Enogastronomia. Tra i vigneti del Cirò.
Torre Melissa - Cirò Marina - Cirò - Carfizzi.
Torre Melissa - Cirò Marina: distanza 8,3 Km; tempo 10 min. circa.
Cirò Marina – Cirò: distanza 7 km; tempo 12 min. circa.
Cirò – Carfizzi: distanza 23 km; tempo 35 min. circa.
Carfizzi - Cirò Marina: distanza 21 Km; tempo 30 min. circa.
Cenni storici.
Cirò ha una tradizione enoica millenaria, tanto da essere considerato da alcuni studiosi classici, il
vino più antico del mondo. I primi coloni greci sbarcati sulle coste calabresi rimasero talmente
impressionati dalla fertilità di questa terra ricca di vigneti che la chiamarono “Enotria” ovvero
“Terra dove si coltiva la vite alta da terra”. Dalle tavole di Eraclea si evince il valore economico
attribuito a tali vigneti: un appezzamento di terra coltivata a vite valeva circa sei volte un campo
coltivato a cereali. L’antico nome della Calabria, Enotria appunto, venne poi dato a tutto il resto
d'Italia.
Torre Melissa.
Il nostro viaggio inizia da Sud, da Torre Melissa. Frazione del comune di Melissa, questo piccolo
centro turistico balneare prende il nome dalla grande torre costiera di difesa ubicata sul colle che
domina l'abitato. Splendido ed unico esempio di grande torre circolare posta a protezione di un
vasto territorio dagli attacchi dei Turchi. Oggi completamente ristrutturata, è sede di un
interessante Museo Contadino, che documenta le lotte per le occupazioni delle terre da parte
dei braccianti negli anni ’50. Di fianco alla torre è possibile degustare i migliori piatti della cucina
locale e godere di un panorama mozzafiato. La costa è caratterizzata da una sabbia bianca
finissima e da un mare limpido. Melissa ha ottenuto per la prima volta nel 2012 la Bandiera blu.
Cirò Marina.
Lasciamo Torre Melissa e proseguiamo verso Nord, alla volta di Cirò Marina. Centro balneare
della costiera jonica crotonese tra i più frequentati della regione, il suo territorio, posto poco
sopra il livello del mare, comprende circa 16 km di spiaggia. Sono presenti diverse strutture
alberghiere e di ristorazione nonché discoteche e pub per lo svago e i divertimenti dei turisti.
Nelle campagne, così come all'interno del tessuto urbano, sono presenti diverse residenze rurali
quali casa Naty, il palazzo Porti, sede del Museo archeologico, casa Sculco, casa Saverona e altre
ancora che, circondate da vigneti, aranceti ed oliveti, costituivano l'originario e caratteristico
paesaggio del giardino mediterraneo. A dominio del sottostante paese è la residenza fortificata
del Principe Carafa, oggi Sabatini. In prossimità di Punta Alice, tra estese e larghe spiagge e fitte
boscaglie, vi sono i resti del santuario di Apollo Aleo: edificio di culto dell'antica colonia magno
greca, identificato dal noto archeologo Paolo Orsi nel 1921. L’edificio era in stile dorico,
ascrivibile al V sec. a.C. Sono visibili alcune parti del naos. Dominano il paesaggio i mercati turchi,
con annesso l'eremo di Madonna di mare, e la Torre cinquecentesca.
Cirò.
Lasciamo il mare e ci dirigiamo verso la collina, alla volta di Cirò, antico borgo medioevale sorto
attorno ai resti del castello feudale dei Carafa, oggi di proprietà della famiglia Giglio. Il castello,
oggi purtroppo in uno stato di abbandono, presenta una struttura a tratti tipicamente aragonesi.
Sull'ala ovest è presente un torrione pentagonale che domina oggi piazza Mavilia. Al
matematico-astronomo Luigi Lilio, impiegato alla corte del principe, è attribuita la progettazione
del disegno del cortile: una stella a nove punte ripetuta concentricamente ed inscritta in un
cerchio. Interessanti edifici, quali la chiesa di S.Nicodemo Abate (presunta abitazione del Santo),
la chiesa di S.Giovanni, la chiesa di S.Menna martire, la chiesa di S.Giuseppe, l'Orfanatrofio
femminile, casa Pipita e il vignale Fortunato, sono presenti nel centro storico. Il paese diede i
natali ad Antonio e Luigi Lilio, riformatori del calendario Giuliano nel 150. Di grande fascino e
assolutamente da non perdere è la campagna circostante il paese, ricca di uliveti e vigneti. È
proprio in queste terre che nascono le migliori uve per le più rinomate bottiglie di Cirò.
Carfizzi.
Da Cirò, sempre attraversando i vigneti nel cuore della d.o.c., possiamo giungere a Carfizzi,
piccolo centro dell'entroterra posizionato su una splendida collina. Dopo il 1468 numerosi gruppi
di albanesi si rifugiarono nei territori di Irene, principessa di Bisignano e figlia del defunto re
albanese Skanderberg, per sfuggire ai turchi. I rifugiati si stabilirono, in massima parte, sulla
dorsale appenninica cosentina, altri preferirono avvicinarsi un po' più al mare, dal quale un
tempo si traeva ricchezza. Si vuole che gli abitanti dell'antica Crisma, saliti sulle montagne per
mettersi al riparo dagli attacchi saraceni, abbiano dato origine a tre villaggi: Carfidi, Trivio e Santa
Venera, dai quali, intorno al 1530, prese vita Carfizzi (così detto, probabilmente, da Carfidi che
assorbì gli altri due villaggetti). Caratteristiche le sue piccole viuzze lastricate in pietra, le case
dallo stile rurale e le campagne, che custodiscono resti di vecchi mulini. Merita di essere visitata
la Chiesa Madre, dove è custodita una splendida statua dedicata alla patrona del paese, Santa
Veneranda, e un prezioso reliquario in legno dorato. Il viaggio si può concludere con il ritorno a
Cirò Marina.