Agenzia Formazione Orientamento Lavoro di Monza Brianza Piano Programma 2010 SOMMARIO Premessa ....................................................................................................................................................................... 2 Servizi ............................................................................................................................................................................. 4 Servizi per il lavoro ................................................................................................................................................................. 4 Servizi di formazione professionale e di orientamento ........................................................................................ 13 Strategie ....................................................................................................................................................................... 24 L'implementazione riorganizzativa ………………………………………………………..…………………………………24 La comunicazione …………….……………………………………………………………………………………………………... 32 Il progetto di Fund Raising ..………………………………………………………………………………………………………35 Strumenti e tecnologie............................................................................................................................................ 36 Il sistema informativo…………........................................................................................................................................... 36 La certificazione della qualità aziendale ..................................................................................................................... 40 Sicurezza................................................................................................................................................................................... 43 Privacy ....................................................................................................................................................................................... 45 Bilancio ……………...……………………………………………………..…………………………………………………………….46 Il conto economico 2010……..………………………………………………………………………………………………………46 Il piano degli investimenti …………………….…………………………………………………………………………………… 53 Piano Programma 2010 PREMESSA Alla imminente chiusura del primo anno di attività gestionale di Afol Monza Brianza e nel contesto di definizione del piano programma per il 2010, è senza dubbio utile tracciare per estrema sintesi la traiettoria intrapresa ed i passaggi compiuti, che rappresentano il contesto di sviluppo e di implementazione necessari per la nuova azienda. Afol avvia la propria attività nel dicembre del 2008 ereditando la sommatoria di servizi diversi (i CFP “Pertini” di Seregno e “Terragni” di Meda e i CPI di Cesano M., Monza, Seregno e Vimercate) fino a quel momento distinti in unità operative gestite direttamente dalla Provincia di Milano. Gli elementi caratteristici di quella costruzione di partenza possono essere così elencati: a) Assenza generalizzata di strutture direzionali e di staff (prime tra tutte quelle di bilancio, personale e amministrazione) b) Ridondanza e duplicazione di funzioni nell’ambito di singoli servizi e scarsa differenziazione tra strutture di erogazione finale dei servizi e attività intermedie c) Mancanza di un quadro di riferimento unitario in ordine ai più delicati aspetti di messa in sicurezza dell’azienda (come vedremo in seguito nelle sezioni relative a Qualità – sicurezza – privacy) A corredo di questi elementi di partenza, l’avvio di Afol è stato connotato da una dotazione di risorse umane fortemente caratterizzata dalla dimensione quantitativa (84 distacchi di personale dalla Provincia di Milano), ma non sempre adeguata alle sfide di integrazione e ammodernamento dei servizi richiesti da un contesto socio-economico (il territorio della Provincia di Monza Brianza) ricco di soggetti pubblici e privati operanti nell’area dei servizi di formazione professionale, orientamento e lavoro, molti dei quali dalla storia consolidata e di sicura eccellenza. Nel rapporto tra mandato ricevuto (il contratto di servizio) ed esigenze organizzative, ci si è mossi lungo 3 direzioni prioritarie: 1) La costruzione di un funzionigramma aziendale (dettagliato a pagina 27) pensato come variabile dipendente dall’esigenza di centralità dell’utente (studenti, lavoratori, disoccupati, imprese e PA) e non come riproduzione burocratica di vecchi modelli della Pagina 2 Piano Programma 2010 pubblica amministrazione, spesso più attenti a piegare e spezzare l’integrità dell’utente alle rigide e immodificabili strutture di servizio che viceversa 2) L’integrazione, in un’unica filiera, di servizi fino a quel momento autonomi e separati, spinta dalle potenzialità offerte dalla scelta di raggrupparli in un unico soggetto gestore 3) Lo sviluppo di servizi e progettualità in misura sicuramente maggiore e più flessibile di quanto storicamente garantito 4) La valorizzazione e il sostegno delle reti di servizio già presenti, senza antistoriche velleità di privilegio di posizionamento del nuovo soggetto pubblico, ma con il dovere di potenziamento dell’integrazione tra pubblico e privato in un’ottica di sussidiarietà. Questa visione strategica iniziale e questa lettura di contesto comporta la necessità di implementare le diverse aree di servizio aziendale lungo le direzioni descritte all’interno di questo piano programma. Pagina 3 Piano Programma 2010 SERVIZI SERVIZI PER IL LAVORO L’attività svolta dall’area lavoro ed in particolare dai quattro Centri per l’Impiego di Cesano Maderno, Monza, Seregno e Vimercate si è da subito inserita all’interno di una prospettiva di miglioramento ed efficientamento delle funzioni attualmente svolte dai CPI . Tale obiettivo, che è stato prefigurato attraverso un percorso di investimento pluriennale - già avviato a partire da gennaio- si è già tradotto in un progressivo arricchimento e ampliamento della tipologia di servizi erogati dai centri attraverso un percorso di affinamento e una forte rivisitazione delle competenze presenti a cui ha corrisposto nel concreto la possibilità di orientare la mission da una funzione prevalentemente amministrativa/certificativa (legata ad una ridotta concezione dei CPI come ente erogatore spesso poco efficiente) verso un più deciso posizionamento all’interno del panorama dei servizi al lavoro. Sulla base di tali presupposti si è quindi inteso procedere secondo una duplice logica: da un lato il miglioramento della qualità dei servizi erogati previsti dalla legislazione in materia di lavoro e dall’altro l’avvio delle nuove progettualità favorite dallo sviluppo di alcune condizioni organizzative interne, entrambe orientate al superamento della tradizionale funzione. La mobilità di risorse intercorse nei primi mesi dell’anno e l’inserimento di nuovi profili ha infatti permesso di porre le prime basi per ridisegnare l’assetto organizzativo dell’area lavoro che risultava caratterizzato da una certa disomogeneità rispetto al fabbisogno di competenze richieste per l’erogazione dei nuovi dispositivi di “emergenza crisi” (doti lavoro, doti ammortizzatori in deroga, ricollocazione del personale). Questa operazione, attuata attraverso il reclutamento di competenze specialistiche operanti da tempo nei servizi al lavoro, ha inoltre dato avvio ad una prima fase di armonizzazione delle strutture in vista di una sempre crescente integrazione tra la componente burocratico/certificativa – notevolmente aumentata a partire dal primo semestre 2009, lo sviluppo dei nuovi servizi e le progettualità dell’area. Trasversale a tutte le progettualità (doti lavoro, doti ammortizzatori in deroga, crisi aziendali ecc.) risulterà strategico perseguire l’obiettivo di attivare strumenti e azioni concrete in grado correggere e riorientare le asimmetrie tra domanda e offerta di lavoro tramite una molteplicità integrata di interventi, fra i primi: Pagina 4 Piano Programma 2010 - il potenziamento dell’attività di pre-selezione, anche attraverso l’utilizzo del nuovo software informatico - lo sviluppo di una sistematica azione di job accounting con l’obiettivo di aumentare il numero di aziende che utilizzano il servizio di pre-selezione, soprattutto attraverso il contatto diretto - la rilevazione permanente delle figure professionali maggiormente richieste con una particolare attenzione all’analisi delle competenze trasversali e tecniche in grado, le prime, di garantire adattabilità all’interno di contesti organizzativi mutevoli, le seconde, livelli di elevata specificità. L’obiettivo ulteriore sarà quello di collocare le azioni sopradescritte verso una azione mirata sui “mercati del lavoro locali “ della Brianza, attraverso tre fasi: 1) la segmentazione della domanda di lavoro e formazione delle aziende 2) l’offerta di una molteplicità di servizi integrati (orientamento, coaching, tutoring, formazione, ecc.) e piani di intervento personalizzati in grado di rispondere alle necessità del ciclo di vita dell’impresa e di ridurre i “gap” tra domanda/offerta 3) la promozione dei profili rispondenti alle richieste aziendali operando in un’ottica di anticipazione, dove possibile, del fabbisogno. Tutto ciò comporta una ulteriore rivisitazione della mission dei CPI in termini di “specializzazione” in relazione alle specifiche vocazioni dei territori di riferimento. Tale assunto si inserisce all’interno di quel processo di modernizzazione che ha caratterizzato l’evoluzione gestionale e manageriale dei CPI in questi ultimi anni: un nuovo orientamento cliente/utente, l’adozione di nuovi strumenti informatici, l’azione di strumenti e modalità comunicative in grado di dare maggiore trasparenza e visibilità alla domanda di lavoro. Determinante risulterà in tale ottica lo sviluppo di un piano mirato di marketing dei servizi alle imprese che si articolerà attraverso tre assi di intervento, complementari nello sviluppo: 1) l’analisi e lo sviluppo delle condizioni organizzative interne in termini di conoscenze, capacità e comportamenti, attraverso la valorizzazione di alcune potenzialità già presenti all’interno dei CPI e coadiuvata dall’inserimento di una nuova figura: l’account territoriale Pagina 5 Piano Programma 2010 2) gli strumenti e le tecnologie attivabili per la definizione e successiva implementazione di un piano strutturato che ha nell’analisi e nella segmentazione della domanda dei fabbisogni delle imprese, nell’informazione e nell’erogazione del servizio, nel monitoraggio e nella valutazione le principali direttrici operative 3) l’opportunità di sviluppare indicatori di efficacia del servizio in grado di promuovere un percorso di condivisione dei risultati tra gli Stakeholders del territorio. Uno dei punti focali che determinerà la reale efficacia dell’azione proposta consisterà nella capacità di mantenere costantemente attivo il sistema omogeneo di relazioni con la rete degli attori rilevanti del mercato del lavoro (enti, parti sociali, operatori pubblici, privati, del privato sociale, ecc.) del territorio già implementato nel corso dell’anno 2009, dove l’azione di valorizzazione delle funzioni e delle specificità si sta operativamente sostanziando in alcune progettualità interessanti (doti lavoro, doti ammortizzatori sociali in deroga, crisi aziendali). Questo approccio, oltre ad essere in linea con le indicazioni contenute nella Legge 30 in tema di strumenti di raccordo pubblico/privato e in termini di aumento dell’efficacia degli interventi a favore della ricollocazione dei disoccupati, si salda con la mission specifica dell’area lavoro. In questa direzione sono già state sottoscritte le seguenti convenzioni con soggetti pubblici e privati: Denominazione Tipologia Soggetti partecipanti Oggetto CLB Convenzione Ass. Progetto LB e AFOL, in collaborazione con i comuni di Brugherio, Macherio, Muggiò, Sovico, Vedano al Lambro e Villasanta Desio Convenzione Comune Desio e AFOL Intesa Legno Arredo Comuni di Meda, Lissone, Cantù, AFOL, CLAC, COFELB, Intesa Territoriale ECFoP, Confindustria, Confartigianato, CCIAA Sistema Legno-Arredo-MobileDesign Start up Progetto Integrato AFOL - Eurolavoro SCRL Installazione Antenne Città dei Mestieri Lares Spa e Metalli Spa Progetto Integrato AFOL - Career Counseling srl Agenzia Formazione Orientamento e Lavoro di Milano Percorsi di ricollocazione per i lavoratori della Lares Metalli Raushert Progetto Integrato AFOL - Obiettivo Lavoro Centro Lavoro Nord Brianza Percorsi di ricollocazione per i lavoratori Raushert Pagina 6 Affidamento servizi al lavoro locali Azioni anticrisi per lavoratori in mobilità, CIS, disoccupati Piano Programma 2010 Giornata del Cittadino Promos MB Istituto Gatti IAL - CISL Protocollo d'Intesa Lettera d'intenti Convenzione Convenzione Comune di Monza, ACI, ACSMAGAM, AFOL, ASLMB, AO S. Gerardo, CCIAA MB, CGIL MB, INAIL, INPS, Zucchi, MCTC, PS, PT, PG della Repubblica, Provincia MB, Regione Lombardia, Policlinico di Monza Azioni sperimentali ambito Monza on-line Promos e AFOL - organizzazione di seminari e percorsi formativi - realizzazione training formativi per delegazioni estere - promozione iniziative all'estero Istituto Luigi Gatti, APA, AFOL progettazione e realizzazione di azioni corsuali, attività di sportello, incontro domanda/offerta, costruzione di percorsi di stages e autoimpresa, altro IAL CISL, ISMO, Obiettivo Lavoro, AFOL accordo di cooperazione per la realizzazione di un network per la gestione di strumenti idonei a supportare le imprese e i lavoratori nella situazione di crisi L’obiettivo, per l’anno 2010 è quello di proseguire nello sviluppo ed estensione dei rapporti di convenzionamento con la rete, focalizzando principalmente l’attenzione su alcuni partners territoriali, in particolare società di outplacement e agenzie per il lavoro. Tale scelta e in modo particolare la declinazione delle forme e degli strumenti di raccordo risponde all’intento di fornire un contributo e una chance aggiuntiva a coloro che più di altri oggettivamente sperimentano una condizione di svantaggio: over 45, donne, giovani. Si ritiene pertanto utile nel corso dell’anno 2010 proseguire nella formulazione di alcune piste di ragionamento che, in coerenza con gli orientamenti strategici di livello istituzionale, possano tradursi in un decisa e più efficace azione dei CPI di Afol Monza Brianza a favore degli utenti, delle imprese e del territorio. L’approccio, orientato quindi a valorizzare al massimo il rapporto di collaborazione con la rete dei soggetti piuttosto che teso a stimolare dinamiche competitive, focalizzerà la propria attenzione sui seguenti assi: - la tipologia di utente/cliente - le forme di integrazione/cooperazione Pagina 7 Piano Programma 2010 - gli strumenti di raccordo - le modalità di informazione/comunicazione - la tipologia di servizi/strumenti attivabili Rispetto a quest’ultima area di sviluppo occorre opportuno richiamare i progetti a valere sui dispositivi Dote Lavoro e Dote ammortizzatori sociali in deroga, avviati tra maggio e settembre 2009 e tutt’ora in corso di svolgimento. Essi, oltre a rappresentare un esempio di sperimentazione concreta tra partners territoriali (si cita solo a titolo di esempio la significativa collaborazione tra Associazione Piccoli Artigiani, il Sindacato, Afol e alcuni enti di formazione) ha permesso, attraverso l’analisi di un campione di circa 400 doti Ammortizzatori erogate presso i CPI di Afol Monza Brianza, di far emergere alcuni dati significativi, utili, a nostro avviso, a mettere in evidenza la compresenza di fattori negativi in capo a quelli che fino a pochi anni fa rappresentavano i paradigmi del sistema di tenuta socioeconomico: settore manifatturiero, contratto di lavoro subordinato (indeterminato), titolo di studio qualificato. Una sintetica analisi sulla tipologia di utente beneficiario dello strumento “Dote Ammortizzatore in deroga” ha messo in evidenza quanto segue: una modesta prevalenza di uomini (54%) rispetto alle donne (46%), l’età media è 40 anni, con una netta preponderanza di soggetti adulti (25-54 anni) di cui il 69% rientra nella fascia over 45. Il profilo tipo dell’utente corrisponde ad un soggetto occupato a tempo indeterminato nel settore manifatturiero o commercio, in possesso di diploma di scuola superiore o licenza media, con qualifica prevalente di operaio (61%). L’analisi e la sperimentazione in corso hanno quindi suggerito l’urgenza di convergere operativamente sull’approfondimento di due specifici ambiti: 1) un progressivo affinamento della conoscenza delle azioni e degli strumenti messi in campo dalle realtà provinciali operanti sul territorio di Monza e Brianza sul tema/target dello “svantaggio” con l’obiettivo di condividere, dove possibile, un approccio preventivo ed integrato alle problematiche del lavoro e un “dialogo a più voci” tra operatori del mercato del lavoro e coloro che a vario titolo operano nel welfare. L’analisi qualitativa effettuata suggerisce alcuni spunti: - rapporto tra mercato del lavoro e precarizzazione di alcuni strati sociali finora non toccati da processi/dinamiche di esclusione Pagina 8 Piano Programma 2010 - mercato del lavoro e insicurezza sociale dovuta alla crescente “mobilità” (di competenze, di assetto geografico, di relazioni, ecc.) - flessibilità, discontinuità, disagio sociale e strumenti di inclusione, rivolti sia ai target considerati tradizionalmente deboli (disabili, immigrati, popolazione carceraria, ecc.) sia a nuovi target “potenzialmente a rischio”, seppur non oggettivamente in condizioni di svantaggio manifesto (lavoratori anziani, donne/madri sole, lavoratori con bassi profili formativi, giovani precari, ecc.) 2) l’elaborazione di progettualità mirate a favore degli over 45/50 in direzione dello sviluppo dell’autoimprenditorialità e di forme associate. Un posto a parte va riservato alla gestione delle crisi aziendali. L’aumento esponenziale dei ricorsi all’istituto della CIGS e della mobilità ha indotto l’azienda ad avviare fin dalle prime fasi di start up aziendale - a fronte di un mandato istituzionale che ha posto tale tema come uno degli assi prioritari di sviluppo dell’azienda - alcuni progetti di gestione delle crisi aziendali. E’ il caso del “Progetto di ricollocazione Lares e Metalli Preziosi”, gestito in ATS con Afol Milano e Career Counselling e il “Progetto di ricollocazione della Rauschert Italia S.r.l.” presentato da Afol Monza Brianza in ATS con Obiettivo Lavoro e Centro Lavoro Nord Brianza. Per l’anno 2010, in coerenza con le politiche industriali, di sviluppo locale e di presidio istituzionale della Provincia, l’azienda intende portare il proprio contributo alla gestione delle crisi operando sue due livelli: 1) il potenziamento del costituito “staff operativo crisi aziendali” 2) lo sviluppo e la promozione di strumenti di intervento permanente nelle imprese (diagnosi del ciclo di vita aziendale, check up organizzativo, analisi delle professionalità, ecc.) in grado di: a) analizzare la compatibilità tra patrimonio professionale aziendale e percorsi di sviluppo/criticità del ciclo di vita aziendale b) mettere in relazione gli strumenti di analisi con il mondo del lavoro territoriale e settoriale al fine di individuare le modalità di intervento più idonee c) favorire il contributo degli attori sul territorio, ove possibile in una logica di rete (rif. Progetto Network) Pagina 9 Piano Programma 2010 SINOTTICA PROGETTI ANNO 2009 Progetto Obiettivo Offrire ai partecipanti un insieme di servizi al Crisi Aziendale – Progetto Reimpiego L.266/05, art.1, comma 411 lavoro e tutte le informazioni e gli Azioni previste Esiti al 31/10 • • • • • Orientamento alla creazione d'impresa Colloquio di selezione Formazione al lavoro autonomo Ricollocazione Colloquio individuale • Progetto in corso. Presi in carico da Afol n.27 lavoratori da ricollocare entro il 23/7/2010 • • • • • Orientamento alla creazione d'impresa Colloquio di selezione Formazione al lavoro autonomo Ricollocazione Colloquio individuale • Progetto in corso. Presi In carico da Afol n.12 lavoratori da ricollocare entro il 30/09/2010 • • • • • • • • Colloquio di accoglienza di I livello Colloquio individuale specialistico di II livello Definizione del percorso Bilancio delle competenze Tutoring e counselling orientativo Scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro Monitoraggio, coordinamento, gestione PIP Consulenza e supporto autoimprenditorialità • In corso di erogazione n.188 doti strumenti utili a consentire un pronto reinserimento nel mondo del lavoro, promuovendoli nel locale PERCORSI DI mercato del lavoro, RICOLLOCAZIONE accompagnandoli e PER I LAVORATORI monitorando con loro LARES E METALLI PREZIOSI successi ed insuccessi per mettere in atto azioni correttive. Offrire ai partecipanti un insieme di servizi al Crisi Aziendale – Progetto Reimpiego L.266/05, art.1, comma 411 lavoro e tutte le informazioni e gli strumenti utili a consentire un pronto reinserimento nel mondo del lavoro, promuovendoli nel locale PERCORSI DI mercato del lavoro, RICOLLOCAZIONE accompagnandoli e PER I LAVORATORI monitorando con loro RAUSCHERT successi ed insuccessi per mettere in atto azioni correttive. Doti Lavoro – Programma operativo regionale della Lombardia Ob. 2 FSE 2007-2013 Favorire l'occupazione e accompagnare la persona nell'inserimento e nel reinserimento lavorativo o nella riqualificazione professionale, Pagina 10 Piano Programma 2010 permettendole di accedere a servizi di formazione e inserimento lavorativo finalizzati all'ingresso o al rientro nel mercato del lavoro. Doti Lavoro Ammortizzatori Sociali – Programma operativo Affiancare e ampliare la platea dei destinatari della Dote Lavoro, permettendo ai lavoratori destinatari degli regionale della Ammortizzatori Sociali in Lombardia Ob. 2 deroga di fruire di servizi FSE 2007-2013 personalizzati finalizzati Servizi al lavoro • Colloquio I livello • Colloquio II livello • Definizione del percorso • Bilancio delle competenze • Tutoring e counceling orientativo • Scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro • Monitoraggio, coordinamento, gestione PIP • Consulenza e supporto all’autoimprenditorialità • • In corso di erogazione n.402 doti Tutoring e accompagnamento tirocinio al reinserimento lavorativo e all’innalzamento delle proprie competenze. Realizzare un’integrazione tra politiche attive per il lavoro con le politiche passive. AZIONE ANTICRISI Favorire il reimpiego di lavoratori in situazioni di disagio (con particolare Comune di Desio riferimento a target in cigs, mobilità, disoccupati…) Progetto Network Costruzione di un modello di intervento da IAL CISL LOMBARDIA applicare in via sperimentale su alcune aziende della provincia di Monza e Brianza al fine di facilitare l’incontro tra le esigenze delle aziende in • Reclutamento target • Erogazione di sussidi a fronte di adesioni ad azioni di politica attiva del lavoro • Erogazione di servizi al lavoro (dote lavoro/ formazione) • Monitoraggio e valutazione • Diffusione dei risultati tramite report finale • In corso di svolgimento. Presi in carico n. 27 lavoratori • Analizzare la compatibilità tra il patrimonio professionale posseduto dalla singola azienda e le politiche di sviluppo delle risorse umane rispetto al momento che l’azienda sta vivendo e gli sviluppi previsti. • Mettere in relazione tale analisi con il MdL territoriale e settoriale (letto in chiave socioprofessionale) per individuare le modalità di intervento più adatte al contesto. • Mappare gli strumenti disponibili sul territorio per implementare le azioni di sviluppo richieste, massimizzando l’efficacia dell’intervento rispetto • Promozione del modello Pagina 11 Piano Programma 2010 momenti di difficoltà e gli strumenti di intervento attivabili attraverso la rete di soggetti che alle specifiche situazioni aziendali e alle esigenze dei lavoratori • Favorire il contributo degli attori sul territorio per sostenere l’applicazione di tali strumenti, ove possibile in una logica di rete operano sul territorio. Progetto Antenne Costruzione di una rete di Start up servizi dedicati ai giovani per favorire la Provincia di Milano socializzazione, mettere a disposizione iniziative di sostegno alla creatività, facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro o • progettazione e realizzazione dell’HUB Creativo (in via Soderini a Milano) • piattaforma informativa e di orientamento di Città dei Mestieri e le Antenne • orientamento alla formazione e/o al lavoro della popolazione giovanile • incoraggiamento al cambiamento, alla transizione, al superamento delle difficoltà negli ambiti scolastici e formativi • modelli per la certificazione delle competenze in relazione ai nuovi profili professionali e alle competenze trasversali • In corso di implementazi one n.3 “Punti Antenne” per l’orientament o al lavoro presso 3 CPI • Azioni di orientamento finalizzate ai passaggi tra un ciclo e l’altro • Servizi di orientamento ad integrazione fra la formazione ed il lavoro • Formazione operatori • Intervento operatori CPI per sviluppo raccordo mdl-scuola favorire l’autoimprenditorialità. GIANT Definizione di un modello di governance ai servizi di orientamento Pagina 12 Piano Programma 2010 SERVIZI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E DI ORIENTAMENTO L’attività di formazione professionale richiede un forte impegno di rivisitazione delle modalità di erogazione e dei contenuti dell’offerta formativa per renderla maggiormente: - Flessibile e modulare - Rispondente alle esigenze degli studenti e delle imprese valorizzando al massimo gli specifici vantaggi competitivi - In grado di rispondere rapidamente alle esigenze formative soprattutto delle piccole imprese artigiane, per esempio sulle nuove tecnologie della bio edilizia e del risparmio energetico, che sono assi prioritari sostenuti dalla Regione Lombardia. Le imprese possono trarre indubbio vantaggio competitivo rafforzando le competenze delle proprie risorse umane attraverso azioni di formazione. Afol può e deve proporsi alle imprese come attore nelle politiche territoriali legate alla formazione dei lavoratori. In questo senso saranno incrementate le collaborazioni e gli accordi riferiti a specifici progetti, che vedano Afol come partner di singole imprese o associazioni di categoria. Non può evidentemente essere messo in secondo piano il vantaggio competitivo che i singoli utenti possono trarre da un sistema formativo che sappia coniugare efficacemente i contesti e le azione educative/formative con l’offerta di competenze professionali in linea con il mercato del lavoro. Non è secondario, inoltre, il ruolo sociale svolto dal sistema di istruzione – formazione professionale verso i giovani in obbligo formativo: l’azione della formazione, con i suoi interventi educativi e formativi, oltre a fornire una prospettiva di inserimento sociale nel mondo del lavoro con i requisiti del “cittadino europeo”, risulta essere il più efficace sistema di prevenzione delle devianze sociali nell’universo adolescenziale. È strategicamente prioritario il potenziamento del rapporto con le scuole per avviare azioni di orientamento e riorientamento. È in questa logica che Afol, aderendo agli obiettivi strategici dell’assessorato all’istruzione della Provincia di Monza Brianza e condividendone le azioni operative, ha avviato un progetto per Percorsi di ri-motivazione e ri-orientamento per studenti delle scuole superiori (descritto più avanti), nella consapevolezza che il tema dell’orientamento, nella sua complessità, è l’elemento di congiunzione della filiera formazionelavoro. Pagina 13 Piano Programma 2010 Attualmente la presenza di servizi formativi di Afol è fortemente sbilanciata sull’area Nord-Ovest della nuova provincia. E’ essenziale allora elaborare azioni e specifiche progettualità sull’area del monzese e del vimercatese, sia attraverso forme adeguate di integrazione e ottimizzazione di esperienze già avviate, sia attraverso l’apertura di nuovi servizi rispondenti alle esigenze diversificate e specifiche di quella parte di provincia. Analoga attenzione prioritaria dovrà essere riservata alla pubblica amministrazione (in particolare ai comuni della provincia) sia come soggetto coautore di politiche e servizi di Well Fare, sia come potenziale cliente in ordine agli interventi specifici di formazione ritenuti necessari, anche in collaborazione con le università operanti sul territorio. L’area della formazione professionale di Afol eredita e potenzia situazioni di sicura specificità ed eccellenza, come peraltro riconferma la delibera regionale da poco approvata, relativa all’inserimento di Afol, con il CFP “Terragni” di Meda nell’albo regionale degli Enti d’eccellenza. Ma proprio in considerazione della ricca storia che i due CFP portano con sè, è necessario rendere ogni azione aderente ai cambiamenti che la società e la normativa corrente impongono, siano essi interni o esterni all’azienda, attraverso: • l’adeguamento della cultura del lavoro in termini di servizio all’utenza; • l’adattamento e la revisione dei processi e delle procedure indotte dalla normativa regionale e dal sistema di finanziamento a dote; • l’evoluzione della figura docente da “insegnante di cattedra” a docente esperto dei processi formativi, che induca un approccio flessibile ai bisogni del territorio e agli assetti organizzativi conseguenti. L’intero processo richiede certamente tempo, ma una accelerazione consistente potrà essere data attraverso un adeguato piano di formazione del personale. L’ATTIVITÀ FORMATIVA PER L’ANNO 2009-2010 L’ente formativo deve mostrarsi capace di rispondere con tempestività ed efficacia agli stimoli provenienti dal mercato del lavoro locale, soprattutto riferito all’artigianato e alle piccole e medie imprese. Ciò è possibile attraverso un’erogazione dell’offerta formativa di tipo flessibile e modulare, ovvero utilizzando percorsi formativi strutturati in moduli base fortemente contrassegnati da competenze carattere professionale o trasversale. Pagina 14 Piano Programma 2010 E’ necessaria, però, una piena aderenza alla normativa regionale in tema di Istruzione e Formazione Professionale. Essa prevede infatti il rilascio di attestazioni di qualifica e specializzazione per corsi riferiti a figure professionali descritte nel Quadro Regionale degli Standard Professionali (DDUO n. 349 del 21/01/2009). L’ente di formazione rilascerà attestati di qualifica o di specializzazione, quando i percorsi formativi e le figure professionali preparate siano tra quelle inserite nel QRSP; diversamente, l’ente accreditato può rilasciare attestazioni di competenza validi a livello europeo, come previsto dal trattato di Lisbona. La flessibilità e la modularità trovano perciò una maggiore possibilità implementativa nella formazione continua e permanente, indirizzata a cittadini che hanno assolto il Diritto Dovere di Istruzione e Formazione. I corsi in Diritti Dovere di Istruzione e Formazione per allievi in uscita dalla scuola media hanno sempre rappresentato la principale attività formativa dei CFP “Pertini” e “Terragni”. Ciò ha rappresentato una presenza rassicurante sul territorio in forza di settori di formazione strettamente connessi con le sue principali e più diffuse realtà produttive, ma sarà ricercata variabilità dell’offerta formativa più attenta all’evoluzione del mercato del lavoro e ai bisogni più generali di formazione della popolazione del territorio brianzolo. La natura di Afol, come agenzia che integra la filiera orientamento formazione e lavoro, agevola e semplifica il consolidamento dei rapporti bilaterali con aziende e associazioni di categoria atti a rilevare fabbisogni formativi sui quali approntare idonei e specifici progetti formativi. Questi costituiranno veicolo per la formulazione di progetti che abbiano in particolare la caratteristica di esplorare figure professionali anche innovative, la cui definizione in termini di competenze siano frutto della convergenza di intenti tra l’ente e le imprese. Un esempio significativo, anche se non esaustivo, è rappresentato dalla progettazione di percorsi formativi nell’ambito del “Sistema Casa”, in cui convergono le nuove tecnologie dei vari settori produttivi e manutentivi: domotica, energie alternative, strutture e impianti ecocompatibili rispondenti alle normative vigenti. Ambiti di questo tipo intrecciano interessi di aziende, istituzioni scolastiche, enti territoriali, enti di formazione, e costituiscono un terreno naturale in cui avviare protocolli di rete come quello in corso di definizione nel distretto vimercatese, incentrato proprio sul “Sistema Casa”. Il ruolo di Afol quale facilitatore dei processi, contestualizza la rete sui temi di orientamento, formazione e lavoro che gli sono propri. AZIONI DI INTEGRAZIONE CON LA SCUOLA L’accordo sottoscritto dal MIUR e la Regione Lombardia (accordo Gelmini-Formigoni) ha aperto nuovi scenari nel rapporto tra Istruzione e Formazione. L’accordo di fatto lascia immutato il Pagina 15 Piano Programma 2010 quadro normativo e istituzionale degli Enti di Formazione come Afol, ma introduce la Formazione Professionale come normata dalla L.R. 19 del 2007 all’interno degli Istituti Tecnici e Professionali di Stato che, nell’ambito della loro autonomia, possono decidere se inserire nel proprio piano di offerta formativa percorsi formativi triennali o quadriennali regionali, in aggiunta ai percorsi quinquennali come modificati dalla riforma Gelmini. L’impatto sui flussi di iscrizioni degli studenti della nostra provincia non sono ad oggi prevedibili anche a causa del ritardo delle istituzioni nella definizione degli indirizzi professionali che saranno assegnati alle istituzioni scolastiche. Osservando però i dati del Piano Formativo Provinciale che vedono solo quattro istituzioni scolastiche aderire ai percorsi di formazione regionale, possiamo ragionevolmente aspettarci uno spostamento verso gli enti di FP degli studenti che fino allo scorso anno avrebbero scelto un percorso triennale di qualifica negli istituti statali. L’accordo induce però nuove possibilità di collaborazione tra scuola e FP sulla base di un terreno operativo comune derivante dalla comune applicazione della L.R. 19. Il tema dell’integrazione con la scuola non si limita però soltanto agli istituti professionali, ma con tutto il sistema della scuola media inferiore e superiore, soprattutto quando riferite ad azioni di orientamento e ri-orientamento. Tali azioni non devono perseguire solamente la pur importantissima preoccupazione di freno della crescita della dispersione scolastica e di mancato conseguimento del successo formativo, ma devono potenziare il raccordo tra formazione professionale, servizi al lavoro e orientamento, per sapere cosa serve all’impresa e quanto la stessa sia disponibile all’integrazione dei processi di alternanza tra formazione-stages-lavoro. L’obiettivo di questa relazione potenziata è quello di strutturare un laboratorio modulare e continuo con le imprese su tutto il ciclo formativo, dando quindi un nuovo ruolo alla formazione professionale, non più vista nel suo rapporto con le imprese ed i servizi al lavoro in funzione solo degli stages ma anche nel potenziamento dell’incontro tra domanda e offerta. Gli accordi avviati nel corso del 2009 che vedranno la realizzazione di azioni in rete con le scuole nel corso dell’anno scolastico 2009/2010 sono: - Realizzazione del progetto “Rimotivazione e riorientamento nel biennio delle scuole superiori della provincia di MB” curato da Afol su mandato dell’assessorato all’istruzione e lavoro; - accordo tra scuole medie e superiori di Seregno e Meda, CTP di Desio e Afol MB sulla realizzazione di percorsi di istruzione e formazione monoennio; Pagina 16 Piano Programma 2010 - Progetto “attivalamente” in rete tra il CFP “Pertini”, il Comune di Seregno, ASL MI3, le scuole superiori di Seregno, su percorsi educativi di supporto agli studenti e alle loro famiglie. CORSI TRIENNALI IN DIRITTO DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (DDIF) Per l'anno formativo 2009/2010, sono già in fase di realizzazione 23 corsi di qualifica, di cui 21 triennali, 1 quarto anno e 1 per allievi diversamente abili, nelle aree professionali della meccanica/metallurgia, elettricità-elettronica, servizi per l’impresa, mobili/arredamento/legno. Complessivamente per i 2 CFP sono erogate in totale 23.300 ore corso, comprensivi di stage presso le aziende, con un numero degli allievi iscritti pari a 450 unità. Di seguito si riportano in tabella i corsi per i CFP operanti sul DDIF: CFP AREA NUMERO CORSI Pertini Meccanica e metallurgica 9 Elettrica e elettronica 3 Servizi di impresa 3 Allievi diversamente abili 1 Meccanica e metallurgica 1 Artigianato artistico 1 Legno, mobili, arredamento 5 Terragni Uno degli elementi che caratterizzano fortemente la formazione in DDIF è il consistente numero di ore dedicate agli stages degli allievi presso le aziende. Nella logica dei vantaggi competitivi di studenti e aziende, lo stage riveste un ruolo strategico per l’azienda, se si considerano: - la rilevanza formativa per lo studente nell’acquisizione di competenze “sul campo”, nei contesti lavorativi reali, con le dinamiche che questi inducono, e con l’innegabile vantaggio di toccare con mano ciò che costituirà l’essenza della sua vita lavorativa - l’opportunità che le imprese hanno di partecipare attivamente alla formazione del personale di cui si vorranno dotare in futuro, di incidere attivamente sui processi educativi/formativi, nella consapevolezza di essere parte integrante dell’azione formativa delle giovani leve Pagina 17 Piano Programma 2010 - il ruolo di Afol quale trait d’union tra i cittadini e le imprese, che mentre da un lato assolve al suo ruolo sociale di ente di formazione, dall’altro non può svincolarsi da un legame naturale con il mondo del lavoro, anzi ne assorbe in modo automatico indicazioni, potenzialità, conoscenze e atmosfere. Gli studenti dei corsi in DDIF sono tipicamente persone che hanno avuto un rendimento scolastico basso in una situazione in cui il rendimento scolastico stesso diventa misura della persona. Ciò è spesso dovuto a problemi ambientali o familiari, o comunque a una considerazione di sè di inadeguatezza. Intervenire sulla rimotivazione e sulla autostima è in imperativo cui i CFP rispondono attraverso azioni di sostegno e supporto, e attraverso progetti collaterali alle attività classiche di insegnamento. Molte delle attività hanno un impatto con le reti territoriali, e risultano essere spesso veicolo o linguaggio per raggiungere il target giovanile. Di seguito le principali attività dei CFP: • Supporto individualizzato: volto a facilitare e, a volte anche consentire, l’attività didattica della classe, l’intervento del tutor sul singolo studente consente un’azione mirata sui bisogni specifici dell’allievo • supporto e integrazione allievi stranieri: per rispondere al sempre crescente numero di inserimenti di allievi stranieri, il progetto si prefigge di facilitare l’integrazione dei ragazzi attraverso la conoscenza e l’approfondimento della lingua italiana • “Pertini al verde”: prosegue il progetto “Pertini al verde”, per sensibilizzare gli studenti alla tutela e al rispetto dell’ambiente attraverso l’introduzione della raccolta differenziata e la cura e la pulizia degli spazi interni ed esterni del Centro. Il progetto ha visto la collaborazione e l’intervento dell’Assessorato all’Ecologia del Comune di Seregno • Attività extracurricolari: è prevista l’organizzazione di una serie di laboratori che hanno lo scopo di stimolare la creatività, l’arricchimento e la crescita personale degli alunni, attraverso attività “ludiche”, al fine di motivarli maggiormente anche alla didattica, offrendo occasioni di scambio e di divertimento collettivo che permettano di vivere più serenamente l’ambiente scolastico. Sono proposti: Laboratorio teatrale; Laboratorio di pittura; Laboratorio musicale; Mediateca; Laboratorio di giardinaggio • “Ruote Sicure”: istruire i ragazzi sulle norme e adempimenti previsti dal Codice della strada con l’obiettivo ottenere il patentino di guida Pagina 18 Piano Programma 2010 • “Attiva la Mente”: Progetto educativo di rete con le scuole dei comuni nell’ambito territoriale di Seregno. Il progetto vede più interlocutori sociali: Comuni, scuole superiori, ASL, ambito dipendenze di Monza e associazioni. Ha il fine di organizzare interventi informativo-educativi sulla prevenzione al consumo delle sostanze stupefacenti e sul disagio giovanile rivolto alle classi di allievi delle scuole superiori ed alle loro famiglie. • “Learning Week”: settimane convittuali in collaborazione con gli istituti superiori lombardi, dedicate ad una “rilettura” dei molti apprendimenti teorici forniti dal percorso scolastico eliminandone, fin dove possibile, la componente di astrattezza. Due progetti approvati per tre edizioni nel 2009, è in programma la presentazione di quattro progetti per più edizioni nel 2010. • ”Web Radio”: in collaborazione con Cooperativa Sociale della Brianza. Si tratta di un progetto regionale per la promozione della partecipazione giovanile ad occasioni culturali, imprenditoriali e di impegno civile. Utilizzare il web e la musica come strumenti per veicolare messaggi educativi, per costruire e decostruire significati sui temi della quotidianità. ORIENTAMENTO Da indagini statistiche recenti risulta negli ultimi anni un incremento sensibile dei finanziamenti che le istituzioni destinano all’orientamento. Segnale, questo, dell’importanza che per i cittadini assume questo tema nell’apprendimento nell’arco della vita (“long life learning”) e nella ricerca attiva del lavoro, soprattutto in considerazione della flessibilità richiesta ai lavoratori dal mercato del lavoro. È di fondamentale importanza per Afol perseguire la logica di filiera tra formazione, orientamento e lavoro, oltre alla ricerca di collaborazioni in network con i portatori di interessi territoriali. L’orientamento ha una forte complessità dovuta proprio alle circostanze, ai contesti e all’età dell’individuo, quando questo si trova in una fase di transizione del suo percorso formativo e/o lavorativo. Si parla quindi di orientamento in ingresso, in itinere o in uscita, a seconda che la transizione interessi l’ingresso in un ordine di scuola più alto, la verifica della scelta fatta, o la piena consapevolezza della direzione che assumerà la scelta successiva. L’anno 2010 vedrà la Formazione Professionale impegnata nei tre ambiti di orientamento con i progetti: Pagina 19 Piano Programma 2010 - Attività di orientamento presso le scuole: i docenti della FP intervengono presso le scuole medie con incontri in cui si presentano e illustrano agli studenti l’offerta formativa, l’organizzazione delle giornate scolastiche e le possibilità di sbocco nel mercato del lavoro o di proseguimento negli studi; - “Open Day”: tre giornate distribuite su tre mesi, in cui gli studenti e le loro famiglie vengono accolti presso i CFP per incontri personalizzati; - "Insieme In Rete": progetto per l’orientamento di allievi in uscita dalla scuola primaria. Le azioni, progettate e realizzate in collaborazione con enti di formazione e scuole del distretto, sono costituite da stage di tre giorni che gli allievi frequentanti i terzi anni della scuola media fanno presso le scuole della rete, da visite personali di allievi e famiglie presso le scuole e i CFP nelle giornate di “Open Day” dedicate all’orientamento e dalla realizzazione di un “Salone per l’Orientamento” svolto nei locali messi a disposizione dei comuni. - Salone dell’Orientamento: il salone dell’orientamento rivolto ai ragazzi in uscita dalla media inferiore. E’ una manifestazione che coinvolge I CFP e le scuole superiori del distretto, per una manifestazione in cui vengono presentate le singole offerte formative. La sede della manifestazione è l’istituto comprensivo Don Milani di Seregno nelle date 11 - 12 - 13 dicembre. - Percorsi di rimotivazione e riorientamento per studenti delle scuole superiori: l’assessore all’istruzione della Provincia di Monza Brianza pone tra i suoi obiettivi prioritari la promozione di azioni di orientamento, in un’ottica di recupero e rimotivazione, condividendo con Afol progetti finalizzati a: promuovere l'assolvimento dell'obbligo formativo riducendo i fenomeni di dispersione; favorire l'integrazione degli alunni a rischio di abbandono; favorire la costituzione di reti relazionali di soggetti significativi nei diversi ambiti territoriali, che realizzino il monitoraggio delle esperienze per controllare l’ampiezza dei fenomeni di dispersione, dei flussi riorientativi e dell’assolvimento dell’obbligo formativo. - “GIANT”: è un progetto sperimentale per applicare a livello provinciale di Monza e Brianza, una modalità operativa di raccordo tecnico-metodologico con azioni di supporto e coordinamento fra i diversi soggetti che erogano azioni/servizi formativi e di orientamento rivolti alla fascia under 25, ovvero le strutture formative e i centri per l’impiego provinciali. Tale operatività di traduce nella implementazione dei servizi di supporto agli operatori territoriali anche attraverso la formazione degli stessi; Pagina 20 Piano Programma 2010 elaborazione di una carta dei servizi per l’orientamento condivisa fra i diversi attori socio-istituzionali del territorio individuato; implementazione operativa di buone prassi corredate da materiali/strumenti operativi e assistenza tecnica nella loro diffusione; infine l’implementazione di standard di erogazione di attività orientative condivisi e l’applicazione di alcuni indicatori di valutazione dei risultati. CORSI DI FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTE I corsi liberi sono una tipologia corsuale non assoggettata al QRSP regionale che cerca di dare risposte significative ai bisogni formativi espressi sia da utenti che da enti/aziende. L'incrocio tra questi bisogni e la capacità progettuale e di erogazione da parte dei singoli CFP, determina un alto livello di variabilità nella proposta formativa. Ciò non costituisce un limite organizzativo, bensì una ricchezza che facilita l’immediatezza di risposta allo stimolo e la flessibilità nella determinazione delle figure professionali interessate. Base del sistema di offerta formativo è la costituzione di un catalogo dei corsi erogabili. Un contenitore di forma e dimensione dinamiche, costruito sulla base delle richieste di aziende e lavoratori fino ad ora rilevate dai CPI di Afol. Il catalogo, contenente un’ampia gamma di percorsi formativi, risponde all’esigenza di rendere flessibile e modulare l’offerta formativa, in costante adeguamento con azioni specifiche dirette alle aziende e con il costante mantenimento della filiera formazione-lavoro. Le attività corsuali di tipo specialistico e quelle riferite alla formazione continua e permanente sono sempre state per il “Pertini” e il “Terragni” motivo di orgoglio e soddisfazione, sia per l’elevatissimo numero di richieste, sia per il livello qualitativo dei corsi collocati nell’ambito delle tecnologie di punta, sia per gli esiti occupazionali sempre rilevanti. Il 2010 vede però un ampliamento dell’offerta formativa nel settore sociale, con corsi per assistenti familiari (grazie anche al finanziamento del Comune di Seregno), corsi ASA (in collaborazione con la Cooperativa Sociale della Brianza), e nelle tecnologie innovative con corsi per la Certificazione Energetica. Oltre ai corsi a catalogo, sono programmate altre attività formative nei settori: - Grafica e Multimedialità - Progettazione Meccanica - Internet Pagina 21 Piano Programma 2010 IL PROGRAMMA “LOMBARDIA ECCELLENTE” Il progetto "Lombardia Eccellente" fa parte dell'investimento sul capitale umano avviato Regione Lombardia, che ritiene la formazione “una leva strategica per governare il sistema, un moltiplicatore di sviluppo, con ritorni notevoli sotto tutti i punti di vista: economico, sociale, culturale …” e che istituire un albo per riconoscere le eccellenze “… è un contributo alla crescita della qualità complessiva del sistema”. Regione Lombardia ha scelto di accreditare Afol Monza Brianza nel ristretto numero degli operatori compresi nel programma “Lombardia Eccellente”. La certificazione fa riferimento al corso di restauro del mobile e dei legni antichi e sancisce di fatto il ruolo-guida di Afol nella gestione di percorsi formativi per il settore. Il programma di certificazione della Regione si basa su un sistema di accreditamento e selezione qualitativa aggiuntivo e non alternativo rispetto a quello già esistente. L’inserimento nell’albo è riservato a quei soggetti eccellenti che con le loro attività e azioni contribuiscono a sostenere e potenziare il capitale umano, rendendolo adeguato alle nuove sfide della società e del mercato del lavoro, e che dunque costruiscono una rete fra gli operatori per rafforzare la compattezza e continuità della filiera istruzione–formazione–lavoro. Il progetto di Afol sul corso di restauro del mobile e dei legni antichi è stato valutato dalla Regione Lombardia in linea con i criteri di selezione richiesti per l’eccellenza e che riguardano: la propensione al risultato, l’orientamento alla persona, la qualità delle attività formative, la gestione per processi, il radicamento sul territorio, il grado di conoscibilità delle attività svolte e dei risultati conseguiti, la responsabilità sociale. Il corso è rivolto a studenti in possesso di diploma di maturità o di laurea triennale. I primi costituiscono titolo di accesso a concorsi pubblici, ai laureati sarà proposto un Master di specializzazione, in accordo e con il concorso del Politecnico di Milano. Scopo del corso è quello di qualificare figure professionali in grado di operare nel settore della conservazione dei beni culturali e specificatamente nel restauro delle opere in legno quali: mobili, strutture, oggetti e componenti lignei. APPRENDISTATO I CFP di Seregno e Meda partecipano in ATS con altri enti di formazione della Brianza al progetto per la formazione di apprendisti finanziato dalla Provincia di Milano, avviando azioni formative in numero dipendente dalle richieste di formazione da parte di aziende operanti nei settori Pagina 22 Piano Programma 2010 connessi a quelli in cui operano i due centri: legno/arredo; meccanico/metallurgico; elettrico/elettronico; servizi d’impresa; informatica. Sulla base dei piani di intervento personalizzati (PIP) presi in carico ad oggi e che si prevede in aumento, nel 2010 saranno realizzate azioni formative al “Pertini” di Seregno e al “Terragni” di Meda, per un totale di 15 corsi rivolti a circa 70 apprendisti. Pagina 23 Piano Programma 2010 STRATEGIE L’IMPLEMENTAZIONE RIORGANIZZATIVA Come si è avuto modo di esprimere in premessa, l’attenzione di Afol verso la riorganizzazione finalizzata all’efficientamento aziendale, ha rivestito, nella fase di start-up, carattere prioritario. La macrostruttura organizzativa di Afol è stata progettata con riferimento ai seguenti principi ispiratori: 1. garantire celerità delle decisioni, al fine di evitare l’emergere di incertezze ed ambiguità che possano influenzare l’attività degli operatori; 2. assicurare semplicità strutturale al fine di contenere gli effetti derivanti da un processo di cambiamento particolarmente complesso; 3. garantire l’economicità, senza tralasciare l’efficacia del processo riorganizzativo; 4. descrivere l’organizzazione partendo dalla determinazione delle attività strategiche fissate, attraverso i risultati associabili alle stesse e i prodotti tipici secondo la duplice chiave di lettura del cliente e del bisogno; 5. definire due ambiti organizzativi: ambito operativo, attraverso il quale si articola l’azione gestionale dell’ente; ambito di staff, attraverso il quale si garantisce lo sviluppo e il mantenimento dell’operatività degli ambiti operativi; 6. determinare dei livelli organizzativi in grado di: a. garantire nell’attività di pianificazione strategica momenti di concertazione politico-tecnica; b. promuovere il coordinamento e l’integrazione complessiva della gestione di Afol secondo i principi di efficacia e di efficienza; c. favorire l’attività di pianificazione, di programmazione e di controllo direzionale. Il modello organizzativo perseguito e già avviato, ha previsto un’articolazione di natura funzionale “aperta” con il preciso obiettivo di supportare l’attività operativa di Afol attraverso i servizi di staff preposti al governo delle seguenti attività: Pagina 24 Piano Programma 2010 flussi comunicazionali e processi di governance locale; sistemi gestionali del personale; recupero degli sprechi organizzativi; miglioramento continuo; pianificazione e controllo direzionale. Tale modello funzionale persegue altresì la progressiva integrazione tra le diverse unità organizzative dell’ente condividendo, nell’ambito di attività assegnate a gruppi di progetto caratterizzati dalla temporaneità e dalla limitatezza delle risorse, competenze, risultati attesi e responsabilità. Il modello organizzativo è scaturito, quindi, dall’aver posto al centro delle politiche riorganizzative di Afol l’utente, secondo una prospettiva evolutiva del sistema sociale locale continuo e durevole. Sono previste dinamiche di sviluppo attraverso 3 azioni trasversali e complementari al soddisfacimento dei bisogni degli individui, sia come singoli che nelle formazioni sociali ove si sviluppa la propria personalità, ovvero: 1. la promozione degli operatori locali nell’ambito di un progetto di comunicazione globale e di marketing territoriale che inquadra Afol quale propulsore del cambiamento sociale; 2. l’introduzione di sistemi gestionali e soluzioni organizzative che pongono al centro dell’azione di miglioramento amministrativo e tecnico la risorsa umana, nella consapevolezza che ogni cambiamento è generato dal grado di adesione e di coinvolgimento delle persone che “fanno” e “vivono” l’organizzazione; 3. l’implementazione di sistemi di pianificazione e controllo strategico per sostenere le decisioni e orientare l’azione amministrativa e gestionale di Afol. Si è inteso mettere Afol in condizione di sviluppare maggiore capacità di innovare, di anticipare il cambiamento, di cogliere le esigenze degli utenti, di sviluppare nuovi servizi e nuovi prodotti, di migliorare continuamente il rapporto interno costi/qualità, nel rispetto e nella consapevolezza dei vincoli di sistema esistenti. È compito di questo sviluppo organizzativo rispondere poi alla turbolenza e alla variabilità dei bisogni della comunità locale di riferimento e saper cogliere nuove opportunità operative e gestionali per meglio realizzare la propria mission: porre l’utente – cittadino/impresa e il dipendente al centro dell’organizzazione; Pagina 25 Piano Programma 2010 operare in condizioni di massima efficacia ed efficienza (attenzione ai risultati); gestire l’organizzazione con la massima flessibilità (gestione per processi); coinvolgere e valorizzare tutte le risorse disponibili. Tutto ciò tende ad essere perseguito (come si espliciterà in seguito) anche con riferimento ai modelli del sistema-qualità ove la soddisfazione dell’utente, del personale e l’impatto che può generare Afol sulla comunità locale e sulla società in generale dovranno ottenersi attraverso i comportamenti che i dirigenti sapranno assumere nel creare valori di qualità attraverso: 1. politiche e strategie; 2. gestione del personale; 3. gestione delle risorse; 4. gestione dei processi aziendali. Pagina 26 Piano Programma 2010 FUNZIONIGRAMMA AZIENDALE Pagina 27 Piano Programma 2010 IL SERVIZIO AMMINISTRATIVO Nel corso del primo anno di funzionamento dell’azienda, la direzione amministrativa ha garantito con attività ordinarie e straordinarie il regolare svolgimento del servizio amministrativo a supporto delle diverse filiere del’azienda stessa, mantenendo un costante rapporto di collaborazione e integrazione con le altre direzioni. Le risorse umane individuate ed assegnate al servizio amministrativo, provengono dalle diverse unità organizzative dell’azienda e sono state prescelte per profilo professionale e ruolo ricoperto per permettere di far fronte alla gestione amministrativa, finanziaria e contabile nel suo complesso. Laddove queste risorse non erano date in partenza, il potenziamento di competenze qualificate di staff è avvenuto attraverso l’individuazione delle stesse all’esterno. Importante è stata la rapida fase di implementazione di un sistema di gestione contabile unitario e dell’avvio di un sistema informatico in grado di mettere in rete tutte le unità organizzative dell’azienda sparse sul territorio provinciale. È intenzione dell’azienda procedere quanto prima in investimenti che rendano efficiente, personalizzato e autonomo il proprio sistema informativo, attualmente frammentato e ancora dipendente dalla Provincia di Milano. Nell’assegnazione degli obiettivi strategici dell’azienda, la direzione amministrativa persegue: a) La specializzazione delle funzioni di contabilità, di gestione di amministrazione del personale e di approvvigionamenti b) L’implementazione di un sistema di rendicontazione unitario c) L’elaborazione di un piano di fabbisogno del personale d) La definizione del piano formativo riguardante sia le competenze trasversali sia le esigenze specifiche delle singole aree di servizio. Inoltre, con il piano formativo, che verrà reso operativo a partire da gennaio 2010, si prevede di: • rafforzare le professionalità • dare senso di appartenenza all’azienda • permettere la crescita professionale a tutti i dipendenti garantendo il costante affiancamento di competenze professionali preposte all’aggiornamento • mantenere un costante adeguamento a tutte le normative inerenti la sicurezza e la qualità. Pagina 28 Piano Programma 2010 IL PIANO DI FABBISOGNO DEL PERSONALE Il personale di Afol si compone di due macro tipologie: 1. personale provinciale distaccato presso Afol previsto nel contratto di servizio. Inizialmente era di n.84 unità, ma a seguito di trasferimenti e pensionamenti, attualmente sono rimaste n.68 unità; 2. personale assunto in qualità di collaboratore (n. 115 unità). Tale numero è variabile nell’arco dell’anno in funzione delle attività programmate e finanziate. Il primo anno di funzionamento dell’azienda ha visto il progressivo inserimento di nuove figure professionali sia nell’area servizi che in quella amministrativa-gestionale come diretta conseguenza della trasformazione giuridica e soprattutto dei nuovi obiettivi strategico operativi di conseguenza delineati. Ne è scaturita un’organizzazione in continuo divenire. Di pari passo si è avviata una riassegnazione del personale alle diverse aree (lavoro, formazione, amministrazione e controllo) sulla base di competenze ed esperienze acquisite nel tempo con l’obiettivo di assicurare il più possibile il giusto mix tra l’impiego di risorse e la fornitura di adeguati livelli quali - quantitativi di servizio all’utenza. Ciò ha permesso di mettere in sicurezza l’inizio ed il prosieguo dell’attività aziendale. La tabella sotto riportata riassume la situazione del personale al momento della redazione, ben consapevoli che tale situazione, per la natura dei servizi erogati, è costantemente in divenire. Pagina 29 Piano Programma 2010 Personale AFOL Monza Brianza Categoria Servizi D C B N. Dipendenti A Agenzia N. Dipendenti Provincia TOTALE Amministratore Unico 1 1 Direttore Generale 1 1 Direttori di area 3 1 Responsabili CFP 2 Responsabile CPI Responsabile Sistema Informativo – WEB C.P.I. Responsabile Logistica Responsabile Servizi al Lavoro Coord. Servizi al Lavoro C.F.P. – Seregno 1 20 3 C.F.P. Meda 9 2 2 3 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 C.P.I. Seregno C.P.I. Vimercate 3 26 26 11 11 4 5 5 2 2 2 C.P.I.Monza 1 4 5 5 C.P.I. Cesano Maderno 1 3 4 4 4 2 2 9 9 43 10 18 1 68 74 Personale di struttura TOTALI 1 6 115 Collaboratori esterni 189 TOTALE PERSONALE N. 189 La volontà manifestata ed approvata dal Consiglio Provinciale di Milano di procedere alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e interinale, già recepita nel Piano Programma 2009 di Afol: “L’Agenzia provvederà – entro dicembre 2009 – alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e interinale, trasformandoli in contratti a tempo indeterminato attraverso le procedure previste dalla legge – con una specifica valorizzazione dei periodi di lavoro trascorsi dagli attuali dipendenti – nell’agenzia o negli enti di provenienza” ha rappresentato il punto di partenza nella costruzione del Piano di fabbisogno del personale che andrà a rispondere alle esigenze espresse dalla Provincia e alle esigenze dell’azienda stessa, tenuto conto: Pagina 30 Piano Programma 2010 • del contratto di servizio; • degli obiettivi della direzione strategica; • della riorganizzazione/riassetto organizzativo; • della necessità di contenimento della spesa del personale; • delle esigenze di imparzialità e trasparenza della gestione; • delle nuove funzioni e competenze assegnate; • della effettiva esigenza di copertura dei posti relativi a figure professionali non fungibili; • della sostituzione del personale cessato dal servizio; • dei dati sulla quantità e qualità dei servizi resi e da rendere. Non si deve, infine, dimenticare che con il passaggio dalla Provincia di Milano alla neo costituita Provincia di Monza Brianza, Afol è chiamata al rispetto di ulteriori standard di qualità che saranno sanciti all’interno della Carta della Qualità dei Servizi e di ulteriori livelli di controllo da parte della proprietà attraverso il sistema di “controllo analogo” definito dall’amministrazione provinciale di Monza Brianza. Pagina 31 Piano Programma 2010 LA COMUNICAZIONE L’aspetto comunicativo è un elemento di grande importanza per Afol, sia in termini di visibilità e di presenza sul territorio che – soprattutto - di rendicontazione sociale: lo scopo è quello di tenere informati i cittadini e le imprese rispetto a ciò che l’azienda sta facendo nel loro interesse. Quando Afol si è costituita, non esisteva una struttura preposta al presidio della comunicazione. Ora, attraverso la neonata sinergia tra la segreteria di direzione strategica e la direzione sistemi informativi, è stato possibile: 1. riordinare i flussi di comunicazione interna all’azienda attraverso l’individuazione di specifici referenti per ogni area e l’implementazione di strumenti informatici di comunicazione 2. dare all’utenza dei riferimenti chiari attraverso i quali comunicare con Afol: • • • il sito istituzionale gli indirizzi e-mail istituzionali attivati per ogni direzione, servizio e struttura interni all’azienda i numeri di centralino attivati per la sede operativa e le diverse strutture aziendali 3. divulgare notizie aggiornate riguardanti l’azienda che siano rilevanti per l’utenza e per il territorio, attraverso la redazione di: • • newsletter pubblicate sul portale dell’azienda ed indirizzate al personale interno e agli organi istituzionali della provincia di Monza Brianza comunicati stampa indirizzati agli organi di informazione di riferimento per il territorio. OBIETTIVI Gli obiettivi strategici per il prossimo anno in termini di comunicazione sono: • • • l’ampliamento del bacino di interlocutori di Afol sul territorio il potenziamento dei flussi comunicativi verso gli Stakeholders il potenziamento dei flussi comunicativi all’interno dell’azienda A questi scopi sono indirizzati i seguenti obiettivi operativi: • ampliare i data base di contatti inserendo (oltre agli attuali organi istituzionali e organi di informazione) i sindacati, le associazioni datoriali, le aziende, le associazioni no profit ecc. che operano sul nostro territorio • presidiare l’aggiornamento delle comunicazioni inserite nel sito istituzionale e ideare delle rubriche accattivanti per gli utenti che fruiscono di questo strumento • mantenere un flusso di comunicazione costante verso i nostri Stakeholders, attraverso la calendarizzazione di eventi, la redazione periodica di newsletter e la diffusione di comunicati stampa Pagina 32 Piano Programma 2010 • • realizzare prodotti editoriali e audiovisivi che testimonino le iniziative in cui è coinvolta Afol redigere un piano della comunicazione IL PIANO DELLA COMUNICAZIONE Afol prevede di dotarsi entro i primi mesi del 2010 di un piano all’interno del quale strutturare e formalizzare gli obiettivi e gli strumenti di comunicazione analizzati e implementati quest’anno, con particolare attenzione ai seguenti aspetti: • • • • la comunicazione interna la comunicazione nei sistemi informativi (il sito istituzionale, il servizio intranet, la posta elettronica) la Newsletter aziendale e i comunicati stampa gli eventi Le fasi di elaborazione del piano della comunicazione saranno le seguenti: Analizzare lo scenario • Definire il contesto generale di riferimento (territorio di riferimento, posizione sociale dei cittadini e loro reddito medio, settori lavorativi delle aziende presenti nel territorio, livelli di istruzione, tasso di dispersione scolastica, ecc.) • Definire il contesto di settore (chi offre sul territorio servizi simili ai nostri e cosa/come lo offre) • Definire il contesto organizzativo (risultati acquisiti, conoscenze dell’organizzazione, servizi offerti, mercato di riferimento dei servizi ecc.) Individuare gli obiettivi di comunicazione Comunicare all’esterno per: • • • • • imprimere un’immagine e un’identità (anche valoriale) forte informare i cittadini e le imprese sulle proprie attività indurre comportamenti e atteggiamenti sondare bisogni, misurare i livelli di gradimento e cogliere suggerimenti fare propaganda e giustificare ciò che è stato fatto Comunicare all’interno per: • • • • migliorare le relazioni interne e il clima organizzativo creare partecipazione, condivisione, responsabilizzazione semplificare e velocizzare le procedure imprimere una cultura organizzativa e quindi un pensiero organizzativo. Individuare i destinatari Individuare i target: • suddividere il pubblico di riferimento in gruppi omogenei e significativi di soggetti Pagina 33 Piano Programma 2010 • impostare un’azione di comunicazione diversa per ciascun target Caratteristiche dei target: • differenziati, misurabili, significativi, accessibili. Individuare le strategie • Rispetto ai pubblici: strategia indifferenziata (unico messaggio per tutto il pubblico di riferimento), differenziata, concentrata • Rispetto alla relazione tra emittente e ricevente: propaganda, persuasione, agevolazione • Rispetto alle modalità di contatto: tramite interazione diretta/mediata, su vasta scala/piccola scala • Scelta dello stile comunicativo: educativo, informativo, di intrattenimento o divertimento, composizione di questi tra loro. Individuare i contenuti • Il contenuto dei messaggi deve essere chiaro, accessibile, esaustivo, visibile e individuabile, credibile, adattabile alle diverse forme e ai diversi mezzi di comunicazione, deve lasciare traccia nei sentimenti (usando simboli che trasformano concetti complessi in semplici, evitando messaggi noiosi, banali, seriosi o allarmistici) • I contenuti devono essere costantemente aggiornati. Individuare attività e strumenti • Pubblicità (attraverso i mass media o affissioni di manifesti, poster e volantini per strada e sui mezzi) • ufficio stampa (comunicati stampa, media list, rassegna stampa, video comunicato, conferenza stampa, interviste, attività educative/sensibilizzazione) • stampa locale (elaborazione di annunci e distribuzione di opuscoli informativi sui quotidiani, stampa di settore per messaggi di natura tecnica) • organizzazione di eventi • comunicazione diretta (direct mail, telemarketing, urp, sportello unico) • prodotti editoriali (house horgan, newsletter, manifesti, opuscoli, volantini, cartelloni, ecc.) • prodotti audiovisivi, fiere, internet (banner di ricerca, email), comunicazione visiva. Per ogni attività individuata sarà necessario fornire un’indicazione dei tempi e delle risorse necessarie. Pagina 34 Piano Programma 2010 IL PROGETTO DI FUND RAISING Il Fund Raising è il complesso di attività che un’organizzazione mette in atto per la creazione di rapporti di interesse fra chi chiede risorse economiche, materiali e umane in coerenza con lo scopo statutario e chi è potenzialmente disponibile ad erogarle.¹ Attualmente il Fund Raising viene praticato non solo dalle associazioni no profit, ma anche da enti pubblici e da aziende che promuovono iniziative a scopo sociale. Esso si propone di creare un flusso di risorse costante ed adeguato per garantire nel tempo i fini dell’organizzazione. PERCHE’ AFOL HA SCELTO IL FUND RAISING Consapevole dell’attuale quadro economico complessivo, Afol intende percorrere ulteriori possibilità di finanziamento sia relativamente alle progettualità e ai servizi già strutturati, sia come incentivo e sostegno a nuove progettualità. Per questi motivi ha pensato di affiancare ai tradizionali canali di contribuzione lo strumento del Fund Raising, per proporre nuovi servizi e costruire nuove reti e alleanze con gli altri soggetti operanti sul territorio. OBIETTIVI - Creare le condizioni affinché Afol si possa inserire in modo attivo nel circuito delle donazioni - Presentare entro dicembre 2010 almeno 4 progetti di richiesta di contributi finanziari Sulla base degli obiettivi dell’azienda occorre valutare le risorse necessarie al loro perseguimento e preparare un programma di azioni da svolgere e verificare in base alla tipologia dei possibili donatori. Azioni - Definire la mission aziendale - Identificare gli obiettivi - Scegliere gli strumenti da utilizzare (mailing, bandi, sponsorizzazioni, eventi) - Creare un gruppo di lavoro - Valutare i risultati ________________________________ 1 “Il percorso di Afol verso il Fund Raising”, Ezio Margelli – consulente di Fund Raising Pagina 35 Piano Programma 2010 STRUMENTI E TECNOLOGIE IL SISTEMA INFORMATIVO La complessità gestionale e organizzativa di Afol rispetto alle singole realtà di cui si compone, pone la necessità di affrontare nuove sfide tecnologiche che consentano di sviluppare la capacità di adattarsi alle nuove esigenze amministrative, di gestire prontamente il cambiamento organizzativo, di cogliere e di sfruttare al meglio la nuova realtà. LE LINEE DI AZIONE Il sito Web e Mail Punto fondamentale dal punto di vista connotativo e comunicativo, sarà il sito dell’agenzia preferibilmente di tipo “Portale”, con una interfaccia grafica ed una struttura consona alle esigenze “comunicative” e coerente con le regole di navigabilità ed usabilità dei siti web. Il portale sarà raggiungibile attraverso un nome di dominio del tipo www.afolmonzabrianza.it Necessarie per la comunicazione interna ed esterna saranno le caselle di posta elettroniche istituzionali riservate: ai dirigenti, agli amministratori, ai vari servizi in cui la struttura organizzativa sarà articolata. Le caselle Mail possono essere richieste come servizio aggiuntivo alla registrazione del dominio. Il CFP Pertini, oltre al sito istituzionale, ha anche sviluppato con un partner il portale “cfppertini.net” sul quale è possibile pubblicare in tempo reale news, nuovi corsi, nuovi progetti, documenti informativi e altro. La rete Afol La complessità logistica dell’agenzia, strutturata su diverse sedi, presuppone il collegamento delle stesse attraverso una rete telematica a stella, il cui centro sarà “l’area Server” che ospiterà i server dei dati. Collegando e ristrutturando le reti LAN delle varie sedi, ogni utente periferico potrà accedere, in modalità VPN, a dati dei Server e condividerli, il tutto definito comunque da specifiche autorizzazioni. Pagina 36 Piano Programma 2010 Inoltre la connessione ad Internet, per ogni sede, dovrà essere assicurata da un collegamento di tipo dedicato ad un servizio di internetworking IP orientato alla clientela di tipo aziendale, con caratteristiche di qualità, affidabilità, sicurezza ed elevate prestazioni, in grado di garantire sia l’accesso ad Internet dell’utenza interna e sia la comunicazione tra le sedi. Al fine di proteggere i dati da eventuali accessi indesiderati da parte di utenti Internet deve essere previsto un sistema Firewall. CSI (centro servizi di informatica) Un parco computer importante del sistema informativo ed una complessità organizzativa, dal punto di vista della quantità di dati, dalla mole di documenti e dalla segmentazione logistica degli stessi, non può prescindere da una struttura che sia il punto di concentrazione dei dati, che sia di riferimento per le eventuali problematiche hardware e software, che si occupi dello sviluppo delle tecnologie e dei servizi. Tale struttura denominata CSI (Centro Servizi di Informatica) avrà bisogno di: • Risorse tecnologiche: implementazione di un insieme di server (area server), sistemi hardware e software, linee ed apparati di connessione, apparati di sicurezza, sistema di licensing, ecc.; • Risorse umane: figure professionali interne o esterne con competenze: sistemistiche, di programmazione, grafiche, di Hardware • Assistenza: contratto di assistenza con ditte specializzate per assistenza sistemistica, Hardware e\o pezzi di ricambio e materiale di consumo. Area server La struttura logico-organizzativa dell’azienda, le politiche di accesso, la condivisione dei dati, la gestione della sicurezza, saranno implementate su server posti in una sala appositamente attrezzata. Attualmente nel CFP Pertini esiste una “Area Server” con 4 server, ma presenta una criticità nella mancanza di condizionamento. Sarà necessario reinstallare alcuni Server per impostarli ed organizzarli secondo le nuove esigenze, che probabilmente richiederanno l’integrazione con altro hardware di nuova generazione. Gestione documentale La gestione documentale è fondamentale all’interno di una qualsiasi organizzazione in cui il patrimonio informativo sia composto sia da dati di tipo strutturato (come ad esempio dati contabili, creati e gestiti attraverso le apposite applicazioni gestionali), sia da informazioni non Pagina 37 Piano Programma 2010 strutturate, come, ad esempio, quelle ospitate in documenti di tipo cartaceo o derivanti dai modelli identificati nel manuale della Qualità. Gestionale (Dati strutturati) La gestione degli atti amministrativi, contabili e relativi alla didattica sarà fatta attraverso un applicativo gestionale. Attualmente nei CFP “Pertini” e “Terragni” si utilizza l’applicativo “GestCFP”. Sarà opportuno, per ragioni di continuità, mantenere tale applicativo magari adattandolo e sviluppandolo alle nuove esigenze. A tale scopo si rendono necessarie le seguenti implementazioni: Fase 1 1) Ingresso modulo software “Contabilità Generale e IVA“ versione WAN. 2) Conversione e centralizzazione degli attuali database (uno per sede) su un unico server per permettere alle diverse sedi di lavorare contemporaneamente su un unico database gestionale. Attivazione di nuovi centri di costo nel sistema per i CPI facenti parte dell’agenzia. 3) Percorso formativo per il personale. Fase 2 Installazione del gestionale presso un server del fornitore. In questo caso l’utilizzo da parte degli utenti sarà possibile in modalità “desktop remoto” dalle varie sedi. Fase 3 Installazione del gestionale presso un server del CSI dell’Agenzia. In questo caso l’utilizzo da parte degli utenti sarà possibile in modalità VPN dalle varie sedi. Intranet – Documenti Qualità (dati non strutturati) Un altro obiettivo è realizzare un portale intranet, in grado di connettere perfettamente utenti, team e informazioni, in modo da favorire l’utilizzo immediato dei documenti inerenti il sistema qualità e di sviluppare un ambiente di lavoro efficiente e soprattutto più collaborativo. Sicurezza Un sistema antivirus è indispensabile in termini di sicurezza. Su molti client dedicati alla didattica si possono utilizzare Antivirus freeware, ma sui pc dell’aree amministrazionesegreteria sarà indispensabile utilizzare Pagina 38 un sistema Antivirus professionale. Piano Programma 2010 I CFP “Pertini” e “Terragni” sono provvisti di 2 diversi sistemi. Sarà da valutare la loro scadenza in termini di abbonamento. Software di sistema e didattici Ai fini dell’installazione ed utilizzo del Software Microsoft (Sistemi Operativi per server e client, Office, altro) sarà necessario usufruire di un programma di licenze apposito. In tal senso Il CFP “Pertini” da diversi anni sta utilizzando un abbonamento annuale per tutte le licenze Microsoft. Nei laboratori di informatica dei CFP si utilizzano Software Specifici di CAD, CAM, Grafica, Contabilità, altro) che necessitano di continui aggiornamenti annuali o biennali. IL PROGETTO Al fine di sviluppare le linee di azione descritte sarà necessario delineare un progetto tecnologico che metta in dettaglio le soluzioni più consone sia tecnologiche che organizzative. In particolare i punti “Rete Afol” e “Area Server” sono quelli che richiedono più attenzione, tempo e risorse. Il CSI del “Pertini” ha competenze per la stesura del progetto e per la sua implementazione ma, con le risorse disponibili avrebbe tempi di risposta molto lunghi. Ottimale sarebbe poter essere affiancati da professionisti del settore. Le linee descritte possono essere realizzate integralmente o gradualmente nel tempo, in funzione delle effettive disponibilità finanziarie e dell’impatto sulla organizzazione del lavoro. In ogni caso sono da ritenersi necessarie ai fini del buon funzionamento del Sistema Informativo e come base per lo sviluppo futuro. Pagina 39 Piano Programma 2010 LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ AZIENDALE LA POLITICA AZIENDALE La qualità è un fattore strategico per Afol, il modo naturale per considerare i progetti, i servizi e le relazioni con gli Stakeholders e gli utenti a cui forniamo, ogni giorno, valore e soluzioni, mettendo a loro disposizione le nostre competenze e focalizzando su di essi l’attenzione. Uno degli obiettivi primari di Afol è stato quello di unificare e aggiornare le certificazioni di qualità di ogni singola sede operativa. L’impegno che Afol si assume è la soddisfazione dei propri utenti, dipendenti e partner, con i quali vuole costruire un rapporto di fiducia basato sulla continua collaborazione e disponibilità. L’approccio e il metodo per lo sviluppo del sistema qualità aziendale è orientato all’obiettivo di far sì che la qualità non sia intesa come una forma di controllo o un ulteriore adempimento burocratico, ma come elemento integrante del lavoro quotidiano. Coerentemente a questo orientamento, Afol si è dotata di un Sistema di Gestione della Qualità certificato per l’interezza delle sue attività aziendali in base alle norme UNI EN ISO 9001:2008, i cui punti focali sono la soddisfazione dei clienti ed il miglioramento continuo della collaborazione e del supporto offerti. OBIETTIVI • Promuovere l’approccio alla qualità e lo sviluppo di progetti, metodi e strumenti per la qualità nelle strutture aziendali • Costituire e coordinare la rete dei referenti per la qualità delle varie strutture aziendali • Costituire e coordinare il Pool aziendale di Auditor Interni • Supportare le varie articolazioni aziendali allo sviluppo del sistema qualità necessario per l’accreditamento • Definire ed elaborare la struttura documentale del Sistema Qualità, elaborando le procedure gestionali ed operative per l’accreditamento e la certificazione • Individuare ed elaborare la mappa dei processi gestionali e di supporto aziendali • Promuovere il coinvolgimento del personale, facilitando la costituzione di gruppi di lavoro per la qualità ed il miglioramento continuo nelle varie articolazioni aziendali • Promuovere ed elaborare i progetti formativi aziendali sui temi della qualità Pagina 40 Piano Programma 2010 • Gestire ed organizzare gli audit interni periodici del sistema qualità, nonché progettare ed elaborare la check-list interna • Tenere i rapporti con il Servizio Accreditamento, Sicurezza, Comunicazione e dei Sistemi Informativi • Tenere i rapporti con l’organismo di certificazione per gli audit esterni di certificazione • Promuovere e sviluppare gli strumenti e le metodologie di indagine sulla qualità percepita • Collaborare con tutte le altre articolazioni della direzione per le attività collegate al sistema qualità e accreditamento. Obiettivo riassetto della funzione amministrativa: mappatura dei processi trasversali e sviluppo del sistema qualità 1. Sono stati individuati e mappati i processi gestionali per il sistema di gestione per la Qualità. Sono state redatte le procedure necessarie che sostengono detti processi. Le procedure e la loro applicazione sono state valutate in sede di verifiche di certificazione. • Gestione Personale • Ricerca Partnership • Archiviazione • Attività formativa • Servizio Info-Orientativo • Relazioni con imprese e istituzioni • Protocollo • Gestione Backup • Attività Orientativa • Avvio Invio Stage • Gestione delle registrazioni • Gestione del riesame • Gestione degli audit interni • Gestione delle non conformità • Gestione delle azioni correttive e delle azioni preventive 2. Sono stati affiancati e supportati metodologicamente le seguenti strutture aziendali nell’individuazione dei loro processi principali e dei processi di supporto ed i livelli di integrazione tra le varie strutture per i processi comuni: Pagina 41 Piano Programma 2010 • Afol MB – Direzione Generale • Centro di Formazione Professionale “G. Terragni” – Meda • Centro di Formazione Professionale “S. Pertini” – Seregno • Centro per l’impiego – Cesano Maderno • Centro per l’impiego – Monza • Centro per l’impiego – Seregno • Centro per l’impiego – Vimercate Obiettivo promozione della metodologia dell’audit strutturato E’ stata predisposta la procedura gestionale dell’Audit di Sistema e sono stati condotti 1 audit interno per ciascuna struttura oggetto di certificazione per un totale di 7 audit di sistema, con la collaborazione del team di verifica aziendale, i cui report sono archiviati. Obiettivi futuri Proprio nell’ottica del miglioramento continuo, Afol intende sviluppare coerenti strumenti in grado di assicurare il feedback necessario per identificare gli interventi necessari a rendere sempre più efficace ed efficiente il rapporto con gli utenti, dipendenti e partner: • Sviluppo e miglioramento dei processi e della documentazione • Customer Satisfaction Analisys: per monitorare, sulla base di un’indagine annuale, la soddisfazione degli utenti in relazione alle loro specifiche tipologie • Customer Care: per dare la dovuta attenzione alle richieste degli utenti per eventuali chiarimenti, suggerimenti o reclami in merito al contenuto ed alla metodologia dei servizi erogati. Pagina 42 Piano Programma 2010 SICUREZZA Afol pone particolare attenzione al tema sulla sicurezza dei lavoratori e degli utenti nella erogazione dei servizi, perseguendo, nell'uso delle risorse umane e tecnologiche, l'appropriatezza, l'efficacia, l'efficienza del sistema. Da aprile 2009 l’azienda ha iniziato un processo di analisi e di adeguamento delle strutture e dei processi lavorativi, coerentemente con le leggi vigenti sul tema. OBIETTIVI Gli obiettivi aziendali in termini di sicurezza si possono raggruppare ed enucleare come di seguito: Adempimenti in materia di sicurezza ed igiene del lavoro • Verifica della documentazione aziendale in materia di sicurezza • Analisi aziendale mediante stesura di una check list sulla stato delle varie sedi (Audit legislativo) • Formalizzazione della nomina per il RSPP (Responsabile Servizio di Prevenzione e protezione) di Afol MB. • Sopralluogo del medico competente. • Recupero e compilazione pratiche (certificati/autorizzazioni/planimetrie, tavole di progetto) • Pratica parere d'idoneità igienico sanitario (ASL Desio) per tutte le strutture Afol • Audit RSPP per la stesura del DVR per ogni sede, completo di programma di interventi • Aggiornamento planimetrie di tutte le sedi Afol • Nomina dell’Addetto alla Sicurezza (ASPP) • Nomina del rappresentante dei lavoratori • Formazione delle figure aziendali (RSPP, RLS) • Formazione aziendale (lavoratori) • Supporto pratiche con organi di vigilanza competenti • Aggiornamento continuativo relativamente alle novità normative in materia • Stesura del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza) Pagina 43 Piano Programma 2010 Adempimenti in materia di prevenzione incendi • Predisposizione documentazione per la certificazione preventiva antincendio (D.M. 16-02-82) • Valutazione del rischio incendio ai sensi del D.M. 10/03/1998 • Predisposizione piani di emergenza incendio (D.M. 10-03-98) • Piano di evacuazione • Formazione degli addetti responsabili della gestione emergenza • Formazione aziendale e presentazione del piano di emergenza Sicurezza delle macchine • Piano di manutenzione programmata • Messa a norma dei macchinari e attrezzature • Verifica di conformità di macchine vecchie e nuove • Studio tecnico per la predisposizione della marcatura CE • Redazione manuali per macchine di nuova costruzione • Raccordo col sistema qualità per la registrazione degli interventi ordinari e straordinari FORMAZIONE • Corsi per Responsabili del servizio di prevenzione e protezione (16 ore) • Corsi per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (32 ore) • Corsi per Lavoratori dipendenti (mediamente 8 ore, contenuti ed effettiva durata di questa formazione verranno definiti di volta in volta in relazione al settore di attività dell’azienda) • Corsi per Addetti alla Squadra Antincendio - teorico/pratico - (4/8/16 ore la durata del corso e' conseguente al livello di rischio incendio: basso, medio od elevato, individuato all’interno della struttura aziendale) • Corsi per Addetti al servizio Pronto Soccorso • Corsi di formazione per Auditor e Addetti a Sistemi sulla Sicurezza dell’Informazione • Corsi di formazione per Auditor e Addetti alla Salute e Sicurezza sul Lavoro • Formazione e informazione degli alunni (Lezioni dedicate sulla sicurezza, piano di emergenza ed evacuazione). Pagina 44 Piano Programma 2010 PRIVACY Sin dall’inizio del 2009 Afol ha intrapreso delle attività concernenti l’adeguamento delle procedure interne relative alla gestione della sicurezza dei dati, conformemente a quanto previsto dalla normativa della privacy (D.Lgs. 196/03). OBIETTIVI L’obiettivo principale è stato nella direzione di verifica dello stato dell’arte dell’azienda rispetto alla normativa vigente. Dalla check list risultante è stato predisposto il documento programmatico della sicurezza, contenente idonee informazioni riguardo alla gestione dei dati "personali" (clienti, fornitori, dipendenti, ecc.) all'interno di un sistema informatico e organizzativo che ne protegga la riservatezza e la sicurezza. Monitoraggio e sviluppo La data del 31 marzo di ogni anno corrisponde con la data limite per l'aggiornamento del documento programmatico della sicurezza. FORMAZIONE Sono stati effettuati i corsi di formazione ai dipendenti in materia di sicurezza e privacy. Pagina 45 Piano Programma 2010 BILANCIO IL CONTO ECONOMICO 2010 Nel fornire di seguito una sintetica illustrazione delle singole voci di costo e di ricavo, corre l'obbligo di segnalare che le stime adottate risentono fortemente sia dell'assenza di serie storiche significative - in quanto Afol è un ente di nuova costituzione - sia della parziale disponibilità di dati a consuntivo del primo anno di attività. A ciò occorre aggiungere la difficoltà connessa, da un lato, alle modalità con cui l'azienda accede alle risorse che generano i ricavi (mediante bando) e, dall'altro, al periodo temporale in cui le stime vengono effettuate, che non coincide con l'emanazione da parte delle autorità competenti dei bandi utili per l'accesso alle risorse che potrebbero generare parte dei ricavi per il 2010. In sostanza è stata prevista, per ciò che attiene ai ricavi, solo la realizzazione di progetti per il 2010 la cui assegnazione all'azienda risulta ad oggi ragionevolmente certa, stimandone nel contempo i relativi costi di realizzazione. Con riferimento alla elaborazione del bilancio previsionale 2010 si mette in evidenza quanto segue. Per le poste di ricavo: • alla voce A.1 i ricavi relativi a prestazioni direttamente imputabili a progetti specifici a fronte di contributi stimati provenienti da Fondi comunitari, regionali e provinciali con riferimento a progetti a bando ed alle collaborazioni/relazioni territoriali attivate; • alla voce A.5 i ricavi derivanti da contributi o trasferimenti per finanziare in senso generale progetti o attività formative. Nella voce A.5 rientrano inoltre i trasferimenti attivi da ricevere dalla Provincia in forza del contratto di servizio relativamente al personale distaccato (pari a n. 84 unità). Per le poste di costo: • La voce B.6. comprende i valori, stimati sulla scorta delle evidenze del 2009, dei costi per materiali di consumo e merci; • La voce B.7. “costi per servizi”, come già nel 2009, evidenzia l'eterogeneità delle voci di Pagina 46 Piano Programma 2010 costo ivi contenute, non tanto per gli aspetti nominali e numerici, ma in quanto coesistono costi relativi a utenze, formazione del personale, incarichi professionali e co.co.pro (le voci più rilevanti quantitativamente stimate sulle attività/servizi previsti in relazione all’esperienza del 2009, trattasi infatti di contratti che si presume di accendere per la realizzazione dei progetti/servizi da attuarsi nell'anno di competenza), INPS. Inoltre sono previste tutte le spese amministrative e generali per la gestione dei servizi formativi e dei servizi al lavoro (manutenzioni di attrezzature informatiche, assicurazioni, gestione qualità e sicurezza, ecc.); • La voce B.9. comprende i costi del personale stimato per le unità già in servizio nel 2009 stimandone il relativo costo per l'intera annualità 2010; • La voce B.10 comprende il valore stimato degli ammortamenti calcolato sulla base del piano degli investimenti previsti per il 2010; Di seguito si formula la ripartizione per singole aree di servizio, analizzati come centri di costo, al fine di esplicitare in apposite tabelle l'articolazione stimata del conto economico del servizio. Tale suddivisione esplicita anche l’attività dell’azienda stessa, che ha come oggetto proprio l’attività di formazione, orientamento e lavoro. Se il 2009 ha visto la fase di avvio e di crescita dell’azienda, già in fase di previsione 2010 è evidente che le attività sono state ben delineate e organizzate. Là dove vi è già uno storico di erogazione di servizi (Formazione DDIF, Formazione continua, corsi liberi e servizi amministrativi al lavoro) si prevede di proseguire, di ottimizzare e di consolidare l’esistente; mentre si prevede di incentivare l’attività di apertura di nuovi servizi formativi e servizi al lavoro che hanno già trovato inizio e spinta nel 2009. Se ne dà segnalazione di alcuni per sottolineare l’importanza del lavoro aziendale intrapreso in termini di efficientamento e di relazioni territoriali: Area Formazione: - Progetto Eccellenza - Orientamento - Apprendistato - Progetti di Cooperazione internazionale - Progetti nel campo socio-sanitario; Area Lavoro: - Orientamento Pagina 47 Piano Programma 2010 - Doti lavoro - Interventi doti ammortizzatori sociali - Servizi crisi aziendali - Sportelli lavoro per i Comuni del territorio Senza dimenticare le attività trasversali di erogazione di doti formazione per l’area lavoro, attività di raccordo con i Piani di Zona del territorio e progetti di orientamento. DATI PREVISIONALI 2010 RICAVI D'ESERCIZIO A.1 A.5 AREA SERVIZI FORMATIVI % Ricavi delle prestazioni 1.752.000 48% Altri ricavi e proventi 1.910.996 52% TOTALE RICAVI 3.662.996 COSTI D'ESERCIZIO B.6 Costi per materiali didattici e di consumo B.7 Costi per servizi (incluso costo personale dedicato alla produzione dei servizi) B.8 B.9 B.10 B.14 64.000 2% 2.532.512 83% 12.500 0% 434.168 14% Ammortamenti e svalutazioni 0 0% Oneri diversi di gestione 0 0% Costi per godimento beni di terzi Costi di personale (amministrativo) TOTALE COSTI 3.043.180 Pagina 48 Piano Programma 2010 RICAVI D'ESERCIZIO A.1 A.5 AREA LAVORO Ricavi delle prestazioni 810.700 46% Altri ricavi e proventi 952.317 54% TOTALE RICAVI 1.763.017 COSTI D'ESERCIZIO B.6 Costi per materiali didattici e di consumo B.7 Costi per servizi (incluso costo personale dedicato alla produzione dei servizi) B.8 B.9 B.10 B.14 12.000 1% 1.474.196 84% 4.000 0% 270.193 15% Ammortamenti e svalutazioni 0 0% Oneri diversi di gestione 0 0% Costi per godimento beni di terzi Costi di personale (amministrativo) TOTALE COSTI RICAVI D'ESERCIZIO A.1 A.5 1.760.389 AREA AMM.VA E DIREZIONALE Ricavi delle prestazioni 0 Altri ricavi e proventi 0% 858.461 100% TOTALE RICAVI 858.461 COSTI D'ESERCIZIO B.6 Costi per materiali didattici e di consumo B.7 Costi per servizi (incluso costo personale dedicato alla produzione dei servizi) Pagina 49 4.500 0% 419.000 30% Piano Programma 2010 B.8 B.9 B.10 B.14 Costi per godimento beni di terzi 0 0% Costi di personale (amministrativo) 906.091 65% Ammortamenti e svalutazioni 55.150 4% 0 0% Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI 1.384.741 RICAVI D'ESERCIZIO A.1 A.5 TOTALE AFOL Ricavi delle prestazioni 2.562.700 41% Altri ricavi e proventi 3.721.774 59% TOTALE RICAVI 6.284.474 COSTI D'ESERCIZIO B.6 Costi per materiali didattici e di consumo B.7 Costi per servizi (incluso costo personale dedicato alla produzione dei servizi) B.8 B.9 B.10 B.14 Costi per godimento beni di terzi Costi di personale (amministrativo) Ammortamenti e svalutazioni Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI 80.500 1% 4.425.708 72% 16.500 0% 1.610.452 26% 55.150 1% 0 0% 6.188.310 Pagina 50 Piano Programma 2010 Il suddetto CE può anche essere mostrato in maniera diversa al fine di evidenziare la capacità dell’azienda di remunerare tutti i fattori che partecipano al processo produttivo e in particolare per conoscere il margine operativo che esprime il risultato della gestione caratteristica al netto delle componenti finanziarie, straordinarie e fiscali. Più specificamente: • Il costo del personale che costituisce la parte del valore aggiunto che contribuisce a pagare il personale dipendente • Gli ammortamenti e le svalutazioni che costituiscono la quota di valore aggiunto per costituire i cespiti aziendali • Gli oneri finanziari che misurano la remunerazione dei finanziamenti di terzi; • Gli oneri fiscali che misurano la remunerazione da riconoscere allo Stato • Il risultato di esercizio che misura quella parte del valore aggiunto che dovrà essere riconosciuta ai soci come remunerazione del capitale investito. In particolare, la tabella seguente riporta nel lato destro le voci del CE sintetico e nel lato sinistro il CE riclassificato per l’analisi reddituale. CONTO ECONOMICO CONTO ECONOMICO CIVILISTICO (sintetico) RICLASSIFICATO Valore della produzione Costi esterni di gestione A) 1 Ricavi delle prestazioni A) 5 Altri ricavi e proventi B) 6 Costi per materiali didattici e di consumo B) 7 Costi per servizi (incluso il costo del personale dedicato alla produzione dei servizi) B) 8 Costi per godimento di beni di terzi B) 14 Oneri diversi di gestione Costo del Personale B) 9 Ammortamenti e svalutazioni B) 10 Ammortamenti e svalutazioni Costi del personale (amministrativo) In tal caso il Conto Economico assumerà la seguente forma: Pagina 51 Piano Programma 2010 CONTO ECONOMICO ANALISI 2010 REDDITUALE Valore della produzione (a) Costi per acquisti Costi per servizi (incluso il costo del personale % 6.284.474,00 100,00% € 80.500,00 1,28% € 4.425.708,00 70,42% € 16.500,00 0,26% dedicato alla produzione dei servizi) Costi per godimento di beni di terzi Totale costi esterni (b) € 4.522.708,00 71,97% Valore aggiunto (a-b) € 1.761.766,00 28,03% Tot. Costo del personale € 1.610.452,00 25,63% Margine operativo lordo € 151.314,00 2,41% Costi del personale (amministrativo) Ammortamenti e svalutazioni € 1.610.452,00 € 55.150,00 0,88% Totale Amm. e svalutazioni € 55.150,00 0,88% Reddito Operativo € 96.164,00 1,53% Risultato area finanziaria € 0,00 0,00% Risultato area atipica € 0,00 0,00% Totale aree non operative € 0,00 0,00% Reddito prima delle imposte € 96.164,00 1,53% Imposte sul reddito € 96.164,00 1.53% € 0,00 0,00% Risultato d'esercizio Pagina 52 Piano Programma 2010 IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI IMPIANTO SISTEMA INFORMATICO Il responsabile dei sistemi informativi ha definito il progetto dell’implementazione del sistema informativo rispondente alle necessità di Afol ed in linea con quanto previsto dal Contratto di Servizio. Il trasferimento in carico alla nuova Provincia di Monza Brianza ha però rallentato le attività di costruzione del sistema informativo poiché questo deve necessariamente essere in linea con quello provinciale. Si cercherà di accelerare l’acquisto dei server e di quanto necessario per la costruzione della rete aziendale e si prevede di investire ulteriori finanziamenti per tali scopi. Sarà inoltre necessario implementare e rendere omogeneo e in linea con le attività di cui sopra, il sito internet costruito per dare informazioni agli Stakeholders dell’azienda e per la pubblicazione di atti obbligatori per legge. Costo: € 60.000= MOBILI E ARREDI PER UFFICI E AULE E’ prevista una revisione dei banchi e delle sedie delle aule scolastiche al fine di acquistarne di nuovi nel caso in cui quelli esistenti non siano più idonei ai fini della sicurezza o siano gravemente danneggiati. Tali acquisti hanno una ricorrenza annuale a causa della intensa usura di questo tipo di arredi. Nell’anno 2010 è prevista anche la predisposizione di aule e spazi nuovi per i CFP “Pertini”, “Terragni” e per la sede Afol, i quali necessitano di arredi (banchi, scrivanie e mobili d’ufficio) equamente distribuiti per un costo di € 20.000= (inseriti in bilancio e suddivisi per centro di costo). Costo: € 20.000= CABINA A SPRUZZO PER LA DECORAZIONE Per le attività didattiche di decorazione, si rende necessario attrezzare il laboratorio di decorazione del CFP “Terragni” di Meda con una cabina a spruzzo. Tale laboratorio è utilizzato sia da allievi di prima formazione, dagli allievi del Progetto Eccellenza e dagli adulti dei corsi di formazione continua e permanente. Costo: € 30.000= Pagina 53 Piano Programma 2010 PIATTAFORMA PER ATTIVITÀ SPORTIVE Il CFP “Pertini” di Seregno non ha spazi adeguati per far praticare attività sportive gli allievi, e da anni affitta l’uso di palestre presso altre scuole. Ciò ha sempre comportato problematiche di tipo organizzativo, sia per quanto riguarda la quantità delle ore, che la qualità della realizzazione di tali attività. Il “Pertini” possiede uno spazio particolarmente ampio adibito a giardino e cortile. In tale spazio, sul retro del CFP, si vuole realizzare una piattaforma di cemento che ospiti un campo di pallavolo e di basket per permettere attività sportive agli allievi in orario scolastico. Tale piattaforma verrà realizzata prevedendo già quegli impianti che saranno necessari in un secondo momento per la costruzione di una palestra di tipo gonfiabile. Costo: € 50.000= BENI STRUMENTALI Sono previsti acquisti di piccole attrezzature di valore inferiore ad € 516,46 nelle diverse unità organizzative dell’azienda pari ad un valore complessivo di € 15.000= Costo: € 15.000= RISTRUTTURAZIONE IMMOBILE Dopo che si è resa operativa la struttura dal punto di vista amministrativo, logistico, organizzativo e gestionale, con l’insediamento e l’operatività degli uffici istituzionali e della direzione generale, dovrà proseguire la razionalizzazione degli spazi degli uffici amministrativi e la predisposizione degli spazi per le attività aziendali: interventi di suddivisione delle aule didattiche con pareti e di organizzazione degli uffici a seguito della riorganizzazione aziendale avvenuta nel corso del 2009. A tale proposito è stato previsto un sopralluogo per redigere una relazione dettagliata delle soluzioni possibili e dei relativi costi da sottoporre anche alla approvazione della Provincia di Monza Brianza, proprietaria dell’immobile. Costo: € 50.000= SISTEMA INFORMATICO AREA LAVORO E CONTROLLO DI GESTIONE Si è adottato un sistema unico per la gestione didattica dei servizi formativi e per la gestione amministrativa e contabile dell’azienda, ma sarà necessario proseguire l’attività di implementazione del sistema per la gestione anche dei servizi al lavoro e del controllo di gestione. Costo: € 10.000= Pagina 54