ASSISTENZA Pandemia influenzale: quiete dopo o prima …? della tempesta Cinzia Germinario, Maria Chironna La mancata adesione in Puglia “alla profilassi vaccinale riconosce diversi determinanti, tra i quali è opportuno stigmatizzare una erronea percezione del rischio; un fenomeno di autentico sciacallaggio mediatico che non ha trovato nessuna risposta da parte delle istituzioni; la scarsa conoscenza della classe medica sul valore delle vaccinazioni” La comunità scientifica, sulla base dell’analisi della storia della medicina recente e passata e dei risultati dei complessi modelli matematici di previsione delle malattie infettive, aveva da tempo preannunciato ai decisori politici e alla società il rischio di una imminente pandemia influenzale. La percezione di tale rischio è oscillata tra momenti di allarme e assoluta dimenticanza fino al 24 aprile 2009, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che in Messico si erano registrati alcune centinaia di casi di infezione e decine di decessi legati all’insorgenza di un nuovo virus influenzale, derivato dalla ricombinazione di stipiti con tropismo umano, suino ed aviario. Da allora la storia ha proceduto a tappe forzate, con la dichiarazione di pandemia intervenuta l’11 giugno 2009 e l’innesco di eventi epidemici in quasi tutte le nazioni del mondo. Alla fine del mese di dicembre 2009 sembra che la pandemia sia cessata in tutto il mondo; nella realtà potremmo semplicemente essere in un momento di “quiete dopo la tempesta”, foriero però di nuovi fortunali. Questo momento di quiete è però utile per fare il punto su ciò che è accaduto nella Regione Puglia. L’arrivo della nuova influenza in Puglia Il primo caso di nuova influenza in Puglia è stato registrato a Bari l’8 giugno 2009 in un paziente di 40 anni, di ritorno da un viaggio di piacere a New York. Anche il secondo caso, accertato a Foggia il 23 giugno 2009 in un bambino di un anno, riconosceva un link epidemiologico con un viaggio effettuato negli Stati Uniti d’America. Due giorni dopo veniva accertato il primo cluster familiare, in provincia di Brindisi, con 5 casi di cui uno di importazione e gli altri a trasmissione locale. Epidemiologia della nuova influenza in Puglia Il quadro epidemiologico dell’andamento della nuova influenza in Puglia viene fornito dal Sistema di Sorveglianza Influciri (http://www.influciri.it/frsetcn.html), basato sulle segnalazioni di 156 medici e pediatri sentinella. L’analisi dei dati di Influciri permette di evidenziare che la nuova influenza si è mantenuta ad un livello di sporadicità nel territorio pugliese per tutta la stagione estiva e l’inizio della stagione autunnale. Questo fenomeno è da collegarsi essenzialmente alla riduzione delle occasioni di assembramento (scuole, permanenza in cinema ecc) tipica della stagione estiva, prolungata, nello scorso anno, fino ai primi giorni di ottobre. Il peggioramento delle condizioni climatiche insieme alla riapertura delle scuole ha determinato il raggiungimento delle soglie d’innesco dell’epidemia. Un aumento importante del numero dei casi registrati è stato verificato a partire dalla 42° settimana del 2009; il picco di incidenza è stato raggiunto tra la 46° e la 47° settimana dell’anno per poi ridursi progressivamente fino a ritornare ai livelli pre-epidemia nella 2° settimana del 2010. In Puglia è possibile stimare pertanto circa 200.000 casi di nuova influenza, la maggior parte di quali di età compresa tra 0 e 14 anni. Questo conferma l’importanza del setting scolastico nella diffusione della malattia. Casi ospedalizzati, casi gravi, decessi Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia da A/H1N1v decorra in maniera sovrapponibile all’influenza stagionale, una percentuale piccola ma non trascurabile di casi di malattia può complicarsi con polmonite o encefalite o portare a decesso, in particolar modo in pazienti con condizioni di salute già compromesse per la presenza di patologie cronico-degenerative. Nel periodo aprile 2009-gennaio 2010 si sono verificati 1997 ricoveri per sintomatologia influenzale negli ospedali pugliesi. In 741 (37.1%) ricoverati è stata confermata la diagnosi di infezione da 2009 A/H1N1v dal laboratorio regionale di riferimento, U.O.C. Igiene dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Bari. La maggior parte dei casi confermati sono stati registrati nel mese di novembre (49.4%), seguito dal mese di dicembre (25.2%) e ottobre (7.3%). L’età media dei casi confermati è risultata di 35.9 anni (range=0-97). Tra i ricoverati con infezione da 2009 A/H1N1v, 134 (18.1%) sono andati incontro a di stress respiratorio. Di essi, 93 (69% del totale dei casi di distress) avevano delle comorbilità. I decessi con infezione accertata da A/H1N1v registrati in Puglia sono 34; di essi, 31 (91.1%) avevano una storia di patologia cronica. È tuttavia da stigmatizzare il confronto improprio, ricorrente sui mezzi di informazione, tra il numero di decessi accertati di soggetti affetti da influenza da A/H1N1v e le stime sull’eccesso di mortalità correlato all’influenza stagionale. Una stima dell’eccesso di mortalità correlato alla pandemia influenzale sarà infatti possibile solo tra alcuni anni, quando saranno fruibili i dati sulla mortalità per cause relativamente agli ultimi mesi dell’anno 2009. I tanti sedicenti tecnici che sentenziano della minore “gravità” dell’influenza da A/H1N1v rispetto all’influenza stagionale non conoscono gli elementi fondamentali della metodologia epidemiologica. Vaccinazione anti-pandemica A partire dal mese di novembre 2009 è stata avviata la campagna di offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-pandemica, che ha visti impegnati i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica che hanno organizzato aperture straordinarie al fine di garantire non solo la somministrazione del vaccino ma anche attività di counselling. Le categorie a cui offrire la vaccinazione sono state individuate nell’Ordinanza del Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali 11 settembre 2009. In considerazione dell’impossibilità di garantire l’accesso alla vaccinazione di tutta la popolazione, il vaccino è stato in prima battuta destinato ai soggetti affetti da patologie croniche, più a rischio di complicanze in caso di malattia influenzale da A/H1N1v, ovvero ai soggetti addetti ai servizi essenziali, al fine di non correre il rischio di interruzione dei servizi stessi. In Puglia sono state somministrate, al 15 gennaio 2009, 48.000 dosi di vaccino, con una copertura assolutamente insufficiente in tutte le categorie. Questa mancata adesione alla profilassi vaccinale riconosce diversi determinanti, tra i quali è opportuno stigmatizzare una erronea percezione del rischio; un fenomeno di autentico sciacallaggio mediatico che non ha trovato nessuna risposta da parte delle istituzioni; la scarsa conoscenza della classe medica sul valore delle vaccinazioni. Inoltre si deve denunciare l’assoluta assenza del richiamo alla eticità della vaccinazione per il personale sanitario, che attraverso l’adesione alla profilassi vaccinale è chiamata innanzitutto a tutelare la salute dei propri assistiti, oltre che la propria. Proprio in Puglia è stato documentato un cluster nosocomiale in cui operatori sanitari hanno rappresentato un vettore di infezione per pazienti ad elevato rischio di complicanze1. Prospettive Ad oggi non è possibile escludere un nuovo picco epidemico da A/H1N1v nelle ultime settimane dell’inverno ovvero nelle prime settimane di primavera. Il secondo picco potrebbe essere gravato da una mortalità più elevata del primo ed è per questo necessario mantenere le attività di sorveglianza e continuare a vaccinare la popolazione target per ridurre le soglie di suscettibilità e mitigare l’impatto di un eventuale nuovo picco. Il Servizio Sanitario Nazionale si è mosso finora seguendo il principio di precauzione e ipotizzando lo scenario peggiore possibile, in base ai dati disponibili, in termini di morbosità e mortalità, a tutela della salute popolazione. Le scelte del Sistema hanno trovato attuazione grazie al lavoro dedito di tutti gli operatori della Sanità Pubblica, a cui va il nostro sentito ringraziamento. Come recentemente affermato dal Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, “non si costruiscono case anti-sismiche solo dopo i terremoti”. * Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia 1 Chironna M, Tafuri S, Santoro N, Prato R, Quarto M, Germinario CA. A nosocomial outbreak of 2009 pandemic influenza A (H1N1) in a paediatric oncology ward in Italy, October – November 2009. Euro Surveill. 2010;15(1):pii=19454. Available online: http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=19454