SETTIMANA 9
Iteratori e
iteratore in una catena
(capitolo 14)
1
Accedere a nodi di una catena  Per eseguire operazioni sulla catena che necessitano di accedere ai nodi è necessario aggiungere metodi all’interno della classe LinkedList
 che è l’unica ad avere accesso ai nodi della catena
 Potremmo volere, ad esempio
 Contare i nodi nella catena
 verificare la presenza di un particolare oggetto nella catena (algoritmo di ricerca)
 aggiungere/togliere elementi alla catena, anche in posizioni intermedie
 Questo limita molto l’utilizzo della catena come struttura dati definita una volta per tutte…
2
Accedere a nodi di una catena  Esempio: vogliamo contare i nodi della catena
 È necessario scorrere tutta la catena
 Il codice va scritto dentro la classe LinkedList public class LinkedList
{ ...
public int getSize()
{ ListNode temp = head.getNext();
int size = 0;
while (temp != null)
{ size++;
temp = temp.getNext();
} //se la catena è vuota size = 0 (giusto!)
return size;
}
....
}
3
Accedere a nodi di una catena
 Vogliamo che la catena fornisca uno strumento per accedere ordinatamente a tutti i suoi elementi.
 Idea: scriviamo un metodo getHead che restituisce un riferimento al nodo header
public class LinkedList
{...
public ListNode getHead()
{ return head; }
...}
 Questo approccio però non funziona
 Se la classe ListNode è public in LinkedList si viola l'incapsulamento, perché diventa possibile modificare lo stato della catena dall'esterno  Se invece è private allora i nodi sono inaccessibili e il metodo getHead è totalmente inutile
4
Iteratore in una catena
 Soluzione del problema
 fornire all’utilizzatore della catena uno strumento con cui interagire con la catena per scandire i suoi nodi
 Tale oggetto si chiama iteratore e ne definiamo prima di tutto il comportamento astratto
 Un iteratore rappresenta in astratto il concetto di posizione all’interno di una catena
 Un iteratore si trova sempre dopo un nodo e prima del nodo successivo (che può non esistere se l’iteratore si trova dopo l’ultimo nodo)
• In particolare, quando viene creato l’iteratore si trova dopo il nodo header
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Iteratore in una catena
ITERATORE
inizio (head)
fine (tail)
null
null
header
dato
dato
dato
 Un iteratore rappresenta in astratto il concetto di posizione all’interno di una catena
 la posizione è rappresentata concretamente da un riferimento ad un nodo (il nodo precedente alla posizione dell’iteratore)
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L'ADT ListIterator
import java.util.NoSuchElementException;
public interface ListIterator
{ /*Una classe che realizza ListIterator per una catena avra` un
costruttore del tipo NomeClasse(ListNode h), che crea un
iteratore che si trova subito dopo il nodo h*/
/*Lancia NoSuchElementException se l'iteratore e` alla fine,
altrimenti restituisce l'oggetto che si trova dopo la pos.
attuale e sposta l’iteratore di una pos. in avanti*/
Object next() throws NoSuchElementException;
/*verifica se si puo` invocare next()*/
boolean hasNext();
/*inserisce x in prima della posizione attuale,
senza modificare la posizione dell'iteratore*/
void add(Object x);
}
/*Lancia IllegalStateException se invocato 2 volte consecutive
altrimenti elimina l'ultimo oggetto esaminato da next() o
inserito da add() senza modificare la pos. dell’iteratore*/
void remove() throws IllegalStateException;
7
L'ADT ListIterator
 Possiamo immaginare un iteratore come un cursore in un elaboratore di testi
 Un nodo della catena corrisponde ad un carattere
 L’iteratore si trova sempre “tra due nodi”, come un cursore
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Iteratore in una catena
 A questo punto, è sufficiente che la catena fornisca un metodo per creare un iteratore
public class LinkedList
{ ...
public ListIterator getIterator()
{ ... }// dopo vediamo come scrivere questo metodo
...
}
 E si può scandire la catena senza accedere ai nodi
LinkedList list = new LinkedList();
...
ListIterator iter = list.getIterator();
while(iter.hasNext())
System.out.println(iter.next());
// notare similitudine con StringTokenizer e Scanner
9
L’interfaccia Iterator in Java
 La libreria standard di Java definisce in java.util una interfaccia Iterator
 Definisce in particolare i metodi next e hasNext
 Sempre in java.util si trova l’interfaccia ListIterator
 Estende Iterator
 Definisce altri metodi, tra cui add e remove
 L’interfaccia Iterator è implementata da una classe che abbiamo utilizzato molto spesso: Scanner
 Ha il metodo next
 Ha il metodo hasnext
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Implementare ListIterator
 getIterator restituisce un riferimento ad una interfaccia
 Quindi in realtà deve creare un oggetto di una classe che realizzi tale interfaccia
 Implementiamo ListIterator con la classe LinkedListIterator
 I suoi oggetti sono costruiti solo all’interno di LinkedList e restituiti all’esterno solo tramite riferimenti a ListIterator
 Per un corretto funzionamento dell’iteratore occorre concedere a tale oggetto il pieno accesso alla catena
• in particolare, alla sua variabile di esemplare head  Non vogliamo che l’accesso sia consentito ad altre classi
 Tutto questo ci porta a definire LinkedListIterator come una classe interna privata di LinkedList
11
La classe interna LinkedListIterator
public class LinkedList
{
... //codice di LinkedList come prima
... //incluso codice della classe privata ListNode
public ListIterator getIterator() //metodo di LinkedList
{ //crea un iteratore posizionato al primo nodo della catena
return new LinkedListIterator(head); }
}
private class LinkedListIterator implements ListIterator
{ //costruttore
public LinkedListIterator(ListNode h)
{ current = h;
previous = null;
}
//metodi pubblici (dobbiamo ancora realizzarli)
public boolean hasNext() { ... }
public Object next()
{ ... }
public void add(Object x) { ... }
public void remove()
{ ... }
//campi di esemplare
private ListNode current;//nodo che precede pos. attuale
private ListNode previous;//nodo che precede current
}
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I metodi di LinkedListIterator
import java.util.NoSuchElementException;
public class LinkedList
{ ...
private class LinkedListIterator implements ListIterator
{ ...
//metodi pubblici hasNext, next
public boolean hasNext()
{
return current.getNext() != null;
}
public Object next()
{
if (!hasNext()) throw new NoSuchElementException();
previous = current;
current = current.getNext();
return current.getElement();
}
//metodi pubblici add,remove (dobbiamo ancora realizzarli)
public void add(Object x) { ... }
public void remove()
{ ... }
//campi di esemplare
private ListNode current;//nodo che precede pos. attuale
private ListNode previous;//nodo che precede current
}
}
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Il metodo add di LinkedListIterator
public void add(Object obj)
{
ListNode n = new ListNode(obj, current.getNext());
current.setNext(n);
previous = current;
//aggiorno riferimenti iteratore
current = current.getNext(); //a subito dopo nuovo nodo
if (!hasNext())
// se ho aggiunto all'ultimo nodo
LinkedList.this.tail = current; //aggiorno tail
}
 Aggiunge il nuovo nodo e avanza di una posizione
 Se il nodo viene aggiunto alla fine della catena, allora bisogna anche aggiornare il riferimento tail della catena
 Nota sintattica: il riferimento LinkedList.this punta all'oggetto LinkedList all'interno di cui è stato creato l'iterator
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Il metodo add di LinkedListIterator
ITERATORE
(inizio esecuzione)
obj
inizio (head)
fine (tail)
null
null
header
dato
ITERATORE
(fine esecuzione)
dato
dato
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Il metodo remove di LinkedListIterator
/* Va sempre invocato dopo add o next, anche la prima volta */
public void remove() throws IllegalStateException
{ /*Se dalla costruzione dell'iteratore o dall'ultima
invocazione di remove non e` stato invocato next o add,
allora previous==null. Stato illegale! */
if (previous == null) throw new IllegalStateException();
previous.setNext(current.getNext());
current = previous; // aggiorno riferimenti iteratore
previous = null;
// a subito prima del nodo rimosso
if (!hasNext())
// se ho rimosso l'ultimo nodo
LinkedList.this.tail = current; //aggiorno tail
}
 L'iteratore non ha un riferimento al nodo prima di previous
 Quindi non posso aggiornare correttamente previous dopo la rimozione: gli assegno valore null, con la conseguenza che l'iteratore si trova in uno stato illegale dopo la rimozione
 Per questo motivo non si può invocare nuovamente remove. Invocando next o add previous verrà riaggiornato 16
Il metodo remove di LinkedListIterator
ITERATORE
(fine esecuzione)
null
ITERATORE
(inizio esecuzione)
inizio (head)
fine (tail)
null
null
header
dato
dato
dato
dato
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Operazioni su catene mediante un iteratore 18
Catena: conteggio elementi
 Problema: data una catena ed un riferimento ad essa, si vuole sapere il numero di nodi che la compongono
 Soluzione: con un iteratore possiamo contare i nodi al di fuori del codice di LinkedList, in una classe qualsiasi
public class MyClass
{ public static void main(String[] args)
{ LinkedList list = new LinkedList();
... // operazioni sulla catena
int listSize = getSize(list);
}
public static int getSize(LinkedList list)
{ ListIterator iter = list.getIterator();
int size = 0;
while (iter.hasNext())
{ size++;
iter.next(); // ignoro l’oggetto ricevuto
}
// perché devo solo contarli
return size;
}
}
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Catena: inserimento e rimozione
 Abbiamo visto l’inserimento e la rimozione di un elemento all’inizio e alla fine della catena, tramite i metodi addFirst, removeFirst, addLast, removeLast
 Vogliamo estendere le modalità di funzionamento della catena per poter inserire e rimuovere elementi in qualsiasi punto della catena stessa
 abbiamo il problema di rappresentare il concetto di posizione nella catena in cui inserire (o da cui rimuovere) il nodo  Possiamo usare di nuovo l’iteratore, e in particolare i suoi metodi add e remove
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Catena: osservazioni finali
 Ci sono alcune differenze tra la nostra realizzazione della catena e la realizzazione della classe LinkedList proposta sul libro di testo
 Usiamo un primo nodo “vuoto”
 “Sprechiamo” dello spazio in memoria  Ma semplifichiamo la realizzazione dei metodi (non bisogna trattare i casi limite diversamente dagli altri)  Usiamo un riferimento tail all’ultimo nodo
 Questo migliora le prestazioni di addLast senza peggiorare le altre e non richiede molto spazio di memoria
21
Catena doppia
(doubly linked list)
22
Catena doppia
 La catena doppia (o lista doppiamente concatenata, doubly linked list) non è un nuovo ADT
 Come la catena, è una struttura dati per la realizzazione di ADT
 Una catena doppia è un insieme ordinato di nodi
 ogni nodo è un oggetto che contiene
 un riferimento ad un elemento (il dato)
 un riferimento al nodo successivo della lista (next)
 un riferimento al nodo precedente della lista (prev)
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Catena doppia
inizio (head)
prev
prev
prev
next
next
next
null
null
null
null
fine (tail)
dato
dato
 Dato che la struttura è simmetrica, si usano due nodi vuoti, uno a ciascun estremo della catena
 Tutto quanto detto per la catena (semplice) può essere agevolmente esteso alla catena doppia
 Il metodo removeLast diventa O(1) come gli altri metodi
 Un iteratore su catena doppia avrà anche un metodo per retrocedere di una posizione, oltre a quello per avanzare  i metodi add e remove dell’iteratore si complicano
24
Il tipo di dato astratto Lista
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Lista
 Il concetto di iteratore su catena, esplicitato nell'interfaccia ListIterator, definisce il comportamento astratto di un contenitore in cui
 i dati sono disposti in sequenza (cioè per ogni dato è definito un precedente ed un successivo)
 nuovi dati possono essere inseriti in ogni punto  dati possono essere rimossi da qualsiasi punto
 Un contenitore con un tale comportamento può essere molto utile, per cui si definisce un tipo di dati astratto, detto lista, con la seguente interfaccia
public interface List extends Container
{ ListIterator getIterator();
}
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Lista
 Attenzione a non confondere la lista (che è un ADT) con la lista concatenata o catena (che è una struttura dati)
 La classe LinkedList può essere usata per realizzare l'interfaccia List:
public class LinkedList implements List
{ ... // codice tutto come prima
}
 ma non è necessario realizzare una lista mediante una catena, perché nella definizione della lista non vengono menzionati i nodi
 Ad esempio è possibile definire una lista che usa un array come struttura di memorizzazione dei dati
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Collaudo di List e LinkedList (1)
public class SimpleListTester1
{
public static void main(String[] args)
{
LinkedList list = new LinkedList();
//posso usare tutti i metodi di LinkedList
list.addFirst("A");
//A
list.addLast("B");
//AB
list.addFirst("C");
//CAB
ListIterator iter = list.getIterator();
iter.next();
iter.add("I");
//CIAB
while (iter.hasNext())
iter.next();
iter.remove();
//CIA
list.addLast("O");
//CIAO
iter = list.getIterator();
while (iter.hasNext())
C
System.out.println(iter.next());
}
I
}
A
O
28
Collaudo di List e LinkedList (2)
public class SimpleListTester2
{
public static void main(String[] args)
{
List list = new LinkedList();
//posso usare solo il metodo getIterator di List
ListIterator iter = list.getIterator();
iter.add("A");
//A
iter.add("B");
//AB
iter = list.getIterator();
iter.add("C");
//CAB
iter.add("I");
//CIAB
while (iter.hasNext())
iter.next();
iter.remove();
//CIA
iter.add("O");
//CIAO
}
}
iter = list.getIterator();
while (iter.hasNext())
System.out.println(iter.next());
C
I
A
O
29
Liste posizionali e
liste con rango (vettori) 30
Rango, posizione, liste, vettori
 Le operazioni più generali che vogliamo effettuare su una lista riguardano l’inserimento e l’eliminazione di un nuovo elemento in una posizione qualsiasi
 La posizione di un elemento nella lista può essere
 indicata in modo relativo attraverso un iteratore
 indicata in modo assoluto attraverso il rango di un elemento
 Il rango è un indice che possiamo definire ricorsivamente  ha valore 0 per il primo elemento della lista
 ha valore i+1 per l’elemento che segue l’elemento di rango i
 Conveniamo di chiamare vettore una lista con rango
31
Gli ADT “lista” e “vettore”
 Il tipo di dato astratto “vettore” e il tipo di dato astratto “lista” hanno astrazioni diverse
 Un vettore è una sequenza ordinata di dati, ciascuno accessibile mediante un indice intero (il rango)
 Un vettore consente quindi l’accesso casuale a tutti gli elementi tramite l’uso di indici
 Una lista è una sequenza ordinata di dati, accessibili in sequenza mediante un iteratore
 Una lista consente solamente accesso sequenziale ai propri elementi
32
L'ADT “vettore”
 L'ADT vettore è una generalizzazione del concetto di array:
 Ha una lunghezza variabile
 È possibile aggiungere e togliere elementi in qualsiasi posizione del vettore
 È possibile accedere (in lettura e scrittura) al valore di un elemento noto il suo rango
 Un modo naturale per realizzare l'ADT vettore è quello di utilizzare un array riempito solo in parte
 In java.util esiste la classe ArrayList, che realizza una lista con rango e con una ricca dotazione di funzionalità 33
Vettori e liste: efficienza operazioni
 L'efficienza delle operazioni fondamentali cambia se la posizione è specificata tramite rango o iteratore
 Con rango: l'accesso richiede tempo costante, ma inserimenti e rimozioni comportano in media lo spostamento di n/2 elementi, cioè tempo O(n)
 Con iteratore: l'accesso richiede tempo lineare O(n) (bisogna scorrere la lista dall'inizio), ma inserimenti e rimozioni comportano un numero costante di operazioni
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Riassunto: dati in sequenza
 Abbiamo fin qui visto diversi tipi di contenitori per dati in sequenza, rappresentati dagli ADT
 pila
 coda
 lista con iteratore
 lista con rango (vettore)
 Per realizzare tali ADT, abbiamo usato diverse strutture dati
 Array
 Catena
 Catena doppia
35
36
Mappe e Dizionari
(capitolo 15 ­ ma la nostra trattazione è abbastanza diversa)
37
Mappa: definizione
 Una mappa è un ADT con le seguenti proprietà
 Contiene dati (non in sequenza) che sono coppie di tipo chiave/valore
 Non può contenere coppie con identica chiave: ogni chiave deve essere unica nell’insieme dei dati memorizzati
 Consente di inserire nuove coppie chiave/valore
 Consente di effettuare ricerca e rimozione di valori usando la chiave come identificatore
38
Dizionario: definizione
 L'ADT dizionario ha molte similitudini con l'ADT mappa
 Valgono tutte le proprietà dell'ADT mappa, tranne una
 Non si richiede che le chiavi siano uniche nel dizionario
 C'è analogia con un dizionario di uso comune, in cui
 le chiavi sono le singole parole
 I valori sono le definizioni delle parole nel dizionario
 le chiavi (parole) possono essere associate a più valori (definizioni) e quindi comparire più volte nel dizionario
 la ricerca di un valore avviene tramite la sua chiave
 Si distinguono dizionari ordinati e dizionari non­ordinati  A seconda che sull'insieme delle chiavi sia o no definita una relazione totale di ordinamento, cioè (in Java) che le chiavi appartengano ad una classe che implementa Comparable
 La nostra trattazione è limitata ad un caso ben preciso
 Dizionari ordinati a chiave unica (cioè mappe)
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L’interfaccia Dictionary
public interface Dictionary extends Container
{
// l'inserimento va sempre a buon fine; se la chiave non
// esiste la coppia viene aggiunta al dizionario. Se esiste,
// il valore ad essa associato viene sovrascritto dal nuovo
// valore; se key e` null si lancia IllegalArgumentException
void insert(Comparable key, Object value);
// la rimozione della chiave rimuove anche il corrispondente
// valore dal dizionario. Se la chiave non esiste si lancia
// DictionaryItemNotFoundException
void remove(Comparable key);
}
// la ricerca per chiave restituisce solo il valore ad essa
// associato nel dizionario. Se la chiave non esiste si
// lancia DictionaryItemNotFoundException
Object find(Comparable key);
//Eccezione che segnala il mancato ritrovamento di una chiave
class DictionaryItemNotFoundException extends RuntimeException
{ }
40
Implementare Dictionary con array
 Un dizionario può essere realizzato usando la struttura dati array
 Ogni cella dell’array contiene un riferimento ad una coppia chiave/valore  La coppia chiave/valore sarà un oggetto di tipo Pair (da definire)
 Generalmente si usa un array riempito solo in parte
 A seconda degli ambiti applicativi ci sono due strategie possibili
 mantenere le chiavi ordinate nell’array
 mantenere le chiavi non ordinate nell’array
 A seconda della strategia scelta, cambiano le prestazioni dei metodi del dizionario
41
Dizionario con array ordinato
 Se le n chiavi vengono conservate ordinate nell’array
 La ricerca ha prestazioni O(log n)
 Perché si può usare la ricerca per bisezione
 la rimozione ha prestazioni O(n)
 Perché bisogna effettuare una ricerca, e poi spostare mediamente n/2 elementi per mantenere l’ordinamento
 L’inserimento ha prestazioni O(n)  Perché si può usare l’ordinamento per inserimento in un array ordinato
 Usando un diverso algoritmo occorre riordinare l’intero array, con prestazioni almeno O(n log n)
42
Dizionario con array non ordinato
 Se le n chiavi vengono conservate non ordinate
 La ricerca ha prestazioni O(n)
 Bisogna usare la ricerca lineare
 La rimozione ha prestazioni O(n)
 Bisogna effettuare una ricerca (lineare), e poi spostare nella posizione trovata l'ultimo elemento dell'array (l’ordinamento non interessa)
 L’inserimento ha prestazioni O(n)
 Bisogna rimuovere (sovrascrivere) un elemento con la stessa chiave, se c'è, e poi inserire il nuovo elemento nella ultima posizione dell’array (l’ordinamento non interessa)
 [Se non si richiede che le chiavi siano uniche nel dizionario, la rimozione non è necessaria e l'inserimento è O(1) ]
43
Prestazioni di un dizionario
[O(1) per chiavi non uniche]
 La scelta di una particolare realizzazione dipende dall’utilizzo tipico del dizionario nell’applicazione
 Se si fanno frequenti inserimenti e sporadiche ricerche e rimozioni la scelta migliore è l’array non ordinato
 Se il dizionario viene costruito una volta per tutte, poi viene usato soltanto per fare ricerche la scelta migliore è l’array ordinato
44
Realizzazione di un dizionario
45
La classe interna Pair
public class ArrayDictionary implements Dictionary
{ ...
protected class Pair //classe interna ad ArrayDictionary
{
public Pair(Comparable key, Object value)
{
setKey(key);
setValue(value); }
//metodi pubblici
public String toString()
{ return key + " " + value; }
public Comparable getKey()
{ return key; }
public Object getValue()
{ return value; }
public void setKey(Comparable key)
{ this.key = key; }
public void setValue(Object value)
{ this.value = value; }
//campi di esemplare
private Comparable key;
private Object value;
}
...
}
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La classe ArrayDictionary
public class ArrayDictionary implements Dictionary
{
public ArrayDictionary()
{
v = new Pair[INITSIZE]; // ... sempre uguale
makeEmpty();
}
public boolean isEmpty()
{
return vSize == 0; }
// ... sempre uguale
public void makeEmpty()
{
vSize = 0; }
// ... sempre uguale
public String toString()
{
String s = "";
for (int i = 0; i < vSize; i++)
s = s + v[i] + "\n";
return s;
}
public void insert(Comparable key, Object value)
{
if (key == null) throw new IllegalArgumentException();
try
{ remove(key); } //elimina elemento se gia` presente
catch (DictionaryItemNotFoundException e)
{} //... ovvero sovrascrive elemento se gia` presente
if (vSize == v.length) v = resize(2*vSize);
v[vSize++] = new Pair(key, value);
}
//continua
47
La classe ArrayDictionary
//continua
protected Pair[] resize(int newLength) //metodo ausiliario
{ ... } //solito codice
public void remove(Comparable key)
{
v[linearSearch(key)] = v[--vSize];
}
public Object find(Comparable key)
{
return v[linearSearch(key)].getValue();
}
private int linearSearch(Comparable key) //metodo ausiliario
{
for (int i = 0; i < vSize; i++)
if (v[i].getKey().compareTo(key) == 0)
//oppure if (v[i].getKey().equals(key)), se il
//metodo equals e` stato realizzato correttamente
return i;
throw new DictionaryItemNotFoundException();
}
//campi di esemplare
protected Pair[] v;
protected int vSize;
protected final static int INITSIZE = 10;
protected class Pair
{ ... } // codice della classe Pair
48
Dizionario con array ordinato
 Avendo usato un array non ordinato, i metodi remove e find effettuano una ricerca lineare sulle chiavi
 Esercizio: realizzare un dizionario con un array ordinato
 Il metodo insert deve mantenere ordinato l'array ad ogni inserimento (usando insertionSort...)
 I metodi remove e find possono usare la ricerca binaria per trovare una chiave
 Il metodo remove deve ricompattare l'array dopo la rimozione, mantenendolo ordinato
public
{
//
//
//
//
}
class SortedArrayDictionary extends ArrayDictionary
realizzazione con array non ordinato. Eredita campi di
esemplare e variabili statiche, la classe Pair, i metodi
isEmpty, makeEmpty, resize. Deve sovrascrivere i metodi
insert, remove, find
49
Collaudo di un dizionario
import java.util.Scanner;
import java.io.*;
public class SimpleDictionaryTester
{
public static void main(String[] args) throws IOException
{
//creazione dizionario: leggo dati da file e assumo che
//il file abbia righe nel formato <numero int> <stringa>
Scanner infile = new Scanner(new FileReader("file.txt"));
Dictionary dict = new ArrayDictionary();
// ... oppure
= new SortedArrayDictionary();
while (infile.hasNextLine())
{
Scanner linescan = new Scanner(infile.nextLine());
int key = Integer.parseInt(linescan.next());
String value = linescan.next();
dict.insert(key,value); //inserisco chiave e valore
}
infile.close();
//ricerca/rimozione dati nel dizionario
Scanner in = new Scanner(System.in);
boolean done = false;
// continua
50
Collaudo di un dizionario
}
}
while (!done)
// continua
{
System.out.println("**** Stampa dizionario ****");
System.out.println(dict +"\nF=find,R=remove,Q=quit");
String cmd = in.nextLine();//ho sovrascritto toString
if (cmd.equalsIgnoreCase("Q"))
{
done = true; }
else if (cmd.equalsIgnoreCase("F"))
{
System.out.println("Chiave da trovare?");
int key = Integer.parseInt(in.nextLine());
try{ //cerca key chiave e restituisce il valore
String value = (String)dict.find(key);
System.out.println("Valore: " + value); }
catch(DictionaryItemNotFoundException e)
{
System.out.println("Chiave non trovata");}
}
else if (cmd.equalsIgnoreCase("R"))
{
System.out.println("Chiave da rimuovere?");
int key = Integer.parseInt(in.nextLine());
try{//rimuove la coppia identificata da key
dict.remove(key);
System.out.println("Chiave rimossa"); }
catch(DictionaryItemNotFoundException e)
{
System.out.println("Chiave non trovata");}
} }
51
Dizionari a chiavi numeriche
L'ADT Tabella
52
Chiavi numeriche
 Supponiamo per un attimo che le chiavi di un dizionario siano numeri interi appartenenti ad un intervallo noto a priori
 Allora si può realizzare molto semplicemente un dizionario con prestazioni O(1) per tutte le operazioni
 Si usa un array che contiene soltanto i riferimenti ai valori delle coppie del dizionario
 Le chiavi delle coppie vengono usate come indici nell’array
 Le celle dell’array che hanno come indice una chiave che non è presente nel dizionario hanno il valore null
53
Tabella
 Un dizionario con chiavi numeriche intere viene detto tabella o tavola (table)
 L’analogia è la seguente
 un valore è una riga nella tabella
 le righe sono numerate usando le chiavi
 alcune righe possono essere vuote (senza valore)
chiave = 0 valore0
null
chiave = 2 valore2
chiave = 3 valore3
null
null
dato
dato
dato
54
L'interfaccia Table
 Definiamo il tipo di dati astratto Table con un comportamento identico al dizionario
 l’unica sostanziale differenza è che le chiavi non sono riferimenti a oggetti di tipo Comparable, ma sono numeri interi (che evidentemente sono confrontabili)
 Potremmo (non lo facciamo) realizzarlo usando array (questa volta non riempiti solo in parte!)
public interface Table extends Container
{
void insert(int key, Object value);
void remove(int key);
Object find(int key);
}
55
Tabella
 Una realizzazione dell'ADT tabella tramite array fornisce prestazioni ottime
 tutte le operazioni sono O(1)
 Prima limitazione: le chiavi devono essere numeri interi
 Seconda limitazione (più pesante): la tabella non utilizza la memoria in modo efficiente
 l’intervallo di variabilità delle chiavi deve essere noto a priori per dimensionare la tabella
• la memoria richiesta per contenere n dati dipende dal loro contenuto, in particolare dal valore della chiave massima
 Se le chiavi sono molto “disperse”, ovvero se il fattore di riempimento è piccolo, si ha grande spreco di memoria
• fattore di riempimento di una tabella = (numero di dati contenuti nella tabella) / (dimensione della tabella)
56
Tabella con ridimensionamento
 Se l’intervallo di variabilità delle chiavi non è noto a priori e si inserisce una chiave di valore superiore alla lunghezza dell’array bisogna ridimensionare l’array  Un inserimento richiede un tempo O(n) ogni volta che è necessario un ridimensionamento
• Qui non si può utilizzare l’analisi ammortizzata perché non si può prevedere il valore della nuova chiave
 il ridimensionamento può avvenire ad ogni inserimento, e le prestazioni nel caso peggiore sono quindi O(n)  Può essere necessario un array di milioni di elementi per contenere poche decine di dati
57
La struttura dati
“tabella hash con bucket”
58
Tabella hash con bucket
 Introduciamo una nuova struttura dati che ci permette di superare entrambe le limitazioni di una tabella realizzata tramite array
 Limitazioni della tabella: le chiavi devono essere numeri interi in un intervallo prefissato
 Introdurremo una funzione di hash che assegna dei valori numerici (interi in un intervallo prefissato) a delle chiavi generiche
 Seconda limitazione della tabella: la memoria non viene utilizzata in maniera efficiente
 Useremo un array di bucket (“secchi”), cosicché ogni indice dell'array possa essere associato a più elementi del dizionario
59
Funzioni di hash
60
Chiavi generiche e codici hash
 Prima limitazione della tabella: le chiavi devono essere numeri interi
 E se le chiavi non sono int ma sono invece oggetti arbitrari di tipo Object?
 Esempio: contenitore di oggetti di tipo PersonaFisica, la cui chiave è il codice fiscale (cioè è di tipo String)
 Vogliamo realizzare il dizionario tramite una tabella anche in questo caso
 Dobbiamo “tradurre” le chiavi in valori numerici
 Dobbiamo cioè progettare un codice hash
 il codice hash è una funzione che ha come dominio l’insieme delle chiavi generiche in esame e come codominio un sottoinsieme dei numeri interi
61
Codice hash
 Il codice hash è quindi una funzione così definita:
h1: {Chiavi} → {Interi}
 In Java
 la classe Object mette a disposizione il metodo hashCode che restituisce un int con buone proprietà di distribuzione uniforme
 Se il metodo hashCode non viene ridefinito, esso associa ad un oggetto un valore numerico calcolato in base all’indirizzo dell’oggetto in memoria
 L’esistenza di questo metodo rende possibile l’utilizzo di qualsiasi oggetto come chiave
62
Un codice hash per stringhe
 Come si può trasformare una stringa in un numero intero?
 Ricordiamo il significato della notazione posizionale nella rappresentazione di un numero intero
434 = 4·102 + 3·101 + 4·100
 Ciascuna cifra rappresenta un numero che dipende dal suo valore intrinseco e dalla sua posizione
 Usiamo la stessa convenzione per una stringa, dove ogni carattere rappresenta un numero che dipende
 Dal suo valore intrinseco come carattere nella codifica Unicode
 Dalla sua posizione nella stringa
63
Un codice hash per stringhe
 Il valore numerico associato ad una stringa è quindi calcolato in questo modo
"ABC" ⇒ 'A'·base2 + 'B'·base1 + 'C'·base0
 Che valore utilizziamo per la base?
 Spesso si usa un numero primo come valore di base, perché questo “mescola” bene i valori
• Ovvero stringhe diverse hanno con buona probabilità codici hash diversi
 In alternativa la base sarà (come per la notazione posizionale di interi) il numero di simboli diversi
• che per la codifica Unicode è 216 = 65536
"ABC" ⇒ 'A'·655362 + 'B'·655361 + 'C'·655360
64
Mappe di compressione
 C'è ancora un problema: l’intervallo di variabilità delle chiavi deve essere noto a priori per dimensionare la tabella
 Affrontiamo il problema in questo modo
 Prefissiamo la dimensione della tabella in modo arbitrario
 Quindi definiamo di conseguenza l’intervallo di variabilità delle chiavi utilizzabili: il valore massimo consentito è la lunghezza della tabella
 Bisogna modificare la funzione h1 in modo che tutti i valori numerici associati alle chiavi ricadano all’interno dell’intervallo prefissato
 Si usa una ulteriore funzione di trasformazione delle chiavi, detta mappa di compressione
65
Mappe di compressione
 Abbiamo definito il codice hash h1: {Chiavi}→{Interi}
 In Java la funzione h1 è realizzata dal metodo hashCode  Definiamo ora una funzione mappa di compressione:
 h2 : {Interi} → [0, N ­ 1]
 Il codominio di h2 è il sottoinsieme [0, N ­ 1] dei numeri interi, dove N coincide con la dimensione della tabella
 Esempio di mappa di compressione
 resto della divisione intera tra il codice hash di un oggetto e la dimensione N della tabella
 h2(h1(x)) = h1(x) % N
 Il valore calcolato è un intero nell’intervallo [0, N­1] 66
Funzioni di hash
 Siamo ora in grado di definire una funzione di hash h(x) come composizione delle funzioni h1 (codice hash) e h2 (mappa di compressione)
 h : {Chiavi} → [0, N ­ 1]
h(x) = h2(h1(x))
 Una funzione di hash ha
 come dominio l’insieme delle chiavi che identificano univocamente i dati da inserire nel dizionario
 come codominio l’insieme degli indici validi per accedere ad elementi della tabella
• il risultato dell’applicazione della funzione di hash ad una chiave si chiama chiave ridotta
 Una tabella che usa chiavi ridotte si chiama
tabella hash (hash table)
67
Funzioni di hash
 La funzione di hash h(x) come composizione di h1 e h2
Chiavi arbitrarie
Codice hash
h1
­3 ­2 ­1 0 1 2 3
Mappa di compressione
h2
0 1 2 3 …. N­1
68
Bucket in una tabella hash
69
Collisioni in una tabella hash
 Ora abbiamo un nuovo problema: Per come è definita, una funzione di hash è generalmente non biunivoca
 chiavi diverse possono avere lo stesso valore per la funzione di hash
• In generale non si può definire una funzione h biunivoca, perché il dominio ha dimensione maggiore del codominio
 Inseriamo nella tabella un elemento con chiave x1
 Supponiamo che h(x1) = h(x2), dove x2 != x1 è la chiave di un elemento già presente nella tabella
• Ovvero x1 ed x2 hanno la stessa chiave ridotta
 Il nuovo elemento sostituisce il vecchio nella tabella
• Questo non è corretto perché i due valori hanno, in realtà, chiavi diverse
70
Collisioni in una tabella hash
 Se due elementi hanno chiavi diverse ma uguali chiavi ridotte si verifica una collisione nella tabella
 In presenza di una collisione, bisognerebbe inserire il nuovo valore nella stessa cella della tabella (dell’array) che già contiene un altro valore
 ciascun valore deve essere memorizzato insieme alla sua vera chiave, per poter fare ricerche correttamente
 Possiamo risolvere il problema usando una lista associata ad ogni cella dell’array
 L’array è quindi un array di riferimenti a liste
 Ciascuna lista contiene le coppie chiave/valore che hanno la stessa chiave ridotta
71
Tabella hash con bucket
 Questo sistema di risoluzione delle collisioni si chiama tabella hash con bucket
 un bucket è una delle liste associate ad una chiave ridotta
hash = 0 bucket0
null
hash = 2 bucket2
hash = 3 bucket3
null
null
coppia
coppia
coppia
coppia
coppia
72
Tabella hash con bucket: prestazioni
 Le prestazioni della tabella hash con bucket non sono più, ovviamente, O(1) per tutte le operazioni
 Effettuiamo ad esempio una ricerca su una chiave x
 Il tempo per raggiungere il bucket di indice h(x) è O(1)
 Il tempo per raggiungere l’elemento con chiave x nel bucket dipende dalla lunghezza della lista
 Le prestazioni dipendono fortemente dalle caratteristiche della funzione di hash
 Una “buona” funzione di hash minimizza le collisioni, cioè fornisce chiavi ridotte distribuite in maniera uniforme nella tabella
• In questo modo le liste in ogni bucket hanno tutte approssivamente la stessa lunghezza (minima)
73
Tabella hash con bucket: prestazioni
 Caso peggiore
 La funzione di hash restituisce sempre la stessa chiave ridotta, per ogni chiave possibile
 Allora tutti i dati vengono inseriti in un’unica lista
 In questo caso le prestazioni della tabella hash degenerano in quelle di una lista
• tutte le operazioni sono O(n)
null
null
hash = 2 bucket2
null
…
coppia
coppia
coppia
74
Tabella hash con bucket: prestazioni
 Caso migliore:  La funzione di hash restituisce chiavi ridotte che si distribuiscono uniformemente nella tabella
 Tutte le liste hanno la stessa lunghezza media
 Se N è la dimensione della tabella
 La lunghezza media di ciascuna lista è n/N
 Tutte le operazioni sono O(n/N)
 Per avere prestazioni O(1) occorre dimensionare la tabella in modo che N sia dello stesso ordine di grandezza di n
75
Tabella hash con bucket: prestazioni
 Riassumendo, in una tabella hash con bucket si ottengono prestazioni ottimali, ovvero O(1), se
 La dimensione della tabella è circa uguale al numero di dati che saranno memorizzati nella tabella
• Ovvero se il fattore di riempimento è circa unitario (così si riduce al minimo anche lo spreco di memoria)
 La funzione di hash genera chiavi ridotte che siano uniformemente distribuite
• Ovvero produce liste di lunghezza quasi uguale alla lunghezza media
• In particolare, se le chiavi vere sono uniformemente distribuite la funzione di hash h(x) = h1(x) % N genera chiavi ridotte uniformemente distribuite
 Sotto queste ipotesi le liste hanno quasi tutte lunghezza uno!
76
Insiemi
(capitolo 15 ­ ma la nostra trattazione è abbastanza diversa)
77
Il tipo di dati astratto Insieme (Set)
 È un contenitore (eventualmente vuoto) di oggetti distinti (cioè non contiene duplicati)
 Senza alcun particolare ordinamento o memoria dell’ordine in cui gli oggetti sono inseriti/estratti
 Corrisponde alla nozione matematica di insieme
 Definiamo la nostra astrazione di insieme tramite le seguenti operazioni
 inserimento di un oggetto
• fallisce silenziosamente se l’oggetto è già presente
 verifica della presenza di un oggetto
 ispezione di tutti gli oggetti
• restituisce un array (in generale non ordinato) di riferimenti agli oggetti dell’insieme
 Non definiamo un’operazione di rimozione
• useremo l'operazione di sottrazione tra insiemi (cfr. più avanti)
78
Operazioni sugli insiemi
 Per due insiemi A e B, si definiscono le operazioni
 unione, A ∪ B
• appartengono all’unione di due insiemi tutti e soli gli oggetti che appartengono ad almeno uno dei due insiemi
 intersezione, A ∩ B
• appartengono all’intersezione di due insiemi tutti e soli gli oggetti che appartengono ad entrambi gli insiemi
 sottrazione, A ­ B (oppure anche A \ B)
• appartengono all’insieme sottrazione tutti e soli gli oggetti che appartengono ad A e non appartengono a B
• non è necessario che B sia un sottoinsieme di A
79
Insieme con array non ordinato
 Scriviamo innanzitutto l’interfaccia Set
public interface Set extends Container
{ void add(Object obj);
boolean contains(Object obj);
Object[] toArray();
}
 La classe ArraySet ha questa interfaccia pubblica
public class ArraySet implements Set
{ public void makeEmpty() { }
public boolean isEmpty() { return true; }
public void add(Object x) { }
public boolean contains(Object x) { return true; }
public Object[] toArray() { return null; }
}
 Abbiamo scritto enunciati return per metodi che non restituiscono void
• In questo modo la classe si compila da subito
80
La classe ArraySet
public class ArraySet implements Set
{ public ArraySet()
{ v = new Object[INITSIZE];
vSize = 0;}
public void makeEmpty() { vSize = 0; }
public boolean isEmpty() { return (vSize == 0); }
public void add(Object x)//prestazioni O(n) (usa contains)
{ if (contains(x)) return;
if (vSize == v.length) v = resize(2*vSize);
v[vSize++] = x; }
public boolean contains(Object x) //metodo con prestaz. O(n)
{ for (int i = 0; i < vSize; i++)
if (v[i].equals(x)) return true;//non si puo` usare
return false;
//compareTo perche` x e` solo un Object
}
public Object[] toArray() // metodo con prestazioni O(n).
{ Object[] x = new Object[vSize];
//Creiamo un nuovo array
System.arraycopy(v, 0, x, 0, vSize);//altrimenti si viola
return x; }
//l’incapsulamento
private Object[] resize(int n) { ... }//solito codice
//campi di esemplare e var. statiche
private Object[] v;
private int vSize;
private static int INITSIZE = 100;
81
Operazioni su insiemi: unione
public static Set union(Set s1, Set s2)
{ Set x = new ArraySet();
// inseriamo gli elementi del primo insieme
Object[] v = s1.toArray();
for (int i = 0; i < v.length; i++)
x.add(v[i]);
// inseriamo tutti gli elementi del
// secondo insieme, sfruttando le
// proprietà di add (niente duplicati...)
v = s2.toArray();
for (int i = 0; i < v.length; i++)
x.add(v[i]);
return x;
}
 Prestazioni: se contains è O(n) (e, quindi, lo è anche add), questa operazione è O(n2)
82
Operazioni su insiemi: intersezione
public static Set intersection(Set s1, Set s2)
{
Set x = new ArraySet();
Object[] v = s1.toArray();
for (int i = 0; i < v.length; i++)
if (s2.contains(v[i]))
x.add(v[i]);
// inseriamo solo gli elementi che
// appartengono anche al secondo
// insieme, sfruttando le proprieta’
// di add (niente duplicati...)
return x;
}
 Prestazioni: se contains è O(n) l’operazione di intersezione è O(n2)
83
Operazioni su insiemi: sottrazione
public static Set subtract(Set s1, Set s2)
{
Set x = new ArraySet();
Object[] v = s1.toArray();
for (int i = 0; i < v.length; i++)
if (!s2.contains(v[i]))
x.add(v[i]);
// inseriamo solo gli elementi che
// *non* appartengono al secondo
// insieme, sfruttando le proprieta’
// di add (niente duplicati...)
return x;
}
 Prestazioni: se contains è O(n) l’operazione di intersezione è O(n2)
84
Insieme con array non ordinato
 Riassumendo, realizzando un insieme con un array non ordinato
 le prestazioni di tutte le operazioni primitive dell’insieme sono O(n)
 le prestazioni di tutte le operazioni che agiscono su due insiemi sono O(n2)
 Si può facilmente verificare che si ottengono le stesse prestazioni realizzando l’insieme con una catena (LinkedListSet)
85
Esercizio:
Insiemi di dati ordinabili
86
Insieme di dati ordinabili
 Cerchiamo di capire se si possono avere prestazioni migliori quando l’insieme contiene dati ordinabili
 Definiamo l’interfaccia “insieme ordinato”
public interface Set extends Container
{ void add(Object obj);
boolean contains(Object obj);
Object[] toArray();
}
public interface SortedSet extends Set
{ void add(Comparable obj);
Comparable[] toSortedArray();
}
 Realizziamo SortedSet usando un array ordinato
 dovremo definire due metodi add, uno dei quali impedisce l’inserimento di dati non ordinabili
87
Esercizio: la classe ArraySortedSet
public class ArraySortedSet implements SortedSet
{
public ArraySortedSet()
{
v = new Comparable[INITSIZE]; vSize = 0; }
public void makeEmpty()
{
vSize = 0; }
public boolean isEmpty()
{
return (vSize == 0); }
public void add(Object x) //metodo di Set
{
throw new IllegalArgumentException(); }
public void add(Comparable x) // prestazioni O(n)
{ ... }
//Da completare: riordinamento per inserimento
//E` O(n), perche' inseriamo in un array ordinato
public boolean contains(Object x) //prestaz. O(log n)
{ ... } // da completare: usare ricerca binaria e compareTo
public Comparable[] toSortedArray() // prestaz. O(n)
{ ... } //da completare (v e’ gia` ordinato...)
public Object[] toArray() //Sovrascritto: l'array non deve
{ return toSortedArray(); } //essere per forza disordinato
private Comparable[] resize(int newLength) //solito metodo
{ ... } // da completare
//campi di esemplare e variabili statiche
private Comparable[] v;
private int vSize;
private static int INITSIZE = 100;
}
88
Operazioni su insiemi ordinati
 Gli algoritmi di unione, intersezione, sottrazione per insiemi generici possono essere utilizzati anche per insiemi ordinati
 infatti, un SortedSet è anche un Set
 Quale è la complessità dell'algoritmo di unione?
 Rimane O(n2) perché il metodo add è rimasto O(n), a causa del ri­ordinamento (con insertionSort) dell’array
 Sfruttiamo ciò che sappiamo delle realizzazioni di add e toSortedArray nella classe ArraySortedSet
 l’array ottenuto con il metodo toSortedArray è ordinato
 l’inserimento nell’insieme tramite add usa l’algoritmo di ordinamento per inserzione in un array ordinato
89
SortedSet: unione
 Per realizzare l’unione, osserviamo che il problema è molto simile alla fusione di due array ordinati
 come abbiamo visto in mergeSort, questo algoritmo di fusione (che abbiamo realizzato nel metodo ausiliario merge) è O(n)
 L’unica differenza consiste nella contemporanea eliminazione (cioè nel non inserimento…) di eventuali oggetti duplicati
 un oggetto presente in entrambi gli insiemi dovrà essere presente una sola volta nell’insieme unione
90
SortedSet: unione
public static SortedSet union(SortedSet s1,SortedSet s2)
{ SortedSet x = new ArraySortedSet();
Comparable[] v1 = s1.toSortedArray();
Comparable[] v2 = s2.toSortedArray();
int i = 0, j = 0;
while (i < v1.length && j < v2.length) // merge
if (v1[i].compareTo(v2[j]) < 0)
x.add(v1[i++]);
else if (v1[i].compareTo(v2[j]) > 0)
x.add(v2[j++]);
else // sono uguali
{ x.add(v1[i++]);
j++; }
while (i < v1.length) x.add(v1[i++]);
while (j < v2.length) x.add(v2[j++]);
return x;
}
 Quali sono le prestazioni di questo metodo union?
91
SortedSet: unione
 Effettuando la fusione dei due array ordinati secondo l’algoritmo visto in MergeSort, gli oggetti vengono via via inseriti nell’insieme unione che si va costruendo
 Questi inserimenti avvengono con oggetti in ordine crescente
 Quali sono le prestazioni di add in questo caso?
 L’invocazione di contains ha prestazioni O(log n) per ogni inserimento
 L’ordinamento per inserzione in un array ordinato, usato da add, ha prestazioni O(1) per ogni inserimento!
 In questo caso add ha quindi prestazioni O(log n)
 Quindi complessivamente il metodo statico union ha prestazioni O(n log n)
92
SortedSet: intersezione/sottrazione
 Quali sono le prestazioni dei metodi intersection e subtract se gli oggetti s1 ed s2 sono di tipo ArraySortedSet?
 L’invocazione s2.contains(v[i]) ha prestazioni O(log n)
 L'invocazione x.add(v[i]) ha in questo caso prestazioni O(log n). Vale infatti il ragionamento di prima:
• L’invocazione di contains in add ha prestazioni O(log n) per ogni inserimento
• L’ordinamento per inserzione in un array ordinato, usato da add, ha prestazioni O(1) per ogni inserimento!
 Quindi complessivamente i metodi statici intersection e subctract hanno prestazioni O(n log n)
93
Collaudo di Set e SortedSet
import java.util.Scanner;
import java.io.*;
public class SimpleSetTester
{
public static void main(String[] args) throws IOException
{
//creazione degli insiemi: leggo dati da file e assumo
//che il file contenga numeri interi, uno per riga
Scanner file1 = new Scanner(new FileReader("ins1.txt"));
Set insieme1 = new ArraySet();
//SortedSet insieme1 = new ArraySortedSet();
while (file1.hasNextLine())
insieme1.add(Integer.parseInt(file1.nextLine()));
System.out.println("\n\n*** Insieme 1 ***");
printSet(insieme1);
Scanner file2 = new Scanner(new FileReader("ins2.txt"));
Set insieme2 = new ArraySet();
//SortedSet insieme2 = new ArraySortedSet();
while (file2.hasNextLine())
insieme2.add(Integer.parseInt(file2.nextLine()));
System.out.println("\n\n*** Insieme 2 ***");
printSet(insieme2);
file1.close();
file2.close();
94
Collaudo di Set e SortedSet
//Collaudo metodi di unione, intersezione, differenza
Set unione = union(insieme1, insieme2);
//SortedSet unione = union(insieme1, insieme2);
Object[] arrayUnione = unione.toArray();
System.out.println("\n\n*** Insieme Unione ***");
printSet(unione);
Set intersezione = intersection(insieme1, insieme2);
Object[] arrayInters = intersezione.toArray();
System.out.println("\n\n*** Insieme Intersezione ***");
printSet(intersezione);
Set differenza1 = subtract(insieme1, insieme2);
Object[] arrayDiff1 = differenza1.toArray();
System.out.println("\n\n*** Insieme diff (1 - 2) ***");
printSet(differenza1);
}
Set differenza2 = subtract(insieme2, insieme1);
Object[] arrayDiff2 = differenza2.toArray();
System.out.println("\n\n*** Insieme diff (2 - 1) ***");
printSet(differenza2);
95
Collaudo di Set e SortedSet
public static void printSet(Set s)
{
Object[] array = s.toArray(); //collaudo metodo toArray
for (int i = 0; i < array.length; i++)
System.out.print(array[i] + " ");
System.out.println();
}
public static Set union(Set s1, Set s2)
{ ... }
//codice scritto prima
public static SortedSet union(SortedSet s1,SortedSet s2)
{ ... }
//codice scritto prima
public static Set intersection(Set s1, Set s2)
{ ... }
//codice scritto prima
public static Set subtract(Set s1, Set s2)
{ ... }
//codice scritto prima
}
96
Riassunto: dati in sequenza
 Abbiamo visto diversi tipi di contenitori per dati in sequenza, rappresentati dagli ADT
 pila
 coda
 lista con iteratore
 lista con rango (vettore)
 dizionario
 insieme
 Per realizzare tali ADT, abbiamo usato diverse strutture dati
 array
 catena
 tabella hash (non la abbiamo realizzata)
97
98
Istruzioni per l'esame
99
Iscrizioni agli esami
 Primo appello: prima prova scritta 13­14 dicembre
 Sono disponibili sulle bacheche elettroniche le liste di iscrizione agli esami
 Scadenza iscrizioni: 11 dicembre
 Gli orari dei turni per la prima prova verranno comunicati il 12 dicembre sul sito del corso e sulle bacheche elettroniche
 Secondo appello: prima prova scritta 8­9 gennaio
 Chi si iscrive al primo appello potrà iscriversi anche al secondo (comunque vada...)
 Tuttavia è consigliabile iscriversi al primo appello solo se si è ragionevolmente sicuri di presentarsi
100
Non c’è solo la programmazione
 La prima prova scritta e l’esame orale vertono su tutto il programma
 Consultare il programma d’esame “ufficiale” sul sito del corso
 Studiare sul libro di testo e non sui lucidi!
 Questo corso non ha come unico scopo quello di insegnare a programmare, ma anche di fornire alcune basi teoriche importanti
 La prima prova scritta e, soprattutto, l’esame orale verificheranno l’apprendimento di questi argomenti
 … A maggior ragione domande che esulano da aspetti di pura programmazione verranno rivolte a coloro che sono bravi a programmare …
101
Preparazione alla prova di programmazione
102
Preparazione alla prova scritta
 Il laboratorio 9 propone alcuni temi di esame (prove di programmazione) degli anni passati
 È fondamentale padroneggiare (in particolare)  Tipi di dati astratti, e loro realizzazioni tramite opportune strutture dati
 Algoritmi di ordinamento e loro realizzazione, anche su strutture dati che non siano array
 Ereditarietà ed interfacce: implementare una interfaccia, estendere una classe, sovrascrivere metodi, conversioni di riferimenti …
 Input/output, anche su file: aprire file in lettura/scrittura, redirigere input/output, usare argomenti del metodo main …
103
Programmazione: consigli
 Obiettivi principali: realizzare un programma
 che rispetti le specifiche (senza fare cose in più…)
 che funzioni
 Come obiettivi secondari
 che sia efficiente
 che gestisca coerentemente gli errori
 che rispetti regole stilistiche e contenga commenti
 Leggere sempre con grande attenzione le specifiche
 Risolvere (eventualmente bene) un problema diverso da quello richiesto non serve a niente…
 Se si chiede di realizzare un metodo statico, bisogna realizzare un metodo statico!
 Se individuate una soluzione “migliore” che non usa un metodo statico… È sbagliata!
104
Programmazione: consigli
 Concentrarsi prima sulla realizzazione di un prototipo funzionante nel rispetto delle specifiche
 Verificare accuratamente il funzionamento del programma, soprattutto in eventuali situazioni limite
 per velocizzare il collaudo si possono preparare file di input da usare con la redirezione, prevedendo l’output
 Dopo aver realizzato un prototipo funzionante, farne una copia così da poter ripristinare la versione corretta
 Modificare il programma in vista di eventuali obiettivi secondari
 Dopo ogni modifica, ri­effettuare un collaudo
 Se non si riesce a far funzionare la modifica, ripristinare la situazione corretta copiando il file
105
Programmazione: consigli
 Quando si scrive una classe, è comodo scrivere prima le firme di tutti i metodi, con un corpo “vuoto”
public class ArraySet implements Set
{ public void makeEmpty() { }
public boolean isEmpty() { return true; }
public void add(Object x) { }
public boolean contains(Object x) { return true; }
public Object[] toArray() { return null; }
}
 Invece di compilare tutto alla fine, si compila ogni volta che si scrive il corpo di un metodo
 in questo modo, si evita di trovarsi nella situazione in cui il compilatore segnala molti errori
106
Programmazione: consigli
 Per lo svolgimento della prova sarà consentito l'uso di alcune classi della libreria standard
 che verranno specificate nel testo di esame
 La documentazione della libreria standard sarà consultabile per tutta la durata della prova
 Si trova sul sito dell'Aula Taliercio
­> Guide On­Line
­> Java 6 docs ­> Java Platform API Specification
 Saper consultare rapidamente la documentazione in linea nel sito dell'ADT è molto importante: questa sarà la sola documentazione disponibile.
107
In bocca al lupo
108