Agenzia Formazione Orientamento Lavoro di Monza Brianza
Piano Programma 2010
SOMMARIO
Premessa ....................................................................................................................................................................... 2
Servizi ............................................................................................................................................................................. 4
Servizi per il lavoro ................................................................................................................................................................. 4
Servizi di formazione professionale e di orientamento ........................................................................................ 13
Strategie ....................................................................................................................................................................... 24
L'implementazione riorganizzativa ………………………………………………………..…………………………………24
La comunicazione …………….……………………………………………………………………………………………………... 32
Il progetto di Fund Raising ..………………………………………………………………………………………………………35
Strumenti e tecnologie............................................................................................................................................ 36
Il sistema informativo…………........................................................................................................................................... 36
La certificazione della qualità aziendale ..................................................................................................................... 40
Sicurezza................................................................................................................................................................................... 43
Privacy ....................................................................................................................................................................................... 45
Bilancio ……………...……………………………………………………..…………………………………………………………….46
Il conto economico 2010……..………………………………………………………………………………………………………46
Il piano degli investimenti …………………….…………………………………………………………………………………… 53
Piano Programma 2010
PREMESSA
Alla imminente chiusura del primo anno di attività gestionale di Afol Monza Brianza e nel
contesto di definizione del piano programma per il 2010, è senza dubbio utile tracciare per
estrema sintesi la traiettoria intrapresa ed i passaggi compiuti, che rappresentano il contesto di
sviluppo e di implementazione necessari per la nuova azienda.
Afol avvia la propria attività nel dicembre del 2008 ereditando la sommatoria di servizi diversi (i
CFP “Pertini” di Seregno e “Terragni” di Meda e i CPI di Cesano M., Monza, Seregno e Vimercate)
fino a quel momento distinti in unità operative gestite direttamente dalla Provincia di Milano.
Gli elementi caratteristici di quella costruzione di partenza possono essere così elencati:
a) Assenza generalizzata di strutture direzionali e di staff (prime tra tutte quelle di bilancio,
personale e amministrazione)
b) Ridondanza e duplicazione di funzioni nell’ambito di singoli servizi e scarsa
differenziazione tra strutture di erogazione finale dei servizi e attività intermedie
c) Mancanza di un quadro di riferimento unitario in ordine ai più delicati aspetti di messa
in sicurezza dell’azienda (come vedremo in seguito nelle sezioni relative a Qualità –
sicurezza – privacy)
A corredo di questi elementi di partenza, l’avvio di Afol è stato connotato da una dotazione di
risorse umane fortemente caratterizzata dalla dimensione quantitativa (84 distacchi di
personale dalla Provincia di Milano), ma non sempre adeguata alle sfide di integrazione e
ammodernamento dei servizi richiesti da un contesto socio-economico (il territorio della
Provincia di Monza Brianza) ricco di soggetti pubblici e privati operanti nell’area dei servizi di
formazione professionale, orientamento e lavoro, molti dei quali dalla storia consolidata e di
sicura eccellenza.
Nel rapporto tra mandato ricevuto (il contratto di servizio) ed esigenze organizzative, ci si è
mossi lungo 3 direzioni prioritarie:
1) La costruzione di un funzionigramma aziendale (dettagliato a pagina 27) pensato come
variabile dipendente dall’esigenza di centralità dell’utente (studenti, lavoratori,
disoccupati, imprese e PA) e non come riproduzione burocratica di vecchi modelli della
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Piano Programma 2010
pubblica amministrazione, spesso più attenti a piegare e spezzare l’integrità dell’utente
alle rigide e immodificabili strutture di servizio che viceversa
2) L’integrazione, in un’unica filiera, di servizi fino a quel momento autonomi e separati,
spinta dalle potenzialità offerte dalla scelta di raggrupparli in un unico soggetto gestore
3) Lo sviluppo di servizi e progettualità in misura sicuramente maggiore e più flessibile di
quanto storicamente garantito
4) La valorizzazione e il sostegno delle reti di servizio già presenti, senza antistoriche
velleità di privilegio di posizionamento del nuovo soggetto pubblico, ma con il dovere di
potenziamento dell’integrazione tra pubblico e privato in un’ottica di sussidiarietà.
Questa visione strategica iniziale e questa lettura di contesto comporta la necessità di
implementare le diverse aree di servizio aziendale lungo le direzioni descritte all’interno di
questo piano programma.
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Piano Programma 2010
SERVIZI
SERVIZI PER IL LAVORO
L’attività svolta dall’area lavoro ed in particolare dai quattro Centri per l’Impiego di Cesano
Maderno, Monza, Seregno e Vimercate si è da subito inserita all’interno di una prospettiva di
miglioramento ed efficientamento delle funzioni attualmente svolte dai CPI .
Tale obiettivo, che è stato prefigurato attraverso un percorso di investimento pluriennale - già
avviato a partire da gennaio- si è già tradotto in un progressivo arricchimento e ampliamento
della tipologia di servizi erogati dai centri attraverso un percorso di affinamento e una forte
rivisitazione delle competenze presenti a cui ha corrisposto nel concreto la possibilità di
orientare la mission da una funzione prevalentemente amministrativa/certificativa (legata ad
una ridotta concezione dei CPI come ente erogatore spesso poco efficiente) verso un più deciso
posizionamento all’interno del panorama dei servizi al lavoro.
Sulla base di tali presupposti si è quindi inteso procedere secondo una duplice logica: da un lato
il miglioramento della qualità dei servizi erogati previsti dalla legislazione in materia di lavoro e
dall’altro l’avvio delle nuove progettualità favorite dallo sviluppo di alcune condizioni
organizzative interne, entrambe orientate al superamento della tradizionale funzione.
La mobilità di risorse intercorse nei primi mesi dell’anno e l’inserimento di nuovi profili ha
infatti permesso di porre le prime basi per ridisegnare l’assetto organizzativo dell’area lavoro
che risultava caratterizzato da una certa disomogeneità rispetto al fabbisogno di competenze
richieste per l’erogazione dei nuovi dispositivi di “emergenza crisi” (doti lavoro, doti
ammortizzatori in deroga, ricollocazione del personale). Questa operazione, attuata attraverso il
reclutamento di competenze specialistiche operanti da tempo nei servizi al lavoro, ha inoltre
dato avvio ad una prima fase di armonizzazione delle strutture in vista di una sempre crescente
integrazione tra la componente burocratico/certificativa – notevolmente aumentata a partire dal
primo semestre 2009, lo sviluppo dei nuovi servizi e le progettualità dell’area.
Trasversale a tutte le progettualità (doti lavoro, doti ammortizzatori in deroga, crisi aziendali
ecc.) risulterà strategico perseguire l’obiettivo di attivare strumenti e azioni concrete in grado
correggere e riorientare le asimmetrie tra domanda e offerta di lavoro tramite una
molteplicità integrata di interventi, fra i primi:
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Piano Programma 2010
-
il potenziamento dell’attività di pre-selezione, anche attraverso l’utilizzo del nuovo
software informatico
-
lo sviluppo di una sistematica azione di job accounting con l’obiettivo di aumentare il
numero di aziende che utilizzano il servizio di pre-selezione, soprattutto attraverso il
contatto diretto
-
la rilevazione permanente delle figure professionali maggiormente richieste con una
particolare attenzione all’analisi delle competenze trasversali e tecniche in grado, le
prime, di garantire adattabilità all’interno di contesti organizzativi mutevoli, le seconde,
livelli di elevata specificità.
L’obiettivo ulteriore sarà quello di collocare le azioni sopradescritte verso una azione mirata
sui “mercati del lavoro locali “ della Brianza, attraverso tre fasi:
1) la segmentazione della domanda di lavoro e formazione delle aziende
2) l’offerta di una molteplicità di servizi integrati (orientamento, coaching, tutoring,
formazione, ecc.) e piani di intervento personalizzati in grado di rispondere alle
necessità del ciclo di vita dell’impresa e di ridurre i “gap” tra domanda/offerta
3) la promozione dei profili rispondenti alle richieste aziendali operando in un’ottica di
anticipazione, dove possibile, del fabbisogno.
Tutto ciò comporta una ulteriore rivisitazione della mission dei CPI in termini di
“specializzazione” in relazione alle specifiche vocazioni dei territori di riferimento. Tale assunto
si inserisce all’interno di quel processo di modernizzazione che ha caratterizzato l’evoluzione
gestionale e manageriale dei CPI in questi ultimi anni: un nuovo orientamento cliente/utente,
l’adozione di nuovi strumenti informatici, l’azione di strumenti e modalità comunicative in grado
di dare maggiore trasparenza e visibilità alla domanda di lavoro.
Determinante risulterà in tale ottica lo sviluppo di un piano mirato di marketing dei servizi
alle imprese che si articolerà attraverso tre assi di intervento, complementari nello sviluppo:
1) l’analisi e lo sviluppo delle condizioni organizzative interne in termini di conoscenze,
capacità e comportamenti, attraverso la valorizzazione di alcune potenzialità già presenti
all’interno dei CPI e coadiuvata dall’inserimento di una nuova figura: l’account
territoriale
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Piano Programma 2010
2) gli strumenti e le tecnologie attivabili per la definizione e successiva implementazione di
un piano strutturato che ha nell’analisi e nella segmentazione della domanda dei
fabbisogni delle imprese, nell’informazione e nell’erogazione del servizio, nel
monitoraggio e nella valutazione le principali direttrici operative
3) l’opportunità di sviluppare indicatori di efficacia del servizio in grado di promuovere un
percorso di condivisione dei risultati tra gli Stakeholders del territorio.
Uno dei punti focali che determinerà la reale efficacia dell’azione proposta consisterà nella
capacità di mantenere costantemente attivo il sistema omogeneo di relazioni con la rete degli
attori rilevanti del mercato del lavoro (enti, parti sociali, operatori pubblici, privati, del privato
sociale, ecc.) del territorio già implementato nel corso dell’anno 2009, dove l’azione di
valorizzazione delle funzioni e delle specificità si sta operativamente sostanziando in alcune
progettualità interessanti (doti lavoro, doti ammortizzatori sociali in deroga, crisi aziendali).
Questo approccio, oltre ad essere in linea con le indicazioni contenute nella Legge 30 in tema di
strumenti di raccordo pubblico/privato e in termini di aumento dell’efficacia degli interventi a
favore della ricollocazione dei disoccupati, si salda con la mission specifica dell’area lavoro.
In questa direzione sono già state sottoscritte le seguenti convenzioni con soggetti pubblici e
privati:
Denominazione
Tipologia
Soggetti partecipanti
Oggetto
CLB
Convenzione
Ass. Progetto LB e AFOL, in
collaborazione con i comuni di
Brugherio, Macherio, Muggiò,
Sovico, Vedano al Lambro e
Villasanta
Desio
Convenzione
Comune Desio e AFOL
Intesa Legno
Arredo
Comuni di Meda, Lissone,
Cantù, AFOL, CLAC, COFELB,
Intesa Territoriale
ECFoP, Confindustria,
Confartigianato, CCIAA
Sistema Legno-Arredo-MobileDesign
Start up
Progetto
Integrato
AFOL - Eurolavoro SCRL
Installazione Antenne Città dei
Mestieri
Lares Spa e
Metalli Spa
Progetto
Integrato
AFOL - Career Counseling srl Agenzia Formazione
Orientamento e Lavoro di
Milano
Percorsi di ricollocazione per i
lavoratori della Lares Metalli
Raushert
Progetto
Integrato
AFOL - Obiettivo Lavoro Centro Lavoro Nord Brianza
Percorsi di ricollocazione per i
lavoratori Raushert
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Affidamento servizi al lavoro locali
Azioni anticrisi per lavoratori in
mobilità, CIS, disoccupati
Piano Programma 2010
Giornata del
Cittadino
Promos MB
Istituto Gatti
IAL - CISL
Protocollo
d'Intesa
Lettera d'intenti
Convenzione
Convenzione
Comune di Monza, ACI, ACSMAGAM, AFOL, ASLMB, AO S.
Gerardo, CCIAA MB, CGIL MB,
INAIL, INPS, Zucchi, MCTC, PS,
PT, PG della Repubblica,
Provincia MB, Regione
Lombardia, Policlinico di
Monza
Azioni sperimentali ambito Monza
on-line
Promos e AFOL
- organizzazione di seminari e
percorsi formativi
- realizzazione training formativi per
delegazioni estere
- promozione iniziative all'estero
Istituto Luigi Gatti, APA, AFOL
progettazione e realizzazione di
azioni corsuali, attività di sportello,
incontro domanda/offerta,
costruzione di percorsi di stages e
autoimpresa, altro
IAL CISL, ISMO, Obiettivo
Lavoro, AFOL
accordo di cooperazione per la
realizzazione di un network per la
gestione di strumenti idonei a
supportare le imprese e i lavoratori
nella situazione di crisi
L’obiettivo, per l’anno 2010 è quello di proseguire nello sviluppo ed estensione dei rapporti di
convenzionamento con la rete, focalizzando principalmente l’attenzione su alcuni partners
territoriali, in particolare società di outplacement e agenzie per il lavoro.
Tale scelta e in modo particolare la declinazione delle forme e degli strumenti di raccordo
risponde all’intento di fornire un contributo e una chance aggiuntiva a coloro che più di altri
oggettivamente sperimentano una condizione di svantaggio: over 45, donne, giovani.
Si ritiene pertanto utile nel corso dell’anno 2010 proseguire nella formulazione di alcune piste di
ragionamento che, in coerenza con gli orientamenti strategici di livello istituzionale, possano
tradursi in un decisa e più efficace azione dei CPI di Afol Monza Brianza a favore degli utenti,
delle imprese e del territorio.
L’approccio, orientato quindi a valorizzare al massimo il rapporto di collaborazione con la rete
dei soggetti piuttosto che teso a stimolare dinamiche competitive, focalizzerà la propria
attenzione sui seguenti assi:
-
la tipologia di utente/cliente
-
le forme di integrazione/cooperazione
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Piano Programma 2010
-
gli strumenti di raccordo
-
le modalità di informazione/comunicazione
-
la tipologia di servizi/strumenti attivabili
Rispetto a quest’ultima area di sviluppo occorre opportuno richiamare i progetti a valere sui
dispositivi Dote Lavoro e Dote ammortizzatori sociali in deroga, avviati tra maggio e
settembre 2009 e tutt’ora in corso di svolgimento.
Essi, oltre a rappresentare un esempio di sperimentazione concreta tra partners territoriali
(si cita solo a titolo di esempio la significativa collaborazione tra Associazione Piccoli Artigiani, il
Sindacato, Afol e alcuni enti di formazione) ha permesso, attraverso l’analisi di un campione di
circa 400 doti Ammortizzatori erogate presso i CPI di Afol Monza Brianza, di far emergere alcuni
dati significativi, utili, a nostro avviso, a mettere in evidenza la compresenza di fattori negativi in
capo a quelli che fino a pochi anni fa rappresentavano i paradigmi del sistema di tenuta socioeconomico: settore manifatturiero, contratto di lavoro subordinato (indeterminato), titolo di
studio qualificato.
Una sintetica analisi sulla tipologia di utente beneficiario dello strumento “Dote Ammortizzatore
in deroga” ha messo in evidenza quanto segue: una modesta prevalenza di uomini (54%)
rispetto alle donne (46%), l’età media è 40 anni, con una netta preponderanza di soggetti
adulti (25-54 anni) di cui il 69% rientra nella fascia over 45. Il profilo tipo dell’utente
corrisponde ad un soggetto occupato a tempo indeterminato nel settore manifatturiero o
commercio, in possesso di diploma di scuola superiore o licenza media, con qualifica
prevalente di operaio (61%).
L’analisi e la sperimentazione in corso hanno quindi suggerito l’urgenza di convergere
operativamente sull’approfondimento di due specifici ambiti:
1) un progressivo affinamento della conoscenza delle azioni e degli strumenti messi in
campo dalle realtà provinciali operanti sul territorio di Monza e Brianza sul tema/target
dello “svantaggio” con l’obiettivo di condividere, dove possibile, un approccio
preventivo ed integrato alle problematiche del lavoro e un “dialogo a più voci” tra
operatori del mercato del lavoro e coloro che a vario titolo operano nel welfare. L’analisi
qualitativa effettuata suggerisce alcuni spunti:
-
rapporto tra mercato del lavoro e precarizzazione di alcuni strati sociali finora
non toccati da processi/dinamiche di esclusione
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Piano Programma 2010
-
mercato del lavoro e insicurezza sociale dovuta alla crescente “mobilità” (di
competenze, di assetto geografico, di relazioni, ecc.)
-
flessibilità, discontinuità, disagio sociale e strumenti di inclusione, rivolti sia ai
target considerati tradizionalmente deboli (disabili, immigrati, popolazione
carceraria, ecc.) sia a nuovi target “potenzialmente a rischio”, seppur non
oggettivamente in condizioni di svantaggio manifesto (lavoratori anziani,
donne/madri sole, lavoratori con bassi profili formativi, giovani precari, ecc.)
2) l’elaborazione di progettualità mirate a favore degli over 45/50 in direzione dello
sviluppo dell’autoimprenditorialità e di forme associate.
Un posto a parte va riservato alla gestione delle crisi aziendali.
L’aumento esponenziale dei ricorsi all’istituto della CIGS e della mobilità ha indotto l’azienda ad
avviare fin dalle prime fasi di start up aziendale - a fronte di un mandato istituzionale che ha
posto tale tema come uno degli assi prioritari di sviluppo dell’azienda - alcuni progetti di
gestione delle crisi aziendali. E’ il caso del “Progetto di ricollocazione Lares e Metalli Preziosi”,
gestito in ATS con Afol Milano e Career Counselling e il “Progetto di ricollocazione della
Rauschert Italia S.r.l.” presentato da Afol Monza Brianza in ATS con Obiettivo Lavoro e Centro
Lavoro Nord Brianza.
Per l’anno 2010, in coerenza con le politiche industriali, di sviluppo locale e di presidio
istituzionale della Provincia, l’azienda intende portare il proprio contributo alla gestione delle
crisi operando sue due livelli:
1) il potenziamento del costituito “staff operativo crisi aziendali”
2) lo sviluppo e la promozione di strumenti di intervento permanente nelle imprese
(diagnosi del ciclo di vita aziendale, check up organizzativo, analisi delle professionalità,
ecc.) in grado di:
a) analizzare la compatibilità tra patrimonio professionale aziendale e percorsi
di sviluppo/criticità del ciclo di vita aziendale
b) mettere in relazione gli strumenti di analisi con il mondo del lavoro
territoriale e settoriale al fine di individuare le modalità di intervento più
idonee
c) favorire il contributo degli attori sul territorio, ove possibile in una logica di
rete (rif. Progetto Network)
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Piano Programma 2010
SINOTTICA PROGETTI ANNO 2009
Progetto
Obiettivo
Offrire ai partecipanti un
insieme di servizi al
Crisi Aziendale –
Progetto
Reimpiego
L.266/05, art.1,
comma 411
lavoro e tutte le
informazioni e gli
Azioni previste
Esiti al 31/10
•
•
•
•
•
Orientamento alla creazione d'impresa
Colloquio di selezione
Formazione al lavoro autonomo
Ricollocazione
Colloquio individuale
• Progetto in
corso. Presi in
carico da
Afol n.27
lavoratori da
ricollocare
entro il
23/7/2010
•
•
•
•
•
Orientamento alla creazione d'impresa
Colloquio di selezione
Formazione al lavoro autonomo
Ricollocazione
Colloquio individuale
• Progetto in
corso. Presi In
carico da Afol
n.12
lavoratori da
ricollocare
entro il
30/09/2010
•
•
•
•
•
•
•
•
Colloquio di accoglienza di I livello
Colloquio individuale specialistico di II livello
Definizione del percorso
Bilancio delle competenze
Tutoring e counselling orientativo
Scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro
Monitoraggio, coordinamento, gestione PIP
Consulenza e supporto autoimprenditorialità
• In corso di
erogazione
n.188 doti
strumenti utili a
consentire un pronto reinserimento nel mondo
del lavoro,
promuovendoli nel locale
PERCORSI DI
mercato del lavoro,
RICOLLOCAZIONE
accompagnandoli e
PER I LAVORATORI
monitorando con loro
LARES E METALLI
PREZIOSI
successi ed insuccessi per
mettere in atto azioni
correttive.
Offrire ai partecipanti un
insieme di servizi al
Crisi Aziendale –
Progetto
Reimpiego
L.266/05, art.1,
comma 411
lavoro e tutte le
informazioni e gli
strumenti utili a
consentire un pronto reinserimento nel mondo
del lavoro,
promuovendoli nel locale
PERCORSI DI
mercato del lavoro,
RICOLLOCAZIONE
accompagnandoli e
PER I LAVORATORI
monitorando con loro
RAUSCHERT
successi ed insuccessi per
mettere in atto azioni
correttive.
Doti Lavoro –
Programma
operativo
regionale della
Lombardia Ob. 2
FSE 2007-2013
Favorire l'occupazione e
accompagnare la persona
nell'inserimento e nel
reinserimento lavorativo
o nella riqualificazione
professionale,
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Piano Programma 2010
permettendole di
accedere a servizi di
formazione e inserimento
lavorativo finalizzati
all'ingresso o al rientro
nel mercato del lavoro.
Doti Lavoro
Ammortizzatori
Sociali –
Programma
operativo
Affiancare e ampliare la
platea dei destinatari
della Dote Lavoro,
permettendo ai lavoratori
destinatari degli
regionale della
Ammortizzatori Sociali in
Lombardia Ob. 2
deroga di fruire di servizi
FSE 2007-2013
personalizzati finalizzati
Servizi al lavoro
• Colloquio I livello
• Colloquio II livello
• Definizione del percorso
• Bilancio delle competenze
• Tutoring e counceling orientativo
• Scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro
• Monitoraggio, coordinamento, gestione PIP
• Consulenza e supporto all’autoimprenditorialità
•
• In corso di
erogazione
n.402 doti
Tutoring e accompagnamento tirocinio
al reinserimento
lavorativo e
all’innalzamento delle
proprie competenze.
Realizzare
un’integrazione tra
politiche attive per il
lavoro con le politiche
passive.
AZIONE ANTICRISI
Favorire il reimpiego di
lavoratori in situazioni di
disagio (con particolare
Comune di Desio
riferimento a target in
cigs, mobilità,
disoccupati…)
Progetto Network
Costruzione di un
modello di intervento da
IAL CISL
LOMBARDIA
applicare in via
sperimentale su alcune
aziende della provincia di
Monza e Brianza al fine di
facilitare l’incontro tra le
esigenze delle aziende in
• Reclutamento target
• Erogazione di sussidi a fronte di adesioni ad
azioni di politica attiva del lavoro
• Erogazione di servizi al lavoro (dote lavoro/
formazione)
• Monitoraggio e valutazione
• Diffusione dei risultati tramite report finale
• In corso di
svolgimento.
Presi in carico
n. 27
lavoratori
• Analizzare la compatibilità tra il patrimonio
professionale posseduto dalla singola azienda e
le politiche di sviluppo delle risorse umane
rispetto al momento che l’azienda sta vivendo e
gli sviluppi previsti.
• Mettere in relazione tale analisi con il MdL
territoriale e settoriale (letto in chiave socioprofessionale) per individuare le modalità di
intervento più adatte al contesto.
• Mappare gli strumenti disponibili sul territorio
per implementare le azioni di sviluppo richieste,
massimizzando l’efficacia dell’intervento rispetto
• Promozione
del modello
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Piano Programma 2010
momenti di difficoltà e gli
strumenti di intervento
attivabili attraverso la
rete di soggetti che
alle specifiche situazioni aziendali e alle esigenze
dei lavoratori
• Favorire il contributo degli attori sul territorio
per sostenere l’applicazione di tali strumenti,
ove possibile in una logica di rete
operano sul territorio.
Progetto Antenne
Costruzione di una rete di
Start up
servizi dedicati ai giovani
per favorire la
Provincia di
Milano
socializzazione, mettere a
disposizione iniziative di
sostegno alla creatività,
facilitare l’ingresso nel
mercato del lavoro o
• progettazione e realizzazione dell’HUB Creativo
(in via Soderini a Milano)
• piattaforma informativa e di orientamento di
Città dei Mestieri e le Antenne
• orientamento alla formazione e/o al lavoro della
popolazione giovanile
• incoraggiamento al cambiamento, alla
transizione, al superamento delle difficoltà negli
ambiti scolastici e formativi
• modelli per la certificazione delle competenze in
relazione ai nuovi profili professionali e alle
competenze trasversali
• In corso di
implementazi
one n.3
“Punti
Antenne” per
l’orientament
o al lavoro
presso 3 CPI
• Azioni di orientamento finalizzate ai passaggi tra
un ciclo e l’altro
• Servizi di orientamento ad integrazione fra la
formazione ed il lavoro
• Formazione operatori
• Intervento
operatori CPI
per sviluppo
raccordo
mdl-scuola
favorire
l’autoimprenditorialità.
GIANT
Definizione di un modello
di governance ai servizi di
orientamento
Pagina 12
Piano Programma 2010
SERVIZI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E DI ORIENTAMENTO
L’attività di formazione professionale richiede un forte impegno di rivisitazione delle modalità di
erogazione e dei contenuti dell’offerta formativa per renderla maggiormente:
-
Flessibile e modulare
-
Rispondente alle esigenze degli studenti e delle imprese valorizzando al massimo gli
specifici vantaggi competitivi
-
In grado di rispondere rapidamente alle esigenze formative soprattutto delle piccole
imprese artigiane, per esempio sulle nuove tecnologie della bio edilizia e del risparmio
energetico, che sono assi prioritari sostenuti dalla Regione Lombardia.
Le imprese possono trarre indubbio vantaggio competitivo rafforzando le competenze delle
proprie risorse umane attraverso azioni di formazione. Afol può e deve proporsi alle imprese
come attore nelle politiche territoriali legate alla formazione dei lavoratori. In questo senso
saranno incrementate le collaborazioni e gli accordi riferiti a specifici progetti, che vedano Afol
come partner di singole imprese o associazioni di categoria.
Non può evidentemente essere messo in secondo piano il vantaggio competitivo che i singoli
utenti possono trarre da un sistema formativo che sappia coniugare efficacemente i contesti e le
azione educative/formative con l’offerta di competenze professionali in linea con il mercato del
lavoro. Non è secondario, inoltre, il ruolo sociale svolto dal sistema di istruzione – formazione
professionale verso i giovani in obbligo formativo: l’azione della formazione, con i suoi interventi
educativi e formativi, oltre a fornire una prospettiva di inserimento sociale nel mondo del lavoro
con i requisiti del “cittadino europeo”, risulta essere il più efficace sistema di prevenzione delle
devianze sociali nell’universo adolescenziale.
È strategicamente prioritario il potenziamento del rapporto con le scuole per avviare azioni di
orientamento e riorientamento. È in questa logica che Afol, aderendo agli obiettivi strategici
dell’assessorato all’istruzione della Provincia di Monza Brianza e condividendone le azioni
operative, ha avviato un progetto per Percorsi di ri-motivazione e ri-orientamento per
studenti delle scuole superiori (descritto più avanti), nella consapevolezza che il tema
dell’orientamento, nella sua complessità, è l’elemento di congiunzione della filiera formazionelavoro.
Pagina 13
Piano Programma 2010
Attualmente la presenza di servizi formativi di Afol è fortemente sbilanciata sull’area Nord-Ovest
della nuova provincia. E’ essenziale allora elaborare azioni e specifiche progettualità sull’area del
monzese e del vimercatese, sia attraverso forme adeguate di integrazione e ottimizzazione di
esperienze già avviate, sia attraverso l’apertura di nuovi servizi rispondenti alle esigenze
diversificate e specifiche di quella parte di provincia.
Analoga attenzione prioritaria dovrà essere riservata alla pubblica amministrazione (in
particolare ai comuni della provincia) sia come soggetto coautore di politiche e servizi di Well
Fare, sia come potenziale cliente in ordine agli interventi specifici di formazione ritenuti
necessari, anche in collaborazione con le università operanti sul territorio.
L’area della formazione professionale di Afol eredita e potenzia situazioni di sicura specificità ed
eccellenza, come peraltro riconferma la delibera regionale da poco approvata, relativa
all’inserimento di Afol, con il CFP “Terragni” di Meda nell’albo regionale degli Enti d’eccellenza.
Ma proprio in considerazione della ricca storia che i due CFP portano con sè, è necessario
rendere ogni azione aderente ai cambiamenti che la società e la normativa corrente impongono,
siano essi interni o esterni all’azienda, attraverso:
•
l’adeguamento della cultura del lavoro in termini di servizio all’utenza;
•
l’adattamento e la revisione dei processi e delle procedure indotte dalla normativa
regionale e dal sistema di finanziamento a dote;
•
l’evoluzione della figura docente da “insegnante di cattedra” a docente esperto dei
processi formativi, che induca un approccio flessibile ai bisogni del territorio e agli
assetti organizzativi conseguenti.
L’intero processo richiede certamente tempo, ma una accelerazione consistente potrà essere
data attraverso un adeguato piano di formazione del personale.
L’ATTIVITÀ FORMATIVA PER L’ANNO 2009-2010
L’ente formativo deve mostrarsi capace di rispondere con tempestività ed efficacia agli stimoli
provenienti dal mercato del lavoro locale, soprattutto riferito all’artigianato e alle piccole e
medie imprese. Ciò è possibile attraverso un’erogazione dell’offerta formativa di tipo flessibile e
modulare, ovvero utilizzando percorsi formativi strutturati in moduli base fortemente
contrassegnati da competenze carattere professionale o trasversale.
Pagina 14
Piano Programma 2010
E’ necessaria, però, una piena aderenza alla normativa regionale in tema di Istruzione e
Formazione Professionale. Essa prevede infatti il rilascio di attestazioni di qualifica e
specializzazione per corsi riferiti a figure professionali descritte nel Quadro Regionale degli
Standard Professionali (DDUO n. 349 del 21/01/2009). L’ente di formazione rilascerà attestati
di qualifica o di specializzazione, quando i percorsi formativi e le figure professionali
preparate siano tra quelle inserite nel QRSP; diversamente, l’ente accreditato può rilasciare
attestazioni di competenza validi a livello europeo, come previsto dal trattato di Lisbona. La
flessibilità e la modularità trovano perciò una maggiore possibilità implementativa nella
formazione continua e permanente, indirizzata a cittadini che hanno assolto il Diritto Dovere di
Istruzione e Formazione.
I corsi in Diritti Dovere di Istruzione e Formazione per allievi in uscita dalla scuola media hanno
sempre rappresentato la principale attività formativa dei CFP “Pertini” e “Terragni”. Ciò ha
rappresentato una presenza rassicurante sul territorio in forza di settori di formazione
strettamente connessi con le sue principali e più diffuse realtà produttive, ma sarà ricercata
variabilità dell’offerta formativa più attenta all’evoluzione del mercato del lavoro e ai bisogni più
generali di formazione della popolazione del territorio brianzolo.
La natura di Afol, come agenzia che integra la filiera orientamento formazione e lavoro, agevola e
semplifica il consolidamento dei rapporti bilaterali con aziende e associazioni di categoria atti a
rilevare fabbisogni formativi sui quali approntare idonei e specifici progetti formativi. Questi
costituiranno veicolo per la formulazione di progetti che abbiano in particolare la caratteristica
di esplorare figure professionali anche innovative, la cui definizione in termini di competenze
siano frutto della convergenza di intenti tra l’ente e le imprese. Un esempio significativo, anche
se non esaustivo, è rappresentato dalla progettazione di percorsi formativi nell’ambito del
“Sistema Casa”, in cui convergono le nuove tecnologie dei vari settori produttivi e manutentivi:
domotica, energie alternative, strutture e impianti ecocompatibili rispondenti alle normative
vigenti. Ambiti di questo tipo intrecciano interessi di aziende, istituzioni scolastiche, enti
territoriali, enti di formazione, e costituiscono un terreno naturale in cui avviare protocolli di
rete come quello in corso di definizione nel distretto vimercatese, incentrato proprio sul
“Sistema Casa”. Il ruolo di Afol quale facilitatore dei processi, contestualizza la rete sui temi di
orientamento, formazione e lavoro che gli sono propri.
AZIONI DI INTEGRAZIONE CON LA SCUOLA
L’accordo sottoscritto dal MIUR e la Regione Lombardia (accordo Gelmini-Formigoni) ha aperto
nuovi scenari nel rapporto tra Istruzione e Formazione. L’accordo di fatto lascia immutato il
Pagina 15
Piano Programma 2010
quadro normativo e istituzionale degli Enti di Formazione come Afol, ma introduce la
Formazione Professionale come normata dalla L.R. 19 del 2007 all’interno degli Istituti Tecnici e
Professionali di Stato che, nell’ambito della loro autonomia, possono decidere se inserire nel
proprio piano di offerta formativa percorsi formativi triennali o quadriennali regionali, in
aggiunta ai percorsi quinquennali come modificati dalla riforma Gelmini.
L’impatto sui flussi di iscrizioni degli studenti della nostra provincia non sono ad oggi prevedibili
anche a causa del ritardo delle istituzioni nella definizione degli indirizzi professionali che
saranno assegnati alle istituzioni scolastiche. Osservando però i dati del Piano Formativo
Provinciale che vedono solo quattro istituzioni scolastiche aderire ai percorsi di formazione
regionale, possiamo ragionevolmente aspettarci uno spostamento verso gli enti di FP degli
studenti che fino allo scorso anno avrebbero scelto un percorso triennale di qualifica negli
istituti statali.
L’accordo induce però nuove possibilità di collaborazione tra scuola e FP sulla base di un terreno
operativo comune derivante dalla comune applicazione della L.R. 19.
Il tema dell’integrazione con la scuola non si limita però soltanto agli istituti professionali, ma
con tutto il sistema della scuola media inferiore e superiore, soprattutto quando riferite ad
azioni di orientamento e ri-orientamento. Tali azioni non devono perseguire solamente la pur
importantissima preoccupazione di freno della crescita della dispersione scolastica e di mancato
conseguimento del successo formativo, ma devono potenziare il raccordo tra formazione
professionale, servizi al lavoro e orientamento, per sapere cosa serve all’impresa e quanto la
stessa sia disponibile all’integrazione dei processi di alternanza tra formazione-stages-lavoro.
L’obiettivo di questa relazione potenziata è quello di strutturare un laboratorio modulare e
continuo con le imprese su tutto il ciclo formativo, dando quindi un nuovo ruolo alla formazione
professionale, non più vista nel suo rapporto con le imprese ed i servizi al lavoro in funzione solo
degli stages ma anche nel potenziamento dell’incontro tra domanda e offerta.
Gli accordi avviati nel corso del 2009 che vedranno la realizzazione di azioni in rete con le scuole
nel corso dell’anno scolastico 2009/2010 sono:
-
Realizzazione del progetto “Rimotivazione e riorientamento nel biennio delle scuole
superiori della provincia di MB” curato da Afol su mandato dell’assessorato all’istruzione
e lavoro;
-
accordo tra scuole medie e superiori di Seregno e Meda, CTP di Desio e Afol MB sulla
realizzazione di percorsi di istruzione e formazione monoennio;
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Piano Programma 2010
-
Progetto “attivalamente” in rete tra il CFP “Pertini”, il Comune di Seregno, ASL MI3, le
scuole superiori di Seregno, su percorsi educativi di supporto agli studenti e alle loro
famiglie.
CORSI TRIENNALI IN DIRITTO DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (DDIF)
Per l'anno formativo 2009/2010, sono già in fase di realizzazione 23 corsi di qualifica, di cui 21
triennali, 1 quarto anno e 1 per allievi diversamente abili, nelle aree professionali della
meccanica/metallurgia, elettricità-elettronica, servizi per l’impresa, mobili/arredamento/legno.
Complessivamente per i 2 CFP sono erogate in totale 23.300 ore corso, comprensivi di stage
presso le aziende, con un numero degli allievi iscritti pari a 450 unità.
Di seguito si riportano in tabella i corsi per i CFP operanti sul DDIF:
CFP
AREA
NUMERO CORSI
Pertini
Meccanica e metallurgica
9
Elettrica e elettronica
3
Servizi di impresa
3
Allievi diversamente abili
1
Meccanica e metallurgica
1
Artigianato artistico
1
Legno, mobili, arredamento
5
Terragni
Uno degli elementi che caratterizzano fortemente la formazione in DDIF è il consistente numero
di ore dedicate agli stages degli allievi presso le aziende. Nella logica dei vantaggi competitivi di
studenti e aziende, lo stage riveste un ruolo strategico per l’azienda, se si considerano:
-
la rilevanza formativa per lo studente nell’acquisizione di competenze “sul campo”, nei
contesti lavorativi reali, con le dinamiche che questi inducono, e con l’innegabile
vantaggio di toccare con mano ciò che costituirà l’essenza della sua vita lavorativa
-
l’opportunità che le imprese hanno di partecipare attivamente alla formazione del
personale di cui si vorranno dotare in futuro, di incidere attivamente sui processi
educativi/formativi, nella consapevolezza di essere parte integrante dell’azione
formativa delle giovani leve
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Piano Programma 2010
-
il ruolo di Afol quale trait d’union tra i cittadini e le imprese, che mentre da un lato
assolve al suo ruolo sociale di ente di formazione, dall’altro non può svincolarsi da un
legame naturale con il mondo del lavoro, anzi ne assorbe in modo automatico
indicazioni, potenzialità, conoscenze e atmosfere.
Gli studenti dei corsi in DDIF sono tipicamente persone che hanno avuto un rendimento
scolastico basso in una situazione in cui il rendimento scolastico stesso diventa misura della
persona. Ciò è spesso dovuto a problemi ambientali o familiari, o comunque a una
considerazione di sè di inadeguatezza. Intervenire sulla rimotivazione e sulla autostima è in
imperativo cui i CFP rispondono attraverso azioni di sostegno e supporto, e attraverso progetti
collaterali alle attività classiche di insegnamento. Molte delle attività hanno un impatto con le
reti territoriali, e risultano essere spesso veicolo o linguaggio per raggiungere il target giovanile.
Di seguito le principali attività dei CFP:
•
Supporto individualizzato: volto a facilitare e, a volte anche consentire, l’attività
didattica della classe, l’intervento del tutor sul singolo studente consente un’azione
mirata sui bisogni specifici dell’allievo
•
supporto e integrazione allievi stranieri: per rispondere al sempre crescente numero
di inserimenti di allievi stranieri, il progetto si prefigge di facilitare l’integrazione dei
ragazzi attraverso la conoscenza e l’approfondimento della lingua italiana
•
“Pertini al verde”: prosegue il progetto “Pertini al verde”, per sensibilizzare gli studenti
alla tutela e al rispetto dell’ambiente attraverso l’introduzione della raccolta
differenziata e la cura e la pulizia degli spazi interni ed esterni del Centro. Il progetto ha
visto la collaborazione e l’intervento dell’Assessorato all’Ecologia del Comune di Seregno
•
Attività extracurricolari: è prevista l’organizzazione di una serie di laboratori che
hanno lo scopo di stimolare la creatività, l’arricchimento e la crescita personale degli
alunni, attraverso attività “ludiche”, al fine di motivarli maggiormente anche alla
didattica, offrendo occasioni di scambio e di divertimento collettivo che permettano di
vivere più serenamente l’ambiente scolastico. Sono proposti: Laboratorio teatrale;
Laboratorio di pittura; Laboratorio musicale; Mediateca; Laboratorio di giardinaggio
•
“Ruote Sicure”: istruire i ragazzi sulle norme e adempimenti previsti dal Codice della
strada con l’obiettivo ottenere il patentino di guida
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Piano Programma 2010
•
“Attiva la Mente”: Progetto educativo di rete con le scuole dei comuni nell’ambito
territoriale di Seregno. Il progetto vede più interlocutori sociali: Comuni, scuole
superiori, ASL, ambito dipendenze di Monza e associazioni. Ha il fine di organizzare
interventi informativo-educativi sulla prevenzione al consumo delle sostanze
stupefacenti e sul disagio giovanile rivolto alle classi di allievi delle scuole superiori ed
alle loro famiglie.
•
“Learning Week”: settimane convittuali in collaborazione con gli istituti superiori
lombardi, dedicate ad una “rilettura” dei molti apprendimenti teorici forniti dal percorso
scolastico eliminandone, fin dove possibile, la componente di astrattezza. Due progetti
approvati per tre edizioni nel 2009, è in programma la presentazione di quattro progetti
per più edizioni nel 2010.
•
”Web Radio”: in collaborazione con Cooperativa Sociale della Brianza. Si tratta di un
progetto regionale per la promozione della partecipazione giovanile ad occasioni
culturali, imprenditoriali e di impegno civile. Utilizzare il web e la musica come
strumenti per veicolare messaggi educativi, per costruire e decostruire significati sui
temi della quotidianità.
ORIENTAMENTO
Da indagini statistiche recenti risulta negli ultimi anni un incremento sensibile dei finanziamenti
che le istituzioni destinano all’orientamento. Segnale, questo, dell’importanza che per i cittadini
assume questo tema nell’apprendimento nell’arco della vita (“long life learning”) e nella ricerca
attiva del lavoro, soprattutto in considerazione della flessibilità richiesta ai lavoratori dal
mercato del lavoro. È di fondamentale importanza per Afol perseguire la logica di filiera tra
formazione, orientamento e lavoro, oltre alla ricerca di collaborazioni in network con i portatori
di interessi territoriali.
L’orientamento ha una forte complessità dovuta proprio alle circostanze, ai contesti e all’età
dell’individuo, quando questo si trova in una fase di transizione del suo percorso formativo e/o
lavorativo. Si parla quindi di orientamento in ingresso, in itinere o in uscita, a seconda che la
transizione interessi l’ingresso in un ordine di scuola più alto, la verifica della scelta fatta, o la
piena consapevolezza della direzione che assumerà la scelta successiva.
L’anno 2010 vedrà la Formazione Professionale impegnata nei tre ambiti di orientamento con i
progetti:
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Piano Programma 2010
-
Attività di orientamento presso le scuole: i docenti della FP intervengono presso le
scuole medie con incontri in cui si presentano e illustrano agli studenti l’offerta
formativa, l’organizzazione delle giornate scolastiche e le possibilità di sbocco nel
mercato del lavoro o di proseguimento negli studi;
-
“Open Day”: tre giornate distribuite su tre mesi, in cui gli studenti e le loro famiglie
vengono accolti presso i CFP per incontri personalizzati;
-
"Insieme In Rete": progetto per l’orientamento di allievi in uscita dalla scuola primaria.
Le azioni, progettate e realizzate in collaborazione con enti di formazione e scuole del
distretto, sono costituite da stage di tre giorni che gli allievi frequentanti i terzi anni della
scuola media fanno presso le scuole della rete, da visite personali di allievi e famiglie
presso le scuole e i CFP nelle giornate di “Open Day” dedicate all’orientamento e dalla
realizzazione di un “Salone per l’Orientamento” svolto nei locali messi a disposizione dei
comuni.
-
Salone dell’Orientamento: il salone dell’orientamento rivolto ai ragazzi in uscita dalla
media inferiore. E’ una manifestazione che coinvolge I CFP e le scuole superiori del
distretto, per una manifestazione in cui vengono presentate le singole offerte formative.
La sede della manifestazione è l’istituto comprensivo Don Milani di Seregno nelle date 11
- 12 - 13 dicembre.
-
Percorsi di rimotivazione e riorientamento per studenti delle scuole superiori:
l’assessore all’istruzione della Provincia di Monza Brianza pone tra i suoi obiettivi
prioritari la promozione di azioni di orientamento, in un’ottica di recupero e
rimotivazione, condividendo con Afol progetti finalizzati a: promuovere l'assolvimento
dell'obbligo formativo riducendo i fenomeni di dispersione; favorire l'integrazione degli
alunni a rischio di abbandono; favorire la costituzione di reti relazionali di soggetti
significativi nei diversi ambiti territoriali, che realizzino il monitoraggio delle esperienze
per controllare l’ampiezza dei fenomeni di dispersione, dei flussi riorientativi e
dell’assolvimento dell’obbligo formativo.
-
“GIANT”: è un progetto sperimentale per applicare a livello provinciale di Monza e
Brianza, una modalità operativa di raccordo tecnico-metodologico con azioni di supporto
e coordinamento fra i diversi soggetti che erogano azioni/servizi formativi e di
orientamento rivolti alla fascia under 25, ovvero le strutture formative e i centri per
l’impiego provinciali. Tale operatività di traduce nella implementazione dei servizi di
supporto agli operatori territoriali anche attraverso la formazione degli stessi;
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Piano Programma 2010
elaborazione di una carta dei servizi per l’orientamento condivisa fra i diversi attori
socio-istituzionali del territorio individuato; implementazione operativa di buone prassi
corredate da materiali/strumenti operativi e assistenza tecnica nella loro diffusione;
infine l’implementazione di standard di erogazione di attività orientative condivisi e
l’applicazione di alcuni indicatori di valutazione dei risultati.
CORSI DI FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTE
I corsi liberi sono una tipologia corsuale non assoggettata al QRSP regionale che cerca di dare
risposte significative ai bisogni formativi espressi sia da utenti che da enti/aziende. L'incrocio
tra questi bisogni e la capacità progettuale e di erogazione da parte dei singoli CFP, determina un
alto livello di variabilità nella proposta formativa. Ciò non costituisce un limite organizzativo,
bensì una ricchezza che facilita l’immediatezza di risposta allo stimolo e la flessibilità nella
determinazione delle figure professionali interessate.
Base del sistema di offerta formativo è la costituzione di un catalogo dei corsi erogabili. Un
contenitore di forma e dimensione dinamiche, costruito sulla base delle richieste di aziende e
lavoratori fino ad ora rilevate dai CPI di Afol. Il catalogo, contenente un’ampia gamma di percorsi
formativi, risponde all’esigenza di rendere flessibile e modulare l’offerta formativa, in costante
adeguamento con azioni specifiche dirette alle aziende e con il costante mantenimento della
filiera formazione-lavoro.
Le attività corsuali di tipo specialistico e quelle riferite alla formazione continua e permanente
sono sempre state per il “Pertini” e il “Terragni” motivo di orgoglio e soddisfazione, sia per
l’elevatissimo numero di richieste, sia per il livello qualitativo dei corsi collocati nell’ambito delle
tecnologie di punta, sia per gli esiti occupazionali sempre rilevanti. Il 2010 vede però un
ampliamento dell’offerta formativa nel settore sociale, con corsi per assistenti familiari (grazie
anche al finanziamento del Comune di Seregno), corsi ASA (in collaborazione con la Cooperativa
Sociale della Brianza), e nelle tecnologie innovative con corsi per la Certificazione Energetica.
Oltre ai corsi a catalogo, sono programmate altre attività formative nei settori:
-
Grafica e Multimedialità
-
Progettazione Meccanica
-
Internet
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Piano Programma 2010
IL PROGRAMMA “LOMBARDIA ECCELLENTE”
Il progetto "Lombardia Eccellente" fa parte dell'investimento sul capitale umano avviato Regione
Lombardia, che ritiene la formazione “una leva strategica per governare il sistema, un
moltiplicatore di sviluppo, con ritorni notevoli sotto tutti i punti di vista: economico, sociale,
culturale …” e che istituire un albo per riconoscere le eccellenze “… è un contributo alla crescita
della qualità complessiva del sistema”.
Regione Lombardia ha scelto di accreditare Afol Monza Brianza nel ristretto numero degli
operatori compresi nel programma “Lombardia Eccellente”. La certificazione fa riferimento al
corso di restauro del mobile e dei legni antichi e sancisce di fatto il ruolo-guida di Afol nella
gestione di percorsi formativi per il settore.
Il programma di certificazione della Regione si basa su un sistema di accreditamento e selezione
qualitativa aggiuntivo e non alternativo rispetto a quello già esistente. L’inserimento nell’albo è
riservato a quei soggetti eccellenti che con le loro attività e azioni contribuiscono a sostenere e
potenziare il capitale umano, rendendolo adeguato alle nuove sfide della società e del mercato
del lavoro, e che dunque costruiscono una rete fra gli operatori per rafforzare la compattezza e
continuità della filiera istruzione–formazione–lavoro.
Il progetto di Afol sul corso di restauro del mobile e dei legni antichi è stato valutato dalla
Regione Lombardia in linea con i criteri di selezione richiesti per l’eccellenza e che riguardano: la
propensione al risultato, l’orientamento alla persona, la qualità delle attività formative, la
gestione per processi, il radicamento sul territorio, il grado di conoscibilità delle attività svolte e
dei risultati conseguiti, la responsabilità sociale.
Il corso è rivolto a studenti in possesso di diploma di maturità o di laurea triennale. I primi
costituiscono titolo di accesso a concorsi pubblici, ai laureati sarà proposto un Master di
specializzazione, in accordo e con il concorso del Politecnico di Milano.
Scopo del corso è quello di qualificare figure professionali in grado di operare nel settore della
conservazione dei beni culturali e specificatamente nel restauro delle opere in legno quali:
mobili, strutture, oggetti e componenti lignei.
APPRENDISTATO
I CFP di Seregno e Meda partecipano in ATS con altri enti di formazione della Brianza al progetto
per la formazione di apprendisti finanziato dalla Provincia di Milano, avviando azioni formative
in numero dipendente dalle richieste di formazione da parte di aziende operanti nei settori
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Piano Programma 2010
connessi a quelli in cui operano i due centri: legno/arredo; meccanico/metallurgico;
elettrico/elettronico; servizi d’impresa; informatica.
Sulla base dei piani di intervento personalizzati (PIP) presi in carico ad oggi e che si prevede in
aumento, nel 2010 saranno realizzate azioni formative al “Pertini” di Seregno e al “Terragni” di
Meda, per un totale di 15 corsi rivolti a circa 70 apprendisti.
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Piano Programma 2010
STRATEGIE
L’IMPLEMENTAZIONE RIORGANIZZATIVA
Come si è avuto modo di esprimere in premessa, l’attenzione di Afol verso la riorganizzazione
finalizzata all’efficientamento aziendale, ha rivestito, nella fase di start-up, carattere prioritario.
La macrostruttura organizzativa di Afol è stata progettata con riferimento ai seguenti principi
ispiratori:
1. garantire celerità delle decisioni, al fine di evitare l’emergere di incertezze ed ambiguità
che possano influenzare l’attività degli operatori;
2. assicurare semplicità strutturale al fine di contenere gli effetti derivanti da un processo
di cambiamento particolarmente complesso;
3. garantire l’economicità, senza tralasciare l’efficacia del processo riorganizzativo;
4. descrivere l’organizzazione partendo dalla determinazione delle attività strategiche
fissate, attraverso i risultati associabili alle stesse e i prodotti tipici secondo la duplice
chiave di lettura del cliente e del bisogno;
5. definire due ambiti organizzativi:
ambito operativo, attraverso il quale si articola l’azione gestionale dell’ente;
ambito di staff, attraverso il quale si garantisce lo sviluppo e il
mantenimento dell’operatività degli ambiti operativi;
6. determinare dei livelli organizzativi in grado di:
a. garantire nell’attività di pianificazione strategica momenti di
concertazione politico-tecnica;
b. promuovere il coordinamento e l’integrazione complessiva della
gestione di Afol secondo i principi di efficacia e di efficienza;
c. favorire l’attività di pianificazione, di programmazione e di controllo
direzionale.
Il modello organizzativo perseguito e già avviato, ha previsto un’articolazione di natura
funzionale “aperta” con il preciso obiettivo di supportare l’attività operativa di Afol attraverso i
servizi di staff preposti al governo delle seguenti attività:
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Piano Programma 2010
flussi comunicazionali e processi di governance locale;
sistemi gestionali del personale;
recupero degli sprechi organizzativi;
miglioramento continuo;
pianificazione e controllo direzionale.
Tale modello funzionale persegue altresì la progressiva integrazione tra le diverse unità
organizzative dell’ente condividendo, nell’ambito di attività assegnate a gruppi di progetto
caratterizzati dalla temporaneità e dalla limitatezza delle risorse, competenze, risultati attesi e
responsabilità.
Il modello organizzativo è scaturito, quindi, dall’aver posto al centro delle politiche
riorganizzative di Afol l’utente, secondo una prospettiva evolutiva del sistema sociale locale
continuo e durevole.
Sono previste dinamiche di sviluppo attraverso 3 azioni trasversali e complementari al
soddisfacimento dei bisogni degli individui, sia come singoli che nelle formazioni sociali ove si
sviluppa la propria personalità, ovvero:
1. la promozione degli operatori locali nell’ambito di un progetto di comunicazione globale
e di marketing territoriale che inquadra Afol quale propulsore del cambiamento sociale;
2. l’introduzione di sistemi gestionali e soluzioni organizzative che pongono al centro
dell’azione di miglioramento amministrativo e tecnico la risorsa umana, nella
consapevolezza che ogni cambiamento è generato dal grado di adesione e di
coinvolgimento delle persone che “fanno” e “vivono” l’organizzazione;
3. l’implementazione di sistemi di pianificazione e controllo strategico per sostenere le
decisioni e orientare l’azione amministrativa e gestionale di Afol.
Si è inteso mettere Afol in condizione di sviluppare maggiore capacità di innovare, di anticipare
il cambiamento, di cogliere le esigenze degli utenti, di sviluppare nuovi servizi e nuovi prodotti,
di migliorare continuamente il rapporto interno costi/qualità, nel rispetto e nella
consapevolezza dei vincoli di sistema esistenti.
È compito di questo sviluppo organizzativo rispondere poi alla turbolenza e alla variabilità dei
bisogni della comunità locale di riferimento e saper cogliere nuove opportunità operative e
gestionali per meglio realizzare la propria mission:
porre l’utente – cittadino/impresa e il dipendente al centro dell’organizzazione;
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Piano Programma 2010
operare in condizioni di massima efficacia ed efficienza (attenzione ai risultati);
gestire l’organizzazione con la massima flessibilità (gestione per processi);
coinvolgere e valorizzare tutte le risorse disponibili.
Tutto ciò tende ad essere perseguito (come si espliciterà in seguito) anche con riferimento ai
modelli del sistema-qualità ove la soddisfazione dell’utente, del personale e l’impatto che può
generare Afol sulla comunità locale e sulla società in generale dovranno ottenersi attraverso i
comportamenti che i dirigenti sapranno assumere nel creare valori di qualità attraverso:
1. politiche e strategie;
2. gestione del personale;
3. gestione delle risorse;
4. gestione dei processi aziendali.
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Piano Programma 2010
FUNZIONIGRAMMA AZIENDALE
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Piano Programma 2010
IL SERVIZIO AMMINISTRATIVO
Nel corso del primo anno di funzionamento dell’azienda, la direzione amministrativa ha
garantito con attività ordinarie e straordinarie il regolare svolgimento del servizio
amministrativo a supporto delle diverse filiere del’azienda stessa, mantenendo un costante
rapporto di collaborazione e integrazione con le altre direzioni.
Le risorse umane individuate ed assegnate al servizio amministrativo, provengono dalle diverse
unità organizzative dell’azienda e sono state prescelte per profilo professionale e ruolo ricoperto
per permettere di far fronte alla gestione amministrativa, finanziaria e contabile nel suo
complesso. Laddove queste risorse non erano date in partenza, il potenziamento di competenze
qualificate di staff è avvenuto attraverso l’individuazione delle stesse all’esterno.
Importante è stata la rapida fase di implementazione di un sistema di gestione contabile unitario
e dell’avvio di un sistema informatico in grado di mettere in rete tutte le unità organizzative
dell’azienda sparse sul territorio provinciale. È intenzione dell’azienda procedere quanto prima
in investimenti che rendano efficiente, personalizzato e autonomo il proprio sistema
informativo, attualmente frammentato e ancora dipendente dalla Provincia di Milano.
Nell’assegnazione degli obiettivi strategici dell’azienda, la direzione amministrativa persegue:
a) La specializzazione delle funzioni di contabilità, di gestione di amministrazione del
personale e di approvvigionamenti
b) L’implementazione di un sistema di rendicontazione unitario
c) L’elaborazione di un piano di fabbisogno del personale
d) La definizione del piano formativo riguardante sia le competenze trasversali sia le
esigenze specifiche delle singole aree di servizio.
Inoltre, con il piano formativo, che verrà reso operativo a partire da gennaio 2010, si prevede di:
•
rafforzare le professionalità
•
dare senso di appartenenza all’azienda
•
permettere la crescita professionale a tutti i dipendenti garantendo il costante
affiancamento di competenze professionali preposte all’aggiornamento
•
mantenere un costante adeguamento a tutte le normative inerenti la sicurezza e la
qualità.
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Piano Programma 2010
IL PIANO DI FABBISOGNO DEL PERSONALE
Il personale di Afol si compone di due macro tipologie:
1. personale provinciale distaccato presso Afol previsto nel contratto di servizio.
Inizialmente era di n.84 unità, ma a seguito di trasferimenti e pensionamenti,
attualmente sono rimaste n.68 unità;
2. personale assunto in qualità di collaboratore (n. 115 unità). Tale numero è variabile
nell’arco dell’anno in funzione delle attività programmate e finanziate.
Il primo anno di funzionamento dell’azienda ha visto il progressivo inserimento di nuove figure
professionali sia nell’area servizi che in quella amministrativa-gestionale come diretta
conseguenza della trasformazione giuridica e soprattutto dei nuovi obiettivi strategico operativi di conseguenza delineati.
Ne è scaturita un’organizzazione in continuo divenire. Di pari passo si è avviata una
riassegnazione del personale alle diverse aree (lavoro, formazione, amministrazione e controllo)
sulla base di competenze ed esperienze acquisite nel tempo con l’obiettivo di assicurare il più
possibile il giusto mix tra l’impiego di risorse e la fornitura di adeguati livelli quali - quantitativi
di servizio all’utenza.
Ciò ha permesso di mettere in sicurezza l’inizio ed il prosieguo dell’attività aziendale.
La tabella sotto riportata riassume la situazione del personale al momento della redazione, ben
consapevoli che tale situazione, per la natura dei servizi erogati, è costantemente in divenire.
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Piano Programma 2010
Personale AFOL Monza Brianza
Categoria
Servizi
D
C
B
N.
Dipendenti
A
Agenzia
N.
Dipendenti
Provincia
TOTALE
Amministratore Unico
1
1
Direttore Generale
1
1
Direttori di area
3
1
Responsabili CFP
2
Responsabile CPI
Responsabile Sistema
Informativo – WEB
C.P.I.
Responsabile Logistica
Responsabile Servizi al
Lavoro
Coord. Servizi al
Lavoro
C.F.P. – Seregno
1
20
3
C.F.P. Meda
9
2
2
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
C.P.I. Seregno
C.P.I. Vimercate
3
26
26
11
11
4
5
5
2
2
2
C.P.I.Monza
1
4
5
5
C.P.I. Cesano Maderno
1
3
4
4
4
2
2
9
9
43
10
18 1
68
74
Personale di struttura
TOTALI
1
6
115
Collaboratori esterni
189
TOTALE PERSONALE N. 189
La volontà manifestata ed approvata dal Consiglio Provinciale di Milano di procedere alla
stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e interinale, già recepita nel Piano Programma
2009 di Afol:
“L’Agenzia provvederà – entro dicembre 2009 – alla stabilizzazione dei contratti a
tempo determinato e interinale, trasformandoli in contratti a tempo indeterminato
attraverso le procedure previste dalla legge – con una specifica valorizzazione dei periodi
di lavoro trascorsi dagli attuali dipendenti – nell’agenzia o negli enti di provenienza”
ha rappresentato il punto di partenza nella costruzione del Piano di fabbisogno del personale
che andrà a rispondere alle esigenze espresse dalla Provincia e alle esigenze dell’azienda stessa,
tenuto conto:
Pagina 30
Piano Programma 2010
•
del contratto di servizio;
•
degli obiettivi della direzione strategica;
•
della riorganizzazione/riassetto organizzativo;
•
della necessità di contenimento della spesa del personale;
•
delle esigenze di imparzialità e trasparenza della gestione;
•
delle nuove funzioni e competenze assegnate;
•
della effettiva esigenza di copertura dei posti relativi a figure professionali non fungibili;
•
della sostituzione del personale cessato dal servizio;
•
dei dati sulla quantità e qualità dei servizi resi e da rendere.
Non si deve, infine, dimenticare che con il passaggio dalla Provincia di Milano alla neo costituita
Provincia di Monza Brianza, Afol è chiamata al rispetto di ulteriori standard di qualità che
saranno sanciti all’interno della Carta della Qualità dei Servizi e di ulteriori livelli di controllo da
parte della proprietà attraverso il sistema di “controllo analogo” definito dall’amministrazione
provinciale di Monza Brianza.
Pagina 31
Piano Programma 2010
LA COMUNICAZIONE
L’aspetto comunicativo è un elemento di grande importanza per Afol, sia in termini di visibilità e
di presenza sul territorio che – soprattutto - di rendicontazione sociale: lo scopo è quello di
tenere informati i cittadini e le imprese rispetto a ciò che l’azienda sta facendo nel loro interesse.
Quando Afol si è costituita, non esisteva una struttura preposta al presidio della comunicazione.
Ora, attraverso la neonata sinergia tra la segreteria di direzione strategica e la direzione sistemi
informativi, è stato possibile:
1. riordinare i flussi di comunicazione interna all’azienda attraverso l’individuazione di
specifici referenti per ogni area e l’implementazione di strumenti informatici di
comunicazione
2. dare all’utenza dei riferimenti chiari attraverso i quali comunicare con Afol:
•
•
•
il sito istituzionale
gli indirizzi e-mail istituzionali attivati per ogni direzione, servizio e struttura interni
all’azienda
i numeri di centralino attivati per la sede operativa e le diverse strutture aziendali
3. divulgare notizie aggiornate riguardanti l’azienda che siano rilevanti per l’utenza e per il
territorio, attraverso la redazione di:
•
•
newsletter pubblicate sul portale dell’azienda ed indirizzate al personale interno e
agli organi istituzionali della provincia di Monza Brianza
comunicati stampa indirizzati agli organi di informazione di riferimento per il
territorio.
OBIETTIVI
Gli obiettivi strategici per il prossimo anno in termini di comunicazione sono:
•
•
•
l’ampliamento del bacino di interlocutori di Afol sul territorio
il potenziamento dei flussi comunicativi verso gli Stakeholders
il potenziamento dei flussi comunicativi all’interno dell’azienda
A questi scopi sono indirizzati i seguenti obiettivi operativi:
•
ampliare i data base di contatti inserendo (oltre agli attuali organi istituzionali e organi
di informazione) i sindacati, le associazioni datoriali, le aziende, le associazioni no profit
ecc. che operano sul nostro territorio
•
presidiare l’aggiornamento delle comunicazioni inserite nel sito istituzionale e ideare
delle rubriche accattivanti per gli utenti che fruiscono di questo strumento
•
mantenere un flusso di comunicazione costante verso i nostri Stakeholders, attraverso la
calendarizzazione di eventi, la redazione periodica di newsletter e la diffusione di
comunicati stampa
Pagina 32
Piano Programma 2010
•
•
realizzare prodotti editoriali e audiovisivi che testimonino le iniziative in cui è coinvolta
Afol
redigere un piano della comunicazione
IL PIANO DELLA COMUNICAZIONE
Afol prevede di dotarsi entro i primi mesi del 2010 di un piano all’interno del quale strutturare e
formalizzare gli obiettivi e gli strumenti di comunicazione analizzati e implementati quest’anno,
con particolare attenzione ai seguenti aspetti:
•
•
•
•
la comunicazione interna
la comunicazione nei sistemi informativi (il sito istituzionale, il servizio intranet, la posta
elettronica)
la Newsletter aziendale e i comunicati stampa
gli eventi
Le fasi di elaborazione del piano della comunicazione saranno le seguenti:
Analizzare lo scenario
•
Definire il contesto generale di riferimento (territorio di riferimento, posizione sociale
dei cittadini e loro reddito medio, settori lavorativi delle aziende presenti nel territorio,
livelli di istruzione, tasso di dispersione scolastica, ecc.)
•
Definire il contesto di settore (chi offre sul territorio servizi simili ai nostri e cosa/come
lo offre)
•
Definire il contesto organizzativo (risultati acquisiti, conoscenze dell’organizzazione,
servizi offerti, mercato di riferimento dei servizi ecc.)
Individuare gli obiettivi di comunicazione
Comunicare all’esterno per:
•
•
•
•
•
imprimere un’immagine e un’identità (anche valoriale) forte
informare i cittadini e le imprese sulle proprie attività
indurre comportamenti e atteggiamenti
sondare bisogni, misurare i livelli di gradimento e cogliere suggerimenti
fare propaganda e giustificare ciò che è stato fatto
Comunicare all’interno per:
•
•
•
•
migliorare le relazioni interne e il clima organizzativo
creare partecipazione, condivisione, responsabilizzazione
semplificare e velocizzare le procedure
imprimere una cultura organizzativa e quindi un pensiero organizzativo.
Individuare i destinatari
Individuare i target:
•
suddividere il pubblico di riferimento in gruppi omogenei e significativi di soggetti
Pagina 33
Piano Programma 2010
•
impostare un’azione di comunicazione diversa per ciascun target
Caratteristiche dei target:
•
differenziati, misurabili, significativi, accessibili.
Individuare le strategie
•
Rispetto ai pubblici: strategia indifferenziata (unico messaggio per tutto il pubblico di
riferimento), differenziata, concentrata
•
Rispetto alla relazione tra emittente e ricevente: propaganda, persuasione, agevolazione
•
Rispetto alle modalità di contatto: tramite interazione diretta/mediata, su vasta
scala/piccola scala
•
Scelta dello stile comunicativo: educativo, informativo, di intrattenimento o
divertimento, composizione di questi tra loro.
Individuare i contenuti
•
Il contenuto dei messaggi deve essere chiaro, accessibile, esaustivo, visibile e
individuabile, credibile, adattabile alle diverse forme e ai diversi mezzi di comunicazione,
deve lasciare traccia nei sentimenti (usando simboli che trasformano concetti complessi
in semplici, evitando messaggi noiosi, banali, seriosi o allarmistici)
•
I contenuti devono essere costantemente aggiornati.
Individuare attività e strumenti
•
Pubblicità (attraverso i mass media o affissioni di manifesti, poster e volantini per strada
e sui mezzi)
•
ufficio stampa (comunicati stampa, media list, rassegna stampa, video comunicato,
conferenza stampa, interviste, attività educative/sensibilizzazione)
•
stampa locale (elaborazione di annunci e distribuzione di opuscoli informativi sui
quotidiani, stampa di settore per messaggi di natura tecnica)
•
organizzazione di eventi
•
comunicazione diretta (direct mail, telemarketing, urp, sportello unico)
•
prodotti editoriali (house horgan, newsletter, manifesti, opuscoli, volantini, cartelloni,
ecc.)
•
prodotti audiovisivi, fiere, internet (banner di ricerca, email), comunicazione visiva.
Per ogni attività individuata sarà necessario fornire un’indicazione dei tempi e delle risorse
necessarie.
Pagina 34
Piano Programma 2010
IL PROGETTO DI FUND RAISING
Il Fund Raising è il complesso di attività che un’organizzazione mette in atto per la creazione di
rapporti di interesse fra chi chiede risorse economiche, materiali e umane in coerenza con lo scopo
statutario e chi è potenzialmente disponibile ad erogarle.¹
Attualmente il Fund Raising viene praticato non solo dalle associazioni no profit, ma anche da
enti pubblici e da aziende che promuovono iniziative a scopo sociale. Esso si propone di creare
un flusso di risorse costante ed adeguato per garantire nel tempo i fini dell’organizzazione.
PERCHE’ AFOL HA SCELTO IL FUND RAISING
Consapevole dell’attuale quadro economico complessivo, Afol intende percorrere ulteriori
possibilità di finanziamento sia relativamente alle progettualità e ai servizi già strutturati, sia
come incentivo e sostegno a nuove progettualità. Per questi motivi ha pensato di affiancare ai
tradizionali canali di contribuzione lo strumento del Fund Raising, per proporre nuovi servizi e
costruire nuove reti e alleanze con gli altri soggetti operanti sul territorio.
OBIETTIVI
-
Creare le condizioni affinché Afol si possa inserire in modo attivo nel circuito delle
donazioni
-
Presentare entro dicembre 2010 almeno 4 progetti di richiesta di contributi finanziari
Sulla base degli obiettivi dell’azienda occorre valutare le risorse necessarie al loro
perseguimento e preparare un programma di azioni da svolgere e verificare in base alla tipologia
dei possibili donatori.
Azioni
-
Definire la mission aziendale
-
Identificare gli obiettivi
-
Scegliere gli strumenti da utilizzare (mailing, bandi, sponsorizzazioni, eventi)
-
Creare un gruppo di lavoro
-
Valutare i risultati
________________________________
1
“Il percorso di Afol verso il Fund Raising”, Ezio Margelli – consulente di Fund Raising
Pagina 35
Piano Programma 2010
STRUMENTI E TECNOLOGIE
IL SISTEMA INFORMATIVO
La complessità gestionale e organizzativa di Afol rispetto alle singole realtà di cui si compone,
pone la necessità di affrontare nuove sfide tecnologiche che consentano di sviluppare la capacità
di adattarsi alle nuove esigenze amministrative, di gestire prontamente il cambiamento
organizzativo, di cogliere e di sfruttare al meglio la nuova realtà.
LE LINEE DI AZIONE
Il sito Web e Mail
Punto fondamentale dal punto di vista connotativo e comunicativo, sarà il sito dell’agenzia
preferibilmente di tipo “Portale”, con una interfaccia grafica ed una struttura consona alle
esigenze “comunicative” e coerente con le regole di navigabilità ed usabilità dei siti web.
Il portale sarà raggiungibile attraverso un nome di dominio del tipo www.afolmonzabrianza.it
Necessarie per la comunicazione interna ed esterna saranno le caselle di posta elettroniche
istituzionali riservate: ai dirigenti, agli amministratori, ai vari servizi in cui la struttura
organizzativa sarà articolata. Le caselle Mail possono essere richieste come servizio aggiuntivo
alla registrazione del dominio.
Il CFP Pertini, oltre al sito istituzionale, ha anche sviluppato con un partner il portale
“cfppertini.net” sul quale è possibile pubblicare in tempo reale news, nuovi corsi, nuovi progetti,
documenti informativi e altro.
La rete Afol
La complessità logistica dell’agenzia, strutturata su diverse sedi, presuppone il collegamento
delle stesse attraverso una rete telematica a stella, il cui centro sarà “l’area Server” che ospiterà i
server dei dati.
Collegando e ristrutturando le reti LAN delle varie sedi, ogni utente periferico potrà accedere, in
modalità VPN, a dati dei Server e condividerli, il tutto definito comunque da specifiche
autorizzazioni.
Pagina 36
Piano Programma 2010
Inoltre la connessione ad Internet, per ogni sede, dovrà essere assicurata da un collegamento di
tipo dedicato ad un servizio di internetworking IP orientato alla clientela di tipo aziendale, con
caratteristiche di qualità, affidabilità, sicurezza ed elevate prestazioni, in grado di garantire sia
l’accesso ad Internet dell’utenza interna e sia la comunicazione tra le sedi.
Al fine di proteggere i dati da eventuali accessi indesiderati da parte di utenti Internet deve
essere previsto un sistema Firewall.
CSI (centro servizi di informatica)
Un parco computer importante del sistema informativo ed una complessità organizzativa, dal
punto di vista della quantità di dati, dalla mole di documenti e dalla segmentazione logistica
degli stessi, non può prescindere da una struttura che sia il punto di concentrazione dei dati, che
sia di riferimento per le eventuali problematiche hardware e software, che si occupi dello
sviluppo delle tecnologie e dei servizi. Tale struttura denominata CSI (Centro Servizi di
Informatica) avrà bisogno di:
•
Risorse tecnologiche: implementazione di un insieme di server (area server), sistemi
hardware e software,
linee ed apparati di connessione, apparati di sicurezza, sistema di
licensing, ecc.;
•
Risorse umane: figure professionali interne o esterne con competenze: sistemistiche, di
programmazione, grafiche, di Hardware
•
Assistenza: contratto di assistenza con ditte specializzate per assistenza sistemistica,
Hardware e\o pezzi di ricambio e materiale di consumo.
Area server
La struttura logico-organizzativa dell’azienda, le politiche di accesso, la condivisione dei dati, la
gestione della sicurezza, saranno implementate su server posti in una sala appositamente
attrezzata. Attualmente nel CFP Pertini esiste una “Area Server” con 4 server, ma presenta una
criticità nella mancanza di condizionamento.
Sarà necessario reinstallare alcuni Server per impostarli ed organizzarli secondo le nuove
esigenze, che probabilmente richiederanno l’integrazione con altro hardware di nuova
generazione.
Gestione documentale
La gestione documentale è fondamentale all’interno di una qualsiasi organizzazione in cui il
patrimonio informativo sia composto sia da dati di tipo strutturato (come ad esempio dati
contabili, creati e gestiti attraverso le apposite applicazioni gestionali), sia da informazioni non
Pagina 37
Piano Programma 2010
strutturate, come, ad esempio, quelle ospitate in documenti di tipo cartaceo o derivanti dai
modelli identificati nel manuale della Qualità.
Gestionale (Dati strutturati)
La gestione degli atti amministrativi, contabili e relativi alla didattica sarà fatta attraverso un
applicativo gestionale. Attualmente nei CFP “Pertini” e “Terragni” si utilizza l’applicativo
“GestCFP”. Sarà opportuno, per ragioni di continuità, mantenere tale applicativo magari
adattandolo e sviluppandolo alle nuove esigenze.
A tale scopo si rendono necessarie le seguenti implementazioni:
Fase 1
1) Ingresso modulo software “Contabilità Generale e IVA“ versione WAN.
2) Conversione e centralizzazione degli attuali database (uno per sede) su un unico server per
permettere alle diverse sedi di lavorare contemporaneamente su un unico database gestionale.
Attivazione di nuovi centri di costo nel sistema per i CPI facenti parte dell’agenzia.
3) Percorso formativo per il personale.
Fase 2
Installazione del gestionale presso un server del fornitore. In questo caso l’utilizzo da parte degli
utenti sarà possibile in modalità “desktop remoto” dalle varie sedi.
Fase 3
Installazione del gestionale presso un server del CSI dell’Agenzia. In questo caso l’utilizzo da
parte degli utenti sarà possibile in modalità VPN dalle varie sedi.
Intranet – Documenti Qualità (dati non strutturati)
Un altro obiettivo è realizzare un portale intranet, in grado di connettere perfettamente utenti,
team e informazioni, in modo da favorire l’utilizzo immediato dei documenti inerenti il sistema
qualità e di sviluppare un ambiente di lavoro efficiente e soprattutto più collaborativo.
Sicurezza
Un sistema antivirus è indispensabile in termini di sicurezza. Su molti client dedicati alla
didattica si possono utilizzare Antivirus freeware, ma sui pc dell’aree amministrazionesegreteria
sarà
indispensabile
utilizzare
Pagina 38
un
sistema
Antivirus
professionale.
Piano Programma 2010
I CFP “Pertini” e “Terragni” sono provvisti di 2 diversi sistemi. Sarà da valutare la loro scadenza
in termini di abbonamento.
Software di sistema e didattici
Ai fini dell’installazione ed utilizzo del Software Microsoft (Sistemi Operativi per server e client,
Office, altro) sarà necessario usufruire di un programma di licenze apposito. In tal senso Il CFP
“Pertini” da diversi anni sta utilizzando un abbonamento annuale per tutte le licenze Microsoft.
Nei laboratori di informatica dei CFP si utilizzano Software Specifici di CAD, CAM, Grafica,
Contabilità, altro) che necessitano di continui aggiornamenti annuali o biennali.
IL PROGETTO
Al fine di sviluppare le linee di azione descritte sarà necessario delineare un progetto
tecnologico che metta in dettaglio le soluzioni più consone sia tecnologiche che organizzative. In
particolare i punti “Rete Afol” e “Area Server” sono quelli che richiedono più attenzione, tempo e
risorse.
Il CSI del “Pertini” ha competenze per la stesura del progetto e per la sua implementazione ma,
con le risorse disponibili avrebbe tempi di risposta molto lunghi. Ottimale sarebbe poter essere
affiancati da professionisti del settore.
Le linee descritte possono essere realizzate integralmente o gradualmente nel tempo, in
funzione delle effettive disponibilità finanziarie e dell’impatto sulla organizzazione del lavoro. In
ogni caso sono da ritenersi necessarie ai fini del buon funzionamento del Sistema Informativo e
come base per lo sviluppo futuro.
Pagina 39
Piano Programma 2010
LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ AZIENDALE
LA POLITICA AZIENDALE
La qualità è un fattore strategico per Afol, il modo naturale per considerare i progetti, i servizi e
le relazioni con gli Stakeholders e gli utenti a cui forniamo, ogni giorno, valore e soluzioni,
mettendo a loro disposizione le nostre competenze e focalizzando su di essi l’attenzione.
Uno degli obiettivi primari di Afol è stato quello di unificare e aggiornare le certificazioni di
qualità di ogni singola sede operativa. L’impegno che Afol si assume è la soddisfazione dei propri
utenti, dipendenti e partner, con i quali vuole costruire un rapporto di fiducia basato sulla
continua collaborazione e disponibilità.
L’approccio e il metodo per lo sviluppo del sistema qualità aziendale è orientato all’obiettivo di
far sì che la qualità non sia intesa come una forma di controllo o un ulteriore adempimento
burocratico, ma come elemento integrante del lavoro quotidiano.
Coerentemente a questo orientamento, Afol si è dotata di un Sistema di Gestione della Qualità
certificato per l’interezza delle sue attività aziendali in base alle norme UNI EN ISO 9001:2008, i
cui punti focali sono la soddisfazione dei clienti ed il miglioramento continuo della
collaborazione e del supporto offerti.
OBIETTIVI
•
Promuovere l’approccio alla qualità e lo sviluppo di progetti, metodi e strumenti per la
qualità nelle strutture aziendali
•
Costituire e coordinare la rete dei referenti per la qualità delle varie strutture aziendali
•
Costituire e coordinare il Pool aziendale di Auditor Interni
•
Supportare le varie articolazioni aziendali allo sviluppo del sistema qualità necessario
per l’accreditamento
•
Definire ed elaborare la struttura documentale del Sistema Qualità, elaborando le
procedure gestionali ed operative per l’accreditamento e la certificazione
•
Individuare ed elaborare la mappa dei processi gestionali e di supporto aziendali
•
Promuovere il coinvolgimento del personale, facilitando la costituzione di gruppi di
lavoro per la qualità ed il miglioramento continuo nelle varie articolazioni aziendali
•
Promuovere ed elaborare i progetti formativi aziendali sui temi della qualità
Pagina 40
Piano Programma 2010
•
Gestire ed organizzare gli audit interni periodici del sistema qualità, nonché progettare
ed elaborare la check-list interna
•
Tenere i rapporti con il Servizio Accreditamento, Sicurezza, Comunicazione e dei Sistemi
Informativi
•
Tenere i rapporti con l’organismo di certificazione per gli audit esterni di certificazione
•
Promuovere e sviluppare gli strumenti e le metodologie di indagine sulla qualità
percepita
•
Collaborare con tutte le altre articolazioni della direzione per le attività collegate al
sistema qualità e accreditamento.
Obiettivo riassetto della funzione amministrativa: mappatura dei processi trasversali e
sviluppo del sistema qualità
1. Sono stati individuati e mappati i processi gestionali per il sistema di gestione per la
Qualità. Sono state redatte le procedure necessarie che sostengono detti processi. Le
procedure e la loro applicazione sono state valutate in sede di verifiche di certificazione.
•
Gestione Personale
•
Ricerca Partnership
•
Archiviazione
•
Attività formativa
•
Servizio Info-Orientativo
•
Relazioni con imprese e istituzioni
•
Protocollo
•
Gestione Backup
•
Attività Orientativa
•
Avvio Invio Stage
•
Gestione delle registrazioni
•
Gestione del riesame
•
Gestione degli audit interni
•
Gestione delle non conformità
•
Gestione delle azioni correttive e delle azioni preventive
2. Sono stati affiancati e supportati metodologicamente le seguenti strutture aziendali
nell’individuazione dei loro processi principali e dei processi di supporto ed i livelli di
integrazione tra le varie strutture per i processi comuni:
Pagina 41
Piano Programma 2010
•
Afol MB – Direzione Generale
•
Centro di Formazione Professionale “G. Terragni” – Meda
•
Centro di Formazione Professionale “S. Pertini” – Seregno
•
Centro per l’impiego – Cesano Maderno
•
Centro per l’impiego – Monza
•
Centro per l’impiego – Seregno
•
Centro per l’impiego – Vimercate
Obiettivo promozione della metodologia dell’audit strutturato
E’ stata predisposta la procedura gestionale dell’Audit di Sistema e sono stati condotti 1 audit
interno per ciascuna struttura oggetto di certificazione per un totale di 7 audit di sistema, con la
collaborazione del team di verifica aziendale, i cui report sono archiviati.
Obiettivi futuri
Proprio nell’ottica del miglioramento continuo, Afol intende sviluppare coerenti strumenti in
grado di assicurare il feedback necessario per identificare gli interventi necessari a rendere
sempre più efficace ed efficiente il rapporto con gli utenti, dipendenti e partner:
•
Sviluppo e miglioramento dei processi e della documentazione
•
Customer Satisfaction Analisys: per monitorare, sulla base di un’indagine annuale, la
soddisfazione degli utenti in relazione alle loro specifiche tipologie
•
Customer Care: per dare la dovuta attenzione alle richieste degli utenti per eventuali
chiarimenti, suggerimenti o reclami in merito al contenuto ed alla metodologia dei servizi
erogati.
Pagina 42
Piano Programma 2010
SICUREZZA
Afol pone particolare attenzione al tema sulla sicurezza dei lavoratori e degli utenti nella
erogazione dei servizi, perseguendo, nell'uso delle risorse umane e tecnologiche,
l'appropriatezza, l'efficacia, l'efficienza del sistema.
Da aprile 2009 l’azienda ha iniziato un processo di analisi e di adeguamento delle strutture e dei
processi lavorativi, coerentemente con le leggi vigenti sul tema.
OBIETTIVI
Gli obiettivi aziendali in termini di sicurezza si possono raggruppare ed enucleare come di
seguito:
Adempimenti in materia di sicurezza ed igiene del lavoro
•
Verifica della documentazione aziendale in materia di sicurezza
•
Analisi aziendale mediante stesura di una check list sulla stato delle varie sedi (Audit
legislativo)
•
Formalizzazione della nomina per il RSPP (Responsabile Servizio di Prevenzione e
protezione) di Afol MB.
•
Sopralluogo del medico competente.
•
Recupero e compilazione pratiche (certificati/autorizzazioni/planimetrie, tavole di
progetto)
•
Pratica parere d'idoneità igienico sanitario (ASL Desio) per tutte le strutture Afol
•
Audit RSPP per la stesura del DVR per ogni sede, completo di programma di interventi
•
Aggiornamento planimetrie di tutte le sedi Afol
•
Nomina dell’Addetto alla Sicurezza (ASPP)
•
Nomina del rappresentante dei lavoratori
•
Formazione delle figure aziendali (RSPP, RLS)
•
Formazione aziendale (lavoratori)
•
Supporto pratiche con organi di vigilanza competenti
•
Aggiornamento continuativo relativamente alle novità normative in materia
•
Stesura del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza)
Pagina 43
Piano Programma 2010
Adempimenti in materia di prevenzione incendi
•
Predisposizione documentazione per la certificazione preventiva antincendio (D.M.
16-02-82)
•
Valutazione del rischio incendio ai sensi del D.M. 10/03/1998
•
Predisposizione piani di emergenza incendio (D.M. 10-03-98)
•
Piano di evacuazione
•
Formazione degli addetti responsabili della gestione emergenza
•
Formazione aziendale e presentazione del piano di emergenza
Sicurezza delle macchine
•
Piano di manutenzione programmata
•
Messa a norma dei macchinari e attrezzature
•
Verifica di conformità di macchine vecchie e nuove
•
Studio tecnico per la predisposizione della marcatura CE
•
Redazione manuali per macchine di nuova costruzione
•
Raccordo col sistema qualità per la registrazione degli interventi ordinari e
straordinari
FORMAZIONE
•
Corsi per Responsabili del servizio di prevenzione e protezione (16 ore)
•
Corsi per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (32 ore)
•
Corsi per Lavoratori dipendenti (mediamente 8 ore, contenuti ed effettiva durata di
questa formazione verranno definiti di volta in volta in relazione al settore di attività
dell’azienda)
•
Corsi per Addetti alla Squadra Antincendio - teorico/pratico - (4/8/16 ore la durata
del corso e' conseguente al livello di rischio incendio: basso, medio od elevato,
individuato all’interno della struttura aziendale)
•
Corsi per Addetti al servizio Pronto Soccorso
•
Corsi di formazione per Auditor e Addetti a Sistemi sulla Sicurezza dell’Informazione
•
Corsi di formazione per Auditor e Addetti alla Salute e Sicurezza sul Lavoro
•
Formazione e informazione degli alunni (Lezioni dedicate sulla sicurezza, piano di
emergenza ed evacuazione).
Pagina 44
Piano Programma 2010
PRIVACY
Sin dall’inizio del 2009 Afol ha intrapreso delle attività concernenti l’adeguamento delle
procedure interne relative alla gestione della sicurezza dei dati, conformemente a quanto
previsto dalla normativa della privacy (D.Lgs. 196/03).
OBIETTIVI
L’obiettivo principale è stato nella direzione di verifica dello stato dell’arte dell’azienda rispetto
alla normativa vigente. Dalla check list risultante è stato predisposto il documento
programmatico della sicurezza, contenente idonee informazioni riguardo alla gestione dei dati
"personali" (clienti, fornitori, dipendenti, ecc.) all'interno di un sistema informatico e
organizzativo che ne protegga la riservatezza e la sicurezza.
Monitoraggio e sviluppo
La data del 31 marzo di ogni anno corrisponde con la data limite per l'aggiornamento del
documento programmatico della sicurezza.
FORMAZIONE
Sono stati effettuati i corsi di formazione ai dipendenti in materia di sicurezza e privacy.
Pagina 45
Piano Programma 2010
BILANCIO
IL CONTO ECONOMICO 2010
Nel fornire di seguito una sintetica illustrazione delle singole voci di costo e di ricavo, corre
l'obbligo di segnalare che le stime adottate risentono fortemente sia dell'assenza di serie
storiche significative - in quanto Afol è un ente di nuova costituzione - sia della parziale
disponibilità di dati a consuntivo del primo anno di attività. A ciò occorre aggiungere la difficoltà
connessa, da un lato, alle modalità con cui l'azienda accede alle risorse che generano i ricavi
(mediante bando) e, dall'altro, al periodo temporale in cui le stime vengono effettuate, che non
coincide con l'emanazione da parte delle autorità competenti dei bandi utili per l'accesso alle
risorse che potrebbero generare parte dei ricavi per il 2010.
In sostanza è stata prevista, per ciò che attiene ai ricavi, solo la realizzazione di progetti per il
2010 la cui assegnazione all'azienda risulta ad oggi ragionevolmente certa, stimandone nel
contempo i relativi costi di realizzazione.
Con riferimento alla elaborazione del bilancio previsionale 2010 si mette in evidenza quanto
segue.
Per le poste di ricavo:
•
alla voce A.1 i ricavi relativi a prestazioni direttamente imputabili a progetti specifici a
fronte di contributi stimati provenienti da Fondi comunitari, regionali e provinciali con
riferimento a progetti a bando ed alle collaborazioni/relazioni territoriali attivate;
•
alla voce A.5 i ricavi derivanti da contributi o trasferimenti per finanziare in senso
generale progetti o attività formative. Nella voce A.5 rientrano inoltre i trasferimenti
attivi da ricevere dalla Provincia in forza del contratto di servizio relativamente al
personale distaccato (pari a n. 84 unità).
Per le poste di costo:
•
La voce B.6. comprende i valori, stimati sulla scorta delle evidenze del 2009, dei costi per
materiali di consumo e merci;
•
La voce B.7. “costi per servizi”, come già nel 2009, evidenzia l'eterogeneità delle voci di
Pagina 46
Piano Programma 2010
costo ivi contenute, non tanto per gli aspetti nominali e numerici, ma in quanto
coesistono costi relativi a utenze, formazione del personale, incarichi professionali e
co.co.pro (le voci più rilevanti quantitativamente stimate sulle attività/servizi previsti in
relazione all’esperienza del 2009, trattasi infatti di contratti che si presume di accendere
per la realizzazione dei progetti/servizi da attuarsi nell'anno di competenza), INPS.
Inoltre sono previste tutte le spese amministrative e generali per la gestione dei servizi
formativi e dei servizi al lavoro (manutenzioni di attrezzature informatiche,
assicurazioni, gestione qualità e sicurezza, ecc.);
•
La voce B.9. comprende i costi del personale stimato per le unità già in servizio nel 2009
stimandone il relativo costo per l'intera annualità 2010;
•
La voce B.10 comprende il valore stimato degli ammortamenti calcolato sulla base del
piano degli investimenti previsti per il 2010;
Di seguito si formula la ripartizione per singole aree di servizio, analizzati come centri di costo,
al fine di esplicitare in apposite tabelle l'articolazione stimata del conto economico del servizio.
Tale suddivisione esplicita anche l’attività dell’azienda stessa, che ha come oggetto proprio
l’attività di formazione, orientamento e lavoro. Se il 2009 ha visto la fase di avvio e di crescita
dell’azienda, già in fase di previsione 2010 è evidente che le attività sono state ben delineate e
organizzate. Là dove vi è già uno storico di erogazione di servizi (Formazione DDIF, Formazione
continua, corsi liberi e servizi amministrativi al lavoro) si prevede di proseguire, di ottimizzare e
di consolidare l’esistente; mentre si prevede di incentivare l’attività di apertura di nuovi servizi
formativi e servizi al lavoro che hanno già trovato inizio e spinta nel 2009.
Se ne dà segnalazione di alcuni per sottolineare l’importanza del lavoro aziendale intrapreso in
termini di efficientamento e di relazioni territoriali:
Area Formazione:
-
Progetto Eccellenza
-
Orientamento
-
Apprendistato
-
Progetti di Cooperazione internazionale
-
Progetti nel campo socio-sanitario;
Area Lavoro:
-
Orientamento
Pagina 47
Piano Programma 2010
-
Doti lavoro
-
Interventi doti ammortizzatori sociali
-
Servizi crisi aziendali
-
Sportelli lavoro per i Comuni del territorio
Senza dimenticare le attività trasversali di erogazione di doti formazione per l’area lavoro,
attività di raccordo con i Piani di Zona del territorio e progetti di orientamento.
DATI PREVISIONALI 2010
RICAVI D'ESERCIZIO
A.1
A.5
AREA SERVIZI FORMATIVI
%
Ricavi delle prestazioni
1.752.000
48%
Altri ricavi e proventi
1.910.996
52%
TOTALE RICAVI
3.662.996
COSTI D'ESERCIZIO
B.6
Costi per materiali didattici e di
consumo
B.7
Costi per servizi (incluso costo personale
dedicato alla produzione dei servizi)
B.8
B.9
B.10
B.14
64.000
2%
2.532.512
83%
12.500
0%
434.168
14%
Ammortamenti e svalutazioni
0
0%
Oneri diversi di gestione
0
0%
Costi per godimento beni di terzi
Costi di personale (amministrativo)
TOTALE COSTI
3.043.180
Pagina 48
Piano Programma 2010
RICAVI D'ESERCIZIO
A.1
A.5
AREA LAVORO
Ricavi delle prestazioni
810.700
46%
Altri ricavi e proventi
952.317
54%
TOTALE RICAVI
1.763.017
COSTI D'ESERCIZIO
B.6
Costi per materiali didattici e di
consumo
B.7
Costi per servizi (incluso costo personale
dedicato alla produzione dei servizi)
B.8
B.9
B.10
B.14
12.000
1%
1.474.196
84%
4.000
0%
270.193
15%
Ammortamenti e svalutazioni
0
0%
Oneri diversi di gestione
0
0%
Costi per godimento beni di terzi
Costi di personale (amministrativo)
TOTALE COSTI
RICAVI D'ESERCIZIO
A.1
A.5
1.760.389
AREA AMM.VA E DIREZIONALE
Ricavi delle prestazioni
0
Altri ricavi e proventi
0%
858.461 100%
TOTALE RICAVI
858.461
COSTI D'ESERCIZIO
B.6
Costi per materiali didattici e di
consumo
B.7
Costi per servizi (incluso costo personale
dedicato alla produzione dei servizi)
Pagina 49
4.500
0%
419.000
30%
Piano Programma 2010
B.8
B.9
B.10
B.14
Costi per godimento beni di terzi
0
0%
Costi di personale (amministrativo)
906.091
65%
Ammortamenti e svalutazioni
55.150
4%
0
0%
Oneri diversi di gestione
TOTALE COSTI
1.384.741
RICAVI D'ESERCIZIO
A.1
A.5
TOTALE AFOL
Ricavi delle prestazioni
2.562.700
41%
Altri ricavi e proventi
3.721.774
59%
TOTALE RICAVI
6.284.474
COSTI D'ESERCIZIO
B.6
Costi per materiali didattici e di
consumo
B.7
Costi per servizi (incluso costo personale
dedicato alla produzione dei servizi)
B.8
B.9
B.10
B.14
Costi per godimento beni di terzi
Costi di personale (amministrativo)
Ammortamenti e svalutazioni
Oneri diversi di gestione
TOTALE COSTI
80.500
1%
4.425.708
72%
16.500
0%
1.610.452
26%
55.150
1%
0
0%
6.188.310
Pagina 50
Piano Programma 2010
Il suddetto CE può anche essere mostrato in maniera diversa al fine di evidenziare la capacità
dell’azienda di remunerare tutti i fattori che partecipano al processo produttivo e in particolare
per conoscere il margine operativo che esprime il risultato della gestione caratteristica al netto
delle componenti finanziarie, straordinarie e fiscali. Più specificamente:
•
Il costo del personale che costituisce la parte del valore aggiunto che contribuisce a
pagare il personale dipendente
•
Gli ammortamenti e le svalutazioni che costituiscono la quota di valore aggiunto per
costituire i cespiti aziendali
•
Gli oneri finanziari che misurano la remunerazione dei finanziamenti di terzi;
•
Gli oneri fiscali che misurano la remunerazione da riconoscere allo Stato
•
Il risultato di esercizio che misura quella parte del valore aggiunto che dovrà essere
riconosciuta ai soci come remunerazione del capitale investito.
In particolare, la tabella seguente riporta nel lato destro le voci del CE sintetico e nel lato
sinistro il CE riclassificato per l’analisi reddituale.
CONTO ECONOMICO
CONTO ECONOMICO CIVILISTICO (sintetico)
RICLASSIFICATO
Valore della produzione
Costi esterni di gestione
A)
1
Ricavi delle prestazioni
A)
5
Altri ricavi e proventi
B)
6
Costi per materiali didattici e di consumo
B)
7
Costi per servizi (incluso il costo del personale dedicato alla
produzione dei servizi)
B)
8
Costi per godimento di beni di terzi
B)
14 Oneri diversi di gestione
Costo del Personale
B)
9
Ammortamenti e svalutazioni
B)
10 Ammortamenti e svalutazioni
Costi del personale (amministrativo)
In tal caso il Conto Economico assumerà la seguente forma:
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Piano Programma 2010
CONTO ECONOMICO ANALISI
2010
REDDITUALE
Valore della produzione (a)
Costi per acquisti
Costi per servizi (incluso il costo del personale
%
6.284.474,00 100,00%
€ 80.500,00
1,28%
€ 4.425.708,00
70,42%
€ 16.500,00
0,26%
dedicato alla produzione dei servizi)
Costi per godimento di beni di terzi
Totale costi esterni (b)
€ 4.522.708,00
71,97%
Valore aggiunto (a-b)
€ 1.761.766,00
28,03%
Tot. Costo del personale
€ 1.610.452,00
25,63%
Margine operativo lordo
€ 151.314,00
2,41%
Costi del personale (amministrativo)
Ammortamenti e svalutazioni
€ 1.610.452,00
€ 55.150,00
0,88%
Totale Amm. e svalutazioni
€ 55.150,00
0,88%
Reddito Operativo
€ 96.164,00
1,53%
Risultato area finanziaria
€ 0,00
0,00%
Risultato area atipica
€ 0,00
0,00%
Totale aree non operative
€ 0,00
0,00%
Reddito prima delle imposte
€ 96.164,00
1,53%
Imposte sul reddito
€ 96.164,00
1.53%
€ 0,00
0,00%
Risultato d'esercizio
Pagina 52
Piano Programma 2010
IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI
IMPIANTO SISTEMA INFORMATICO
Il responsabile dei sistemi informativi ha definito il progetto dell’implementazione del sistema
informativo rispondente alle necessità di Afol ed in linea con quanto previsto dal Contratto di
Servizio.
Il trasferimento in carico alla nuova Provincia di Monza Brianza ha però rallentato le attività di
costruzione del sistema informativo poiché questo deve necessariamente essere in linea con
quello provinciale. Si cercherà di accelerare l’acquisto dei server e di quanto necessario per la
costruzione della rete aziendale e si prevede di investire ulteriori finanziamenti per tali scopi.
Sarà inoltre necessario implementare e rendere omogeneo e in linea con le attività di cui sopra,
il sito internet costruito per dare informazioni agli Stakeholders dell’azienda e per la
pubblicazione di atti obbligatori per legge.
Costo: € 60.000=
MOBILI E ARREDI PER UFFICI E AULE
E’ prevista una revisione dei banchi e delle sedie delle aule scolastiche al fine di acquistarne di
nuovi nel caso in cui quelli esistenti non siano più idonei ai fini della sicurezza o siano
gravemente danneggiati. Tali acquisti hanno una ricorrenza annuale a causa della intensa usura
di questo tipo di arredi.
Nell’anno 2010 è prevista anche la predisposizione di aule e spazi nuovi per i CFP “Pertini”,
“Terragni” e per la sede Afol, i quali necessitano di arredi (banchi, scrivanie e mobili d’ufficio)
equamente distribuiti per un costo di € 20.000= (inseriti in bilancio e suddivisi per centro di
costo).
Costo: € 20.000=
CABINA A SPRUZZO PER LA DECORAZIONE
Per le attività didattiche di decorazione, si rende necessario attrezzare il laboratorio di
decorazione del CFP “Terragni” di Meda con una cabina a spruzzo. Tale laboratorio è utilizzato
sia da allievi di prima formazione, dagli allievi del Progetto Eccellenza e dagli adulti dei corsi di
formazione continua e permanente.
Costo: € 30.000=
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Piano Programma 2010
PIATTAFORMA PER ATTIVITÀ SPORTIVE
Il CFP “Pertini” di Seregno non ha spazi adeguati per far praticare attività sportive gli allievi, e
da anni affitta l’uso di palestre presso altre scuole. Ciò ha sempre comportato problematiche di
tipo organizzativo, sia per quanto riguarda la quantità delle ore, che la qualità della realizzazione
di tali attività. Il “Pertini” possiede uno spazio particolarmente ampio adibito a giardino e cortile.
In tale spazio, sul retro del CFP, si vuole realizzare una piattaforma di cemento che ospiti un
campo di pallavolo e di basket per permettere attività sportive agli allievi in orario scolastico.
Tale piattaforma verrà realizzata prevedendo già quegli impianti che saranno necessari in un
secondo momento per la costruzione di una palestra di tipo gonfiabile.
Costo: € 50.000=
BENI STRUMENTALI
Sono previsti acquisti di piccole attrezzature di valore inferiore ad € 516,46 nelle diverse unità
organizzative dell’azienda pari ad un valore complessivo di € 15.000=
Costo: € 15.000=
RISTRUTTURAZIONE IMMOBILE
Dopo che si è resa operativa la struttura dal punto di vista amministrativo, logistico,
organizzativo e gestionale, con l’insediamento e l’operatività degli uffici istituzionali e della
direzione generale, dovrà proseguire la razionalizzazione degli spazi degli uffici amministrativi
e la predisposizione degli spazi per le attività aziendali: interventi di suddivisione delle aule
didattiche con pareti e di organizzazione degli uffici a seguito della riorganizzazione aziendale
avvenuta nel corso del 2009. A tale proposito è stato previsto un sopralluogo per redigere una
relazione dettagliata delle soluzioni possibili e dei relativi costi da sottoporre anche alla
approvazione della Provincia di Monza Brianza, proprietaria dell’immobile.
Costo: € 50.000=
SISTEMA INFORMATICO AREA LAVORO E CONTROLLO DI GESTIONE
Si è adottato un sistema unico per la gestione didattica dei servizi formativi e per la gestione
amministrativa e contabile dell’azienda, ma sarà necessario proseguire l’attività di
implementazione del sistema per la gestione anche dei servizi al lavoro e del controllo di
gestione.
Costo: € 10.000=
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