WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
Comunicato Stampa
AL MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA DI ROMA
IN MOSTRA GLI SCATTI PIU’ BELLI DELLA FOTOGRAFIA NATURALISTICA
Roma 11 novembre 2009
Animali e piante da guardare con occhi nuovi, in una diversa relazione uomo natura. 85 immagini
che a volte fanno sorridere a volte volutamente provocatorie in una sorta di celebrazione della
natura e dei suoi territori selvaggi.
E’ “Wildlife Photographer of the Year”, l’occhio inedito dell’uomo dentro la natura, diventato
negli anni il massimo evento per fotografi professionisti e amatoriali e ospitato a Roma, nella sua
importante tappa italiana, al Museo Civico di Zoologia dal 12 novembre 2009 al 10
gennaio 2010.
L’esposizione romana, curata da Carla Marangoni – che nasce dal concorso indetto dal Natural
History Museum di Londra e dalla BBC Wildlife Magazine - è promossa dal Comune di Roma,
Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Dipartimento IV Politiche Culturali e della
Comunicazione, con la distribuzione in Italia di Pas Events (www.pasevents.com) e i servizi museali
di Zètema Progetto Cultura e presenta le più belle e significative foto naturalistiche
scattate dai fotografi di tutto il mondo in tutto il mondo.
Osservando queste immagini ci stupiremo per ciò che la gente comune non ha mai visto. Qualche
esempio? “Petal procession” (Processione di petali), della categoria Behaviour
(Comportamento), di Adrian Hepworth, scattata nella foresta della Costa Rica, una surreale
processione di petali che si snodano lungo un tronco trasportati dalle formiche. Questa foto, è
stata ottenuta usando un tempo di scatto lento per rendere l’effetto “scia” e attivando il flash alla
fine dello scatto per riuscire a bloccare l’immagine delle formiche in movimento.
Ma potremo stupirci anche per soggetti forse già visti – come “Snow swans” (I cigni delle
nevi), i cigni di Yongkang Zhu nella categoria Animals in The Environment (Animali e il loro
ambiente) - fotografati in modo da renderli completamente nuovi allo sguardo dell’osservatore.
Tutto contribuisce a creare l’attimo perfetto: la tormenta, il cigno che si alza in volo, il resto dello
stormo che assiste alla scena, i giovani goffi e il giallo acceso dei becchi in contrasto con il
paesaggio monocromatico.
Ed ecco capolavori come “Snowstorm leopard” (Leopardo nella tempesta di neve) di Steve
Winter - fotografo americano del National Geographic vincitore dell’edizione 2008 - sicuramente
l’immagine più sorprendente di tutte quelle in concorso, scattata dopo dieci mesi di
appostamento sulle montagne dell’Himalaya, per poi cogliere questo animale, una sorta di
sacro Graal per fotografi, biologi e scrittori, nel suo elemento naturale, fino a quel momento
visione privilegiata solo per pochi occidentali.
Le foto sono state selezionate sulla base della loro valenza artistica oltre che per la maestria
nell’uso delle tecniche fotografiche, ma con un’ampia varietà di soggetti e di stili: ritratti
indimenticabili per la loro umanità e unicità – basta pensare alla foto dell’italiano Stefano
Unterthiner intitolata “Troublemaker” (Piantagrane), premiata per la categoria Animal
Portrait (Ritratti di animali), che ritrae un macaco sulla spiaggia nel Parco Nazionale di
Tangkoko. L’espressione buffa del macaco, la pettinatura sgraziata creano una perfetta sintesi con
l’ambiente circostante, frutto di un lungo lavoro di appostamenti e di una fiducia conquistata con
pazienza.
Sarà possibile ammirare foto di comportamenti nascosti come quelli immortalati da Jordi Chias
nella categoria “The Underwater World “(Il mondo sommerso) che con la foto “Daddy long
legs” (Papà gambe lunghe) ha avuto la genialità di fermare un momento magico: il maschio
della specie arrow crab (una sorta di granchio a freccia) protegge la femmina e le uova dagli
attacchi dei predatori, sovrapponendo le sue chele a quelle della compagna, creando uno
splendido gioco di linee e colori. La geometria delle zampe si interseca agli aculei dei ricci su uno
sfondo blu cobalto tempestato da minuscole stelle d’argento che altro non sono che pesciolini di
passaggio.
O ancora la vista panoramica nella sezione “Wild Places” (Luoghi selvaggi) che ci presenta
Andy Biggs con “Skeleton Coast”, uno dei luoghi più fotografati al mondo ma che riesce ancora
a stupire. Dal finestrino di un aereo il fotografo ha cercato – riuscendo perfettamente – di rendere
il senso dell’altezza vertiginosa delle dune di sabbia della Namibia lambite dalle onde del mare,
creando una perfetta sintesi tra lo stato selvaggio della natura e la meraviglia dello sguardo umano
che lo coglie.
Antoni Kasprzak nel suo reportage ambientale ha invece avuto la capacità con “Clash of eagles”
(Scontro tra aquile) di riprendere la lunga e furiosa lotta per la sopravvivenza di due aquile
sotto una tormenta di neve, per la conquista della carcassa di un’alce. Una foto, vincitrice nella
categoria “Behaviour” (Comportamento), frutto di geniale intuizione e ore di paziente attesa
dove le luci basse e la neve che cade creano l’atmosfera perfetta per rappresentare l’aggressività
delle aquile.
La mostra si articola in sedici sezioni: Comportamento animale: uccelli, Comportamento
animale: mammiferi, Comportamento animale: tutti gli altri animali, Animali nel loro ambiente,
Elogio alle piante, Ritratti di animali, Natura in bianco e nero, Il mondo subacqueo, Natura in città,
Visioni creative della natura, Paesaggi incontaminati, Fotografi fino a 10 anni, da 11 a 14 anni, da
15 a 17 anni, Premio “Una sola terra”, Premio “Gerald Durrel” per le specie a rischio di estinzione.
Immagini che catturano e riassumono in sé visione privilegiata, fortuna, conoscenza della
macchina fotografica e della natura, sempre nel rispetto del soggetto, che viene prima di ogni altra
cosa.
La mostra sarà arricchita da tre appuntamenti con i fotografi Manuel Presti (giovedì 19
novembre ore 18.30), Simone Sbaraglia (mercoledì 2 dicembre ore 18.30) e Mimmo
Frassineti (mercoledì 16 dicembre ore 18.30) che accompagneranno i partecipanti alla scoperta
dei segreti di questa magica professione e dal concorso fotografico “Natura Urbana” organizzato
dalla Cooperativa Myosotis, rivolto a grandi e piccoli.
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Bracci [email protected]
Giusi Alessio [email protected]
www.zetema.it