M E RC ATI di Stefano Cianciotta Imprese Dopo il Brasile, il cui impetuoso sviluppo economico ha segnato il decennio passato, a guidare adesso la locomotiva dell’America del Sud sarà il Perù targato Humala. Con una crescita media che nell’ultimo quinquennio ha sfiorato il 7% annuo, il Perù si candida a diventare un polo di attrazione per le principali imprese mondiali delle costruzioni, dell’energia e del commercio. Le imprese italiane lo hanno capito in anticipo e sono in pole position per l’acquisizione di commesse nel settore dell’energia, o stanno firmando alcuni tra i progetti più ambiziosi del Paese latino. L’ECONOMIA DEL PERÙ A ccantonata l’epopea dei Brics, a causa del ridimensionamento del Brasile e della fortissima crisi che attanaglia la Russia, gli analisi economici indicano nel Perù la nuova stella dell’America Latina grazie alla robusta crescita nel corso degli ultimi anni, sostenuta soprattutto da settori quali l’energetico, l’immobiliare, l’agroalimentare, il forestale, il tessile e il turistico. Il Perù viene paragonato all’Italia degli Anni Sessanta, a quel periodo dinamico in cui si dovevano ricostruire case, scuole, strade e infrastrutture per connettere e mettere in rete metropoli che negli anni stanno crescendo a dismisura. Lima, metropoli internazionale, conta, considerando i sobborghi, quasi 15 milioni di abitanti e, almeno stando alle valutazioni di autorevoli organismi, nei prossimi anni potrebbe essere il nuovo ombelico economico del mondo. La stella peruviana risplende da un po’, e non sembra avere risentito in questi ultimi anni difficili della crisi. Se nei periodi di maggiore sviluppo si è sfiorata una crescita a due cifre (8,9% nel 2007 e addirittura 9,8% nel 2008), la crescita del pil non si è mai arrestata, e anzi ha avuto come picco minimo nel 2009 un timido 0,9% che per altri Paesi più maturi, fra i quali l’Italia, può rappresentare oggi un obiettivo importante. Le tavole del Fondo Monetario Internazionale segnalano per il 2014 una crescita del 5,5% e una previsione per i prossimi anni che sfiora il 6% (5,5% per il 2015 e 5,8% per il 2016). Al contrario di altri Paesi limitrofi, il Perù è riu- Febbraio 2015 N. 1 GLI INDICATORI MACROECONOMICI DEL PERÙ IL NUOVO CANTIERE 64 Il Perù guiderà lo sviluppo del Sud America nel prossimo decennio 2011 2012 2013 Pil Nominale (mln €) 137.649 152.216 171.146 Variazione del pil 6,9 6,2 6,2 reale (%) Popolazione (mln) 30,4 30,8 31,2 Pil pro-capite a 9.946 10.604 11.357 parità di potere d’acquisto ($) Disoccupazione (%) 7,9 7,7 7,7 Debito pubblico (% 19,9 17,9 15,2 pil) Inflazione (%) 3,4 3,7 2,7 Variazione del 12,69 9,49 6,26 volume delle importazioni di beni e servizi (%) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Eiu e Imf Il pil in costante aumento e la bassa inflazione sono alcuni degli indicatori più virtuosi del Perù, la cui crescita proseguirà per tutto il prossimo decennio. ˚ 20 miliardi gli investimenti in infrastrutture ˚ 5,8% la crescita del Pil nel 2015 ˚ 17% lo sviluppo annuo del settore immobiliare ˚ 9 miliardi il valore della nuova metro di Lima scito a mantenere un’inflazione relativamente bassa: fatta eccezione infatti per il 2008 (il valore è stato del 5,8%), il dato si attesta intorno al 2,53% (2,8% nel 2014) negli ultimi anni, con una proiezione per il 2015 e 2016 addirittura inferiore (2,5% e 2,1%). La grande crescita è stata favorita dagli investimenti pubblici di stampo neokeynesiano del Governo Humala, di cui ha beneficiato soprattutto il settore delle infrastrutture, sul quale nel prossimo decennio si sono concentrati oltre 20 miliardi di dollari di investimenti, che andranno a rafforzare un sistema già ben articolato. Il programma completo di sviluppo sarà presentato a Lima i prossimi 24 e 25 agosto nella più grande Convention mai organizzata in Perù, alla quale parteciperanno 300 investitori in rappresentanza delle imprese di tutti i Paesi. A conferma del peso economico del Perù, due anni fa la sessione estiva del Word Economic Forum, dedicato alle infrastrutture, fu ospitato proprio a Lima. IL PIL del Perù, tra i Paesi dell’America Latina, è quello che continuerà a salire in modo consistente anche nei prossimi anni. Il Brasile, dopo la crescita impetuosa del decennio passato ha cominciato a rallentare. Febbraio 2015 N. 1 | 65 IL NUOVO CANTIERE I NTE R NA Z I O NALI Z Z A Z I O N E PARTICOLARE della costruzione di una nuova diga. LA CRESCITA consistente della popolazione di Lima, arrivata a 15 milioni, ha imposto al Governo di accelerare sulla realizzazione di nuove strade di trasporto, la cui dotazione è comunque molto al di sopra della media dei Paesi del Sud America. Per il quadriennio 2014-2017 l’outlook di crescita è pari a circa il 5.7%, sostenuto dagli investimenti nei progetti minerari e infrastrutturali, nonostante il perdurare dei conflitti soprattutto in alcune aree del Paese. È il caso per esempio del progetto Conga (miniera di rame nella Regione Cajamarca) dove la presenza di episodici disordini e proteste sociali stanno provocando ritardi non insignificanti nella realizzazione di un investimento da cinque miliardi di dollari. Se guardiamo agli investimenti diretti esteri, i dati sono piuttosto confortanti: il Perù è visto come una opportunità oggi soprattutto da Spagna, Regno Unito (che rappresentano il 20% del totale di stock di investimento) e Usa (14,3%). Fra i settori di investimento i principali sono il minerario (24,4%), il finanziario (18,4%) e a seguire quello delle comunicazioni (17,2% specialmente nella telefonia mobile) e quello industriale (13,9%). Il Perù è considerato – secondo una ricerca di Bloomberg, confermata dalle stime di Sace – uno degli Stati più attrattivi tra quelli emergenti e dalla Fondazione Hermitage al GLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE Il governo ha stanziato per i prossimi anni 20 miliardi di euro in investimenti in infrastrutture (ferrovie, autostrade, metro, reti idriche) ed energia (soprattutto per progetti legati alle i e progetti per gli impianti idroelettrici). Per questo motivo, decine di imprese internazionali hanno mostrato interesse per il Paese partecipando ai vari bandi di gara, trovandone un volano per la propria crescita e sviluppo. Basti pensare per esempio alla recente aggiudicazione da parte di un consorzio internazionale, di cui fanno parte anche le italiane Salini Impregilo, Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, del contratto del valore di 9 miliardi di dollari per la costruzione, la gestione e l’ampliamento della metropolitana di Lima. E la presenza di questo genere di aziende non sarà marginale: il valore della partecipazione del gruppo Salini Impregilo si attesta a 1,7 miliardi di dollari, mentre per le società attualmente del gruppo Finmeccanica, Ansaldo Sts e Ansaldobreda, è pari a 1,2 miliardi di dollari. Per quanto concerne la disuguaglianza, effettivamente è uno dei problemi attuali del Paese che il governo sta cercando di attenuare anche grazie ai citati profondi investimenti in infrastrutture e alle auspicate ricadute sul tessuto sociale. È termometro della situazione nazionale la capitale, Lima, dove vive circa la metà della popolazione nazionale. Lima è un agglomerato di diversità sociali ed economiche, una città dove convivono le cosiddette di pueblos jovenes, sobborghi peruviani dove mancano i servizi principali (in alcuni casi l’acqua), insieme ad altri quartieri benestanti, ricchi, dove i servizi sono efficienti. Alcuni passi in avanti però ci sono stati. Analizzando i dati della Banca Mondiale, basti pensare che la percentuale di popolazione che vive sotto la soglia di povertà in meno di dieci anni (tra il 2004 e il 2012) è scesa dal 58,7% al 25,8%; l’accesso all’acqua potabile da par- Febbraio 2015 N. 1 LE STIME | UN PAESE IN CONTINUA CRESCITA IL NUOVO CANTIERE 66 Il Perù continua a migliorare la propria posizione nella classifica stilata annualmente dal World Economic Forum. L’ambiente economico nel suo insieme è considerato buono come pure l’efficienza del mercato del lavoro mentre margini di miglioramento sono attesi se consideriamo le istituzioni, le infrastrutture, la salute e l’istruzione primaria e l’innovazione. Una certa lentezza burocratica e la non sempre cristallina trasparenza delle procedure pubbliche sono i fattori maggiormente citati come pregiudizievoli per un ancora maggiore sviluppo. Per quanto riguarda l’indice di libertà economica calcolato per il 2013 il Perú ha ottenuto un punteggio di 68,2 (-0,5 punti rispetto al precedente) posizionandosi al 44mo posto e al 7mo posto nella Regione America latina e Caraibi. Secondo gli studi della Heritage Foundation l’economia peruviana continua a essere moderatamente libera. La competitività è stata promossa e sostenuta da riforme e politiche di mercato a sostegno del commercio e degli investimenti. I conflitti sociali che scaturiscono dai grandi progetti minerari tendono a costituire dei lievi shock per la stabilità, pur non delineandosi al momento elevati rischi per lo sviluppo economico a lungo termine. La positiva performance economica del Paese negli anni recenti ha determinato la creazione di significativi surplus, che le Autorità progettano di investire per una crescita maggiormente sostenibile e inclusiva, nonché per giungere all’eliminazione dei residui ostacoli all’imprenditoria. te della popolazione rurale è aumentata dal 62,7% (2005) al 71,6%; la speranza di vita alla nascita si attesta nel 2012 al 74,5% contro il 72,5% del 2004. Anche il reddito pro capite è cresciuto (circa 12mila dollari nel 2012), e il Perù è tra i Paesi a più rapida crescita nel XXI secolo nell’America Latina. Grazie all’aumento del potere d’acquisto della popolazione, si sono create opportunità di mercato per i settori legati ai beni di largo consumo quali agroalimentari, moda, abbigliamento, tecnologia, elettrodomestici. Il Perù è riuscito in queste performance anche grazie allo sfruttamento delle proprie risorse petrolchimiche e minerarie: è secondo per produzione di rame, dopo il Cile, di zinco, dopo la Cina, terzo di argento e sesto d’oro. Inoltre ha un’economia che è sempre più aperta verso l’esterno grazie ad accordi commerciali bilaterali raggiunti tra gli altri con Usa, Cina e Italia, all’adesione al Mercosur e al recente patto, siglato nel giugno 2012 con Colombia, Messico e Cile e suggellato nella cosiddetta Alleanza del Pacifico. Questa Alleanza è stata costituita con l’obiettivo di sostenere la crescita, lo sviluppo e la competitività e ottenere risultati importanti in termini di maggiore inclusione sociale per le classi disagiate riducendo la disuguaglianza economica, attraverso azioni indirizzate alla libera circolazione di beni e servizi prodotti dai Paesi membri, di capitali e di persone. Il dati relativi al commercio internazionale confermano questa tendenza: tra il 2007 e il 2013 complessivamente si passa da 38 miliardi di dollari di merce commercializzata a 84 miliardi (+121%) tra importazioni (petrolio e prodotti petroliferi/chimici, tecnologici soprattutto) ed esportazioni (ricordiamo in primo luogo metalli e prodotti agroalimentari). Inoltre si assiste a un incremento più che proporzionale delle importazioni (da 15 a 42,1 miliardi) rispetto alle esportazioni (da 23 a 41,6) con una bilancia commerciale che nel 2013 è stata sostanzialmente in pareggio (-0,5 miliardi di dollari). LA PRESENZA DELLE IMPRESE ITALIANE Nell’ultimo decennio il Perù è stata una delle economie a maggior tasso di sviluppo dell’America latina, con una crescita media del 6,3% annuale. Anche in considerazione della fase di forte sviluppo che sta vivendo questo Paese, esiste certamente un ampio margine di crescita per la presenza commerciale e di investimenti italiani in Perù, a livello di commesse da parte di organismi pubblici, di fornitura di macchinari e tecnologia per lo sviluppo dell’industria di trasformazione, nonché di sfruttamento della crescente richiesta, da parte della nascente classe media, di prodotti di qualità (ed in questo il marchio Made in Italy è qui ancora visto in maniera molto positiva). A livello commerciale, potrebbe essere utile un’a- A LIMA LA METRO MADE IN ITALY Il Gruppo Salini Impregilo (al 19%) con Ansaldo Breda (al 12%) e Ansaldo Sts (al 15%), società del Gruppo Finmeccanica, come partner di un Consorzio internazionale di cui fanno parte i Gruppi spagnoli Acs Dragados (capofila del Consorzio con il 25%), Fcc (19%) e il costruttore peruviano Cosapi (10%), eseguiranno il maxi contratto promosso da Proinversion – Agencia de Promociòn de la Inversiòn Privada per la concessione della costruzione e gestione dell’ampliamento della rete metropolitana della città di Lima in Perù. La concessione ha un valore totale di circa 9 miliardi di dollari di cui circa 4,7 per la costruzione delle opere e i restanti per la gestione dell’infrastruttura durante i 35 anni delle durata della concessione. La partecipazione di Salini Impregilo nella costruzione è pari al 26% delle opere civili; il valore della partecipazione del Gruppo nella concessione è pari a 1,7 miliardi di dollari. Il progetto, da completarsi in 5 anni, comprende 35 km di linea sotterranea suddivisi in linea 2 (27 km) e parte della linea 4 (8 km). È prevista la realizzazione di 35 stazioni, 2 aree di deposito e 2 stazioni di interscambio fra le linee. IL RENDER di un particolare della nuova linea della metro di Lima, che sarà lunga 35 chilometri. Al termine dei nuovi lavori le sette linee della metropolitana svilupperanno complessivamente 133 Km. Pietro Salini ad Salini Impregilo «La nuova metro di Lima è concepita con soluzioni tecniche e progettuali all’avanguardia nel mondo. Con quest’opera il Perù potrà ulteriormente rafforzarsi come area di interesse per gli investimenti internazionali e sarà in grado di soddisfare le richieste dei cittadini di una maggiore fruizione della città, contribuendo allo stesso tempo all’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico». zione sinergica che sottolinei la competitività non tanto sul prezzo (ove la concorrenza in molti settori di Paesi quali la Cina non sembra al momento affrontabile) quanto sulla qualità e affidabilità nonché, ove praticabile e applicabile, sul trasferimento di tecnologia. Oltre al grande progetto della metro targata Salini-Impregilo e Ansaldo, va segnala anche la recente importante commessa aggiudicata da Astaldi, per la costruzione della centrale idroelettrica di Pucarà di 178 mw che prevede la costruzione della diga a 4mila m di altezza e la costruzione di due bacini di raccolta. Il costo totale dell’opera – che dovrà essere completata entro dicembre 2017- ammonta a 360 milioni di dollari. Il progetto prevede la costruzione di una diga in calcestruzzo da 380 mila metri cubi e le opere civili connesse, tra cui una centrale in caverna con 510 megawatt di potenza installata, 9 chilometri di gallerie e 60 chilometri di viabilità di accesso al sito. Sul fronte della produzione di energia, inoltre, sono attualmente operativi in Perù 23 progetti di generazione di elettricità con utilizzo di energie rinnovabile (nel 2014 sono entrati in funzione 3 parchi eolici), che immettono nella rete oltre 345 mw: l’investimento totale supera al momento gli 845 milioni di dollari e per il 2016 il numero delle centrali in funzione raggiungerà le 29 unità. Numerose imprese italiane hanno mostrato interesse ed hanno presentato progetti ottenendo anche concessioni: tra queste Enel Green Power, Sicav, Terna. Febbraio 2015 N. 1 UNO DEI VIADOTTI in costruzioni per la nuova metro di Lima, che sarà realizzata da un Consorzio di imprese italo-peruviano, guidato da Impregilo. di sopra della media mondiale quanto a livello di libertà, e settimo a livello regionale davanti a nazioni quali Brasile e Argentina. 67 IL NUOVO CANTIERE LIMA è al 16°posto nella classifica delle città più smart del mondo di Traveler Magazine, la rivista specializzata nel turismo di National Geographic, grazie alla qualità dei suoi hotel e della sua enogastronomia internazionale. Negli ultimi anni hanno investito a Lima le più importanti catene alberghiere al mondo.