Valorizzazione del settore primario in Lunigiana

ALLEGATO “A”
DD 10014/2007
Scheda PASL 1.1.1.6 - Valorizzazione del Settore Primario in Lunigiana
ASSE STRATEGICO DI
INTERVENTO DEL
PROTOCOLLO
D’INTESA
Asse 1
Sistema delle imprese, dell’innovazione e dei beni culturali
Misura 1.1
Competitività e territorio
Azione 1.1.1
Politiche per i sistemi produttivi: Sistema Rurale
Intervento 1.1.1.6
Valorizzazione del Settore Primario in Lunigiana
Contenuto del protocollo:
Definizione di progetti speciali sulle tipicità agroalimentari: avviare
una progettualità per l’area della Lunigiana, sulle produzioni
riconducibili alle tipologie DOC – DOP – IGP – e prodotti
tradizionali, con particolare riferimento alle produzioni che hanno
già raggiunto standard elevati di produzione e di possibile
certificazione, sostenendo iniziative di studio e di tutela di tali
produzioni attraverso le strutture operanti sul territorio ed anche
valutando la realizzazione di strutture complementari e funzionali
alla trasformazione e manipolazione collettiva delle produzioni
tipiche agro-alimentari, capaci di immettere nel circuito locale della
ristorazione prodotti certificabili in quantità sufficiente.
DESCRIZIONE DELLE
AZIONI E DEI
RELATIVI
INTERVENTI DI CUI SI
COMPONGONO, GIÀ
AVVIATI E DELLA
PREVISIONE DELLA
CONCLUSIONE DEI
LAVORI
La volontà della Comunità Montana della Lunigiana di avviare e
realizzare interventi diretti a sostegno del settore primario si
inserisce nelle linee dello sviluppo rurale tracciate dalla Regione
Toscana già dal 2000 con la redazione del Piano di Sviluppo Rurale
2000-2006. Mutuando quanto già elaborato nel citato Piano
settennale dalla Regione Toscana, appare evidente come alcuni
capisaldi siano ancora attuali ed utili per avviare nuove linee di
intervento per raffinare e definire un modello di sviluppo rurale,
che includa in sé elementi di sviluppo sia per il settore agricolo sia
per l’intera economia lunigianese.
E’ forse opportuno riprendere gli elementi di sviluppo del modello
rurale definiti dalla Regione.
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Peculiare organizzazione spaziale degli insediamenti produttivi ed
abitativi nella campagna nel tentativo di attenuare il dualismo e
divario tra città/campagna.
Ruolo svolto dalla cultura e dalle tradizioni del mondo rurale nel
processo di rafforzamento dell’identità collettiva e di coesione. In
questo senso occorre tenere in considerazione il valore aggiunto
dato della persistenza sul territorio di “agricoltori part-time” in
grado però di mantenere in essere usi, conoscenze, tradizioni e
produzioni tipiche. Tale valore, pur “non monetizzabile” e quindi
tecnicamente non rientrante nell’equazione del bilancio delle
aziende agricole, costituisce uno dei risultati attesi più importanti
del mondo agricolo lunigianese.
Qualità dei prodotti agroalimentari tradizionali attraverso la
riscoperta e l'implementazione di filiere corte.
Qualità dell’ambiente, del paesaggio rurale e delle produzioni
agricole che contribuisce all’affermazione di immagine positiva
attraente sia dal punto di vista turistico che residenziale.
L’ambiente lunigianese è caratterizzato dalla sua “antropizzazione
rurale”, condizione che ha determinato la creazione nel tempo
molteplici agroecosistemi oggi caratterizzati da stadi di degrado più
o meno marcati e profondi. L’incentivo ed il sostegno all’impresa
agricola, che riesca a realizzare itinerari tecnico-economici non
propriamente legati al profitto ma anche al presidio ed alla cura di
agroecosistemi caratteristici e delicati quali quelli lunigianesi,
appare uno degli strumenti necessari al fine della piena tutela,
valorizzazione e mantenimento della "ruralità” in Lunigiana.
A proposito del “fenomeno del nanismo delle imprese lunigianesi”
occorre ricordare che esistono in Lunigiana anche Imprese agricole,
che seppur in ridotte strutture fondiarie, operano in condizioni di
redditività, vivendo della propria attività e che hanno trovato vie di
sviluppo e rafforzamento strutturale nei diversi strumenti normativi
e finanziari a disposizione nel panorama nazionale e comunitario.
A questi operatori in via prioritaria si è rivolta l’attenzione
dell’Ente nella politica di sostegno alle imprese che ha
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caratterizzato il settennio di programmazione 2000-2006. I risultati
ottenuti sono stati di rilievo, molte sono le attività agroalimentari
avviate, potenziate rese in linea con gli standard produttivi e di
qualità imposti dalle normative vigenti.
Appare oggi opportuno (sulla base delle considerazioni espresse in
premessa) indirizzare gli sforzi al sostegno ed al mantenimento
della piccola imprenditoria, spesso vissuta come attività secondaria
e per questo caratterizzata da una scarsa professionalità e ridotta
disponibilità finanziaria finalizzata ad investimenti strutturali.
(problematiche legate all’accesso al credito agrario).
In questo senso appaiono strategiche linee di intervento volte al
sostegno dell’associazionismo legate a tutte le fasi produttive
dell’azienda agricola: dal reperimento dei mezzi tecnici, alla
lavorazione del prodotto finito, alla commercializzazione.
Dobbiamo, quindi, farci forti di un’agricoltura “non industriale” ma
tipica della Lunigiana e non vivere tale elemento caratterizzante
quale punto di debolezza del sistema rurale lunigianese.
Occorre, perciò, trovare idee e delineare scenari d’intervento per
questa realtà e non riferirsi solo a modelli che altrove si sono
rivelati vincenti perché basati e sostenuti da specifici contesti ed
istituti che non sono presenti nel nostro territorio.
A
tale
proposito
il
rapporto
Dicembre
2005
di
AGRICONSULTING S.p.A. sull’agricoltura toscana definisce
chiaramente la non perseguibilità di itinerari tecnici intensivi nel
territorio lunigianese proprio in virtù delle peculiarità ambientali
che lo contraddistinguono. Il nostro sforzo deve pertanto essere
indirizzato nell’individuazione di percorsi specifici, in grado di
“tarare” sulla realtà oggettiva del nostro ambiente rurale un
modello inedito.
In questo senso l’attività già svolta dall’Ente comprensoriale
(C.M.) in piccoli Progetti (ad es. Progetto Sperimentale su
“L’allevamento della Cinta Senese in Lunigiana”) od in via di
elaborazione (Progetto Sperimentale “Reintroduzione della coltura
del frumento tenero in Lunigiana”) appaiono come azioni concrete
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volte a favorire interessanti integrazioni del reddito aziendali e
come valide alternativa di utilizzo proficui di terreni considerati
marginali od addirittura abbandonati e/o sottoutilizzati.
Anche il settore zootecnico merita un’attenzione particolare dato il
ruolo strategico assoluto che esso ha rivestito nell’ambiente rurale
della Lunigiana negli anni passati ed a cavallo della cosiddetta
“Rivoluzione verde”. L’obiettivo, quindi e per tale settore, nel
prossimo quadriennio dovrà essere sostanzialmente quello di
cercare di “invertire la rotta” di un fenomeno di abbandono
progressivo
delle
attività
zootecniche;
il
tutto
a
partire,
evidentemente dalla considerazione che solo in casi circoscritti e
numericamente non significativi (Agnello di Zeri n.d.r.) il dato più
evidente negli ultimi anni è ancora, purtroppo, il calo dei capi allevati,
indipendentemente dalla specie considerata. per una scarsa o nulla
preparazione professionale specifica.
DESCRIZIONE DELLE
AZIONI E INTERVENTI
CHE SI PREVEDE DI
AVVIARE ENTRO LA
LEGISLATURA.
Intervento 1 - Il frumento tenero in Lunigiana: reintroduzione ed
ottimizzazione della filiera
Obiettivo
CRONOPROGRAMMA
Reintroduzione della coltura del frumento tenero in Lunigiana volta
alla produzione di farine di qualità per l'approvvigionamento delle
attività di trasformazione locali connesse al confezionamento dei
principali prodotti farinacei tradizionali (testaroli, panigacci, pani,
torte d'erbe).
Azioni
Sperimentazione ed individuazione di sistemi colturali ottimali per
l'ambiente pedoclimatico lunigianese volti a proporre la sostenibile
reintroduzione della coltivazione frumento tenero in Lunigiana
Innesco di politiche di integrazione fra operatori di filiera.
Importo previsto: € 55.000,00 (€ 30.000,00 Amministrazione
Provinciale; € 25.000,00 Comunità Montana della Lunigiana –
importi già stanziati).
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Cronoprogramma
Data inizio prevista: ottobre 2006.
Data fine prevista: dicembre 2007.
Intervento
2:-
Analisi
e
monitoraggio
risultati
Progetto
Sperimentale "L'allevamento della Cinta Senese in Lunigiana".
Obiettivo
Impianto e consolidamento della filiera produttiva dei salumi di
Cinta
Senese,
dall’allevamento
alla
trasformazione
e
confezionamento dei prodotti finiti.
Azione
Monitoraggio e verifica risultati tecnici dei nuovi allevamenti
semibradi di suini di razza “Cinta Senese” avviati in applicazione
del Progetto Sperimentale "L'allevamento della Cinta Senese in
Lunigiana" realizzato dalla Comunità Montana della Lunigiana nel
2004-2005, volto ad individuare eventuali problematiche di
sostenibilità economico-ambientali dell’attività ed elaborarne le
soluzioni.
Importo: € 1.000,00 Risorse Comunità Montana della Lunigiana
(importo già stanziato).
Cronoprogramma
Data inizio prevista: maggio 2006.
Data fine prevista: dicembre 2006.
Intervento 3: - Protocollo d'Intesa con Associazione Provinciale
Allevatori di Massa-Carrara.
Obiettivo
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Miglioramento della conduzione tecnica degli allevamenti tipici di
Lunigiana con effetti positivi sui redditi lordi da essi derivabili.
Azione
Convenzione con A.P.A. Massa-Carrara volto a garantire un’azione
mirata di assistenza tecnica specifica e specialistica a favore delle
aziende zootecniche del territorio.
Importo: € 20.000,00 Amministrazione Provinciale di Massa
Carrara (importo già stanziato).
Cronoprogramma
Data inizio prevista: ottobre 2006.
Data fine prevista: dicembre 2007.
Intervento 4: - Compartecipazione alla realizzazione di impianti
collettivi destinati alla prima trasformazione di prodotti
agroalimentari.
Obiettivo
Innesco ed ottimizzazione di politiche di sviluppo di filiere corte
dedicate alle produzioni agroalimentari locali di qualità.
Azione
Compartecipazione alla realizzazione di impianti collettivi destinati
alla prima lavorazione di prodotti agroalimentari locali di qualità
tra cui:
miele della Lunigiana D.O.P. (realizzazione mieleria Consortile
presso il centro di Soliera di Fivizzano);
prodotti orticoli e vegetali (realizzazione centro di trasformazione
in Comune di Fosdinovo);
carne bovina, ovina e suina, vino, olio extravergine di oliva, latte
bovino ed ovino, frutti spontanei del bosco e del sottobosco
(progetti ancora da identificarsi).
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Importo:
Per la Mieleria Consortile di Soliera importo di spesa pari ad
Euro158.000,00 sostenuti con importi già stanziati per euro
63.200,00 quale contributo leader Plus a cura del GAL su apposita
procedura, per euro 55.300 a carico Provincia di Massa-Carrara,
per 31.600,00 a carico Comunità Montana Lunigiana e per euro
7.900 a carico dell’Istituto Agrario di Soliera.
Per il centro di trasformazione di Fosdinovo si prevede un costo
complessivo pari ad euro 270.000,00 sostenuti con importi già
stanziati per euro 100.000 dalla Provincia di Massa-Carrara, per
euro 90.000,00 dalla Comunità Montana della Lunigiana e per euro
80.000,00 dalla C.C.I.A.A. di Massa-Carrara;
Per gli altri prodotti gli importi dei centri di trasformazione
risultano ancora da definire.
Cronoprogramma
Data inizio prevista: giugno 2006.
Data fine prevista: dicembre 2007.
STRUMENTI
NORMATIVI,
PROGRAMMATORI,
AMMINISTRATIVI IN
CUI SONO PREVISTE
LE AZIONI E GLI
INTERVENTI
Piano Pluriennale di Sviluppo Socio Economico (in fase di
COSTO DELL’AZIONE.
TIPOLOGIA DI
INTERVENTO
PREVISTA E
RELATIVO
AFFIDAMENTO
RISORSE E RELATIVE
FONTI
Vedi dettaglio Interventi sopra indicati
SOSTENIBILITÀ
AMBIENTALE
DELL’INTERVENTO
Gli interventi risultano migliorativi del sistema ambientale Lunigiana.
redazione).
Ove applicabile Regolamento CE 1/2004, che prevede procedura di
trasmissione di scheda del regime di aiuto attivato alla
Commissione europea.
Risorse della Comunità Montana della Lunigiana e della Provincia di
Massa-Carrara.
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SOGGETTI COINVOLTI Comunità Montana della Lunigiana, Provincia di Massa-Carrara,
NELL’ATTUAZIONE
Enti Locali, Associazioni di Categoria del settore Agricolo e del
DEGLI INTERVENTI
Commercio, Imprenditori Agricoli Professionali.
Alla Regione Toscana si richiede la priorità a questi interventi sul
Piano di Sviluppo Rurale.
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