Relazione sulla Massoneria - rivista culturale cattolica

L’ALTRO VOLTO DELLA STORIA: L’ATTACCO DELLA MASSONERIA ALLA CIVILTA’ CRISTIANA
Del Dot. Francesco Pio meola
La massoneria è una setta segreta le cui origini risalgono alle corporazioni medievali inglesi e
tedesche dei liberi muratori (operativa). La Massoneria moderna (speculativa) s’ispira agli ideali
razionalisti e illuministi di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Fu fondata a Londra il 24 giugno 1717
dal rifugiato ugonotto Thèophile Desaguliers e dal pastore anglicano James Anderson, i quali
riassunsero i suoi principi nelle cosiddette Costituzioni. Essa trae origine anche e soprattutto da un
patrimonio di scienze occulte che vanno dalla magia egizia e rinascimentale all’ebraismo
cabalistico – talmudico, dal platonismo al Manicheismo, dalla tradizione Rosa Croce al vecchio
paganesimo naturalista, dall’astrologia alla teosofia, dall’alchimia ad altre fisime minori. Contiene
elementi delle vecchie eresie cristiane e si basa sulla fisica newtoniana. E’chiaro come questo
concentrato di dottrine esoteriche non poteva che provocare la scomunica della Chiesa, che l’ha
condannata per quasi ben 580 volte, detenendo il primato assoluto. L’insieme di tutte queste
tradizioni trova unità nella Gnosi. Essa è una speciale conoscenza religiosa dalla quale per
rivelazione, indipendentemente dalla fede e dalle opere, deriva la salvezza, ossia da una sorta di
“illuminazione”, riservata solo a pochi iniziati. Si noti come questa idea sia radicalmente contraria
alla fede cattolica, la quale invece proclama che la salvezza è accessibile a tutti. La Gnosi pretende
di concepire il reale come qualcosa di totalmente negativo, per cui viene, di conseguenza, la
necessità di aspirare a una sorta di palingenesi, di trasformazione totale, da cui potrà realizzarsi un
mondo completamente nuovo, e in cui potrà vivere un uomo completamente nuovo,
contrassegnato da una perfetta autosufficienza (C. Gnerre). Il fenomeno gnostico è come un fiume
carsico, ritornando improvvisamente in auge nelle varie epoche storiche. Pensiamo alle vecchie
eresie cristiane, a quella catara soprattutto, la più pericolosa, al modernismo e a tutte le religioni
diverse dalla cattolica o ortodossa, Islam e Giudaismo compresi. Lo gnosticismo sostiene
l’opposizione tra lo spirito (il bene) e la materia (il male). Gli gnostici sostengono che un Dio buono
non può aver creato un mondo così malvagio, quindi la sua creazione è da disprezzare, mentre il
principio del male, Satana, sarebbe il dio buono, il serpente che sedusse Eva e che indusse al
peccato Adamo. Da qui la leggenda massonica di Adamo come “primo iniziato”, e come lui sono
considerati Gesù, S. Giovanni Battista (la Massoneria è nata il 24 giugno), Mosè, Maometto,
Buddha, S. Francesco, Lutero, ecc . Per quanto riguarda Cristo e il Battista basta pensare alle folli
elucubrazioni gnostiche del “Codice da Vinci” del seguace New Age Dan Brown, mentre S.
Francesco oggi è considerato un profeta pacifista ed ecologista. Furono invece influenzati dalla
gnosi Lutero, Buddha e Maometto. Mons. Leone Meurin, un sacerdote francese del XIX sec, per
tutti questi motivi nella sua opera “La Frammassoneria sinagoga di Satana”, considerava la Gnosi il
culto di Lucifero, l’angelo decaduto portatore di luce, l’illuminato, il più grande iniziato. In molti
testi esoterici Lucifero è accostato a Prometeo, la figura mitologica ribelle a Zeus che voleva
donare il fuoco agli uomini, a Dioniso, dio dell’orgia e del divertimento sfrenato, al buddha, inteso
come l’individuo iniziato (“buddha” significa appunto “l’illuminato”). I massoni usano chiamarsi tra
loro “fratelli”; si distinguono in vari gradi, tra i quali gli apprendisti, i compagni, i maestri, i sublimi
cavalieri eletti, i grandi maestri architetti, ecc. Si raccolgono in logge presiedute da un venerabile;
più logge associate costituiscono una gran loggia, presieduta da un gran maestro, mentre
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nell’ambito di uno Stato tutte le logge dipendono da un grande oriente. La Massoneria venera un
dio impersonale (il “Dio orologiaio” degli illuministi) chiamato Grande Architetto dell’Universo o
Essere Supremo. Essa ha vari riti e obbedienze. Tra i riti più importanti ricordiamo quello scozzese,
inglese, nazionale spagnolo, egizio (detto anche di Menfi e Misraim), simbolico italiano,
swedemborghiano, noachita, ecc. Il più importante è quello scozzese, che si rifà all’esoterismo
templare e ha 33°, tra cui i più alti sono quelli dal 18° in poi. Quando si parla di templarismo in
massoneria in realtà viene ripresa una tradizione in parte errata, scorretta e diffamatoria.
L’obbedienza più importante al mondo è quella che fa capo alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra,
detta anche “Sancti Quatuor Coronati”, che ha per gran maestro il duca di Kent (attualmente è il
principe Edoardo Windsor). Per le sue posizioni deiste, non riconosce la maggiore obbedienza
francese, il Grande Oriente di Francia, che è violentemente antireligiosa e ammette anche gli atei.
Le massonerie scandinave hanno una particolarità: riconoscono come gran maestro il re dei loro
rispettivi stati; ad esempio in Svezia è l’attuale re Carlo Gustavo XVI. Esistono anche massonerie
esclusive come la Prince Hall negli Usa che ammette solo personalità afroamericane, di cui ne fa
parte il presidente americano Barack Obama, oppure la B’nai B’rith, riservata ai soli ebrei.
Caratteristiche fondamentali delle logge sono la segretezza e l’esclusione delle donne, anche se ci
sono obbedienze rigorosamente femminili o addirittura miste come la Gran Loggia d’Italia di
piazza del Gesù. (continua…)L’Inghilterra di inizio ‘700 era vista dalla nobiltà liberale europea un
faro di civiltà, soprattutto per il suo ordinamento monarchico-costituzionale. Le caste
aristocratiche illuminate anglofile erano ambiziose e gelose delle prerogative tradizionali dei re e
volevano limitarle. Si studiavano i principi costituzionali britannici con l’ansia di esportare gli ideali
illuministi. La nobiltà europea era affascinata dal costituzionalismo, dal deismo, dalla tolleranza
religiosa e dal liberismo economico. Insieme a tutte queste suggestioni provenienti da oltre
Manica, cominciò a diffondersi la massoneria, dapprima in Olanda, Francia, Germania (Hannover)
e poi negli altri paesi europei, tra cui l’Italia; il primo libero muratore italiano fu il medico
beneventano Antonio Cocchi, iniziato a Firenze nel 1732 alla loggia detta “degli Inglesi”. In Francia
uno degli esponenti dell’aristocrazia anglofila fu il barone Charles de Montesquieu, grande teorico
del liberalismo e del costituzionalismo, uno dei padri riconosciuti dell’Illuminismo. La Massoneria
francese cominciò quasi subito a rivendicare una certa autonomia, ispirandosi all’esoterismo
templare e dandosi un’impostazione di tipo cavalleresca; raccoglieva gli esponenti nobili e altoborghesi riformatori che si fecero portavoce di quel clima culturale che portò alla stagione
dell’enciclopedismo illuminista che ha avuto per protagonisti Diderot, D’Alembert e Voltaire. La
critica enciclopedista attaccava la società di Ancièn Règime, la Chiesa Cattolica, vista come fonte di
oscurantismo, pregiudizi e superstizione, i privilegi nobiliari che causavano diseguaglianze, la storia
passata, considerata inutile e piena di errori; esaltava invece il pensiero scientista, la libertà in
tutte le sue forme, l’uguaglianza sociale, il progresso in tutti i campi, la fratellanza tra gli esseri
umani e il potere illimitato della ragione, identificata come strumento infallibile di indagine della
realtà. Lo spirito corrosivo dei liberi pensatori, impregnato di razionalismo e di scetticismo
antireligioso, provocò nel 1738 la scomunica da parte della Chiesa, con la bolla di papa Benedetto
XIV. In quegli anni la Massoneria prendeva sempre più, soprattutto in Francia, una piega politica
radicale e antidispotica; in Inghilterra si tenne invece favorevole al mantenimento dell’ordine
costituzionale, appoggiando il partito liberale whig. Intanto però le logge si diffusero anche nelle
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colonie americane. Nel 1751 fu pubblicato quel feroce manifesto anticristiano che fu l’Enciclopedia
di Diderot e D’Alembert, diretta emanazione delle logge che preparò una forte ostilità nei
confronti della tradizione e del cattolicesimo. Un altro illuminista franco-svizzero, Rousseau,
teorizzò la “democrazia totalitaria”, ossia il rovesciamento violento dell’ordine costituito in favore
di un governo popolare, in cui la moltitudine avrebbe delegato il potere a propri rappresentanti in
grado di interpretare “la volontà generale”, in pratica la prefigurazione del Terrore giacobino della
Rivoluzione francese. Nel periodo pre-rivoluzionario furono pubblicati migliaia di libri, pamphlet,
riviste, giornali, tutti tesi a screditare e a diffamare la Corona di Francia e la Chiesa cattolica. Il
1776 fu l’anno dell’indipendenza delle 13 colonie americane dalla madrepatria inglese; i capi del
movimento anticoloniale da George Washington a Thomas Jefferson, da Benjamin Franklin a John
Adams, erano tutti massoni. Il marchese francese di La Fayette, che era un “fratello” e aveva
combattuto a loro fianco, sperava che un giorno anche in Francia si potesse lottare per gli ideali
rivoluzionari. La Massoneria francese nel frattempo infiltrava suoi uomini nelle istituzioni
ecclesiastiche e a corte: il banchiere ginevrino Jacques Necker, ministro delle finanze di Luigi XVI, il
cugino del re, il duca Filippo d’Orléans, detto in seguito anche Philippe Egalitè, per il suo acceso
fervore rivoluzionario, Jacques Roux , soprannominato il “curato rosso”, e l’abate Sieyès. Obiettivo
principale era disintegrare il sistema dal di dentro. L’anno stesso della Rivoluzione americana, il 1°
maggio 1776 fu fondata a Ingolstadt, grazie all’appoggio finanziario dei banchieri Rothschild, la
società segreta cospiratoria degli “Illuminati di Baviera”. Il capo di questa potente e pericolosa
organizzazione era un ex gesuita discendente da una ricca famiglia di ebrei convertiti, Adam
Weisshaupt. Feroce anticattolico, era seguace dell’Illuminismo ateo e materialista ma allo stesso
tempo coinvolto nell’occulto, in particolare della tradizione rosacrociana e templare. L’obiettivo
della setta era distruggere le monarchie cattoliche o comunque cristiane e il papato, al fine di
instaurare una “repubblica universale”. Il disegno dei Rothschild era conquistare tutte le nazioni e
assoggettarle al potere delle banche e della finanza, nonché stampare privatamente le monete
nazionali (signoraggio). Il loro patrimonio era stimabile di gran lunga superiore alla ricchezza dello
stesso re di Francia; erano la famiglia più potente dell’epoca. I congiurati di Weisshaupt entrarono
nella massoneria ufficiale. Lo storico Alan Stang attesta che nel 1788 tutte le 266 logge del Grande
Oriente di Francia erano sotto il controllo degli Illuminati; il gran maestro era diventato Filippo di
Orleans. L’ossessione degli Illuminati era vendicare la condanna a morte dell’ultimo gran maestro
templare Jacques De Molay (di cui si dicevano continuatori), fatto giustiziare da re Filippo IV il
Bello di Francia il 13 ottobre 1314; il loro progetto era sterminare la “razza dei Capeti”, i Capetingi.
Prima e durante la Rivoluzione, i massoni si riunivano intorno alla tomba di De Molay per celebrare
rituali esoterici e giuramenti di vendetta. Il boia che giustiziò materialmente il 21 gennaio 1793
Luigi XVI era un discendente dell’ultimo gran maestro dell’Ordine del Tempio. Con questo orrendo
delitto i giacobini dell’Illuminato di Baviera Maximilien Robespierre scatenarono una feroce
persecuzione contro i loro nemici, i controrivoluzionari, accanendosi in particolar modo proprio
contro quel popolo di cui tanto si facevano paladini, che invece voleva rimanere fedele ai Borbone
e alla Chiesa. La persecuzione antireligiosa era cominciata in maniera più blanda già dopo il 14
luglio 1789, ma con il Terrore giacobino raggiunse vette molto più alte. Beni confiscati, ruberie di
stato, chiese distrutte e incendiate, ostie e reliquie profanate, preti imprigionati e massacrati,
suore stuprate e uccise, credenti umiliati e trucidati, in nome degli “immortali” principi di Libertè,
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Egalitè, Fraternitè. Da non dimenticare l’orribile genocidio della Vandea (130.000 morti), che
disgustò perfino Babeuf e Napoleone, ma di cui nessuno parla. Questa regione doveva diventare,
nelle parole del generale giacobino Westerman, un “cimitero nazionale”. Il furore spietato e
distruttivo contro la Vandea si spiegava perché era la regione più religiosa e lealista della Francia.
P. Augustine Barruel scrisse chiaramente in una sua opera che gli Illuminati avevano complottato
contro il Trono e l’Altare. Erano membri della setta Robespierre, il duca di Orléans, Necker, La
Fayette, Barnave, il duca di Rouchefoucault, Mirabeau, Fauchet, Clootz e Talleyrand, e
appartenevano al Grande Oriente di Francia tutti i principali capi rivoluzionari: Sieyès, Saint-Just,
Marat, Danton, Desmoulins, Hèbert (l’ideatore della “scristianizzazione”) e Brissot. La
scristianizzazione portata avanti da Hèbert, accanitamente antireligiosa, non trovò l’appoggio di
Robespierre, che sostenne e impose il culto dell’Essere Supremo e della Dea Ragione. Il capo
giacobino sperava in tal modo di rendere “popolari” i principi massonici. All’Ente Supremo,
equivalente del Gadu, fu conferito come simbolo un grande e robusto albero, una quercia, che alla
fine rappresenta la Natura; notiamo bene che questo simbolo pagano era lo stesso che
campeggiava sullo stemma del Pds di Achille Occhetto, che nel 1991 aveva appena abbandonato il
vecchio nome di Pci. Alla Dea Ragione fu data l’immagine di una donna con il petto scoperto dove
spunta l’occhio onniveggente, altro simbolo cabalistico ed esoterico. Che la Rivoluzione francese
fosse influenzata dalla massoneria è dimostrato da più parti: basta controllare il frontespizio
dell’Enciclopedia e le fedeli riproduzioni della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino,
dove le allegorie massoniche sono evidentissime. La reazione del 9 Termidoro che portò alla
ghigliottina Robespierre e i suoi seguaci il 27 luglio 1794, segnò l’ascesa al potere dei gruppi
borghesi liberal-moderati. Intanto le frange più estremiste si organizzavano, e un triumvirato
ultragiacobino composto da Gracco Babeuf, Filippo Buonarroti e Silvain Marèchal, tutti e tre
massoni, diede vita alla Congiura degli Eguali del marzo-maggio 1797. La cospirazione fu soffocata
nel sangue e Babeuf condannato a morte. Buonarroti e Marèchal continuarono nel segreto la loro
attività rivoluzionaria, fornendo insieme a Jakob Kats, un patrimonio politico di rilevante
importanza, perché questi gruppi proto comunistici furono gli antesignani diretti del socialismo
marxista. L’ascesa di Napoleone Bonaparte segnò l’inizio della conquista massonica dell’Europa.
L’esercito francese disseminava logge in tutti i territori occupati, Italia compresa. Il 20 giugno 1805
nacque a Milano il Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza della penisola, però non
riconosciuta dalla Loggia Madre di Londra. In quel periodo nacque anche la Carboneria, una
metamorfosi rurale della Massoneria, che ebbe come gran protettore il cugino di Napoleone,
Gioacchino Murat, “re” di Napoli e delle Due Sicilie. Scopo delle società segrete italiane era
“liberare” l’Italia dai vecchi Stati feudali e dalla Chiesa cattolica. (continua…) Possiamo scorgere
l’azione della Massoneria dietro tutte le rivoluzioni in Europa e in America del 1820-21, 1825,
1830-31 e del 1848. Il Risorgimento italiano, guidato dal massone Cavour e aiutato dai “fratelli”
Mazzini, Garibaldi, Manin, D’Azeglio e tanti altri, portò all’ ”indipendenza” italiana nel 1861. Lo
Stato Pontificio fu conquistato solo il 20 settembre 1870 con la breccia di Porta Pia per opera dei
bersaglieri dell’esercito sabaudo, nonostante l’eroica resistenza di papa Pio IX, spesso
ingiustamente accusato dalla storiografia progressista come un anti-italiano. Anzi, esisteva un
progetto dello stesso pontefice volto ad unificare in maniera federativa gli Stati italiani, onde
evitare il pericolo di una rivoluzione laicista e anticlericale. Fatto sta che dal 1870 al 1929 il papa è
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stato prigioniero in Vaticano e che dal 1861 al 1922 il Regno d’Italia è stato governato da un
regime oligarchico e liberal-massonico, nonostante il patto Gentiloni-Giolitti del 1913. Dalle
società segrete socialiste francesi che avevano dato vita alla congiura di Babeuf emigrate in
Germania, nacque nel 1834 la Lega dei Proscritti. Questi gruppi cospiratori discendevano in linea
diretta dagli Illuminati di Weisshaupt. Nel 1836 ci fu una scissione all’interno dei Proscritti; nasceva
così la Lega degli Uomini Giusti. Nel 1840 circa, entrarono a far parte di questo gruppo Kiessel
Mordechai Levi, alias Karl Marx e Friederich Engels, i padri del comunismo. Marx, secondo la
notizia riportata sulla rivista massonica italiana “Hiram” il 1° maggio 1990, fu iniziato alla loggia
“Apollo” di Colonia. Nel 1847 gli Illuminati inglesi affidarono ai due filosofi il compito di rielaborare
i principi di Weisshaupt e Babeuf in forma nuova e scientifica, mentre i fondi necessari per la
pubblicazione del “Manifesto Comunista” del 1848 provennero da Clinton Roosevelt e Horace
Greely (avo di Hjalmar Schact, ministro dell’economia del Terzo Reich), entrambi membri della
loggia “Columbia”, fondata a New York dagli Illuminati bavaresi. Le agitazioni rivoluzionarie
fomentate da comunisti, socialisti, anarchici e radical-democratici sfociarono nella Comune di
Parigi del 1871, un violento rivolgimento politico indirizzato contro il governo del conservatore
Adolphe Thiers. La rivolta fu domata in poche settimane. A cavallo tra l’ ’800 e il ‘900 i principali
governi europei e americani erano anticlericali, soprattutto la Francia e l’Italia, egemonizzati da
partiti liberal-moderati, progressisti e radical-socialisti. Durante la cosiddetta “belle èpoque”
(1900-1914) le logge studiavano come disfarsi dei governi autocratici che ancora resistevano dopo
le ondate rivoluzionarie ottocentesche; gli obiettivi da abbattere erano l’Impero Austro-Ungarico,
la Germania del Kaiser, la Russia zarista (sconvolta da attentati e moti fino a prima del 1914), ma
anche la Turchia Ottomana. L’odio di grembiulini e rivoluzionari era concentrato soprattutto
contro gli Asburgo d’Austria, visti come eredi dei Carolingi e del Sacro Romano Impero Germanico,
fondatore dell’Europa cristiana. L’Impero asburgico era multietnico e si volevano strumentalizzare
le rivendicazioni per l’indipendenza di alcune nazionalità: i serbi ortodossi alleati della Russia, i
cechi, gli slovacchi, ma anche l’élite ebraica che mal sopportava essere governata da una dinastia
cattolica. Gli ebrei sostenevano il Partito Socialdemocratico, guidato dal loro correligionario Viktor
Adler, il cui figlio Friederich uccise il primo ministro Stürgkh. La Massoneria internazionale voleva
un grande scontro sul continente che avrebbe dovuto portare alla federazione repubblicana degli
Stati europei. Il 28 giugno 1914 il terrorista ebreo serbo Gavrilo Princip appartenente alla società
segreta della “Mano Nera” e alla setta democratica “Giovane Serbia”, uccise l’erede al trono
d’Austria il granduca Francesco Ferdinando e la moglie a Sarajevo, provocando lo scoppio della
Prima guerra mondiale. Gli schieramenti erano questi: da una parte gli Imperi centrali, Austria Ungheria, Germania e Turchia Ottomana, dall’altra la Triplice Intesa che comprendeva Inghilterra,
Francia, Russia (poi costretta ad abbandonare per lo scoppio della Rivoluzione bolscevica) e più
tardi Italia e Stati Uniti. La Grande Guerra si concluse con la vittoria delle potenze massoniche e la
distruzione dei vecchi imperi europei. L’Austria – Ungheria fu smembrata e la Germania umiliata.
Ottennero l’indipendenza la Cecoslovacchia, guidata dai “fratelli” Beneš e Masaryk, la Polonia,
l’Ungheria e il Regno di Jugoslavia. L’Impero Ottomano fu lentamente logorato all’interno con la
presa del potere dei “Giovani Turchi” nel 1908, una setta democratica modernizzante i cui membri
risultavano affiliati alla loggia “Macedonia Resurrecta” di Salonicco. Il governo massonico turco
pianificò il genocidio armeno nel 1915; furono trucidati 1.500.000 di armeni. Con la fine del
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conflitto l’Impero si sfaldò. Nel 1923 il generale massone Kemal Atatürk abolì definitivamente il
sultanato; nasceva così la Repubblica di Turchia, profondamente occidentalizzata e proiettata
verso l’Europa. La Russia fu sconvolta dalla Rivoluzione di febbraio che spodestò lo zar Nicola II,
guidata dai massoni L’vov e Kerenskij, affiliati alla Gran Loggia di Russia. La rivolta di febbraio ebbe
un carattere liberale e socialdemocratico. Ma il 25 ottobre successivo il potere fu preso dai
comunisti bolscevichi, capitanati dagli altrettanti ”fratelli” Lenin, Trotzkij, Zinov’ev, Parvus,
Litvinov, Bucharin, Sverdlov, Lunačarskij, Radek, Rakowskij, Krasin, tutti iniziati al Grande Oriente
di Francia; è forse da escludere l’appartenenza di Stalin, il quale non risulta affiliato. Lenin fu
iniziato a Parigi nel 1908 alla loggia “Union de Bellevillle” e ottenne il 31° grado. Il governo
sovietico del 1920 era molto particolare: su 21 Commissari del Popolo 17 erano di origine ebraica;
su 545 funzionari di Stato, 447 erano ebrei. In effetti la comunità israelitica vedeva di buon occhio
la Rivoluzione nel paese degli zar. Non è un mistero che essa fu finanziata da ambienti ebraici
anglosassoni nordamericani ed europei contigui alla B’nai B’rith tramite Parvus (Rockefeller,
Morgan, Kuhn & Loeb, Rothschild, Schiff, Warburg). Molti correligionari però, appartenenti alla
piccola borghesia, furono ferocemente perseguitati e spogliati dei beni perché conservatori e
fedeli al vecchio regime. La “Civiltà Cattolica”, autorevole rivista dei gesuiti, parlò di un complotto
giudaico-massonico-bolscevico. Il governo comunista di Russia è stato il primo a legalizzare la
pratica genocida dell’aborto, voluto dal Commissario del Popolo agli Affari Familiari Goichberg su
pressione di Lenin, ispirato a sua volta dal “miliardario rosso” americano Armand Hammer, uomo
dei Rockefeller (i più grandi pianificatori del controllo delle nascite a livello globale), maestro
dell’ecologista radicale Al Gore. Un grande storico magiaro-francese, François Fejtö, ha ammesso
nella sua opera più conosciuta “Requiem per un Impero defunto”, il ruolo determinante delle
società segrete nello scoppio della Prima guerra mondiale. Gli stessi capi politici delle potenze
vincitrici, il democratico Wilson (Usa), il liberale Lloyd George (Gb), il radical-socialista Clemenceau
(Fra) e il liberaldemocratico Orlando (Ita) erano tutti massoni. Woodrow Wilson fu l’ideatore della
Società delle Nazioni, un organismo sovranazionale, antenato dell’Onu, che avrebbe dovuto
portare secondo lui alla pace universale e ad un unico governo mondiale; essa avrebbe dovuto
riuscire dove il Cristianesimo aveva fallito. Clemenceau era un anticlericale incallito; apparteneva
ad una loggia i cui membri si facevano tumulare da morti ritti in piedi, in segno di odio e di sfida
contro Dio. (continua…). (Inizio quarta parte) Nel ‘900 particolarmente travagliata è stata la storia
del Messico. Scosso da rivoluzioni e da vari rivolgimenti politici (1910-1914), la lotta anticristiana
fu molto virulenta. Presidenti massoni come Madero, Carranza, Obregòn, Cardenas e soprattutto
Calles furono i protagonisti in negativo di un’epoca. Quest’ultimo scatenò una ferocissima
persecuzione , che provocò come reazione la guerra cristera del 1927-1929. Il regime era
controllato dal Partito Rivoluzionario Istituzionale, che ideologicamente professava un socialismo
di tipo ottocentesco con venature democratico-giacobine; per essere più pratici lo si potrebbe
paragonare al Psoe di Zapatero. E’ unanimemente riconosciuto che la Massoneria messicana,
secondo anche la testimonianza di P. Carlos Blanco, è la più anticlericale che esiste. Manovrata
dagli Usa o da ambienti sinarchici europei vicini alla Spagna e alla Francia, si sforza di dare al
Messico un’identità laica e protestante in grado di cancellare le radici cattoliche del paese, viste
come il maggiore ostacolo alla fusione di tutte le nazioni americane. Il rapporto tra la Libera
Muratoria e i grandi nazionalismi europei è stato piuttosto complesso. In Italia Benito Mussolini
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nel 1922 mise fine a 61 anni di regime oligarchico - liberale, ma inizialmente già dal 1919, il
fascismo godette del sostegno della Massoneria italiana, poiché lo credeva un movimento
socialista e nazional-giacobino. Il massone anticlericale Arturo Reghini fu, insieme all’esoterista
Julius Evola, il principale assertore del “fascismo pagano”. Personalmente il Duce detestava i poteri
occulti, e nel 1925 li mise fuori legge, suscitando le ire di Antonio Gramsci. Nonostante ciò, molti
gerarchi fascisti erano “fratelli” come Grandi, Balbo, Badoglio, Bottai, Costanzo Ciano, Farinacci,
Starace, Sante Ceccherini, Acerbo, ma anche due tecnici del governo come Giuseppe Volpi di
Misurata e Alberto Beneduce. La cosa a quanto pare fu sottovalutata da Mussolini che se ne rese
conto troppo tardi quando il 25 luglio 1943 fu sfiduciato dal Gran Consiglio da un gruppo di fascisti
dissidenti capeggiati da Dino Grandi. Quest’ultimo ha scritto nelle sue memorie che voleva far
pagare al Duce e al regime le scelte fatte dal 1936 in poi, anno dell’inizio della guerra civile di
Spagna, che vide l’Italia fiancheggiare senza riserve i nazionalisti di Franco, impegnati in una dura
lotta al bolscevismo e alla massoneria internazionale. Lo stesso Badoglio si oppose all’entrata in
guerra dell’Italia. La massoneria negli anni ’30 accentuò la propaganda antifascista, e in molte
carte segrete, oggi recuperate, si esprimeva la necessità di abbattere il Duce con una grande
alleanza internazionale, che si concretizzò con la Seconda guerra mondiale. In realtà la Massoneria
non perdonava al regime anche la stipula dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, che
mettevano fine al decennale contenzioso tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Il nazismo di Hitler
era profondamente avverso alla massoneria, perché la considerava una pedina degli ebrei.
Nonostante ciò, ministro dell’Economia del Reich e presidente della Deutsche Bank era il
protestante frammassone Hjalmar Schact, “miracolosamente” sfuggito al processo di Norimberga,
evidentemente salvato dai “fratelli” americani, inglesi, francesi e sovietici. Bisogna dire che il
nazionalsocialismo fu in parte emanazione di circoli iniziatici pangermanisti e neopagani facenti
capo alla loggia “Thule”. Molti esponenti nazisti facevano parte di questo gruppo esoterico: Adolf
Hitler, Alfred Rosenberg, Otto Rahn, Heinrich Himmler e Rudolf Hess; quest’ultimo apparteneva
anche all’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, società d’ispirazione rosacrociana. Secondo alcuni
storici, si recò in Inghilterra nel 1941 per negoziare una pace separata con gli inglesi proprio a
causa della sua affiliazione a questa setta segreta la cui sede e i cui vertici risiedevano in Gran
Bretagna. Il Falangismo spagnolo di Francisco Franco fu autenticamente cattolico e rigorosamente
antimassonico. La Repubblica, egemonizzata dalle sinistre anticlericali (socialisti, repubblicani,
comunisti), e sostenuta dall’esterno dagli anarchici e all’estero dal Messico di Cardenas, dalla
Francia del Fronte Popolare del marxista Lèon Blum e in maniera più decisa e diretta dall’Urss di
Stalin, cominciò ad innescare un clima di odio e di violenza tale che soprattutto dal 1936 al 1939
raggiunse l’apice massimo. A proposito del dittatore georgiano, urge una precisazione: la volta
scorsa ho scritto che non risulta affiliato; ebbene, un massone mi ha riferito invece che Stalin era
“fratello”. La Massoneria lo ha screditato dopo la morte a causa delle molte epurazioni da lui
effettuate all’interno del Pcus. Il presidente repubblicano Manuel Azaña, un massone fanatico, era
deciso a portare la Spagna sotto l’orbita sovietica, provocando e alimentando la violenza inaudita
dei rivoluzionari contro la Chiesa e tutti coloro che non si piegavano al terrore rosso. Le
persecuzioni furono terribili; gli orrori dei comunisti spagnoli superavano in molti casi quelli dei
giacobini durante la Rivoluzione francese. Con la risoluta reazione dei nazionalisti di Franco, aiutati
in maniera decisiva dalla Germania ma soprattutto dall’Italia, la Repubblica filosovietica fu
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abbattuta. Franco giunto al potere emanò il 1° marzo 1940 la legge per la repressione della
massoneria e del comunismo. Va aggiunto che molti massoni di tutte le tendenze politiche
antifasciste si arruolarono nelle Brigate Internazionali, per andare in soccorso dei “fratelli” in
pericolo. La vittoria degli Alleati nella II guerra mondiale e la sconfitta dei grandi nazionalismi
italiano, tedesco e giapponese, implicò la divisione del mondo in due blocchi, voluto a Yalta nel
1945 dai “fratelli” Roosevelt, Churchill e Stalin: a occidente il predominio americano e a oriente
quello sovietico. I due mondialismi materialisti si spartivano il pianeta: da una parte il capitalismo
liberaldemocratico, agnostico e tollerante, dall’altro il comunismo ateo e totalitario. Il
nazionalismo doveva essere distrutto per far posto al mondialismo, che avrebbe dovuto portare al
compimento della Grande Opera, al sogno della massoneria: la Repubblica Universale. I popoli
dovevano scegliere. L’Italia decideva il suo destino il 18 aprile 1948: dopo l’unità durante la
Resistenza, una parte della Massoneria sostenne i partiti laici minori, il Pda, il Pri e il Pli,
apertamente filoamericani, mentre l’altra il Fronte Popolare, costituito da Pci e Psi, che invece
erano filosovietici. Simbolo del Fp era un’immagine di Garibaldi. La grande vittoria della Dc
confermò l’Italia nel campo americano, insieme agli altri paesi occidentali. In tutta l’Europa
orientale, la Massoneria spianò la strada ai socialcomunisti. La studiosa Angela Pellicciari, tra le
migliori esperte di storia del Risorgimento italiano, ha giustamente notato che sull’emblema della
Ddr (la Germania Orientale comunista) figurava un compasso; ricordiamo che il compasso, con la
stella a 5 punte e la squadra sono i principali simboli della massoneria. Un caso oscuro ed
emblematico di come i “fratelli” si vogliano bene tra loro riguarda la Cecoslovacchia. Con il colpo di
Stato del 1948, il radicale Jan Masaryk, già Gran Maestro della Massoneria ceca al pari di suo
padre Tomas e di Edvard Beneš, persecutori e carnefici degli slovacchi cattolici, fu “suicidato” dagli
stessi “fratelli” comunisti che lui aveva favorito come alleati al governo (era l’unico non marxista).
La famiglia Masaryk fu protagonista di un vero e proprio dramma: Tomas fece di tutto per
“liberare” la Cecoslovacchia dall’Impero Asburgico, mentre suo figlio Jan aveva consegnato il suo
paese (rimettendoci la vita!) negli artigli del bolscevismo internazionale. Lo stesso anno, il 14
maggio 1948 Ben Gurion fondava lo Stato d’Israele, dando vita al “Risorgimento ebraico” che ha
per base ideologica il Sionismo di Teodoro Herzl. Il sionismo predica il ritorno in patria del popolo
d’Israele, in base ad un messianismo laico e terreno. Con l’arrivo dei coloni ebrei è iniziato un
capitolo triste per la sorte del popolo arabo-palestinese. (Fine quarta parte) Nel 1945 a S.
Francisco era nata l’Onu, per iniziativa delle potenze vincitrici, al posto della screditata Sdn. La sua
sede è a New York, edificata in uno spazio donato dai Rockefeller. Le stanze dell’Onu sono piene di
simbologie massoniche. Le Nazioni Unite sono una prefigurazione del futuro governo mondiale,
controllate da burocrati mediocri ma potenti, influenzati da un tipo di socialismo fabiano e
tecnocratico. Esse hanno silenziosamente e subdolamente incoraggiato la decolonizzazione negli
anni ’40 ,’50 e ’60 delle dipendenze oltre continente di Inghilterra, Francia, Belgio, Portogallo e
Olanda. Rozzi e violenti capipopolo di sinistra come Sukarno in Indonesia, Lumumba nel Congo
belga, Ho Chi Minh in Vietnam, solo per fare qualche nome, ottennero l’indipendenza delle loro
nazioni per poi fare lucrosi affari sottobanco con i grandi capitalisti occidentali, loro che avevano
predicato la guerra rivoluzionaria ai bianchi “schiavisti” e “sfruttatori”. Lo stesso può dirsi per le
rivoluzioni marxiste nei Paesi poveri, la Cina di Mao e la Cambogia dei khmer rossi, dove il
macellaio comunista Pol Pot ha eliminato 1 milione di persone nel giro di una settimana, ma
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soprattutto nell’America Latina , guidate dai “fratelli” Castro e Che Guevara a Cuba (entrambi 33°
grado del Rsaa della Gran Loggia Cubana), Romulo Betancourt in Venezuela, Jacobo Arbenz
Guzmàn in Guatemala e Salvador Allende in Cile (Venerabile della Loggia “Hiram n° 66”di
Santiago). Una breve digressione merita il “mitico 68”. Esso fu preparato mediante un’efficace
suggestione culturale dalla Scuola di Francoforte, un gruppo di filosofi marxisti “eretici”, tra cui
Theodor Adorno, Herbert Marcuse e Max Horkehimer. Fondata dalla Fabian Society, la società
semi-segreta inglese nata nel 1904, fautrice dell’espansione del socialismo nel mondo, da cui sono
usciti molti politici laburisti come i premier Tony Blair e Gordon Brown, essa aveva lo scopo di
inquinare i costumi dell’Occidente con la mentalità libertaria e nichilista, al fine di facilitare
l’avvento della socialdemocrazia universale. Un altro organismo mondialista che ci riguarda molto
da vicino è l’Unione Europea (ex Ceca-Euratom, Cee). Nonostante sia stata voluta anche da 3
cattolici ferventi come De Gasperi, Schuman e Adenauer, l’Ue ha preso una piega sempre più
tecnocratica, centralista, socialista e laicista. Padri “spirituali” di questa Europa debole e corrotta
sono i massoni Blum, Spaak, Monnet, Spinelli, Giscard d’Estaing, Mitterrand (che in occasione del
bicentenario della Rivoluzione francese ha riempito Parigi di simboli esoterici) e Delors. Qualcuno
non contento, vuole perfino far entrare la Turchia, vista come l’ariete che potrà finalmente
distruggere la nostra Civiltà. Del resto è sotto gli occhi di tutti la politica anticristiana praticata
dalle istituzioni comunitarie. L’azione della massoneria in Italia nel dopoguerra si è concentrata
soprattutto sulla corruzione dei costumi e della famiglia. Forze politiche anticlericali come il Pri, il
Psi, il Pci, il Psdi, il Pli, guidate dal Partito Radicale di Marco Pannella ed Emma Bonino, riuscirono a
far introdurre il divorzio nel 1970 e l’aborto nel 1978. Esso era stato legalizzato prima nell’Urss e
poi nel restante campo comunista, poi diveniva legge negli Usa il 22 gennaio 1973, quando la
Corte Suprema, controllata dai Rockefeller, si pronunciò a favore di tale provvedimento. Che
l’applicazione dell’aborto su scala mondiale sia frutto di una pianificazione a tavolino dei poteri
massonici, non c’è dubbio; diceva la femminista francese Edwige Prud’homme, Gran Maestra della
Loggia femminile di Francia, intervistata da Le Monde il 26 aprile 1975: “E’ nelle nostre logge che
furono prese, 15 anni fa le prime iniziative che condussero alla legislazione sulla contraccezione, il
familial planning e l’aborto”. Lo storico François Fejtö su il Giornale del 14 dicembre 1982: “Sotto
Giscard, il Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, Pierre Simon, svolse un ruolo preponderante
nella preparazione delle leggi sulla contraccezione e l’aborto”. Perfino Giovanni Paolo II diceva che
“sono grandi e potenti le forze che oggi, apertamente od occultamente, dispiegano nel mondo la
cultura della morte”. Molte agenzie dell’Onu e dell’Ue promuovono l’aborto su scala planetaria,
soprattutto nel Terzo mondo. L’aborto per i massoni, ha un significato esoterico profondo: è il
sacrificio cruento di sangue innocente offerto al Principe di questo mondo, Satana, il vero dio della
Massoneria, qualificato come Gadu o Ente Supremo, per nascondere ai profani le vere finalità
della setta, come ebbe a sottolineare il grande giurista cattolico e controrivoluzionario francese
vissuto tra il ‘700 e l’800, il conte di Anthenaire, e come confermano molti documenti riservati agli
alti gradi, tra cui quelli di Albert Pike, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del Rssa
della Giurisdizione del Sud degli Stati Uniti d’America, vissuto nell’800. Gli anni ’80 furono l’inizio
del collasso sovietico: l’elezione al vertice del Pcus dello pseudo innovatore Michail Gorbačev,
tanto acclamato in Occidente, portò alla fine del comunismo nell’Europa orientale nel 1989 e alla
dissoluzione dell’Urss nel 1991. La sua politica riformatrice e allo stesso tempo fallimentare, era
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dettata dai poteri forti mondialisti, decisi a far crollare il socialismo di Stato per proiettare
l’economia russa verso il mercato globale; gli stessi gruppi di potere che furono i burattinai
dell’ottobre 1917, i Rockefeller in testa. Non stupirà sapere che Gorbačev è massone e membro
del Lucis Trust, un club fondato dalla teosofa ed esoterista Alice Bailey, che si batte per
l’unificazione delle religioni; la congrega usa riunirsi spesso nella cappella newyorkese
presbiteriana di S.Giovanni il Divino. Esso è inoltre uno degli sponsor più attivi per i meeting sul
dialogo interreligioso promossi dall’Onu. Prima del novembre 1989, Gorbačev tenne un incontro
molto riservato a Mosca con il Gran Maestro della Massoneria romena, Marcel Shapira, il quale gli
confidò con mesi d’anticipo che i capi comunisti di allora, i vari Ceausescu, Husak, Honecker, ecc,
sarebbero stati presto sostituiti con altri leaders. Ciò la dice lunga sui profondi legami tra apparato
comunista e massoneria internazionale mondialista. Oggi l’ex dittatore sovietico è a capo della
Green Cross International, una grande associazione ecologista, ed è tra i firmatari della Carta della
Terra, che a suo avviso dovrebbe sostituire i 10 Comandamenti, nonché sostenitore delle bizzarre
previsioni sul clima di Al Gore. Nell’ ’89 il comunismo, la peggiore forma di sfruttamento e di
oppressione della storia, crollava con un terrificante bilancio incalcolabile di morti e di danni
materiali e spirituali, con il solo risultato di aver devastato i popoli e di aver paradossalmente
lasciato al loro posto tutti grossi gruppi del grande capitale internazionale. La fine del sistema
comunista in Europa ha portato al superamento dei blocchi e all’indiscussa supremazia Usa. L’11
settembre 1991 il presidente americano George Bush (33° grado Rsaa) annunciò dal suo studio
ovale di Washington che si era giunti all’alba di un “nuovo ordine mondiale”. Cosa intendeva?
Quella che oggi è sotto gli occhi di tutti: la società multietnica e multiculturale, che ci porterà alla
Repubblica Universale massonica, che annullerà tutte le culture e le fedi. Proprio a partire da
quegli anni, l’Europa, culla di Civiltà, è stata interessata dall’invasione di immigrati provenienti
dall’Est, dall’Africa, dall’America Latina e dall’Asia. La maggior parte di questi nuovi arrivati è di
fede musulmana. La religione di Maometto è incompatibile con gli ordinamenti civili occidentali,
crea incomprensioni e problemi di convivenza, ma ai progressisti, custodi del politically correct e
proprietari dei mezzi di comunicazione, la cosa sembra non importare, anzi auspicano uno
“scontro creativo” tra civiltà, per cui nascerà un nuovo ordine dal caos, come disse Edgar Morin,
sociologo di sinistra ed ex consigliere di Mitterrand. L’obiettivo dei grembiulini è devastare la
radice e il tessuto culturale e sociale con l’ausilio della religione islamica, che è in grande
espansione, contro un’Europa disarmata e in crisi d’identità. Ma la globalizzazione era già stata
preparata nei piani alti delle logge massoniche. In piena Seconda guerra mondiale, John Foster
Dulles, presidente della Fondazione Rockefeller, così vedeva la “pace universale”, sul Times del 16
marzo 1942: “Un Governo mondiale, la limitazione immediata delle sovranità nazionali, il controllo
internazionale di tutti gli eserciti e di tutte le marine, un sistema monetario unico, la libertà di
immigrazione nel mondo intero”. Oggi si parla tanto di pace, quanto è abusato questo termine! La
“pax mondana” è cosa ben diversa da quella “christiana”, lo dice perfino Gesù nel Vangelo,
checché ne dica qualche parroco o vescovo progressista. Tutti noi ricordiamo quando durante la
guerra in Iraq, molti italiani esposero la bandiera arcobaleno; ebbene quel vessillo è simbolo della
Società Teosofica, fondata nel 1875 a New York da Anne Beasant, Helena Petrovna Blavatsky ,
Alice Bailey e altri famosi occultisti, che indica la pace come sforzo umano e non come dono di Dio.
L’arcobaleno così inteso era presente già nella simbologia delle logge massoniche del’700, figura
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sulla bandiera del Nicaragua (tuttora patria e rifugio di comunisti, massoni, rivoluzionari,
guerriglieri, narcotrafficanti e terroristi di tutto il mondo) e nello stemma dell’Antico Rito
Noachita. Inutile dire quanto sia usato durante le manifestazioni omosessuali. Quindi l’arcobaleno
è il simbolo principale della Nuova Era dell’Acquario, che sarà pacifista, multietnica, multiculturale,
multisessuale, sincretista e politicamente corretta. La moderna secolarizzazione ha colpito
duramente anche la Chiesa. Una crisi che è stata preparata da tempo dalle logge massoniche.
Documenti riservati dell’Alta massoneria risalenti a fine ‘800 – inizio ‘900 dichiaravano che
occorreva distruggere la Chiesa cattolica dal di dentro, puntando sulla corruzione morale dei
sacerdoti e dei credenti, al fine di screditarla. Il periodico francese Vers Demain pubblicò un
estratto del piano studiato dal massone spretato Paul Roca: “Soppressione della veste talare,
matrimonio dei preti, revisione dei dogmi in funzione del progresso universale, sconvolgimento
della liturgia, l’Eucarestia ridotta a un semplice simbolo della comunione universale ed il vecchio
Papato ed il vecchio sacerdozio abdicanti di fronte ai preti dell’avvenire”. Da qui l’irrompere
dell’eresia modernista, duramente condannata da S. Pio X con il decreto Lamentabili e l’enciclica
Pascendi del 1907. Ovunque la Massoneria è giunta al potere, ha sempre provveduto ad infiltrare
agenti e a sottomettere la Chiesa allo Stato, come è avvenuto in Francia durante la Rivoluzione con
la Costituzione Civile del Clero, così come in Messico, in Russia, ecc, e come voleva fare in Italia
contro papa Pio IX, che non voleva “diventare il cappellano di Casa Savoia”. Un grande santo come
Padre Pio da Pietrelcina definiva la massoneria “l’infame setta”. Non esagerava, aveva
perfettamente ragione.
FRANCESCO PIO MEOLA
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