Raccontalo A Betlemme pag impari

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Indice
I. La “vera” storia di Betlemme
Premessa
1. Il figlio del dolore
2. La dolcezza di Betlemme
3. Samuele a Betlemme
4. L’acqua del pozzo di Betlemme
5. Michea
6. Il figlio della gioia
7. Rachele piange i suoi figli
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II. I bambini a Betlemme
Introduzione
1. Cosa dice il Midrash
2. Storia del piccolo Daniele
3. Storia del re che non voleva vedere la stella
4. Il racconto dei tre Re
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III. I “grandi” a Betlemme
Introduzione
1. I vostri anziani faranno sogni
2. Tutta la storia di Erode
3. Perché è Pasqua anche a Natale?
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I
LA “VERA” STORIA
DI BETLEMME
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PREMESSA
S
e c’è una Gerusalemme celeste, c’è senza dubbio
anche una Betlemme spirituale. È quella che
ogni giorno i discepoli del Risorto visitano alla
ricerca delle impronte lasciate dall’Incarnazione del Verbo
nella loro storia.
«Hic Verbum caro factum est». Così è scritto sul nudo
pavimento della Basilica della Natività, solo impreziosito
da una grossa stella dorata, nel luogo dove, secondo la tradizione, la Vergine ha partorito. Si custodisce, a dispetto di
tutto e di tutti, il luogo fisico dove il tempo ha incontrato
l’eternità e Dio si è fatto uno con l’umanità: lo si custodisce per significare la vocazione di tutti i cristiani ad essere
Betlemme.
Betlemme, infatti, non è una città, è una vocazione!
Senza forzare più di tanto la simbologia, si può dire che
Gerusalemme, la Gerusalemme celeste, è realtà collettiva,
Betlemme invece è individuale. Nessuno, per conto suo, può
definirsi “Gerusalemme”, ciascuno, invece, è chiamato ad
essere Betlemme, luogo dell’accoglimento del Figlio di Dio.
Gerusalemme è gloriosa, scende dal cielo, composta da
tutti i prigionieri che, ascendendo in alto, ha portato con sé
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A BETLEMME
il Vincitore, quando ha fatto doni agli uomini1. È la fidanzata dell’Agnello2.
La gloria di Betlemme è l’umiltà, in modo che nessuno
possa dire di trovarsi troppo in basso per concepire Cristo
e darlo alla luce, di non “riuscire” ad essere una mangiatoia per animali.
“Bet-lehem”, in ebraico significa “la casa del pane”.
Il fascino del Natale è Betlemme, il luogo dove l’umanità ha potuto fare la raccolta decisiva della manna, una
volta per sempre. E così, mentre i padri nel deserto mangiarono la manna e morirono3, chi mangia del pane di
Betlemme non morirà in eterno!4
È nella mangiatoia che si prefigura il tentativo di mettere
del legno nel pane: Venite mittamus lignum in panem eius!5
Betlemme è luogo della dolcezza, non per via degli zampognari, ma perché il Re dei Giudei, al contrario, ha preso
il legno e lo ha portato, fino a renderlo pane, pane dolce, da
mangiare.
Dulce lignum, dulci clavo, dulce pondus sustinens!6
È la casa del Pane, quello che si impara a chiedere «formati da divino insegnamento».
1 Efesini 4,7-8.
2 Apocalisse 21,9.
3 Giovanni 6,19.
4 Giovanni 6,58.
5 Geremia 11,19: I LXX, seguiti da Volg., leggono: «Mettiamo legno (cioè
veleno, secondo il Targum) nel suo pane» (nota della Bibbia di Gerusalemme).
6 «O dolce legno, che sostieni con un dolce chiodo, un dolce peso!» (Inno
alle Lodi Mattutine).
PREMESSA
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Dobbiamo confessare che grande
è il mistero della pietà:
Egli si manifestò nella carne,
apparve agli angeli,
fu annunziato ai pagani…7
Il teatro di una simile epifania, quella che contiene già in
sé come germe prodigioso, nel corpo neonato del Figlio di
Dio che più di tutto amò farsi chiamare figlio dell’uomo,
tutta l’esplosiva potenza della Pasqua, non poteva essere un
luogo qualsiasi. Le coordinate cartesiane dell’opera di Dio,
che è la fede, sono la geografia e la storia della salvezza.
C’è una storia e c’è una geografia, non sono idee, astrazioni, meri simbolismi, forzature di significato.
Dio ha scelto un luogo, lo ha eletto, lo ha preparato, lo
ha rivestito di gloria per secoli. Il luogo dove la sua Parola
Onnipotente, come un guerriero inflessibile doveva scendere a liberarci.
La storia di Betlemme, nelle Scritture, comincia con un
parto e termina ugualmente con un parto. Tra Rachele e
Maria, Dio ha racchiuso l’epopea di Betlemme, la città di
Davide e del «Figlio di Davide», il luogo dove Dio «piegò
i cieli e discese»8.
7 I Timoteo 3,16.
8 II Samuele 22,10.