La biostimolazione ,
alcuni passaggi obbligati
Durante l’invecchiamento
L’invecchiamento è l’incapacità di organi , tessuti , cellule e
molecole a mantenere la propria integrità funzionale e
strutturale perturbata da agenti esogeni ed endogeni , la
famosa omeostasi
Nel sistema nervoso si manifesta con la perdita delle cellule
specifiche e l’accumulo di lipofucsine ;
nel sistema cardiovascolare con la perdita dei vari tipi
cellulari ed accumulo di lipofucsine ;
nel polmone con la perdita della componente elastica ed
aumento della componente fibrosa ;
nel rene con la riduzione delle unità nefroniche e
sostituzione delle stesse con materiale fibroso;
nel tessuto osseo con la perdita del numero delle staminali e
progenitori a favore di una maggiore differenziazione dei
fibroblasti ed osteoblasti ;
nel tessuto muscolare vi è la perdita di un certo numero di
cellule ed alla diminuzione delle proteine contrattili .
Nella cute vi è la perdita di elasticità cutanea per le
alterazioni del tessuto connettivo propriamente detto con
alterazione sia nel tipo sia nella quantità delle molecole
della ECM e delle componenti elastiche . L’elastina viene
sintetizzata dai fibroblasti più tardi e e termina prima . Una
volta persa non viene più sintetizzata dalle cellule locali
Le lipofucsine sono dei pigmenti da usura che si accumulano
all’interno della cellula che derivano dalla perossidazione
delle componenti lipidiche delle membrane e degli organuli
cellulari , provocate dai ROS
I ROS , sono anche capaci di alterare il DNA mitocondriale
provocando la perdita del mitocondrio . Il numero dei
mitocondri è geneticamente determinato e durante la
segregazione , essi non segregano. Quindi potremmo avere ,
teoricamente , cellule più efficienti ed altre meno nello stesso
tessuto.
Quindi , genericamente possiamo affermare che
l’invecchiamento è caratterizzato da fibrosi , perdita di
cellule attive dell’organo cute, accumulo dei danni da ROS
sulle strutture lipidiche cellulari ( lipofucsine ) ,
cambiamento strutturale della ECM .
La sintesi della matrice extracitoplasmatica , amorfa o
fibrillare ( ECM ) , della elastina e del collagene nel derma
dipende dai fibroblasti , popolazione estremamente
eterogenea , fortemente legata al microambiente
E’ dimostrato che i fibroblasti invecchiano , riducendo il loro
potenziale replicativo e la loro plasticità differenziativa , in
relazione all’adattamento omeostatico
I fibroblasti intermitotici invecchiano e muoiono nell’arco di
20-30 settimane e non eseguono più di 70-80 replicazioni ,
nelle migliori condizioni di coltura ( in vitro ) .
I vari fenomeni legati al numero delle replicazioni dei
fibroblasti sono spiegati dalla caratteristica biologica dei
telomeri : ad ogni replicazione si perde un pezzo di
estremità del cromosoma e quindi della informazione
genetica della cellula che deve dividersi
Si perdono i check-point S del ciclo cellulare ed un gruppo di
geni controllori arresta le crescita ed avvia la cellula
all’apoptosi
Sappiamo che esistono cellule nei tessuti , il cui potenziale
replicativo è permesso oltre il numero stabilito dai telomeri
rendendole « immortali « : le cellule embrionali , le cellule
staminali adulte .
E sappiamo che gli agenti esogeni ed endogeni responsabili
dell’invecchiamento si riconoscono in UV , ROS , ed
ovviamente da limite di replicazione delle cellule che
compongono il tessuto
E’ noto anche che l’espressione di alcuni geni , quelli per le
sirtuine , influenzano la rapidità dell’invecchiamento . La
espressione delle sirtuine è legata alla restrizione calorica ,
alla attività fisica ed ad altri fattori endogeni
Quindi l’invecchiamento è dato principalmente dalla
diminuzione delle cellule attive e tornando all’interesse che
esso suscita nei trattamenti in medicina estetica , alla
diminuzione del numero dei fibroblasti attivi nel derma ,
nella diminuzione degli adipociti nell’ipoderma e nel
rimodellamento delle ossa del cranio
Il fibroblasto , una volta che ha terminato la sua vita attiva
diviene fibrocita , incapace di secernere sostanze utili per
mantenere in omeostasi la MEC
Quando invece il fibroblasto è vitale e capace di secernere, è
importante che non vengano attivati fenomeni infiammatori .
Questi ultimi infatti attivano le catepsine che spostano il sito
attivo della cisteina sulle metalloproteinasi attivando la
degradazione del collagene eventualmente prodotto .
Infatti le MMPs sono attivate dalle catepsine che sono
contenute nei lisosomi . Al loro interno il PH risulta essere di
5 e sono contenuti nelle cellule il cui citoplasma ha un PH
7,3. I lisosomi sono richiamati all’esterno per vari motivi , ma
in condizioni di PH acido non vengono inattivati, innescando
appunto le MMPs : l’infiammazione consente l’attivazione
delle MMPs e la inattivazione delle TIMPs
Sia le metalloproteinasi le MMPs , che gli inibitori delle
metalloproteinasi le TIMPs , sono trascritte da specifici geni
che vengono attivati da citochine e fattori di crescita
determinate anche e soprattutto da stimoli esterni alla
cellula
Il tessuto connettivo ( l’obiettivo più frequente del medico
estetico ) è molto ricco di MEC , che circonda le cellule , non
è inerte ed è di elevata complessità . Infatti condiziona lo
sviluppo ,la forma , la migrazione e le funzioni metaboliche
delle cellule che lo abitano
Nella MEC del tessuto connettivo sono presenti le proteine
fibrose e reticolari , il collagene e le proteine di adesione
fibronectina e laminina, prodotte dal fibroblasto .
Quest’ultimo produce anche i GAGs , unione di polisaccaridi
, glicosamminoglicani che possono unirsi a proteine
formando i proteoglicani
I GAGs ed i proteoglicani , formano la sostanza fondamentale
, gelatinosa e fortemente idratata che nella fase di sol ha un
PH di 7,35 e permette lo scambio di sostanze nutritive
L’infiammazione è causata , quindi , da citochine e fattori di
crescita prodotti da cellule specializzate in risposta ad eventi
locali e sistemici , di carattere fisico , chimico o biologico
Al medico estetico interessano soprattutto il viso, collo ,
decolletè , mani. L’attivazione di IL-1 e TNF a livello locale
inducono la formazione di molecole adesive , chemochine e
fattori di crescita soprattutto sui macrofagi, con produzione
di ROS , inibizione della crescita dei fattori endoteliali ed
attivazione dei processi trombotici
La cascata delle IL infiammatorie degli UV è inattivata dalla
IL-10 il TGFbeta 1 e 3. Ed il TGF beta 3 è un prodotto delle
cellule staminali adulte
Fatte queste brevi premesse possiamo dedurre che una
biostimolazione in un paziente che abbia superato il primo
terzo della vita debba tener presente che : 1 ) il numero delle
cellule da stimolare risulta essere depauperato all’originario
per la progressiva perdita delle staminali adulte
2) Non deve essere di carattere infiammatorio , poiché si
altererebbe l’omeostasi MMPs/TIMPs in perenne equilibrio
3) Deve essere indirizzato verso il mantenimento del PH 7,4
della MEC
4 ) deve necessariamente essere indirizzata verso
l’attivazione di produzione da parte delle cellule di prodotti
di sintesi cellulare tipiche del giovane
Perciò il primo passo da fare è quello di aumentare le cellule
locali attraverso un riposizionamento di MSCa.
Infatti una biostimolazione svolta su un tessuto con poche
cellule da stimolare fornisce sicuramente un risultato
biologico parzialmente soddisfacente
Deve mirare a fornire una stabilizzazione del PH della MEC
poiché in caso contrario non sarebbe possibile una corretta
diffusione delle sostanze eventualmente iniettate
E’ necessario infine inattivare tutte quelle procedure che
provocano uno stato infiammatorio locale al fine di evitare
l’innesco delle IL-1 e TNF , che potrebbero potenzialmente
attivare fenomeni apoptoci , con il paradosso di attivare
l’apoptosi , morte programmata , sulle cellule che intendiamo
stimolare