documento preliminare alla progettazione

annuncio pubblicitario
DOCUMENTO
PRELIMINARE
ALLA PROGETTAZIONE
ENTE PROMOTORE
REGIONE LAZIO
CONSULENZA SCIENTIFICA E ASSISTENZA PROCEDURA CONCORSUALE
ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DI ROMA E PROVINCIA
Presidente
Onorevole Nicola Zingaretti
ASSESSORATO INFRASTRUTTURE, POLITICHE ABITATIVE E
AMBIENTE
Assessore Fabio Refrigeri
DIREZIONE GENERALE ASSESSORATO INFRASTRUTTURE,
POLITICHE ABITATIVE E AMBIENTE
direttore ing. Mauro Lasagna
Area Piani e Programmi di Edilizia Residenziale
dirigente arch. Antonietta Piscioneri
Area Interventi di Edilizia Residenziale e Sociale
dirigente dott. Luciano Castaldi
Presidente
arch. Livio Sacchi
AREA CONCORSI
Delegata Responsabile e coordinatrice
arch. Paola Rossi
Segreteria organizzativa
arch. Federica Del Bufalo
Supporto Bando e DPP arch. Vittorio Centioni, arch. Claudia Fabriani
Analisi, documentazione storica e bibliografia
dott. archeologo Samuele Casarin
Supporto giuridico avv. Carlo Tardella
Staff tecnico
arch. Serena De Marsanich, dott.ssa Francesca Forcella
Ufficio Stampa
dott. Fabio Perugia
ENTE BANDITORE
ATER DEL COMUNE DI ROMA
Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale del Comune di Roma
Commissario Straordinario
arch. Daniel Modigliani
Direttore Generale
arch. Claudio Rosi
Dirigente Servizio Nuovi Interventi
arch. Pier Giacomo Tamietto
Responsabile Unico del Procedimento
arch. Oscar Piricò
Coordinamento per le attività del concorso e redazione DPP
arch. Maria Teresa Bruca
Supporto giuridico e redazione Bando
dott.ssa Paola Pellegrino
Supporto Amministrativo
rag. Francesca Caterino
Supporto tecnico e redazione elaborati grafici
arch. Augusto Schiavi (coordinatore), arch. Andrea Sdoga,
ing. Michele Di Lisa, arch. Camilla Galletti, geom. Roberto Vinci,
arch. Erika Maresca - stage “torno subito”
Ufficio Appalti dott. Massimiliano Gozzi, sig.ra Patrizia Primavera
Ufficio Infrastrutture e Reti sig. Vittorio Biasetton
Supporto e aggiornamento sito web
sig. Giovanni Cannoni
Ufficio Stampa
dott. Alessandro Rosati
PROGETTO GRAFICO
IKON ADVERTISING
Elaborazione materiale tecnico
T SPOON
Traduzioni
Akroasis
Fonti fotografiche
foto storiche archivio personale arch.i Roberto Fantastichini - ATER
(copertina, pagg. 19 e 28)
ortofoto S.A.R.A. Nistri (pag. 14)
viste volo d’uccello Google (pag.14)
Andrea Jemolo (pag. 40)
Tutti gli elaborati tecnico amministrativi messi a disposizione per la partecipazione al concorso
sono stati predisposti dall’ATER del Comune di Roma e sono di sua proprietà esclusiva.
Al fine quindi di garantire una adeguata tutela, è previsto per tutti gli elaborati messi a disposizione
dei concorrenti il riconoscimento della fonte attraverso l’indicazione del nome dell’autore (ATER
ROMA) e di ogni altro riferimento necessario e richiesto dalla legge.
2
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
RIGENERARE CORVIALE
Concorso Internazionale di Progettazione
OGGETTO DEL CONCORSO
5
6
7
9
10
11
13
15
17
31
34
36
40
Comprendere e rispettare il passato, proporre il futuro
Rigenerare Corviale - Una sfida per la rigenerazione della città pubblica
Città, storia, pensare e costruire. Un futuro per Corviale
La procedura concorsuale come strumento qualitativo della
rigenerazione urbana
Rigenerazione, sperimentazione e partecipazione
TEMA DEL CONCORSO: CORVIALE
IL CONTESTO STORICO-SOCIALE: EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
NEGLI ANNI ‘70 A ROMA
IL CONTESTO TERRITORIALE IL SISTEMA VIARIO E IL TRASPORTO PUBBLICO L’INSEDIAMENTO RESIDENZIALE
Il Corpo I Il Corpo II
La Trancia H
La segnaletica
I SERVIZI I Nodi Servizi Corviale Centro
CORVIALE OGGI OGGETTO DEL CONCORSO
TEMI PRINCIPALI
A) Rigenerazione del corpo I: accessibilità e circolazione interna,
permeabilità del piano terra, nuovo sistema di distribuzione e
nuove funzioni
B) Programma di partecipazione degli abitanti nelle fasi
progettuali successive
C) Nuovi percorsi esterni e collegamenti con i servizi pubblici
esistenti e previsti
TEMI CORRELATI
D) Masterplan generale
E) Corviale Smart Building
F) Sistema di orientamento
G) Integrazione con interventi artistici
43
PROGRAMMA FINANZIARIO E STIMA DEI COSTI
44
PREMI DEL CONCORSO
E CALCOLO DELLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI
3
OGGETTO DEL CONCORSO
RIGENERARE CORVIALE è un concorso internazionale di progettazione bandito
dall’ATER di Roma – Azienda Territoriale per l’ Edilizia Residenziale del Comune
di Roma - e promosso e finanziato dalla Regione Lazio.
L’obiettivo è quello di conseguire soluzioni e proposte che, da un confronto
aperto al mondo internazionale dell’architettura, siano di riferimento nella
definizione degli indirizzi generali sui temi della rigenerazione urbana che
riaprano una riflessione sulla città pubblica mettendo insieme i temi della città
fisica e sociale.
Il concorso intende raccogliere e selezionare proposte progettuali per
modificare il sistema degli spazi comuni del corpo principale del complesso
edilizio di Corviale per ottenere una nuova e migliore qualità urbana e spaziale
e una migliore vivibilità e sicurezza per gli abitanti, lungo tutti i percorsi
orizzontali e verticali.
È pertanto principalmente da riprogettare l’attacco a terra dell’edificio, che
comprende il piano terreno ed il piano garage, ripensando tutte le connessioni
urbane. Sarà possibile proporre la rilocalizzazione in tutto o in parte delle
cantine e dei posti auto a parità di dotazione. Anche la copertura potrà essere
oggetto dell’intervento per ottimizzare il suo potenziale per la produzione di
energia e diventare risorsa anche di spazi ed attrezzature per usi comuni degli
abitanti e localizzare, eventualmente, le pertinenze spostate dal piano terra.
Si potrà anche intervenire in tutto o in parte nel piano garage per consentire
una migliore soluzione per gli accessi ai corpi scala secondari e la realizzazione
di spazi trasversali di riconnessione. Le aree esterne di proprietà dell’ATER o
nella disponibilità pubblica (viabilità o aree a verde pubblico) possono essere
interessate dal progetto nei limiti delle normative vigenti.
Il progetto non dovrà riguardare gli alloggi ed i successivi lavori saranno eseguiti
senza spostamenti degli assegnatari.
La disponibilità di risorse per una prima fase di lavori, che dovranno comunque
riguardare uno stralcio funzionale compiuto ed esteso all’intero complesso, è
di 7,2 milioni di euro.
Su questo importo verrà misurato il compenso professionale per l’incarico del
progetto definitivo.
Per tutti gli ulteriori interventi previsti dal progetto dovrà essere indicata una
previsione di massima per l’eventuale completamento.
L’ATER, in accordo con la Regione Lazio, potrà approvare un programma per
la rigenerazione totale dell’intero complesso di proprietà, da realizzare in un
adeguato arco temporale e a completamento di quanto previsto dai temi
principali del concorso già finanziati.
4
COMPRENDERE E RISPETTARE IL PASSATO,
PROPORRE IL FUTURO
Arch. Daniel Modigliani
Commissario Straordinario ATER del Comune di Roma
Corviale, progettato all’inizio degli anni settanta per circa 8.500 abitanti,
oggi ospita in un unico edificio 1300 famiglie. È una piccola città nella città.
Le strategie e le modalità d’intervento per la rigenerazione di Corviale hanno
quindi bisogno di una visione urbana e sociale complessiva. Le particolari
specificità dell’edificio, che ha assunto un ruolo simbolico e centrale per
l’intero quadrante, sono anche un importante lascito ed un forte potenziale
per l’immagine della città. Si ha l’occasione per completare un quartiere che è
la immagine realizzata di una idea dell’urbanistica moderna, apprezzato dalla
cultura urbanistica ed architettonica di tutto il mondo. Recuperare la vivibilità
e la sicurezza negli spazi esterni ed interni è un dovere civile per non lasciare al
degrado una eredità di creatività urbana, di qualità architettonica ed infine una
testimonianza di coraggio e di grande impegno costruttivo.
Gli anni trascorsi dalla sua realizzazione hanno però mutato la città, i suoi
abitanti ed hanno modificato la situazione culturale economica e sociale di
gran parte di coloro che oggi utilizzano l’edilizia residenziale pubblica.
Un intervento di recupero anche sociale che possa rendere gli abitanti, che
hanno sviluppato un senso di appartenenza ai luoghi, orgogliosi del loro
quartiere agli occhi della città e del mondo, dopo una generazione di difficoltà.
Si cerca un progetto di risanamento del complesso che abbia una visione
unitaria e che affronti gli interventi necessari senza disconoscere i valori
esistenti e senza paura del nuovo. Si vuole rendere il complesso sicuro, agibile
e funzionale per ottenere una rinnovata bellezza di una parte così importante
della città contemporanea.
Si ricorda che negli anni settanta, dopo l’erogazione di finanziamenti per
la realizzazione di “edilizia sovvenzionata” e definita la localizzazione dei
primi interventi, i professionisti incaricati dall’Istituto Autonomo per le Case
Popolari (I.A.C.P.) della progettazione edilizia furono di fatto i promotori di
significative varianti urbanistiche per la generalità dei piani di zona che erano
stati redatti in gran fretta ed approvati nel periodo intercorso tra l’adozione e
l’approvazione del P.R.G (1962-1965). I nuovi piani particolareggiati vennero
riprogettati utilizzando nuove scale di intervento per il disegno della città, con
l’ambizione di far divenire la residenza economica e popolare un elemento di
condizionamento morfologico della futura espansione urbana.
Corviale rappresenta la concretizzazione di una ricerca sull’habitat che si voleva
porre come alternativa all’inesistenza di qualsiasi modello insediativo presente
in quel settore urbano anche prevedendo all’interno degli edifici residenziali
molteplici funzioni sociali, educative e commerciali, in evidente opposizione alla
disaggregazione esistente tra le abitazioni ed i rarefatti servizi allora presenti
nell’intorno.
L’area interessata dal piano di zona è di circa 60 ettari sulla quale si evidenzia
un solo grande edificio lungo un chilometro all’interno del quale erano previsti
alloggi per 8.500 abitanti, cinque spazi verdi, tre gruppi di servizi, costituiti
da un asilo-nido, una scuola materna ed un gruppo di servizi commerciali ed
un intero piano, il cosiddetto “piano libero”, per botteghe, studi professionali,
attività artigianali, ambulatori e comunque servizi di pubblico interesse; al piano
terra un grande garage garantiva un posto macchina per ogni alloggio. La sua
organizzazione interna era fondamentalmente basata su una articolazione in
cinque unità funzionali e di gestione, ciascuna dotata di una piazza di ingresso,
con servizi di portineria per lo smistamento e per il controllo e di una grande
sala per le riunioni e per le attività sociali ed extra scolastiche. In posizione
centrale, si staccava un edificio in linea, più esiguo rispetto a quello principale,
con lo scopo formale e funzionale di collegamento con la zona residenziale
preesistente, avente al suo interno una strada pedonale con negozi ed al cui
termine era previsto un centro commerciale che doveva rappresentare una
apertura-porta offerta alla città.
Il piano-progetto è stato realizzato in tempo breve, e tutti gli alloggi furono
assegnati. Si è anche tollerata l’occupazione abusiva a fini residenziali del
piano libero. Tutto è avvenuto senza le dotazioni dei servizi, che sono stati poi
completati o riempiti di funzioni nell’arco di tre decenni. Senza un adeguato
servizio di trasporto pubblico e lontani dalla città gli abitanti si sono sentiti
deportati ed abbandonati.
La mancanza di una visione progettuale complessiva e la cronica mancanza
di risorse hanno prodotto quindi sempre interventi parziali e scoordinati. Il
rischio di proseguire nello stesso modo è sempre presente. La ristrutturazione
del piano libero (piani III, IV e V) originariamente destinato a servizi con la sua
riconversione a residenza, è stata un’iniziativa resa necessaria dall’emergenza
sociale. Gli attuali abitanti vivono infatti lì da più di trenta anni e lì si sono
create le loro radici. Si è arrivati alla concreta realizzabilità del progetto, ma è
forse l’esempio più evidente della mancanza di strategia. Infatti si risolvono i
problemi di un centinaio di famiglie, ma non si affrontano neppure i problemi
delle altre 1200.
La grande utopia dei progettisti fu quella di ipotizzare che la pubblica
amministrazione fosse in grado di cambiare radicalmente il proprio standard
realizzativo e gestionale per l’uso comune da parte delle migliaia di soggetti
assegnatari degli alloggi sovvenzionati.
Nei piani di zona, il problema edilizio si è intrecciato con una complessa
normativa: i finanziamenti per l’edilizia residenziale pubblica consentivano di
costruire cubature non residenziali, ma gli uffici pubblici preposti alla gestione
degli alloggi sovvenzionati non avevano un’adeguata competenza né procedure
appropriate per la gestione di locali di proprietà pubblica da utilizzare per
attività commerciali, artigianali o di servizio privato anche con finalità sociali.
Una piccola città richiede piccoli servizi locali, ma questi sono stati eliminati
senza alternative. Oggi il destino dell’ex piano a servizi è irreversibilmente
deciso, ma il problema delle dotazioni dei servizi resta.
Il concorso propone un’ azione autonoma dell’ATER e quindi della Regione
Lazio, ma coordinata con gli altri Enti competenti o interessati, per il rilancio di
un intero settore urbano al confine OVEST di Roma.
Fin dalla sua realizzazione l’Istituto Autonomo per le Case Popolari, oggi ATER,
proprietaria e gestore del complesso, ha affrontato la necessità di un continuo
e progressivo intervento per affrontare i problemi che si sono da subito
manifestati. Una “utopia realizzata” senza assistenza sociale pubblica e senza
servizi comuni, che ha prodotto un gravissimo impatto sulla società insediata,
al quale ancora oggi si deve dare definitiva soluzione.
La qualità urbanistica ed architettonica di Corviale, riconosciuta dalla cultura
mondiale, richiede oggi un nuovo consistente sforzo per riconoscere e tutelare
i valori del progetto e per intervenire anche radicalmente sia sull’edificio che
sul contesto urbano e consentire il suo rinnovo.
Gli Enti pubblici coinvolti sono stati fin dagli anni della prima realizzazione
(1982/1984), oltre l’ATER (ex IACP oggi Ente regionale), il Comune di Roma
(oggi Roma Capitale) ed il Municipio. Lo Stato è intervenuto dalla seconda metà
degli anni ’90 collaborando e cofinanziando programmi specifici (Programma
di Recupero Urbano, Contratto di Quartiere II).
Naturalmente anche il mondo della ricerca e della cultura ha dedicato grande
attenzione a Corviale, producendo significative manifestazioni e pubblicazioni
nel corso degli ultimi anni.
Gli abitanti e le loro associazioni, non solo quelli di Corviale ma quelli dell’intero
distretto, hanno sempre partecipato e partecipano ancora attivamente alla
lotta per il rinnovo di questa parte di città.
Alla domanda di risanamento ed adeguamento edilizio si aggiunge la necessità
di un nuovo modello gestionale che consenta la cura di quello che si realizzerà
5
in accordo e con il contributo degli abitanti.
La possibilità di recupero di strutture emblematiche come Corviale apre
così lo scenario per un confronto con il mondo professionale internazionale
dell’architettura sui temi della rigenerazione urbana non solo dal punto di vista
edilizio, funzionale ed energetico ma anche di ricostruzione dell’identità dei
luoghi e delle comunità.
Poiché Corviale, per dimensioni, densità abitativa e per gli altri peculiari caratteri
– e, fra questi, non ultime la sua forma e la sua articolazione - costituisce,
senz’altro, un singolare pezzo di città pubblica, uno degli obiettivi del concorso
è quello di conseguire, attraverso la sintesi dei temi della composizione fisica
e sociale della città, proposte innovative e soluzioni che possano essere di
riferimento nei processi di rigenerazione urbana anche di altri complessi di
Edilizia Residenziale Pubblica.
Il concorso ha l’obiettivo di utilizzare al massimo le potenzialità espressive,
morfologiche e architettoniche degli edifici residenziali tenendo conto delle
diverse attività culturali, scolastiche, sportive, amministrative e commerciali
esistenti. Si possono prevedere e progettare interventi utili a favorire tutte le
possibili connessioni ed interazioni sia all’interno che all’esterno del piano di
zona, nella consapevolezza che molte funzioni non residenziali previste negli
anni settanta non sono più attuali e che oggi risulta indispensabile assicurare
sia una nuova unitarietà al comprensorio sia la massima permeabilità possibile
tra le attività già presenti e quelle da prevedere in coerenza con le attese degli
attuali residenti.
Il tutto per garantire socialità e sicurezza agli abitanti che da anni attendono di
veder attuati interventi che migliorino la qualità del loro vivere, che eliminino
le attuali condizioni di emarginazione e degrado e che possano restituire a
Corviale la dignità di uno dei migliori quartieri della città.
Si sono svolti, rispettivamente ad ottobre 2012 ed a novembre 2013 due
“forum” ai quali hanno partecipato tutti i rappresentanti delle Istituzioni.
Il “Tavolo di Concertazione Istituzionale per la progettazione integrata di
riqualificazione e rigenerazione urbana del quadrante Corviale nel Comune di
Roma Capitale” avviato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo al fine di operare congiuntamente per una progettazione integrata
di riqualificazione e rigenerazione urbana vuole accogliere idee e proposte
sostenibili in rapporto alla qualità architettonica e paesaggistica e ai valori
sociali e culturali del Quadrante Corviale per farne un laboratorio qualificato sotto
il profilo scientifico e culturale, anche attraverso il confronto internazionale,
nonché stimolante e produttivo per qualità ed efficacia dei servizi offerti alla
comunità territoriale.
In quest’ottica la stesura delle linee guida del concorso ha recepito i contributi
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione
Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee,
l’Università degli Studi di Roma la “Sapienza” - Dipartimento Architettura
e Progetto, l’Università degli Studi del Molise - Dipartimento di bioscienze e
territorio, Roma Capitale - Assessorato all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti,
Roma Capitale-Municipio XI.
RIGENERARE CORVIALE
UNA SFIDA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ PUBBLICA
Arch. Claudio Rosi
Direttore Generale ATER del Comune di Roma
Considerato da alcuni un “mostro” e da altri un monumento della Roma
contemporanea, il Corviale è un complesso di 958 metri di lunghezza, 200
metri di spessore, 30 metri di altezza divisi in nove piani il tutto per un totale
di 750.000 metri cubi di cemento su di un’area edificabile di circa 60 ettari;
dentro questo, che è uno dei più grandi parallelepipedi del mondo, ci sono 1202
appartamenti dove vivono circa “8.500 vicini di casa”.
Progettato nel 1972 da Mario Fiorentino (coordinatore della progettazione)
F. Gorio, P.M. Lugli, G. Sterbini, e M. Valori su ispirazione delle megastrutture
residenziali immaginate 50 anni prima da Le Corbusier; immense macchine
per abitare, che con la loro rigorosa geometria propongono un modello di
abitazione alternativo alla città storica e alle periferie spontanee. Modello,
questo, divenuto praticabile in Italia solo dopo l’approvazione della Legge 167
del 1962 (Piani per l’Edilizia Residenziale Pubblica) da cui derivano, tra gli altri,
le “Vele” di Napoli (1964), il “Biscione” di Genova (1968) e il “Monte Amiata”
a Gallaratese di Milano. A Roma, nello stesso periodo, furono progettati
e realizzati oltre al Corviale, i quartieri di Tor Bella Monaca, Tor Sapienza,
Laurentino 38, Vigne Nuove ed altri. Anni in cui Roma accoglieva 60.000 nuovi
abitanti l’anno e dove 300.000 persone vivevano nelle baracche, sotto gli
acquedotti antichi, o si spingevano verso l’incontrollato abusivismo edilizio che
è stata la piaga della città per tanti anni.
Se usiamo parametri europei per valutare la vivibilità del quartiere, quali la
qualità dell’aria, i parcheggi, il verde, il livello di inquinamento acustico, i servizi
dobbiamo considerare che il Corviale è ai primi posti: è ben collegato, ha una
dotazione di verde sopra la media, ha spazi per i bambini, ha spazi per lo sport
maggiori di altri quartieri a Roma, ha un centro polivalente attrezzato con una
biblioteca, un centro di formazione e orientamento al lavoro, un incubatore
d’impresa ecc.
Si deve pero considerare che la migliore produzione urbanistica degli ultimi anni
si è orientata verso modelli insediativi diffusi; quartieri dove le destinazioni
d’uso sono abilmente mescolate, dove lo spazio pubblico è riconoscibile e fatto
di strade, piazze e giardini dove meno aggressiva è la compressione umana e la
costrizione ad una convivenza forzata, dove la gestione dello spazio costruito
può essere organizzata su scale operative ridotte e maggiormente controllabili.
6
A quasi trenta anni dalla nascita di Corviale, si deve, inoltre, registrare il
fallimento di un modello culturale basato, da una parte, sulla “potenza dello
Stato” che si assume l’obbligo di una assistenza abitativa senza garanzie di
ritorno economico e che deresponsabilizza gli assegnatari da ogni onere,
spese e cura della cosa pubblica e, dall’altra, su una politica abitativa che,
per risolvere il problema della casa, concentra centinaia di storie personali
di disagio sociale e umano in un unico abitato. Un insediamento delle
dimensioni di Corviale, a queste condizioni, risulta, da parte pubblica,
difficilissimo da gestire.
Già dal 1983, durante la procedura di assegnazione delle case, 700
appartamenti furono occupati abusivamente e 150 famiglie si accamparono
sul piazzale dell’edificio; nel 1995 seguirono altre occupazioni abusive
da parte di circa 200 persone della comunità peruviana che fu possibile
sgomberare grazie all’impegno dell’istituto di Studi Latino Americano.
Ancora oggi 127 nuclei familiari (più di 400 persone) occupano abusivamente
l’intero piano libero dell’edificio che era destinato a botteghe, uffici e locali
commerciali spesso sottraendo l’elettricità all’impianto centralizzato e
utilizzando bombole per il gas domestico con gravi pericoli per la sicurezza.
Oggi il Contratto di Quartiere II (CdQII), in procinto di essere realizzato,
permette all’ATER di regolarizzare una situazione di abusivismo, che dura
da vent’anni, e di realizzare 103 nuovi appartamenti da assegnare agli
occupanti aventi diritto.
Si consideri che l’affitto medio è circa 75 euro/mese ad appartamento per
un totale di circa 1.081.000 euro l’anno. A fronte di questo l’ATER affronta
per Corviale una media 1.450.000 euro l’anno di spese per la manutenzione
ordinaria e straordinaria e per il pagamento delle imposte. Insomma, anche
se tutti pagassero l’affitto con regolarità e se l’ATER funzionasse con
efficienza ed economicità si avrebbe una perdita secca di circa 370 mila
euro l’anno. Questo a causa di un insieme sistematico di leggi e regolamenti
che condizionano e determinano i flussi di cassa di questa gigantesca
costruzione.
Questo scenario economico–gestionale di Corviale è solo una piccola parte
della più generale situazione finanziaria dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia
Residenziale di Roma.
L’ATER di Roma ha in proprietà e gestione 50 mila alloggi e circa 3200 locali
non residenziali e una difficile situazione finanziaria contro la quale, negli
ultimi due anni e mezzo, è stata avviata una energica azione di risanamento
economico attraverso la vendita di parte del patrimonio, il recupero della
morosità pregressa, il maggior controllo sulle spese e sugli appalti che sta
dando buoni risultati.
Si consideri che, nell’ultimo anno, più di 400 alloggi sono stati sgomberati da
occupazioni abusive riconsegnandoli al Comune per le legittime assegnazioni
e che, nello stesso periodo ben 200 locali commerciali sono stati liberati e
rimessi in affitto sulla base di bandi di locazione di evidenza pubblica. Questo,
oltre a consentire un notevole incasso consente il rientro nella legalità di tanti
assegnatari che ora pagano con regolarità ristabilendo un rapporto civile tra
azienda e utenza.
Compiamo passi decisivi verso il risanamento consapevoli che, per una buona
azione di governo, occorre affrontare con decisione l’emergenza economica ma
anche guardare al futuro programmando una attività volta alla riqualificazione
del patrimonio e alla sua valorizzazione.
La scommessa dei prossimi anni è proprio adempiere alla missione aziendale di
realizzare nuovi fabbricati di edilizia residenziale con criteri di ecosostenibilità e
di risanare il patrimonio esistente con manutenzioni programmate e processi
di rigenerazione per una più idonea qualità abitativa.
A Corviale, oggi, sono in corso due importanti iniziative:
- Un Contratto di Quartiere (CdQII) in procinto di essere realizzato, finanziato
dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Regione Lazio, attivato
insieme al Comune di Roma, che prevede la spesa di 14 milioni di euro di cui
10 milioni per risanare il piano libero e 4 milioni per la riqualificazione del verde
circostante l’edificio ed il recupero del centro polivalente e del polo scolastico;
- Il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) promosso dal Comune di Roma e
condiviso dall’ATER che ha l’obiettivo di recuperare il rapporto tra l’edificio e la
città, tra Corviale, il suo contesto urbano e i quartieri circostanti.
Il concorso internazionale “Rigenerare Corviale” che stiamo lanciando, con il
sostegno della Regione Lazio, si inserisce in questo quadro di interventi con
l’obiettivo di conseguire soluzioni e proposte che, da un confronto aperto al
mondo internazionale dell’architettura, siano di riferimento nella definizione
degli indirizzi generali sui temi della rigenerazione urbana che riaprano una
riflessione sulla città pubblica.
Con questa rinnovata speranza e attenzione molte persone stanno, da tempo,
lavorando: all’ATER, negli uffici comunali, nelle università, nei luoghi della
cultura e nelle sedi della politica e soprattutto tra i tanti cittadini che vivono
nel quartiere ed hanno sviluppato un senso di appartenenza e si è avviata una
appassionata discussione e un deciso impegno per salvare il Corviale.
CITTÀ, STORIA, PENSARE E COSTRUIRE.
UN FUTURO PER CORVIALE.
Arch. Paola Rossi
Responsabile Delegata area concorsi Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia
Non si può intervenire su un già costruito senza conoscerne la storia. E la
storia del Corvialone, come lo chiamano i più affettuosi, è lunga, importante,
variegata e, soprattutto, non si è ancora conclusa. Anzi, con questo Concorso
di Architettura la Regione Lazio e l’ATER Roma vogliono segnare un importante
momento di flesso intendendo acquisire idee di grande qualità per un
“programma per la rigenerazione totale dell’intero complesso” da attuarsi
nel tempo e per trasformare Corviale da area periferica a città. L’effetto città,
lo sappiamo, è qualcosa di profondamente umano ed impalpabile che non
dipende dalla solidità e funzionalità delle case ne’ solo da un corretto rapporto
tra tutte le componenti che fanno gli spazi abitati ma piuttosto anche da un
quid indefinibile di fantasia e conoscenza: quella del progettista che riesce ad
interagire con le esigenze - usiamo volutamente il termine esigenze in luogo
della parola bisogni - degli abitanti.
Quindi, insieme a tutte le carte, disegni e schemi necessari, approntati
egregiamente dagli uffici Ater, al fine di permettere la migliore comprensione
dei luoghi ed elaborare l’idea di progetto, abbiamo voluto mettere a
disposizione dei concorrenti un elenco molto approfondito di articoli, libri, opere,
filmografia, sitografia e reportage fotografici che negli anni si sono occupati
di questo progetto. Ma non volendo certamente che i progettisti debbano
impiegare tutto il tempo a loro disposizione solo per leggere una letteratura
interessante ma copiosa e spesso contrastante, ne abbiamo voluto elaborare
una sintesi ragionata che sottolineasse i punti più importanti del dibattito
culturale su Corviale, che è sempre vivo nella cultura architettonica : estratti
di critiche favorevoli e contrarie, descrizioni sintetiche dei diversi elementi che
compongono il complesso, diverse proposte risolutive, parallelismi con altri
interventi coevi e similari, quali il complesso di Forte Quezzi a Genova e quello
di Rozzol Melara a Trieste, che hanno in comune con Corviale certamente la
dimensione ma anche l’impostazione urbanistica e le problematiche gestionali;
da ultimo abbiamo selezionato citazioni e descrizioni, anche letterarie,
dell’oggetto Corviale e dell’immagine e delle sensazioni che esso induce nei
visitatori e negli studiosi. E abbiamo voluto soprattutto mettere in risalto
7
alcuni scritti del progettista Mario Fiorentino, da lui elaborati in tempi diversi:
prima della stesura del progetto, durante i lavori di costruzione del complesso
e anche dopo la sua realizzazione, per seguirne l’evoluzione del pensiero.
Speriamo che questo lavoro possa essere d’aiuto ai progettisti perché possano
avvicinarsi con maggiore consapevolezza, ed una sensibilità accresciuta, al
luogo, alla sua storia, al pensiero che lo ha generato, alle sue componenti
anche materiali.
Perché siamo assolutamente convinti che solo una domanda chiara, puntuale,
argomentata, può ottenere risposte altrettanto valide. Ogni Bando di concorso
deve essere perciò chiaro, rigoroso e univocamente interpretabile, supportato
ovviamente da documentazione esauriente e approfondita ma deve essere
corredato sempre anche da studi che inducano il progettista a “pensare” e
“conoscere”. Il grande gesto, l’espressione architettonica saranno quindi frutto
di capacità artistica ma anche di cultura: arte e scienza insieme, questa è
Architettura.
***
Corviale nuovo : 38 professionisti in azione che hanno prodotto in 7 anni
680.900 metri cubi per contenere 8512 abitanti, su un’area complessiva di
60 ettari con una densità territoriale di 140 abitanti per ettaro. Numeri, che
avrebbero potuto produrre anche un complesso e un’immagine del tutto
differenti. La cultura del periodo e le singole menti del gruppo di progettazione
hanno consegnato alla storia questo oggetto amato e odiato intensamente da
molti.
Oggi ci troviamo tutti, Promotore, Banditore, Organizzatori, Consulenti e
Progettisti, a contribuire alla ri-generazione di questo MONSTRUM, come può
definirsi facendo appello all’etimologia latina che evoca qualcosa che stupisce
e crea meraviglia. Indubbio, infatti, che Corviale sia, nella sua immagine
assoluta, certamente unico e irripetibile per concettualizzazione urbanistica,
architettonica e sociale. Per le sue caratteristiche eccezionali ha attirato da
subito l’attenzione non solo del mondo dell’architettura ma anche di molta
dell’opinione pubblica. Amato, odiato, criticato o difeso a spada tratta, visitato
tutt’oggi da delegazioni che giungono da ogni parte del mondo, è diventato
allo stesso tempo un monumento all’architettura utopica alla ricerca della città
nuova e mostro irrecuperabile.
Il progetto rientra nelle ricerche per una nuova dimensione dell’habitat, che si
ponga come radicale alternativa alla dispersione dell’attuale periferia, al ruolo
subalterno a livello di uso e di immagine che riveste nei confronti del centro urbano,
alla disaggregazione tra residenze e servizi e al declassamento sociale che la
caratterizzano. (dalla Relazione al Corviale di Mario Fiorentino, 1972)
Obbiettivi in parte ancora da raggiungere. Questa dunque è la prima richiesta alla
quale dovranno rispondere i partecipanti a questo Concorso. Offrire soluzioni
ri-pensando il sistema organizzativo e di relazioni tra le varie parti funzionali
e tra il tutto e l’intorno è uno dei temi che vengono affidati ai concorrenti
progettisti. Prima fra tutti la ri-progettazione del sistema tra collegamenti
verticali e distribuzione orizzontale e soprattutto l’accessibilità e permeabilità
e vivibilità/sicurezza del piano terra per ricostruire una nuova “strada urbana”
laddove quella pensata in origine è ormai stata superata dagli eventi.
D’altronde questo è il destino degli insediamenti degli uomini: le città crescono,
si modificano e si stratificano, adattandosi alla storia, all’evoluzione dei
costumi, delle società, delle tecnologie e, non da ultimo, delle normative.
E se Corviale è una “città lineare”, come l’ha definita il suo autore e come sempre
hanno sostenuto i suoi progettisti ed i suoi sostenitori, seguirà giustamente
e inesorabilmente le sorti di tutte le città. Trasformazione, integrazione e
stratificazione o adattamento? Sarà questo Concorso a definirne in gran parte
il futuro.
***
A Roma abbiamo il Palazzaccio, come i romani appellano l’edificio in origine
sede del Ministero di Grazia e Giustizia di Roma Capitale del Regno d’Italia,
il Vittoriano, architettura commemorativa dedicata a Vittorio Emanuele Re
d’Italia, denominato Altare delle Patria nel 1921 quando vi furono poste le
spoglie del “milite ignoto” della prima guerra mondiale, e poi c’è il Corviale.
Perché citare insieme queste tre costruzioni così diverse tra loro per forma e
funzione? Sono tre monumenti: alla Patria finalmente riconosciuta il Vittoriano,
alla Costituzione italiana il Palazzaccio, a un’Idea di città e di comunità il
Corviale. Tutti e tre attraenti e inquietanti insieme nella loro massa imponente
e ipertrofica.
Di tutti e tre in epoche differenti e con differenti motivazioni si è parlato di
demolizione.
Tutti e tre sono ancora al loro posto: i turisti fotografano incessantemente il
Vittoriano, un po’ meno il Palazzaccio, gli architetti-turisti vengono da tutte le
parti del mondo per vedere il Corviale e sarebbe interessante intervistarli per
conoscere sensazioni e valutazioni.
Tutti e tre hanno subito trasformazioni e adattamenti: da alcuni anni si può salire
con ascensori panoramici sull’ultimo più alto livello di copertura del Vittoriano,
godendo di un’ennesima stupenda vista di Roma antica e contemporanea; il
Palazzo di Giustizia, che iniziò a dare segni di cedimento già durante la sua
costruzione tant’è che fu ridotto in maniera consistente il numero di sculture
che avrebbero dovuto adornarlo, è stato consolidato e non è più al centro della
vita giudiziaria della capitale; il Corviale ha subito più volte occupazioni più
o meno pacifiche ed oggi la “rue interieure” di lecorbuseriana memoria non
esiste più, trasformata ormai irreversibilmente in un altro piano residenziale.
8
LA PROCEDURA CONCORSUALE COME STRUMENTO
QUALITATIVO DELLA RIGENERAZIONE URBANA
Arch. Oscar Piricò
Responsabile del Procedimento ATER del Comune di Roma
La città contemporanea, specchio dei ritmi accelerati e del mutamento della
società, è segnata dai movimenti sempre più rapidi degli individui che la abitano.
Alcuni segmenti di città, in linea con queste dinamiche sono stati riqualificati,
trasformati per accogliere e soddisfare le esigenze della contemporaneità (exaree industriale, parchi a tema, centri di ricerca); al contrario la periferia sociale,
molto spesso, non è stata interessata da questi cambiamenti.
Pur essendo pienamente inseriti nel contesto urbano, i quartieri di edilizia
sociale rimangono periferie, di scarsa qualità contestuale e ristretto patrimonio
relazionale, definendosi così in una posizione di dipendenza all’interno
delle aree urbane. Inoltre, alcune particolari configurazioni urbanistiche e il
degrado dell’ambiente costruito possono amplificare i processi di esclusione e
l’emergere di comportamenti deviati, comportamenti che a loro volta finiscono
per aggravare la condizione degli spazi pubblici e delle infrastrutture locali.
In questi quartieri si sovrappongono molteplici condizioni di debolezza: la
vulnerabilità dei gruppi sociali che li abitano, la bassa qualità e il degrado delle
tipologie abitative e degli spazi pubblici, l’insufficiente dotazione di risorse e
servizi, la scarsa accessibilità alle opportunità urbane, la presenza di situazioni
di conflitto tra gruppi differenti.
L’analisi dell’edilizia sociale ha evidenziato l’evolversi del problema abitativo.
La constatazione che i quartieri non sono entità immutabili esige il ricorso a
strumenti che permettano la lettura del cambiamento morfologico sociale
e territoriale (ricerca scientifica e aggiornamento dei dati). È sempre più
evidente, infatti, la difficoltà della questione abitativa anche per la diversificata
gamma di bisogni, nuove esigenze ed aspettative di vita della popolazione
contemporanea.
Il concorso internazionale di progettazione “Rigenerare Corviale” vuole
intercettare nuovi modi di ripensare le periferie tenendo conto delle
trasformazioni sociali in atto.
Il Bando identifica una serie di tematiche che i concorrenti dovranno affrontare
in modo innovativo, al fine di proporre delle idee attuabili progressivamente,
tali da garantire un continuo miglioramento delle condizioni abitative.
Per la procedura concorsuale è stato scelto il “Concorso Internazionale
di Progettazione a grado unico”, ai sensi del Capo IV, Sezione III, art. 99 e
segg. del D.Lgs 163/2006 mediante procedura aperta in forma anonima,
finalizzato all’acquisizione di un progetto con un grado di approfondimento di
livello preliminare, coerente con i temi progettuali e le indicazioni fornite nel
Documento Preliminare alla Progettazione e nel Bando.
Nella costruzione del Bando si è tenuto conto della futura sostenibilità
economica degli interventi cercando di individuare degli obiettivi attuabili
singolarmente ed inseribili all’interno di una programmazione triennale.
L’Ente Banditore, per permettere ai progettisti una completa attenzione
alla fase progettuale, mette a disposizione dei partecipanti una esaustiva
documentazione, e prevede, secondo quanto stabilito nel cronoprogramma,
un sopralluogo e la disponibilità a rispondere alle FAQ per chiarire le questioni
di maggiore complessità.
Le proposte progettuali saranno valutate da una giuria di sette esperti sui temi
del concorso, professionisti di fama nazionale ed internazionale, che assicurerà
la qualità nella selezione dei progetti.
Il completamento della procedura prevede la possibilità, da parte degli Enti
Promotore e Banditore, di affidare l’incarico per la progettazione definitiva, volta
alla futura realizzazione dell’opera. Per questo motivo, una delle componenti
della valutazione, oltre alla qualità progettuale, è l’economicità della proposta.
Per sostanziare la reale fattibilità dell’opera, un’ulteriore attenzione è stata
data alla futura realizzazione per stralci funzionali ed autonomi, al fine di
armonizzare l’intervento con i possibili finanziamenti.
Il concorso punta alla rigenerazione dell’intero quadrante, attraverso proposte
e soluzioni innovative che investiranno l’edificio e il suo contesto, è per questo
che viene richiesta la progettazione di un masterplan che, una volta attuato,
potrà essere l’impulso per avviare un sistema di connessioni, fisiche e sociali,
che interesseranno tutta l’area. I progettisti dovranno, infatti, tenere conto dei
problemi legati all’accessibilità e alle connessioni tra le parti, e quindi proporre
una nuova lettura degli spazi aperti, pavimentati e verdi, permettendo un
cambio di scala verso una dimensione a misura d’uomo.
Grazie all’introduzione del processo partecipativo, l’Ente intende coinvolgere gli
abitanti in tutte le fasi della progettazione e realizzazione, al fine di rafforzare
il senso di appartenenza al luogo e il suo valore.
Questo processo di trasformazione del patrimonio di edilizia residenziale
pubblica darà una nuova vitalità al complesso di Corviale agendo, tra l’altro,
sul ciclo di vita dell’edificio e prolungandone la durata attraverso strategie di
efficientamento energetico.
“Rigenerare Corviale” vuol dire quindi riabilitare una parte rilevante della
città contemporanea attraverso l’attuazione di interventi integrati in ambito
architettonico, sociale, economico e ambientale. Il concorso di progettazione
diviene lo strumento attraverso il quale sarà possibile innescare questi processi
virtuosi.
9
RIGENERAZIONE, SPERIMENTAZIONE E PARTECIPAZIONE
Arch. Maria Teresa Bruca
Coordinatrice per le attività del concorso ATER del Comune di Roma
Corviale costituisce uno dei più importanti e simbolici quartieri di edilizia
residenziale pubblica in Italia, e, tra le proprietà dell’ATER, la più nota, la più
paradigmatica, la più studiata nonché la più discussa.
Corviale è stato e continua ad essere una delle più significative esperienze
sull’abitare: un progetto di “architettura radicale”, una grande “macchina”
con pretesa di autosufficienza, abitata da inconsapevoli sperimentatori del
moderno e pensata per sviluppare al suo interno rapporti sociali, soddisfare
bisogni collettivi e rafforzare il senso di appartenenza della comunità insediata.
La sua perifericità e, soprattutto, le sue dimensioni hanno dominato ogni
valutazione e, di fatto, hanno impedito le necessarie analisi approfondite
riducendo, così, i giudizi a sbrigative sentenze di condanna o di apprezzamento.
Il serpentone, il mostro, l’astronave, lo sbaglio lungo un chilometro, solo per citare
i più ricorrenti, sono i termini coniati e usati dai mezzi d’informazione per
marcare l’enorme fabbricato e per proporlo come simbolo di disagio sociale.
Non stupisce, perciò, che l’acceso dibattito culturale e politico attorno a
Corviale, che ha costituito argomento di numerose tribune, sia culminato
anche nell’ipotesi estrema, ma anche sommaria, di condanna alla demolizione.
Ma, come detto, gli attributi applicati quotidianamente a questo edificio
derivano, nella maggior parte dei casi, da una percezione sensoriale, superficiale
e mediatica della struttura; anche se, inevitabilmente, essi continuano, ancora
oggi, a diffondere e ad accreditare la definizione di “mostro” distraendo - e,
talvolta, alienando - l’attenzione e l’interesse dalle le potenzialità che, invece,
la megastruttura esprime per la sua forma fisica e per il semplice fatto di
essere abitata da più di trent’anni.
restano nelle loro case e sono chiamati ad essere protagonisti del cantiere,
senza traumatici allontanamenti.
Il concorso, attraverso un dibattito aperto al mondo internazionale della cultura
urbana e dell’architettura, vuole, infatti, affrontare il tema della rigenerazione
urbana a partire dallo spazio pubblico e con un approccio che non si limiti alla
semplice gestione dell’emergenza, ma che, attraverso una programmazione
e una progettazione condivisa con gli abitanti, da un lato realizzi quello che
sin dagli inizi era stato pensato come elemento vitale del progetto ovvero
l’integrazione di servizi e attività commerciali - anche in autogestione – e,
dall’altro, recuperi il rapporto con la campagna e con la città vicina negato da
alcune scelte formali del progetto originario.
Per la sua forma, la sua estensione e la densità abitativa, Corviale costituisce,
inoltre, un’opportunità di sperimentazione di Smart Building da perseguire,
mediante l’uso di tutte le tecnologie innovative a disposizione, attraverso la
realizzazione di interventi mirati alla ottimizzazione delle reti tecnologiche, alla
riduzione dei consumi energetici fino al recupero e riciclo dei rifiuti.
“Rigenerare Corviale” significa, dunque, agire attraverso un programma
multidisciplinare di breve, medio e lungo periodo la cui concretezza delle
soluzioni si deve misurare con la fattibilità economica nella ricerca dei
finanziamenti anche europei, e con quella sociale attraverso un processo che
ATER dovrà compiere attuando un percorso di condivisione, formazione e
informazione con gli abitanti e tutti i soggetti che operano sul territorio per
facilitare la gestione, la convivenza nel quartiere e riscrivere le nuove regole del
rapporto fra enti gestori ed inquilini.
I temi proposti dal concorso sono stati sviluppati con attenzione alle migliori
pratiche contemporanee e mirano a trasformare l’edificio imparando da chi
lo ha già sperimentato abitandolo, a reinterpretare i caratteri degli spazi, a
valorizzare l’identità dei luoghi, a facilitare la vita collettiva e aumentare le
relazioni interne e col tessuto circostante recuperando, in termini attuali, il
carattere di sperimentazione innovativa auspicato dal gruppo di progettazione
coordinato da Mario Fiorentino. In questa ottica tutte le famiglie che vivono
legalmente la loro condizione di essere inquilini di case di proprietà pubblica,
10
IL CONTESTO STORICO-SOCIALE:
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEGLI ANNI ‘70 A ROMA
IL TEMA DEL CONCORSO: CORVIALE
Negli anni ‘70 il problema abitativo di Roma è una sfida aperta per
l’Iacp locale: da un lato il ritardo rispetto alle altre grandi città italiane,
dall’altro il perdurare da diversi decenni dei baraccamenti vecchi e nuovi
tutt’attorno al nucleo cementificato e lungo le direttrici delle consolari
e delle ferrovie.
Già gli anni ‘60 si erano chiusi in un clima di forte tensione sociale, dove
la radicalizzazione del confronto aveva portato a prese di posizione
spiccatamente ideologiche: la questione casa diventava dunque
terreno di rivendicazioni e di scontro di classe. È del 19 novembre
1969 lo sciopero generale per chiedere a scala nazionale una soluzione
istituzionale al problema abitativo, a cui partecipano attivamente
anche studenti e operai mobilitati dai sindacati.
Nella capitale la carenza di alloggi era aggravata dall’applicazione solo
parziale della legge 167 del 18 aprile 1962, che avrebbe potuto dare
ai comuni la possibilità di operare interventi di grandi dimensioni che
integrassero organicamente funzione residenziale e servizi, creando
così quartieri-città potenzialmente autonomi e autosufficienti rispetto
alle esigenze quotidiane dei residenti.
Il 26 febbraio 1964 viene varato il primo Piano per l’Edilizia Economica e
Popolare (PEEP) che individuava 73 aree (Piani di Zona) in cui applicare
gli strumenti messi a disposizione dalla 167, con una previsione di
711.909 vani: sarà concluso nel 1984 con la realizzazione di soli
273.487 vani.
La risposta parziale perpetra quindi quelle condizioni che già nei
decenni precedenti avevano alimentato sia l’abusivismo edilizio che il
proliferare di “baraccopoli” e “borghetti”.
Emblematico delle modalità di esecuzione del PEEP romano è il primo
dei P.d.Z.: il quartiere pioniere di Spinaceto, realizzato su un’area di
circa 187 ettari di proprietà comunale, per una previsione di 26.000
abitanti. Progettato nel 1965, vede le prime assegnazioni già nel 1969,
quando il nuovo insediamento urbano è dotato anche delle scuole
di diverso grado. Mancano gli altri servizi collettivi, pur previsti nella
progettazione iniziale, a causa di difficoltà procedurali e finanziarie.
Bisognerà attendere i pieni anni ‘70, dopo l’introduzione della legge
865 del 22 ottobre 1971, per rivedere a Roma finanziati progetti di
altri quartieri su larga scala, affidati a nomi di spicco del panorama
architettonico romano. Tali progetti cambiarono radicalmente quanto
originariamente previsto nella prima stesura dei singoli P.d.Z., redatti
nel breve torno di tempo tra l’adozione del P.R.G. nel ‘62 e la sua
approvazione nel ‘65: il PEEP infatti è del 1964.
Il cambio di passo così impresso è ben descritto da Francesco Perego
nel saggio “Un monumento della città teorica”, a presentazione del
volume di Nicoletta Campanella, Roma: Nuovo Corviale. Miti, utopie,
valutazioni. Stato dei servizi, condizioni di vita degli abitanti di un
sistema residenziale della periferia, Bulzoni, Roma 1985:
Il mandato affidato a questi progettisti dal committente era quello di
immaginare interventi “diversi” da quelli tradizionali: quartieri che facessero
dimenticare la mediocrità della produzione Iacp del ventennio precedente
portando finalmente anche a Roma la grande lezione dell’architettura
moderna. Case che non si mimetizzassero nella città ordinaria, ma al
contrario si facessero vedere, proclamando la diversità degli intenti nelle
forme delle geometrie pure a grande scala; che proponessero con forza un
altro modo di concepire l’alloggio popolare […].
È secondo questa logica che nacquero i progetti di Vigne Nuove,
Laurentino e Corviale. Come scrisse anche l’architetto Pietro Barucci su
La Repubblica del 17 giugno 1988,
Sotto la spinta di quello che allora appariva come un “immancabile sviluppo”,
si intraprese con vigore la realizzazione di questi quartieri modello, oggetto
di un programma e di un finanziamento unitari, con intenti largamente
sperimentali, con immensa fiducia nelle capacità di autogoverno di
questa città, nelle pubbliche strutture preposte alla gestione. “NO ai lager
dormitorio, SI’ ai quartieri attrezzati”: questo il motto col quale, dopo il lungo
sonno della GesCal si chiamarono al lavoro gruppi selezionati di architetti in
un clima di rinnovato fervore nel quale ci si confrontava con le esperienze
internazionali, si guardava all’housing britannico, si studiava la tecnologia
francese. Forse per la prima volta nella storia dell’edilizia pubblica italiana
furono progettati e realizzati simultaneamente residenze e negozi, uffici e
centri sociali, scuole materne e asili nido, attrezzature sportive e ricreative.
Ciascuno dei tre progetti proponeva diversi schemi di integrazione, arditi e
complessi, accuratamente elaborati.
Per dirla con Vittorio Vidotto, in un suo intervento - qui in traduzione
- dal titolo Corviale, Rome: Social Issues and Architectural Utopia (IX
International Conference on Urban History, Lione, 27 - 30 agosto 2008):
negli anni ’70 in Italia si assiste a una generale radicalizzazione delle
opzioni ideologiche. ‘Rivoluzione’ è un termine che entra prepotentemente
nel linguaggio corrente della sinistra politica: se era considerato possibile
rivoluzionare il sistema politico, era anche possibile rivoluzionare il sistema
di abitare.
11
Saranno gli abitanti ed i gestori di questi nuovi quartieri ad evidenziare,
con l’esperienza diretta e l’uso quotidiano, le criticità ed i problemi da
affrontare e risolvere.
La critica per lo più oggi si divide fra quanti puntano il dito contro la
volontà demiurgica degli architetti, che crearono spazi totalizzanti
proporzionati alla dimensione del loro ego, e quanti imputano alla
cattiva gestione degli enti pubblici e alla ritardata (talvolta mancata)
realizzazione dei servizi, le difficoltà sociali che si sono fin dall’inizio
manifestate. È lo stesso Mario Fiorentino – che citiamo dall’intervista
rilasciata a Bruno Regni e Marina Thiery in occasione della visita
al Corviale da parte degli studenti del liceo Morgagni – a dirci
esplicitamente
[...] che la scommessa è fatta sul modo in cui sarà gestito Corviale, e cioè
tutta questa esperienza è fatta di architettura e di gestione come tutte le
cose della città, che non sono fatte semplicemente di facciate ma anche
di organizzazione, di servizi, di trasporti, ecc. Quindi, diciamo, la gestione
politica di questa casa è uguale, o ha pari peso, forse ancora maggior peso,
della gestione architettonica, che è la particina che si sono riservati gli
architetti. [...] Se l’inquilino di domani pensa di avere una struttura di tipo
paternalistico in cui tutto gli viene offerto e niente viene dato, è chiaro che
Corviale è destinato ad un fallimento clamoroso, perché evidentemente non
è fatto per una gestione di tipo paternalistico. Se invece i suggerimenti che
sono dati dagli spazi comuni per farne occasione di lavoro comune verranno
utilizzati dagli abitanti, se quindi la gestione di Corviale diventa una
gestione di comunità, allora il discorso diventa importante. Questo, è chiaro,
dipende da una serie di considerazioni non di tipo fatalistico, ma riguardanti
momenti di intervento da parte del Comune, dell’IACP, di assistenti sociali,
di promotori culturali, ecc.
Gli anni in cui si cominciarono ad assegnare i primi alloggi nei complessi di
Vigne Nuove, Laurentino e Corviale erano gli anni ‘70 e i primi ‘80, gli anni
di piombo, degenerazione di uno scontro politico e sociale sempre più
aspro ed esasperato, che irruppe nella quotidianità dei cittadini spargendo
inquietudine e diffidenza. In una Roma spaventata in cui dilagava la violenza,
l’architetto Renato Nicolini, Assessore alla Cultura della giunta Argan, lanciò
- per stimolare la popolazione a vincere la paura uscendo di casa la sera,
per perseguire un nobile intento culturale – la felice iniziativa dell’Estate
Romana. Restavano purtroppo insoluti i problemi legati alla mancanza di
servizi essenziali nelle periferie della città.
Nei decenni seguenti, trascorsi tra occupazioni abusive e sgomberi,
tra incuria e affezione delle seconde generazioni, tra microcriminalità
e comitati di quartiere, tra periodici annunci elettorali e reali fatiche
quotidiane si darà l’avvio al progressivo miglioramento della qualità di
vita nei complessi pubblici della periferia romana degli anni settanta.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
• Abitare la periferia: l’esperienza della 167 a Roma, Camera di Commercio Industria Artigianato
e Agricoltura di Roma, Roma 2007 (S. BALDAZZI, L. BELLICINI, G. BONVINO, E. CAMPANELLI, F.
CAPRARA, T. DUTTO, A. MARTINI, M. MIELI, A. MOSTACCI, R. MOSTACCI, R. PATITUCCI, F. TOSO,
CRESME)
• L. BARBERA, A.I. DEL MONACO, Tre Ipotesi: Falansterio, Corona della Citta, Cerniera/Nodo della città
policentrica, in A.I. DEL MONACO (a cura di), Corviale Accomplished. Uno Studio per Corviale. Funzione
e Disfunzione dell’edilizia sociale, Casa Editrice La Sapienza, Roma 2009, pp. 264-279
• P. BARUCCI, Corviale, Laurentino e Vigne Nuove, in “La Repubblica”, 17/06/1988, riedito in P.
BARUCCI, Scritti di architettura 1987-2012, Clean Edizioni, Napoli 2012, pp. 59-62
• P. DE NARDIS, La condizione sociale abitativa, in F. COCCIA, M.C. COSTANZO (a cura di), Recupera
Corviale: un convegno internazionale, Kappa, Roma 2002, pp. 55-56
• I. INSOLERA, Roma moderna. Da Napoleone I al XXI secolo, Einaudi, Torino 2011
• P. JACOBELLI, Il momento concreto dell’architettura della città, in “Capitolium”, aprile 1974, pp. 59-72
• A. MONTENERO, Corviale: “oggetto” di riflessione, 2015 (non ancora edito)
• F. PEREGO, Un monumento della città teorica, saggio di presentazione del volume di N.
CAMPANELLA, Roma: Nuovo Corviale. Miti, utopie, valutazioni. Stato dei servizi, condizioni di vita degli
abitanti di un sistema residenziale della periferia, Bulzoni, Roma 1985, pp. 9-19
• B. REGNI, M. THIERY, Una visita guidata dieci anni fa, in “Groma” (rivista del Dipartimento di
Architettura e Analisi della Città dell’Università di Roma “La Sapienza”), n. 2, 1993, pp. 59-62
• P.O. ROSSI, Questioni storiche su Corviale, in A.I. DEL MONACO (a cura di), Corviale Accomplished.
Uno Studio per Corviale. Funzione e Disfunzione dell’edilizia sociale, Casa Editrice La Sapienza, Roma
2009, pp. 80-91
12
IL CONTESTO TERRITORIALE
DG1
■ L’area oggetto del concorso è localizzata nel quadrante sud-ovest della
città di Roma all’interno del Grande Raccordo Anulare (2 km), lungo la
via Portuense dopo Casetta Mattei in adiacenza alle Riserve Naturali
della tenuta dei Massimi (470 ha circa) e della Valle dei Casali (774 ha
circa) e ricade nell’XI Municipio.
Il Piano di Zona n. 61 di Corviale, che impegna 60,5 ettari, rientra fra gli
interventi compresi nel primo Piano di Edilizia Economica e Popolare
(PEEP) del Comune di Roma (L.167/62) insieme a Vigne Nuove e
Laurentino.
DG1 ■ Nel Nuovo Piano Regolatore Generale Corviale è compreso nella città
consolidata tessuto T3 – “Espansione novecentesca a tipologia libera”.
Nel Piano territoriale Paesistico Regionale è individuato come “Paesaggi
degli insediamenti urbani”.
1
DATI NUMERICI DEL PIANO COME APPROVATO
VOLUME RESIDENZIALE
totale 680.900 mc, pari a 8.500 abitanti
SUPERFICIE
totale 605.300 mq
istruzione 50.700 mq
attrezzature di interesse comune (religiose, culturali,
sociali, assistenziali e miste) 27.750 mq
parchi gioco e sport 255.140 mq
parcheggi pubblici 22.000 mq
strade 44.000 mq
residenziali 205.710 mq
DENSITÀ TERRITORIALE
1.12 mc/mq, pari a 140 abitanti/ettaro
2
C
3
CUBATURA
totale 790.218 mc
D
B
residenziale 703.248 mc
extraresidenziale 86.970 mc
A
NUMERO ALLOGGI
totale 1.202, pari a 6.979 vani
5
4
RESIDENZE AGGIUNTIVE
103, pari a 598 vani
6
(Contratto di Quartiere II (CdQII) – Delibera del Consiglio Comunale n. 114 del
26.04.2006)
7
LOCALIZZAZIONE DEI PIANI DI ZONA
PdZ 61 Corviale
8
Corviale
territorio del Municipio XI
sistemi ambientali
polarità
principale sistema della mobilià
su gomma
sistema della mobilià su ferro
stazioni ferroviarie
stazioni linea metropolitana
9
10
A. Riserva naturale della
Tenuta dei Massimi
B. Valle dei Casali
C. Villa Doria Pamphili
D. complesso ospedaliero
San Camillo - Forlanini Spallanzani
1. Grande Raccordo Anulare
2. via Aurelia
3. ferrovia Roma-Civitavecchia
4. autostrada Roma-Fiumicino
5. ferrovia Roma-Fiumicino
6. via Portuense
7. via del Mare
8. ferrovia Roma-Ostia Lido
9. via Cristoforo Colombo
10. via Pontina
13
14
IL SISTEMA VIARIO E IL TRASPORTO PUBBLICO
DG1
■ L’intero complesso è servito da un anello stradale a senso unico (Via
DF3
■
DF3
■
via ferrari
via poggioverde
via mazzacurati
via
via
m
le
via
ense
ri
ortu
ar
pie
tin
i
am
is
de
via p
via
i
de
gg
iov
erd
e
ri
pie
m
sa
po
via degli alagno
ei
tta matt
via case
di Poggioverde e Via Mazzacurati), con accessi da via Portuense e da
via Casetta Mattei, che circonda uno spazio delle dimensioni di circa
800x60 m riservato alle attrezzature civiche e culturali di livello urbano
(il Calcio sociale, Corviale Centro, e il complesso parrocchiale).
Al di là dell’anello stradale sono localizzati il complesso scolastico
Mazzacurati ed il Centro Polivalente Nicoletta Campanella.
L’ anello stradale, pensato prevalentemente per la mobilità privata su
gomma, costituisce l’unico sistema di accesso e di percorrenza intorno
all’edificio.
Lungo via Poggioverde, in corrispondenza del Corpo I, non è presente
il marciapiede. La funzione di percorso pedonale dell’edificio era, da
progetto, demandata alla strada interna di distribuzione ai corpi scala
secondari ed al piano libero.
L’accesso carrabile al piano garage del Corpo I avviene da via
Poggioverde attraverso cinque anelli indipendenti uno per un lotto.
Lungo via Ferrari gli anelli carrabili secondari a servizio delle
autorimesse costituiscono una cesura fortissima fra il Corpo I ed il
Corpo II con il risultato che la pedonabilità è pressoché inesistente, se
non impossibile.
Gli autobus che raggiungono il complesso edilizio (linee 98 - 786 - 889)
si fermano in corrispondenza delle piazze d’accesso e si attestano a
Largo Reduzzi dove si trova il capolinea.
via poggioverde
via
CALCIO SOCIALE
CAPOLINEA AUTOBUS
LARGO REDUZZI
por
via ferrari
tue
nse
COMPLESSO SCOLASTICO
MAZZACURATI
COMPLESSO PARROCCHIALE
CORPO I
CORPO II
CORVIALE CENTRO
CENTRO POLIVALENTE
NICOLETTA CAMPANELLA
CENTRO COMMERCIALE
CASETTA MATTEI
15
visuali dalle vie di accesso: via Poggioverde
via dei Sampieri
via Portuense
via Mazzacurati
via Poggioverde
via Ferrari
16
L’INSEDIAMENTO RESIDENZIALE
NODO SERVIZI AB
NODO SERVIZI BC
NODO SERVIZI CD
NODO SERVIZI EF
NODO SERVIZI FG
DF1
DF2
■ L’area su cui sorge Corviale è caratterizzata da un crinale sul quale
■ si trova il corpo di fabbrica residenziale principale (Corpo I), una città
lineare per 6.300 abitanti, la parte più cospicua degli 8.500 allora
previsti per l’intero insediamento.
La parte residenziale comprende in totale 1.202 alloggi, oltre a quelli
ricavati abusivamente al piano libero ed è composta di tre elementi
fondamentali:
- il Corpo I, lungo circa un chilometro, che costituisce il corpo di fabbrica
principale;
- il Corpo II, anch’esso lungo quasi un chilometro parallelo al corpo di
fabbrica principale e posto a circa 30 metri di distanza sul lato ovest
del Corpo I;
- la Trancia H, inclinata a 45° rispetto al Corpo I e proiettata verso il
quartiere esistente di Casetta Mattei.
CORPO II
CORPO I
CORVIALE
CENTRO
TRANCIA H
T09
attrezzature
sportive
(in disuso)
orti urbani
associazione sportiva
calcio sociale
spazio
giochi
■
La struttura portante dei corpi di fabbrica residenziali è costituita da
setti di calcestruzzo armato prefabbricato con interasse di 6 metri. Un
classico esempio d’industrializzazione come ordinariamente si usava
negli anni settanta e ottanta. Il degrado del calcestruzzo armato,
quando presente, è superficiale, e il complesso non mostra problemi
statici di alcun tipo.
I prospetti di tutti fabbricati residenziali sono caratterizzati da
tamponature in pannelli di calcestruzzo, esempio della prefabbricazione
pesante del periodo, che presentano una decorazione costituita da
scanalature diagonali il cui disegno fu realizzato, su mandato del
gruppo di progettazione, da Nicola Carrino, pittore e scultore molto
attivo negli anni ‘70. Le finestre sono a nastro continuo, con infissi rossi
o blu a seconda che siano sotto o sopra il piano libero.
CORVIALE CENTRO
mercato coperto
servizi sanitari
CORVIALE CENTRO
servizi pubblici municipali
mitreo
centrale termica
CASE COOPERATIVE
complesso parrocchiale
centro commerciale
casetta mattei
17
via ferrari
via poggioverde
via mazzacurati
ponte pedonale
CORPO II
CORPO I
sottopassaggio
pedonale
CORVIALE CENTRO
COMPLESSO SCOLASTICO MAZZACURATI
TRANCIA H
18
foto di cantiere in cui è chiaramente visibile la struttura portante in setti di cemento armato prefabbricato e i pannelli disegnati dallo scultore Nicola Carrino
19
IL CORPO I
DF3
■ Il Corpo I, lungo quasi un chilometro, è costituito da 8 piani residenziali,
un piano originariamente destinato a servizi, il cosiddetto piano libero, il
piano terra e il piano garage per un totale di 11 piani.
La distribuzione delle residenze è in linea per i primi piani, fino al piano
libero, e a ballatoio dal piano libero fino al nono piano. I tagli degli alloggi,
simili sia per quelli in linea sia per quelli a ballatoio, variano dai 56 mq
ai 118 mq.
PC COPERTURE
AB APPARTAMENTI
A BALLATOIO
PL PIANO LIBERO
T04
T11
AL APPARTAMENTI
IN LINEA
PT PIANO TERRA
(INGRESSI - CANTINE)
PG PIANO GARAGE
(GARAGE - CHIOSTRINE)
sezione trasversale
via poggioverde
via poggioverde
stralcio di prospetto
largo
cesare reduzzi
largo
cesare reduzzi
LOTTO I
largo
emilio quadrelli
largo
emilio quadrelli
LOTTO II
largo
domenico trentecoste
largo
domenico trentecoste
LOTTO III
■
■
Il Corpo I è suddiviso in cinque unità di gestione, dette lotti, ognuna
con una propria piazza d’ingresso e un corpo scala monumentale.
Esse costituiscono un ordine gigante che misura l’intero edificio
introducendo forti e cadenzate cesure nel prospetto.
Le piazze di ingresso costituiscono, inoltre, i nodi di accesso al Corpo
I e di connessione diretta alla strada pedonale interna del piano
terra che distribuisce ai corpi scala secondari. Secondo le intenzioni
del progettista Mario Fiorentino, le piazze sarebbero dovute essere
enfatizzate dalla presenza di una scultura (mai realizzata).
Le scale monumentali contengono ognuna un corpo scala e quattro
ascensori che collegano il piano terra e il piano garage al piano libero e
ai piani a ballatoio.
L’attacco a terra è caratterizzato da uno “zoccolo”, che racchiude il piano
terra e il piano garage, costituito da pannelli inclinati in calcestruzzo.
Al piano terra, cui si accede dalle piazze d’ingresso e che ha un’altezza
libera 2.51 metri, si trova il percorso longitudinale di distribuzione
interno che costituisce una strada interna perfettamente lineare.
Camminando lungo il percorso troviamo sul lato est i blocchi cantine
e i corpi scala secondari, che lo chiudono integralmente. Sul lato ovest
si trovano altri blocchi cantine intervallati da bucature, con fioriere e
panchine in cemento, che si affacciano sul Corpo II, e i corpi scala di
servizio che conducono in via Ferrari.
largo
odoardo tabacchi
largo
odoardo tabacchi
LOTTO IV
largo
pio fedi
largo
pio fedi
LOTTO V
20
I 27 collegamenti verticali secondari che si aggiungono ai corpi scala
principali sono costituiti da due corpi scala ed un ascensore. Occorre
rilevare, ai fini di quanto richiesto dal concorso, che è possibile accedere
al percorso interno solo dalle cinque piazze e che solo alcune scale e
alcuni ascensori dei corpi scala secondari arrivano al nono piano, gli
altri arrivano fino al livello inferiore al piano libero, servendo unicamente
gli alloggi in linea, quindi per raggiungere l’ex piano libero bisogna salire
una rampa di scale.
alloggi a ballatoio
(non oggetto di intervento)
servizi, impianti, cavedi
ballatoio
chiostrina
collegamenti verticali secondari
ballatoio
servizi, impianti, cavedi
T04
■
alloggi a ballatoio
(non oggetto di intervento)
PIANO TIPO ALLOGGI A BALLATOIO - schema distributivo
T05
alloggi in linea
(non oggetto di intervento)
servizi, impianti, cavedi
chiostrina
collegamenti verticali secondari
servizi, impianti, cavedi
alloggi in linea
(non oggetto di intervento)
PIANO TIPO ALLOGGI IN LINEA - schema distributivo
■
■
T08
- uno spazio gradonato, che si sviluppa a doppia altezza, di circa 150 mq;
- quattro spazi comuni a servizio della sala condominiale, due per ogni
livello, rispettivamente di 45,50 e 55 mq;
- dei piccoli blocchi servizi e due logge ad uso esclusivo, una su via
Poggioverde ed una su via Ferrari, di circa 126 mq.
Il piano garage, che ha un’altezza libera di 3.75 metri, ha accesso
carrabile da via Poggioverde attraverso rampe poste lateralmente
alle piazze d’ingresso che costituiscono un anello per ciascun lotto.
Internamente è possibile accedere al piano garage dai corpi scala
monumentali e da quelli secondari attraverso alcune scale e alcuni
ascensori.
Il corpo di fabbrica è diviso longitudinalmente per tutta l’altezza
dell’edificio da chiostrine inaccessibili, larghe circa 5 metri, misurate
trasversalmente solo dai corpi scala secondari e dagli ascensori.
L’inaccessibilità di questi spazi ne fa ricettacolo di rifiuti e ne rende
difficile la gestione e la pulizia.
Sulle chiostrine si affacciano i servizi degli alloggi in linea fino al piano
libero, dal piano libero in poi i ballatoi, pensati, oltre che come luogo di
distribuzione agli alloggi anche come luogo di aggregazione sociale.
Il piano libero è l’elemento che divide longitudinalmente il Corpo I e
crea, insieme alle scale monumentali, un altro elemento d’interruzione
della facciata. Questo piano, destinato a ospitare servizi, attività
professionali e commerciali, oggi è completamente occupato
abusivamente da residenze realizzate in autocostruzione. Il Contratto
di Quartiere II (CdQII), approvato e in fase di attuazione, ne prevede la
definitiva riconversione in 103 abitazioni. Il piano libero non costituisce
oggetto d’intervento del concorso.
Dal piano libero si sarebbe dovuto accedere alle cinque sale condominiali,
una per ogni lotto, la cui volumetria, in aggetto è identificabile nel corpo
dell’edificio.
Il volume delle sale condominiali, che si trova sempre nei punti in cui
il piano libero cambia quota, si sviluppa su tre livelli ed è costituito da:
L’accesso alle sale condominiali avviene dal piano a ballatoio.
T03
■
DG2
■ L’attacco a terra del Corpo I (piano terra, piano garage e chiostrine) e
Le coperture del Corpo I non sono praticabili e presentano protezione
superficiale in ghiaia. In corrispondenza dei corpi scala monumentali, a
livello delle coperture, si trovano, oltre ai vani tecnici dei locali ascensori:
- un locale lavatoio di circa 22 mq
- gli stenditoi, uno scoperto ed uno coperto pavimentato, rispettivamente
di 46 e 23.50 mq.
le sale condominiali hanno una forte potenzialità di trasformazione e
rientrano fra quegli spazi che il concorso richiede di trasformare quale
tema principale.
Le coperture del Corpo I potrebbero essere utilizzate per localizzare
i servizi pertinenziali (cantine), qualora si intenda spostarli dal piano
terreno, e per interventi volti all’efficientamento energetico.
sezione longitudinale sulle chiostrine e corpi scala
LOTTO I
LOTTO II
LOTTO III
LOTTO IV
LOTTO V
21
corpi scala monumentali
cinque piazze di accesso
zoccolo in pannelli di cls inclinati (piano terra e piano garage)
piano coperture
22
percorso longitudinale interno di distribuzione
percorso longitudinale interno di distribuzione - panchine e fioriere in cemento
accesso ai corpi scala secondari
cantine
piano garage
piano ballatoio
chiostrine
23
CORPO I: SCHEMI DI FUNZIONAMENTO DI UN LOTTO TIPO
spazi di connessione e distribuzione
LEGENDA
percorsi carrabili
servizi pertinenziali, spazi attrezzati e locali tecnici
collegamenti verticali
ascensori
posti auto
PT PIANO TERRA
(INGRESSI - CANTINE)
1. piazza di ingresso
2. corpo scala monumentale
3. ascensore (PG - Pt - PL - AB)
4. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC)
5. ponte di collegamento con corpo II e nodi
servizi
6. nodo servizi
7. corpo II
8. rampe di ingresso/uscita via ferrari
9. zoccolo (pannelli inclinati in cls)
10. pendio
11. percorso pedonale interno di distribuzione
12. corpi scala secondari (PT - AL)
13. corpi scala secondari (da PT a AB)
14. corpi scala secondari (da PG a AB)
15. ascensore (PT - AL)
16. ascensore (da PG a AB)
17. chiostrine
18. cantine
19. fioriere e panchine in cemento
20. corpi scala di servizio (PT - via ferrari)
6
aree verdi
7
altri edifici del complesso
7
distribuzione e accessi
6
20
20
20
20
5
9
18
13 12
17
16
20
19
19
13 12
17
15
18
11
15 17
17 15
3
12 13
17
4
18
12 13
15
17
16
14
18
2
9
9
10
PT
piano terra
PG
piano garage
PL
piano libero
AL
piano alloggi in linea
AB
piano alloggi ballatoio
PC
piano coperture
9
11
14
percorrenze carrabilie e sensi di marcia
10
1
8
8
via poggioverde
PG PIANO GARAGE
(GARAGE - CHIOSTRINE)
11
12
1. rampe di ingresso/uscita via ferrari
2. corpi scala di servizio (PT - via ferrari)
3. corpo scala monumentale
4. ascensore (PG - PT - PL - AB)
5. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC)
6. corpi scala secondari (da PG a AB)
7. ascensore (da PG a AB)
8. locali nettezza urbana
9. locali tecnici
10. chiostrine
11. nodo servizi
12. corpo II
13. spazi di raccordo tra via ferrari e gli
accessi del corpo II
12
13
11
13
2
8
6
via ferrari
2
2
8
2
8
via ferrari
2
8
8
3
7
10
9
10
9
9
4
10
9
10
7
6
5
1
1
24
PC COPERTURE
1. corpo scala monumentale
2. locali tecnici ascensori
3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC)
4. lavatoio
5. stenditoio coperto
6. stenditoio scoperto
7. copertura non praticabile in ghiaia
8. chiostrine
8
2
8
8
2
5
8
2
LEGENDA
7
8
3
8
collegamenti verticali
7
ascensori
4
6
5
8
7
4
9
5
8
8
9
4
5
8
2
9
3
5
8
8
tamponatura in pannelli in cls
(disegno a scanalature diagonali di
N. Carrino)
finestre a nastro (infissi blu)
6
7
4
1
4
8
9
5
10
6
7
PT
piano terra
PG
piano garage
PL
piano libero
AL
piano alloggi in linea
AB
piano alloggi ballatoio
PC
piano coperture
4
10
5
6
7
10
2
10
2
7
6
5
10
3
4
7
6
5
10
8
9
4
1
9
5
6
7
5
6
7
2
7
6
5
7
6
5
9
SEZIONE LONGITUDINALE
PROSPETTO VIA POGGIOVERDE
servizi pertinenziali, spazi attrezzati e locali tecnici
2
aree non oggetto di intervento
8
1. piazza di ingresso
2. corpo scala monumentale
3. ascensore (PT - PG - PL - AB)
4. percorsi carrabili di connessione tra via
poggioverde e via ferrari
5. chiostrine
6. corpi scala secondari (PT - AL)
7. ascensore (PT - AL)
8. corpi scala secondari (da PT a AB)
9. corpi scala secondari (da PG a AB)
10. ascensore (da PG a AB)
11. locali tecnici
spazi di connessione e distribuzione
1
AL APPARTAMENTI IN LINEA
1. corpo scala monumentale
2. ascensore (PG - PT - PL - AB)
3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC)
4. alloggi in linea non oggetto di intervento
5. corpi scala secondari (da PT a AB)
6. corpi scala secondari (PT - AL)
7. ascensore (PT - AL)
8. corpi scala secondari (da PG a AB)
9. ascensore (da PG a AB)
10. chiostrine
4
7
AB APPARTAMENTI A BALLATOIO
1. corpo scala monumentale
2. ascensore (PG - PT - PL - AB)
3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC)
4. alloggi a ballatoio non oggetto di
intervento
5. corpi scala secondari (da PT a AB)
6. corpi scala secondari (da PG a AB)
7. ascensore (da PG a AB)
8. chiostrine
9. fioriere, panchine e tavoli in cemento
6
7
8
PC
AB
3
PL
AL
1
11
10
11
10
sala condominiale
11
4
4
11
10
11
10
11
PT
PG
cavedio
corpo scala monumentale
PC
AB
PL
finestre a nastro (infissi rossi)
zoccolo in pannelli in cls inclinati
(PT e PG)
AL
PT
PG
25
b’
a’
SALE CONDOMINIALI
LEGENDA
PIANO LIBERO
loggia ad uso esclusivo
della sala condominiale
spazi comuni a servizio
della sala condominiale
sala condominiale
gradonata a doppia altezza
scala da eliminare
blocchi di servizi
spazi non oggetto di
intervento
APPARTAMENTO
IN LINEA
wc
CHIOSTRINA
CHIOSTRINA
wc
VI
V
APPARTAMENTO
IN LINEA
PIANO LIBERO
b
a
IV
SALA CONDOMINIALE TIPO - sezione aa’ sulla sala condominiale
b’
a’
SALA CONDOMINIALE TIPO - IV piano piano libero (loggia di pertinenza)
PIANO LIBERO
APPARTAMENTO A BALLATOIO
CHIOSTRINA
CHIOSTRINA
VI
V
APPARTAMENTO A BALLATOIO
SALA CONDOMINIALE TIPO - sezione bb’ sugli spazi comuni a servizio della sala condominiale
SALA CONDOMINIALE TIPO - prospetto su via
Ferrari
SALA CONDOMINIALE TIPO - prospetto su via
Poggioverde
b’
SALA CONDOMINIALE TIPO - V piano ballatoio (livello di accesso)
a’
IV
b
a
PIANO LIBERO
APPARTAMENTO
A BALLATOIO
APPARTAMENTO A BALLATOIO
CHIOSTRINA
CHIOSTRINA
b
APPARTAMENTO
A BALLATOIO
a
APPARTAMENTO A BALLATOIO
SALA CONDOMINIALE TIPO - VI piano ballatoio (servizi comuni)
prospetto su via Poggioverde
prospetto su via Ferrari
particolare della sala condominiale
interno della sala condominiale
26
via poggioverde
via ferrari
via poggioverde
via ferrari
IL CORPO II
Il Corpo II si sviluppa parallelamente al Corpo I interrompendosi nei
punti in corrispondenza delle scale monumentali in cui sono presenti
i nodi servizi nei lotti 2, 4 e 5, e, al lotto 3, un teatro all’aperto. Il Corpo
II ha un’altezza variabile, in base all’orografia del terreno, di due o tre
piani. Gli alloggi sono tutti a ballatoio e le coperture sono piane.
DG2 ■ Il Corpo II non costituisce oggetto d’intervento ad eccezione dei suoi
elementi di collegamento col Corpo I, con via Ferrari e con il parco.
■
T03 ■
T10 ■
T11 ■
DF3
il rapporto tipo fra il Corpo I e il Corpo II
sezione tipo in corrispondenza delle scale monumentali e connessione con i nodi servizi
via poggioverde
via ferrari
sezione in corrispondenza delle scale monumentali e connessione con il teatro all’aperto
NODO AB
NODO BC
NODO CD
NODO EF
NODO FG
andamento altimetrico di via Ferrari
27
LA TRANCIA H
LEGENDA
■ La Trancia H si dirama dall’anello viario principale, in direzione del
T12 ■
quartiere Casetta Mattei, con un’inclinazione a 45° rispetto al Corpo I.
DF3
locali commerciali
percorso pedonale
aree non oggetto di
intervento
via
m
az
za
c
ur
at
i
uffici ATER
farmacia comunale
via mazzacurati
via dei sampieri
Questo edificio è lungo 254 metri circa con una altezza che varia da 23
a 19 metri, adattandosi all’orografia del terreno.
La Trancia H, che costituisce la sesta unità gestionale, contiene 122
appartamenti con distribuzione in linea.
Al piano terra si trovano un percorso pedonale coperto, n. 11 locali
commerciali con metrature da 108 mq a 26 mq ed alcuni uffici ATER.
Il percorso pedonale coperto, che era stato concepito come sistema di
comunicazione tra il nuovo quartiere e il tessuto esistente del quartiere
Casetta Mattei, conduce all’area che era stata destinata dal Piano di
Zona ad un centro commerciale, oggi realizzato.
Attualmente degli 11 locali commerciali presenti lungo il percorso
pedonale, è attiva solamente la farmacia comunale.
DG2 ■ Per riattivare il percorso pedonale occorrerà ripensare a una
valorizzazione dello stesso anche attraverso l’inserimento di attività
all’interno dei locali ATER.
via dei sampieri
28
LA SEGNALETICA
DG3
■ Tutto il sistema di orientamento all’interno del complesso residenziale
è affidato a una segnaletica, la cui progettazione fu affidata a Stefano
Fiorentino. La segnaletica costituisce un sistema visivo e cromatico in
riferimento ai vari livelli di fruizione dell’utente.
I temi dell’orientamento e della segnaletica sono oggetto del concorso.
29
indicazioni per le piazze di accesso
indicazioni dei servizi
indicazioni degli accessi principali ai ballatoi
indicazioni dei collegamenti verticali
indicazioni cromatiche per lotti e livelli
30
I SERVIZI
NODO SERVIZI AB
belvedere
NODO SERVIZI CD
teatro all’aperto
PIANTA A QUOTA PIANO TERRA
PIANTA COPERTURE
I NODI SERVIZI
■ In corrispondenza dei cinque grandi nodi di accesso costituiti dalle
piazze d’ingresso e dalle scale monumentali, cinque ponti pedonali
T10 ■
collegano ortogonalmente il Corpo I ai Nodi Servizi del Corpo II.
T11 ■
DF3
PIANTA A QUOTA PIANO TERRA
All’interno di questi cinque nodi, che interrompono la continuità del
Corpo II, si trovano alcuni locali destinati ai servizi di base quali asili
nido, scuola materna, non oggetto d’intervento, esercizi commerciali di
prima necessità e servizi vari.
In particolare sono oggi presenti i seguenti servizi:
- nel secondo lotto, nel Nodo Servizi BC con accesso da Largo Quadrelli,
sono presenti un consultorio familiare ed il centro anziani;
- nel quarto lotto, nel Nodo Servizi EF con accesso da Largo Tabacchi,
sono presenti la sede del comitato inquilini, il Caf ed il laboratorio
teatrale “la camera Rossa”.
- nel quinto lotto, nel Nodo Servizi FG con accesso da largo Pio Fedi,
dove per qualche anno ha avuto sede l’incubatore d’impresa, c’è una
sala di registrazione e montaggio video ed uno studio di grafica. Qui si
trova anche una palestra di Boxe.
Per gli acquisti di prima necessità c’è solo un piccolo supermercato là
dove, su via Ferrari in corrispondenza del terzo lotto, ci sarebbe dovuto
essere il ristorante-tavola calda.
DG2 ■ Di questi locali quelli di proprietà ATER oggetto di intervento sono:
- NODI BC - EF - FG un locale costituito da due livelli di 192 mq ciascuno.
- NODI BC - EF - FG un locale costituito da due livelli di 68 mq ciascuno.
31
NODI SERVIZI BC - EF - FG
LEGENDA
locali oggetto di
intervento
percorsi pedonali
spazi non oggetto di
intervento
locale su due livelli
(+1 e +2)
locale su due livelli
(PT e PG)
PIANTA A QUOTA PIANO TERRA
PIANTA COPERTURE
32
CORVIALE CENTRO
CORVIALE CENTRO
■ Di fronte al Corpo I sul lato est nella fascia compresa fra via Mazzacurati
e via Poggio Verde si trova Corviale Centro che ospita oggi servizi
T12 ■
DF3
LEGENDA
locali commerciali
percorso pedonale
aree non oggetto di
intervento
LOCALI DI TESTA
DELLA TRANCIA H
sezione
LOCALI DI TESTA
DELLA TRANCIA H
piante livelli superiori
pubblici municipali di vario genere fra i quali l’Ufficio anagrafico, l’Ufficio
del Consiglio, il Segretariato con l’Unità di organizzazione tecnica del
Municipio XI.
In questo complesso si trovano, inoltre, il comando del XV Gruppo
dei Vigili Urbani, il mercato coperto Roma Farmer’s Market, un teatro
all’aperto, servizi sanitari, il Mitreo, laboratorio di produzione artistica,
ed alcuni locali di proprietà ATER, oggi inutilizzati ad eccezione di uno
occupato da un atelier di artisti locali.
DG2 ■ I locali di proprietà ATER di Corviale Centro si sviluppano intorno ad
una piazza e sono in particolare:
- 3 locali su un livello per un totale di circa 826 mq;
- 1 locale su quattro livelli per un totale di circa 741 mq.
■
T01
■
IL POLO SCOLASTICO MAZZACURATI
Accanto al Centro Polivalente sorge il complesso scolastico Mazzacurati
che comprende una scuola materna, due elementari e due medie.
T01
■
STRUTTURE SPORTIVE PRESENTI SUL TERRITORIO
Tra le strutture sportive spiccano il calcio sociale, il campo da rugby, la
piscina comunale e la polisportiva Osaka.
DG2
■ Il concorso richiede, quale tema correlato, l’elaborazione di un
via mazzacurati
CORVIALE CENTRO
CORVIALE CENTRO
mercato coperto
TRANCIA H
via
servizi pubblici municipali
CORVIALE CENTRO
servizi sanitari
de
is
ri
pie
am
CORVIALE CENTRO E LOCALI DI TESTA DELLA TRANCIA H
IL CENTO POLIVALENTE NICOLETTA CAMPANELLA
Di fronte al Centro Civico, al di là di via Mazzacurati, si trova il Centro
Polivalente Nicoletta Campanella dove ha sede la biblioteca comunale
che raccoglie circa 13 mila volumi e dispone di un ricco catalogo di dvd
e cd-musicali, quattro sale lettura per adulti e una per bambini con
ludoteca ed un bar tavola calda.
Nel centro Polivalente hanno sede, inoltre, il COL - Centro di
orientamento al lavoro che offre la consulenza orientata alla ricerca del
lavoro e che lavora in sinergia con il Centro per l’impiego dello stesso
municipio e la banca del tempo.
T01
masterplan generale che definisca il sistema degli spazi pubblici
e dei percorsi ciclopedonali di collegamento con i servizi esistenti,
e che preveda la localizzazione di nuove attività nei locali esistenti
inutilizzati (percorso pedonale e locali al piano terra della Trancia H e
locali di Corviale Centro di proprietà ATER).
33
CORVIALE OGGI
Il progetto della rigenerazione urbana del Quadrante Corviale a Roma
prosegue un’attività costante delle Istituzioni che ha condotto nel
tempo, fin dai primi anni ’90, a stanziare risorse e approvare progetti da
parte dello Stato, della Regione Lazio, del Comune di Roma e dell’ATER.
Questi progetti hanno riguardato soprattutto il completamento del
sistema dei servizi pubblici, perseguito con pervicacia dalla Regione
Lazio, dal Comune di Roma, dall’ATER e dal Municipio, ma anche azioni
per il miglioramento delle condizioni sociali. Le comunità locali hanno
una densa storia di partecipazione attiva a sostegno degli interventi
pubblici.
Questa attività ha consentito di avere oggi uno dei quartieri più
attrezzati tra quelli delle periferie romane.
Lo Stato ha cofinanziato, con la Regione e con il Comune, il Programma
di Recupero Urbano (P.R.U.), approvato nel 2001, che ha favorito
iniziative private nel contesto insediativo circostante, consentendo
la realizzazione di opere pubbliche con risorse private. Il Programma
di Recupero Urbano (P.R.U.) tuttavia non prevedeva interventi sul
complesso residenziale dell’ATER.
La approvazione del Contratto di Quartiere II (CdQII), nel 2006, tutto
volto ad un programma di sole opere pubbliche, ha proseguito la
attività delle istituzioni, questa volta anche nel corpo edilizio di Corviale,
finanziando e approvando tra le opere la ristrutturazione del piano
libero occupato abusivamente.
PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO (P.R.U.) (EX ART. 11 L. 493/93)
P.R.U.
■ Il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) è un programma finalizzato
principalmente alla riqualificazione del patrimonio edilizio residenziale
pubblico che deve contemplare oltre al già sperimentato recupero
edilizio, anche l’ammodernamento e l’integrazione delle urbanizzazioni
e, per la prima volta, anche la qualificazione o riqualificazione
ambientale.
Il P.R.U. – Corviale prevede un totale di 25 interventi privati e 28 opere
pubbliche.
Particolare interesse ha, ai fini del concorso, l’imminente realizzazione
di una piazza in corrispondenza del fronte Nord dell’edificio OP 14.
Occorre specificare, inoltre, che l’OP 29, che prevedeva la sistemazione
di via Poggioverde è stata esclusa dagli interventi.
CDQ II ■
CONTRATTO DI QUARTIERE II (CDQII)
Il Contratto di Quartiere II (CdQII) è un programma innovativo di recupero
urbano che implica un intervento coordinato di diverse amministrazioni
(è finanziato, infatti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e
dalla Regione Lazio) finalizzato ad incrementare i servizi infrastrutturali
in quartieri degradati, a promuovere misure utili allo sviluppo locale, a
incrementare l’occupazione e l’integrazione sociale.
Gli interventi previsti dal Contratto di Quartiere II (CdQII) – Corviale e di
competenza di Roma Capitale sono:
- realizzazione di campetti sportivi polivalenti (basket, pallavolo ...) a
servizio dei ragazzi del quartiere e a completamento della fascia di
servizi sportivi che già comprende una piscina comunale ed un campo
da rugby;
- riqualificazione e arredo della fascia di verde pubblico tra via
Poggioverde e via Mazzacurati, con inserimento di nuovi giochi per
bambini, la costruzione di una ludoteca e la realizzazione di una fontana
nello spazio lastricato antistante la Chiesa di Corviale;
- riqualificazione ed nuovo arredo degli spazi giochi per l’infanzia nel
parco pubblico del sesto lotto di via dei Sampieri;
- realizzazione di un impianto sportivo per il pattinaggio coperto;
- adeguamento, climatizzazione ed arredo del centro Polivalente
comunale Nicoletta Campanella in Via Mazzacurati.
L’intervento di competenza di ATER ROMA consiste nella ristrutturazione
edilizia con cambio di destinazione d’uso da servizi a residenziale dei
locali al piano libero (piani 3°, 4° e 5°) con la conseguente realizzazione
di 103 alloggi per dare una risposta alloggiativa alle famiglie, aventi
diritto ad un alloggio popolare, che da circa trenta anni occupano i locali
del piano libero.
34
OGGETTO DEL CONCORSO
Il concorso internazionale di progettazione “Rigenerare Corviale” ha
per obiettivo la rigenerazione del complesso residenziale di Corviale,
di proprietà pubblica, realizzato negli anni tra il 1980 ed il 1984,
(compreso nel Piano per l’Edilizia Residenziale Pubblica n.61) e del
contesto insediativo circostante. Il concorso è bandito dall’ATER –
Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di
Roma – e promosso e finanziato dalla Regione Lazio.
L’attenzione agli aspetti della complessità urbana riguardanti l’economia
locale, le condizioni fisiche e sociali e le prospettive di nuovi assetti
deve essere lo sfondo dal quale si muovono le intenzioni progettuali dei
partecipanti. Si richiede infatti che le proposte progettuali integrino tutti
i contributi interdisciplinari che la cultura urbanistica ed architettonica
contemporanea suggeriscono. I progettisti dovranno esplicitare i propri
indirizzi nella relazione di progetto.
DG2 ■ Si individuano di seguito i TEMI PRINCIPALI, che costituiranno l’oggetto
della prima tranche di intervento e la cui autonomia e realizzabilità sarà
specificamente valutata, e i TEMI CORRELATI, anch’essi importanti,
che affidano al concorrente la massima libertà rispetto alle strategie
di intervento proposte. Queste idee progettuali sono comunque
strategiche perché troveranno un’applicazione futura nelle successive
fasi di realizzazione del progetto complessivo.
AREA DI INTERVENTO
TEMI PRINCIPALI A + B + C
TEMI CORRELATI E + F + G
AREA DI INTERVENTO
TEMA CORRELATO D
I TEMI PRINCIPALI OGGETTO DEL CONCORSO SONO:
A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE
INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI
DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI
B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI
PROGETTUALI SUCCESSIVE
C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI
PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI
I TEMI CORRELATI OGGETTO DEL CONCORSO SONO:
D) MASTERPLAN GENERALE
E) CORVIALE SMART BUILDING
F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO
G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI
AREA DI INTERVENTO
TEMI PRINCIPALI A + B + C
TEMI CORRELATI E + F + G
AREA DI INTERVENTO
TEMA CORRELATO D
(nuovi servizi e spazi pubblici locali di proprietà ATER al piano
terra della Trancia H)
AREA DI INTERVENTO
TEMA CORRELATO D
(nuovi servizi e spazi pubblici - locali
di proprietà ATER di Corviale Centro)
35
TEMA PRINCIPALE
A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI
L’obiettivo principale del concorso è un rinnovato uso del piano terreno
del Corpo I riportando a quota zero la “strada urbana” prevista al piano
libero.
Tale obiettivo deve essere perseguito attraverso la riqualificazione del
percorso di distribuzione longitudinale, la realizzazione di collegamenti
trasversali per la comunicazione tra est e ovest e l’integrazione con le
necessarie funzioni.
Ambiti d’intervento saranno, in questo caso:
1. IL PIANO TERRENO, IL PIANO GARAGE E LE CHIOSTRINE
2. IL SISTEMA DISTRIBUTIVO TRASVERSALE, ORIZZONTALE E VERTICALE
3. LE CINQUE SALE CONDOMINIALI
1. IL PIANO TERRENO, IL PIANO GARAGE E LE CHIOSTRINE
DF3
■ Il Corpo I è caratterizzato da un elemento barriera rappresentato dal
basamento, che contiene il piano terra con le cantine e il piano garage,
costituito da pannelli prefabbricati in cemento. L’unica funzione del
piano terreno è di percorso longitudinale di distribuzione ai corpi scala
e alle cantine. Tutto il piano ha un’altezza libera di 2.51 m.
Il tema del basamento deve essere rielaborato mitigando il carattere
di barriera rispetto all’uso pubblico dello spazio, ripensando il sistema
distributivo e di accesso ai corpi scala, oggi possibile solo dalle piazze
d’ingresso, integrandolo con le necessarie funzioni.
La permeabilità fisica e spaziale dell’edificio deve permettere agli
abitanti di accedere senza interruzioni all’interno dell’edificio stesso, al
sistema dei servizi pubblici esistente sul versante est, ai nodi servizi, al
Corpo II ed parco della Tenuta dei Massimi sul versante ovest.
DG2 ■ Il progetto dovrà prevedere un nuovo disegno del piano terreno, con la
possibilità di includere, dove necessario, anche parti del piano garage e
gli spazi delle chiostrine con l’obiettivo di:
- Aumentare la comunicazione trasversale, anche visiva, tra via
Poggioverde, i nodi dei servizi, posti sul lato campagna, e via Ferrari,
operando anche sulla ricollocazione delle pertinenze (garage o cantine)
eventualmente tolti dal piano terreno e garage. Si dovranno proporre
per le pertinenze spostate localizzazioni alternative rispettando le
attuali quantità.
- Migliorare la qualità del percorso interno longitudinale, dando vita al
basamento - lato via Poggioverde
basamento - lato via Ferrari
basamento dell’edificio, anche attraverso nuove attività funzionali che
costituiscano una proposta di strada urbana.
A Corviale, infatti, sebbene siano presenti al contorno tutti i servizi
pubblici necessari (scuole, biblioteca, uffici comunali ecc), esiste ancora
una domanda di servizi di prossimità non soddisfatta relativa a una
dimensione di scala inferiore rispetto al quartiere, oltre ai cosiddetti
servizi alla persona (consulenze fiscali, lavanderia, spazi per il
giardinaggio, noleggio biciclette, laboratori di coworking ecc.).
Per le nuove attività funzionali alla vita della strada urbana sono
consentite volumetrie per un massimo di 16.000 mc ovvero 5.000 mq
modulari e accorpabili.
servizi piano terra
MC
massimi consentiti
MQ
massimi consentiti
16.000
5.000
- Prevedere nuove funzioni nei locali di proprietà ATER dei Nodi Servizi
BC – EF- FG.
percorso interno longitudinale
chiostrina
36
2. IL SISTEMA DISTRIBUTIVO VERTICALE E ORIZZONTALE
■ Il sistema di distribuzione attuale è costituito dalle 5 scale monumentali,
DG2 ■ dal percorso longitudinale, che attraversa tutto il fabbricato, dai 27
DF3
corpi scala secondari, con i relativi ascensori, e dal sistema dei ballatoi
di distribuzione agli alloggi.
La distribuzione in corrispondenza delle 5 scale monumentali conduce:
- alle scale e agli ascensori che servono il piano libero e i ballatoi (dal
piano libero al 9° piano);
- alle passerelle di collegamento con i nodi servizi;
- al percorso di distribuzione longitudinale.
Tutto il sistema dei percorsi interni al complesso, sia quelli orizzontali
sia quelli verticali, dovrà essere riorganizzato attraverso:
- il potenziamento ed adeguamento del sistema dei collegamenti
verticali (corpi scala e ascensori), anche in funzione di un diverso
utilizzo delle coperture e delle sale condominiali, (argomento che sarà
esplicato nel punto successivo);
- il ripensamento dei luoghi di aggregazione in corrispondenza dei ballatoi;
- la diversificazione, il potenziamento e l’ammodernamento dei
collegamenti trasversali.
La distribuzione in corrispondenza del percorso longitudinale conduce:
- ai 27 corpi scala ed ascensori che servono anche gli alloggi in linea ed
il piano garage;
- alle cantine;
- a piccoli e limitati ambiti di sosta con fioriere.
Come già detto in precedenza, il Contratto di Quartiere II (CdQII) prevede
al piano libero, al fine di regolarizzare una situazione di occupazione dei
locali originariamente destinati a servizi, la realizzazione di 103 alloggi.
Nel rispetto di tale programma attuativo, che sarà appaltato a breve
termine, il progetto deve prevedere il potenziamento dei collegamenti
con il piano terreno (scale e ascensori).
Il sistema dei ballatoi svolge la funzione di distribuzione degli alloggi
dal 5° al 9° piano. In corrispondenza delle scale monumentali sono
presenti dei piccoli luoghi di aggregazione con tavoli e panche di
cemento.
Eventuali compartimentazioni, che inibiscano l’accesso indifferenziato
a tutte le parti comuni, dovranno essere studiate in modo da garantire
la sicurezza e non devono contraddire l’impianto progettuale unitario
del complesso.
scala monumentale
corpo scala secondario
ballatoio
ballatoio
luoghi di aggregazione in corrispondenza dei ballatoi
3. LE 5 SALE CONDOMINIALI
■ Il progetto, previsto dal Contratto di Quartiere II (CdQII), di conversione
DG2 ■ del piano libero in 103 abitazioni non comprende intenzionalmente le 5
DF3
sale condominiali.
Si intende restituire a questi luoghi la loro funzione originaria di
uso pubblico e collettivo. A tal fine il progetto dovrà prevedere la
ristrutturazione di questi spazi e la loro destinazione a usi collettivi
(aule universitarie, spazi condominiali, spazi per feste …).
Nel progetto originario l’accesso a questi spazi avveniva dal piano libero
e dai piani a ballatoio. Occorre, dunque, studiare un nuovo sistema di
accesso al fine di poterne consentire una fruizione indipendente.
sala condominiale
sala condominiale
37
TEMA PRINCIPALE
B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI
NELLE FASI PROGETTUALI SUCCESSIVE
TEMA PRINCIPALE
C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON
I SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI
Si prevede, al termine del Concorso, dopo l’affidamento dell’incarico
e prima della progettazione definitiva, una fase di partecipazione
degli abitanti e di tutti i soggetti portatori d’interesse che operano nel
quadrante.
Nella fase preliminare l’ATER ha scelto di non anticipare un’azione
di coinvolgimento esteso dei cittadini con l’obiettivo di attivare una
programmazione condivisa con il gruppo di progettazione, vincitore del
concorso, delle azioni partecipative.
L’ATER con il gruppo di progettisti organizzerà, al fine di facilitare
l’integrazione fra il gruppo di progettisti e il contesto sociale locale,
assemblee e incontri e per illustrare il progetto vincitore e approfondirne
alcuni aspetti. Il gruppo vincitore sarà tenuto a organizzare con ATER
gli incontri ed a partecipare ad essi impegnandosi attivamente.
Ai progettisti partecipanti al concorso è richiesto, pertanto, di
integrare il gruppo di progettazione con un sociologo qualificato
ed esperto in processi partecipativi e di proporre nella relazione di
progetto, consegnata tra gli elaborati, le modalità di organizzazione
del successivo percorso di partecipazione che meglio si adattino alle
specificità del proprio progetto.
I progettisti sono chiamati, inoltre, a riflettere su come il progetto
presentato possa rendersi disponibile a successive precisazioni durante
il percorso di partecipazione e su quali possano essere gli ambiti e le
opportunità lasciate aperte nel progetto per una successiva definizione.
In questi termini le soluzioni progettuali che saranno presentate al
concorso sono chiamate da subito a essere elaborate per accogliere
positivamente aggiustamenti e spunti, che potranno emergere durante
la fase di partecipazione, coerenti con l’impostazione progettuale e
col quadro economico e che in ogni caso non corrispondano a varianti
sostanziali del progetto vincitore.
L’accessibilità pedonale di Corviale ha bisogno di essere sostanzialmente
migliorata e integrata.
Le difficoltà che gli abitanti quotidianamente incontrano nell’uso
del sistema esistente nascono dalla rigidezza a e dalla complessità
dell’impianto distributivo generale.
Sarà, pertanto, necessario agire su diversi elementi già presenti
nell’area d’intervento:
1. IL PERCORSO ESTERNO SU VIA POGGIOVERDE
DF3
■ Il progetto deve prevedere la percorribilità pedonale lungo via
Poggioverde. L’edificio, infatti, è privo di marciapiede sul lato dell’edificio
per tutta la sua lunghezza, con il risultato che per poterlo costeggiare DG2 ■ esigenza, questa, rivelatasi irrinunciabile - gli abitanti, di qualunque età,
sono costretti a camminare per strada con pregiudizio della sicurezza o
usare il marciapiede dall’altro lato della strada.
1. IL PERCORSO ESTERNO SU VIA POGGIOVERDE
2. LE 5 PIAZZE DI INGRESSO
3. GLI ACCESSI ALLE AUTORIMESSE
4. IL PERCORSO SU VIA FERRARI
Tutte le soluzioni dovranno tener conto della fruibilità anche da
persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia nel rispetto
della normativa vigente.
via Poggioverde
via Poggioverde
38
2. LE 5 PIAZZE DI ACCESSO
3. ACCESSI ALLE AUTORIMESSE
4. IL PERCORSO SU VIA FERRARI
DF3
■ Le cinque piazze antistanti alle scale monumentali, oggi fra loro poco
DF3
■ Gli anelli di servizio per l’accesso ai garage potranno essere modificati
DF3
■ L’intervento deve, inoltre, comprendere la riqualificazione di via Ferrari
DG2
■ essere riqualificate e integrate nel nuovo sistema di percorsi e spazi
DG2
■ di via Poggioverde oggi condizionata dagli accessi e dalle uscite.
DG2
■
identificabili perché prive di specifiche connotazioni, richiedono di
pubblici.
Anche l’arredo e l’illuminazione possono contribuire al loro recupero.
piazza di accesso
piazza di accesso
per ottimizzare non solo l’uso delle autorimesse ma anche la fruibilità
accesso alle autorimesse - via Ferrari
accesso alle autorimesse - via Ferrari
via Ferrari
dal punto di vista funzionale e della qualità dello spazio pubblico. Via
Ferrari, infatti, oggi ha l’unica funzione di strada di accesso ai garage
e la sua percorrenza pedonale è fortemente condizionata, nonostante
siano presenti alcune attività commerciali (supermercato) e alcuni
servizi pubblici e privati (palestra di boxe, cento anziani ...).
Questo impedisce il recupero dell’intera dimensione spaziale longitudinale
sia dal punto di vista funzionale che percettivo. La condizione di via Ferrari
quale spazio di servizio deprime la qualità delle residenze del Corpo II
e non tiene conto della necessità di recuperare e facilitare i necessari
attraversamenti trasversali per le connessioni col parco.
via Ferrari
39
TEMI CORRELATI
D) MASTERPLAN GENERALE
Sebbene i temi principali del concorso riguardino il Corpo I e le aree
immediatamente a esso adiacenti di proprietà ATER si richiede
l’elaborazione di un masterplan generale, riferito a tutta l’area del PdZ
n. 61, che tenga conto dei temi della mobilità, del trasporto pubblico e
delle connessioni con i parchi istituiti. Saranno apprezzate le proposte
che sapranno mettere a sistema lo spazio aperto del quartiere con
la città, in particolare con le altre aree pubbliche pedonali e i parchi,
attraverso la definizione di una rete di percorsi pedonali e ciclopedonali.
Queste proposte però non devono vincolare la realizzazione
complessiva del progetto ma devono essere intese come possibili
integrazioni eventualmente realizzabili per successivi stralci funzionali.
Il masterplan generale dovrà tenere conto dei seguenti temi:
1. TRASPORTO PUBBLICO, PEDONABILITÀ, CICLABILITÀ E RIDUZIONE
DELLE CONDIZIONI IMPOSTE DALL’ATTUALE CIRCOLAZIONE
AUTOMOBILISTICA
2. CONNESSIONI CON I PARCHI ISTITUITI, LE ATTIVITÀ LUDICHE E
PRODUTTIVE
3. COLLEGAMENTO CON I SERVIZI PUBBLICI DEL PIANO DI ZONA
4. NUOVI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI
© foto di Andrea Jemolo
40
1. TRASPORTO PUBBLICO, PEDONABILITÀ, CICLABILITÀ E RIDUZIONE
DELLE CONDIZIONI IMPOSTE DALL’ATTUALE CIRCOLAZIONE
AUTOMOBILISTICA
DG1 ■ L’ambito urbano di Corviale soffre della carenza di collegamenti con il
corpo della città. Risaltano in primo luogo l’esigua quantità e qualità dei
trasporti pubblici (su gomma e ferro) ma, soprattutto, la mancanza di
collegamenti e attraversamenti ciclo pedonali.
È necessario ripensare il sistema di connessioni infrastrutturali con
il quadrante urbano e con l’intera città, con particolare riferimento
all’accessibilità e alla riduzione del traffico veicolare privato a favore
del potenziamento del trasporto pubblico e ciclo pedonale.
Lo schema di circolazione locale, inoltre, risente di un’impostazione
che favorisce l’utilizzo dell’automobile privata. Occorre, dunque,
riequilibrare il sistema di circolazione locale privilegiando quello
pedonale e ciclabile ridimensionando i percorsi carrabili.
vista verso la Tenuta dei Massimi
2. CONNESSIONI CON I PARCHI ISTITUITI, LE ATTIVITÀ LUDICHE E
PRODUTTIVE DEL QUADRANTE
DG1 ■ È necessario, inoltre, potenziare le connessioni con le attività produttive
e gli spazi delle aree agricole circostanti, come individuate dal vigente
Piano di Assetto della Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, e con le
aree di verde pubblico interne ed esterne all’ambito stesso.
Il sistema degli orti urbani esistenti e realizzabili, in accordo con gli enti
parco, dovrà essere integrato con le sistemazioni generali del piano di
campagna sia dal punto di vista funzionale che delle dotazioni tecniche.
4. NUOVI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI
Il concorso chiede che il progetto degli spazi d’uso pubblico possa
diventare l’elemento generatore di una nuova qualità di relazioni tra
i diversi elementi del Piano di Zona attraverso l’individuazione e la
localizzazione di quelle attività economiche a contenuto sociale che
siano capaci di accrescere e rinnovare il senso di comunità contribuendo
al percorso di rigenerazione del quartiere.
Si potrebbero prevedere, in linea con le direttive europee, attività
imprenditoriali d’interesse sociale, (cooperative, imprese non a scopo
di lucro selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività
producono), servizi di supporto e accompagnamento alla nascita
e consolidamento d’imprese (formazione, incubazione e azioni di
networking collaborativo fra imprese, operatori del sociale e soggetti
portatori di competenze).
Per queste nuove funzioni è auspicabile che si propongano modelli di
gestione e organizzazione alternativa, che tengano conto anche di una
possibile gestione collettiva da parte dei residenti.
Il progetto deve mirare alla valorizzazione dei locali integrando le
attività esistenti con le nuove previste.
DG2 ■ Per localizzare queste nuove attività sono stati individuati i seguenti
locali di proprietà ATER:
- I LOCALI DI PROPRIETA’ ATER DI CORVIALE CENTRO
- I LOCALI AL PIANO TERRA DELLA TRANCIA H
3. I COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI DEL PIANO DI ZONA
DG2
■ Ad eccezione dell’unico ponte pedonale esistente posto in
corrispondenza di Corviale Centro il raggiungimento dei servizi pubblici
(centro Civico, Centro Polivalente Nicoletta Campanella e complesso
scolastico Mazzacurati) avviene esclusivamente con l’attraversamento
a raso della strada che, oltre al traffico privato, è sede di percorrenza
dei mezzi pubblici di superficie e delle auto dei residenti che accedono
alle rampe dei garage poste al di sotto del corpo principale.
Il progetto dovrà prevedere la ricollocazione opportuna degli
attraversamenti ciclo - pedonali su via Poggioverde per favorire
l’utilizzo dei servizi pubblici esistenti ed il collegamento con gli ambiti
territoriali interessati dal Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) e dal
Contratto di Quartiere II (CdQII) per la fruizione del verde e delle attività
ludiche e produttive previste.
41
TEMA CORRELATO
E) CORVIALE SMART BUILDING
Oggi è ancora più urgente affrontare il tema della rigenerazione con
una nuova ottica che consenta di risolvere i temi della sostenibilità
complessiva di una gigantesca macchina urbana che consuma enormi
quantità di energia. Si impone un ripensamento per un cambiamento
graduale della sua pelle (tutte le superfici a contatto con l’esterno),
dalle coperture agli intradossi dei solai, così come si impone un
ripensamento di tutto il sistema degli impianti. Si può andare al di là
delle quantità indicate delle norme vigenti per la produzione di energia
pulita e di acqua sanitaria. Una prospettiva di riconversione della
gigantesca centrale termica apre scenari di grande innovazione. Vanno
quindi valutati gli impatti del complesso rispetto alla qualità dell’aria, al
ciclo dell’acqua (adduzioni e scarichi), al ciclo dei rifiuti.
L’area del Piano di Zona, oggetto di elaborazione del masterplan generale,
e l’edificio, per la sua conformazione architettonica assolutamente
atipica ed eccezionale nel panorama urbano, già suggeriscono
opportunità straordinarie per l’applicazione integrata di soluzioni
impiantistiche sperimentali e d’avanguardia.
Un pensiero attento alla programmazione della futura manutenzione
può anche suggerire impianti innovativi per la movimentazione
dei materiali, anche funzionali a nuovi usi produttivi. Un uso più
attento degli spazi verdi, coinvolgendo anche le aree dei parchi, o la
loro implementazione coinvolgendo le coperture, può contribuire al
funzionamento quotidiano dell’edificio e dare spazi da gestire agli
abitanti. La necessità di ottenere il massimo risparmio energetico in
un complesso particolarmente energivoro dovrà indicare le linee per
i futuri interventi di efficientamento per ridurre i consumi e i costi di
gestione del complesso edilizio in linea con le direttive europee.
Si richiede ai candidati, quale tema correlato, di indicare soluzioni
innovative di sostenibilità energetica applicate ai temi principali del
concorso e integrate agli interventi architettonici proposti volte a
trasformare Corviale in un complesso intelligente (smart) tenendo
conto, anche, delle indicazioni del Protocollo Itaca- Regione Lazio come
strumento di valutazione della sostenibilità energetica e ambientale
degli edifici.
Tali soluzioni dovranno inserirsi in un piano di interventi più generale
e non dovranno condizionare la realizzabilità del progetto sviluppato
per i temi principali del concorso, ma dovranno essere intese come
indicazioni complementari da sviluppare in fasi successive e realizzare
con canali di finanziamento Europei.
TEMA CORRELATO
F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO
DG3
■ In considerazione dei nuovi spazi e dei relativi usi si richiede ai candidati
di studiare un nuovo sistema di orientamento e riconoscibilità tenendo
conto, eventualmente, di quello esistente.
TEMA CORRELATO
G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI
Il progetto potrà essere integrato con interventi artistici. La scelta
riguardo al tipo di installazioni è lasciata alla completa discrezionalità
del gruppo di progettazione.
42
PROGRAMMA FINANZIARIO E STIMA DEI COSTI
La proposta progettuale complessiva, articolata in TEMI PRINCIPALI
e TEMI CORRELATI, deve essere realizzabile per stralci funzionali
attuabili in tempi diversi. Ogni stralcio funzionale deve prevedere un
intervento compiuto e su tutto l’edificio.
I TEMI PRINCIPALI
A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE
INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI
DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI
B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI
PROGETTUALI SUCCESSIVE
C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI
PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI
Il gruppo di progettazione dovrà stimare il costo parametrico per tutti i
TEMI PRINCIPALI (A+B+C).
Il primo stralcio funzionale deve prevedere un intervento su tutto l’edificio
e deve rispondere al TEMA PRINCIPALE A (“Rigenerazione del Corpo I:
accessibilità e circolazione interna, permeabilità del piano terra, nuovo sistema
di distribuzione e nuove funzioni“) ed al TEMA PRINCIPALE B (“Programma di
partecipazione degli abitanti nelle fasi progettuali successive”).
Il valore stimato per la realizzazione del primo stralcio funzionale (A + B)
dovrà avere un costo massimo di Euro 7.200.000,00 al netto dell’IVA.
Se l’importo risultante (A+B) fosse maggiore di Euro 7.200.000,00
andrà evidenziato quali parti potranno essere stralciate in un secondo
intervento ed il loro relativo valore. Si ribadisce che il primo stralcio
funzionale deve comunque prevedere un intervento su tutto il Corpo I.
Sarà inoltre valutata l’economicità della proposta presentata, la sua
gestione e semplicità di manutenzione.
I TEMI CORRELATI
D) MASTERPLAN GENERALE
E) CORVIALE SMART BUILDING
F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO
G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI
Il gruppo di progettazione dovrà stimare il costo di massima per
l’attuazione degli stralci funzionali per la realizzazione dei TEMI
CORRELATI (D+E+F+G).
Sarà inoltre valutata l’economicità della proposta presentata volta al
soddisfacimento dei TEMI CORRELATI.
TEMI PRINCIPALI
A
(stralcio autonomo
e compiuto su tutto
l’edificio)
B
PRIMO STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
€ ......................
da definire/stima
parametrica
A
eventuale
completamento
C
€ 7.200.000
stima parametrica
STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
€ ......................
da definire/stima
parametrica
TEMI CORRELATI
D
STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
E
STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
F
STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
G
STRALCIO
funzionale ed autonomo
compiuto su tutto l’edificio
€ ......................
da definire
43
PREMI DEL CONCORSO E CALCOLO DELLE
PRESTAZIONI PROFESSIONALI
Gli importi presunti degli onorari relativi al progetto definitivo dei temi
principali sono attualmente calcolati sull’importo di Euro 7.200.000,00 al
netto dell’IVA. L’incarico è attualmente stimato su tale valore, suscettibile
di variazione in aumento da parte dell’Ente per addizione di temi,
ammontante, al netto di oneri previdenziali ed imposte, se dovute, a Euro
298.990,15 per l’incarico della progettazione definitiva comprensivo delle
prime indicazioni e prescrizioni sulla sicurezza.
Tali importi sono stati desunti in via preliminare, facendo riferimento al D.M.
Giustizia del 31 ottobre 2013 n. 143 (Regolamento recante determinazione
dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di
contratti pubblici di servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria), e comunque
per l’affidamento del servizio verrà seguita una procedura negoziata come
previsto dall’art. 99 comma 5 del D.Lgs.163/06.
44
SEGRETERIA TECNICA DEL CONCORSO
tel.: +39.06.6884.2900 / 2913 / 2905 fax: +39.06.6884.2920 e-mail: [email protected] www.rigenerarecorviale.aterroma.it
Scarica