Con l'Expo il turismo sale in cattedra Ecco i master per arrivare preparati ttenzione alle peculiarità dei territorio, rapporti stretti con le imprese, uso strategico delle nuove tecnologie. Sono le leve che guidano l'offerta formativa del turismo, sul quale scommettere anche in vista di Expo 2015. Lo sanno bene le università italiane che quest'anno propongono numerose iniziative formative sul turismo, alcune nuove e altre rodate da tempo. Come il master in Economia e gestione del turismo, proposto dall'Università Ca' Foscari in collaborazione con il Centro studi internazionale di Studi sull'economia Turistica (Ciset), arrivato alla sua 22a edizione e che comincia il 3 novembre (iscrizioni entro il 22 settembre). «Oltre alla parte teorica e di social marketing - spiega Mara Manente, direttore Ciset - il corso risponde anche alle esigenze pratiche dell'imprenditoria. La base, è un master strutturato che ha già consolidato rapporti forti con realtà importanti del turismo». Rapporti che si traducono in una parte chiamata live projects che offre la realizzazione di piani reali. «La scorsa edizione - sottolinea Manente - la classe ha sviluppato 6 marketing plan per B&B Hotels che sono stati già utilizzati dalla società». Di rodata esperienza anche il master in Economia del turismo della Bocconi, presente da 24 anni sul mercato formativo e che inizia a ottobre. «È necessario spiega Magda Antonioli, coordinatrice dei master - imparare a rispondere all'evoluzione del settore. Specie se si parla di nuove tecnologie che spesso sono ancora gestite con troppa improvvisazione dalle piccole imprese». La sfida è quella di migliorare la promozione online delle proprie risorse anche con l'utilizzo dei social network. «Expo - conclude Antionoli - è l'occasione per potenziare l'azione di marketing sul patrimonio turistico e sul made in Italy anche se la cosa più importante sarà l'eredità dell'Esposizione, ossia far ritornare in Italia i visitatori». Incentrato su Expo il nuovo master di secondo livello della Cattolica «Turismo sostenibile e brand del territorio» che vede coinvolte le Alte scuole di Ambiente (Asa), Comunicazione e spettacolo (Almed) e di Economia agroalimentare (Smea) e che comincerà a gennaio 2015. «II master - spiega Ruggero Eugeni, direttore di Almed unisce tre risorse culturali importanti dell'università per affrontare il tema a 360 gradi». Un approccio che, per funzionare al meglio, deve sfruttare le nostre potenzialità. «Bisogna imparare - spiega Eugeni - a sfruttare le specificità del territorio, del cibo e dell'ambiente. Connettendo le risorse locali con le reti sensibili a questo turismo». Rivolto alla formazione degli operatori, invece, il mini corso intensivo dedicato agli imprenditori lanciato dall'Osservatorio turistico regionale (Travel) dell'Università Liuc-Cattaneo, sviluppato in due giornate intensive (13 e 20 novembre) per migliorare le strategie d'accoglienza e la politica dei prezzi. «L'idea spiega Massimiliano Serati, direttore di Travel -è di preparare gli operatori a tutti i passaggi dell'accoglienza». Insegnando loro a diversificare l'offerta a seconda dei turisti che avranno di fronte. «L'approccio diversificato - conclude Serati - va applicato sia al prezzo, che deve variare e seconda della tipologia, sia alla ricezione vera e propria. Ad esempio, imparare ad accogliere diversamente un turista che viene dall'Estremo Oriente da uno che viene dalla Russia». Arricchito di corsi specifici, infine, il master in Turismo e territorio della Luiss che partirà a metà novembre (iscrizioni entro il 30 settembre). «Le aziende del settore - dice la direttrice Melina Decaro - sono diventate sempre più esigenti. Per questo affianchiamo corsi tecnici dedicati a chi vuole lavorare nel campo dell'hotellerie o delle compagnie aeree. Ma anche corsi perla programmazione turistica per chi pensa di lavorare nel mondo dei tour operator». CARLOTTA CLERICI RIPRODUZIONE RISERVATA