Quesiti di autovalutazione relativi al capitolo 1

Quesiti di autovalutazione relativi al capitolo 1
1) Quali finalità e metodo caratterizzano la macroeconomia?
2) E’ corretto affermare che la macroeconomia è inscindibilmente legata alla storia?
Giustificate la vostra risposta con esemplificazioni.
3) Quali eventi storici hanno significativamente contribuito all’evoluzione della teoria
macroeconomica?
4) Quali fatti empirici caratterizzarono il periodo della Grande Depressione?
5) Quali interpretazioni vengono comunemente adottate per spiegare l’origine della Grande
Depressione?
6) Perché ha senso studiare ancora oggi le cause di fenomeni come la Grande Depressione?
7) Quali mutamenti sono intervenuti nella concezione ortodossa della macroeconomia
successivamente alla Grande Depressione, sia a livello teorico che empirico?
8) Quali elementi oggettivi hanno favorito la rapida diffusione delle idee keynesiane?
9) Quali sono i principali fondamenti della teoria keynesiana, nell’interpretazione data dalla
Sintesi Neoclassica (Modigliani)?
10) Quali sono gli elementi fondanti della Sintesi Neoclassica?
11) Quali effetti provocò la diffusione delle idee della Sintesi Neoclassica?
12) Quali elementi contraddistinguono il monetarismo?
13) Quali ragioni teoriche ed empiriche portarono al prevalere delle posizioni monetariste?
14) Quali sono i cardini della Nuova Macroeconomia Classica?
15) Quali sono le ipotesi fondanti della Teoria del Ciclo Reale d’Equilibrio (RBC)?
16) Quali sono i punti di forza e i limiti della RBC?
17) Descrivete la metodologia empirica della RBC.
18) Quali scuole di pensiero hanno svolto un ruolo significativo a partire dagli anni ’80?
19) Quali sono i principali presupposti della teoria Nuovo Keynesiana?
20) Quali sono gli elementi distintivi della Nuova Macroeconomia Politica?
21) Descrivete i tipi ed il ruolo dell’indipendenza del governatore della Banca Centrale.
Vero
La Grande Depressione fu aggravata nella sua intensità e
durata anche a causa dell’attuazione di politiche economiche
errate
Nella spiegazione reale della Grande Depressione viene data
rilevanza solo alle fluttuazioni degli investimenti, indotte da
un peggioramento delle aspettative a lungo termine
Nella spiegazione monetaria della Grande Depressione si
sottolinea l’effetto prodotto dal fallimento a catena delle
banche e quindi il ruolo della riduzione dell’offerta di moneta
dipendente dal moltiplicatre monetario.
Nella spiegazione finanziaria della Grande Depressione si
sottolineano gli effetti perversi prodotti dall’esistenza di
rapporti fra creditori e debitori caratterizzati da presenza di
informazione asimmetrica.
Nella spiegazione internazionale della Grande Depressione si
sottolinea come la natura restrittiva delle politiche monetarie
dell’epoca dipendesse dal vincolo esterno prodotto
dall’esistenza di un regime di cambi fissi.
Nell’economia keynesiana l’offerta aggregata è fondamentale
per spiegare il livello dell’attività economica e delle sue
fluttuazioni
L’economia keynesiana si caratterizza per il fatto di concepire
la disoccupazione come un fenomeno involontario
L’economia keynesiana propone l’attuazione di politiche
discrezionali e di stabilizzazione
Nel paradigma keynesiano si sostiene sempre la preferibilità
della politica fiscale rispetto alla politica monetaria
Monetaristi e keynesiani si differenziano anche per la
differente enfasi sul ruolo delle politiche discrezionali
alternative
Il Monetarismo implica l’efficacia della politica discrezionale
solo nel breve periodo
Nella Sintesi Neoclassica i risultati keynesiani si raggiungono
solo per effetto dell’esistenza di rigidità
Nella Sintesi Neoclassica i cicli economici non devono essere
stabilizzati perché il sistema economico tende autonomamente
all’equilibrio
Nella Sintesi Neoclassica il caso Keynesiano è quello
generale, mentre il caso classico è solo un caso limite
Equilibrio naturale e di pieno impiego sono due concetti
distinti che non possono mai coincidere
Nella Nuova Macroeconomia Classica la politica economica
annunciata non ha effetto nemmeno nei breve periodo se si
adottano aspettative razionali e informazione simmetrica
Nella Nuova Macroeconomia Classica si preferiscono le
regole alla politica discrezionale perché ciò contribuisce a
ridurre l’incertezza e quindi stimola l’attività economica
complessiva
Falso
Vero
La Nuova Macroeconomia Classica e la Real Business Cycle
Theory sono simili perché adottano l’ipotesi di aspettative
razionali
La Nuova Macroeconomia Classica e la Real Business Cycle
Theory sono simili perché spiegano il ciclo riconducendolo a
shock sul lato della domanda
La Real Business Cycle Theory è rilevante perché ha
recuperato l’utilizzo del metodo narrativo per l’analisi
empirica dei fenomeni macroeconomici
La Real Business Cycle Theory è rilevante perché concepisce
il ciclo economico come un fenomeno di squilibrio
La scuola Nuovo Keynesiana non adotta l’ipotesi di
aspettative razionali
La scuola Nuovo Keynesiana sottolinea il ruolo della
concorrenza imperfetta e dell’informazione asimmetrica
La Nuova Macroeconomia Politica preferisce le regole alla
politica discrezionale perché ciò riduce il rischio di
comportamenti opportunistici da parte dell’autorità al governo.
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che l’offerta aggregata sia rilevante soprattutto ai fini della
spiegazione dei fenomeni di lungo periodo
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che le fluttuazioni vengano determinate principalmente da
shock sul lato della domanda aggregata
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che il ciclo economico sia un fenomeno di squilibrio
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che la curva di Phillips esista sia nel breve che nel lungo
periodo
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che variazioni dell’offerta di moneta abbiano effetti reali a
lungo termine
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede
che si debbano attuare politiche di stabilizzazione.
Falso
Quesiti di autovalutazione relativi al capitolo 2
22) Perché il contributo keynesiano può essere considerato innovativo rispetto al panorama
teorico precedente?
23) Quali sono le finalità principali della Teoria Generale?
24) Quali elementi distinguono a livello ontologico la realtà classica da quella di Keynes?
25) Quali sono gli elementi che si possono addurre per giustificare l’esistenza di una
macroeconomia parzialmente indipendente dalla microeconomia?
26) Quali elementi contrappongono “classici” e Keynes sul tema dell’equilibrio?
27) Quali elementi contrappongono “classici” e Keynes sul rapporto micro-macro?
28) Quale rapporto esiste fra incertezza e aspettative e perché queste ultime sono rilevanti
nell’interpretazione della dinamica macroeconomica?
29) Quali tipi di aspettative vengono individuate da Keynes e quale differente ruolo svolgono
nella determinazione della dinamica economica?
30) Quali sono gli errori fondamentali dei “classici”secondo Keynes?
31) In che cosa consiste la “fallacia di composizione”? Presentate anche una esemplificazione di
questo errore.
32) Keynes e i classici sulla natura e sulle cause della disoccupazione.
33) Keynes e i classici sulla natura del tasso di interesse.
34) Perché esiste la disoccupazione involontaria?
35) Che cosa si intende con, e perché è rilevante, il concetto di economia monetaria?
36) Quale ruolo e proprietà particolare caratterizzano la moneta in un’economia monetaria?
37) Quali sono i principali caratteri della teoria dell’investimento Keynesiana?
38) Quali sono i principali caratteri della teoria del consumo Keynesiana?
39) Quali sono le tre leggi psicologiche fondamentali che secondo Keynes regolano il
funzionamento dei sistemi capitalistici?
40) Che cosa si intende per speculazione e perché è considerata un fattore destabilizzante della
dinamica capitalistica?
41) In che modo si differenziano i meccanismi di aggiustamento del risparmio e
dell’investimento a variazioni del tasso di interesse nel caso classico e in quello keynesiano?
42) Perché secondo Keynes i sistemi capitalistici sono instabili e quale tipo di instabilità
esibiscono?
43) Quali fattori, secondo Keynes, accentuano l’instabilità del capitalismo.
Vero
La disoccupazione si comprende studiando solo il mercato del
lavoro
La flessibilità del salario (o di qualsiasi altra condizione
relativa al mercato del lavoro) è sufficiente a ristabilire
l’equilibrio di piena occupazione
In un’economia monetaria gli aspetti relativi ad incertezza ed
aspettative giocano un ruolo essenziale per la comprensione
dell’equilibrio e della dinamica
Le aspettative a lungo termine sono instabili e possono subire
cambiamenti repentini
La stabilità delle aspettative è condizionata dalla loro natura
“convenzionale”
L’investimento nella teoria keynesiana è determinato
Falso
principalmente dal tasso di interesse
Il tasso di interesse nella teoria keynesiana è il prezzo che
pone in equilibrio risparmio ed investimento aggregati
Il tasso di interesse nella teoria keynesiana si determina sul
mercato monetario
La domanda di moneta nella teoria keynesiana è determinata
da diverse motivazioni fra cui il movente transattivo e quello
speculativo
Il livello dell’attività economica, in situazioni di crisi, nella
teoria keynesiana dipende dal livello della domanda aggregata
Secondo Keynes una buona teoria economica è tale se può
essere compiutamente rappresentata attraverso modelli
analitici
Nella Teoria Generale Keynes sottolineò l’importanza delle
forme di mercato imperfettamente concorrenziali
Quesiti di autovalutazione relativi al capitolo 3
44) Quali sono le principali teorie del consumo aggregato?
45) Quali sono le ipotesi fondanti della teoria del reddito assoluto?
46) Perché la teoria del reddito assoluto è stata criticata?
47) Quali sono i principali caratteri della teoria del reddito relativo?
48) Quali sono i principali caratteri della teoria del reddito permanente?
49) Quali sono i principali caratteri della teoria del ciclo vitale?
50) Quali ragioni vengono addotte per giustificare la scarsa rispondenza alla evidenza empirica
della teoria del reddito permanente con aspettative razionali?
51) Quali sono gli elementi irrinunciabili di una moderna teoria del consumo aggregato?
Vero
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione marginale al
consumo è inferiore alla propensione media
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione media al
consumo è decrescente rispetto al reddito
L’ipotesi del reddito assoluto è particolarmente adatta a
spiegare il consumo aggregato a lungo termine
Nella teoria del reddito relativo l’effetto dimostrativo serve a
spiegare perché la propensione media al consumo tende ad
essere costante
Nella teoria del reddito relativo l’effetto “arpione” serve a
spiegare perché la propensione media al consumo è
decrescente rispetto al reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo dipende solo dal
reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo nel lungo periodo
dipende solo dalla distribuzione del reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale, la variazione della ricchezza
spiega perché la propensione media al consumo sia costante
nel lungo periodo
Nell’ipotesi del reddito permanente la sensibilità del consumo
a variazioni transitorie del redito è superiore a quella per le
variazioni del reddito permanente
Nell’ipotesi del reddito permanente la propensione media al
consumo stimata indica che la sensibilità alle variazioni
negative del reddito è superiore rispetto a quella per le
variazioni positive
Una conseguenza dell’adozione delle aspettative razionali
all’interno della teoria del reddito permanente è che una
riduzione delle tasse può stimolare i consumi solo se alterano
il reddito permanente
A livello empirico l’ipotesi del reddito permanente con
aspettative razionali è quella che produce le stime migliori
Falso