La frattura delle due culture Ana Millán Gasca Testimoni eminenti: Efthymios Nicolaidis Gilberto Scaramuzzo Astre Alta Scuola Roma Tre 2015-2017 Linee di frattura e confini nell’era della globalizzazione Le due culture e la “rivoluzione scientifica”: porre la questione 14.11.16 umane litterae versus scienza-tecnologia-tecnoscienza Il dottor Stranamore (1964) Stanley Kubrick Margin Call (2011) C. J. Chandor Charles P. Snow (1905-1980) Snow, Oxford Dictionary of National Biography Le due culture e la rivoluzione scientifica (1959) [gli scienziati] hanno una loro cultura, intensa, rigorosa, e costantemente in azione, che è fatta in buona parte di argomenti di solito molto più rigorosi, e quasi sempre ad un livello concettuale superiore, di quelli dei letterati[…] Di libri, comunque, ben pochi. E dei libri che per la maggior parte dei letterati sonno come il pane, romanzi, storia, poesia, teatro, quasi nulla. Non che non siano interessati alla vita psicologica o morale o sociale. Nella vita della società sono certamente inseriti più della maggior parte di noi, sebbene a volte io sia incline a pensare che essi vi arrivino piuttosto tardi. Non che siano privi di interessi. Piuttosto, è che nell’insieme la letteratura della cultura tradizionale non sembra loro pertinente a quegli interessi. Naturalmente hanno torto. Ne segue che la loro intelligenza immaginativa è inferiore al dovuto: e di questo sono causa essi stesi. [Snow, Le due culture, ed. it., pp. 13-14] [i letterati] Ma che dire dell’altra parte? Anche gli altri sono impoveriti – forse più gravemente, perché se ne vantano di più. Anche loro, a quanto pare, pretendono che la cultura tradizionale costituisca la totalità della “cultura”, come se l’ordine naturale non esistesse. Come se l’esplorazione dell’ordine naturale non avesse alcun interesse né per il suo valore intrinseco né per le sue conseguenze. Come se l’edificio scientifico del mondo fisico non fosse, nella sua profondità, complessità ed articolazioni intellettuali, la più splendida e magnifica opera collettiva della mente umana. Tuttavia, nella maggior parte, i non-scienziati non hanno la minima idea di quell’edificio. È come se un intero gruppo fosse sordo al tono di un’immensa gamma dell’esperienza intellettuale. Solo che questa sordità non deriva dalla natura, ma dall’educazione, o piuttosto dalla mancanza di educazione. [Snow, Le due culture, ed. it., p. 15] Lavoro in gruppi e condivisione 1) Dove mi colloco, e che rapporti ho con l’“altra cultura” 2) Ha un influsso questa frattura sulla mia formazione? Sul mio futuro operare nel mondo? Al contrario, l’uomo di scienza è leale ai valori dell’intelletto e alla verità (scientifica). Ogni deviazione inconsapevole da essa è errore; ogni deviazione consapevole e volontaria è disonestà, cattiva fede, mistificazione. L’essere precede il dover-essere: qualunque cosa avvenga nel mondo, bisogna sapere che cosa è il mondo; qualunque siano le conseguenze per l’anima, occorre che l’intelletto determini ciò che è vero. Se l’anima ha bisogno di miti o di illusioni, tanto peggio per l’anima [Giulio Preti (1911-1972), Retorica e logica, p. 210] L’unificazione del’Europa come spazio della scienza Efthymios Nicolaidis Institute of Historic Research (Section of Neohellenic Research) National Hellenic Research Foundation Program History, Philosophy & Didactics of Science&Technology hpdst.gr 15.11.16 Le radici Bisanzio, le terre dell’Islam e l’Europa: le vie del sapere Condivisione della riflessione nei gruppi La polemica antiumanista nel Seicento 17.11.16 La polemica antiumanista nel Seicento Parmi, oltre a ciò, di scorgere nel Sarsi ferma credenza, che nel filosof are sia necessario appoggiarsi all’opinioni di qualche celebre autore, sì che la mente nostra, quando non si maritasse col discorso d’un altro, ne dovesse in tutto rimanere sterile ed infeconda; e forse stima che la filosofia sia un libro e una fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orland o Furioso, libri ne’quali la meno importante cosa è che quello che vi è scritto sia vero. Signor Sarsi, la cosa non istà così. La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non si i mpara a intender la lingua, e conoscere i caratteri ne' quali è scritto. E gli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intendern e umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per uno oscuro labirinto. Galileo Galilei (1564-1642) Il Saggiatore La verità: Pirandello, Così è (se vi pare) Gilberto Scaramuzzo Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università Roma Tre 18.11.16 Le radici storiche: persuadere e convincere, opinione e verità, comprensione e spiegazione 19.11.16 ! ! ! ! La retorica, nel nostro senso della parola, differisce dalla logica per il fatto che essa si occupa non di verità astratta, categorica o ipotetica,ma di adesione. Il suo scopo è l’adesione di un uditori determinato a certe tesi […] Perelman, Réthorique et philosophie, p. 18 Un rivolgersi all’uomo concreto, di cui l’intelligenza scientificizzante è solo un momento, ma che è “anche” emozione, volontà, sentimento, intuizione pratica – quell’uomo che vive una vita che è anche, anzi soprattutto bisogno, lavoro, azione, amore e odio, speranza, paura; e nella cui vita conta tutto questo, e tutto questo si esprime in persuasioni che non si possono ridurre, se non eccezionalmente, a prove scientifiche e/o dimostrazioni matematiche. Preti, Retorica e logica, p. 153 Riferimenti bibliografici, in ordine di menzione Charles P. Snow, ed. it. 1975 Le due culture. Prefazione di Ludovico Geymonat, Milano, Einaudi. Charles P. Snow, ed. it.1972, Scienza e governo. L’intervento dei consiglieri scientifici nelle decisioni militari, Milano, Einaudi (ed. originale 1962) Charles P. Snow, 1932 Death under sail (trad. it. Morte a vele spiegate, 1967) Giulio Preti 1968 Retorica e logica, Milano, Einaudi. Michel Blay e Efthymios Nicolaïdis (a cura di) 2001. L’Europe des sciences. Constitution d’un espace scientifique. Paris: Seuil Efthymios Nicolaidis, Science and Eastern orthodoxy. From the Greek fathers to the age of globalization, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 2011. Alain Finkelkraut, 2006, Noi, i moderni, Lindau Riferimenti bibliografici, in ordine di menzione Gilberto Scaramuzzo, 2010. In-tendere. L’umana sophia di Pirandello, Roma, Anicia. Gilberto Scaramuzzo, 2014, Così è (se vi pare). Una lettura pedagogica, Roma, Anicia. Jerome Mazzaro, 1994, Mathematical certainty and Pirandello’s Cosi è (se vi pare), “Comparative Dramma”, 28 (4), pp. 439-445 Henri-Irénée Marrou, 1948, Histoire de l’éducation dans l’antiquité, Paris, Seuil. Werner Jaeger 1944, Die Formung des griechischen Menschen, Berlin-Leipzig, Walter de Gruyter; trad. it. Paideia. La formazione dell’uomo greco, Milano, Bompiani, 2003. Chaïm Perelman, Lucie Olbrechts-Tyteca, 2013, Trattato dell’argomentazione. La nuova retorica, Milano, Einaudi (ed. or. 1958) Chaïm Perelman, 1952, Réthorique et philosophie, Paris. Voce “Erlebnis”, Dizionario di filosofia Treccani, http://www.treccani.it/enciclopedia/erlebnis_(Dizionario-di-filosofia)/ Elaborato finale (per gli studenti che hanno frequentato tre o più lezioni) Nei vari incontri sono emerse una serie di dicotomie: retorica e filosofia, verità soggettiva e verità oggettiva, Razionalità e mimesicità, scienze umane e scienze naturali Scegli una coppia e proponi una tua lettura di convergenze e contrasti, oppure mostra un esempio di "due culture" nel tuo ambito di interesse disciplinare.