Prof. Antonio Renzi Economia e gestione delle imprese Impresa e finanza: un quadro d’insieme 1 Argomenti 1. I presupposti della finanza 2. Cenni sul sistema finanziario 3. La finanza d’impresa come governo del capitale 4. La funzione finanziaria 5. Gestione finanziaria, valore contabile e valore economico 6. La finanza come driver di extraprofitti e il problema della finanziarizzazione 2 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 1. I presupposti della finanza • Lo studio della finanza trae origine dalla circostanza che nell’economia moderna le transazioni dei beni si realizzano per mezzo della moneta che si qualifica come attività finanziaria, la cui emissione avviene, cioè, in assenza di una contropartita di beni reali. • A ogni transazione regolata in moneta corrisponde un flusso finanziario tra due operatori. Per esempio, nel cedere una quantità prestabilita di una merce il venditore otterrà dall’acquirente o una quantità equivalente di moneta o la promessa a cedere detta quantità di moneta a una data futura. Nel secondo caso si crea in capo al venditore una posizione creditoria e in capo all’acquirente una debitoria. 3 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza … • Gli sfasamenti temporali originati dalle modalità di regolamento degli scambi implicano, per gli operatori del sistema economico, la necessità di riequilibrare, mediante il ricorso a strumenti finanziari, i flussi monetari in entrata con quelli in uscita. • Scopo generale della teoria finanziaria è l’analisi dei flussi di capitale che si manifestano all’interno del sistema economico, e nell’ambito di ciascun operatore che lo compone. 4 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 1.1 Lo studio della finanza secondo tre prospettive Prospettiva Focus Prospettiva macroeconomica Flussi di capitale che si manifestano all’interno del sistema economico Prospettiva dell’intermediario finanziario Economia degli intermediari finanziari Prospettiva dell’impresa industriale Dinamica dei flussi finanziaria dell’impresa e del processo di creazione del valore Si tratta di filoni di studio tra loro interdipendenti, nel senso che la struttura del mercato finanziario, la dinamica finanziaria delle aziende e l’attività svolta dalle società che intermediano i flussi di capitale rappresentano tre aspetti propri di un'economia in cui alle posizioni in avanzo finanziario si contrappongono quelle in disavanzo finanziario 5 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 2. Cenni sul sistema finanziario In generale, il sistema finanziario emerge come infrastruttura necessaria al funzionamento dell’economia reale. Le principali funzioni del sistema finanziario sono: •la funzione monetaria; •l’allocazione del risparmio a favore di investimenti produttivi; •la diversificazione dei rischi connessi alle decisioni di investimento/finanziamento; •la creazione di meccanismi di trasmissione delle scelte di politica monetarie; •la definizione di regole comuni in ordine alle transazioni finanziarie; •il controllo della stabilità dei mercati finanziari e degli intermediari deputati al trasferimento delle risorse di capitale. 6 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 2.1 Rappresentazione generale del sistema finanziario Fonte: Golinelli G. M., Gatti C., Proietti L., Vagnani G., 2012. Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 7 2.2 Le unità in surplus e in deficit La posizione in surplus o in deficit di un operatore dipende dal saldo: Attività finanziarie (AF) – Passività finanziarie (PF) Finanziamenti accordati Finanziamenti attinti al sistema economico: dal sistema economico: • biglietti (finanziamento accordato • c/c passivi; alla Banca Centrale); • finanziamenti ottenuti • c/c attivi; da imprese; • finanziamenti concessi • finanziamenti ottenuti da investitori; alle imprese; • finanziamenti ottenuti dallo Stato • finanziamenti concessi allo Stato … … 8 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza … AF >PF unità in surplus (tipicamente famiglie) AF <PF unità in deficit (tipicamente imprese) 9 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 2.3. L’intermediazione finanziaria • Intermediazione finanziaria diretta: trasferimento del risparmio dalle unità surplus alle unità in deficit mediante meccanismi di mercato (incontro spontaneo tra domanda e offerta di capitale) • Intermediazione finanziaria indiretta: trasferimento del risparmio dalle unità surplus alle unità in deficit mediante l’intervento di un intermediario finanziario 10 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 2.3.1. Intermediazione finanziaria diretta Unità in surplus Risparmio Unità in deficit Titoli Reddito Investimenti Imposte Stato 11 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 2.3.2. Intermediazione finanziaria indiretta Tasso medio passivo Unità in surplus Tasso medio attivo Forbice tassi Rispar. I Reddito Finanz. Unità in deficit Investimenti Imposte Stato 12 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 3. La finanza d’impresa come governo del capitale Dimensione finanziaria dell’impresa Finanziamento non monetario concesso dalla proprietà Acquisizione Allocazione del capitale del capitale Autofinanziamento Capitale Rendimento del capitale investito Ciclo industriale (input – trasformazione- output) Remunerazione del capitale Stakeholders finanziari 13 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza Flusso in entrata da azionisti e creditori fin. Flusso in entrata da autofinanziamento 3.1. L’impresa come sistema integrato di flussi finanziari Determinanti Stakeholders finanziari endogene Acquisizione del capitale Allocazione del capitale Rendimento degli investimenti Remunerazione monetaria del capitale Flusso in uscita connesso all’attività d’impresa Flusso in uscita connesso ai vincoli di remunerazione Fabbisogno finanziario Politica degli investimenti Efficacia degli investimenti Politica dei dividendi Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 14 4. La funzione finanziaria finanziaria • La funzione finanziaria determina vincoli alle altre funzioni aziendali. Vincoli che sono fonte di dialettica tra coloro che si propongono di accrescere le performance commerciali e produttive e la direzione finanziaria, sempre tesa a sincronizzare i flussi monetari in entrata con quelli in uscita. • Ai fini di un giusto bilanciamento tra i limiti posti dalla direzione finanziaria, riguardo alla raccolta e alla allocazione del capitale, e gli obiettivi di crescita della struttura aziendale, è necessario disporre di un adeguato sistema informativo che consenta un continuo scambio di dati. 15 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza … • Il ruolo svolto dalla funzione finanziaria nell’economia d’impresa, quindi, se da un lato è bene che sia distinto in termini organizzativi dagli altri rami della gestione, dall’altro deve con questi interagire il più possibile per evitare che il suo esercizio risulti slegato dalla reale dinamica delle variabili aziendali. 16 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 4. Evoluzione della finanza d’impresa • • • Finanza tradizionale: la gestione finanziaria attiene prevalentemente alla negoziazione dei debiti e, nel caso delle realtà più evolute, all’emissione di titoli obbligazionari e di rischio. L’azione della direzione finanziaria assume natura prevalentemente descrittiva circa le modalità di approvvigionamento dei fondi. Finanza allargata: valutazioni degli investimenti durevoli, individuazione di un’ottimale composizione delle fonti di finanziamento e programmazione e controllo dei flussi finanziari. Finanza integrata: le scelte relative agli investimenti e quelle relative ai finanziamenti rappresentano parti di un unico processo decisionale che si riflette sulla dinamica degli utili correnti e sulla composizione patrimoniale. 17 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 5. Gestione finanziaria, valore contabile e valore economico • • La formazione del valore contabile può essere rappresentata, in modo dinamico, evidenziando il ciclo finanziario dell’impresa che si estrinseca attraverso il combinarsi di movimenti strutturali ed autogenerati. Il capitale economico individua, cioè, l’attitudine dell’investimento azienda a generare nel tempo ricchezza (Ferrero G., 1966). Tale ricchezza attiene alla capacità reddituale, attuale e potenziale, di tutti i beni posseduti dall’azienda e di quelli che la stessa si accinge ad acquisire: ad ogni decisione d’investimento corrisponde un reddito conseguibile che concorre a determinare il valore d’impresa (Ferrando M., 1991). 18 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 5.1. Ciclo finanziario e valore contabile dei messi propri (MP) Investimenti Debiti MP Apporti di capitale Ricavi Costi 19 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 5.2. Il valore contabile per l’azionista. Schema generale Capitaliz zazione redd. Reddito Distribuzio ne redd. Dividendi Investimenti P. Netto Debiti 20 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 5.3. Il valore economico per l’azionista (W). Schema generale (W – MP) > 0 Goodwill = W – MP W = MP + Goodwill Il goodwill esprime “un complesso di condizioni immateriali, proprie dell’azienda (ubicazione, organizzazione, qualità tecniche e morali del personale, tradizione produttiva, clientela, credito, prestigio etc): condizioni che concorrono a conferire alla gestione redditività, in funzione della quale può attribuirsi al capitale economico … un valore superiore al “capitale di gestione” o di “liquidazione” o del capitale comunque determinabile in bilancio, stimando analiticamente i diversi componenti del patrimonio, distintamente valutati” (Onida P., 1987) 21 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza … Badwill Goodwill MP WA A WB WC WD B C D WE E Redditività attesa Fonte: adattato da Guatri, 1998, p.243 22 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 5.4. Il ciclo del capitale economico 23 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza 6. La finanza come driver di extra profitti e il problema della finanziarizzazione • Accanto alla funzione di supporto normalmente attribuita alla finanza, occorre considerare la possibilità di profitti non tipici derivanti dall’attività di negoziazione mobiliare. • Per l’impresa, infatti, tale mercato non rappresenta esclusivamente un’area di approvvigionamento ma anche un’area di sbocco, ove realizzare strategie di hedging (copertura del rischio di mercato e di liquidità), investimenti speculativi e operazioni di arbitraggio. Tanto gli investimenti speculativi quanto le operazioni di arbitraggio si qualificano come business collaterali in grado di produrre direttamente ricchezza (Sandri, Bozzi, 2003, pp. 433434). 24 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza ... • Gli investimenti speculativi si concretano nella ricerca di extraprofitti da negoziazione mediante l’assunzione di posizioni aperte sul mercato tese a sfruttare la volatilità di prezzi e tassi di interesse. Ciò può avvenire nella misura in cui la direzione finanziaria è in grado di verificare le distorsioni del mercato, foriere di sottostima e sovrastima dei titoli negoziabili, e di prevedere con un buon grado di approssimazione l’andamento atteso di variabili strutturali quali il tasso d’inflazione, il tasso di rendimento medio di mercato, i tassi di cambio e il prodotto interno lordo (o PIL). •Le operazioni di arbitraggio consentono, in condizioni d’equilibrio, di realizzare profitti impliciti in assenza di rischio 25 Prof. A. Renzi – Economia e Gestione delle Imprese – Impresa e finanza ... • Gli investimenti speculativi, anche se potenzialmente capaci di generare una profittabilità aggiuntiva nel breve peridio, possono agire negativamente sulla creazione di valore quando, da un lato, pregiudicano volumi minimi degli investimenti riconducibili direttamente alla missione aziendale, dall’altra, la loro composizione espone impresa a elevati rischi connessi alle fluttuazioni dei mercati finanziari. • Forti spinte al processo di finanziarizzazione dell’attivo dell’impresa possono causare un indebolimento di quei centri di profitto riconducibili al core business dell’impresa, con conseguenze negative circa la capacità di generare ricchezza nel lungo termine. • Il fenomeno della finanziarizzazione delle imprese industriali può avvenire anche dal lato del passivo, allorquando si realizza un forte ricorso all’indebitamento finanziario che, in presenza di una redditività operativa maggiore del tasso medio passivo, genera benefici reddituali. 26 Prof. A. 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