Comunicati Stampa VIOLENZA SULLE DONNE, I PEDAGOGISTI

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Comunicati Stampa
VIOLENZA SULLE DONNE, I PEDAGOGISTI NON HANNO
DUBBI: BISOGNA INTERVENIRE SU UNA CORRETTA
EDUCAZIONE FRA I SESSI FIN DA BAMBINI
Per contrastare il fenomeno dilagante della violenza sulle donne la parola chiave è prevenzione. I casi di
femminicidio raccontati dalle cronache sono ormai quotidiani e trasversali: non conoscono significative
differenze territoriali, sociali ed anagrafiche.
Verona , 14/06/2016 (informazione.it ­ comunicati stampa) Per contrastare il fenomeno dilagante della
violenza sulle donne la parola chiave è prevenzione. I casi di femminicidio raccontati dalle cronache sono
ormai quotidiani e trasversali: non conoscono significative differenze territoriali, sociali ed anagrafiche. La
mano che uccide appartiene a giovani e uomini adulti, studenti, professionisti, impiegati ed operai, delle più
svariate condizioni economiche e di diversi livelli culturali. Ciò significa che il vulnus iniziale va ricercato nel
deficit culturale che accomuna le diverse generazioni e nella mancanza di una corretta educazione
nell’ambito della relazione tra i sessi, improntata alla condivisione dei ruoli nella famiglia e nella società. Su
questi aspetti pone l’accento Carlo Callegaro, pedagogista clinico del Centro Studi Specialistici “San Marco” di
Bussolengo, all’indomani dell’omicidio, a Pastrengo, della 46enne Alessandra Maffezzoli per mano dell’ex
compagno. «I casi che si susseguono uno dopo l’altro registrano una frequenza allarmante – conferma – e la
società ha non solo il dovere di interrogarsi per capire il fenomeno, ma soprattutto di attivarsi per intervenire
sulle cause. Sicuramente ogni situazione è diversa – prosegue –, ma nello stesso tempo ci sono elementi
comuni: una relazione che si chiude e l’incapacità di uno dei due di superare la situazione; una rabbia
profonda che diventa aggressività alimentata dal pensiero che lei non possa e non debba essere felice da
sola o con un’altra persona». Aggiunge ancora: «Alla base c’è un profondo egoismo che non è
semplicemente volere l’altro tutto per sé, ma impedirgli di essere felice, di godere della vita. Ecco perché –
afferma – per cambiare bisogna partire dall’educazione dei bambini. Aiutare i bambini a superare il normale
egocentrismo è compito dei genitori e degli educatori. I bambini vanno aiutati ad incontrare l’altro (il fratello,
la sorella, il compagno di giochi) e a scoprire che se si vuole godere della relazione è necessario lasciare da
parte l’egoismo, che impedisce di costruire una relazione appagante con l’altro. C’è una frase che può
agevolare i bimbi nella loro quotidianità superare il naturale egocentrismo: “Nulla per me che non sia anche
per l’altro”. Dovrebbe essere ripetuta centro volte al giorno dai genitori, dagli insegnanti, scritta sulle pareti
della scuola ed attaccata all’anta del frigorifero. Se da piccoli crescono con questo valore, allora da adulti
sarà più facile chiudere una relazione, e magari saranno così maturi da augurare all’ex compagna il meglio
che la vita potrà offrirle». Il Centro Studi Specialistici “San Marco” è una struttura ad alta specializzazione,
nata ad ottobre 2015, dall’incontro di cinque professionisti che operano nel settore da più di quindici anni,
soci di Pedagogika Cooperativa Sociale Onlus. Si occupa di erogare servizi di Pedagogia Clinica, Psicologia,
Psicoterapia, Mediazione Famigliare e Counseling. Il servizio è gestito da Pedagogika Cooperativa Sociale
Onlus ed opera in diverse sedi del Veneto: in via Saviabona 137 a Monticello Conte Otto (Vicenza), in Piazza
della Libertà 9 a Bussolengo (Verona), in via Psaro 1 a Belluno, in via Feltre 3 a San Donà di Piave (Venezia)
presso Il Portico Cooperativa Sociale, in via Sisemol 109 a Crosara di Marostica (Vicenza) presso la
Congregazione dei Missionari della Divina Redenzione.
Riferimenti Contatto
www.centrostudisanmarco.com
Ufficio stampa Centro Studi Specialistici San Marco Ufficio Stampa
Ufficio stampa Centro Studi Specialistici San Marco (Verona) [email protected]
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