Unità Locale di NAPOLI Titolo: Utilizzo di fonti amministrative per la individuazione e l’analisi di aree economicamente omogenee Responsabile della ricerca: Prof. Claudio Quintano Università degli Studi di Napoli “Parthenope” Tel 081.5522588 e-mail: [email protected] Partecipanti Cognome e nome Quintano Claudio Castellano Rosalia Romano Antonio D’Agostino Antonella Broccoli Marco et altri Giuseppe Garofalo Ente di appartenenza Università Studi di Napoli “Parthenope” Università Studi di Napoli “Parthenope” Università Studi di Napoli “Parthenope” Università Studi di Napoli “Parthenope” Telefono Indirizzo e-mail 081.5474562 [email protected] 081.5474561 [email protected] 081.5474565 [email protected] 081.5474914 [email protected] ISTAT 06.46731 [email protected] ISTAT 06.46736150 [email protected] Programma della ricerca L’obiettivo dell’U.O. di Napoli è l’identificazione di aree omogenee all’interno della regione Campania sulla base degli indicatori contenuti nella banca dati gestita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. La individuazione di aree omogenee sulla base di una molteplicità di indicatori ha ormai una letteratura piuttosto consolidata nella quale si può rintracciare un insieme di metodi statistici e un iter di analisi che appare condiviso da molti autori. Il progetto di ricerca qui presentato ripercorre le tappe principali di tale iter precisandone le modalità di esecuzione. 1. FASE 1: Acquisizione della banca dati ANCI. Il primo passo e’ ovviamente costituito dalla acquisizione dell’insieme di indicatori su cui fondare la ricerca di aree omogenee. L’acquisizione della banca dati ANCI ha modalità molto semplici, si tratta di avanzare una motivata richiesta e pagare un contributo all’associazione per ottenere un CD con i dati comunali relativi all’intero territorio nazionale per gli ultimi 3 anni. 2. FASE 2: Valutazione del contenuto informativo della banca dati. Questa fase è preliminare alla scelta delle variabili da utilizzare per l’individuazione delle aree omogenee, nel senso che si tratta di studiare la struttura di correlazione delle informazioni contenute nella banca dati in modo da evitare ridondanze nella classificazione successiva che generano distorsioni nel raggruppamento delle unità simili. L’obiettivo sarà perseguito utilizzando tecniche di analisi fattoriale al fine di identificare un set di indicatori indipendenti o quasi-indipendenti. Per la verità questa fase non ha una funzione meramente ancillare rispetto alla zonizzazione successiva, essa infatti consentirà di identificare in quale spazio multifattoriale gli indicatori economici a disposizione sono in grado di distinguere le diverse aggregazioni territoriali. 3. FASE 3: L’individuazione delle aree omogenee. Sulla base delle risultanze della fase precedente verranno avviate una serie di sperimentazioni di analisi di raggruppamento al fine di costruire la mappa delle zone omogenee della regione Campania. Si parla di sperimentazioni perché e’ ben noto che le soluzioni che si possono ottenere da una analisi di raggruppamento sono fortemente influenzate dalle scelte che il ricercatore effettua in fase preliminare in merito ad almeno tre aspetti rilevanti: le variabili da utilizzare, la metrica da adottare, l’algoritmo di raggruppamento, il numero di gruppi finali da considerare. In merito a questi problemi la letteratura e’ concorde nell’indicare che non esiste una soluzione generalizzata soddisfacente, cosicché ogni tentativo di zonizzazione attraverso tecniche di raggruppamento si configura come uno studio ad hoc, in cui e’ necessario sperimentare numerose alternative, considerare la loro robustezza e confrontarle con le ipotesi a priori per poter giungere ad una soluzione soddisfacente. 4. FASE 4: Analisi della organizzazione territoriale dell’economia della Campania. Una volta definita una soluzione soddisfacente per la rappresentazione delle aree omogenee, si procederà alla descrizione ed interpretazione delle evidenze ottenute. Bibliografia • • • • • • • • • AGENSUD (1991), “Investimenti per lo sviluppo industriale: industria cuoio e pelli, nei Comuni di Solofra, Montoro Superiore, Montoro Inferiore, Roma” ANCITEL – SIST (2002), “Le misure dei comuni”, Manuale operativo Aniello V. (2002), “Mezzogiorno rivisitato. I distretti competitivi in Campania”, Esi, Napoli Baglioni L. (2000), “La territorialità negli studi di settore”, Tributi, anno XXXV, n.10 Banco di Napoli (2001), “I distretti industriali del mezzogiorno”, Rassegna Economica, n. 1 Gennaio-Giugno Banco di Napoli (2001), “I distretti industriali: normativa, scenario, incentivi allo sviluppo”, Collana Economia e Credito Becattini G. (2000), “Dal distretto industriale allo sviluppo locale. 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