DATI Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in

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DATI
Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza
rappresentando il 25% di tutte le nuove diagnosi tumorali coinvolgendo ogni classe di età.
È anche la prima tra le cause di morte per neoplasia (circa il 15% dei decessi per neoplasia)
Si stima che nel nostro paese ogni anno siano diagnosticati oltre 47.000 nuovi casi di tumore,
in Liguria sono circa 1.500.
I risultati in tema di incidenza nell’area coperta dai Registri Tumori (AIRTUM; www.registritumori.it) sono di oltre 150 nuovi casi di carcinoma della mammella ogni 100000 donne, con
un importante gradiente nord-sud (da 150-180 casi/100.000 donne al nord a 100-120
casi/100.000 al sud e nelle isole). L’incidenza del carcinoma mammario è in crescita, mentre la
mortalità è in riduzione, come conseguenze dell’applicazione estesa di programmi di screening,
di elevata attività di mammografia su base spontanea e di terapie adiuvanti postoperatorie. A
livello nazionale è previsto un incremento di nuovi casi: dai 44000 del 2010, ai circa 49000 del
2020, agli oltre 51500 del 2030 ( I Numeri del Cancro in Italia 2011. www.aiom.org).
Per la Liguria le stime attuali sono le seguenti (www.tumori.net):
2014
2015
N. Nuovi
casi
Tasso
Grezzo
Di
Incidenza
N. Decessi
Tasso
Grezzo di
Mortalità
Prevalenza
1589
1586
188.09
188.15
340
333
40.25
39.48
23152
23615
La prevenzione e la diffusione di efficaci protocolli terapeutici hanno variato in positivo la
sopravvivenza che si colloca intorno all’85% a 5 anni dalla diagnosi.
Un recente position paper della IARC 1 pubblicato sul New England Journal of Medicine nel
giugno scorso ha ribadito l’impatto favorevole dello screening organizzato secondo i criteri
definiti dalle linee guida europee4 nel ridurre la mortalità per carcinoma mammario.
La storia del tumore del seno, quindi, è molto cambiata nel corso degli ultimi anni: grazie
all’approccio multidisciplinare alla malattia e ai continui progressi terapeutici con sensibili
miglioramenti soprattutto in termine di possibilità di guarigione.
Studi recenti mostrano che il trattamento del tumore al seno in Unità di Senologia
multidisciplinari o Breast Unit aumenta la sopravvivenza migliora la qualità della vita e
consente un uso ottimale delle risorse.
La storia della creazione delle “Breast Units” a livello europeo parte nel marzo del 2002 con la
“3th EUROPEAN BREAST CANCER CONFERENCE DICHIARAZIONE DI BARCELLONA” per arrivare
alla “RISOLUZIONE PARLAMENTO EUROPEO del 25 ottobre 2006” che invita gli Stati membri a
garantire entro il 2011, mandatorio entro il 2016, un’assistenza capillare con unità mammarie
interdisciplinari, visto che la cura in unità interdisciplinari migliora la sopravvivenza e la qualità
della vita. Anche le istituzioni Italiane hanno iniziato a recepire tali indicazioni. Pernato
dall'1/1/2016 nei paesi della Comunità Europea i tumori della mammella dovranno essere
trattati nel contesto di una Breast Unit.
Le Breast Units sono dei “team” multidisciplinari all’interno dei quali si trovano tutte le
specialità mediche, tecniche e infermieristiche che in qualche modo interagiscono nella
1
Breast-Cancer Screening — Viewpoint of the IARC Working Group. New Engl J Med 372:2353-2358; 2015
prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione del carcinoma mammario con le maggiori
competenze specifiche e in assoluta coordinazione. I motivi che hanno portato alla nascita di
tali “team” sono prevalentemente due: l’altissima incidenza di tale patologia e la sua
eterogeneità. Tali unità oltre che avere importanti collegamenti tra le singole competenze
all’interno debbono essere collegati tra loro a livello nazionale.
L’ obiettivo: quello di garantire a tutte le donne affette da tumore del seno di qualsiasi natura e
grado, l’accesso alle cure più efficaci che siano rispettose delle linee guida internazionali,
ovvero una offerta sanitaria elevata che riduca sprechi e ottimizzi le risorse, a favore di una
migliore qualità di vita e sopravvivenza.
Le Breast Unit così concepite sono già un dato di fatto in Germania e Austria, non ancora in
Italia che si sta però attrezzando dietro la sentita raccomandazione del Ministero della Salute o
delle Associazioni pazienti ed Enti Onlus – come Europa Donna – che hanno avviato campagne
di sensibilizzazione per la loro realizzazione e implementazione
In Regione Liguria abbiamo di recente definito, con apposita delibera approvata in giunta (dgr
1244/2015), i criteri per l’individuazione delle Breast Units per un approccio integrato e
multidisciplinare nella prevenzione e nella cura del tumore al seno, nel rispetto dei tempi
previsti dall’Unione Europea.
Un approccio integrato alla malattia, anche attraverso lo stretto coinvolgimento delle
associazioni di volontariato, può costituire una modalità efficace, sia nella sensibilizzazione
preventiva alla patologia, sia nella presa a carico della paziente che nel centro senologico trova
un’assistenza multidisciplinare su tutto il percorso, fino alla ricostruzione della mammella.
Le Aziende Sanitarie e Istituti Liguri hanno il mandato di presentare entro il 31 dicembre 2015
le proposte progettuali di articolazione dei Centri di Senologia nel rispetto dei requisiti e delle
indicazioni espresse nel documento “Definizione dei Centri di Senologia/Breast Unit in
applicazione delle DGR 54/2015” (documento a cura della Rete Oncologica Ematologica della
Regione Liguria e a cura dell’Agenzia Regionale Sanitaria ligure)
Abbiamo definito i criteri per l’individuazione dei centri e tra questi: un bacino minimo di 250
mila abitanti, almeno 150 interventi per struttura chirurgica e 50 per singolo operatore.
Le proposte delle aziende sanitarie e istituti liguri saranno analizzate, valutate e verificate
sulla base dei requisiti e delle indicazioni tecniche previste dalla normativa europea, nazionale
e regionale. Le breast unit sul territorio verranno individuate con un successivo provvedimento
della giunta.
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