Visualizza - Centro Studi Edith Stein

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INTRODUZIONE
«Ogni volta che mi accingo a scrivere su Edith Stein mi sento combattuta tra due
opposte esigenze, quella di divulgare il suo pensiero e quella di avere ritegno a farlo
per non violare il segreto della sua anima1».
Con queste parole Angela Ales Bello inizia la prefazione di uno dei numerosi libri
che ella stessa ha scritto su questa grande pensatrice e che è stato anche uno dei testi
che abbiamo utilizzato nel corso della stesura di tale relazione: «Edith Stein. La
passione per la verità».
Ho usato anch’io tali parole per iniziare l’introduzione a questo lavoro non solo
perché le trovo poetiche e rivelano un pensiero nascosto, ma mettono in luce ciò che
io stessa provo e penso.
Sempre nella stessa prefazione Ales Bello afferma, senza reticenze, che non è
possibile separare il contributo intellettuale di tale pensatrice dalla sua vicenda
esistenziale e spirituale. In realtà tale separazione non sarebbe lecita per nessun
pensatore. Certamente non è illegittimo procedere in tale modo ma si corre il rischio
di perdere il legame profondo esistente tra filosofia e vita2.
Nel corso della stesura di tale relazione, procedendo nello studio dell’attività
intellettuale e della vicenda esistenziale di Edith Stein, nota nel mondo ecclesiastico
come Santa Teresa Benedetta della Croce, mi sono resa conto che anch’io sono
venuta in contatto con una grande filosofa, la cui profondità di pensiero, non solo
filosofico, ma anche teologico, pedagogico, antropologico e che spazia anche nelle
scienze dello spirito, appare qualcosa di prezioso: è opportuno farlo conoscere per
arricchire l’animo di chi ci sta intorno, ma nello stesso tempo va gelosamente
preservato e conservato
Di cosa parlerò nel corso di tale relazione? Prima di esporre il pensiero della
Filosofa Santa, mi è parso conveniente far conoscere, in linea molto sommaria, le sue
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origini, quindi ho iniziato tale elaborato parlando del suo maestro Edmund Husserl, il
fondatore della scuola fenomenologica.
Dopo aver introdotto la figura del filosofo tedesco con alcuni cenni biografici, ho
esposto in maniera molto semplice le origini della sua ricerca e, in linea di principio,
cosa si intende per fenomenologia.
Edith Stein Stein viene spesso definita come filosofa fenomenologa. La sua
personale indagine filosofica ed il suo pensiero teologico sentono fortemente
l’impronta di Husserl, quindi, era necessario far conoscere, prima di esporre il
pensiero della Stein, la figura di tale pensatore.
Cominciando a discutere su Edith Stein, anche nel suo caso ho cominciato con
alcune note biografiche, quindi, ho introdotto il suo pensiero a partire dalle origini,
discutendo sull’argomento della sua tesi di laurea, Il problema dell’Empatia.
In seguito, ho parlato del pensiero antropologico della filosofa, quindi della
coscienza, della forza vitale, della psiche, dell’anima e dell’importanza del nucleo. Si
possono evidenziare, in tale esposizione influenze che provengono dall’antropologia
cristiana, in particolare da Tommaso d’Aquino.
Dal 1928 al 1932, Edith Stein entra nel vivo del dibattito che in quegli anni il
femminismo sta portando avanti attraverso una serie di conferenze riguardanti la
donna, compiendo un’analisi profonda del femminile e del maschile anche da un
punto di vista teologico e pedagogico.
A questo proposito ho tracciato una breve storia del femminismo, cercando di
scoprire quali siano le sue origini, in seguito ho esposto i risultati dell’indagine
filosofica che la Stein condusse nell’ambito del femminile ed anche del maschile
(infatti, secondo la filosofa, maschile e femminile non possono essere separati).
A questo punto del percorso abbiamo ho introdotto alcuni concetti riguardo alla
Chiesa, al Concilio Vaticano II ed alla Lumen gentium, la Costituzione dogmatica
della Chiesa, e ciò è stato fatto al fine di effettuare un confronto.
L’ottavo capitolo della Lumen gentium è dedicato alla Vergine Maria ed anche Edith
Stein parla di Maria nel suo percorso intellettuale.
Il motivo per cui sono stata spinta ad effettuare un siffatto confronto è stato
questo: se la Lumen gentium è un documento del Concilio Vaticano II, una
Costituzione, e se Edith Stein è antecedente al Concilio, forse il pensiero della
filosofa ha influenzato il pensiero comune, il quale a sua volta ha influenzato i lavori
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del Concilio, e forse è possibile confrontare entrambi le cose: i risultati delle
speculazioni filosofiche di Edith Stein con i risultati dei lavori conciliari.
In effetti, tale cosa è stata fatta nell’ultima parte della relazione, in cui ho introdotto
alcuni pensieri riguardanti la Lettera Apostolica Mulieris dignitatem.
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2
A. ALES BELLO, Edith Stein. La passione per la verità, Messaggero, Padova 1999, p. 5.
Ibidem.
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