Sostituzione dell’abete di Piazza Deffeyes. A seguito di una perizia tecnica di stabilità sulle sei piante, di diversa specie e diversamente localizzate nelle aree verdi antistanti il palazzo della Regione in Piazza Deffeyes ad Aosta, per verificarne lo stato di stabilità strutturale e bio-meccanico in relazione alla disposizione in un’area fortemente urbanizzata, sono emerse problematicità serie in relazione ad una pianta, l’abete (picea abies) situato sull’aiuola sud-ovest davanti al piazzale interno del Palazzo Regionale. L’analisi ha preso in considerazione lo stato fitostatico e fitopatologico delle piante. La principale metodologia di lavoro utilizzata è quella su cui si basa il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment) che prevede come obiettivo finale l’inserimento delle piante esaminate all’interno di una classe di rischio, mentre la procedura di stesura della perizia segue le indicazioni fornite dal protocollo della SIA (Società Italiana di Arboricoltura). Lo studio, poi, ha preso in considerazione i valori di sicurezza statica calcolati mediante l’applicazione della metodologia SIA (Statics Integrated Assessment) a ulteriore conferma delle analisi visive e strumentali (utilizzo di Resistograph F400) realizzate con il metodo VTA. Picea abies E’ una pianta di grandi dimensioni (raggiunge i 50 m di altezza) tipica dell’areale alpino; fusto diritto, poco rastremato e indiviso, ha una chioma piramidale di colore verde scuro con aghi persistenti lunghi 15-25 mm a sezione romboidale. Corteccia sottile di colore rossastro si screpola in falde negli esemplari più vecchi. Apparato radicale molto superficiale (non supera i 50 cm di profondità), fattore che espone la pianta ad essere facilmente sradicata dal vento. Strobili cilindrici, penduli, lunghi 10-15 cm e larghi 3-4 cm. Specie microterma, risulta mediamente sensibile alle gelate tardive; è esigente in fatto di umidità atmosferica (13 lt. di acqua per Kg. di foglie nel periodo vegetativo) e mediamente per quella edafica. Preferisce terreni freschi e ricchi. Legno con basso peso specifico, tenero con lunghe fibre. Si tratta di una pianta rustica ma soggetta a diversi problemi sanitari. Dai risultati delle analisi, risulta che questa pianta presenta una propensione al cedimento elevata (classe di rischio C/D metodo V.T.A.). In particolare, gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ridotto. La perizia ha fornito precise indicazioni tecnico operative: Sull'abete non è possibile effettuare nessun intervento particolare di messa in sicurezza. L'evidente presenza di collari d'abscissione su rami della chioma bassa non crea problemi particolari in quanto la loro eventuale eliminazione da parte della pianta avviene all'interno dell'aiuola dove non è consentito il transito; si evita, così, la produzione di ulteriori ferite su una pianta già debilitata. Dal suo aspetto si evince un evidente stato di sofferenza: chioma rada, rametti penduli secondari spesso secchi, accrescimenti apicali ormai quasi uguali a quelli laterali. La presenza di Sacchiphantes abietis è un sintomo che la pianta non si trova in stazione. Il deperimento dei tessuti interni deve essere attentamente monitorato e, nel breve periodo, si dovrà pensare alla sostituzione della pianta. Liquidambar styraciflua. È un albero di origine nordamericana, della famiglia delle Altingiaceae, con tronco slanciato. Le foglie sono caduche, a fillotassi alterna (a differenza di quelle, opposte, degli aceri a cui assomigliano), lungamente picciolate di colore verde e forma per lo più pentalobata; divengono gialle, rosse e arancio in autunno. Può raggiungere un'altezza di oltre 25-35 m e la sua chioma (piramidale o arrotondata, a seconda dell'età) un diametro di m 10. Ad Aosta raggiunge difficilmente i 20 metri. Resiste al freddo; vive bene nei terreni acidi.] Generalmente viene utilizzata a scopo ornamentale ai lati dei viali, o isolata all'interno di giardini. Dalla pianta si estrae una resina profumata, chiamata storace, dall'aspetto di torba di colore nero. Tale resina, morbida al tatto, può essere posta su carboncini ardenti. Il fumo che si forma è bianco e profumato e una volta dissolto si continua a percepirne per ore la fragranza. Ecco, infine una ricostruzione visiva di Piazza Deffeyes prima e dopo la sostituzione della pianta.