LA SCIENZA DI AMS “Il sensazionale obiettivo di AMS è quello di sondare l’ignoto: per afferrare i fenomeni della natura che non siamo nemmeno in grado di immaginare o che ci sfuggono perché non abbiamo gli strumenti adatti a scoprirli” (S.C.C. Ting, premio Nobel, coordinatore della collaborazione AMS 02) “Non c’è mai stato nella storia della scienza un momento in cui fossimo così consapevoli della nostra ignoranza: oggi sappiamo soltanto che non sappiamo nulla di ciò che costituisce il 95% del nostro universo” (Roberto Battiston, vice coordinatore della collaborazione AMS-02). La ricerca di AMS-02 parte da tre domande fondamentali • • • Perché materia e antimateria, che dovevano essere alla pari all’inizio dell’Universo, hanno seguito due destini diversi? Come mai la sola antimateria è praticamente sparita? Esistono davvero le particelle di materia oscura di cui vediamo gli effetti nelle galassie ma che non riusciamo a osservare in alcun modo? La ricetta a base di quark per la materia “applicata” sulla Terra può non essere la stessa nel resto del cosmo o esistono le cosiddette strangelets? Il cosmo è il Laboratorio con la L maiuscola, dove i raggi cosmici possono essere osservati a energie più alte di quelle raggiungibili da qualsiasi acceleratore. AMS-02, il primo spettrometro magnetico di grandi dimensioni mai lanciato in orbita, sfrutterà le particolarissime condizioni ambientali dello spazio per cercare di comprendere meglio il nostro universo e contribuire a capirne la struttura. Questo sarà possibile ricercando la materia mancante e misurando con elevatissima accuratezza la composizione dei raggi cosmici nella regione energetica del TeV (teraelettronvolt, cioè 1015 eV). Antimateria Evidenze sperimentali suggeriscono che la nostra galassia è fatta di materia; tuttavia ci sono più di 10 miliardi di galassie nell’Universo e, secondo la teoria del Big Bang, all’origine del tutto doveva esserci un quantitativo identico di materia e antimateria. Oggi assistiamo a un’asimmetria in questo senso: le teorie che cercano di spiegarla in qualche modo non sono compatibili con misure sperimentali. Se l’antimateria nucleare esiste o meno nell’Universo è dunque un interrogativo assai rilevante per l’astrofisica delle particelle dei nostri giorni e per la cosmologia. L’osservazione di un solo nucleo di anti-elio sarebbe una prova diretta dell’esistenza di un gran quantitativo di antimateria che si cela da qualche parte nell’Universo. Nel 1998, AMS-01 stabilì il limite superiore di 10−6 per il rapporto del flusso anti-elio/elio nell’Universo. Adesso AMS-02, migliorando la sensibilità rispetto ad AMS-01 di tre ordini di grandezza, raggiungerà il limite di 10−9, ampliando notevolmente il volume di Universo che può essere testato per cercare antimateria primordiale. . Materia Oscura La materia visibile nell’Universo, come per esempio le stelle, costituisce il 5% circa del bilancio totale di massa-energia nell’Universo. Il restante 95% è buio, o meglio è in parte materia oscura (il 23% della massa dell’Universo) e in parte energia oscura (il resto). La natura esatta delle due componenti oscure non sono note. Uno dei candidati preferiti come costituente della materia oscura è il neutralino, una particella molto pesante ma che interagisce debolmente. Se queste particelle esistessero, potrebbero collidere tra loro dando origine a eccessi di particelle cariche o neutre che possono essere rivelate da AMS-02. Picchi o strutture anomale nello spettro di energia di positroni, antiprotoni e raggi gamma, potrebbero essere la traccia dell’esistenza dei neutralini o di altre particelle candidate per la materia oscura. . Strangelet Anche se tutta la materia presente sulla Terra è costituita da due tipi di quark, l’up e il down, sperimentalmente ne sono stati scoperti sei: up, down, strange, charm, bottom e top. Viene da chiedersi se per caso esista della materia fatta dai tre quark up, down e strange. Particelle di questo tipo di materia sono previste dalla teoria e sono state battezzate strangelet. Le strangelet possono avere una grossa massa e un basso rapporto carica/massa: si tratterebbe di un tipo di materia esotica, del tutto nuova, che AMS-02 potrebbe rivelare nel corso delle operazioni sulla ISS. . Lo studio dei raggi cosmici AMS-02 sarà operativo sulla ISS per più di dieci anni, durante i quali acquisirà una enorme quantità di dati e potrà determinare variazioni a lungo termine di composizione e flusso delle particelle dei raggi cosmici, dai protoni al ferro, su un ampio intervallo di energia. Questi dati miglioreranno la nostra comprensione dei processi di propagazione nel mezzo interstellare e dei meccanismi all’origine dei raggi cosmici. Inoltre conoscere meglio i raggi cosmici, significa essere in grado di far funzionare meglio i voli interplanetari: i raggi cosmici galattici, per esempio, sono un forte ostacolo per i voli spaziali verso Marte. Misure accurate delle caratteristiche dei raggi cosmici permetteranno di mettere a punto le opportune contromisure.