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BILL COOK, PRESIDENTE DI EMC GREENPLUM,
SPIEGA IN CHE MODO I BIG DATA CREANO
VALORE
"L'analisi dei Big Data esplora nel dettaglio le operazioni
aziendali e le interazioni con i clienti che raramente
rientrano dei data warehouse o nei report standard".
Entro il 2020, la quantità di dati archiviati in formato elettronico raggiungerà i 35 trilioni di gigabyte,
con un incremento di 44 volte rispetto al 2009. Secondo il Digital Universe Study 2011 di IDC
sponsorizzato da EMC, abbiamo raggiunto 1,2 milioni di petabyte, ovvero 1,2 zettabyte, alla fine del
2010. Si tratta di una quantità di dati sufficiente a riempire uno stack di DVD che copra la distanza
dalla Terra alla Luna e ritorno, quindi circa 386.400 km di percorso all'andata e altrettanti al ritorno.
Per gli allarmisti, si tratta di un'inquietante e catastrofica previsione per lo storage dei dati.
Per gli opportunisti, rappresenta la miniera d'oro delle informazioni, le cui ricchezze saranno
sempre più facili da scoprire grazie al continuo progresso tecnologico.
Quando i volumi di dati sono saliti alle stelle nei primi anni del ventunesimo secolo, le
tecnologie di storage e CPU sono state schiacciate dal numero di terabyte dei Big Data, al
punto che l'IT ha attraversato una crisi di scalabilità. Poi siamo di nuovo riusciti a cavarcela:
tutto è andato come previsto dalla legge di Moore. Non solo siamo riusciti a sviluppare
maggiori capacità, velocità e intelligenza per storage e CPU, ma siamo anche riusciti a
ridurne i prezzi. Le aziende che prima non potevano permettersi o non erano in grado di
gestire i Big Data, sono passate ad allocare i budget per la raccolta e l'analisi degli stessi.
Quello che in passato rappresentava un problema tecnico ora è una fantastica opportunità
di business.
I dati digitali sono onnipresenti: sono in ogni settore, economia e organizzazione, per questo
i Big Data sono importanti per i leader di qualsiasi settore.
Riuscire ad utilizzare in modo produttivo questi zettabyte di dati strutturati e non strutturati
(da sistemi operativi, telefoni cellulari, Twitter, Facebook e altri strumenti moderni) può
contribuire a ridurre i costi, migliorare le relazioni con i clienti, sviluppare nuovi prodotti,
accelerare e sincronizzare la distribuzione, porre e rispondere a domande più complesse e
al tempo stesso potenziare e semplificare il processo decisionale.
Quando parliamo di Big Data è a questo che ci riferiamo: far funzionare queste informazioni tutte
insieme. L'accesso ai numerosi zettabyte di dati in tutto il mondo è irrilevante per un'azienda
fino a quando non inizia ad applicare gli strumenti analitici e i metodi di nuova generazione in
grado di creare quella visione che consente alle organizzazioni di crescere e progredire.
Il McKinsey Global Institute suggerisce che se la sanità pubblica degli Stati Uniti potesse
utilizzare i Big Data in modo creativo ed efficace per ottenere efficienza e qualità, il valore
potenziale dei dati in quel settore potrebbe essere di oltre 300 miliardi di dollari, due terzi
dei quali comporterebbero una riduzione delle spese sanitarie nazionali di circa l'8%. Nel
settore privato, McKinsey stima che un rivenditore che utilizza appieno l'analisi dei Big Data
abbia la possibilità di aumentare i propri margini operativi di oltre il 60%.
I Big Data consentono alle aziende di apportare innovazioni in modi che vanno oltre l'attuale
capacità, per risolvere problemi e inventare prodotti o servizi mai pensati prima.
La semplice generazione di report, fogli di calcolo e persino l'analisi drill-down
relativamente sofisticata sono diventate aspettative ordinarie di Business Intelligence.
Tuttavia, esistono alcuni tipi di analisi che la Business Intelligence non è in grado di
produrre ed è a questo punto che entrano in gioco i Big Data.
L'analisi dei Big Data esplora in dettaglio le operazioni aziendali e le interazioni con i clienti
che raramente rientrano nei data warehouse o nei report standard, perché una parte
crescente di queste informazioni è composta da dati non strutturati che non possono essere
immagazzinati o analizzati in colonne o righe definite. Inoltre, questi dati sono in continua
trasformazione per cui la velocità si oppone al modello RDBMS corrente.
Quando ci si occupa di concetti come analisi predittive, elaborazione del linguaggio naturale
(NLP), tecniche di apprendimento automatico o statistiche avanzate, anche se si intende
analizzare e mescolare contenuti non strutturati nella combinazione di Business
Intelligence, sono necessari nuovi metodi e tecnologie per utilizzare i dati e ottenere una
visione che possa creare valore per le organizzazioni.
Sfruttando la potenza dell'analisi dei Big Data è possibile sviluppare un "vantaggio sulle
informazioni" e passare da un'organizzazione reattiva che utilizza i dati per capire le lezioni
del passato, ad un'organizzazione predittiva e proattiva che utilizza le informazioni
approfondite offerte dai Big Data per anticipare e realizzare le opportunità del futuro.
Le possibilità dei Big Data continuano ad evolversi rapidamente, grazie all'innovazione nelle
tecnologie sottostanti, nelle piattaforme e nelle funzionalità analitiche per il trattamento dei
dati, oltre che all'evoluzione del comportamento tra gli utenti e al numero sempre crescente
di persone che utilizzano dati digitali.
L'utilizzo delle tecnologie e dell'analisi dei Big Data diventerà un indicatore chiave per la
competizione e creerà probabilmente nuove figure competitive o metodi di concorrenza in
questo settore. Man mano che procediamo su questa strada, dobbiamo valutare due elementi:
1. Un utilizzo adeguato della visione dei Big Data richiede investimenti concreti in tecnologie
comprovate, competenze della forza lavoro e impegno da parte della leadership.
• Dobbiamo aspettarci di aggiungere un'ampia gamma di tecnologie nuove ed emergenti
nei prossimi 5-10 anni, e dovremo allineare persone e processi sincronizzandoli con i
nuovi metodi di lavoro dell'era dei Big Data.
• Le organizzazioni avranno bisogno di una strategia ben studiata per l'integrazione dei Big
Data nell'architettura informativa, per aumentarne la scalabilità e farne un elemento essenziale del business. È fondamentale creare un team di leader tecnici e di business dedicato
ai Big Data, per analizzare questi aspetti e approntare un piano per l'opportunità.
2. Alla fine, sarà proprio la visione e realizzazione del potenziale dei Big Data che farà la differenza per l'organizzazione o per il business.
• È necessario riesaminare e aggiornare la strategia e le policy relative ai dati. E cosa
ancora più importante, è necessario iniziare a considerare i dati come il motore per la
creazione di nuovo valore economico. I leader dovrebbero valutare e quindi compensare
eventuali divari tra le capacità IT correnti e la strategia dei dati, individuando le azioni
necessarie per catturare l'opportunità dei Big Data adeguata all'organizzazione.
Una volta relegata all'ambiente di supercomputing, la tecnologia dei Big Data è oggi
disponibile per la gran parte delle aziende di livello enterprise e nel tempo sta modificando
il modo di lavorare in molti settori, di pari passo con il mondo in cui viviamo.
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