in affidamento - Federazione Trentina della Cooperazione

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Pom• I l n
in affidamento
a cura di
Sergio Ferrari
e Giuseppe Michelon
regorio Mendel, frate
agostiniano di Brno
(Boemia), vissuto dal 1822
al 1884, ha formulato le tre
leggi fondamentali della genetica
lavorando su piselli (lisa, grinzosi,
verdi e gialli, con i quattro caratteri) ed
altre specie vegetali. Gli enunciati
paradigmatici sono frutto di attente e
ripetute analisi dei risultati raggiunti
adottando procedure tradizionali:
incrocio, selezione, autofecondazione.
Mendel nulla sapeva di geni e
cromosomi. Per questo motivo le sue
tre leggi (dominanza, segregazione,
indipendenza dei caratteri ereditari)
sono stateripresee convalidate solo
nei primi anni del'900, quando altri
studiosi potevano disporre del
microscopio ottico normale e di
tecniche di colorazione e messa in
evidenza degli organismi cellulari ed
in particolare dei cromosomi contenuti
nel nucleo delle cellule.
La genetica postmoderna prende avvio
dopo la metà del Novecento, quando è
stata scoperta la struttura e la
composizione del DNA. L'ambito delle
conoscenze si è così esteso alla
trasmissione dei caratteri ereditari, al
meccanismo di traduzione in segni
manifesti del codice incluso nei geni,
alla possibilità di inserire nel DNA di
un individuo vegetale o animale geni
di specie diverse (OGM).
Dai primi anni '90, nell'orto della sua
abitazione di Bolognano di Arco,
località "Gazzi" e successivamente nei
pressi della nuova casa di
Sant'Alessandro, periferia di Riva del
Garda, Suzanne Arreger ha svolto un
lavoro del tutto simile a quello di
Gregorio Mendel, operando su piante
di pomodoro.
Di nazionalità inglese, laureata in
botanica all'Università di Londra nel
1957, ha ottenuto un secondo titolo
accademico operando poi per tre anni
presso la stessa Università
G
occupandosi di alghe marine. Ha
sposato un ingegnere trentino che si
era trasferito nel Regno Unito per
motivi di lavoro e nel 1963 è approdata
definitivamente a Trento,
preoccupandosi fin da subitodi farsi
riconoscere la laurea londinese presso
l'università di Trieste.
I l lavoro sui pomodori èiniziato nel
1991 dopo un viaggio in California
dove ha acquistato ed anche avuto in
regalo da una biologa statunitense
diversi semi. Uno in particolare era
destinato a diventare punto di
partenza per una serie di ottenimenti
assolutamente nuovi, anzi,
controcorrente. La varietà si chiamava
Mexican Ribbed: foglie di colore verde
argenteo, frutto grande e costoluto,
buccia incolore (senza pigmento),
sapore molto gradevole. I l seme è
stato piantato insieme ad altri
nell'orto di Bolognano e ha dato
origine a piante molto vigorose e
produttive che portavano ogni anno
frutti con caratteristiche uguali a
quelle della varietà originaria. Nel
1994, sempre nello stesso orto,
Suzanne Arreger ha visto crescere
accanto a due piante di Mexican
Ribbed una pianta con foglie verde
argento, ma carica di sei pomodori di
colore giallo e diverse tra di loro per la
forma del frutto. La pianta "strana"
(incrocio naturale, mutazione genetica
di Mexican Ribbed) è diventata
capostipite di una discendenza che la
ricercatrice ha chiamato Golden Gazzi,
dal colore dei frutti e dalla località di
coltivazione.
Negli anni successivi, sempre
adottando i l metodo
dell'autofecondazione e della
selezione, la Arreger ha ottenuto una
variegata collezione di pomodori con
colori anche diversi dal giallo. Negli
stessi anni ha inserito nel programma
di coltivazione e selezione anche
l'incrocio tra un pomodoro della linea
Golden Gazzi (pianta femmina) con
una varietà di pomodoro denominata
Caro Rich i cui frutti avevano un
elevato contenuto di beta-carotene, al
posto del licopene dei pomodori
nostrani che può dare origine a
fenomeni di intolleranza alimentare.
Nella numerosa variegata discendenza
dei due capostipiti (Mexican Ribbed e
Mexican Ribbed x Caro Rich) la Arreger
ha scelto e stabilizzato venti nuove
varietà che mantengono negli anni le
caratteristiche morfologiche e
produttive. Al lavoro di genetista
mendeliana (nessun ricorso a
tecnologie OGM) la Arreger ha dovuto
aggiungere una vera e propria odissea
perfar conoscerei suoi pomodori alla
gente e farli consumare. Avvicinandosi
agli 80 anni (29 marzo 2014) Suzanne
Arreger si dichiara soddisfatta del suo
lavoro che non ha fini di lucro. Solo
vorrebbe realizzare due sogni finora
non raggiunti. Convincere i trentini a
coltivare e consumarci suoi pomodori
strani. Affidare la sua collezione ad un
Ente diricercache porti
avanti i l suo lavoro
ultraventennale, non
solo per quanto riguarda
gli aspetti agronomici,
ma anche in riferimento
ai contenuti biochimici e
salutistici. In passato i l
Dipartimento "Food for
Life" (Cibo per la vita)
del Centro ricerca e
innovazione di S.
Michele aveva iniziato
ad occuparsene con
risultati interessanti.
L'affidamento dell'intera
collezione al Museo
delle scienze (MUSE) a
scopo didattico è già un
traguardo gratificante.
Laricercatriceci
autorizza a segnalare i
suoi recapiti: Suzanne
Arreger, via S.
Alessandro 1/E, 38066
Riva del Garda; tei.
0464550785; e-mail:
[email protected].
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