Programma San Marcello 28 06 08.pub

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Concerto per il 10° Anniversario di fondazione della
Ass. Musicale “Concentus Vocalis”
Chiesa S. Marcello al Corso - p. S. Marcello Roma
Sabato 28 giugno 2008 - ore 19.30
programma
AVE VERUM CORPUS K618
LAUDATE DOMINUM K339
TE DEUM LAUDAMUS K141
W. A.
Mozart
per coro e orchestra d’archi
per soprano solo, coro e orch.
per coro e orchestra d’archi
( 1756—1791)
CONCERTO in do magg per
CONCERTO n.2 in sol min.
GLORIA in re magg. RV589
Antonio
Vivaldi
oboe, archi, cembalo F.VII-14
per archi: “l’Estate”, da
Le Quattro Stagioni
per soprano e controtenore soli,
coro e orchestra
(1678—1741)
CORALE “OTTAVA NOTA”
della Ass. Mus. dei Castelli Romani
M° del coro Fabio De Angelis
CORO POL. “CONCENTUS VOCALIS” - ROMA
Orchestra “MUSICI LIRIENSES” - SORA (FR)
violino Loreto Gismondi,
oboe Sandro Marchetti
clavicembalo Paola Selci
soprano Oxana Nagornova
controtenore Mario Bassani
direttore Corrado Fioretti
§
§
§
Il concerto verrà eseguito a cori riuniti
Si ringrazia la Corale Ottava Nota per l’entusiastica partecipazione a questo evento
Il Decennale: lettera del Presidente
La celebrazione del decennale del Concentus Vocalis mi dà l'occasione di ritornare
con la memoria agli anni del non facile inizio, quando l'entusiasmo del nostro instancabile Maestro ci portò ad affrontare subito le insidie della prima polifonia veneziana,
quella dei Gabrieli e di Monteverdi. Questa scelta permise però, via via, di acquisire
esperienza consolidando il gruppo; vennero quindi studiate e fatte conoscere composizioni di altri autori meno noti quali Durante, Hassler, Byrd, Tallis, per arrivare in
tempi più recenti alle splendide pagine mozartiane e ritornare infine alla grandiosa
polifonia sacra veneziana di Vivaldi. Tanti i concerti eseguiti nelle chiese e basiliche di
Roma e in molte altre località (Vallombrosa, Firenze, Venezia, Viterbo, Tivoli, Città
della Pieve, Caserta, ecc.), e moltissime le emozioni e le soddisfazioni che vivemmo.
Oggi in seno al Concentus Vocalis è sorto anche un nuovo gruppo, un ensamble che,
guidato da Federico Fioretti, “figlio d’arte” e promettente direttore di coro, si propone
di raggiungere ulteriori ambiziosi traguardi nel campo della musica antica. Ed è questo un segno di crescita e di vitalità.
Con il crescere del nostro coro si è pure cementata l'amicizia dei suoi componenti
sempre più uniti non solo dalla comune passione per la musica ma da veri vincoli affettivi che si evidenziano durante le prove ed i concerti e nelle frequenti occasioni
conviviali, spesso arricchite dalla allegra presenza dei numerosi pargoli delle nostre
coriste. Mi preme sottolineare questo aspetto molto importante: esso prova che la musica corale, in una società divenuta così scarsa di autentici valori di riferimento, può
essere il fertile terreno nel quale coltivare e conservare valori irrinunciabili come l'amicizia e la solidarietà. Anche per questo sono orgoglioso di far parte del Concentus
Vocalis e porgo a tutti un saluto affettuoso e beneaugurante per i futuri traguardi.
Arrigo Rigoni
Il Decennale: lettera del Maestro
Carissimi cantori del C.V.,
sono ormai dieci anni che ho l’onore e il piacere di dirigere il C.V. ed è facile cadere
nella retorica ripercorrendo i tanti momenti unici vissuti insieme a voi: posso ricordare il grande concerto rinascimentale con strumenti d’epoca tenuto a Venezia alla Basilica dei Frari, oppure il concerto in memoria della scrittrice e pittrice Maria d’Avack,
nostra appassionata sostenitrice, o il concerto per il Giubileo tenuto nel Duomo di
Viterbo alla presenza del Vescovo e del Sindaco, o la prima esecuzione pubblica delle
rare Litanie di C. Monteverdi, o la trascinante esecuzione delle Danze Polovesiane di
Borodin.
Momenti bellissimi, ma che non ci fanno dimenticare gli “altri” momenti, quelli meno esaltanti e più faticosi, fondamentali per preparare questi come tutti gli altri concerti che abbiamo affrontato: i momenti delle lunghe ed estenuanti prove settimanali,
i momenti dei dubbi e dei ripensamenti che alle volte serpeggiano sulla buona riuscita di un’opera, i momenti della stanchezza per una lunga giornata di lavoro che appanna i riflessi di voi cantori e del vostro maestro, o dell’ingorgo sul Raccordo che vi
blocca proprio la sera delle prove…
Ma tutto questo è nulla e sparisce di fronte alla consapevolezza di aver contribuito,
passo dopo passo, fatica dopo fatica, alla creazione di questo prezioso patrimonio di
esperienze musicali che si chiama Concentus Vocalis, un gruppo che si è maturato
nelle difficoltà come nei successi, cementato dal prezioso dono dell’amicizia e consapevole che i risultati si raggiungono solo con la costanza e l’umile, quotidiano sudore
della fronte! E’ questo il più bel ricordo dei primi dieci anni passati con voi!
Vi aspetto quindi fin d’ora per celebrare insieme anche il prossimo Ventennale, Dio
volendo... Non mancate!
Corrado Fioretti
Vivaldi e Mozart: due vite a confronto
Mettere a confronto due giganti della storia della musica come Vivaldi e Mozart può essere
cosa a dir poco azzardata: troppa la loro grandezza nella storia della musica del loro tempo,
troppa la differenza di epoca, di stile, e di gusti di ognuno di loro. Ma non per questo non
possiamo tentare almeno di sottolinearne, con alcuni esempi musicali, quale sia stata l’atmosfera nella quale hanno vissuto entrambi, ed è ciò che abbiamo inteso fare preparando il programma di questo concerto.
Vivaldi visse la parte più intensa della sua vita musicale nella Venezia barocca del Settecento, periodo nel quale la potenza economica e politica
della Serenissima era ormai un ricordo lontano. Venezia sopravviveva al
suo mito, crocevia di idee, artisti e viaggiatori richiamati da tutta Europa e
dall’Oriente, città ove l’interesse per le arti era vivo grazie anche alla sua
storica tolleranza e apertura culturale. Ma nulla di più. Egli, immerso in
questa atmosfera, da profondo innamorato della sua città quale era, percepiva con grande dolore che la sua Patria e il sistema politico che ancora la
reggeva erano oramai destinati ad essere cancellati dalla Storia.
In molte sue opere trapela questo sentimento di languida tristezza ed impotenza, ed in particolare nel “et in terra pax” del Gloria RV589, dove il reiterato appello alla pax, più che un
annuncio di speranza per gli uomini di buona volontà é in realtà una forte e disperata invocazione all’Altissimo.
Vivaldi era l’ultimo grande esponente della musica veneziana, acclamato e imitato in tutta
Europa finché visse. Disgustato dai pettegolezzi dei veneziani e trovandosi in difficoltà economiche, dovette sopportare l’amara esperienza di un esilio volontario a Vienna nel 1740
ove si recò per cercare nuovi protettori e finanziatori delle sue opere. Li trovò nella corte di
Vienna e nell’imperatore Carlo VI d’Asburgo che però dopo poco morì, scatenando la Guerra
di Successione Austriaca che costrinse la figlia, la futura regina e imperatrice Maria Teresa a
fuggire in Ungheria.
Questo tragico colpo di sfortuna, oltre ad aver portato all'immediata chiusura di tutti i teatri
viennesi, lasciò il compositore senza protezione e fonti di reddito. Si mantenne, non volendo
più tornare a Venezia, svendendo i suoi manoscritti, finche nel luglio del 1741 morì in povertà e, quasi del tutto dimenticato, fu sepolto in una fossa comune, fatto abituale per chi
non poteva permettersi di pagare per una degna sepoltura.
La sua musica scomparve con lui e nessuno la eseguì per più di due secoli, considerata superata e fuori moda. Per poterla riascoltare abbiamo dovuto attendere sino agli anni della seconda Guerra Mondiale e, grazie al ritrovamento e alla pubblicazione effettuata da un altro
grande veneziano, G.F. Malipiero, di buona parte del suo patrimonio musicale, custodito per
diritto ereditario dalla famiglia genovese dei Durazzo.
Se Vivaldi visse una gioventù tutto sommato tranquilla, malgrado la gracile
costituzione, e dedita agli studi musicali sotto la guida del padre, violinista
presso la Cappella Palatina di S. Marco, Mozart fu invece condizionato dal
suo precoce talento di violinista e cembalista che l’austero padre Leopold,
violinista, compositore di Corte a Salisburgo e ideatore di un innovativo
metodo per lo studio di tale strumento, volle mettere subito a “frutto”. Sotto la sua ferrea guida fu costretto fin dalla tenera età, assieme alla altrettanto dotata sorellina Nannerl di cinque anni più grande di lui, ad esibirsi nei
salotti musicali e nelle corti principesche di mezza Europa. Raggiunse così
una fama straordinaria, quasi da bimbo prodigio, ma quando cominciò a
comporre musica, inizialmente quasi per divertimento, si rivelarono le vere doti di Amadeus,
originale e innovativo nel comporre, riuscendo a coniugare, con grande naturalezza, semplicità espressiva e raffinatezze armoniche.
Mozart, nel 1769 all’età di 13 anni, iniziò un tour di studi in numerose città d’Italia presso i
più famosi maestri e scuole musicali del tempo, viaggio fatto a più riprese ma che fu fondamentale per la sua maturazione artistica, al punto che ad ogni ritorno nella sua Salisburgo,
soffocato dalla severità del conte-vescovo Colloredo la servizio del quale era stato ammesso,
tentò di convincere il padre a trasferirsi a Vienna in cerca di un ambiente più aperto e capace
di apprezzare in pieno il suo genio musicale.
Quando ciò avvenne in maniera stabile nel 1781 la sua fama ottenne la definitiva consacrazione e la sua arte poté esprimersi liberamente. Si può dire che è proprio con Mozart che il
ruolo del musicista nella società comincia a svincolarsi dal servilismo che l'aveva sempre caratterizzato. Non bisogna dimenticare che all'epoca i compositori o i maestri di cappella, sedevano al tavolo insieme alla servitù ed erano per lo più considerati dei semplici artigiani
piuttosto che artisti nel senso moderno del termine.
Grazie alla nuova carriera si stabilisce insieme alla neo sposa Costanze a Vienna, città ricca di
fermenti ma culturalmente assai conservatrice, anche se attraversata dalle menti più innovatrici, contraddizione che sembra appartenere alla sostanza di questa città.
Il 5 dicembre del 1791 si spegne all'età di soli 35 anni una delle più alte espressioni dell'arte
musicale di tutti i tempi. A causa delle avverse disponibilità economiche i suoi resti verranno
tumulati a Vienna in una fossa comune e mai più ritrovati. Le cause della sua morte restano a
tutt'oggi un rompicapo difficilmente risolvibile.
Mozart visse una vita tumultuosa e piena di successi, ma anche di gravi delusioni, determinate da una cronica incapacità di gestire i proventi della sua arte e che lo portarono a morire in
povertà. In questo malinconico destino lo troviamo accomunato a Vivaldi, ed è assai singolare il fatto che, esattamente a 50 anni di distanza, i poveri resti terreni di Mozart trovarono
misera sepoltura probabilmente nello stesso luogo nel quale furono sepolti quelli del grande
veneziano, entrambi affratellati nell’eterna pace dello spirito.
Oggi non ci è possibile pregare sulle loro tombe, ma possiamo onorarli eseguendo o ascoltando le opere immortali che ci hanno lasciato.
<dalla Biblioteca Musicale Concentus Vocalis>
Commento alle opere
W.A. Mozart
Ave verum corpus K618
Scritto per coro misto, orchestra e organo questo celeberrimo mottetto è stato composto da Mozart a
Baden, vicino a Vienna, fra il 17 e il 18 luglio del 1791,ultimo anno di vita, ed è dedicato all'amico Anton Stoll, Kapellmeister della chiesa parrocchiale di Baden, in occasione della festa del Corpus Domini. E' universalmente considerato uno dei maggiori capolavori mozartiani ed uno dei momenti più alti
mai raggiunti dalla musica sacra. Un brano sublime nella sua sinteticità che esprime con accenti dolci
ed accorati il dolore materno davanti al corpo esanime del Cristo, ma anche l'estasi delle voci degli angeli all'apparire trascendente del corpo disincarnato.
Laudate Dominum K339
Composti nel 1780 a Salisburgo per l’arcivescovo Colloredo, i Vesperae solemnes de Confessore, da cui
il Laudate Dominum è tratto, fanno parte delle incombenze che il giovane Mozart doveva assolvere in
virtù delle sue mansioni di Konzertmeister e organista di corte e del Duomo. La suggestiva melodia presentata prima dai violini, poi dal soprano solista e ripresa quindi dal coro, è tra le più famose e riuscite
composizioni mozartiane. E’ una melodia intensa e fortemente espressiva che ricorda nello stile certe
arie solistiche proprie della musica da teatro.
Te Deum K141
Scritta alla fine del 1769 a Salisburgo all’età di 13 anni, troviamo in questa opera una forza dinamica e
una maturità espressiva insospettabile in un ragazzo di così, giovane età. Lo schema dell’opera prevede
un allegro iniziale in tempo quaternario, un breve adagio seguito da un altro allegro in tempo ternario,
e da una doppia fuga finale sul versetto “In te Domine speravi”, secondo la più classica tradizione della
musica sacra. L’organico ridotto dell’accompagnamento strumentale è costruito per gli uffici della Cattedrale di Salisburgo per la quale l’opera fu composta.
A.Vivaldi
Concerto per Violino e Oboe in Do magg. F. VII-14 nei tempi: allegro, adagio, allegro.
Questo concerto rientra nella intensa produzione del periodo più fecondo di Vivaldi quando era impegnato nell’indagare tutte le possibilità armoniche ed estetiche offerte dai più vari strumenti solistici
concertati con un complesso di archi. Ed è tra questa serie di composizioni che J.S. Bach si basò per
perfezionare le sue conoscenze del “concerto all’italiana”, arrivando addirittura a trascrivere per intero
numerosi concerti vivaldiani, che ancora oggi vengono eseguiti in questa diversa versione.
Concerto n.2 in Sol min.“L’Estate”- da Le Quattro Stagioni nei tempi: allegro non molto, adagio, presto, adagio.
Stampate nel 1725 come op. 8 e facente parte della raccolta “Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione”, con le Quattro Stagioni, probabilmente la sua opera strumentale più famosa ed oggi eseguita, Vivaldi affronta il tema dei diversi momenti dell’anno realizzandolo solo con strumenti ad arco, diversamente dalla tradizione che prevedeva per questo tema il ricorso a scenografie, balletti e recitazione.
Gloria in re magg. RV 589
Erano passati ormai dieci anni da quando Antonio Vivaldi aveva assunto l’incarico di maestro di violino presso l’Ospedale della Pietà di Venezia, finché, nell’aprile 1713 e all’età di 35 anni, accadde un
fatto che avrebbe segnato la sua carriera futura: Francesco Gasparini di Lucca lasciava per ragioni di
salute il suo incarico di direttore musicale alla “Pietà” a Pietro Scarpari. Ma costui non era compositore di successo e subito passò a Vivaldi l’incombenza di scrivere le musiche necessarie alle funzioni liturgiche, cosa che costituì per lui la prima grande occasione per dedicarsi alla composizione di numerose opere di musica sacra. Fu proprio in questo periodo (1717) che viene composto il Gloria in re
magg. RV589, il più famoso dei due da lui scritti, che si afferma come una delle opere sacre più interessanti, complete e innovative nella quale riesce a fondere armonicamente nei dodici movimenti che
la compongono arie solistiche, passaggi corali, accompagnamento strumentale mantenendo viva l’attenzione dell’ascoltatore per tutti i 30 minuti dell’esecuzione.
Il Gloria offre passaggi per coro molto contrastanti tra loro con frequenti ricorsi alla tecnica del fugato
di stile veneziano (5-Propter magnam gloriam, 12-Cum sancto spiritu), che si alternano a passaggi di
profonda drammatica tensione (2-Et in terra pax hominibus) che ritroveremo solo molto tempo dopo
con Mozart.
Le arie solistiche sono tipiche della tecnica vivaldiana del concerto per strumenti e voce, dove la voce
stessa è parte del complesso strumentale.
Una curiosità: la fuga dell’ultimo movimento, (12-Cum sancto Spiritu), che chiude l’opera con un fastoso trionfo dello stile contrappuntistico, è in realtà opera di un altro autore, tale Giovanni Ruggieri
molto stimato a Venezia come compositore lirico, che Vivaldi modificò per adattarlo al proprio
“Gloria”; era questa una prassi abbastanza usuale a quei tempi e considerata affatto riprovevole...
I dodici movimenti della partitura:
1 - Gloria in excelsis Deo
2 – Et in terra pax hominibus
3 – Laudamus te (aria per due soprani)
4 – Gratias agimus tibi
5 – Propter magnam gloriam
6 – Domine Deus (aria per soprano solo)
7 – Domine Fili unigenite
8 – Domine Deus, Agnus Dei (aria contralto e coro)
9 – Qui tollis peccata mundi
10 – Qui sedes ad dexteram Patri (aria per contralto solo)
11 – Quoniam tu solus Sanctus
12 – Cum Sancto Spiritu
<dalla Biblioteca Musicale Concentus Vocalis>
Curricula
Il Coro Ottava Nota é l’espressione piu’ autentica dell’Associazione Musicale dei Castelli Romani
(A.M.C.R.). Il coro nasce nel 1996 e vive da allora sull’entusiasmo dei cantori che partecipano a tutti gli
aventi musicali di volta in volta programmati dall’AMCR; partecipa da 4 anni alla Messa degli Artisti nel
periodo Natalizio presso la Chiesa di S. Maria in Monte Santo a piazza del Popolo a Roma; ha collaborato
per diversi anni presso le filiali della BNL per Telethon, partecipa ad eventi importanti diretti dall’AMCR
come lo spettacolo “La parola ed il canto” con un programma di brani rinascimentali inediti, su testi danteschi e michelangioleschi, aprendo con esso il “Festival delle Ville Tuscolane” nel 1998 e nel 2001 con la
prima esecuzione assoluta del Singspiele “Claudine von Villa Bella”, tratto dall’opera di Goethe su musiche
di Schubert. Organizza concerti con repertorio rinascimentale, barocco, classico e sacro nell’area romana.
Fabio De Angelis si è diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze e in Didattica della Musica presso il Conservatorio "O. Respighi" di Latina. Ha seguito gli studi universitari presso la Facoltà di Filologia e Paleografia Musicale a Cremona. La sua attività si svolge prevalentemente con cori di voci bianche e cori giovanili; dal 1995 svolge opera di diffusione della musica
corale presso diversi Istituti Scolastici presso il Liceo "Volterra" di Ciampino e il Liceo "Touschek" di Grottaferrata, il 1° Circolo Didattico di Albano, da cui sono nate realtà Corali che svolgono attività concertistica: il "Piccolo Coro G. Rossini" e il "Coro Diapason". Si è perfezionato con i Maestri A. Horvath, per il metodo Kodàly, L. Di Segni e K. Hogset. Ha pubblicato diversi brani per Voci Bianche per Acciai ed Edizioni
Musicali Europee. E' stato ideatore e promotore del Festival per Cori Giovanili "Giovani In...Canto". Dopo
aver guidato i Cori "Terrae Limen" e "Chorus 2000", dirige il Coro "Ottava Nota" dal 1998.
Il Coro Polifonico Concentus Vocalis nasce a Vallombrosa (FI) nell'agosto del 1998, in occasione di
un concerto tenuto nell'omonima Abbazia cistercense al termine di un convegno sulla Policoralità della
Scuola Veneziana del Cinquecento. Fin dalla fondazione si dedica alla riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale dell'età rinascimentale e barocca, specie di autori oggi poco eseguiti. Già a partire dal 1999 ha tenuto concerti in varie località d’Italia, quali Vallombrosa, Firenze, Viterbo, Venezia, Tivoli, Città
della Pieve (PG) e Caserta, Aprilia, Ardea. Ha poi partecipato a manifestazioni e rassegne su invito di Enti
e Associazioni musicali svoltesi presso numerose basiliche di Roma. In occasione della Giornata della Memoria 2004 ha allestito, per conto del Municipio XII del Comune di Roma, la manifestazione artistica di
pittura, letteratura, musica e immagini “Quando l’Arte racconta la Shoah”. Il Concentus Vocalis è membro
della Ass. Regionale Cori del Lazio (ARCL), della Consulta della Cultura del Mun. XII, e dal 2000 si è costituito in associazione senza fini di lucro.
Corrado Fioretti, nato a Roma nel 1945 e musicista per passione e per diletto, esordisce come direttore
di coro nel 1993 fondando presso la parrocchia S. Maria della Consolazione il coro giovanile Canticum Novum. Con questo esegue in concerto tra l’altro, il Gloria RV589 di A.Vivaldi, la Missa Brevis di F.J. Haydn,
la Messa in re magg. di A. Dvóràk, il Requiem di G. Puccini. Nel 1994 istituisce la rassegna di canto corale
Primavera Polifonica Tre Pini. Partecipa a seminari e convegni tenuti dai musicisti J.Demby (FI) e
R.Guerrini (RM), G.Acciai (MI), C.Høgset (Oslo) perfezionandosi nella prassi esecutiva rinascimentale e
barocca. Nel 1998 fonda il Coro Polifonico Concentus Vocalis, di cui è direttore artistico, con il quale esegue un repertorio prevalentemente rinascimentale e barocco. E’ inoltre attivamente impegnato nella promozione della pratica corale come membro del Consiglio Direttivo della ARCL (Ass. Reg. Cori del Lazio),
L’ orchestra Musici Lirienses nasce nell’anno 2003 all’ interno dell’ass.musicale “Liri Ensemble” di Sora,
è formata da musicisti che collaborano con istituzioni concertistiche e orchestrali come: Orchestra della
RAI, Filarmonici di Roma, Giovanile Italiana, la Youth World Orchestra, l’Orchestra Novecento. Recentemente è stata invitata ad eseguire in prima mondiale musiche di Jose Garcia presso l’ambasciata del Brasile in Roma, riscuotendo notevole successo. Ha tenuto tournée in Francia e ha al suo attivo incisioni sia di
musica sacra sia musica barocca con particolare interesse per il compositore A. Vivaldi. Svolge intensa
attività concertistica proponendosi come fine quello della divulgazione musicale nel territorio.
Oxana Nagornova, di famiglia russa, nasce nel 1973 a Chishinàu (Repubblica Moldova) e fin da bambina si dedica al canto corale. Entra a far parte del coro giovanile “Speranza” con il quale effettua tournée in
diverse città dell’Unione Sovietica. Dal 1990 al 1996 studia canto presso l’Accademia di Musica “U. Musicescu” di Chishinàu e nello stesso periodo entra a far parte del Coro del Teatro Nazionale dell’Opera della
Moldova con il quale esegue in patria, in Italia e in diverse città d’Europa, un repertorio lirico di opere di
Verdi, Puccini, Rossini e Tchaikowskij. Trasferitasi stabilmente a Roma, nel 2005 entra a far parte del Coro
Polifonico Concentus Vocalis dove esegue un repertorio principalmente rinascimentale e barocco.
Mario Bassani, laureatosi in Storia della Musica a "La Sapienza", ha iniziato gli studi da controtenore
nel 1995 con S. Allegrini. Si è Diplomato sia in Canto sia in Insegnamento Vocale presso il Conservatoire
de Musique de Neuchâtel con Rosa M. Meister, e in seguito si è perfezionato in Musica Rinascimentale
presso la Scuola d’Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Ha raffinato la sua tecnica vocale ed interpretativa studiando con C. Cavina, R. Invernizzi ed E. Kirkby. Si è così specializzato nel repertorio vocale rinascimentale, barocco e tardo barocco, cosa che gli ha permesso di svolgere attività d’insegnamento vocale
presso diverse organizzazioni musicali sia in Italia sia in Svizzera. Ha partecipato ai più importanti festival
barocchi in Italia ed all’estero, interpretando ruoli solistici in importanti rappresentazioni. Attualmente collabora con ensemble barocchi italiani e stranieri ed è parte integrante dell’organico solistico d’importanti
istituzioni fra le quali il Teatro La Scala di Milano e la casa produttrice canadese Le cirque du soleil. Ha preso parte a diversi spazi musicali e culturali teletrasmessi dalla Rai e da molteplici emittenti locali, ed ha
inciso per note case americane, per la casa Svizzera Meister Music e per le italiane Terzo millennio e La
bottega discantica, La Pandream. Ha insegnato Storia della Tecnica Vocale presso l’università di “Tor Vergata” in Roma, e Tecnica Vocale Applicata presso la Terza Università di Roma.
L’oboista Sandro Marchetti, si è brillantemente diplomato Conservatorio di Musica L. Refice di Frosinone, sotto la guida del M° Bruno Incagnoli. Ha collaborato con l’Orchestra O.Respighi di Frosinone, l’Ensamble Cameristico Italiano, l’Euterpe Ensamble e l’Orchestra Sinfonica di Latina.
Con l’International Chamber Ensamble ha effettuato una tournee in Giappone sotto la direzione del M° F.
Carotenuto. Ha inoltre collaborato sia in qualità di solista, sia in qualità di 1° oboe con diverse Orchestre
quali, l’Orchestra Giovani Musicisti di Caserta, l’Orchestra T.L. Da Victoria di Roma. Per diversi anni ha collaborato con la Piccola Orchestra 900 di Roma, con l’Orchestra Prometeo di Roma diretta dal M° S. Genuini
e con l’Orchestra da Camera di Frosinone diretta dal M°A. D’Antò. Attualmente suona col Quintetto di Fiati
“Giovani Musicisti” di Roma e collabora con diverse formazioni cameristiche e sinfoniche. E’membro della
Banda musicale della Marina Militare Italiana in qualità di Oboe e Corno inglese.
Il violinista Loreto Gismondi si diploma brillantemente presso il conservatorio di musica L. Refice di
Frosinone sotto la guida di M. Cervera. In seguito si perfeziona presso l’Accademia di Alto Perfezionamento
in Portogruaro (VE) con il P. Vernikov dal 1994 al 1996. Negli stessi anni risulta vincitore di varie audizioni
per orchestra, tra cui l’Orchestra Sinfonica di Savona, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra Regionale del Lazio. Nel 1998 segue i corsi di perfezionamento per violino solista e musica da camera
tenuti dai maestri K. Bogino, M. Fiorentini e L. Pietrocini, che lo portano a vincere vari premi nazionali e
internazionali tra cui il 1° premio assoluto al concorso tenuto in Roma dall’ Associazione Culturale “Arte
Musica Storia”. E’ primo violino solista in varie orchestre ed ensemble musicali con cui ha tenuto concerti
nei più prestigiosi teatri in Italia e in Europa. Di rilievo il concerto tenuto presso il Teatro Verdi di Trieste
ove ha eseguito il concerto per violino e orchestra del compositore italo-croato Giornovichi. Nell’ anno 2006
vince la borsa di studio offerta dalla Fondazione Arts Academy per la Virtusite in musica da camera, che
gli permette di registrare un CD con musiche di Franck, Mozart, Brahms, Janacek. Nel settembre 2007 su
invito del Ministero della Funzione Pubblica esegue le Quattro Stagioni di A. Vivaldi presso Palazzo Vidoni in
Roma. Sempre nel 2007 è stato invitato a collaborare con l’Orchestra del M° Uto Ughi.
Paola Selci, pianista romana, dopo il diploma presso il Conservatorio di Frosinone L. Refice, ha seguito
corsi di perfezionamento di Musica da Camera con B. Canino e di interpretazione con C. Rosen e con A.
Ciccolini. Ha iniziato gli studi di Clavicembalo con V. Alcalay. Attualmente li prosegue sotto la guida di F.
Brancacci, presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Ha compiuto gli studi organistici con il M° J.Goettche,
organista titolare della Basilica di S. Pietro e con F. Del Sordo. Ha collaborato con compositori di spicco
del panorama italiano, tra i quali E. Morricone e S. Cipriani. Come pianista accompagnatore ha “doppiato”
le voci di Andrea Giordana e Arnoldo Foà. Attiva anche all’estero, si è esibita come pianista in Cina alla
“Beijin Concert Hall” di Pechino, nel R. Unito, e in Provenza. Come Clavicembalista, ha partecipato al Festival di Nettuno nell'anno 2005. In duo con Adelaide Fiorini si è esibita in diverse rassegne in Italia ed in
Canada. Di rilievo la sua partecipazione al Concerto inaugurale della 1a edizione della Rassegna Musicale
"Cori e Suoni alle Rocche" nel settembre 2007, per la quale si è esibita con l'Orchestra d'Archi dell'Associazione Musicale dei Castelli Romani in un raro repertorio bachiano. Il suo impegno musicale, oltre che nella
pratica, si dirige anche verso la ricerca, e questo studio ha portato alla realizzazione dello spettacolo La
parola e il canto, con l’esecuzione di brani rinascimentali inediti, tratti da manoscritti, su testi Danteschi e
Michelangioleschi. Nell’anno 2000 le sue ricerche musicali hanno portato alla 1° esecuzione assoluta dell’opera “Claudine von Villa Bella” tratto dall’opera di W. Goethe su musiche di F. Schubert. Dalla sua fondazione, nel 1996, è Direttore Artistico e docente di pianoforte dell'Associazione Musicale dei Castelli Romani.
La musica è un’arte antica, nata per
esprimere sentimenti e suscitare emozioni.
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Ma è anche un’arte immateriale, diversa dalle
altre dove l’artista ha fissato nella materia,
e per sempre,
il frutto del proprio ingegno.
Il compositore deve quindi affidarsi
ad un interprete
per poter perpetrare nel tempo la sua arte.
Costui ha l’arduo compito di ricreare,
intatte, le emozioni che il compositore
ha fissato per sempre sulla carta.
Senza costui la musica del passato
non esisterebbe più.
E non potremmo più rivivere
quelle emozioni...
Ringraziamo vivamente il Rettore p. Luciano Masetti per averci ospitato
in occasione di questo concerto nella bella Chiesa di S. Marcello al Corso.
il Coro Concentus Vocalis
La storia e i commenti sulle opere d’arte della Chiesa di S. Marcello
possono essere visionati sul sito web:
http://www.romecity.it/Sanmarcello.htm
Si ringrazia l'Associazione culturale CRISMAS - Centro di Ricerca Interdisciplinare nello Sport, nella Musica e nelle Attività dello Spettacolo,
per l’amichevole diffusione pubblicitaria data a questo evento
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Comune di RomaMunicipio XII
Premio per la Cultura 2007
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Coro federato alla
Federazione Nazionale Cori
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Coro associato alla
Ass. Regionale Cori Lazio
Regione Lazio:
Coro riconosciuto A.P.S.
Se ti interessa partecipare alle attività del nostro coro telefona o scrivi a:
Ass. Musicale Concentus Vocalis - 00128 Roma Via C. Morelli 37 - 06 5081021
[email protected] - www.concentusvocalis.it
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