PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 SOMMARIO Per quest’edizione natalizia avremo un giornalino molto corposo! Perciò, purtroppo, o magari per vostra fortuna, questo numero non conterrà quello sproloquio che è in realtà l’editoriale! Janitor questa volta si trattiene dal trasmettervi i suoi pensieri contorti e mette sotto il vostro albero di Natale un magnifico giornalino, ricco non solo di notizie, ma anche di idee e di spunti di riflessione! Ma non preoccupatevi, abbiamo previsto anche giochi (e ipse dixit!) per rilassare le vostre menti, quindi… buona lettura, buon Natale e buone feste! ATTUALITÀ 1. Greenpeace, questa sconosciuta! 2. “La nostra nave nell’artico costretta ad abbandonare la rotta” 4. Una possibile soluzione ai problemi causati dai trasporti? MUSICA 5. Non discriminiamo la musica nelle scuole! 6. Goodbye Lou 7. Play your mind. VITA DEL DUCA: POST-ELEZIONI 8. La voce di una candidata. 9. La voce di un’elettrice. 11. La voce di un gruppo di studenti. POSTA DEL CUORE (pag 12) DUCA’S GOT PROJECTS 13. Immigrazione: le seconde generazioni. 14. Per non dimenticare: la strage di Lampedusa. 16. DICEMBRE: mese della prevenzione IPSE DIXIT (pag 17) SPECIALE NATALE TRADIZIONI 18. Natale nel mondo. 19. Le migliori canzoni trash natalizie. GIOCHI 20. KIDS AGAIN: i disegni da colorare! OROSCOPO 0 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 ATTUALITÀ GREENPEACE, questa sconosciuta! Cos’è l’associazione di cui in questi giorni si sta sentendo molto parlare? Ecco la storia di Greenpeace spiegata dai suoi volontari. Il 15 settembre del 1971 Jim Bohlen, Irving Stowe e Paul Cote noleggiano il peschereccio "Phyllis Cormack" e salpano alla volta di Amchitka, nel Pacifico settentrionale, per protestare contro un imminente test nucleare degli Stati Uniti. Così nasce Greenpeace. Due settimane dopo il peschereccio viene tratto in arresto dalla Guardia Costiera statunitense per non aver eseguito le necessarie operazioni doganali durante una sosta non programmata. Dopo un periodo di rinvio la bomba esplode il 6 novembre. Greenpeace non riesce a fermare il test, ma l'impresa del suo equipaggio compare sulle prime pagine dei giornali nordamericani; da allora Amchitka non è mai più stata utilizzata per i test nucleari. Greenpeace è presente in Italia dal 1986 con un ufficio centrale a Roma. Una rete di gruppi locali, distribuiti in più di trenta città, copre buona parte del territorio nazionale. Le attività di ogni gruppo locale sono molteplici: lavorare a stretto contatto con l'ufficio nazionale per portare avanti le campagne di Greenpeace Italia; svolgere attività di ricerca; informare sulle attività di Greenpeace e sensibilizzare i cittadini tramite stand nelle piazze, durante eventi, concerti, manifestazioni e organizzando eventi culturali, mostre fotografiche, incontri di educazione ambientale; partecipare ad azioni dimostrative non violente; raccogliere firme e nuove adesioni a Greenpeace Italia; organizzare iniziative mirate alla raccolta fondi …e molto, molto di più! Una campagna di Greenpeace, e le azioni che ne derivano, continuano a essere la denuncia di un crimine contro l’ambiente o la pace, esposta con pratiche nonviolente. Questo significa che i nostri attivisti sono addestrati e preparati a gestire ogni sorta di situazione di stress e pericolo senza mai perdere di vista il valore fondamentale della nonviolenza. Un attivista mette a disposizione il tempo e l’eventuale competenza. E fa tutto ciò in modo volontario. Appesi a una ciminiera o alla guida di un gommone che affronta gli arpioni delle baleniere giapponesi: sono queste le modalità con le quali gli attivisti di Greenpeace sono meglio conosciuti. Forse non tutti sanno, però, quello che c’è dietro. I volontari dei gruppi locali, secondo le proprie competenze, si esercitano continuamente per garantire il massimo delle capacità e della sicurezza. A partire dalle competenze "di base" - una patente nautica già acquisita, un corso di climbing oppure un brevetto da subacqueo - i volontari si mettono alla prova in condizioni sempre più difficili, con training continui e regolari per non lasciare niente al caso. Per fare questo, volontari e attivisti di Greenpeace sacrificano weekend e vacanze, senza 1 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 ricevere in cambio nessun compenso. Se non la soddisfazione di avere agito per rendere questo Pianeta un posto migliore. ‘‘LA NOSTRA NAVE NELL’ARTICO COSTRETTA AD ABBANDONARE LA ROTTA’’ Ultimamente si parla spesso di questo fatto, di Artic30 e di Cristian D’Alessandro, delle trivellazioni per il petrolio… ma molti di noi non conoscono tutta la storia ed è per questo che vi presentiamo la cronaca. Il 18 settembre 2013, l’Arctic Sunrise, la nave rompighiaggio in missione nei mari artici contro le trivellazioni petrolifere, ha deciso di allontanarsi dalla Rotta del Mare del Nord sotto la minaccia della guardia costiera russa di ricorrere all’uso della forza. Quella mattina la guardia costiera russa è salita a bordo dell’Arctic per una “ispezione” obbligatoria, a seguito di una protesta pacifica: quattro membri della guardia costiera russa sono saliti a bordo della nave senza alcun permesso, dopo che un gruppo di attivisti aveva aperto alcuni banner (ndr, vessilli) “Save the Arctic” sui gommoni vicini alla nave Geolog Dmitry Nalivkin, di proprietà dello Stato russo. La loro spedizione rappresenta i 4 milioni di persone che vogliono difendere l’Artico e che vogliono conoscere i rischi che si nascondono dietro le trivellazioni di petrolio: in caso di incidente sarebbero coinvolte fino a 3 mila miglia di coste. E a pagare non sarebbe certo Gazprom (ndr, maggiore compagnia russa nell’estrazione di gas), ma i cittadini e l'ambiente. “La nostra protesta – affermano i volontari – è interamente sicura e pacifica, mentre l’esplorazione artica costituisce una minaccia enorme al fragile ecosistema Artico e alle specie animali che vi dimorano”. La settimana precedente, il governo russo aveva negato all’Arctic Sunrise il permesso di entrare nella Rotta del Mare del Nord, nonostante la nave soddisfacesse tutti i requisiti di sicurezza richiesti, cercando forse di soffocare le voci di coloro che criticano l’industria petrolifera. Ma i volontari non si fanno intimidire, forti del fatto che la loro è una protesta pacifica: nonostante il divieto, il seguente sabato mattina l’Arctic Sunrise ha fatto ingresso nel mar Kara. La nave si appresta adesso a lasciare la sua rotta per evitare di far correre rischi all’equipaggio, ma continueranno a testimoniare e a fare luce sulle attività delle compagnie petrolifere nella Russia artica. Inoltre chiederanno al governo olandese, sede di Greenpeace, di protestare formalmente con il governo russo per questa evidente violazione non solo del diritto internazionale della navigazione ma anche di quello di espressione. 2 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 La fotografia che vedete, è la prima immagine di Cristian D'Alessandro, l'attivista di Greenpeace arrestato - insieme ad altri 30 - il 19 settembre in Russia con l'accusa di pirateria. Il ragazzo napoletano è rimasto in custodia, in carcere, fino al 24 novembre ed è stato poi rilasciato su cauzione. È fuori dalla sua cella, ma non ancora libero. Non può lasciare la Russia e rischia fino a 7 anni di carcere. La scarcerazione era stata concessa dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro, cifra che è stata pagata con i fondi di Greenpeace International. A questo punto però potrebbe sorgere un’importante questione. Sicuramente è sbagliato trivellare in luoghi dal fragile ecosistema e con animali da tutelare, laddove basta poco per provocare danni probabilmente irreversibili alle popolazioni circostanti, ma allo stesso tempo, il petrolio che viene estratto è un materiale che tutti noi utilizziamo tutti i giorni per spostarci, e senza il quale sarebbe difficile condurre la vita di tutti i giorni. Io per prima come tanta altra gente non ne potrei fare a meno, perché adoro viaggiare, andare lontano e non potrei farlo senza benzina! Ma allora, è giusto o sbagliato quello che hanno fatto gli attivisti di Greenpeace? Chissà se io avrei fatto lo stesso… Michela 3 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 UNA POSSIBILE SOLUZIONE AI PROBLEMI CAUSATI DAI TRASPORTI? Molto spesso siamo soliti lamentarci dell’elevato costo che richiedono i biglietti per i trasporti che coprono le linee urbane ed extraurbane, per lo scarso numero di corse e per le fasce orarie non coperte. Per non parlare della moltitudine di persone accalcate negli autobus negli orari di punta. Che una fusione tra due società possa risolvere alcuni di questi punti? A voi il giudizio. Questo è ciò che si legge da “Il Mattino di Padova” del 19 Novembre 2013:“Avviato il percorso che porterà alla nascita di Bus Italia Veneto. La nuova società di trasporto pubblico prevede che l'azienda di trasporto del capoluogo euganeo, la Aps Holding, si fonda - attraverso il conferimento di alcuni rami d'azienda - in una newco (ndr, New Company, una nuova azienda) con Bus Italia, che gestisce il trasporto extraurbano nelle province di Padova e Rovigo. Gli esiti della trattativa, portata avanti nel corso degli ultimi mesi dall'amministrazione comunale e da Aps Holding, sono stati illustrati dal sindaco reggente Ivo Rossi ai consiglieri comunali del gruppo di maggioranza e successivamente ai rappresentanti delle principali sigle sindacali”. «Sono soddisfatto dell'accordo raggiunto in sede di trattativa - ha detto il sindaco Ivo Rossi - in quanto si salvaguardano posti di lavoro e livelli salariali. Inoltre la newco con Bus Italia verrà dotata di 100 nuovi autobus, di cui 22 già in fase di consegna a primavera. Nasce una azienda capace in prospettiva di aggregare altre realtà venete, come l'Actv di Venezia che in questa fase rimane sullo sfondo. Ma ho assicurazioni da parte del sindaco Orsoni - ha aggiunto Rossi - che anche l'amministrazione veneziana guarda con grande interesse a questa operazione». «La nuova azienda è destinata a diventare il polo aggregatore del trasporto pubblico del Veneto. Un cambio di marcia - ha concluso - destinato a riorganizzare i servizi in ambito metropolitano, ad integrare il trasporto urbano con l'extra urbano, a raggiungere finalmente il traguardo del biglietto unico. Tutto ciò conservando gli attuali livelli stipendiali e soprattutto l'occupazione dei 1000 lavoratori impiegati. Entro tre anni saranno circa 39 i nuovi assunti». Pochi giorni dopo le opinioni sembrano cambiare… Ne “Il Gazzettino” del 29 Novembre 2013, possiamo leggere queste parole:”La fusione s'ha da fare, ma solo a determinate condizioni: è questo il verdetto della segreteria di Filt Cgil in merito al processo di fusione tra la municipalizzata Aps e BusItalia. Ieri i rappresentanti sindacali si sono riuniti, al termine di diverse assemblee con i lavoratori, per chiedere ufficialmente al Comune di Padova di prendere posizione in merito alle condizioni con le quali dovrebbe avvenire l'unione tra le due società, e di approfondire alcune riflessioni sul futuro del trasporto pubblico locale”. «Noi siamo a favore della fusione - ha dichiarato il segretario di Filt Cgil Padova, Romeo Barutta - ma siamo anche consapevoli che non possa essere fatta a tutti i costi. Da una parte abbiamo BusItalia, una realtà che arriva da un trentennio di fallimenti sulla pelle dei lavoratori, dall'altra Aps, una municipalizzata in cui i sindacati hanno lavorato a lungo per tutelare le condizioni contrattuali dei dipendenti, che non possono certo essere cancellate da una delibera comunale. L'ipotesi che il Comune entri nella newco con il 40% non è delle migliori. In questo modo si lascerebbe la governance del sistema alla gestione industriale». Relativamente alle sovrapposizioni di corse, il sindacato ci tiene a sottolineare che i tagli preannunciati dei chilometri sono ben superiori alle attuali sovrapposizioni di corse che andranno eliminate: «Si parla di 2 milioni di km quando noi ne avevamo presi in considerazione al massimo 400 - prosegue Barutta -. Il tutto determinerebbe un ulteriore peggioramento del servizio». Alessia 4 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 MUSICA NON DISCRIMINIAMO LA MUSICA NELLE SCUOLE! Penso che sia indiscutibile il fatto che la musica migliori la vita dell''uomo. Fin dall'antichità essa è stata considerata l'arte per eccellenza, capace di sussistere in sé, di sostituire la parola e di rappresentare ogni sentimento umano e quindi, credo che si possa affermare con estrema convinzione che "Senza la musica, la vita sarebbe un errore", come già il grande Nietzsche aveva affermato. Ma allora, perché quest'arte così meravigliosa dev'essere eliminata dall'insegnamento o insegnata in modo discontinuo solo negli studi elementari e considerata come inferiore rispetto alle altre discipline? Se è vero che la musica e la sua evoluzione nella storia costituiscono una disciplina in fine liberale, senza un apparente scopo preciso, è pur vero che essa è da considerarsi come un linguaggio, che merita di essere studiato al pari di quello letterario, anche perché essa ha scandito tappe fondamentali della storia e ha caratterizzato con la sua evoluzione ogni momento e movimento storico. Con ciò, non vogliamo dire che la musica debba essere inserita nella didattica come una disciplina pedante, rigida, piena di infiniti nomi e titoli di opere, ma che dovrebbe essere studiata per comprendere i reali sentimenti dell'uomo nel tempo, i cambiamenti e le loro ragioni. Per fortuna nella nostra scuola, benché essa non sia un liceo musicale, ma un liceo sociopsico-pedagogico, questa disciplina si studia ancora… Ancora per poco, perché la mia classe (quinta superiore) è l'ultima a studiarla. Personalmente ritengo che lo studio della musica nelle scuole sia molto utile e che potrebbe essere reinserito nei prossimi anni anche nelle scuole superiori, per avvicinare i giovani alla musica e a ciò che essa può portare di benefico anche dal punto di vista pratico. Mi riferisco allo studio delle basi della musicoterapia, ma ricordo anche che in musica si riscontrano infiniti esempi di spiegazioni matematiche, fisiche, ecc. Ci si lamenta continuamente che i giovani passano le loro giornate con le cuffiette attaccate alle orecchie, ascoltando spesso successioni di suoni rimbombanti senza una logica, un testo, un sentimento: ma non è forse questa anche una conseguenza del mancato insegnamento e avvicinamento alla musica? Per poter ascoltare e apprezzare un concerto non serve essere musicisti, basta avere qualche informazione di base e molta passione. La passione però si acquista a poco a poco vedendo e ascoltando il bello. E come può un ragazzo parcheggiato in un teatro, senza nessuna formazione, apprezzare davvero un'opera di cui non sa nulla? Bisognerebbe trovare un compromesso tra scuola, musica, modernità e non escludere qualche genere musicale - anche moderno a priori, ma confrontarlo con quelli passati, per capirne le ragioni e la bellezza con competenza e capacità critica. "Non sarebbe la musica una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbato soltanto l'armonia?" - si chiese Massimo D'Azeglio. Ecco, forse dovremmo recuperare anche quel senso che è andato perduto, quell'amore per la bellezza, quella modalità di comunicare ed esprimersi. Milaneschi Rebecca V A 5 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 Goodbye Lou “Chi era Lou Reed?”. Non è una domanda a cui è semplice rispondere. È domenica 27 Ottobre, sul tardo pomeriggio (alcuni lo definiscono il momento peggiore della settimana) e sto studiando latino. Mi dicono che è morto Lou Reed. Scende la lacrimuccia. Non che sia ipersensibile o una sua fan sfegatata, però Lou mi aveva tenuto compagnia con la sua musica, nel modo in cui un amico ti ascolta mentre gli racconti come stai, sai che ti è vicino, che comprende il tuo stato d’animo. Il lunedì a scuola sento il bisogno di commentare con qualcuno l’accaduto, o almeno, di far sapere che avevo passato una brutta domenica. Ma il tentativo fallisce. Lou è sconosciuto. “Conosci I Velvet Underground? Quello che ha scritto Walk On the Wild Side?” “No”, “Hai presente la pubblicità dell’Enel? La canzoncina di sottofondo che fa ‘Sunday morning?’”, “Ah sì, ho capito”. Lou però non è solo la “canzoncina dell’Enel”, è una leggenda del rock’n roll, è un cantautore, un poeta, un’icona, un uomo di strada, un artista. Lou è nato a New York negli anni ’40 da una famiglia di origine ebraica, agiata e attaccata agli ideali borghesi. E’ un bambino espansivo che diventa un adolescente ribelle, bizzarro, allergico alle convenzioni e alle autorità, soprattutto a quella familiare e scolastica. Naturalmente, si innamora del rock’n roll, che lo rappresenta totalmente, nella sua natura forte e scomoda. Quando inizia a manifestare tendenze omosessuali e avere atteggiamenti provocatori, i genitori si rivolgono ad uno psichiatra che lo sottopone a diversi elettroshock. Il rapporto con la famiglia viene compromesso definitivamente e il trauma avuto lo segnerà per tutta la vita. Ma come? Madre e padre, gente “per bene”, cosa avranno mai fatto di male per avere un figlio così, colpevole solo di rifiutare l’ipocrisia? Fortunatamente Lou trova rifugio nella musica e nell’arte. Inizia a frequentare i poeti della “beat generation” quelli che descrivono il degrado nella strada con un linguaggio oscuro e gergale, ma con un sottofondo autoironico, che lascia spazio ad un ottimismo di fondo. Nel 1966 studia all’università giornalismo, scrittura creativa e regia cinematografica e stringe una speciale amicizia con il poeta Delmore Schwartz, il quale lo influenzò enormemente, dando a Lou le basi per costruire quello che sarebbe stato il suo progetto artistico, cioè “portare la sensibilità della letteratura nella musica Rock”. Egli dirà: “È così che volevo scrivere, con parole semplici che suscitassero emozione, e accompagnandole con i miei tre accordi. Sarebbe fantastico poter ascoltare un rock'n'roll che fosse all'altezza di un romanzo, ma con il divertimento della musica”. Ottenuta la laurea si trasferisce a New York dove conosce John Cale, con il quale nel 1966 fonderà i Velvet Underground. Questa band, che durerà solo quattro anni, porterà grandi cambiamenti nella concezione del rock. Lou utilizza la chitarra elettrica in modo innovativo (Ostrich guitar) e inizia a togliere tutto ciò che non è essenziale, come gli assoli lunghissimi e le tastiere oppressive che 6 PINK FREUD rendevano il rock un genere poco vicino alla gente comune e spesso incomprensibile. Negli anni ’70 Lou cade nel giro dell’eroina da cui però riesce a salvarsi, regalandoci brani come “Walk on the Wild Side”, “Perfect Day”, “Berlin” e “Coney Island Baby”. Lou, inoltre, collaborerà con i più grandi pionieri della Pop Art come Andy Wharol, David Bowie e Patti Smith. La cosa che più mi colpisce e affascina di Lou, è che i soggetti della sua arte sono le persone scomode, i diversi, che ci descrive introspettivamente con piccole storie. Tossicodipendenti, omosessuali, considerati i rifiuti della società, diventano il mezzo per andare all’essenziale delle cose, per emozionare il pubblico con un linguaggio semplice e conciso. Dirà, infatti:"Mi piace scrivere di cose che rappresentano l'umanità. Non conosco altro argomento più importante di questo". È per questo che il mondo, il 27 ottobre 2013, ha perso un grande artista, che ha lasciato un enorme vuoto ma anche un’eredità ANNO 1 NUMERO 3 straordinaria. Lou non è morto davvero, le sue canzoni non smetteranno di essere passate alla radio tra qualche anno, perché sono dei capolavori e in quanto tali, rimarranno eterni. Preferisco, quindi, salutarlo con un “Arrivederci”. Goodbye Lou e grazie! “Il rock'n'roll è una cosa talmente grande che la gente dovrebbe cominciare a morire per esso. Voi non capite. La musica ti restituiva il tuo stesso battito, e ti permetteva di sognare. Un'intera generazione che correva insieme a un basso Fender.La gente doveva solo morire per la musica. Tanto muoiono per qualsiasi altra cosa, perché non per la musica? Muori per lei. Non è carino? Non moriresti volentieri per qualcosa di carino? Forse sono io che dovrei morire. In fondo tutti i grandi del blues sono morti. Ma la vita va meglio, oggi. Io non voglio morire. Giusto?” - Lou Reed. RAVIVA 7 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 VITA DEL DUCA: POST-ELEZIONI LA VOCE DI UNA CANDIDATA DOPO IL FUMO DELLA PROPAGANDA, L’ARROSTO DELLA LISTA “LISTEN” Al Duca d’Aosta, come in tutte le scuole di Padova, domenica 17 e lunedì 18 novembre 2013 si sono tenute le elezioni delle componenti docenti, ATA e studenti del Consiglio d’Istituto. Come tutti gli anni, quelle degli studenti sono state le più attese e desiderate, forse perché questo incarico ha per gli alunni un grande fascino: non è insignificante essere i portavoce di ottocentoquarantaquattro ragazzi. E, come tutti gli anni, vi sono stati retroscena elettorali impegnativi, ma anche divertenti: le strategie di propaganda per far conoscere agli studenti votanti i componenti di ciascuna lista e i rispettivi programmi. Quest’anno le liste erano due : la “Listen” di Virginia Libero, Anna Morbiato Sofia Boaretto, Alessandro Toso e Marta Dragone, alunni di terza e quarta, e la “Bengozzi” di Mattia d’Angelo e Teofilo Goldin, entrambi frequentanti la classe quinta. I candidati si sono sfidati in un’avvincente gara propagandistica, nella quale hanno fatto emergere la loro creatività per colpire gli studenti e per convincerli a votare per loro. Per esempio i componenti della prima lista hanno promosso le loro idee servendosi di internet e social network e si sono pubblicizzati con simpatiche foto, creative e divertenti. I ragazzi della seconda lista, invece, hanno divulgato le proprie idee tramite volantini e cartelli affissi in tutta la scuola e in luoghi strategici come l’area macchinette del caffè e i bagni. Si sono poi tenute assemblee nel corso di due giornate, durante le quali i componenti delle due liste hanno avuto l’occasione di farsi conoscere da tutti gli studenti della centrale e delle succursali. Da alcune interviste è emerso che si era creata un po’ di competitività tra i componenti delle due liste, tanto che alcuni studenti dicono di aver sentito i candidati della lista 1 prendere in giro i candidati della lista2 “Bengozzi” chiamandoli “pan di stelle” per il loro motto “Il cielo stellato sopra di noi, la legge morale dentro di noi”. Altre voci di studenti hanno smentito la vicenda, affermando che la competitività era solo finzione, poiché i candidati si trovavano tutti insieme a fare colazione allegramente prima delle assemblee. Dopo settimane di propaganda hanno avuto luogo le votazioni, i cui esiti sono stati resi noti 46 ore dopo la chiusura dei seggi: vittoria clamorosa della lista 1 con seicento voti, contro i soli duecento della lista2! I candidati della lista “Listen” sono riusciti a guadagnare tutti i quattro posti della rappresentanza studentesca, superando ogni aspettativa. Prima delle votazioni le ragazze della lista 1 erano intimorite dai “Bengozzi” poiché pensavano che due bei ragazzi avrebbero potuto riscuotere successo in una scuola prettamente femminile. 8 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 Alla fine, però, ha vinto senza mezze misure la lista che aveva delineato un programma più ricco e più concreto. I neoeletti Virginia, Sofia, Anna e Alessandro si siederanno in Consiglio d’Istituto . Sono tre ragazze e un ragazzo e rappresentano una scuola composta per tre/quarti da ragazze. Questa sì che si chiama giustizia,una giustizia che era venuta a mancare negli anni precedenti. Il termine “candidato” deriva dal latino “candidatus”, che significa “colui che indossa una toga candida”. Infatti, gli antichi romani, che si presentavano alle elezioni, dovevano indossare una toga bianca per distinguersi e anche perché il bianco richiama al valore della purezza. I neorappresentanti del” Duca d’Aosta” si sono rivelati validi candidati e si sono distinti anche senza abiti bianchi, tanto che ora sono la voce di tutti gli studenti della loro scuola. È d’obbligo augurare buon lavoro a questi ragazzi che si sono messi in gioco, dimostrando interesse per la loro scuola e attivandosi per cambiarla in meglio con la purezza della sincerità e della trasparenza. Anna Morbiato 4C LA VOCE DI UN’ELETTRICE Elezioni Rappresentanti di Istituto al Liceo delle Scienze Umane “Duca d’Aosta” FESTA PER LA LISTA “LISTEN” “La tua idea, la nostra voce”: lo slogan che vive tra gli studenti. PADOVA – Ieri mattina, mercoledì 20 novembre, sono usciti i risultati delle elezioni dei rappresentanti degli studenti dell’Istituto “Duca d’Aosta” di Padova: a guidare il Liceo quest’anno sono quattro giovani ragazzi della stessa lista. I 791 votanti tra gli 844 studenti della scuola hanno decretato l’esito finale: a vincere è la lista “Listen: la tua idea, la nostra voce”, con candidati Virginia Libero (16 anni, con 324 voti), Sofia Boaretto (17 anni, con 244 voti), Alessandro Toso (per il secondo anno rappresentante; 17 anni, con 234 voti) e Anna Morbiato (17 anni, con 227 voti). Quinto membro di “Listen”, non eletto, è Marta Dragone (18 anni). I candidati avversari erano Mattia D’Angelo Palladino (19 anni) e Teofilo Goldin (19 anni), che hanno presentato la lista “Bengozzi. Il cielo stellato sopra di noi, la legge morale dentro di noi!”. È sorprendente il fatto che quest’anno i neoeletti rappresentati provengano tutti dalla stessa lista e viene da chiedersi perché. Che cosa ha spinto la maggioranza del Liceo delle Scienze Umane padovano a votare questi ragazzi? Il 13 e il 14 novembre si sono svolte 14 assemblee di Istituto nelle tre sedi (la centrale in via del Santo, la succursale al Bassanello e la succursale al “Gramsci”). Entrambe le liste apparentemente presentavano programmi con proposte interessanti e argomentazioni innovative, ma sostanzialmente c’era una differenza: “Listen” ha portato idee più concrete, alcune delle quali già avviate, proposte realizzabili e spunti interessanti, mentre la lista “Bengozzi” stilava un elenco di buoni propositi e 9 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 bei valori, ma nessun progetto pensato al fine della loro realizzazione. “Listen” ha colpito e incuriosito gli studenti del “Duca” con proposte come la Giornata dell’Arte in collaborazione con la prof.ssa Calore, la Giornata “Porta e Prendi” all’insegna dello scambio, dell’incontro e della condivisione di beni e pensieri, la proposta di corsi di formazione con tematiche specifiche per ogni anno scolastico (es: corsi sui crediti in terza, sull’orientamento universitario in quarta e quinta, sui diritti e doveri degli studenti in prima, ecc.). Sono valide anche le loro idee riguardo alla cogestione, alla festa di fine anno e alle felpe d’Istituto. Tutti questi sono punti a favore per “Listen” che vittoriosa vede i nuovi rappresentanti già con le maniche rimboccate in vista di un bell’anno da passare insieme. <<Mi è piaciuto parlare faccia a faccia con gli studenti, anche se è stato faticoso dato che in tutto noi candidati abbiamo tenuto 14 assemblee; infatti, a causa dello spazio ridotto abbiamo parlato con poche classi alla volta. – dice la rappresentante Anna Morbiato (alunna in 4^C) – Nelle assemblee con una o due classi c’è stato un rapporto diretto, e quindi più libero, di scambio di idee; invece durante le assemblee con più studenti (tre o quattro classi) c’è stato più imbarazzo e quindi una minore partecipazione. Ho riscontrato maggior partecipazione nelle classi prime e seconde, nelle quali le ragazze erano molto curiose, attente e ci hanno posto varie domande. Al contrario le quarte e le quinte non hanno proferito parola: o c’era meno interesse o avevano capito tutto. Noi preferiamo convincerci della seconda possibilità!>>. Dall’intervento di Anna Morbiato emerge che nelle classi di studenti più grandi non c’è stata una partecipazione soddisfacente durante le assemblee, ma i nuovi rappresentanti tengono molto all’idea di una scuola unita e con le loro iniziative si augurano che siano numerosi i ragazzi coinvolti. Gli studenti si aspettano di essere ascoltati, vogliono essere informati, avere la possibilità di esprimersi in quanto persone e non solo alunni, numeri sugli elenchi nei registri. Con dei rappresentanti così, esempi di vivacità, voglia di fare, disponibilità, creatività, impegno, il “Duca d’Aosta” continua quest’anno con belle aspettative e non poca curiosità. Intanto, per ora, lasciamo che i nuovi rappresentanti festeggino nelle loro classi e con gli altri studenti; oggi non mancavano i dolci, condivisi insieme ai sorrisi dei ragazzi. Una cosa è certa: è bello vedere che tra i ragazzi non mancano i valori dell’unione, della collaborazione, della fiducia e dell’aiuto reciproco! Toffanin Lucia, 4^C 10 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 LA VOCE DI ALCUNI STUDENTI LE APPARENZE INGANNANO: UN ALTRO PUNTO DI VISTA Siamo alcuni studenti a cui non interessa dare giudizi o dichiarare una lista migliore di un’altra. Siamo semplicemente alcuni studenti di quinta che credono di aver partecipato, ma forse non abbastanza, e allora vogliono dare un contributo maggiore, vogliono raccontare una storia. La storia inizia quando un puro e trasparente candidato di una delle due liste si è presentato alla redazione del giornalino per chiedere un piccolo favore: sminuire gli avversari nelle interviste, dando una brutta impressione di loro, in qualche modo. Perche gente del genere non era certo adatta a rappresentare gli studenti. Questo candidato ha preso in disparte un membro della redazione, ha voluto parlare senza nessun testimone, ma il caso ha voluto che qualcun altro sentisse lo stesso. La persona che ha ricevuto questa richiesta è rimasta basita, ma ha bluffato. Si è tenuta l’accaduto per sé, fino ad un certo punto. Poi lo ha raccontato a noi, gruppo di studenti. Certo sbagliare capita, a quest’età la competizione è molto sentita, per cui l’episodio è stato confinato in un cassetto della memoria, nonostante le perplessità sul da farsi. La lista che ha cercato di corrompere il mass media di turno ha poi effettivamente vinto le elezioni – un motivetto che sembra ripetersi spesso fuori dal mondo scolastico. Dopo la vittoria sono state dette tante parole, come “lealtà”, “purezza”, “trasparenza”, parole che ad alcuni sono piaciute e ad altri, come noi, hanno risvegliato il ricordo di un certo episodio. Un episodio che con quei termini non ha nulla a che fare. Possiamo sembrare controcorrente, magari ci diranno che abbiamo fatto la spia, ma il nostro intento è questo: denunciare quello che è successo e sperare che serva a qualcosa, perché non è accettabile che all’interno di un’istituzione che ci educa siano tollerati sotterfugi di questo genere e lodate le persone che li compiono. Alcuni studenti 11 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 La posta del Non ti chiamerò con il tuo nome, non servirà. Capirai che io sono io, e che tu sei tu. Sappi che ti amo da lungi, ma non te lo dissi mai, mai sul serio, ma davvero, io ti amo. A parte gli scherzi. La mia lettera è indirizzata a te, ricciona della 3G, che tanto mi fai sbellicare sia nell'aula che fuori. (ormai soprattutto fuori, dato che non puoi più allietarmi durante le lezioni, vista la lontananza di tavoli, Sedie e zaini, anche se io ho una borsa). Tu di borse, ne hai due, sempre, sotto gli occhi, sotto i tuoi occhi giganti e le tue ciglia ricce, di cui mi burlo di quando in quando, quando tu ti burli del mio viso, e del mio riso. Scusa i ninnoli e i vezzi di questo scritto, ma sai che io sono un'appassionata d'altri tempi. -The Gnome P.F. Paolo di 5H, quando ti vedo per i corridoi mentre ridi e scherzi allegramente e mentre passi con quei pantaloni stretti, con quelle magliette attillate e con quel sorriso smagliante e contagioso, mi si apre proprio il cuore. Alla mia compagna di banco, che dopo tutto questo tempo riesce ancora a sopportarmi nonostante i miei mille sbalzi d'umore, ad ascoltarmi e a prestarmi la cancellina, grazie di cuore. una delle poche ragioni per cui riesco ad affrontare la scuola con il sorriso è sapere che ogni giorno sei lì seduta vicino a me. Alla mia Giambidungus (non preoccupatevi se non riuscite a leggerlo). Ciao Giambidungus della 3^G. Sei proprio una ragazza speciale sai? Con te ho condiviso moltissime cose senza mai essere giudicata! TI VOGLIO BENE! Sei una ragazza formidabile e adoro come te ne freghi di tutto. Beh, oddio, in effetti, per alcune cose sei proprio paranoica! Ahahaha =) Ciao boccolosa/hippy del mio cuore! La tua Fusilla. 12 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 DUCA’S GOT PROJECTS IMMIGRAZIONE: LE SECONDE GENERAZIONI. A volte la gente è cattiva. Giudica senza persone giungono in Italia vengono a sapere, senza conoscere, senza pensare. realizzarsi svariate forme di Non considera tutte le ipotesi e preferisce discriminazione che inizialmente ho citato. attaccare. Procura così dolore, un dolore Affrontano situazioni dure, vivono in che non andrà via, che è destinato a maniera inaccettabile, attendono diversi rimanere, forse in eterno. La gente anni per ottenere la cittadinanza e come discrimina e crede di essere migliore loro anche i loro figli. Oggi, in Italia la rispetto agli altri. cittadinanza è determinata da una rigida Questa piccola premessa allude alla regolamentazione che prescrive le situazione attuale del mondo. Esistono modalità con cui si diventa cittadini: gli società, ovvero insiemi di individui aventi extracomunitari possono chiedere la una stessa cultura, lingua, tradizioni, che cittadinanza solo dopo dieci anni di si ritengono superiori ad altre, come per permanenza e di lavoro e i loro figli esempio quelle africane. Questa idea diventano cittadini italiani solo se al razzista inizia a svilupparsi a partire compimento della maggiore età e se sono dall’XVIII secolo con lo scopo di sempre vissuti in Italia. classificare gli individui. Personalmente sostengo che Il razzismo giustifica ogni persona nata in Italia eventi storici come la da genitori stranieri abbia il tratta degli schiavi, il diritto di acquisire la colonialismo, la cittadinanza tragedia della Shoah, in immediatamente come noi, cui morirono 6 milioni figli di italiani, evitando così di ebrei, zingari e situazioni di discriminazione omosessuali. sviluppatesi a seguito di un Paula Vivanco durante un intervento. La tematica del ingenuo e primitivo razzismo viene a fondersi con quella etnocentrismo. L’Italia dovrebbe essere dell’emigrazione. Molti individui, infatti, anche il loro paese. Dovrebbe esistere uno emigrano al fine di raggiungere una Stato meno ipocrita, meno cattivo e con condizione di vita migliore rispetto a un maggiore buon senso. Queste persone quella esistente nel loro luogo d’origine. sono come noi, svolgono le nostre stesse Tuttavia, è importante sottolineare come attività, ridono e piangono con noi, amano nella maggioranza dei casi l’arrivo da il nostro paese in egual modo. parte dei migranti al luogo predestinato, Il 18 ottobre 2013 ho partecipato ad una come avviene in Italia (scelta sviluppatasi conferenza in cui si discuteva riguardo alla a causa di un’idea utopica di stato situazione dei figli di stranieri, denominati italiano), si verifica clandestinamente: “seconda generazione”. È stato pensiamo, ad esempio, ai traghetti che interessante poter ascoltare testimonianze sbarcano a Lampedusa. Nonostante ciò, e pensieri a proposito. La partecipazione non bisogna generalizzare, perché vi sono di Sandra Agyei, laureata con Master anche individui che riescono a viaggiare sull’immigrazione, di segretari, del regolarmente. Nel momento in cui queste Presidente ACS e appartenenti al 13 PINK FREUD dipartimento FISPPA (ndr, Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata) dell’Università degli Studi di Padova è stata assai gradita. Sandra ha esposto l’attività svolta nel tirocinio di ricerca, in cui ha indagato l’ingresso nel mondo del lavoro dei figli e delle figlie di immigrati che hanno concluso il loro percorso scolastico a Padova e provincia. I figli degli immigrati assumono modelli di adattamento diversi rispetto ai loro genitori, vi sono differenze a livello educativo, linguistico, psicologico. Mentre i genitori spesso svolgono mansioni pesanti, pericolose, poco pagate, i figli, cresciuti in Italia, mirano a qualcosa di più appagante, non accettando la “discriminazione economica” subita dalle loro famiglie. La ricerca si è sviluppata ANNO 1 NUMERO 3 con metodi qualitativi, ovvero attraverso interviste registrate che abbiamo potuto guardare. Hanno partecipato all’indagine sei figli di immigrati, che hanno parlato della loro storia, dei loro sacrifici e dei loro problemi. Sono rimasta positivamente colpita dalle parole della giornalista cilena Paula Vivanco, de “La Repubblica”. In un discorso drammatico, ma al contempo quasi ironico, è riuscita ad attirare la mia attenzione. Ha parlato dei dispiaceri affrontati, della cittadinanza che non riusciva ad arrivare, del lavoro che non le veniva concesso in quanto priva di quell’importante foglio bianco: la cittadinanza. Clelia Clima Per non dimenticare… la strage di Lampedusa. “Verso le quattro l’assistente del capitano ha preso un bastone e ci ha sollevato un lenzuolo. Sul fondo della barca c’era gasolio ovunque, ha immerso il bastone col lenzuolo, lo ha sollevato e gli ha dato fuoco. Quando lo ha alzato, il gasolio in fiamme è colato lungo il suo braccio e lo ha scottato. La sua reazione è stata immediata; ha gettato la torcia che è caduta davanti a lui, in mezzo alla gente, in una pozza di gasolio. Ha cominciato a scatenarsi l’incendio. Chi era vicino alle fiamme si è spaventato. Si è spostato da una parte e la barca ha cominciato ad inclinarsi sempre di più. So nuotare e, quando ho capito che ci stavamo rovesciando, mi sono buttato in acqua. E da lì ho visto tutto: la barca non è affondata subito. Prima di andare a fondo ha girato su se stessa tre volte. La prima volta io e gli altri che sapevano nuotare abbiamo raccolto le donne, i bambini e quelli che stavano annegando e li abbiamo spinti sullo scafo rovesciato. Sembravano al sicuro. Intrappolate nella stiva, però, c’erano centinaia di altre persone; da dentro si sentiva un grande trambusto. Dopo pochi istanti la barca si è inclinata di nuovo e si è rovesciata buttando ancora tutti a mare. Abbiamo cercato di recuperare nuovamente donne e bambini e li abbiamo avvicinati al relitto perché si aggrappassero a qualcosa e non affogassero. Ma in poco tempo la barca si è rigirata su se stessa nuovamente e subito dopo ha cominciato ad andare a fondo. A quel punto ho capito che non c’era più nulla da fare.” È questo il racconto di Aladin Idriss Mahmoud, eritreo 26enne, uno dei superstiti della tragedia, avvenuta il 3 ottobre 2013. Questa è una delle poche voci disperate che fortunatamente si sono salvate. Ma perché l’animo umano deve essere risvegliato solo da questi episodi? 14 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 Da più di vent’anni giungono barconi di immigrati da paesi in guerra, che per paura sono costretti ad intraprendere un viaggio, anche se pericoloso. “Molti ragazzi, uomini e donne non sapevano assolutamente di essere arrivati a Lampedusa - dice Accomodo, psicologo dell’Equipe dell’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà - addirittura alcuni erano convinti di poter arrivare in Canada. Tanti sono completamente inconsapevoli di ciò che sta accadendo loro’’. Per loro l’importante è fuggire da un pericolo certo di morte o sofferenza per raggiungere ciò che rappresenta una possibilità. Possibilità che per molti rimane solo un’idea remota. Purtroppo la situazione rimane la stessa, anche se non se ne parla; la mancanza di controllo del flusso migratorio scatena, in molti casi, l’intolleranza degli italiani e l’accrescimento di un razzismo stereotipato e fuorviante. E la politica? “Alte personalità dello Stato che approdano per manifestare il proprio sdegno – scriveva C. Gatti ne ‘Il Giornale’ – che quando tornano a Roma hanno tutt’altro per la testa; a Lampedusa servono opere di bene concrete che migliorino la situazione attuale”. Alessia & Michela 15 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 DICEMBRE: mese della prevenzione Oltre ad essere il mese delle festività natalizie, è anche un mese davvero importante, perché, dal 1988, il primo giorno di Dicembre viene celebrata la Giornata Mondiale per la lotta contro l’AIDS, malattia la cui trasmissione è principalmente per via sessuale. Da pochi anni a questa parte sono state riprese le campagne informative, coinvolgendo come testimonial un grande attore e regista italiano: Raul Bova. Altrettanto si fa nelle scuole secondarie superiori, attraverso progetti-salute, solitamente svolti nel corso del terzo anno scolastico. Alcuni esperti trattano l’argomento dell’AIDS e dei suoi numerosi risvolti, anche dei più impensati. In Italia ogni anno muoiono circa 1700 persone malate di AIDS, mentre 140 mila italiani sono sieropositivi, ovvero sono entrati in contatto con il virus, che devono combattere giorno per giorno, attraverso l’uso di farmaci, affinché la malattia non peggiori. In questo periodo dell’anno viene appuntato sugli abiti un fiocco rosso, divenuto il simbolo universale della lotta contro l’AIDS e della solidarietà alle persone sieropositive. Il fiocco forma una piccola A per evocare, appunto, l’iniziale di AIDS e viene indossato dalla parte del cuore. Anche se siamo nel 2013, purtroppo, le persone affette da questa malattia, devono combattere una lotta importante, oltre a quella contro malattia: quella contro la discriminazione. Ci sembrerà strano, ma ci sono persone che si rifiutano di offrire un posto di lavoro, oppure licenziano; in altri casi non permettono di frequentare la palestra più comoda, vicino a casa. Tutto questo perché si è malati. A questo proposito vorrei fare un appello a queste persone: non sarà di certo una stretta di mano, un saluto, un abbraccio a far ammalare di AIDS, ma ben altro! Invito, quindi, tutti voi a riflettere in merito a questa mia considerazione: a volte crediamo di sapere tutto e invece qualche particolare ci sfugge e, in alcuni casi, questi particolari fanno la differenza. Siamo noi le generazioni del futuro, siamo noi che cambieremo il mondo, e siamo sempre noi che lotteremo contro questa discriminazione. Giorgia Vettore 16 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 IPSE DIXIT È un protone nudo senza atomo. “Il professore entra in classe e vede i ragazzi che si giocano a lanciarsi i panini”. Avanti Crista. Attualmente non ci sono foto della nascita della nostra Terra. Le cellule hanno una barriera, infatti io finisco ad un certo punto. Io sono una professoressa alternativa, ma non alternativa sessualmente. Infatti, quando uno si suicidia.. Ultimamente... Dopo l'origine della vita... Sapete la barzelletta della bambina... Che quando la mamma torna a casa con il nuovo fratellino fa:"Simpatico il nuovo fratellino, quand'è che torna a casa sua?". Toccia e spatoccia. V:"Gentile viene ucciso da un gruppo di partigiani". Prof:"Credevo di studenti". C'è la figura del volontario, che non è un professionista -pausa- però è un professionista! Serve uno psicologo fisso... Quando schizza l'alunno, quando schizza l'insegnante, quando schizzano i bidello... Qui schizzano tutti! Parlando del tema dell'ineffabilità nella cantica del Paradiso. Prof:"Dante dice eheheh!" Facendo lezione mentre gli studenti della Pascoli sono in cortile a fare baldoria. Prof:"Ma chi s'avvede che i vivi...BASTAAAA RAGAAAZZIIII!!". Questa è la mia tangente, questo è il mio coseno, questo è il mio seno...no, non il mio. Prof:"Quando si tratta di voto si arrotonda sempre per difetto". Alunni:"Nono, per eccesso!". Altro alunno:"Eccezionalmentissimamente cesso!". Dopo che G. aveva finalmente finito un'espressione alla lavagna. M:"Brava G., fai sempre più schifo". Quando il mulo maschio sposa la mula femmina, non riescono ad avere muletti. Mentre si legge un paragrafo sulla Rivoluzione Francese, V. starnutisce ripetutamente. Interpellato dalla prof, V. risponde:"È l'allergia ai francesi prof". Pare di essere in Egitto, vedo solo i profili. Prof:"...è una madre-piovra". V:"Si, madre piovra e padre seppia". Nessuno che scrive, tutti che contano le mosche. Passato remoto: fu, in passato e poi più! 17 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 SPECIALE NATALE NATALE NEL MONDO È ormai cominciato il countdown delle tanto attese vacanze invernali. Natale è ormai imminente e la redazione ha deciso di anticiparvi l’atmosfera natalizia accompagnandovi in un breve viaggio alla scoperta di tradizioni e piatti popolari internazionali. Anche se spesso trascuriamo le festività vivendole in maniera superficiale, ancora particolarmente sentite sono le tradizioni finlandesi. I devoti di San Nicola infatti, si preparano alle festività decorando le loro case con materiali ecologici (come lana e paglia). La sera della vigilia verrà servito il Joulukinkku (prosciutto cotto) al merluzzo bollito, con verdure e salsa: un piatto che attendono di mangiare da un anno. Solo dopo il cenone i finlandesi addobberanno l’albero (un abete vero). I danesi, a differenza dei finlandesi che mangiano il piatto tipico solo per il cenone della vigilia, per tutto il mese di dicembre gusteranno i dolci tipici della festività come i biscotti allo zenzero e quelli alla vaniglia accompagnati da un vino rosso caldo arricchito di brandy e spezie. Per la Vigilia però il piatto che va per la maggiore è anatra ripiena alle mele e prugne, servita con patate bianche dolci, cavolo rosso e marmellata di mirtillo, e budino di riso con salsa alle ciliegie per dessert. È da attribuire alla Germania, invece, la tradizione legata alla “corona d’avvento”. Deriva infatti da un’antica tradizione nordica l’usanza di accendere quattro candele una per ogni domenica che precede il giorno di Natale. Rigorosamente le famiglie tedesche termineranno il cenone a base di brodo di carne o pesce prima della mezzanotte, ma se per il 24 tengono d’occhio le calorie, per il pranzo del 25 questo non ha più importanza. Ricordiamo come esempi culinari tradizionali l’arrosto d’oca imbottito di castagne (chiamato Martinsgans) e i kloe (grossi gnocchi di patate) con i quali verrà servito l’arrosto. Gli inglesi, a differenza degli altri paesi prima citati, prestano più attenzione alle superstizioni e per questo l’albero di natale resterà addobbato solo per 12 giorni. Non vantano di una particolare tradizione culinaria ma nel periodo natalizio preparano soprattutto tacchino ripieno con mirtilli e il Christmas Pudding (nato come un modo per conservare la carne di manzo e montone e successivamente arricchito di uova, frutta secca e alcool). E se invece nel giorno di Natale la gente indossasse maniche corte e le infradito al posto dei goffi cappotti invernali? E se invece di immaginare Babbo Natale farsi strada nel bel mezzo di una bufera di neve lo pensassimo a bordo di una canoa? Gli australiani, abituati a quest’atmosfera natalizia, festeggiano con un barbecue a base di pesce. Il dolce tipico, invece, è il Rich Fruit a base di frutta che necessita di un mese di preparazione ma che può essere conservato per più di due mesi. “Last but not least” è il Natale americano. La tradizione più consolidata per il giorno di Natale nelle case americane è quella del Potluck. Il concetto è alquanto insolito per un italiano: il 25 dicembre, negli Stati Uniti, è dedicato alle visite ad amici e parenti, visite durante le quali ciascuno è libero di portare a casa dell'ospite ciò che preferisce, senza che esista una pianificazione in materia dei piatti e delle ricette da preparare. Queste, senza troppe cerimonie, vengono depositate su un tavolo insieme alle altre e ciascuno degli invitati è libero di servirsene. Non mancano mai i dolci (in particolare i classici biscotti al pan di zenzero) e l'Eggnog (zabaione prodotto con latte, uova e panna). Considerando il viaggiare con la fantasia un modo alternativo di scoprire usanze straniere, ma non poi così lontane dalla nostra, speriamo di avervi trasmesso l’atmosfera e la voglia di vivere a pieno questi giorni di festa. Giulia Boscaro 18 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 LE MIGLIORI CANZONI TRASH NATALIZIE Il Natale è alle porte! Lucette colorate, negozi sempre aperti, maglioni con le renne, panettoni a tre euro, le tipiche canzoni natalizie… ma, un momento, avete bisogno di risentire “Last Christmas” degli Wham o “All I want for Christmas is you” per entrare nel clima natalizio? Davvero volete accettare con serenità che ci sia ogni anno la stessa colonna sonora per questo “magico momento”? Non volete un’alternativa ai campanellini? In fondo, noi studenti usciamo da un trimestre che ci ha risucchiato le ultime energie, insieme ai ricordi felici, come un dissennatore. Più che del “mondo dorato” abbiamo bisogno di riprendere il contatto con la realtà, che in sintesi significa: abbiocchi e devasto. Perché accettare il pacchetto natalizio preconfezionato dalle case discografiche e dalle multinazionali che ci spingono al consumismo? Non è automatico che scatti in noi la voglia di ribellione? Non lo so, ma se quest’anno volete una Playlist alternativa per stupire i vostri amici e parenti, dimostrando a tutti che voi rifiutate le convenzioni, ecco una selezione di Hit molto Trash che vi permetteranno di guardare il Natale in modo meno scontato, perché sì, al peggio non c’è mai fine. Buon Natale Trash a tutti! 1. “Please Daddy, Don’t Get Drunk For Christmas” – John Denver Vi piace il Country? Le chitarre e lo stile anni ’60? Eccovi questa chicca natalizia che trasmette, in maniera molto gioiosa, la disperazione di una bambino che per Natale non vuole il padre sbronzo con annesse lacrime della madre! 2. “Christmas List” - Simple Plan Viva il Pop-punk! I Simple Plan di tre minuti e trenta di canzone, ne passano tre ad elencare regali del tipo “due ragazze nel mio letto, la play-station…”, canzone perfetta per chi ammette di essere un materialista senz’anima. 3. “All I Want For Christmas Is My Two Front Teeth” – Donald Yetter Gardner Anche a Natale, ognuno continua a portare la sua croce! Questa simpatica bambina soffre molto per il fatto che non riesce a dire “Merry Christmas” ai suoi cari dal momento che le mancano i due denti davanti: vai piccolina siamo con te! 4. “Christmas Conga” – Cindy Lauper Ok, lei resta un mito, ma questa canzone sembra la sigla di un programma in seconda serata di Rete Veneta, ma se vi piace scatenarvi, allora “Bonga, bonga, bonga, do the Christmas conga”! 5. “Grandma Got Run Over By A Reindeer” – Elmo and Patsy Un Natale in lutto per questa famiglia! La nonna disgraziatamente, ha mangiato troppo zabaione e, appena uscita di casa, è stata investita da una renna! I toni vivaci fanno pensare soprattutto al povero nonno che, anche se molto addolorato dentro, riesce a riprendersi con la birra e le carte da gioco. 6. “Funky, Funky Christmas” – New Kids On The Block Eh gli ormoni! Anche a Natale sono in subbuglio, il funky è ritmo incalzante ed eccitazione! Questo è il sottofondo perfetto per giocare con la prozia a tombola, dopo il pranzo natalizio! 19 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 7. “Heavy Metal Christmas” – Twisted Sister Non c’è molto da dire: è il Metal! Per i veri duri! I MIGLIORI: “Noviy Noviy God”- StekloVata Sono gli zii russi degli One Direction! Non mi sento in grado di descrivervi la canzone in questione, finirei per limitarla. Diciamo solo che questa boy-band degli anni ’90, ha raggiunto, soprattutto con il video, la vetta dell’anticonformismo natalizio. RAVIVA KIDS AGAIN! ;) 20 PINK FREUD PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 ANNO 1 NUMERO 3 ARIETE BILANCIA 21 marzo-20 aprile 23 settembre-22 ottobre Prenditi una pausa, hai voglia di divertirti. Sfrutta le vacanze natalizie per ripossarti e pensare di più a te! Sotto l’albero musica e amici! La tua creatività non ha limiti, con te si può affrontare qualsiasi argomento. Approfittane per parlare con il tuo partner del vostro futuro. Sotto l’albero spensieratezza e affetto! Il tuo eros sta ripartendo, puoi prendere l’iniziativa con la persona che ti interessa. Solo così sotto l’albero troverai tante sorprese, anche inaspettate! CANCRO CAPRICORNO LEONE 22 giugno-22 luglio 22 dicembre-20 gennaio 23 luglio-23 agosto La scuola non ti dà pensieri, sai donare allegria. Questo periodo di vacanze potrà essere il momento giusto per ritrovare i legami persi. Sotto l’albero tanti dolci! TORO Attenzione con lo stress; devi riposare! L’amore non è al centro del tuo universo. Sotto l’albero un letto morbido! 21 aprile-20 maggio Supererai le tue sfide al meglio. Il Natale non farà altro che aumentare la tua autostima e sotto l’albero potresti trovare qualche riconoscimento! 21 PINK FREUD PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 ANNO 1 NUMERO 3 SCORPIONE GEMELLI SAGITTARIO 23 ottobre-22 novembre 21 maggio-21giugno 23 novebre-21 dicembre Vuoi risolvere i misteri sulle persone e sui fatti, ma l’unica cosa imporatante è parlare. Atmosfera natalizia e nevicate ti aiuteranno ad affrontare le tua paure. Stai passando un periodo duro, ma riuscirai bene anche nelle situazioni più complicate. Sotto l’albero cioccolate calde con gli amici! Sei in pace con il mondo intero, l’amore ha il sapore del miele e del peperoncino. Sotto l’albero, tanti regali… qualcuno inutile! ACQUARIO VERGINE PESCI 21 gennaio-29 febbraio 24 agosto-22 settembre 20 febbraio-20 marzo Non perdi tempo in frivolezze, riesci a tener fede a tuoi impegni. Sotto l’albero gratitudine dagli amici! Hai preoccupazioni per il futuro, ma il tuo senso pratico sarà efficace sugli inutili stati d’ansia. Quindi keep calm and enjoy Christmas! Sei aperto e socievole, il tuo spirito critico è alto. Sotto l’albero il principe azzurro. 22 PINK FREUD ANNO 1 NUMERO 3 HANNO PARTECIPATO A QUESTO NUMERO… Giorgia Vettore 3^A Giulia Boscaro 3^A Michela Galeazzo 3^B Alessia Chiarini 3^B Celeste Giacometti 3^G Tamara Zancato 5^A Marta Chiarato 3^G Sofia Levorato 5^A Chiara Bagarello 5^A Marta Marcato 5^A Benedetta Binotto 5^A Clelia Clima 4^H Rebecca Milaneschi 5^A Anna Morbiato 4^C Lucia Toffanin 4^C Sofia Candeo 1^G Laura Mazzucco 1^L Giulia Comito 3^A Gruppo di studenti di 5^ Redattrice: Marta Marcato Viceredattrice: Tamara Zancato Copertina: Benedetta Binotto Impaginazione: Marta Marcato 23