Termoregolazione
degli
edifici:
la
regolazione
climatica
Negli impianti termici con distribuzione a colonne montanti
verticali la termoregolazione avviene attraverso la
regolazione climatica. Vediamo come
Negli impianti termici aventi una distribuzione a colonne
montanti verticali (privi di una regolazione ambiente) la
regolazione della temperatura avviene attraverso la
regolazione climatica.
La regolazione climatica associa una determinata temperatura
di mandata della caldaia in funzione delle condizioni
climatiche esterne.
Diagramma di regolazione climatica
Dalla figura si osserva, in relazione alla curva scelta, che
per ogni valore di temperatura esterna c’è un corrispondente
valore di temperatura di mandata. La scelta della curva
dipende dalla zona climatica in cui ci si trova, in
riferimento proprio alle condizioni climatiche di temperatura
esterna minima raggiungibile nel periodo invernale.
La condizione di temperatura esterna, infatti, influenza
l’andamento delle dispersioni termiche dell’edificio, che
richiederà una potenza termica inversamente proporzionale alla
temperatura esterna.
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riscaldamento
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Impianti termici centralizzati: i contabilizzatori di calore
Si pensi, ad esempio, a condizioni esterne minime di
temperatura (ad esempio -5 °C) alle quali l’impianto di
riscaldamento dovrà fornire una notevole potenza termica per
compensare la forte dispersione di energia dell’edificio.
Sulla base di questa considerazione, la regolazione climatica
assume valori massimi di temperatura di mandata del generatore
di calore quando all’esterno vi sono temperature molto basse,
e valori moderati quando le condizioni esterne saranno più
favorevoli (ad esempio +10 °C).
La misurazione della temperatura esterna avviene con una sonda
installata all’esterno dell’edificio con orientamento
preferibile a nord e lontano da fonti di calore.
Nei moderni generatori a condensazione la gestione della
temperatura di mandata può avvenire andando ad agire sulla
portata di gas metano e quindi direttamente sul bruciatore
modulante, mentre nel passato, con generatori tradizionali,
concepiti per il funzionamento ad alte temperature, la
regolazione della temperatura di mandata avveniva miscelando
parte della portata di fluido di ritorno con quella di mandata
(Fig. 3) mediante l’impiego di valvole a tre vie miscelatrici,
costituite da un servomotore comandato da una centralina
elettronica di regolazione climatica.
Schema di regolazione climatica applicata a un generatore di
calore a condensazione
Schema di regolazione climatica applicata a un generatore di
calore tradizionale
Il grosso limite della regolazione climatica è che non è
possibile determinare una temperatura di mandata del
generatore di calore univoca che risponda correttamente alle
diverse esigenze delle singole unità abitative.
Basti pensare alle differenti superfici disperdenti, come
negli alloggi all’ultimo piano con solaio disperdente verso il
sottotetto o in quelli al piano terra con solaio disperdente
verso terreno cantinato, così come ai diversi orientamenti
(nord, sud, ovest, est) con cui le unità abitative di un
condominio possono essere disposte.
Una mera regolazione climatica, non potendo considerare queste
variabili, costituisce di per sé una regolazione molto
limitata.
Negli impianti termici esistenti la soluzione per colmare
queste lacune consisterebbe nell’installazione di valvole
termostatiche su tutti i corpi scaldanti, ottenendo una
regolazione ambiente che, abbinata alla regolazione climatica,
migliorerebbe notevolmente
dell’impianto termico.
il
rendimento
Un buon sistema di regolazione,
fondamentalmente sui due fronti:
dovrà,
di
regolazione
quindi,
agire
• monitoraggio delle condizioni climatiche esterne
(regolazione climatica), regolazione di compensazione;
• controllo della temperatura interna (regolazione ambiente o
regolazione di zona), regolazione di retroazione.
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