DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE ENTE PROMOTORE REGIONE LAZIO CONSULENZA SCIENTIFICA E ASSISTENZA PROCEDURA CONCORSUALE ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DI ROMA E PROVINCIA Presidente Onorevole Nicola Zingaretti ASSESSORATO INFRASTRUTTURE, POLITICHE ABITATIVE E AMBIENTE Assessore Fabio Refrigeri DIREZIONE GENERALE ASSESSORATO INFRASTRUTTURE, POLITICHE ABITATIVE E AMBIENTE direttore ing. Mauro Lasagna Area Piani e Programmi di Edilizia Residenziale dirigente arch. Antonietta Piscioneri Area Interventi di Edilizia Residenziale e Sociale dirigente dott. Luciano Castaldi Presidente arch. Livio Sacchi AREA CONCORSI Delegata Responsabile e coordinatrice arch. Paola Rossi Segreteria organizzativa arch. Federica Del Bufalo Supporto Bando e DPP arch. Vittorio Centioni, arch. Claudia Fabriani Analisi, documentazione storica e bibliografia dott. archeologo Samuele Casarin Supporto giuridico avv. Carlo Tardella Staff tecnico arch. Serena De Marsanich, dott.ssa Francesca Forcella Ufficio Stampa dott. Fabio Perugia ENTE BANDITORE ATER DEL COMUNE DI ROMA Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale del Comune di Roma Commissario Straordinario arch. Daniel Modigliani Direttore Generale arch. Claudio Rosi Dirigente Servizio Nuovi Interventi arch. Pier Giacomo Tamietto Responsabile Unico del Procedimento arch. Oscar Piricò Coordinamento per le attività del concorso e redazione DPP arch. Maria Teresa Bruca Supporto giuridico e redazione Bando dott.ssa Paola Pellegrino Supporto Amministrativo rag. Francesca Caterino Supporto tecnico e redazione elaborati grafici arch. Augusto Schiavi (coordinatore), arch. Andrea Sdoga, ing. Michele Di Lisa, arch. Camilla Galletti, geom. Roberto Vinci, arch. Erika Maresca - stage “torno subito” Ufficio Appalti dott. Massimiliano Gozzi, sig.ra Patrizia Primavera Ufficio Infrastrutture e Reti sig. Vittorio Biasetton Supporto e aggiornamento sito web sig. Giovanni Cannoni Ufficio Stampa dott. Alessandro Rosati PROGETTO GRAFICO IKON ADVERTISING Elaborazione materiale tecnico T SPOON Traduzioni Akroasis Fonti fotografiche foto storiche archivio personale arch.i Roberto Fantastichini - ATER (copertina, pagg. 19 e 28) ortofoto S.A.R.A. Nistri (pag. 14) viste volo d’uccello Google (pag.14) Andrea Jemolo (pag. 40) Tutti gli elaborati tecnico amministrativi messi a disposizione per la partecipazione al concorso sono stati predisposti dall’ATER del Comune di Roma e sono di sua proprietà esclusiva. Al fine quindi di garantire una adeguata tutela, è previsto per tutti gli elaborati messi a disposizione dei concorrenti il riconoscimento della fonte attraverso l’indicazione del nome dell’autore (ATER ROMA) e di ogni altro riferimento necessario e richiesto dalla legge. 2 DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE RIGENERARE CORVIALE Concorso Internazionale di Progettazione OGGETTO DEL CONCORSO 5 6 7 9 10 11 13 15 17 31 34 36 40 Comprendere e rispettare il passato, proporre il futuro Rigenerare Corviale - Una sfida per la rigenerazione della città pubblica Città, storia, pensare e costruire. Un futuro per Corviale La procedura concorsuale come strumento qualitativo della rigenerazione urbana Rigenerazione, sperimentazione e partecipazione TEMA DEL CONCORSO: CORVIALE IL CONTESTO STORICO-SOCIALE: EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEGLI ANNI ‘70 A ROMA IL CONTESTO TERRITORIALE IL SISTEMA VIARIO E IL TRASPORTO PUBBLICO L’INSEDIAMENTO RESIDENZIALE Il Corpo I Il Corpo II La Trancia H La segnaletica I SERVIZI I Nodi Servizi Corviale Centro CORVIALE OGGI OGGETTO DEL CONCORSO TEMI PRINCIPALI A) Rigenerazione del corpo I: accessibilità e circolazione interna, permeabilità del piano terra, nuovo sistema di distribuzione e nuove funzioni B) Programma di partecipazione degli abitanti nelle fasi progettuali successive C) Nuovi percorsi esterni e collegamenti con i servizi pubblici esistenti e previsti TEMI CORRELATI D) Masterplan generale E) Corviale Smart Building F) Sistema di orientamento G) Integrazione con interventi artistici 43 PROGRAMMA FINANZIARIO E STIMA DEI COSTI 44 PREMI DEL CONCORSO E CALCOLO DELLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI 3 OGGETTO DEL CONCORSO RIGENERARE CORVIALE è un concorso internazionale di progettazione bandito dall’ATER di Roma – Azienda Territoriale per l’ Edilizia Residenziale del Comune di Roma - e promosso e finanziato dalla Regione Lazio. L’obiettivo è quello di conseguire soluzioni e proposte che, da un confronto aperto al mondo internazionale dell’architettura, siano di riferimento nella definizione degli indirizzi generali sui temi della rigenerazione urbana che riaprano una riflessione sulla città pubblica mettendo insieme i temi della città fisica e sociale. Il concorso intende raccogliere e selezionare proposte progettuali per modificare il sistema degli spazi comuni del corpo principale del complesso edilizio di Corviale per ottenere una nuova e migliore qualità urbana e spaziale e una migliore vivibilità e sicurezza per gli abitanti, lungo tutti i percorsi orizzontali e verticali. È pertanto principalmente da riprogettare l’attacco a terra dell’edificio, che comprende il piano terreno ed il piano garage, ripensando tutte le connessioni urbane. Sarà possibile proporre la rilocalizzazione in tutto o in parte delle cantine e dei posti auto a parità di dotazione. Anche la copertura potrà essere oggetto dell’intervento per ottimizzare il suo potenziale per la produzione di energia e diventare risorsa anche di spazi ed attrezzature per usi comuni degli abitanti e localizzare, eventualmente, le pertinenze spostate dal piano terra. Si potrà anche intervenire in tutto o in parte nel piano garage per consentire una migliore soluzione per gli accessi ai corpi scala secondari e la realizzazione di spazi trasversali di riconnessione. Le aree esterne di proprietà dell’ATER o nella disponibilità pubblica (viabilità o aree a verde pubblico) possono essere interessate dal progetto nei limiti delle normative vigenti. Il progetto non dovrà riguardare gli alloggi ed i successivi lavori saranno eseguiti senza spostamenti degli assegnatari. La disponibilità di risorse per una prima fase di lavori, che dovranno comunque riguardare uno stralcio funzionale compiuto ed esteso all’intero complesso, è di 7,2 milioni di euro. Su questo importo verrà misurato il compenso professionale per l’incarico del progetto definitivo. Per tutti gli ulteriori interventi previsti dal progetto dovrà essere indicata una previsione di massima per l’eventuale completamento. L’ATER, in accordo con la Regione Lazio, potrà approvare un programma per la rigenerazione totale dell’intero complesso di proprietà, da realizzare in un adeguato arco temporale e a completamento di quanto previsto dai temi principali del concorso già finanziati. 4 COMPRENDERE E RISPETTARE IL PASSATO, PROPORRE IL FUTURO Arch. Daniel Modigliani Commissario Straordinario ATER del Comune di Roma Corviale, progettato all’inizio degli anni settanta per circa 8.500 abitanti, oggi ospita in un unico edificio 1300 famiglie. È una piccola città nella città. Le strategie e le modalità d’intervento per la rigenerazione di Corviale hanno quindi bisogno di una visione urbana e sociale complessiva. Le particolari specificità dell’edificio, che ha assunto un ruolo simbolico e centrale per l’intero quadrante, sono anche un importante lascito ed un forte potenziale per l’immagine della città. Si ha l’occasione per completare un quartiere che è la immagine realizzata di una idea dell’urbanistica moderna, apprezzato dalla cultura urbanistica ed architettonica di tutto il mondo. Recuperare la vivibilità e la sicurezza negli spazi esterni ed interni è un dovere civile per non lasciare al degrado una eredità di creatività urbana, di qualità architettonica ed infine una testimonianza di coraggio e di grande impegno costruttivo. Gli anni trascorsi dalla sua realizzazione hanno però mutato la città, i suoi abitanti ed hanno modificato la situazione culturale economica e sociale di gran parte di coloro che oggi utilizzano l’edilizia residenziale pubblica. Un intervento di recupero anche sociale che possa rendere gli abitanti, che hanno sviluppato un senso di appartenenza ai luoghi, orgogliosi del loro quartiere agli occhi della città e del mondo, dopo una generazione di difficoltà. Si cerca un progetto di risanamento del complesso che abbia una visione unitaria e che affronti gli interventi necessari senza disconoscere i valori esistenti e senza paura del nuovo. Si vuole rendere il complesso sicuro, agibile e funzionale per ottenere una rinnovata bellezza di una parte così importante della città contemporanea. Si ricorda che negli anni settanta, dopo l’erogazione di finanziamenti per la realizzazione di “edilizia sovvenzionata” e definita la localizzazione dei primi interventi, i professionisti incaricati dall’Istituto Autonomo per le Case Popolari (I.A.C.P.) della progettazione edilizia furono di fatto i promotori di significative varianti urbanistiche per la generalità dei piani di zona che erano stati redatti in gran fretta ed approvati nel periodo intercorso tra l’adozione e l’approvazione del P.R.G (1962-1965). I nuovi piani particolareggiati vennero riprogettati utilizzando nuove scale di intervento per il disegno della città, con l’ambizione di far divenire la residenza economica e popolare un elemento di condizionamento morfologico della futura espansione urbana. Corviale rappresenta la concretizzazione di una ricerca sull’habitat che si voleva porre come alternativa all’inesistenza di qualsiasi modello insediativo presente in quel settore urbano anche prevedendo all’interno degli edifici residenziali molteplici funzioni sociali, educative e commerciali, in evidente opposizione alla disaggregazione esistente tra le abitazioni ed i rarefatti servizi allora presenti nell’intorno. L’area interessata dal piano di zona è di circa 60 ettari sulla quale si evidenzia un solo grande edificio lungo un chilometro all’interno del quale erano previsti alloggi per 8.500 abitanti, cinque spazi verdi, tre gruppi di servizi, costituiti da un asilo-nido, una scuola materna ed un gruppo di servizi commerciali ed un intero piano, il cosiddetto “piano libero”, per botteghe, studi professionali, attività artigianali, ambulatori e comunque servizi di pubblico interesse; al piano terra un grande garage garantiva un posto macchina per ogni alloggio. La sua organizzazione interna era fondamentalmente basata su una articolazione in cinque unità funzionali e di gestione, ciascuna dotata di una piazza di ingresso, con servizi di portineria per lo smistamento e per il controllo e di una grande sala per le riunioni e per le attività sociali ed extra scolastiche. In posizione centrale, si staccava un edificio in linea, più esiguo rispetto a quello principale, con lo scopo formale e funzionale di collegamento con la zona residenziale preesistente, avente al suo interno una strada pedonale con negozi ed al cui termine era previsto un centro commerciale che doveva rappresentare una apertura-porta offerta alla città. Il piano-progetto è stato realizzato in tempo breve, e tutti gli alloggi furono assegnati. Si è anche tollerata l’occupazione abusiva a fini residenziali del piano libero. Tutto è avvenuto senza le dotazioni dei servizi, che sono stati poi completati o riempiti di funzioni nell’arco di tre decenni. Senza un adeguato servizio di trasporto pubblico e lontani dalla città gli abitanti si sono sentiti deportati ed abbandonati. La mancanza di una visione progettuale complessiva e la cronica mancanza di risorse hanno prodotto quindi sempre interventi parziali e scoordinati. Il rischio di proseguire nello stesso modo è sempre presente. La ristrutturazione del piano libero (piani III, IV e V) originariamente destinato a servizi con la sua riconversione a residenza, è stata un’iniziativa resa necessaria dall’emergenza sociale. Gli attuali abitanti vivono infatti lì da più di trenta anni e lì si sono create le loro radici. Si è arrivati alla concreta realizzabilità del progetto, ma è forse l’esempio più evidente della mancanza di strategia. Infatti si risolvono i problemi di un centinaio di famiglie, ma non si affrontano neppure i problemi delle altre 1200. La grande utopia dei progettisti fu quella di ipotizzare che la pubblica amministrazione fosse in grado di cambiare radicalmente il proprio standard realizzativo e gestionale per l’uso comune da parte delle migliaia di soggetti assegnatari degli alloggi sovvenzionati. Nei piani di zona, il problema edilizio si è intrecciato con una complessa normativa: i finanziamenti per l’edilizia residenziale pubblica consentivano di costruire cubature non residenziali, ma gli uffici pubblici preposti alla gestione degli alloggi sovvenzionati non avevano un’adeguata competenza né procedure appropriate per la gestione di locali di proprietà pubblica da utilizzare per attività commerciali, artigianali o di servizio privato anche con finalità sociali. Una piccola città richiede piccoli servizi locali, ma questi sono stati eliminati senza alternative. Oggi il destino dell’ex piano a servizi è irreversibilmente deciso, ma il problema delle dotazioni dei servizi resta. Il concorso propone un’ azione autonoma dell’ATER e quindi della Regione Lazio, ma coordinata con gli altri Enti competenti o interessati, per il rilancio di un intero settore urbano al confine OVEST di Roma. Fin dalla sua realizzazione l’Istituto Autonomo per le Case Popolari, oggi ATER, proprietaria e gestore del complesso, ha affrontato la necessità di un continuo e progressivo intervento per affrontare i problemi che si sono da subito manifestati. Una “utopia realizzata” senza assistenza sociale pubblica e senza servizi comuni, che ha prodotto un gravissimo impatto sulla società insediata, al quale ancora oggi si deve dare definitiva soluzione. La qualità urbanistica ed architettonica di Corviale, riconosciuta dalla cultura mondiale, richiede oggi un nuovo consistente sforzo per riconoscere e tutelare i valori del progetto e per intervenire anche radicalmente sia sull’edificio che sul contesto urbano e consentire il suo rinnovo. Gli Enti pubblici coinvolti sono stati fin dagli anni della prima realizzazione (1982/1984), oltre l’ATER (ex IACP oggi Ente regionale), il Comune di Roma (oggi Roma Capitale) ed il Municipio. Lo Stato è intervenuto dalla seconda metà degli anni ’90 collaborando e cofinanziando programmi specifici (Programma di Recupero Urbano, Contratto di Quartiere II). Naturalmente anche il mondo della ricerca e della cultura ha dedicato grande attenzione a Corviale, producendo significative manifestazioni e pubblicazioni nel corso degli ultimi anni. Gli abitanti e le loro associazioni, non solo quelli di Corviale ma quelli dell’intero distretto, hanno sempre partecipato e partecipano ancora attivamente alla lotta per il rinnovo di questa parte di città. Alla domanda di risanamento ed adeguamento edilizio si aggiunge la necessità di un nuovo modello gestionale che consenta la cura di quello che si realizzerà 5 in accordo e con il contributo degli abitanti. La possibilità di recupero di strutture emblematiche come Corviale apre così lo scenario per un confronto con il mondo professionale internazionale dell’architettura sui temi della rigenerazione urbana non solo dal punto di vista edilizio, funzionale ed energetico ma anche di ricostruzione dell’identità dei luoghi e delle comunità. Poiché Corviale, per dimensioni, densità abitativa e per gli altri peculiari caratteri – e, fra questi, non ultime la sua forma e la sua articolazione - costituisce, senz’altro, un singolare pezzo di città pubblica, uno degli obiettivi del concorso è quello di conseguire, attraverso la sintesi dei temi della composizione fisica e sociale della città, proposte innovative e soluzioni che possano essere di riferimento nei processi di rigenerazione urbana anche di altri complessi di Edilizia Residenziale Pubblica. Il concorso ha l’obiettivo di utilizzare al massimo le potenzialità espressive, morfologiche e architettoniche degli edifici residenziali tenendo conto delle diverse attività culturali, scolastiche, sportive, amministrative e commerciali esistenti. Si possono prevedere e progettare interventi utili a favorire tutte le possibili connessioni ed interazioni sia all’interno che all’esterno del piano di zona, nella consapevolezza che molte funzioni non residenziali previste negli anni settanta non sono più attuali e che oggi risulta indispensabile assicurare sia una nuova unitarietà al comprensorio sia la massima permeabilità possibile tra le attività già presenti e quelle da prevedere in coerenza con le attese degli attuali residenti. Il tutto per garantire socialità e sicurezza agli abitanti che da anni attendono di veder attuati interventi che migliorino la qualità del loro vivere, che eliminino le attuali condizioni di emarginazione e degrado e che possano restituire a Corviale la dignità di uno dei migliori quartieri della città. Si sono svolti, rispettivamente ad ottobre 2012 ed a novembre 2013 due “forum” ai quali hanno partecipato tutti i rappresentanti delle Istituzioni. Il “Tavolo di Concertazione Istituzionale per la progettazione integrata di riqualificazione e rigenerazione urbana del quadrante Corviale nel Comune di Roma Capitale” avviato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo al fine di operare congiuntamente per una progettazione integrata di riqualificazione e rigenerazione urbana vuole accogliere idee e proposte sostenibili in rapporto alla qualità architettonica e paesaggistica e ai valori sociali e culturali del Quadrante Corviale per farne un laboratorio qualificato sotto il profilo scientifico e culturale, anche attraverso il confronto internazionale, nonché stimolante e produttivo per qualità ed efficacia dei servizi offerti alla comunità territoriale. In quest’ottica la stesura delle linee guida del concorso ha recepito i contributi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee, l’Università degli Studi di Roma la “Sapienza” - Dipartimento Architettura e Progetto, l’Università degli Studi del Molise - Dipartimento di bioscienze e territorio, Roma Capitale - Assessorato all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti, Roma Capitale-Municipio XI. RIGENERARE CORVIALE UNA SFIDA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ PUBBLICA Arch. Claudio Rosi Direttore Generale ATER del Comune di Roma Considerato da alcuni un “mostro” e da altri un monumento della Roma contemporanea, il Corviale è un complesso di 958 metri di lunghezza, 200 metri di spessore, 30 metri di altezza divisi in nove piani il tutto per un totale di 750.000 metri cubi di cemento su di un’area edificabile di circa 60 ettari; dentro questo, che è uno dei più grandi parallelepipedi del mondo, ci sono 1202 appartamenti dove vivono circa “8.500 vicini di casa”. Progettato nel 1972 da Mario Fiorentino (coordinatore della progettazione) F. Gorio, P.M. Lugli, G. Sterbini, e M. Valori su ispirazione delle megastrutture residenziali immaginate 50 anni prima da Le Corbusier; immense macchine per abitare, che con la loro rigorosa geometria propongono un modello di abitazione alternativo alla città storica e alle periferie spontanee. Modello, questo, divenuto praticabile in Italia solo dopo l’approvazione della Legge 167 del 1962 (Piani per l’Edilizia Residenziale Pubblica) da cui derivano, tra gli altri, le “Vele” di Napoli (1964), il “Biscione” di Genova (1968) e il “Monte Amiata” a Gallaratese di Milano. A Roma, nello stesso periodo, furono progettati e realizzati oltre al Corviale, i quartieri di Tor Bella Monaca, Tor Sapienza, Laurentino 38, Vigne Nuove ed altri. Anni in cui Roma accoglieva 60.000 nuovi abitanti l’anno e dove 300.000 persone vivevano nelle baracche, sotto gli acquedotti antichi, o si spingevano verso l’incontrollato abusivismo edilizio che è stata la piaga della città per tanti anni. Se usiamo parametri europei per valutare la vivibilità del quartiere, quali la qualità dell’aria, i parcheggi, il verde, il livello di inquinamento acustico, i servizi dobbiamo considerare che il Corviale è ai primi posti: è ben collegato, ha una dotazione di verde sopra la media, ha spazi per i bambini, ha spazi per lo sport maggiori di altri quartieri a Roma, ha un centro polivalente attrezzato con una biblioteca, un centro di formazione e orientamento al lavoro, un incubatore d’impresa ecc. Si deve pero considerare che la migliore produzione urbanistica degli ultimi anni si è orientata verso modelli insediativi diffusi; quartieri dove le destinazioni d’uso sono abilmente mescolate, dove lo spazio pubblico è riconoscibile e fatto di strade, piazze e giardini dove meno aggressiva è la compressione umana e la costrizione ad una convivenza forzata, dove la gestione dello spazio costruito può essere organizzata su scale operative ridotte e maggiormente controllabili. 6 A quasi trenta anni dalla nascita di Corviale, si deve, inoltre, registrare il fallimento di un modello culturale basato, da una parte, sulla “potenza dello Stato” che si assume l’obbligo di una assistenza abitativa senza garanzie di ritorno economico e che deresponsabilizza gli assegnatari da ogni onere, spese e cura della cosa pubblica e, dall’altra, su una politica abitativa che, per risolvere il problema della casa, concentra centinaia di storie personali di disagio sociale e umano in un unico abitato. Un insediamento delle dimensioni di Corviale, a queste condizioni, risulta, da parte pubblica, difficilissimo da gestire. Già dal 1983, durante la procedura di assegnazione delle case, 700 appartamenti furono occupati abusivamente e 150 famiglie si accamparono sul piazzale dell’edificio; nel 1995 seguirono altre occupazioni abusive da parte di circa 200 persone della comunità peruviana che fu possibile sgomberare grazie all’impegno dell’istituto di Studi Latino Americano. Ancora oggi 127 nuclei familiari (più di 400 persone) occupano abusivamente l’intero piano libero dell’edificio che era destinato a botteghe, uffici e locali commerciali spesso sottraendo l’elettricità all’impianto centralizzato e utilizzando bombole per il gas domestico con gravi pericoli per la sicurezza. Oggi il Contratto di Quartiere II (CdQII), in procinto di essere realizzato, permette all’ATER di regolarizzare una situazione di abusivismo, che dura da vent’anni, e di realizzare 103 nuovi appartamenti da assegnare agli occupanti aventi diritto. Si consideri che l’affitto medio è circa 75 euro/mese ad appartamento per un totale di circa 1.081.000 euro l’anno. A fronte di questo l’ATER affronta per Corviale una media 1.450.000 euro l’anno di spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per il pagamento delle imposte. Insomma, anche se tutti pagassero l’affitto con regolarità e se l’ATER funzionasse con efficienza ed economicità si avrebbe una perdita secca di circa 370 mila euro l’anno. Questo a causa di un insieme sistematico di leggi e regolamenti che condizionano e determinano i flussi di cassa di questa gigantesca costruzione. Questo scenario economico–gestionale di Corviale è solo una piccola parte della più generale situazione finanziaria dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Roma. L’ATER di Roma ha in proprietà e gestione 50 mila alloggi e circa 3200 locali non residenziali e una difficile situazione finanziaria contro la quale, negli ultimi due anni e mezzo, è stata avviata una energica azione di risanamento economico attraverso la vendita di parte del patrimonio, il recupero della morosità pregressa, il maggior controllo sulle spese e sugli appalti che sta dando buoni risultati. Si consideri che, nell’ultimo anno, più di 400 alloggi sono stati sgomberati da occupazioni abusive riconsegnandoli al Comune per le legittime assegnazioni e che, nello stesso periodo ben 200 locali commerciali sono stati liberati e rimessi in affitto sulla base di bandi di locazione di evidenza pubblica. Questo, oltre a consentire un notevole incasso consente il rientro nella legalità di tanti assegnatari che ora pagano con regolarità ristabilendo un rapporto civile tra azienda e utenza. Compiamo passi decisivi verso il risanamento consapevoli che, per una buona azione di governo, occorre affrontare con decisione l’emergenza economica ma anche guardare al futuro programmando una attività volta alla riqualificazione del patrimonio e alla sua valorizzazione. La scommessa dei prossimi anni è proprio adempiere alla missione aziendale di realizzare nuovi fabbricati di edilizia residenziale con criteri di ecosostenibilità e di risanare il patrimonio esistente con manutenzioni programmate e processi di rigenerazione per una più idonea qualità abitativa. A Corviale, oggi, sono in corso due importanti iniziative: - Un Contratto di Quartiere (CdQII) in procinto di essere realizzato, finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Regione Lazio, attivato insieme al Comune di Roma, che prevede la spesa di 14 milioni di euro di cui 10 milioni per risanare il piano libero e 4 milioni per la riqualificazione del verde circostante l’edificio ed il recupero del centro polivalente e del polo scolastico; - Il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) promosso dal Comune di Roma e condiviso dall’ATER che ha l’obiettivo di recuperare il rapporto tra l’edificio e la città, tra Corviale, il suo contesto urbano e i quartieri circostanti. Il concorso internazionale “Rigenerare Corviale” che stiamo lanciando, con il sostegno della Regione Lazio, si inserisce in questo quadro di interventi con l’obiettivo di conseguire soluzioni e proposte che, da un confronto aperto al mondo internazionale dell’architettura, siano di riferimento nella definizione degli indirizzi generali sui temi della rigenerazione urbana che riaprano una riflessione sulla città pubblica. Con questa rinnovata speranza e attenzione molte persone stanno, da tempo, lavorando: all’ATER, negli uffici comunali, nelle università, nei luoghi della cultura e nelle sedi della politica e soprattutto tra i tanti cittadini che vivono nel quartiere ed hanno sviluppato un senso di appartenenza e si è avviata una appassionata discussione e un deciso impegno per salvare il Corviale. CITTÀ, STORIA, PENSARE E COSTRUIRE. UN FUTURO PER CORVIALE. Arch. Paola Rossi Responsabile Delegata area concorsi Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia Non si può intervenire su un già costruito senza conoscerne la storia. E la storia del Corvialone, come lo chiamano i più affettuosi, è lunga, importante, variegata e, soprattutto, non si è ancora conclusa. Anzi, con questo Concorso di Architettura la Regione Lazio e l’ATER Roma vogliono segnare un importante momento di flesso intendendo acquisire idee di grande qualità per un “programma per la rigenerazione totale dell’intero complesso” da attuarsi nel tempo e per trasformare Corviale da area periferica a città. L’effetto città, lo sappiamo, è qualcosa di profondamente umano ed impalpabile che non dipende dalla solidità e funzionalità delle case ne’ solo da un corretto rapporto tra tutte le componenti che fanno gli spazi abitati ma piuttosto anche da un quid indefinibile di fantasia e conoscenza: quella del progettista che riesce ad interagire con le esigenze - usiamo volutamente il termine esigenze in luogo della parola bisogni - degli abitanti. Quindi, insieme a tutte le carte, disegni e schemi necessari, approntati egregiamente dagli uffici Ater, al fine di permettere la migliore comprensione dei luoghi ed elaborare l’idea di progetto, abbiamo voluto mettere a disposizione dei concorrenti un elenco molto approfondito di articoli, libri, opere, filmografia, sitografia e reportage fotografici che negli anni si sono occupati di questo progetto. Ma non volendo certamente che i progettisti debbano impiegare tutto il tempo a loro disposizione solo per leggere una letteratura interessante ma copiosa e spesso contrastante, ne abbiamo voluto elaborare una sintesi ragionata che sottolineasse i punti più importanti del dibattito culturale su Corviale, che è sempre vivo nella cultura architettonica : estratti di critiche favorevoli e contrarie, descrizioni sintetiche dei diversi elementi che compongono il complesso, diverse proposte risolutive, parallelismi con altri interventi coevi e similari, quali il complesso di Forte Quezzi a Genova e quello di Rozzol Melara a Trieste, che hanno in comune con Corviale certamente la dimensione ma anche l’impostazione urbanistica e le problematiche gestionali; da ultimo abbiamo selezionato citazioni e descrizioni, anche letterarie, dell’oggetto Corviale e dell’immagine e delle sensazioni che esso induce nei visitatori e negli studiosi. E abbiamo voluto soprattutto mettere in risalto 7 alcuni scritti del progettista Mario Fiorentino, da lui elaborati in tempi diversi: prima della stesura del progetto, durante i lavori di costruzione del complesso e anche dopo la sua realizzazione, per seguirne l’evoluzione del pensiero. Speriamo che questo lavoro possa essere d’aiuto ai progettisti perché possano avvicinarsi con maggiore consapevolezza, ed una sensibilità accresciuta, al luogo, alla sua storia, al pensiero che lo ha generato, alle sue componenti anche materiali. Perché siamo assolutamente convinti che solo una domanda chiara, puntuale, argomentata, può ottenere risposte altrettanto valide. Ogni Bando di concorso deve essere perciò chiaro, rigoroso e univocamente interpretabile, supportato ovviamente da documentazione esauriente e approfondita ma deve essere corredato sempre anche da studi che inducano il progettista a “pensare” e “conoscere”. Il grande gesto, l’espressione architettonica saranno quindi frutto di capacità artistica ma anche di cultura: arte e scienza insieme, questa è Architettura. *** Corviale nuovo : 38 professionisti in azione che hanno prodotto in 7 anni 680.900 metri cubi per contenere 8512 abitanti, su un’area complessiva di 60 ettari con una densità territoriale di 140 abitanti per ettaro. Numeri, che avrebbero potuto produrre anche un complesso e un’immagine del tutto differenti. La cultura del periodo e le singole menti del gruppo di progettazione hanno consegnato alla storia questo oggetto amato e odiato intensamente da molti. Oggi ci troviamo tutti, Promotore, Banditore, Organizzatori, Consulenti e Progettisti, a contribuire alla ri-generazione di questo MONSTRUM, come può definirsi facendo appello all’etimologia latina che evoca qualcosa che stupisce e crea meraviglia. Indubbio, infatti, che Corviale sia, nella sua immagine assoluta, certamente unico e irripetibile per concettualizzazione urbanistica, architettonica e sociale. Per le sue caratteristiche eccezionali ha attirato da subito l’attenzione non solo del mondo dell’architettura ma anche di molta dell’opinione pubblica. Amato, odiato, criticato o difeso a spada tratta, visitato tutt’oggi da delegazioni che giungono da ogni parte del mondo, è diventato allo stesso tempo un monumento all’architettura utopica alla ricerca della città nuova e mostro irrecuperabile. Il progetto rientra nelle ricerche per una nuova dimensione dell’habitat, che si ponga come radicale alternativa alla dispersione dell’attuale periferia, al ruolo subalterno a livello di uso e di immagine che riveste nei confronti del centro urbano, alla disaggregazione tra residenze e servizi e al declassamento sociale che la caratterizzano. (dalla Relazione al Corviale di Mario Fiorentino, 1972) Obbiettivi in parte ancora da raggiungere. Questa dunque è la prima richiesta alla quale dovranno rispondere i partecipanti a questo Concorso. Offrire soluzioni ri-pensando il sistema organizzativo e di relazioni tra le varie parti funzionali e tra il tutto e l’intorno è uno dei temi che vengono affidati ai concorrenti progettisti. Prima fra tutti la ri-progettazione del sistema tra collegamenti verticali e distribuzione orizzontale e soprattutto l’accessibilità e permeabilità e vivibilità/sicurezza del piano terra per ricostruire una nuova “strada urbana” laddove quella pensata in origine è ormai stata superata dagli eventi. D’altronde questo è il destino degli insediamenti degli uomini: le città crescono, si modificano e si stratificano, adattandosi alla storia, all’evoluzione dei costumi, delle società, delle tecnologie e, non da ultimo, delle normative. E se Corviale è una “città lineare”, come l’ha definita il suo autore e come sempre hanno sostenuto i suoi progettisti ed i suoi sostenitori, seguirà giustamente e inesorabilmente le sorti di tutte le città. Trasformazione, integrazione e stratificazione o adattamento? Sarà questo Concorso a definirne in gran parte il futuro. *** A Roma abbiamo il Palazzaccio, come i romani appellano l’edificio in origine sede del Ministero di Grazia e Giustizia di Roma Capitale del Regno d’Italia, il Vittoriano, architettura commemorativa dedicata a Vittorio Emanuele Re d’Italia, denominato Altare delle Patria nel 1921 quando vi furono poste le spoglie del “milite ignoto” della prima guerra mondiale, e poi c’è il Corviale. Perché citare insieme queste tre costruzioni così diverse tra loro per forma e funzione? Sono tre monumenti: alla Patria finalmente riconosciuta il Vittoriano, alla Costituzione italiana il Palazzaccio, a un’Idea di città e di comunità il Corviale. Tutti e tre attraenti e inquietanti insieme nella loro massa imponente e ipertrofica. Di tutti e tre in epoche differenti e con differenti motivazioni si è parlato di demolizione. Tutti e tre sono ancora al loro posto: i turisti fotografano incessantemente il Vittoriano, un po’ meno il Palazzaccio, gli architetti-turisti vengono da tutte le parti del mondo per vedere il Corviale e sarebbe interessante intervistarli per conoscere sensazioni e valutazioni. Tutti e tre hanno subito trasformazioni e adattamenti: da alcuni anni si può salire con ascensori panoramici sull’ultimo più alto livello di copertura del Vittoriano, godendo di un’ennesima stupenda vista di Roma antica e contemporanea; il Palazzo di Giustizia, che iniziò a dare segni di cedimento già durante la sua costruzione tant’è che fu ridotto in maniera consistente il numero di sculture che avrebbero dovuto adornarlo, è stato consolidato e non è più al centro della vita giudiziaria della capitale; il Corviale ha subito più volte occupazioni più o meno pacifiche ed oggi la “rue interieure” di lecorbuseriana memoria non esiste più, trasformata ormai irreversibilmente in un altro piano residenziale. 8 LA PROCEDURA CONCORSUALE COME STRUMENTO QUALITATIVO DELLA RIGENERAZIONE URBANA Arch. Oscar Piricò Responsabile del Procedimento ATER del Comune di Roma La città contemporanea, specchio dei ritmi accelerati e del mutamento della società, è segnata dai movimenti sempre più rapidi degli individui che la abitano. Alcuni segmenti di città, in linea con queste dinamiche sono stati riqualificati, trasformati per accogliere e soddisfare le esigenze della contemporaneità (exaree industriale, parchi a tema, centri di ricerca); al contrario la periferia sociale, molto spesso, non è stata interessata da questi cambiamenti. Pur essendo pienamente inseriti nel contesto urbano, i quartieri di edilizia sociale rimangono periferie, di scarsa qualità contestuale e ristretto patrimonio relazionale, definendosi così in una posizione di dipendenza all’interno delle aree urbane. Inoltre, alcune particolari configurazioni urbanistiche e il degrado dell’ambiente costruito possono amplificare i processi di esclusione e l’emergere di comportamenti deviati, comportamenti che a loro volta finiscono per aggravare la condizione degli spazi pubblici e delle infrastrutture locali. In questi quartieri si sovrappongono molteplici condizioni di debolezza: la vulnerabilità dei gruppi sociali che li abitano, la bassa qualità e il degrado delle tipologie abitative e degli spazi pubblici, l’insufficiente dotazione di risorse e servizi, la scarsa accessibilità alle opportunità urbane, la presenza di situazioni di conflitto tra gruppi differenti. L’analisi dell’edilizia sociale ha evidenziato l’evolversi del problema abitativo. La constatazione che i quartieri non sono entità immutabili esige il ricorso a strumenti che permettano la lettura del cambiamento morfologico sociale e territoriale (ricerca scientifica e aggiornamento dei dati). È sempre più evidente, infatti, la difficoltà della questione abitativa anche per la diversificata gamma di bisogni, nuove esigenze ed aspettative di vita della popolazione contemporanea. Il concorso internazionale di progettazione “Rigenerare Corviale” vuole intercettare nuovi modi di ripensare le periferie tenendo conto delle trasformazioni sociali in atto. Il Bando identifica una serie di tematiche che i concorrenti dovranno affrontare in modo innovativo, al fine di proporre delle idee attuabili progressivamente, tali da garantire un continuo miglioramento delle condizioni abitative. Per la procedura concorsuale è stato scelto il “Concorso Internazionale di Progettazione a grado unico”, ai sensi del Capo IV, Sezione III, art. 99 e segg. del D.Lgs 163/2006 mediante procedura aperta in forma anonima, finalizzato all’acquisizione di un progetto con un grado di approfondimento di livello preliminare, coerente con i temi progettuali e le indicazioni fornite nel Documento Preliminare alla Progettazione e nel Bando. Nella costruzione del Bando si è tenuto conto della futura sostenibilità economica degli interventi cercando di individuare degli obiettivi attuabili singolarmente ed inseribili all’interno di una programmazione triennale. L’Ente Banditore, per permettere ai progettisti una completa attenzione alla fase progettuale, mette a disposizione dei partecipanti una esaustiva documentazione, e prevede, secondo quanto stabilito nel cronoprogramma, un sopralluogo e la disponibilità a rispondere alle FAQ per chiarire le questioni di maggiore complessità. Le proposte progettuali saranno valutate da una giuria di sette esperti sui temi del concorso, professionisti di fama nazionale ed internazionale, che assicurerà la qualità nella selezione dei progetti. Il completamento della procedura prevede la possibilità, da parte degli Enti Promotore e Banditore, di affidare l’incarico per la progettazione definitiva, volta alla futura realizzazione dell’opera. Per questo motivo, una delle componenti della valutazione, oltre alla qualità progettuale, è l’economicità della proposta. Per sostanziare la reale fattibilità dell’opera, un’ulteriore attenzione è stata data alla futura realizzazione per stralci funzionali ed autonomi, al fine di armonizzare l’intervento con i possibili finanziamenti. Il concorso punta alla rigenerazione dell’intero quadrante, attraverso proposte e soluzioni innovative che investiranno l’edificio e il suo contesto, è per questo che viene richiesta la progettazione di un masterplan che, una volta attuato, potrà essere l’impulso per avviare un sistema di connessioni, fisiche e sociali, che interesseranno tutta l’area. I progettisti dovranno, infatti, tenere conto dei problemi legati all’accessibilità e alle connessioni tra le parti, e quindi proporre una nuova lettura degli spazi aperti, pavimentati e verdi, permettendo un cambio di scala verso una dimensione a misura d’uomo. Grazie all’introduzione del processo partecipativo, l’Ente intende coinvolgere gli abitanti in tutte le fasi della progettazione e realizzazione, al fine di rafforzare il senso di appartenenza al luogo e il suo valore. Questo processo di trasformazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica darà una nuova vitalità al complesso di Corviale agendo, tra l’altro, sul ciclo di vita dell’edificio e prolungandone la durata attraverso strategie di efficientamento energetico. “Rigenerare Corviale” vuol dire quindi riabilitare una parte rilevante della città contemporanea attraverso l’attuazione di interventi integrati in ambito architettonico, sociale, economico e ambientale. Il concorso di progettazione diviene lo strumento attraverso il quale sarà possibile innescare questi processi virtuosi. 9 RIGENERAZIONE, SPERIMENTAZIONE E PARTECIPAZIONE Arch. Maria Teresa Bruca Coordinatrice per le attività del concorso ATER del Comune di Roma Corviale costituisce uno dei più importanti e simbolici quartieri di edilizia residenziale pubblica in Italia, e, tra le proprietà dell’ATER, la più nota, la più paradigmatica, la più studiata nonché la più discussa. Corviale è stato e continua ad essere una delle più significative esperienze sull’abitare: un progetto di “architettura radicale”, una grande “macchina” con pretesa di autosufficienza, abitata da inconsapevoli sperimentatori del moderno e pensata per sviluppare al suo interno rapporti sociali, soddisfare bisogni collettivi e rafforzare il senso di appartenenza della comunità insediata. La sua perifericità e, soprattutto, le sue dimensioni hanno dominato ogni valutazione e, di fatto, hanno impedito le necessarie analisi approfondite riducendo, così, i giudizi a sbrigative sentenze di condanna o di apprezzamento. Il serpentone, il mostro, l’astronave, lo sbaglio lungo un chilometro, solo per citare i più ricorrenti, sono i termini coniati e usati dai mezzi d’informazione per marcare l’enorme fabbricato e per proporlo come simbolo di disagio sociale. Non stupisce, perciò, che l’acceso dibattito culturale e politico attorno a Corviale, che ha costituito argomento di numerose tribune, sia culminato anche nell’ipotesi estrema, ma anche sommaria, di condanna alla demolizione. Ma, come detto, gli attributi applicati quotidianamente a questo edificio derivano, nella maggior parte dei casi, da una percezione sensoriale, superficiale e mediatica della struttura; anche se, inevitabilmente, essi continuano, ancora oggi, a diffondere e ad accreditare la definizione di “mostro” distraendo - e, talvolta, alienando - l’attenzione e l’interesse dalle le potenzialità che, invece, la megastruttura esprime per la sua forma fisica e per il semplice fatto di essere abitata da più di trent’anni. restano nelle loro case e sono chiamati ad essere protagonisti del cantiere, senza traumatici allontanamenti. Il concorso, attraverso un dibattito aperto al mondo internazionale della cultura urbana e dell’architettura, vuole, infatti, affrontare il tema della rigenerazione urbana a partire dallo spazio pubblico e con un approccio che non si limiti alla semplice gestione dell’emergenza, ma che, attraverso una programmazione e una progettazione condivisa con gli abitanti, da un lato realizzi quello che sin dagli inizi era stato pensato come elemento vitale del progetto ovvero l’integrazione di servizi e attività commerciali - anche in autogestione – e, dall’altro, recuperi il rapporto con la campagna e con la città vicina negato da alcune scelte formali del progetto originario. Per la sua forma, la sua estensione e la densità abitativa, Corviale costituisce, inoltre, un’opportunità di sperimentazione di Smart Building da perseguire, mediante l’uso di tutte le tecnologie innovative a disposizione, attraverso la realizzazione di interventi mirati alla ottimizzazione delle reti tecnologiche, alla riduzione dei consumi energetici fino al recupero e riciclo dei rifiuti. “Rigenerare Corviale” significa, dunque, agire attraverso un programma multidisciplinare di breve, medio e lungo periodo la cui concretezza delle soluzioni si deve misurare con la fattibilità economica nella ricerca dei finanziamenti anche europei, e con quella sociale attraverso un processo che ATER dovrà compiere attuando un percorso di condivisione, formazione e informazione con gli abitanti e tutti i soggetti che operano sul territorio per facilitare la gestione, la convivenza nel quartiere e riscrivere le nuove regole del rapporto fra enti gestori ed inquilini. I temi proposti dal concorso sono stati sviluppati con attenzione alle migliori pratiche contemporanee e mirano a trasformare l’edificio imparando da chi lo ha già sperimentato abitandolo, a reinterpretare i caratteri degli spazi, a valorizzare l’identità dei luoghi, a facilitare la vita collettiva e aumentare le relazioni interne e col tessuto circostante recuperando, in termini attuali, il carattere di sperimentazione innovativa auspicato dal gruppo di progettazione coordinato da Mario Fiorentino. In questa ottica tutte le famiglie che vivono legalmente la loro condizione di essere inquilini di case di proprietà pubblica, 10 IL CONTESTO STORICO-SOCIALE: EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NEGLI ANNI ‘70 A ROMA IL TEMA DEL CONCORSO: CORVIALE Negli anni ‘70 il problema abitativo di Roma è una sfida aperta per l’Iacp locale: da un lato il ritardo rispetto alle altre grandi città italiane, dall’altro il perdurare da diversi decenni dei baraccamenti vecchi e nuovi tutt’attorno al nucleo cementificato e lungo le direttrici delle consolari e delle ferrovie. Già gli anni ‘60 si erano chiusi in un clima di forte tensione sociale, dove la radicalizzazione del confronto aveva portato a prese di posizione spiccatamente ideologiche: la questione casa diventava dunque terreno di rivendicazioni e di scontro di classe. È del 19 novembre 1969 lo sciopero generale per chiedere a scala nazionale una soluzione istituzionale al problema abitativo, a cui partecipano attivamente anche studenti e operai mobilitati dai sindacati. Nella capitale la carenza di alloggi era aggravata dall’applicazione solo parziale della legge 167 del 18 aprile 1962, che avrebbe potuto dare ai comuni la possibilità di operare interventi di grandi dimensioni che integrassero organicamente funzione residenziale e servizi, creando così quartieri-città potenzialmente autonomi e autosufficienti rispetto alle esigenze quotidiane dei residenti. Il 26 febbraio 1964 viene varato il primo Piano per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP) che individuava 73 aree (Piani di Zona) in cui applicare gli strumenti messi a disposizione dalla 167, con una previsione di 711.909 vani: sarà concluso nel 1984 con la realizzazione di soli 273.487 vani. La risposta parziale perpetra quindi quelle condizioni che già nei decenni precedenti avevano alimentato sia l’abusivismo edilizio che il proliferare di “baraccopoli” e “borghetti”. Emblematico delle modalità di esecuzione del PEEP romano è il primo dei P.d.Z.: il quartiere pioniere di Spinaceto, realizzato su un’area di circa 187 ettari di proprietà comunale, per una previsione di 26.000 abitanti. Progettato nel 1965, vede le prime assegnazioni già nel 1969, quando il nuovo insediamento urbano è dotato anche delle scuole di diverso grado. Mancano gli altri servizi collettivi, pur previsti nella progettazione iniziale, a causa di difficoltà procedurali e finanziarie. Bisognerà attendere i pieni anni ‘70, dopo l’introduzione della legge 865 del 22 ottobre 1971, per rivedere a Roma finanziati progetti di altri quartieri su larga scala, affidati a nomi di spicco del panorama architettonico romano. Tali progetti cambiarono radicalmente quanto originariamente previsto nella prima stesura dei singoli P.d.Z., redatti nel breve torno di tempo tra l’adozione del P.R.G. nel ‘62 e la sua approvazione nel ‘65: il PEEP infatti è del 1964. Il cambio di passo così impresso è ben descritto da Francesco Perego nel saggio “Un monumento della città teorica”, a presentazione del volume di Nicoletta Campanella, Roma: Nuovo Corviale. Miti, utopie, valutazioni. Stato dei servizi, condizioni di vita degli abitanti di un sistema residenziale della periferia, Bulzoni, Roma 1985: Il mandato affidato a questi progettisti dal committente era quello di immaginare interventi “diversi” da quelli tradizionali: quartieri che facessero dimenticare la mediocrità della produzione Iacp del ventennio precedente portando finalmente anche a Roma la grande lezione dell’architettura moderna. Case che non si mimetizzassero nella città ordinaria, ma al contrario si facessero vedere, proclamando la diversità degli intenti nelle forme delle geometrie pure a grande scala; che proponessero con forza un altro modo di concepire l’alloggio popolare […]. È secondo questa logica che nacquero i progetti di Vigne Nuove, Laurentino e Corviale. Come scrisse anche l’architetto Pietro Barucci su La Repubblica del 17 giugno 1988, Sotto la spinta di quello che allora appariva come un “immancabile sviluppo”, si intraprese con vigore la realizzazione di questi quartieri modello, oggetto di un programma e di un finanziamento unitari, con intenti largamente sperimentali, con immensa fiducia nelle capacità di autogoverno di questa città, nelle pubbliche strutture preposte alla gestione. “NO ai lager dormitorio, SI’ ai quartieri attrezzati”: questo il motto col quale, dopo il lungo sonno della GesCal si chiamarono al lavoro gruppi selezionati di architetti in un clima di rinnovato fervore nel quale ci si confrontava con le esperienze internazionali, si guardava all’housing britannico, si studiava la tecnologia francese. Forse per la prima volta nella storia dell’edilizia pubblica italiana furono progettati e realizzati simultaneamente residenze e negozi, uffici e centri sociali, scuole materne e asili nido, attrezzature sportive e ricreative. Ciascuno dei tre progetti proponeva diversi schemi di integrazione, arditi e complessi, accuratamente elaborati. Per dirla con Vittorio Vidotto, in un suo intervento - qui in traduzione - dal titolo Corviale, Rome: Social Issues and Architectural Utopia (IX International Conference on Urban History, Lione, 27 - 30 agosto 2008): negli anni ’70 in Italia si assiste a una generale radicalizzazione delle opzioni ideologiche. ‘Rivoluzione’ è un termine che entra prepotentemente nel linguaggio corrente della sinistra politica: se era considerato possibile rivoluzionare il sistema politico, era anche possibile rivoluzionare il sistema di abitare. 11 Saranno gli abitanti ed i gestori di questi nuovi quartieri ad evidenziare, con l’esperienza diretta e l’uso quotidiano, le criticità ed i problemi da affrontare e risolvere. La critica per lo più oggi si divide fra quanti puntano il dito contro la volontà demiurgica degli architetti, che crearono spazi totalizzanti proporzionati alla dimensione del loro ego, e quanti imputano alla cattiva gestione degli enti pubblici e alla ritardata (talvolta mancata) realizzazione dei servizi, le difficoltà sociali che si sono fin dall’inizio manifestate. È lo stesso Mario Fiorentino – che citiamo dall’intervista rilasciata a Bruno Regni e Marina Thiery in occasione della visita al Corviale da parte degli studenti del liceo Morgagni – a dirci esplicitamente [...] che la scommessa è fatta sul modo in cui sarà gestito Corviale, e cioè tutta questa esperienza è fatta di architettura e di gestione come tutte le cose della città, che non sono fatte semplicemente di facciate ma anche di organizzazione, di servizi, di trasporti, ecc. Quindi, diciamo, la gestione politica di questa casa è uguale, o ha pari peso, forse ancora maggior peso, della gestione architettonica, che è la particina che si sono riservati gli architetti. [...] Se l’inquilino di domani pensa di avere una struttura di tipo paternalistico in cui tutto gli viene offerto e niente viene dato, è chiaro che Corviale è destinato ad un fallimento clamoroso, perché evidentemente non è fatto per una gestione di tipo paternalistico. Se invece i suggerimenti che sono dati dagli spazi comuni per farne occasione di lavoro comune verranno utilizzati dagli abitanti, se quindi la gestione di Corviale diventa una gestione di comunità, allora il discorso diventa importante. Questo, è chiaro, dipende da una serie di considerazioni non di tipo fatalistico, ma riguardanti momenti di intervento da parte del Comune, dell’IACP, di assistenti sociali, di promotori culturali, ecc. Gli anni in cui si cominciarono ad assegnare i primi alloggi nei complessi di Vigne Nuove, Laurentino e Corviale erano gli anni ‘70 e i primi ‘80, gli anni di piombo, degenerazione di uno scontro politico e sociale sempre più aspro ed esasperato, che irruppe nella quotidianità dei cittadini spargendo inquietudine e diffidenza. In una Roma spaventata in cui dilagava la violenza, l’architetto Renato Nicolini, Assessore alla Cultura della giunta Argan, lanciò - per stimolare la popolazione a vincere la paura uscendo di casa la sera, per perseguire un nobile intento culturale – la felice iniziativa dell’Estate Romana. Restavano purtroppo insoluti i problemi legati alla mancanza di servizi essenziali nelle periferie della città. Nei decenni seguenti, trascorsi tra occupazioni abusive e sgomberi, tra incuria e affezione delle seconde generazioni, tra microcriminalità e comitati di quartiere, tra periodici annunci elettorali e reali fatiche quotidiane si darà l’avvio al progressivo miglioramento della qualità di vita nei complessi pubblici della periferia romana degli anni settanta. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: • Abitare la periferia: l’esperienza della 167 a Roma, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma, Roma 2007 (S. BALDAZZI, L. BELLICINI, G. BONVINO, E. CAMPANELLI, F. CAPRARA, T. DUTTO, A. MARTINI, M. MIELI, A. MOSTACCI, R. MOSTACCI, R. PATITUCCI, F. TOSO, CRESME) • L. BARBERA, A.I. DEL MONACO, Tre Ipotesi: Falansterio, Corona della Citta, Cerniera/Nodo della città policentrica, in A.I. DEL MONACO (a cura di), Corviale Accomplished. Uno Studio per Corviale. Funzione e Disfunzione dell’edilizia sociale, Casa Editrice La Sapienza, Roma 2009, pp. 264-279 • P. BARUCCI, Corviale, Laurentino e Vigne Nuove, in “La Repubblica”, 17/06/1988, riedito in P. BARUCCI, Scritti di architettura 1987-2012, Clean Edizioni, Napoli 2012, pp. 59-62 • P. DE NARDIS, La condizione sociale abitativa, in F. COCCIA, M.C. COSTANZO (a cura di), Recupera Corviale: un convegno internazionale, Kappa, Roma 2002, pp. 55-56 • I. INSOLERA, Roma moderna. Da Napoleone I al XXI secolo, Einaudi, Torino 2011 • P. JACOBELLI, Il momento concreto dell’architettura della città, in “Capitolium”, aprile 1974, pp. 59-72 • A. MONTENERO, Corviale: “oggetto” di riflessione, 2015 (non ancora edito) • F. PEREGO, Un monumento della città teorica, saggio di presentazione del volume di N. CAMPANELLA, Roma: Nuovo Corviale. Miti, utopie, valutazioni. Stato dei servizi, condizioni di vita degli abitanti di un sistema residenziale della periferia, Bulzoni, Roma 1985, pp. 9-19 • B. REGNI, M. THIERY, Una visita guidata dieci anni fa, in “Groma” (rivista del Dipartimento di Architettura e Analisi della Città dell’Università di Roma “La Sapienza”), n. 2, 1993, pp. 59-62 • P.O. ROSSI, Questioni storiche su Corviale, in A.I. DEL MONACO (a cura di), Corviale Accomplished. Uno Studio per Corviale. Funzione e Disfunzione dell’edilizia sociale, Casa Editrice La Sapienza, Roma 2009, pp. 80-91 12 IL CONTESTO TERRITORIALE DG1 ■ L’area oggetto del concorso è localizzata nel quadrante sud-ovest della città di Roma all’interno del Grande Raccordo Anulare (2 km), lungo la via Portuense dopo Casetta Mattei in adiacenza alle Riserve Naturali della tenuta dei Massimi (470 ha circa) e della Valle dei Casali (774 ha circa) e ricade nell’XI Municipio. Il Piano di Zona n. 61 di Corviale, che impegna 60,5 ettari, rientra fra gli interventi compresi nel primo Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) del Comune di Roma (L.167/62) insieme a Vigne Nuove e Laurentino. DG1 ■ Nel Nuovo Piano Regolatore Generale Corviale è compreso nella città consolidata tessuto T3 – “Espansione novecentesca a tipologia libera”. Nel Piano territoriale Paesistico Regionale è individuato come “Paesaggi degli insediamenti urbani”. 1 DATI NUMERICI DEL PIANO COME APPROVATO VOLUME RESIDENZIALE totale 680.900 mc, pari a 8.500 abitanti SUPERFICIE totale 605.300 mq istruzione 50.700 mq attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali, assistenziali e miste) 27.750 mq parchi gioco e sport 255.140 mq parcheggi pubblici 22.000 mq strade 44.000 mq residenziali 205.710 mq DENSITÀ TERRITORIALE 1.12 mc/mq, pari a 140 abitanti/ettaro 2 C 3 CUBATURA totale 790.218 mc D B residenziale 703.248 mc extraresidenziale 86.970 mc A NUMERO ALLOGGI totale 1.202, pari a 6.979 vani 5 4 RESIDENZE AGGIUNTIVE 103, pari a 598 vani 6 (Contratto di Quartiere II (CdQII) – Delibera del Consiglio Comunale n. 114 del 26.04.2006) 7 LOCALIZZAZIONE DEI PIANI DI ZONA PdZ 61 Corviale 8 Corviale territorio del Municipio XI sistemi ambientali polarità principale sistema della mobilià su gomma sistema della mobilià su ferro stazioni ferroviarie stazioni linea metropolitana 9 10 A. Riserva naturale della Tenuta dei Massimi B. Valle dei Casali C. Villa Doria Pamphili D. complesso ospedaliero San Camillo - Forlanini Spallanzani 1. Grande Raccordo Anulare 2. via Aurelia 3. ferrovia Roma-Civitavecchia 4. autostrada Roma-Fiumicino 5. ferrovia Roma-Fiumicino 6. via Portuense 7. via del Mare 8. ferrovia Roma-Ostia Lido 9. via Cristoforo Colombo 10. via Pontina 13 14 IL SISTEMA VIARIO E IL TRASPORTO PUBBLICO DG1 ■ L’intero complesso è servito da un anello stradale a senso unico (Via DF3 ■ DF3 ■ via ferrari via poggioverde via mazzacurati via via m le via ense ri ortu ar pie tin i am is de via p via i de gg iov erd e ri pie m sa po via degli alagno ei tta matt via case di Poggioverde e Via Mazzacurati), con accessi da via Portuense e da via Casetta Mattei, che circonda uno spazio delle dimensioni di circa 800x60 m riservato alle attrezzature civiche e culturali di livello urbano (il Calcio sociale, Corviale Centro, e il complesso parrocchiale). Al di là dell’anello stradale sono localizzati il complesso scolastico Mazzacurati ed il Centro Polivalente Nicoletta Campanella. L’ anello stradale, pensato prevalentemente per la mobilità privata su gomma, costituisce l’unico sistema di accesso e di percorrenza intorno all’edificio. Lungo via Poggioverde, in corrispondenza del Corpo I, non è presente il marciapiede. La funzione di percorso pedonale dell’edificio era, da progetto, demandata alla strada interna di distribuzione ai corpi scala secondari ed al piano libero. L’accesso carrabile al piano garage del Corpo I avviene da via Poggioverde attraverso cinque anelli indipendenti uno per un lotto. Lungo via Ferrari gli anelli carrabili secondari a servizio delle autorimesse costituiscono una cesura fortissima fra il Corpo I ed il Corpo II con il risultato che la pedonabilità è pressoché inesistente, se non impossibile. Gli autobus che raggiungono il complesso edilizio (linee 98 - 786 - 889) si fermano in corrispondenza delle piazze d’accesso e si attestano a Largo Reduzzi dove si trova il capolinea. via poggioverde via CALCIO SOCIALE CAPOLINEA AUTOBUS LARGO REDUZZI por via ferrari tue nse COMPLESSO SCOLASTICO MAZZACURATI COMPLESSO PARROCCHIALE CORPO I CORPO II CORVIALE CENTRO CENTRO POLIVALENTE NICOLETTA CAMPANELLA CENTRO COMMERCIALE CASETTA MATTEI 15 visuali dalle vie di accesso: via Poggioverde via dei Sampieri via Portuense via Mazzacurati via Poggioverde via Ferrari 16 L’INSEDIAMENTO RESIDENZIALE NODO SERVIZI AB NODO SERVIZI BC NODO SERVIZI CD NODO SERVIZI EF NODO SERVIZI FG DF1 DF2 ■ L’area su cui sorge Corviale è caratterizzata da un crinale sul quale ■ si trova il corpo di fabbrica residenziale principale (Corpo I), una città lineare per 6.300 abitanti, la parte più cospicua degli 8.500 allora previsti per l’intero insediamento. La parte residenziale comprende in totale 1.202 alloggi, oltre a quelli ricavati abusivamente al piano libero ed è composta di tre elementi fondamentali: - il Corpo I, lungo circa un chilometro, che costituisce il corpo di fabbrica principale; - il Corpo II, anch’esso lungo quasi un chilometro parallelo al corpo di fabbrica principale e posto a circa 30 metri di distanza sul lato ovest del Corpo I; - la Trancia H, inclinata a 45° rispetto al Corpo I e proiettata verso il quartiere esistente di Casetta Mattei. CORPO II CORPO I CORVIALE CENTRO TRANCIA H T09 attrezzature sportive (in disuso) orti urbani associazione sportiva calcio sociale spazio giochi ■ La struttura portante dei corpi di fabbrica residenziali è costituita da setti di calcestruzzo armato prefabbricato con interasse di 6 metri. Un classico esempio d’industrializzazione come ordinariamente si usava negli anni settanta e ottanta. Il degrado del calcestruzzo armato, quando presente, è superficiale, e il complesso non mostra problemi statici di alcun tipo. I prospetti di tutti fabbricati residenziali sono caratterizzati da tamponature in pannelli di calcestruzzo, esempio della prefabbricazione pesante del periodo, che presentano una decorazione costituita da scanalature diagonali il cui disegno fu realizzato, su mandato del gruppo di progettazione, da Nicola Carrino, pittore e scultore molto attivo negli anni ‘70. Le finestre sono a nastro continuo, con infissi rossi o blu a seconda che siano sotto o sopra il piano libero. CORVIALE CENTRO mercato coperto servizi sanitari CORVIALE CENTRO servizi pubblici municipali mitreo centrale termica CASE COOPERATIVE complesso parrocchiale centro commerciale casetta mattei 17 via ferrari via poggioverde via mazzacurati ponte pedonale CORPO II CORPO I sottopassaggio pedonale CORVIALE CENTRO COMPLESSO SCOLASTICO MAZZACURATI TRANCIA H 18 foto di cantiere in cui è chiaramente visibile la struttura portante in setti di cemento armato prefabbricato e i pannelli disegnati dallo scultore Nicola Carrino 19 IL CORPO I DF3 ■ Il Corpo I, lungo quasi un chilometro, è costituito da 8 piani residenziali, un piano originariamente destinato a servizi, il cosiddetto piano libero, il piano terra e il piano garage per un totale di 11 piani. La distribuzione delle residenze è in linea per i primi piani, fino al piano libero, e a ballatoio dal piano libero fino al nono piano. I tagli degli alloggi, simili sia per quelli in linea sia per quelli a ballatoio, variano dai 56 mq ai 118 mq. PC COPERTURE AB APPARTAMENTI A BALLATOIO PL PIANO LIBERO T04 T11 AL APPARTAMENTI IN LINEA PT PIANO TERRA (INGRESSI - CANTINE) PG PIANO GARAGE (GARAGE - CHIOSTRINE) sezione trasversale via poggioverde via poggioverde stralcio di prospetto largo cesare reduzzi largo cesare reduzzi LOTTO I largo emilio quadrelli largo emilio quadrelli LOTTO II largo domenico trentecoste largo domenico trentecoste LOTTO III ■ ■ Il Corpo I è suddiviso in cinque unità di gestione, dette lotti, ognuna con una propria piazza d’ingresso e un corpo scala monumentale. Esse costituiscono un ordine gigante che misura l’intero edificio introducendo forti e cadenzate cesure nel prospetto. Le piazze di ingresso costituiscono, inoltre, i nodi di accesso al Corpo I e di connessione diretta alla strada pedonale interna del piano terra che distribuisce ai corpi scala secondari. Secondo le intenzioni del progettista Mario Fiorentino, le piazze sarebbero dovute essere enfatizzate dalla presenza di una scultura (mai realizzata). Le scale monumentali contengono ognuna un corpo scala e quattro ascensori che collegano il piano terra e il piano garage al piano libero e ai piani a ballatoio. L’attacco a terra è caratterizzato da uno “zoccolo”, che racchiude il piano terra e il piano garage, costituito da pannelli inclinati in calcestruzzo. Al piano terra, cui si accede dalle piazze d’ingresso e che ha un’altezza libera 2.51 metri, si trova il percorso longitudinale di distribuzione interno che costituisce una strada interna perfettamente lineare. Camminando lungo il percorso troviamo sul lato est i blocchi cantine e i corpi scala secondari, che lo chiudono integralmente. Sul lato ovest si trovano altri blocchi cantine intervallati da bucature, con fioriere e panchine in cemento, che si affacciano sul Corpo II, e i corpi scala di servizio che conducono in via Ferrari. largo odoardo tabacchi largo odoardo tabacchi LOTTO IV largo pio fedi largo pio fedi LOTTO V 20 I 27 collegamenti verticali secondari che si aggiungono ai corpi scala principali sono costituiti da due corpi scala ed un ascensore. Occorre rilevare, ai fini di quanto richiesto dal concorso, che è possibile accedere al percorso interno solo dalle cinque piazze e che solo alcune scale e alcuni ascensori dei corpi scala secondari arrivano al nono piano, gli altri arrivano fino al livello inferiore al piano libero, servendo unicamente gli alloggi in linea, quindi per raggiungere l’ex piano libero bisogna salire una rampa di scale. alloggi a ballatoio (non oggetto di intervento) servizi, impianti, cavedi ballatoio chiostrina collegamenti verticali secondari ballatoio servizi, impianti, cavedi T04 ■ alloggi a ballatoio (non oggetto di intervento) PIANO TIPO ALLOGGI A BALLATOIO - schema distributivo T05 alloggi in linea (non oggetto di intervento) servizi, impianti, cavedi chiostrina collegamenti verticali secondari servizi, impianti, cavedi alloggi in linea (non oggetto di intervento) PIANO TIPO ALLOGGI IN LINEA - schema distributivo ■ ■ T08 - uno spazio gradonato, che si sviluppa a doppia altezza, di circa 150 mq; - quattro spazi comuni a servizio della sala condominiale, due per ogni livello, rispettivamente di 45,50 e 55 mq; - dei piccoli blocchi servizi e due logge ad uso esclusivo, una su via Poggioverde ed una su via Ferrari, di circa 126 mq. Il piano garage, che ha un’altezza libera di 3.75 metri, ha accesso carrabile da via Poggioverde attraverso rampe poste lateralmente alle piazze d’ingresso che costituiscono un anello per ciascun lotto. Internamente è possibile accedere al piano garage dai corpi scala monumentali e da quelli secondari attraverso alcune scale e alcuni ascensori. Il corpo di fabbrica è diviso longitudinalmente per tutta l’altezza dell’edificio da chiostrine inaccessibili, larghe circa 5 metri, misurate trasversalmente solo dai corpi scala secondari e dagli ascensori. L’inaccessibilità di questi spazi ne fa ricettacolo di rifiuti e ne rende difficile la gestione e la pulizia. Sulle chiostrine si affacciano i servizi degli alloggi in linea fino al piano libero, dal piano libero in poi i ballatoi, pensati, oltre che come luogo di distribuzione agli alloggi anche come luogo di aggregazione sociale. Il piano libero è l’elemento che divide longitudinalmente il Corpo I e crea, insieme alle scale monumentali, un altro elemento d’interruzione della facciata. Questo piano, destinato a ospitare servizi, attività professionali e commerciali, oggi è completamente occupato abusivamente da residenze realizzate in autocostruzione. Il Contratto di Quartiere II (CdQII), approvato e in fase di attuazione, ne prevede la definitiva riconversione in 103 abitazioni. Il piano libero non costituisce oggetto d’intervento del concorso. Dal piano libero si sarebbe dovuto accedere alle cinque sale condominiali, una per ogni lotto, la cui volumetria, in aggetto è identificabile nel corpo dell’edificio. Il volume delle sale condominiali, che si trova sempre nei punti in cui il piano libero cambia quota, si sviluppa su tre livelli ed è costituito da: L’accesso alle sale condominiali avviene dal piano a ballatoio. T03 ■ DG2 ■ L’attacco a terra del Corpo I (piano terra, piano garage e chiostrine) e Le coperture del Corpo I non sono praticabili e presentano protezione superficiale in ghiaia. In corrispondenza dei corpi scala monumentali, a livello delle coperture, si trovano, oltre ai vani tecnici dei locali ascensori: - un locale lavatoio di circa 22 mq - gli stenditoi, uno scoperto ed uno coperto pavimentato, rispettivamente di 46 e 23.50 mq. le sale condominiali hanno una forte potenzialità di trasformazione e rientrano fra quegli spazi che il concorso richiede di trasformare quale tema principale. Le coperture del Corpo I potrebbero essere utilizzate per localizzare i servizi pertinenziali (cantine), qualora si intenda spostarli dal piano terreno, e per interventi volti all’efficientamento energetico. sezione longitudinale sulle chiostrine e corpi scala LOTTO I LOTTO II LOTTO III LOTTO IV LOTTO V 21 corpi scala monumentali cinque piazze di accesso zoccolo in pannelli di cls inclinati (piano terra e piano garage) piano coperture 22 percorso longitudinale interno di distribuzione percorso longitudinale interno di distribuzione - panchine e fioriere in cemento accesso ai corpi scala secondari cantine piano garage piano ballatoio chiostrine 23 CORPO I: SCHEMI DI FUNZIONAMENTO DI UN LOTTO TIPO spazi di connessione e distribuzione LEGENDA percorsi carrabili servizi pertinenziali, spazi attrezzati e locali tecnici collegamenti verticali ascensori posti auto PT PIANO TERRA (INGRESSI - CANTINE) 1. piazza di ingresso 2. corpo scala monumentale 3. ascensore (PG - Pt - PL - AB) 4. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC) 5. ponte di collegamento con corpo II e nodi servizi 6. nodo servizi 7. corpo II 8. rampe di ingresso/uscita via ferrari 9. zoccolo (pannelli inclinati in cls) 10. pendio 11. percorso pedonale interno di distribuzione 12. corpi scala secondari (PT - AL) 13. corpi scala secondari (da PT a AB) 14. corpi scala secondari (da PG a AB) 15. ascensore (PT - AL) 16. ascensore (da PG a AB) 17. chiostrine 18. cantine 19. fioriere e panchine in cemento 20. corpi scala di servizio (PT - via ferrari) 6 aree verdi 7 altri edifici del complesso 7 distribuzione e accessi 6 20 20 20 20 5 9 18 13 12 17 16 20 19 19 13 12 17 15 18 11 15 17 17 15 3 12 13 17 4 18 12 13 15 17 16 14 18 2 9 9 10 PT piano terra PG piano garage PL piano libero AL piano alloggi in linea AB piano alloggi ballatoio PC piano coperture 9 11 14 percorrenze carrabilie e sensi di marcia 10 1 8 8 via poggioverde PG PIANO GARAGE (GARAGE - CHIOSTRINE) 11 12 1. rampe di ingresso/uscita via ferrari 2. corpi scala di servizio (PT - via ferrari) 3. corpo scala monumentale 4. ascensore (PG - PT - PL - AB) 5. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC) 6. corpi scala secondari (da PG a AB) 7. ascensore (da PG a AB) 8. locali nettezza urbana 9. locali tecnici 10. chiostrine 11. nodo servizi 12. corpo II 13. spazi di raccordo tra via ferrari e gli accessi del corpo II 12 13 11 13 2 8 6 via ferrari 2 2 8 2 8 via ferrari 2 8 8 3 7 10 9 10 9 9 4 10 9 10 7 6 5 1 1 24 PC COPERTURE 1. corpo scala monumentale 2. locali tecnici ascensori 3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC) 4. lavatoio 5. stenditoio coperto 6. stenditoio scoperto 7. copertura non praticabile in ghiaia 8. chiostrine 8 2 8 8 2 5 8 2 LEGENDA 7 8 3 8 collegamenti verticali 7 ascensori 4 6 5 8 7 4 9 5 8 8 9 4 5 8 2 9 3 5 8 8 tamponatura in pannelli in cls (disegno a scanalature diagonali di N. Carrino) finestre a nastro (infissi blu) 6 7 4 1 4 8 9 5 10 6 7 PT piano terra PG piano garage PL piano libero AL piano alloggi in linea AB piano alloggi ballatoio PC piano coperture 4 10 5 6 7 10 2 10 2 7 6 5 10 3 4 7 6 5 10 8 9 4 1 9 5 6 7 5 6 7 2 7 6 5 7 6 5 9 SEZIONE LONGITUDINALE PROSPETTO VIA POGGIOVERDE servizi pertinenziali, spazi attrezzati e locali tecnici 2 aree non oggetto di intervento 8 1. piazza di ingresso 2. corpo scala monumentale 3. ascensore (PT - PG - PL - AB) 4. percorsi carrabili di connessione tra via poggioverde e via ferrari 5. chiostrine 6. corpi scala secondari (PT - AL) 7. ascensore (PT - AL) 8. corpi scala secondari (da PT a AB) 9. corpi scala secondari (da PG a AB) 10. ascensore (da PG a AB) 11. locali tecnici spazi di connessione e distribuzione 1 AL APPARTAMENTI IN LINEA 1. corpo scala monumentale 2. ascensore (PG - PT - PL - AB) 3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC) 4. alloggi in linea non oggetto di intervento 5. corpi scala secondari (da PT a AB) 6. corpi scala secondari (PT - AL) 7. ascensore (PT - AL) 8. corpi scala secondari (da PG a AB) 9. ascensore (da PG a AB) 10. chiostrine 4 7 AB APPARTAMENTI A BALLATOIO 1. corpo scala monumentale 2. ascensore (PG - PT - PL - AB) 3. corpo scale (PG - PT - PL - AB - PC) 4. alloggi a ballatoio non oggetto di intervento 5. corpi scala secondari (da PT a AB) 6. corpi scala secondari (da PG a AB) 7. ascensore (da PG a AB) 8. chiostrine 9. fioriere, panchine e tavoli in cemento 6 7 8 PC AB 3 PL AL 1 11 10 11 10 sala condominiale 11 4 4 11 10 11 10 11 PT PG cavedio corpo scala monumentale PC AB PL finestre a nastro (infissi rossi) zoccolo in pannelli in cls inclinati (PT e PG) AL PT PG 25 b’ a’ SALE CONDOMINIALI LEGENDA PIANO LIBERO loggia ad uso esclusivo della sala condominiale spazi comuni a servizio della sala condominiale sala condominiale gradonata a doppia altezza scala da eliminare blocchi di servizi spazi non oggetto di intervento APPARTAMENTO IN LINEA wc CHIOSTRINA CHIOSTRINA wc VI V APPARTAMENTO IN LINEA PIANO LIBERO b a IV SALA CONDOMINIALE TIPO - sezione aa’ sulla sala condominiale b’ a’ SALA CONDOMINIALE TIPO - IV piano piano libero (loggia di pertinenza) PIANO LIBERO APPARTAMENTO A BALLATOIO CHIOSTRINA CHIOSTRINA VI V APPARTAMENTO A BALLATOIO SALA CONDOMINIALE TIPO - sezione bb’ sugli spazi comuni a servizio della sala condominiale SALA CONDOMINIALE TIPO - prospetto su via Ferrari SALA CONDOMINIALE TIPO - prospetto su via Poggioverde b’ SALA CONDOMINIALE TIPO - V piano ballatoio (livello di accesso) a’ IV b a PIANO LIBERO APPARTAMENTO A BALLATOIO APPARTAMENTO A BALLATOIO CHIOSTRINA CHIOSTRINA b APPARTAMENTO A BALLATOIO a APPARTAMENTO A BALLATOIO SALA CONDOMINIALE TIPO - VI piano ballatoio (servizi comuni) prospetto su via Poggioverde prospetto su via Ferrari particolare della sala condominiale interno della sala condominiale 26 via poggioverde via ferrari via poggioverde via ferrari IL CORPO II Il Corpo II si sviluppa parallelamente al Corpo I interrompendosi nei punti in corrispondenza delle scale monumentali in cui sono presenti i nodi servizi nei lotti 2, 4 e 5, e, al lotto 3, un teatro all’aperto. Il Corpo II ha un’altezza variabile, in base all’orografia del terreno, di due o tre piani. Gli alloggi sono tutti a ballatoio e le coperture sono piane. DG2 ■ Il Corpo II non costituisce oggetto d’intervento ad eccezione dei suoi elementi di collegamento col Corpo I, con via Ferrari e con il parco. ■ T03 ■ T10 ■ T11 ■ DF3 il rapporto tipo fra il Corpo I e il Corpo II sezione tipo in corrispondenza delle scale monumentali e connessione con i nodi servizi via poggioverde via ferrari sezione in corrispondenza delle scale monumentali e connessione con il teatro all’aperto NODO AB NODO BC NODO CD NODO EF NODO FG andamento altimetrico di via Ferrari 27 LA TRANCIA H LEGENDA ■ La Trancia H si dirama dall’anello viario principale, in direzione del T12 ■ quartiere Casetta Mattei, con un’inclinazione a 45° rispetto al Corpo I. DF3 locali commerciali percorso pedonale aree non oggetto di intervento via m az za c ur at i uffici ATER farmacia comunale via mazzacurati via dei sampieri Questo edificio è lungo 254 metri circa con una altezza che varia da 23 a 19 metri, adattandosi all’orografia del terreno. La Trancia H, che costituisce la sesta unità gestionale, contiene 122 appartamenti con distribuzione in linea. Al piano terra si trovano un percorso pedonale coperto, n. 11 locali commerciali con metrature da 108 mq a 26 mq ed alcuni uffici ATER. Il percorso pedonale coperto, che era stato concepito come sistema di comunicazione tra il nuovo quartiere e il tessuto esistente del quartiere Casetta Mattei, conduce all’area che era stata destinata dal Piano di Zona ad un centro commerciale, oggi realizzato. Attualmente degli 11 locali commerciali presenti lungo il percorso pedonale, è attiva solamente la farmacia comunale. DG2 ■ Per riattivare il percorso pedonale occorrerà ripensare a una valorizzazione dello stesso anche attraverso l’inserimento di attività all’interno dei locali ATER. via dei sampieri 28 LA SEGNALETICA DG3 ■ Tutto il sistema di orientamento all’interno del complesso residenziale è affidato a una segnaletica, la cui progettazione fu affidata a Stefano Fiorentino. La segnaletica costituisce un sistema visivo e cromatico in riferimento ai vari livelli di fruizione dell’utente. I temi dell’orientamento e della segnaletica sono oggetto del concorso. 29 indicazioni per le piazze di accesso indicazioni dei servizi indicazioni degli accessi principali ai ballatoi indicazioni dei collegamenti verticali indicazioni cromatiche per lotti e livelli 30 I SERVIZI NODO SERVIZI AB belvedere NODO SERVIZI CD teatro all’aperto PIANTA A QUOTA PIANO TERRA PIANTA COPERTURE I NODI SERVIZI ■ In corrispondenza dei cinque grandi nodi di accesso costituiti dalle piazze d’ingresso e dalle scale monumentali, cinque ponti pedonali T10 ■ collegano ortogonalmente il Corpo I ai Nodi Servizi del Corpo II. T11 ■ DF3 PIANTA A QUOTA PIANO TERRA All’interno di questi cinque nodi, che interrompono la continuità del Corpo II, si trovano alcuni locali destinati ai servizi di base quali asili nido, scuola materna, non oggetto d’intervento, esercizi commerciali di prima necessità e servizi vari. In particolare sono oggi presenti i seguenti servizi: - nel secondo lotto, nel Nodo Servizi BC con accesso da Largo Quadrelli, sono presenti un consultorio familiare ed il centro anziani; - nel quarto lotto, nel Nodo Servizi EF con accesso da Largo Tabacchi, sono presenti la sede del comitato inquilini, il Caf ed il laboratorio teatrale “la camera Rossa”. - nel quinto lotto, nel Nodo Servizi FG con accesso da largo Pio Fedi, dove per qualche anno ha avuto sede l’incubatore d’impresa, c’è una sala di registrazione e montaggio video ed uno studio di grafica. Qui si trova anche una palestra di Boxe. Per gli acquisti di prima necessità c’è solo un piccolo supermercato là dove, su via Ferrari in corrispondenza del terzo lotto, ci sarebbe dovuto essere il ristorante-tavola calda. DG2 ■ Di questi locali quelli di proprietà ATER oggetto di intervento sono: - NODI BC - EF - FG un locale costituito da due livelli di 192 mq ciascuno. - NODI BC - EF - FG un locale costituito da due livelli di 68 mq ciascuno. 31 NODI SERVIZI BC - EF - FG LEGENDA locali oggetto di intervento percorsi pedonali spazi non oggetto di intervento locale su due livelli (+1 e +2) locale su due livelli (PT e PG) PIANTA A QUOTA PIANO TERRA PIANTA COPERTURE 32 CORVIALE CENTRO CORVIALE CENTRO ■ Di fronte al Corpo I sul lato est nella fascia compresa fra via Mazzacurati e via Poggio Verde si trova Corviale Centro che ospita oggi servizi T12 ■ DF3 LEGENDA locali commerciali percorso pedonale aree non oggetto di intervento LOCALI DI TESTA DELLA TRANCIA H sezione LOCALI DI TESTA DELLA TRANCIA H piante livelli superiori pubblici municipali di vario genere fra i quali l’Ufficio anagrafico, l’Ufficio del Consiglio, il Segretariato con l’Unità di organizzazione tecnica del Municipio XI. In questo complesso si trovano, inoltre, il comando del XV Gruppo dei Vigili Urbani, il mercato coperto Roma Farmer’s Market, un teatro all’aperto, servizi sanitari, il Mitreo, laboratorio di produzione artistica, ed alcuni locali di proprietà ATER, oggi inutilizzati ad eccezione di uno occupato da un atelier di artisti locali. DG2 ■ I locali di proprietà ATER di Corviale Centro si sviluppano intorno ad una piazza e sono in particolare: - 3 locali su un livello per un totale di circa 826 mq; - 1 locale su quattro livelli per un totale di circa 741 mq. ■ T01 ■ IL POLO SCOLASTICO MAZZACURATI Accanto al Centro Polivalente sorge il complesso scolastico Mazzacurati che comprende una scuola materna, due elementari e due medie. T01 ■ STRUTTURE SPORTIVE PRESENTI SUL TERRITORIO Tra le strutture sportive spiccano il calcio sociale, il campo da rugby, la piscina comunale e la polisportiva Osaka. DG2 ■ Il concorso richiede, quale tema correlato, l’elaborazione di un via mazzacurati CORVIALE CENTRO CORVIALE CENTRO mercato coperto TRANCIA H via servizi pubblici municipali CORVIALE CENTRO servizi sanitari de is ri pie am CORVIALE CENTRO E LOCALI DI TESTA DELLA TRANCIA H IL CENTO POLIVALENTE NICOLETTA CAMPANELLA Di fronte al Centro Civico, al di là di via Mazzacurati, si trova il Centro Polivalente Nicoletta Campanella dove ha sede la biblioteca comunale che raccoglie circa 13 mila volumi e dispone di un ricco catalogo di dvd e cd-musicali, quattro sale lettura per adulti e una per bambini con ludoteca ed un bar tavola calda. Nel centro Polivalente hanno sede, inoltre, il COL - Centro di orientamento al lavoro che offre la consulenza orientata alla ricerca del lavoro e che lavora in sinergia con il Centro per l’impiego dello stesso municipio e la banca del tempo. T01 masterplan generale che definisca il sistema degli spazi pubblici e dei percorsi ciclopedonali di collegamento con i servizi esistenti, e che preveda la localizzazione di nuove attività nei locali esistenti inutilizzati (percorso pedonale e locali al piano terra della Trancia H e locali di Corviale Centro di proprietà ATER). 33 CORVIALE OGGI Il progetto della rigenerazione urbana del Quadrante Corviale a Roma prosegue un’attività costante delle Istituzioni che ha condotto nel tempo, fin dai primi anni ’90, a stanziare risorse e approvare progetti da parte dello Stato, della Regione Lazio, del Comune di Roma e dell’ATER. Questi progetti hanno riguardato soprattutto il completamento del sistema dei servizi pubblici, perseguito con pervicacia dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’ATER e dal Municipio, ma anche azioni per il miglioramento delle condizioni sociali. Le comunità locali hanno una densa storia di partecipazione attiva a sostegno degli interventi pubblici. Questa attività ha consentito di avere oggi uno dei quartieri più attrezzati tra quelli delle periferie romane. Lo Stato ha cofinanziato, con la Regione e con il Comune, il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.), approvato nel 2001, che ha favorito iniziative private nel contesto insediativo circostante, consentendo la realizzazione di opere pubbliche con risorse private. Il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) tuttavia non prevedeva interventi sul complesso residenziale dell’ATER. La approvazione del Contratto di Quartiere II (CdQII), nel 2006, tutto volto ad un programma di sole opere pubbliche, ha proseguito la attività delle istituzioni, questa volta anche nel corpo edilizio di Corviale, finanziando e approvando tra le opere la ristrutturazione del piano libero occupato abusivamente. PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO (P.R.U.) (EX ART. 11 L. 493/93) P.R.U. ■ Il Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) è un programma finalizzato principalmente alla riqualificazione del patrimonio edilizio residenziale pubblico che deve contemplare oltre al già sperimentato recupero edilizio, anche l’ammodernamento e l’integrazione delle urbanizzazioni e, per la prima volta, anche la qualificazione o riqualificazione ambientale. Il P.R.U. – Corviale prevede un totale di 25 interventi privati e 28 opere pubbliche. Particolare interesse ha, ai fini del concorso, l’imminente realizzazione di una piazza in corrispondenza del fronte Nord dell’edificio OP 14. Occorre specificare, inoltre, che l’OP 29, che prevedeva la sistemazione di via Poggioverde è stata esclusa dagli interventi. CDQ II ■ CONTRATTO DI QUARTIERE II (CDQII) Il Contratto di Quartiere II (CdQII) è un programma innovativo di recupero urbano che implica un intervento coordinato di diverse amministrazioni (è finanziato, infatti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Regione Lazio) finalizzato ad incrementare i servizi infrastrutturali in quartieri degradati, a promuovere misure utili allo sviluppo locale, a incrementare l’occupazione e l’integrazione sociale. Gli interventi previsti dal Contratto di Quartiere II (CdQII) – Corviale e di competenza di Roma Capitale sono: - realizzazione di campetti sportivi polivalenti (basket, pallavolo ...) a servizio dei ragazzi del quartiere e a completamento della fascia di servizi sportivi che già comprende una piscina comunale ed un campo da rugby; - riqualificazione e arredo della fascia di verde pubblico tra via Poggioverde e via Mazzacurati, con inserimento di nuovi giochi per bambini, la costruzione di una ludoteca e la realizzazione di una fontana nello spazio lastricato antistante la Chiesa di Corviale; - riqualificazione ed nuovo arredo degli spazi giochi per l’infanzia nel parco pubblico del sesto lotto di via dei Sampieri; - realizzazione di un impianto sportivo per il pattinaggio coperto; - adeguamento, climatizzazione ed arredo del centro Polivalente comunale Nicoletta Campanella in Via Mazzacurati. L’intervento di competenza di ATER ROMA consiste nella ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso da servizi a residenziale dei locali al piano libero (piani 3°, 4° e 5°) con la conseguente realizzazione di 103 alloggi per dare una risposta alloggiativa alle famiglie, aventi diritto ad un alloggio popolare, che da circa trenta anni occupano i locali del piano libero. 34 OGGETTO DEL CONCORSO Il concorso internazionale di progettazione “Rigenerare Corviale” ha per obiettivo la rigenerazione del complesso residenziale di Corviale, di proprietà pubblica, realizzato negli anni tra il 1980 ed il 1984, (compreso nel Piano per l’Edilizia Residenziale Pubblica n.61) e del contesto insediativo circostante. Il concorso è bandito dall’ATER – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Roma – e promosso e finanziato dalla Regione Lazio. L’attenzione agli aspetti della complessità urbana riguardanti l’economia locale, le condizioni fisiche e sociali e le prospettive di nuovi assetti deve essere lo sfondo dal quale si muovono le intenzioni progettuali dei partecipanti. Si richiede infatti che le proposte progettuali integrino tutti i contributi interdisciplinari che la cultura urbanistica ed architettonica contemporanea suggeriscono. I progettisti dovranno esplicitare i propri indirizzi nella relazione di progetto. DG2 ■ Si individuano di seguito i TEMI PRINCIPALI, che costituiranno l’oggetto della prima tranche di intervento e la cui autonomia e realizzabilità sarà specificamente valutata, e i TEMI CORRELATI, anch’essi importanti, che affidano al concorrente la massima libertà rispetto alle strategie di intervento proposte. Queste idee progettuali sono comunque strategiche perché troveranno un’applicazione futura nelle successive fasi di realizzazione del progetto complessivo. AREA DI INTERVENTO TEMI PRINCIPALI A + B + C TEMI CORRELATI E + F + G AREA DI INTERVENTO TEMA CORRELATO D I TEMI PRINCIPALI OGGETTO DEL CONCORSO SONO: A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI PROGETTUALI SUCCESSIVE C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI I TEMI CORRELATI OGGETTO DEL CONCORSO SONO: D) MASTERPLAN GENERALE E) CORVIALE SMART BUILDING F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI AREA DI INTERVENTO TEMI PRINCIPALI A + B + C TEMI CORRELATI E + F + G AREA DI INTERVENTO TEMA CORRELATO D (nuovi servizi e spazi pubblici locali di proprietà ATER al piano terra della Trancia H) AREA DI INTERVENTO TEMA CORRELATO D (nuovi servizi e spazi pubblici - locali di proprietà ATER di Corviale Centro) 35 TEMA PRINCIPALE A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI L’obiettivo principale del concorso è un rinnovato uso del piano terreno del Corpo I riportando a quota zero la “strada urbana” prevista al piano libero. Tale obiettivo deve essere perseguito attraverso la riqualificazione del percorso di distribuzione longitudinale, la realizzazione di collegamenti trasversali per la comunicazione tra est e ovest e l’integrazione con le necessarie funzioni. Ambiti d’intervento saranno, in questo caso: 1. IL PIANO TERRENO, IL PIANO GARAGE E LE CHIOSTRINE 2. IL SISTEMA DISTRIBUTIVO TRASVERSALE, ORIZZONTALE E VERTICALE 3. LE CINQUE SALE CONDOMINIALI 1. IL PIANO TERRENO, IL PIANO GARAGE E LE CHIOSTRINE DF3 ■ Il Corpo I è caratterizzato da un elemento barriera rappresentato dal basamento, che contiene il piano terra con le cantine e il piano garage, costituito da pannelli prefabbricati in cemento. L’unica funzione del piano terreno è di percorso longitudinale di distribuzione ai corpi scala e alle cantine. Tutto il piano ha un’altezza libera di 2.51 m. Il tema del basamento deve essere rielaborato mitigando il carattere di barriera rispetto all’uso pubblico dello spazio, ripensando il sistema distributivo e di accesso ai corpi scala, oggi possibile solo dalle piazze d’ingresso, integrandolo con le necessarie funzioni. La permeabilità fisica e spaziale dell’edificio deve permettere agli abitanti di accedere senza interruzioni all’interno dell’edificio stesso, al sistema dei servizi pubblici esistente sul versante est, ai nodi servizi, al Corpo II ed parco della Tenuta dei Massimi sul versante ovest. DG2 ■ Il progetto dovrà prevedere un nuovo disegno del piano terreno, con la possibilità di includere, dove necessario, anche parti del piano garage e gli spazi delle chiostrine con l’obiettivo di: - Aumentare la comunicazione trasversale, anche visiva, tra via Poggioverde, i nodi dei servizi, posti sul lato campagna, e via Ferrari, operando anche sulla ricollocazione delle pertinenze (garage o cantine) eventualmente tolti dal piano terreno e garage. Si dovranno proporre per le pertinenze spostate localizzazioni alternative rispettando le attuali quantità. - Migliorare la qualità del percorso interno longitudinale, dando vita al basamento - lato via Poggioverde basamento - lato via Ferrari basamento dell’edificio, anche attraverso nuove attività funzionali che costituiscano una proposta di strada urbana. A Corviale, infatti, sebbene siano presenti al contorno tutti i servizi pubblici necessari (scuole, biblioteca, uffici comunali ecc), esiste ancora una domanda di servizi di prossimità non soddisfatta relativa a una dimensione di scala inferiore rispetto al quartiere, oltre ai cosiddetti servizi alla persona (consulenze fiscali, lavanderia, spazi per il giardinaggio, noleggio biciclette, laboratori di coworking ecc.). Per le nuove attività funzionali alla vita della strada urbana sono consentite volumetrie per un massimo di 16.000 mc ovvero 5.000 mq modulari e accorpabili. servizi piano terra MC massimi consentiti MQ massimi consentiti 16.000 5.000 - Prevedere nuove funzioni nei locali di proprietà ATER dei Nodi Servizi BC – EF- FG. percorso interno longitudinale chiostrina 36 2. IL SISTEMA DISTRIBUTIVO VERTICALE E ORIZZONTALE ■ Il sistema di distribuzione attuale è costituito dalle 5 scale monumentali, DG2 ■ dal percorso longitudinale, che attraversa tutto il fabbricato, dai 27 DF3 corpi scala secondari, con i relativi ascensori, e dal sistema dei ballatoi di distribuzione agli alloggi. La distribuzione in corrispondenza delle 5 scale monumentali conduce: - alle scale e agli ascensori che servono il piano libero e i ballatoi (dal piano libero al 9° piano); - alle passerelle di collegamento con i nodi servizi; - al percorso di distribuzione longitudinale. Tutto il sistema dei percorsi interni al complesso, sia quelli orizzontali sia quelli verticali, dovrà essere riorganizzato attraverso: - il potenziamento ed adeguamento del sistema dei collegamenti verticali (corpi scala e ascensori), anche in funzione di un diverso utilizzo delle coperture e delle sale condominiali, (argomento che sarà esplicato nel punto successivo); - il ripensamento dei luoghi di aggregazione in corrispondenza dei ballatoi; - la diversificazione, il potenziamento e l’ammodernamento dei collegamenti trasversali. La distribuzione in corrispondenza del percorso longitudinale conduce: - ai 27 corpi scala ed ascensori che servono anche gli alloggi in linea ed il piano garage; - alle cantine; - a piccoli e limitati ambiti di sosta con fioriere. Come già detto in precedenza, il Contratto di Quartiere II (CdQII) prevede al piano libero, al fine di regolarizzare una situazione di occupazione dei locali originariamente destinati a servizi, la realizzazione di 103 alloggi. Nel rispetto di tale programma attuativo, che sarà appaltato a breve termine, il progetto deve prevedere il potenziamento dei collegamenti con il piano terreno (scale e ascensori). Il sistema dei ballatoi svolge la funzione di distribuzione degli alloggi dal 5° al 9° piano. In corrispondenza delle scale monumentali sono presenti dei piccoli luoghi di aggregazione con tavoli e panche di cemento. Eventuali compartimentazioni, che inibiscano l’accesso indifferenziato a tutte le parti comuni, dovranno essere studiate in modo da garantire la sicurezza e non devono contraddire l’impianto progettuale unitario del complesso. scala monumentale corpo scala secondario ballatoio ballatoio luoghi di aggregazione in corrispondenza dei ballatoi 3. LE 5 SALE CONDOMINIALI ■ Il progetto, previsto dal Contratto di Quartiere II (CdQII), di conversione DG2 ■ del piano libero in 103 abitazioni non comprende intenzionalmente le 5 DF3 sale condominiali. Si intende restituire a questi luoghi la loro funzione originaria di uso pubblico e collettivo. A tal fine il progetto dovrà prevedere la ristrutturazione di questi spazi e la loro destinazione a usi collettivi (aule universitarie, spazi condominiali, spazi per feste …). Nel progetto originario l’accesso a questi spazi avveniva dal piano libero e dai piani a ballatoio. Occorre, dunque, studiare un nuovo sistema di accesso al fine di poterne consentire una fruizione indipendente. sala condominiale sala condominiale 37 TEMA PRINCIPALE B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI PROGETTUALI SUCCESSIVE TEMA PRINCIPALE C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI Si prevede, al termine del Concorso, dopo l’affidamento dell’incarico e prima della progettazione definitiva, una fase di partecipazione degli abitanti e di tutti i soggetti portatori d’interesse che operano nel quadrante. Nella fase preliminare l’ATER ha scelto di non anticipare un’azione di coinvolgimento esteso dei cittadini con l’obiettivo di attivare una programmazione condivisa con il gruppo di progettazione, vincitore del concorso, delle azioni partecipative. L’ATER con il gruppo di progettisti organizzerà, al fine di facilitare l’integrazione fra il gruppo di progettisti e il contesto sociale locale, assemblee e incontri e per illustrare il progetto vincitore e approfondirne alcuni aspetti. Il gruppo vincitore sarà tenuto a organizzare con ATER gli incontri ed a partecipare ad essi impegnandosi attivamente. Ai progettisti partecipanti al concorso è richiesto, pertanto, di integrare il gruppo di progettazione con un sociologo qualificato ed esperto in processi partecipativi e di proporre nella relazione di progetto, consegnata tra gli elaborati, le modalità di organizzazione del successivo percorso di partecipazione che meglio si adattino alle specificità del proprio progetto. I progettisti sono chiamati, inoltre, a riflettere su come il progetto presentato possa rendersi disponibile a successive precisazioni durante il percorso di partecipazione e su quali possano essere gli ambiti e le opportunità lasciate aperte nel progetto per una successiva definizione. In questi termini le soluzioni progettuali che saranno presentate al concorso sono chiamate da subito a essere elaborate per accogliere positivamente aggiustamenti e spunti, che potranno emergere durante la fase di partecipazione, coerenti con l’impostazione progettuale e col quadro economico e che in ogni caso non corrispondano a varianti sostanziali del progetto vincitore. L’accessibilità pedonale di Corviale ha bisogno di essere sostanzialmente migliorata e integrata. Le difficoltà che gli abitanti quotidianamente incontrano nell’uso del sistema esistente nascono dalla rigidezza a e dalla complessità dell’impianto distributivo generale. Sarà, pertanto, necessario agire su diversi elementi già presenti nell’area d’intervento: 1. IL PERCORSO ESTERNO SU VIA POGGIOVERDE DF3 ■ Il progetto deve prevedere la percorribilità pedonale lungo via Poggioverde. L’edificio, infatti, è privo di marciapiede sul lato dell’edificio per tutta la sua lunghezza, con il risultato che per poterlo costeggiare DG2 ■ esigenza, questa, rivelatasi irrinunciabile - gli abitanti, di qualunque età, sono costretti a camminare per strada con pregiudizio della sicurezza o usare il marciapiede dall’altro lato della strada. 1. IL PERCORSO ESTERNO SU VIA POGGIOVERDE 2. LE 5 PIAZZE DI INGRESSO 3. GLI ACCESSI ALLE AUTORIMESSE 4. IL PERCORSO SU VIA FERRARI Tutte le soluzioni dovranno tener conto della fruibilità anche da persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia nel rispetto della normativa vigente. via Poggioverde via Poggioverde 38 2. LE 5 PIAZZE DI ACCESSO 3. ACCESSI ALLE AUTORIMESSE 4. IL PERCORSO SU VIA FERRARI DF3 ■ Le cinque piazze antistanti alle scale monumentali, oggi fra loro poco DF3 ■ Gli anelli di servizio per l’accesso ai garage potranno essere modificati DF3 ■ L’intervento deve, inoltre, comprendere la riqualificazione di via Ferrari DG2 ■ essere riqualificate e integrate nel nuovo sistema di percorsi e spazi DG2 ■ di via Poggioverde oggi condizionata dagli accessi e dalle uscite. DG2 ■ identificabili perché prive di specifiche connotazioni, richiedono di pubblici. Anche l’arredo e l’illuminazione possono contribuire al loro recupero. piazza di accesso piazza di accesso per ottimizzare non solo l’uso delle autorimesse ma anche la fruibilità accesso alle autorimesse - via Ferrari accesso alle autorimesse - via Ferrari via Ferrari dal punto di vista funzionale e della qualità dello spazio pubblico. Via Ferrari, infatti, oggi ha l’unica funzione di strada di accesso ai garage e la sua percorrenza pedonale è fortemente condizionata, nonostante siano presenti alcune attività commerciali (supermercato) e alcuni servizi pubblici e privati (palestra di boxe, cento anziani ...). Questo impedisce il recupero dell’intera dimensione spaziale longitudinale sia dal punto di vista funzionale che percettivo. La condizione di via Ferrari quale spazio di servizio deprime la qualità delle residenze del Corpo II e non tiene conto della necessità di recuperare e facilitare i necessari attraversamenti trasversali per le connessioni col parco. via Ferrari 39 TEMI CORRELATI D) MASTERPLAN GENERALE Sebbene i temi principali del concorso riguardino il Corpo I e le aree immediatamente a esso adiacenti di proprietà ATER si richiede l’elaborazione di un masterplan generale, riferito a tutta l’area del PdZ n. 61, che tenga conto dei temi della mobilità, del trasporto pubblico e delle connessioni con i parchi istituiti. Saranno apprezzate le proposte che sapranno mettere a sistema lo spazio aperto del quartiere con la città, in particolare con le altre aree pubbliche pedonali e i parchi, attraverso la definizione di una rete di percorsi pedonali e ciclopedonali. Queste proposte però non devono vincolare la realizzazione complessiva del progetto ma devono essere intese come possibili integrazioni eventualmente realizzabili per successivi stralci funzionali. Il masterplan generale dovrà tenere conto dei seguenti temi: 1. TRASPORTO PUBBLICO, PEDONABILITÀ, CICLABILITÀ E RIDUZIONE DELLE CONDIZIONI IMPOSTE DALL’ATTUALE CIRCOLAZIONE AUTOMOBILISTICA 2. CONNESSIONI CON I PARCHI ISTITUITI, LE ATTIVITÀ LUDICHE E PRODUTTIVE 3. COLLEGAMENTO CON I SERVIZI PUBBLICI DEL PIANO DI ZONA 4. NUOVI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI © foto di Andrea Jemolo 40 1. TRASPORTO PUBBLICO, PEDONABILITÀ, CICLABILITÀ E RIDUZIONE DELLE CONDIZIONI IMPOSTE DALL’ATTUALE CIRCOLAZIONE AUTOMOBILISTICA DG1 ■ L’ambito urbano di Corviale soffre della carenza di collegamenti con il corpo della città. Risaltano in primo luogo l’esigua quantità e qualità dei trasporti pubblici (su gomma e ferro) ma, soprattutto, la mancanza di collegamenti e attraversamenti ciclo pedonali. È necessario ripensare il sistema di connessioni infrastrutturali con il quadrante urbano e con l’intera città, con particolare riferimento all’accessibilità e alla riduzione del traffico veicolare privato a favore del potenziamento del trasporto pubblico e ciclo pedonale. Lo schema di circolazione locale, inoltre, risente di un’impostazione che favorisce l’utilizzo dell’automobile privata. Occorre, dunque, riequilibrare il sistema di circolazione locale privilegiando quello pedonale e ciclabile ridimensionando i percorsi carrabili. vista verso la Tenuta dei Massimi 2. CONNESSIONI CON I PARCHI ISTITUITI, LE ATTIVITÀ LUDICHE E PRODUTTIVE DEL QUADRANTE DG1 ■ È necessario, inoltre, potenziare le connessioni con le attività produttive e gli spazi delle aree agricole circostanti, come individuate dal vigente Piano di Assetto della Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, e con le aree di verde pubblico interne ed esterne all’ambito stesso. Il sistema degli orti urbani esistenti e realizzabili, in accordo con gli enti parco, dovrà essere integrato con le sistemazioni generali del piano di campagna sia dal punto di vista funzionale che delle dotazioni tecniche. 4. NUOVI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI Il concorso chiede che il progetto degli spazi d’uso pubblico possa diventare l’elemento generatore di una nuova qualità di relazioni tra i diversi elementi del Piano di Zona attraverso l’individuazione e la localizzazione di quelle attività economiche a contenuto sociale che siano capaci di accrescere e rinnovare il senso di comunità contribuendo al percorso di rigenerazione del quartiere. Si potrebbero prevedere, in linea con le direttive europee, attività imprenditoriali d’interesse sociale, (cooperative, imprese non a scopo di lucro selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività producono), servizi di supporto e accompagnamento alla nascita e consolidamento d’imprese (formazione, incubazione e azioni di networking collaborativo fra imprese, operatori del sociale e soggetti portatori di competenze). Per queste nuove funzioni è auspicabile che si propongano modelli di gestione e organizzazione alternativa, che tengano conto anche di una possibile gestione collettiva da parte dei residenti. Il progetto deve mirare alla valorizzazione dei locali integrando le attività esistenti con le nuove previste. DG2 ■ Per localizzare queste nuove attività sono stati individuati i seguenti locali di proprietà ATER: - I LOCALI DI PROPRIETA’ ATER DI CORVIALE CENTRO - I LOCALI AL PIANO TERRA DELLA TRANCIA H 3. I COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI DEL PIANO DI ZONA DG2 ■ Ad eccezione dell’unico ponte pedonale esistente posto in corrispondenza di Corviale Centro il raggiungimento dei servizi pubblici (centro Civico, Centro Polivalente Nicoletta Campanella e complesso scolastico Mazzacurati) avviene esclusivamente con l’attraversamento a raso della strada che, oltre al traffico privato, è sede di percorrenza dei mezzi pubblici di superficie e delle auto dei residenti che accedono alle rampe dei garage poste al di sotto del corpo principale. Il progetto dovrà prevedere la ricollocazione opportuna degli attraversamenti ciclo - pedonali su via Poggioverde per favorire l’utilizzo dei servizi pubblici esistenti ed il collegamento con gli ambiti territoriali interessati dal Programma di Recupero Urbano (P.R.U.) e dal Contratto di Quartiere II (CdQII) per la fruizione del verde e delle attività ludiche e produttive previste. 41 TEMA CORRELATO E) CORVIALE SMART BUILDING Oggi è ancora più urgente affrontare il tema della rigenerazione con una nuova ottica che consenta di risolvere i temi della sostenibilità complessiva di una gigantesca macchina urbana che consuma enormi quantità di energia. Si impone un ripensamento per un cambiamento graduale della sua pelle (tutte le superfici a contatto con l’esterno), dalle coperture agli intradossi dei solai, così come si impone un ripensamento di tutto il sistema degli impianti. Si può andare al di là delle quantità indicate delle norme vigenti per la produzione di energia pulita e di acqua sanitaria. Una prospettiva di riconversione della gigantesca centrale termica apre scenari di grande innovazione. Vanno quindi valutati gli impatti del complesso rispetto alla qualità dell’aria, al ciclo dell’acqua (adduzioni e scarichi), al ciclo dei rifiuti. L’area del Piano di Zona, oggetto di elaborazione del masterplan generale, e l’edificio, per la sua conformazione architettonica assolutamente atipica ed eccezionale nel panorama urbano, già suggeriscono opportunità straordinarie per l’applicazione integrata di soluzioni impiantistiche sperimentali e d’avanguardia. Un pensiero attento alla programmazione della futura manutenzione può anche suggerire impianti innovativi per la movimentazione dei materiali, anche funzionali a nuovi usi produttivi. Un uso più attento degli spazi verdi, coinvolgendo anche le aree dei parchi, o la loro implementazione coinvolgendo le coperture, può contribuire al funzionamento quotidiano dell’edificio e dare spazi da gestire agli abitanti. La necessità di ottenere il massimo risparmio energetico in un complesso particolarmente energivoro dovrà indicare le linee per i futuri interventi di efficientamento per ridurre i consumi e i costi di gestione del complesso edilizio in linea con le direttive europee. Si richiede ai candidati, quale tema correlato, di indicare soluzioni innovative di sostenibilità energetica applicate ai temi principali del concorso e integrate agli interventi architettonici proposti volte a trasformare Corviale in un complesso intelligente (smart) tenendo conto, anche, delle indicazioni del Protocollo Itaca- Regione Lazio come strumento di valutazione della sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Tali soluzioni dovranno inserirsi in un piano di interventi più generale e non dovranno condizionare la realizzabilità del progetto sviluppato per i temi principali del concorso, ma dovranno essere intese come indicazioni complementari da sviluppare in fasi successive e realizzare con canali di finanziamento Europei. TEMA CORRELATO F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO DG3 ■ In considerazione dei nuovi spazi e dei relativi usi si richiede ai candidati di studiare un nuovo sistema di orientamento e riconoscibilità tenendo conto, eventualmente, di quello esistente. TEMA CORRELATO G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI Il progetto potrà essere integrato con interventi artistici. La scelta riguardo al tipo di installazioni è lasciata alla completa discrezionalità del gruppo di progettazione. 42 PROGRAMMA FINANZIARIO E STIMA DEI COSTI La proposta progettuale complessiva, articolata in TEMI PRINCIPALI e TEMI CORRELATI, deve essere realizzabile per stralci funzionali attuabili in tempi diversi. Ogni stralcio funzionale deve prevedere un intervento compiuto e su tutto l’edificio. I TEMI PRINCIPALI A) RIGENERAZIONE DEL CORPO I: ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE INTERNA, PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA, NUOVO SISTEMA DI DISTRIBUZIONE E NUOVE FUNZIONI B) PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI NELLE FASI PROGETTUALI SUCCESSIVE C) NUOVI PERCORSI ESTERNI E COLLEGAMENTI CON I SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI E PREVISTI Il gruppo di progettazione dovrà stimare il costo parametrico per tutti i TEMI PRINCIPALI (A+B+C). Il primo stralcio funzionale deve prevedere un intervento su tutto l’edificio e deve rispondere al TEMA PRINCIPALE A (“Rigenerazione del Corpo I: accessibilità e circolazione interna, permeabilità del piano terra, nuovo sistema di distribuzione e nuove funzioni“) ed al TEMA PRINCIPALE B (“Programma di partecipazione degli abitanti nelle fasi progettuali successive”). Il valore stimato per la realizzazione del primo stralcio funzionale (A + B) dovrà avere un costo massimo di Euro 7.200.000,00 al netto dell’IVA. Se l’importo risultante (A+B) fosse maggiore di Euro 7.200.000,00 andrà evidenziato quali parti potranno essere stralciate in un secondo intervento ed il loro relativo valore. Si ribadisce che il primo stralcio funzionale deve comunque prevedere un intervento su tutto il Corpo I. Sarà inoltre valutata l’economicità della proposta presentata, la sua gestione e semplicità di manutenzione. I TEMI CORRELATI D) MASTERPLAN GENERALE E) CORVIALE SMART BUILDING F) SISTEMA DI ORIENTAMENTO G) INTEGRAZIONE CON INTERVENTI ARTISTICI Il gruppo di progettazione dovrà stimare il costo di massima per l’attuazione degli stralci funzionali per la realizzazione dei TEMI CORRELATI (D+E+F+G). Sarà inoltre valutata l’economicità della proposta presentata volta al soddisfacimento dei TEMI CORRELATI. TEMI PRINCIPALI A (stralcio autonomo e compiuto su tutto l’edificio) B PRIMO STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio € ...................... da definire/stima parametrica A eventuale completamento C € 7.200.000 stima parametrica STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio € ...................... da definire/stima parametrica TEMI CORRELATI D STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio E STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio F STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio G STRALCIO funzionale ed autonomo compiuto su tutto l’edificio € ...................... da definire 43 PREMI DEL CONCORSO E CALCOLO DELLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI Gli importi presunti degli onorari relativi al progetto definitivo dei temi principali sono attualmente calcolati sull’importo di Euro 7.200.000,00 al netto dell’IVA. L’incarico è attualmente stimato su tale valore, suscettibile di variazione in aumento da parte dell’Ente per addizione di temi, ammontante, al netto di oneri previdenziali ed imposte, se dovute, a Euro 298.990,15 per l’incarico della progettazione definitiva comprensivo delle prime indicazioni e prescrizioni sulla sicurezza. Tali importi sono stati desunti in via preliminare, facendo riferimento al D.M. Giustizia del 31 ottobre 2013 n. 143 (Regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici di servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria), e comunque per l’affidamento del servizio verrà seguita una procedura negoziata come previsto dall’art. 99 comma 5 del D.Lgs.163/06. 44 SEGRETERIA TECNICA DEL CONCORSO tel.: +39.06.6884.2900 / 2913 / 2905 fax: +39.06.6884.2920 e-mail: [email protected] www.rigenerarecorviale.aterroma.it