Le Supernovae, oltre ad essere fra i fenomeni più energetici dell

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Supernovae: la fucina degli elementi chimici
Le Supernovae, oltre ad essere fra i fenomeni più energetici dell’Universo, possono essere considerate
una vera e propria “fabbrica di elementi chimici”. Si tratta di eventi catastrofici che di per sé segnano la
fine dell’esistenza di una stella, ma al tempo stesso pongono le basi perché si producano i composti
chimici che sono i mattoni fondamentali per la nascita della vita.
Si può dire che le stelle siano davvero il laboratorio in cui si producono gli elementi. Le
prime stelle formatesi nell’Universo erano composte solo da idrogeno ed elio; al loro
interno, mediante le reazioni nucleari che producono energia nelle stelle, questi atomi
vennero trasformati in elementi chimici più pesanti come l’azoto, l’ossigeno, il carbonio,
il silicio, fino ai metalli come il ferro. Il termine della loro esistenza venne segnato dalla
loro esplosione come Supernovae: tali eventi produssero ulteriori elementi chimici
(come il mercurio, l’oro o l’uranio) e ne arricchirono l'Universo.
Da questo nuovo materiale, più ricco di elementi, si condensarono e nacquero le
successive generazioni di stelle, alcune delle quali a loro volta esplosero come
supernovae. L’energia emessa in queste esplosioni è impressionante: in pochi giorni
ne viene liberata una quantità pari a quella emessa dal nostro sole nel corso della sua
intera esistenza!
Cortesia NASA – Hubble Space Telescope
Ma come avviene questa condensazione del materiale espulso dalle Supernovae? Le
Supernovae stesse ne sono responsabili.
L’immagine a fianco mostra un esempio di ciò: la nebulosa Henize 206, formatasi in
seguito all’esplosione di alcune stelle. Questa nebulosa si trova fuori della nostra
Galassia, nella Grande Nube di Magellano, ed ospita migliaia di stelle giovani con
età compresa tra 2 e 10 milioni di anni. In questa sorta di nursery cosmica, la morte
di una stella molto più grande del Sole in seguito ad un’esplosione di supernova
provoca una serie di onde d’urto che investono le nubi di gas e polvere, le quali
vengono compresse e si contraggono sotto l’azione della propria gravità,
condensandosi e dando vita a nuove stelle. Questo ciclo di nascita e morte che
avviene da sempre nell’Universo è ciò che ha dato vita anche al nostro Sole ed al
Sistema Solare.
Cortesia NASA – Spitzer Infrared Space Telescope
Può infatti succedere che non tutto il materiale espulso nell’esplosione vada a costituire una
nuova stella, ma che una parte di esso vada a formare un disco di gas e polvere intorno alla
stella e che in alcuni punti con densità maggiore, questo materiale cominci ad aggregarsi
dando infine vita a sistemi planetari che possono essere del tutto simili al nostro Sistema
Solare. Sulla superficie solida dei corpi orbitanti intorno alla stella in formazione, elementi
quali il carbonio e l’ossigeno hanno la possibilità di aggregarsi in composti chimici
complessi quali molecole organiche ed aminoacidi, che sono noti per essere i mattoni
fondamentali della vita.
In definitiva, se l’esplosione di Supernova da un lato segna la morte di una stella, dall’altro,
arricchendo l’Universo di elementi chimici, pone le basi per la nascita della vita.
Cortesia A. Hardy – Royal Observatory of Edinburgh
Per saperne di più:
 J. Gribbin “Polvere di stelle”, Garzanti
 AA. VV., “L’Universo vicino”, National Geographic
 M. Hack, P. Battaglia, W. Ferreri “Origine e fine dell’Universo”, UTET
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