Proclamare la parola. Curare il servizio dell`altare

La Scintilla
all’interno
Moralismo e morale
pag 3
I segreti del cielo
pag 3
Giuseppe Sciglio e i
gerani della speranza
pag 4
Un piccolo seme che
diviene storia
pag 5
Parlando dell’uomo
pag 6
Al servizio della vita
e delle comunità
pag 7
editoriale
La rana
e il bue
Le favole. Qualcuno pensava che fossero passate
di moda. “Ubriaco” forse di tecnologia avanzata. O deluso di sogni a
lungo accarezzati. Cose
di ieri, diceva. Cose di
bambini. Cose prive di
senso. Lontane dall’orizzonte di intelligenze razionali e raffinate. Quelle
che sanno, che possono,
che fanno. Spesso contro aspirazioni autentiche
di uomini e donne che
chiedono tempo e spazio per volare nei cieli
della fantasia. Qualcuno
pensava… Ma Esopo e
Fedro sono vivi più che
mai. Contemporanei di
ogni uomo. Fustigatori e
maestri che, mentre denunciano vizi e malcostume, indicano nuovi sentieri di vita. Curiosa e più
che mai attuale la pretesa
della rana.
•“La rana vide una volta
il bue al pascolo e presa
da invidia per tanta grandezza gonfiò la pelle rugosa: poi chiese ai suoi
figli se fosse più grossa
del bue. Loro risposero
di no. Tese di nuovo la
pelle con sforzo maggiore e nello stesso modo
domandò chi fosse più
grande. Loro dissero il
bue. Alla fine, esasperata,
mentre cercava di gonfiare ancora di più tutta se stessa, il suo corpo
scoppiò e così giacque”
(Fedro I,24).
•La rana… I tempi cambiano, gli spazi diventano più grandi. Le pretese
aumentano. La sofferenza dilaga. Ma la rana sopravvive. Anzi vive. Con
la sua invidia, la sua arroganza, la sua mania di
grandezza. Piccola, quasi
invisibile, brama e cerca
altezza irraggiungibile.
E gonfia. E scoppia. E
muore. Piccola di “cervello”, scontenta ed incapace sogna palcoscenici impossibili. E gonfia. E scoppia. E muore. Testarda e rugosa si
pensa e si vede quello
che non è, dice cose che
non sa, ostenta capacità
che non ha. E gonfia. E
scoppia. E muore.
•La rana… C’è quella di
campagna. Quella di città. Quella di casa. Quella
di strada. La trovi ovunque. Anche là dove pensi
che non ci sia. Viva. Più
che mai.
Pietro Aliquò
Anno
XXVI
-
6
dicembre
2009 -
Sped.
in
a.
p.
-
Art.
2 Comma
20/C
L.
n.
662/96
21
Proclamare la parola. Curare il servizio dell’altare
Il 27 novembre scorso, nella parrocchia S.
Maria della Consolazione, Gravitelli Inferiore,
i seminaristi Alessandro De Gregorio (della
parrocchia S. Nicolò di Bari, Gazzi) e Lino
Grillo (della parrocchia S. Maria Assunta,
Francavilla) sono stati istituiti lettori. Giuseppe
Di Mauro (della parrocchia Santi Giuseppe
e Martino, Spadafora), Dario Giardina
(della parrocchia Maria SS. Annunziata,
Fiumedinisi), Godwin Chukwuma Ibe (della parrocchia San Sebastiano, Barcellona)
e Letterio Maiorana (della parrocchia S.
Domenica, Tremestieri) sono stati istituiti
accoliti. Ai primi è stato affidato il compito di
proclamare la Parola, agli altri quello di curare il servizio dell’altare.
Il 4 dicembre scorso, nella cappella del seminario, i seminaristi Augusto Abbratozzato (parrocchia S. Maria di Gesù, Ritiro), Santi Ammendolia
(parrocchia S. Lucia, Massa S. Lucia), Pasquale
Bongiovanni (parrocchia S. Cuore di Gesù,
Monforte S. Giorgio) e Rocco Zappia (parrocchia Madonna delle Lacrime, Bordonaro) sono
stati ammessi tra i candidati all’Ordine sacro.
La scintilla
S e t t i m a n al e d e lla d i o c e si d i M e ssi n a L i p a r i S a n t a L u c ia d e l M e la
Lo accolse con gioia
Il valore delle relazioni al centro della
riflessione e dell’impegno dell’Azione
Cattolica Diocesana.
Domenica 27 settembre
2009, presso l’Istituto
Ignatianum di Messina,
l’Azione Cattolica diocesana ha celebrato l’apertura del nuovo Anno
Associativo. Ai rappresentati delle Associazioni
parrocchiali, provenienti
dall’intero territorio diocesano, sono stati presentati il tema che orienta il cammino formativo
annuale, e le iniziative
che verranno realizzate:
la scuola associativa del
Settore Adulti e la nascita dell’“Area Famiglia e
Vita”; le feste-incontro del
Settore Giovani e dell’ACR
e la Settimana diocesana
della pace; la Settimana
Sociale (che quest’anno
celebrerà la sua quinta
edizione) e la Settimana
della Comunità; la XVIII
edizione dell’incontro
“Ricordare Capaci” e la
IV edizione dell’incontro “Con cuore e mani di
donna”; gli esercizi spirituali ed, infine, i campiscuola estivi.
Dopo la preghiera di inizio,
guidata da Mons. Tindaro
Cocivera, Assistente diocesano unitario, il Presidente
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Non lasciarsi abbagliare da ottiche mondane
I presbiteri “sono chiamati ad
imparare l’estroversione del dono e
del decentramento da se stessi perché
si manifesti la signoria di Cristo nel
cuore del popolo credente”.
“Se ci prepariamo a guardare l’orizzonte
della nostra azione pastorale per il prossimo decennio nell’ottica
della educazione, non mi
è difficile intuire che voi
vi sentite già immersi in
tale immane ed esaltante
compito, con quella specificità che è propria della
cosiddetta formazione dei
formatori”. Nell’omelia a
conclusione dei lavori del
Convegno nazionale dei
rettori ed educatori dei Seminari d’Italia
organizzato dalla Commissione episco-
pale Clero e Vita consacrata (Rocca di
Papa, 20/22 novembre), mons. Mariano
Crociata, segretario generale della Cei,
ha ricordato che in qualità di credenti e
ministri “ci troviamo sempre in qualche
maniera misurati in un processo in cui
veniamo vagliati sul nostro venire dalla
verità e sul nostro essere nella verità” o
“all’inverso sul nostro accampare qualche pretesa o difendere qualcosa che
in realtà ha al centro noi
stessi e non la verità del
nostro essere credenti e
del nostro servizio ministeriale”.
Celebrando la festa di Cristo
Re, mons. Crociata si è chiesto da dove nasce “il nostro
giudizio su Gesù e a quale
scopo lo manteniamo e lo
coltiviamo” in un momento
in cui il Signore chiede “da chi o da che
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Ma chi crede ancora,
Signore?
Signore, è sempre più
alta la notte sul mondo,
sempre meno sappiamo
cosa significhi il tuo
Natale:
Signore, salvaci da
quest’orgia festaiola,
e ognuno torni a scoprire
in quale parte della terra tu nasca ancora,
in quale squallida periferia,
forse in qualche vita da noi stessi esclusa…
D. M. Turoldo
Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato
Il prossimo 17 gennaio sarà la Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato. Pubblichiamo sintesi
del messaggio di Benedetto XVI.
Ai migranti e ai rifugiati minorenni, ai bambini cioè
“lasciati in abbandono”, a quelli “a rischio di sfruttamento” e che “privi dell’appoggio della famiglia” vivono “innumerevoli e talora gravi disagi e difficoltà” è
rivolto quest’anno il messaggio di Benedetto XVI per
la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato presentato questa mattina in sala stampa vaticana. La celebrazione di questa Giornata, scrive il Papa, “mi offre
nuovamente l’occasione di manifestare la costante sollecitudine che la Chiesa nutre verso coloro che vivono, in
vari modi, l’esperienza dell’emigrazione”. Si tratta di un
fenomeno che ”impressiona per il numero di persone
coinvolte, per le problematiche sociali, economiche,
politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide
segue a pag. 2
I lettori de La Scintilla
sono particolarmente
vicini, con l’affetto e la
preghiera, all’arcivescovo
mons. Calogero La Piana
per la perdita della mamma Giuseppina Debilio
avvenuta a Riesi il 27 novembre scorso.