A maggio i fondi tornano positivi

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Venerdì 24 Giugno 2016
PRIMO PIANO
IL SALDO DELL’INDUSTRIA SALE COSÌ A 3,17 MLD DAI 2,4 DI APRILE. PATRIMONIO RECORD
A maggio i fondi tornano positivi
I 2,4 miliardi di euro ottenuti dai prodotti aperti, dopo il rosso per 1 miliardo ad aprile, hanno
compensato la frenata dei flussi nelle gestioni di portafoglio, scese da 3,4 miliardi a 805 milioni
LA RACCOLTA NETTA DEL RISPARMIO GESTITO IN ITALIA
di Paola Valentini
Flussi netti di risorse ai prodotti italiani e agli esteri che comunicano i dati mensili - In milioni di euro
A
maggio è tornata in territorio positivo la raccolta dei fondi comuni
e il saldo totale dei flussi dell’industria del risparmio
gestito è salito così a 3,17 miliardi di euro dai 2,4 miliardi
ottenuti ad aprile. In base ai
dati della mappa mensile di
Assogestioni, il mese scorso
gli aperti hanno ottenuto 2,4
miliardi dopo il rosso per 1
miliardo di aprile. Il risultato
in crescita dei fondi comuni
ha compensato la frenata della
raccolta delle gestioni di portafoglio, che hanno chiuso maggio con flussi per 805 milioni a
fronte dei 3,4 miliardi di aprile
a causa del rallentamento delle
gestioni istituzionali, passate
da 3,4 miliardi a 1 miliardo,
mentre le gestioni retail, che
ad aprile avevano ottenuto 62
milioni, nel mese scorso, sono
finite in rosso (-256 milioni). I
fondi chiusi, invece, hanno registrato un rosso di 46 milioni
(+16 milioni ad aprile).
Considerando l’effetto combinato della raccolta e della
rivalutazione degli asset in
portafoglio, l’industria dell’asset management ha archiviato
maggio con un patrimonio
gestito che è salito al massimo storico di 1.872 miliardi
di euro, di cui 856 miliardi (il
45,8%) fanno capo ai fondi
aperti, il 2,6% ai fondi chiusi
(49,2 miliardi) e il 51,6% alle
gestioni di portafoglio (966
miliardi tra gestioni retail per
122,2 miliardi e gestioni istituzionali per 843,8 miliardi).
Sul fronte delle singole cate-
18000
Fonte: Assogestioni
15000
12000
9000
7.816
9.003
6.428
6000
11.465
10.968
8.704
5.017
9.062
6.144
4.089
3000
0
Giu ’15
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen ’16
Feb
Mar
2.432
3.173
Apr
Mag
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Cinque top banker per il nuovo hedge Springrowth
di Andrea Giacobino
na nuova società tutta italiana per gli hedge
U
fund nasce per opera di due ex top banker di
Unicredit, un ex di Mediobanca, un ex di Banca
Imi e l’attuale direttore generale del romano
Campus Biomedico, struttura ospedaliera di
eccellenza nata nell’ambito dell’Opus Dei, ma
anch’egli ex della banca di Piazza Gae Aulenti.
Qualche giorno fa a Milano, davanti al notaio
Ubaldo La Porta, è stata costituita la Springrowth sgr, società di gestione del risparmio
che vede azionisti paritari al 31,7% ciascuno
Andrea Crovetto e Andrea Moneta, entrambi
già in Unicredit e il secondo attualmente presidente e azionista di maggioranza relativa di
Epic sim, di cui anche il secondo è socio. Moneta fra l’altro, oltre che senior advisor di Accenture, è l’uomo a Londra del Fondo Apollo
che fece un’avance su Carige e oggi in Italia
presiede Amissima Assicurazioni, ex Carige
Assicurazioni, che proprio il fondo di private
gorie dei fondi aperti, maggio
ha confermato la tendenza di
aprile con l’eccezione degli
azionari: la loro raccolta è finita in rosso (-569 milioni) dopo
i 277 milioni del mese precedente. Non è un caso, perché
equity rilevò dalla banca ligure. Altro azionista
col 21,1% della newco è Massimo Di Carlo, entrato in Mediobanca dal 1987 dove ha computo una lunga carriera culminata nella carica di
vicedirettore generale e membro del consiglio
dell’istituto di Piazzetta Cuccia da cui è uscito
a ottobre del 2015. Con una quota del 10,5%
c’è Gianluca Oricchio, oggi direttore generale del Campus Biomedico e precedentemente
capo della tesoreria di Unicredit, mentre il 5%
residuo è di Alessandro Ravoglia, già capo del
fixed income di Banca Imi.
Springrowth sgr, che nasce con un capitale di
un milione di euro, ha come oggetto la gestione
e istituzione di appositi fondi di investimento quali i fondi d’investimento alternativi che
investano in credito e titoli rappresentativi di
quelli di credito, riservati agli investitori professionali. Presidente della newco è Di Carlo
(oggi anche consigliere di Banca Esperia),
mentre nel board siedono Oricchio e Ravogli.
(riproduzione riservata)
il mese scorso le borse sono
entrate in tensione in vista del
referendum in Gran Bretagna
sulla permanenza della Ue in
corso oggi.
I flessibili sono rimasti la specializzazione più gettonata
con 1,7 miliardi dai 2 miliardi
di aprile, seguiti dagli obbligazionari a quota 1,3 miliardi a
fronte degli 1,2 miliardi del mese precedente. I flussi dei bilanciati sono passati da 202 a 117
milioni. Segno meno anche per
i fondi monetari che con -254
milioni hanno però registrato
riscatti ben inferiori rispetto ad
aprile (-4,8 miliardi). È intanto
rimasta debole la raccolta dei
fondi hedge, che hanno chiuso
il mese con -2 milioni dopo i 40
milioni di aprile.
Analizzando i flussi per società, il primo gruppo per raccolta netta è Intesa Sanpaolo con
697 milioni grazie all’ottimo
risultato di Eurizon Capital
(971 milioni), mentre è risultata negativa la raccolta di
Fideuram (-274 milioni). Secondo si piazza Bnp Paribas
con 572 milioni, seguito da
Poste Italiane (430 milioni)
e da Pioneer (Unicredit) con
413 milioni. In rosso invece
il big Generali (-871 milioni) a causa del segno meno
delle gestioni di portafoglio
istituzionali (-803 milioni).
La compagnia segnala che il
risultato di raccolta è dovuto a
operazioni infragruppo, e non
a deflussi da parte di clienti
terzi. Tra gli altri big quotati,
oltre a Poste, Anima ha raccolto 384 milioni, Azimut 185
milioni e Mediolanum 169
milioni. Infine sul fronte delle
società estere attive sul mercato italiano spicca il risultato
di Jp Morgan Asset Management con 356 milioni. Maggio
è stato invece un altro mese in
rosso per Franklin Templeton
(-376 milioni), poco sotto la
parità Invesco (-33 milioni) e
debole ma positiva la raccolta
di M&G (32 milioni). (riproduzione riservata)
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