Ritorna in libreria “L’incendio del Regio” (Marsilio) di Mario Lattes (19232001)
a trentacinque anni dalla prima pubblicazione
Presentano il romanzo
Caterina Bottari Lattes, presidente Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba
Ernesto Ferrero, direttore editoriale Salone Internazionale del Libro di Torino
Letture di Irene Avataneo
Martedì 13 dicembre, ore 18
il Circolo dei lettori, Sala gioco (via Bogino, 9) – Torino
Ingresso gratuito – Segue buffet
www.fondazionebottarilattes.it
A dieci anni dalla scomparsa di Mario Lattes, pittore, editore e scrittore, la
Fondazione Bottari Lattes e Marsilio Editori riportano sugli scaffali delle librerie
il suo romanzo più conosciuto, L’incendio del Regio, pubblicato per la prima volta
trentacinque anni fa da Einaudi.
Il libro sarà presentato martedì 13 dicembre alle ore 18 presso la Sala gioco del
Circolo dei lettori di Torino (via Bogino, 9). A raccontare gli episodi, riflettere sui
contenuti, illustrare lo stile e ripercorrere le vicende che hanno portato alla
pubblicazione del romanzo saranno Caterina Bottari Lattes, presidente della
Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba e già moglie dello scrittore, ed
Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino
e autore della prefazione al libro.
L’attrice Irene Avataneo proporrà alcune letture dalle pagine del romanzo.
Saltando con disinvoltura dal passato al presente, L’incendio del Regio mette in scena la tragica esistenza del
protagonista, di ispirazione autobiografica, che non riesce a ritrovare una serena quotidianità dopo la
Seconda guerra mondiale. L’io narrante parte dal ricordo dell’8 febbraio 1936 – giorno in cui il Teatro Regio
di Torino viene distrutto da un violentissimo incendio –, per rispolverare i ricordi dell’infanzia e seguire il
percorso della sua vita: la morte della madre alla sua nascita, i problemi dell’inserimento nel lavoro e dei
rapporti con colleghi e conoscenti, il matrimonio, la nascita di una figlia.
Attraverso ironia e sarcasmo, Lattes mette a fuoco il male: non solo il male del mondo, ma anche quello che,
nel proprio inconscio, il protagonista sente come punizione per la morte della madre. Quasi tutti i personaggi
del romanzo sono negativi. «I suoi protagonisti – afferma Ernesto Ferrero nella sua prefazione – si
raffigurano come dei borghesi inetti, al pari degli antieroi di Svevo: uomini senza qualità, incerti della
propria identità, ma quasi compiaciuti di non averne una, sradicati che non sentono il bisogno di ritrovare
le proprie radici».
«È un film espressionista, il romanzo (soi-disant) di Mario Lattes, cosparso di figure keatoniane, come il
cieco Berlot con la giacca a code. Un braciere dove va meravigliosamente in fumo l’unità di luogo, di
tempo, d’azione. Un tourbillon di sequenze, di sogni, un girotondo intorno alle rovine, l’umanità e le cose
sfaldatesi come castelli di carte appena sfiorati (o da sempre all’aria)».
Bruno Quaranta, TuttoLibri-La Stampa, ottobre 2011.
«Un comprensibile sfogo d’autore? Non solo: sia pure in modo rapsodico Lattes tocca il tema dell’industria
culturale, del ruolo e dell’identità dello scrittore e di tutto il contesto che intorno al mondo dei libri si
muove».
Paolo Mauri, La Repubblica, 25 novembre 2010.
L’incendio del Regio, Mario Lattes, Marsilio, 2011, pp. 160, euro 12,50
Mario Lattes
Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001), pittore, scrittore ed editore, fu uomo solitario e complesso,
accompagnato tutta la vita da un sentimento di amaro disincanto. È stato un testimone lucido e
anticonformista, artista di respiro internazionale cui va il merito della diffusione in Italia di pittori e autori
stranieri di grande valore.
Ebreo laico, nella Seconda guerra mondiale riuscì a sfuggire alle leggi razziali e si unì alle truppe alleate in
qualità di interprete.
Dopo la guerra, partecipò attivamente all’attività culturale italiana ed europea, in ambito editoriale, pittorico
e letterario.
Fu direttore della casa editrice fondata dal nonno nel 1893, per lungo tempo punto di riferimento della scuola
italiana (di grande rilievo è stata l’antologia da lui illustrata peri ragazzi delle scuole medie).
Si avvicinò alla pittura, impegnandosi a costruire un proprio linguaggio espressivo autonomo e indipendente:
artista raffinato, capace di dare vita a immagini oniriche, Lattes ha sperimentato tecniche e linguaggi
eterogenei (dagli oli su tela o su carta, alla grafica, fino agli acquerelli, tempera e tecniche miste), con i quali
ha espresso il dolore dell'esistenza e la propria rivendicazione di libertà da ogni pregiudizio.
Ideò la rivista Questioni, che riunì intellettuali italiani e stranieri, tra cui Nicola Abbagnano, Theodor
Wiesengrund Adorno, Edoardo Sanguineti, Giorgio Barberi Squarotti, Elémire Zolla, Gillo Dorfles, Carlo
Mollino che, come lui, aspiravano a superare i confini nazionali per guardare a una cultura più aperta e
cosmopolita.
Oltre a L'incendio del Regio (Einaudi, 1976), Lattes ha pubblicato i romanzi La stanza dei giochi (Editrice
Ceschina, 1959), Il borghese di ventura (Einaudi, 1975) e L'amore è niente (Editore La Rosa, 1985) e il
volume di racconti Le notti nere (1960).
Fondazione Bottari Lattes
La Fondazione Bottari Lattes, con sede a Monforte d’Alba, è nata il 28 febbraio 2009 e ha come scopo
essenziale la promozione della cultura e dell’arte attraverso l’ampliamento della conoscenza del nome e della
figura di Mario Lattes. Tra le principali attività organizzate, oltre al nuovo Premio Letterario Internazionale
Bottari Lattes Grinzane giunto alle II edizione, si ricordano le mostre di arte e fotografia, il Festival
internazionale di musica da camera Cambi di Stagione, i convegni tematici, i progetti per le scuole, le
rassegne cinematografiche e teatrali.
Fino al 18 dicembre la Fondazione ospita la mostra “Su carta” con opere di Gianfranco Ferroni (19272001) e Sergio Saroni (1934-1991), curata da Vincenzo Gatti. Una quindicina di lavori su carta per ogni
autore, realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta offrono la possibilità di riflettere sugli aspetti
comuni del percorso di due esponenti che hanno segnato la ricerca artistica del Novecento: il forte interesse
per la grafica incisa e l'uso elettivo del supporto cartaceo in pittura, particolarmente nella fase della maturità
espressiva. Orario: da lunedì a venerdì 14,30-17; sabato e domenica 14,30-18,30.
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Info:
Fondazione Bottari Lattes
www.fondazionebottarilattes.it
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Ufficio Stampa:
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