica Tensioni Modello elettromagnetico Coppia Modello meccanico BEMF pos/vel rotore Questa struttura a blocchi è valida per tutti i tipi di motore Il modello meccanico in genere comprende anche il carico Carico: catena cinematica anche complessa J = inerzia motore + inerzia eq. carico (anche variabile) o anche con dinamiche aggiuntive Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 15 Motore DC Schema a blocchi: load Macchina elettrica Tensioni Modello elettromagnetico Coppia altre uscite meccaniche Modello meccanico BEMF pos/vel rotore Questa struttura a blocchi è valida per tutti i tipi di motore La macchina elettrica è essenzialmente un attuatore di coppia che, per motivi tecnologici/costruttivi, modifica anche la parte meccanica su cui deve essere sviluppata la coppia collegamento tra carico e motore è meccanico, non elettromagnetico Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 16 Motore DC Schema a blocchi: load Macchina elettrica Tensioni Modello elettromagnetico Coppia altre uscite meccaniche Modello meccanico BEMF pos/vel rotore Questa struttura a blocchi è valida per tutti i tipi di motore I diversi tipi di motore differiscono essenzialmente nel modello elettromagnetico, cioè nel modo in cui l’interazione magnetica statore/rotore viene sfruttata per produrre coppia. Comunque il principio di fondo è sempre il medesimo Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 17 Motore DC Alcune considerazioni aggiuntive sul motore DC: N ia ia Il circuito di armatura si trova sul rotore (contatti striscianti e commutazione sul circuito) ϕe S Il MP a statore, può essere realizzato come elettromagn. Genera il flusso di induz. Magnetica ϕe Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 18 Motore DC Alcune considerazioni aggiuntive sul motore DC: N ia ia La costante di coppia/bemf “k” dipende da ϕe: k = k1 ϕe ϕe ϕe è fisso (MP) → k non modificabile ϕe modificabile (elettromagn.) → S k modificabile deflussaggio → velocità maggiori di ω nominale Valido anche per altri motori Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 19 Analisi del Modello del Motore DC Schema a blocchi: v – 1 sL + R i T k TL – 1 sJ + b ω 1 s θ k Poli “convenzionali”: POLO ELETTRICO: - R / L POLO MECCANICO: - b / J In genere POLO ELETTRICO >> POLO MECCANICO Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 20 Analisi del Modello del Motore DC Schema a blocchi: v – 1 sL + R i T k TL – 1 sJ + b ω 1 s θ k Poli “effettivi”: Radici polinomio caratteristico: s s2 JL + s ( RJ + bL ) + Rb + k 2 = 0 indipendenti dalle variabili di in e out considerate per qualunque in-out i poli della FdT sono un sottoinsieme delle radici del pol. caratt. Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 21 Analisi del Modello del Motore DC Legame poli “effettivi” - poli “convenzionali”: v – 1 sL + R i k T TL – 1 sJ + b ω 1 s θ k POLO NELL’ORIGINE: legame velocità - posizione ALTRI 2 POLI: Sistema in retroazione dato dalla dinamica elettrica e di velocità Dipendenza dai poli convenzionali Dipendenza da k Si può mettere in luce con analisi mediante luogo delle radici Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 22 Analisi del Modello del Motore DC Legame poli “effettivi” - poli “convenzionali”: 300 200 Polo Elettrico Imag Axis 100 k 0 -100 Polo Meccanico -200 -300 -400 -300 -200 -100 Real Axis 0 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 100 23 Analisi del Modello del Motore DC Funzione di trasferimento ω(s) / v(s) : G v →ω ω(s ) k k = = = 2 2 v ( s ) ( sJ + b )( sL + R ) + k s LJ + s ( JR + Lb ) + Rb + k 2 GUADAGNO STATICO: 1 / (k + bR / k) relazione V - ω legata alla BEMF, ma risente anche degli effetti dissipativi (R e b) se b=0 (o R=0) GUADAGNO STATICO = 1/k Assenza di zeri Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 24 Analisi del Modello del Motore DC Funzione di trasferimento i(s) / v(s) : G v →i i (s ) sJ + b ) sJ + b ) ( ( = = = 2 2 v ( s ) ( sJ + b )( sL + R ) + k s LJ + s ( JR + Lb ) + Rb + k 2 GUADAGNO STATICO: b / (k2 + bR) la dinamica meccanica influenza pesantemente il comportamento elettrico guadagno statico tanto più diverso da 1/R tanto più k è elevato se b=0 guadagno statico = 0 (zero nell’origine) Dinamica Meccanica diventa uno zero (lento) per il sistema ATTENZIONE AL CONTROLLO DI CORRENTE Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 25 Analisi del Modello del Motore DC Considerazione su controllo di corrente: iref v – ( sJ + b ) ( sJ + b )( sL + R ) + k 2 k reg _ corr 15 - Regolatore proporzionale 10 - velocizzazione risposta - ma dinamica residua in bassa frequenza 5 Imag Axis i 0 kreg_corr ↑ : kreg_corr -5 residuo cala, ma dinamica rallenta -10 -15 -250 -200 -150 -100 Real Axis -50 0 50 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 26 Analisi del Modello del Motore DC Funzione di trasferimento ω(s) / TL(s) : G TL →ω ω(s ) − ( sL + R ) − ( sL + R ) = = = 2 2 TL ( s ) ( sJ + b )( sL + R ) + k s LJ + s ( JR + Lb ) + Rb + k 2 GUADAGNO STATICO: -R / (k2 + bR) L’effetto della coppia di carico sulla velocità dipende principalmente da: R (direttamente) e k (inversamente) in particolare se R=0 reiezione completa del carico a regime La retroazione intrinseca di velocità riduce gli effetti della coppia di carico. Oss: Questo accade per tutti i motori, nei motori AC sincroni, però, ci sono problemi legati “alla perdita di orientamento di campo” Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 27 Analisi del Modello del Motore DC Legame a regime TL - ω : Per applicazioni semplici: ω - regolazione/variazione velocità - reiezione buona, ma non totale di TL TL Se R/k2 è sufficientemente piccolo controllo in catena aperta Attenzione: R↓ ↓ e/o k↑ ↑ determinano comportamento poco smorzato Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 28 Analisi del Modello del Motore DC Funzione di trasferimento i(s) / TL(s) : G TL →i i (s) k k = = = 2 2 TL ( s ) ( sJ + b )( sL + R ) + k s LJ + s ( JR + Lb ) + Rb + k 2 GUADAGNO STATICO: k / (k2 + bR) Stessa FdT presente tra ω(s) e v(s) La coppia di carico influenza anche la corrente può portare alla violazione del vincolo su IMAX Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 29 Analisi del Modello del Motore DC Rappresentazione a Blocchi NON MINIMA: TL v G TL → i G v→i i k T TL – 1 sJ + b ω 1 s θ Alcune dinamiche sono duplicate Non è unica Equivalente a quella standard con condizioni opportune sugli stati iniziali Ad esempio: stato iniziale nullo Utile per la realizzazione del controllo in cascata Non si utilizza Gv→ → ω : si vuole controllare ω usando i (T), non direttamente da v Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 30 Analisi del Modello del Motore DC PARAMETRI DI MOTORE DC USATO COME ESEMPIO: LIMITI DI FUNZIONAMENTO usati per il dimensionamento/verifica (ITSC_LA) gestiti dal controllo e inseriti in simulazione per verificarne il rispetto PNOM = 1 [kW] ωNOM = 100 [rad/s] (TNOM = 10 [Nm]) J = 10 [gm2] k = 1 [V/(rad/s)] = [Nm/A] (INOM = 10 [A]) VNOM = 110 [V] Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 31 Analisi del Modello del Motore DC PARAMETRI DI MOTORE DC USATO COME ESEMPIO: PARAMETRI STATICI E DINAMICI usati per la simulazione ed il controllo R L k J b = = = = = 1 2.5 1 10 0.01 [Ohm] [mH] [V/(rad/s)] = [Nm/A] [gm2] [Nm/(rad/s)] Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 32 Analisi del Modello del Motore DC PARAMETRI DELL’AMPLIFICATORE DI POTENZA USATO COME ESEMPIO: LIMITI DI FUNZIONAMENTO usati per il dimensionamento/verifica (ITSC_LA) gestiti dal controllo e inseriti in simulazione per verificarne il rispetto Vmax= 110 [V] Imax = 25 [A] SONO CONGRUENTI CON QUELLI DEL MOTORE PARAMETRI STATICI E DINAMICI usati per la simulazione ed il controllo Si assume attuazione di tensione ideale Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 33 Analisi del Modello del Motore DC Poli Convenzionali pe = -R/L = - 400 pm = -b/J = - 1 Poli Effettivi p1,2 = - 200.5 ± j14.13 300 Polo Elettrico 200 Im agAxis 100 k 0 -100 Polo Meccanico -200 -300 -400 -300 -200 -100 Real Axis 0 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 100 34 Analisi del Modello del Motore DC Diagrammi di Bode: Gv-ωω Bode Diagrams From: U(1) 0 -20 -30 0 -50 To: Y(1) Phase (deg); Magnitude (dB) -10 -100 -150 -200 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 10 Frequency (rad/sec) Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 35 Analisi del Modello del Motore DC Diagrammi di Bode: Gv-i Bode Diagrams From: U(1) 0 -20 -30 -40 -50 100 50 To: Y(1) Phase (deg); Magnitude (dB) -10 0 -50 -100 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 10 Frequency (rad/sec) Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 36 Analisi del Modello del Motore DC Diagrammi di Bode: GT - ω L Bode Diagrams From: U(1) 0 -10 -15 -20 180 160 To: Y(1) Phase (deg); Magnitude (dB) -5 140 120 100 80 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 10 Frequency (rad/sec) Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 37 Analisi del Modello del Motore DC Risposte al gradino di tensione (50V) 50 40 30 Speed 20 10 0 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.06 0.08 0.1 40 30 20 Current 10 0 0 0.02 0.04 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 38 Analisi del Modello del Motore DC Risposte al gradino di tensione (50V) Smorzamento quasi unitario Valore di corrente a regime non nullo pari a V·b/(k2+R·b) Valore di velocità a regime dipendente anche da R e b pari a V·k/(k2+R·b) In condizioni di attrito viscoso nullo (b=0) valore di corrente a regime: NULLO valore di velocità a regime: V/k Interpretazione fisica: tutta la tensione disponibile viene usata per “dare velocità” in quanto nessuna coppia (e quindi corrente) è necessaria per mantenere la velocità costante Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 39 Analisi del Modello del Motore DC Risposte al gradino di TL (10Nm) 50 40 30 20 10 0 0.1 0.12 0.14 0.16 0.18 0.2 0.12 0.14 0.16 0.18 0.2 40 30 20 10 0 0.1 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 40 Analisi del Modello del Motore DC Risposte al gradino di TL (10Nm) L’effetto della coppia di disturbo sulla velocità e’ fortemente limitato dalla retroazione intrinseca dovuta a fcem: senza (k = 0), guadagno a regime = -1/b; guadagno a regime - R/(k2+R·b) più è piccola la resistenza R, minore è il v. assoluto del guadagno a regime (migliore reiezione del disturbo di coppia) Interpretazione fisica: è necessario un salto di tensione (velocità) per generare la corrente/coppia necessaria a compensare la TL Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 41 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k Si richiama il legame poli “convenzionali” - poli “effettivi” 300 200 Polo Elettrico Imag Axis 100 k 0 -100 Polo Meccanico -200 -300 -400 -300 -200 -100 Real Axis 0 100 Come si evidenzia nelle risposte al gradino di tensione? Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 42 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k k=4 20 15 10 Speed 5 0 0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.08 0.1 20 10 Current 0 -10 0 0.02 0.04 0.06 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 43 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k k=4 Dall’analisi della sola risposta di velocità: POLI COMPLESSI CONIUGATI 300 Polo Elettrico 200 ImagAxis 100 0 -100 Polo Meccanico -200 -300 -400 -300 -200 -100 Real Axis 0 100 Anche senza sapere pe e pv si può determinare semplicemente la zona in cui ci si trova sul luogo delle radici Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 44 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k k=0.25 200 150 100 Speed 50 0 0 0.5 1 1.5 2 1.5 2 50 40 Current 30 20 10 0 0 0.5 1 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 45 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k k=0.25 NON sapendo a priori il valore di pe e pm , dalla sola risposta in velocità non è immediato riconoscere la posizione qualitativa dei poli 300 Polo Elettrico 200 ImagAxis 100 2 ? 1 0 1 -100 Polo Meccanico -200 -300 -400 -300 -200 -100 Real Axis 0 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 100 46 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k Esempio: si confrontino la risposta del caso precedente (A) con il caso (B) con R = 0.146 L = 0.01 J = 0.01 b = 0.001 k = 0.078 Ovvero: pe = -14.6 pm = -0.1 Risposte normalizzate a 1 si poteva anche costruire un caso analogo con guadagni statici uguali a quelli del caso (A)… esercizio Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 47 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k 1 0.8 0.6 0.4 A 0.2 0 B 0 0.5 1 1.5 2 0 0.5 1 1.5 2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 48 Analisi del Modello del Motore DC Analisi dell’effetto di k Il caso A ha poli “in configurazione 1” Il caso B ha poli “in configurazione 2” E’ evidente dalle risposte? Similitudine qualitativa tra risposte di A e B in velocità Difficile distinguerle se le misure sono rumorose Difficile rilevare la corrispondenza suddetta (A-1 e B-2) da questa risposta Usando la risposta in corrente, invece, A→ →1 e B→ →2 diventa evidente: Si sfrutta lo zero in pm della risposta in corrente Nel caso A c’e’ una coda rilevante (salita e discesa hanno tempi molto diversi): polo prossimo a pm Prof. Claudio Bonivento - DEIS - Università degli Studi di Bologna 49 Laboratorio di Automazione Azionamenti Elettrici: Generalità e Motore DC FINE Prof. Claudio Bonivento DEIS - Università degli Studi di Bologna E-Mail: [email protected]