Introduzione Letizia Tomassone L’importanza del pensiero di Mary Daly, una teologa che si pone ai margini e in forte critica rispetto alla teologia cristiana, è il dato da cui partono le riflessioni di questo libro. La sua elaborazione di linguaggi nuovi, il suo andar oltre la critica femminista alla teologia patriarcale, il suo creare un immaginario legato alla libertà delle donne e alla loro trasformazione in un ritrovato equilibrio nei confronti della natura e degli animali. Tutto questo e molto altro rendono Mary Daly preziosa per il cammino delle teologhe cristiane e delle donne in generale. Questo libro vuol essere un contributo che introduce e invoglia alla lettura dei suoi testi, a volte intraducibili, in molti casi essenziali per analizzare la violenza contro le donne che soggiace al cristianesimo. L’affermazione di Mary Daly più conosciuta e ripetuta non ha però bisogno di grandi spiegazioni, e apre già da sola un grande squarcio nella narrazione cristiana: «Se Dio è un uomo, allora l’uomo è Dio». Questo volume è frutto di un convegno tenutosi nel maggio del 2010 in onore di Mary Daly – dopo la sua morte avvenuta il 4 gennaio dello stesso anno – presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, e con l’apporto del Coordinamento delle Teologhe Italiane. Il titolo del convegno, e del libro, si rifanno all’articolo con cui Luisa Muraro ha dato conto del percorso di Mary Daly, pochi giorni dopo la sua morte1. 1 Luisa Muraro, Si è spento il vulcano nel vulcano. La scintilla di Mary Daly, «Il Manifesto», 6 gennaio 2010. 3 Di questo vulcano e della Ginergia (energia femminile trasformativa e visionaria) che hanno mosso Mary Daly nella sua vita e nella sua opera questo libro vuole dar conto. Leggendo i vari interventi veniamo investite anche noi da quella stessa forza di piegare il linguaggio e il mondo ad un presente/futuro arcaico in cui sia possibile danzare con l’universo la danza dell’armonia cosmica, abbandonando il mondo illusorio del patriarcato. Nel primo intervento la filosofa Chiara Zamboni riprende i suoi studi su Mary Daly, Françoise Dolto e Judith Butler, dal punto di vista dell’invenzione della lingua e della sua capacità di creare il mondo. Zamboni legge il percorso di Daly seguendo il filo di quella attrazione data dalla brama di sapere che permette la trasformazione e la contaminazione del desiderio di essere. Segue l’intervento di Luciana Percovich, appassionata cultrice di Daly, autrice di molte traduzioni di suoi testi, con cui ha introdotto anche materialmente questa teologa post-cristiana nel movimento delle donne in Italia. In questo suo intervento Percovich propone un testo di Daly e introduce l’elemento affatto marginale della sua radicalità lesbica e della Ri-membranza della pienezza d’essere delle Donne Selvagge. Segue un saggio della teologa protestante Elizabeth Green che mostra quanto l’elaborazione teologica di Daly sia stata importante per le teologhe protestanti italiane, nella critica della Trinità, della violenza, del falso neutro universale attribuito a Dio, e nella costruzione di una visione che permetta la trasformazione, basandosi sulla sorellanza. A partire dal contesto della teologia protestante vi sono altri due contributi: quello di Letizia Tomassone che affronta le critiche di Mary Daly alla cristologia e l’attesa della Seconda Venuta delle Donne, portatrice di contenuti e movimento d’essere contrapposti alla visione cristiana patriarcale. L’altro contributo protestante è di Daniela Di Carlo, che presenta la visione del mondo nuovo sperimentato con un salto tem4 porale da Mary Daly nella sua visionarietà e nella sua esperienza di vita. La teologa cattolica Lucia Vantini mostra come il pensiero di Mary Daly non sia quasi neppure preso in considerazione dai teologi italiani, mentre è uno dei materiali di costruzione usato, a volte anche in modo critico, dalle teologhe cattoliche di area anglofona che segnano la riflessione su Dio anche in Italia. Inoltre Vantini mette al centro dell’attenzione il dibattito sull’essenzialismo del pensiero di Daly. Segue l’intervento di un’altra teologa cattolica, Cristina Simonelli. Lei tenta una connessione trans-temporale con Mary Daly, regalandoci pianto e riso sulla condizione delle donne che possono fare un salto e creare un nuovo tempo. A questi interventi si aggiunge una bibliografia degli scritti di Mary Daly. Molti testi critici che partono dal suo pensiero sono citati nelle note dei diversi interventi a piè di pagina. Rimandiamo volentieri a queste note per altri approfondimenti, che rendano capaci di immaginare e sperimentare un mondo che vada “al di là” della violenza contro le donne, “al di là” del patriarcato, “al di là” della cancellazione d’Essere delle donne. 5