Forze esterne In fisica per forze esterne si intende l'insieme delle forze che agiscono su un sistema che non hanno origine dal sistema stesso. Fra le forze esterne in un sistema fisico si può citare la forza di gravità che agisce come un fattore esterno su un sistema. Forze interne Le forze esterne si distinguono dalle forze interne che invece è l'insieme di forze che si generano fra le varie parti del sistema e generalmente si annullano a coppie per il terzo principio della dinamica. Azioni esterne In ingegneria con il termine azioni esterne, indicate anche come sollecitazioni, si intendono le azioni, dovute a un qualsiasi evento esterno, che modificano lo stato di un sistema. Limitandosi a un campo puramente fisico le sollecitazioni sono azioni esterne o forze di varia natura ed origine che, agendo su un solido o una struttura, ne modificano lo stato tensionale o stress interno provocandone una deformazione eventualmente fino ad un limite massimo detto carico di rottura, al di sopra del quale il sistema rompe la sua condizione iniziale di equilibrio passando velocemente ad un nuovo stato di equilibrio statico o dinamico. Le sollecitazioni su una struttura generica, con vincoli generici, possono essere di natura diversa: Sollecitazioni meccaniche. Spostamenti vincolari o nel campo. Sollecitazioni termiche. La previsione delle sollecitazioni cui sarà sottoposta una struttura è un momento fondamentale nella progettazione della stessa, in quanto determina il dimensionamento geometrico e la scelta dei materiali, allo scopo di soddisfare i tradizionali requisiti di robustezza e rigidezza in presenza del carico. In generale in ogni sistema si parla di sollecitazioni come di azioni esterne che modificano uno stato iniziale di equilibrio per arrivare a un nuovo stato di equilibrio o uno stato di non equilibrio. Sollecitazioni interne 1. 2. 3. 4. Forze assiali: Compressione e Trazione Flessione Taglio Torsione Sollecitazioni meccaniche Le sollecitazioni meccaniche sono le forze generalizzate che agiscono sulla struttura, ovvero forze e momenti, concentrati o distribuiti. Nel caso statico, ovvero immaginando che la struttura venga caricata in maniera quasi statica dallo stato iniziale allo stato finale, si viene a creare un equilibrio statico, con le reazioni vincolari che equilibrano le forze sulla struttura. La struttura stessa si deformerà e in essa insorgeranno sforzi in risposta al carico esterno. Come affermò Robert Hooke "Ut tensio sic vis". Un problema comune alla scienza delle costruzioni è quello del cilindro di Saint Venant, che è una modellizzazione di una trave. Le sollecitazioni meccaniche che agiscono sulla trave ai suoi estremi sono classificate come: Forze assiali: Nx Forze di taglio: Tz Ty Momenti flettenti: Mz My Momenti torcenti: MT In caso di sollecitazioni con forze variabili nel tempo (non stazionarietà) si possono generare vibrazioni e arrivare al fenomeno della risonanza meccanica. Nel studiare la risposta del sistema alle sollecitazioni meccaniche non stazionarie bisogna tenere conto delle forze di inerzia della struttura, e risolvere così il problema dell'equilibrio dinamico che si viene a creare. Per quanto riguarda la meccanica dei corpi si studiano anche sollecitazioni di tipo impulsivo, cioè urti tra corpi, di tipo elastico o anelastico. Spostamenti Gli spostamenti consistono nell'imposizione di una variazione geometrica dello stato della struttura, che determina la deformazione della struttura stessa e quindi l'insorgere di sforzi. Un classico problema della scienza delle costruzioni è quello di trave con vincolo cedevole, in cui si impone lo spostamento di uno dei due vincoli. Sollecitazioni termiche Un carico termico determina variazioni geometriche secondo la legge e = adT. Queste deformazioni in generale determinano l'insorgenza di sforzi. Ad esempio una trave di materiale omogeneo isotropo incastrata ai lati, sottoposta a un aumento di temperatura, uniforme nello spazio, sarà sottoposta a uno stato di sforzo che compensi la deformazione che ci sarebbe se questa fosse libera. La stessa trave, libera a un estremo, in risposta alla stessa sollecitazione, si allungherebbe senza che insorgano sforzi. Di contro prendendo una piastra libera di materiale isotropo sottoposta a un campo termico omogeneo questa si deformerà in maniera uniforme, senza che insorgano sforzi. La stessa piastra in un campo in cui esistano gradienti di temperatura si deformerà in maniera non uniforme, con l'insorgenza di sforzi nella piastra stessa. Anche una piastra di materiale non isotropo sottoposta a un campo termico uniforme reagirà deformandosi in maniera non uniforme, per la presenza di diversi coefficienti di dilatazione nelle varie direzioni, con la presenza di sforzi. Sistemi vincolati In meccanica, qualsiasi limitazione alla libertà di movimento di un corpo; ne sono esempî comuni: il piano su cui è poggiato un corpo (che ne impedisce la caduta verso il basso), un filo non estensibile che impedisce a un corpo di allontanarsi dal suo punto di sospensione, le cerniere cilindriche attorno a cui è costretta a ruotare una porta e che ne fissano quindi l’asse di rotazione, la cerniera sferica (ralla) che immobilizza un punto del corpo; ogni vincolo esercita sul corpo vincolato una forza, detta reazione vincolare, che ne impedisce lo spostamento ed è diretta in senso opposto a quello in cui lo spostamento viene impedito (se il vincolo impedisce simultaneamente spostamenti in diverse direzioni, la direzione della reazione vincolare non è nota a priori). V. olonomo, vincolo che impone limitazioni alle posizioni o alle configurazioni possibili di un sistema e quindi al numero di coordinate indipendenti (gradi di libertà) necessarie per descriverne il moto; v. anolonomo, che non comporta limitazioni alle configurazioni possibili di un sistema, ma solo restrizioni di carattere cinematico al modo in cui il sistema può raggiungere una determinata configurazione; v. unilaterale, bilaterale, a seconda che la limitazione sia tale da consentire o no il distacco del corpo dal vincolo stesso; v. interno, esterno, a seconda che la limitazione riguardi parti diverse di uno stesso corpo o sia imposta al corpo dall’esterno; v. fisso, mobile, a seconda che la limitazione sia o no indipendente dal tempo; v. geometrici, quelli che impongono limitazioni soltanto alle posizioni dei punti di un sistema e non alle loro velocità; v. ideali, vincoli la cui presenza non influisce sulla variazione dell’energia cinetica del sistema in moto (devono essere, per es., privi di attrito). Per estens., v. termodinamico, nome generico dei dispositivi che impediscono la variabilità, nel corso di determinate trasformazioni, di alcune coordinate termodinamiche, come la pressione, la temperatura, il volume. Un sistema vincolato è un sistema meccanico soggetto a vincoli cinematici. Le condizioni di vincolo si rappresentano attraverso relazioni funzionali che possono essere interpretate in senso geometrico. Nel caso di un sistema meccanico costituito da N punti materiali, un sistema di m vincoli olonomi e bilateri avrà n gradi di libertà determinati tramite la legge n = 3N – m . Un sistema con n gradi di libertà avrà n coordinate indipendenti che, nel formalismo lagrangiano, rappresentano le coordinate generalizzate del sistema. I vincoli più importanti sono: 1. appoggio semplice o carrello, 2. cerniera, 3. incastro, 4. doppio pendolo, 5. doppio doppio pendolo. 1. Il carrello (o appoggio semplice), un vincolo semplice che impedisce lo spostamento del punto vincolato lungo l'asse ortogonale al piano di scorrimento del carrello. Lascia al corpo due libertà di movimento: la traslazione lungo il piano di scorrimento del carrello e la rotazione attorno al punto vincolato. La reazione vincolare corrisponde ad una forza applicata nel punto vincolato e diretta lungo la direzione ortogonale al piano di scorrimento. Il centro di istantanea rotazione può essere uno qualsiasi dei punti che appartengono all'asse ortogonale al piano di scorrimento. 2. La cerniera, un vincolo doppio che impedisce lo spostamento del punto vincolato lungo una qualsiasi direzione del piano del problema. Lascia il corpo libero di ruotare intorno al punto stesso. Reagisce con una forza applicata al punto e diretta secondo una qualsiasi direzione appartenente al piano del problema: tale forza può essere rappresentata dalle sue due componenti su due assi ortogonali. Il centro di istantanea rotazione coincide con la cerniera stessa. 3. L'incastro, un vincolo triplo che impedisce al corpo sia le due componenti di traslazione che la rotazione. Reagisce attraverso due componenti di forza su due diverse direzioni e una coppia. Non c'è centro di istantanea rotazione perché l'incastro non permette movimenti. 4. Il pendolo (o biella) è un vincolo semplice equivalente del carrello: impedisce gli spostamenti del punto vincolato lungo l'asse della biella e permette al corpo gli spostamenti ortogonali a tale asse e la rotazione attorno al punto. Reagisce con una forza applicata al punto e diretta lungo l'asse della biella. Il centro di istantanea rotazione, come nel caso del carrello, può essere uno qualsiasi dei punti che appartengono all'asse ortogonale al piano di scorrimento. 5. Il doppio doppio pendolo (o doppio bipendolo o quadripendolo o pendolo improprio o pantografo) è un vincolo semplice che impedisce le rotazioni del corpo. Lascia libero il corpo di traslare. Reagisce tramite una coppia. Il centro di istantanea rotazione sono tutti i punti impropri del piano. Sistemi costruttivi: 1. Sistema trilitico o architravato 2. Murature portanti (materiali lapidei, mattoni) 3. Sistema voltato 4. Strutture reticolari spaziali (maglie triangolari e maglie rettangolari) 5. Tensostrutture (funi e membrane)