1 POLINOMI Il polinomio è la somma algebrica di due o più monomi. Se il polinomio è formato da due monomi si dice binomio, se è formato da tre monomi si chiama trinomio, se è formato da quattro quadrinomio ecc. ecc. Un polinomio si dice ridotto a forma normale se non compaiono in esso monomi simili. Il grado di un polinomio è dato dal massimo grado di uno dei suoi termini. Un polinomio si dice omogeneo quando tutti i suoi monomi hanno lo stesso grado, si dice ordinato rispetto ad una lettera se questa lettera vi figura con esponente crescente o decrescente, si dice completo se non manca alcun esponente. Es: 5π3 − 2π2 π + 7ππ 2 - È un trinomio - È un polinomio omogeneo di terzo grado (perché tutti i suoi monomi sono di terzo grado) - È ordinato in senso decrescente rispetto ad a, ma non è completo perché manca l’addendo a0 - È ordinato in senso crescente rispetto a b, ed è completo (ci sono gli esponenti 0, 1, 2 ) ο· Somma e differenza di polinomi Per eseguire la somma o la differenza di due o più polinomi si procede come segue: - si tolgono tutte le parentesi ricordando che i segni rimangono inalterati se la parentesi è preceduta dal segno +, cambiano se la parentesi è preceduta dal segno - si sommano gli eventuali termini simili. Es: (2π₯ 2 − 3π₯) − (5π₯ 2 − 2π¦ + 3π₯) = = 2π₯ 2 − 3π₯ − 5π₯ 2 + 2π¦ − 3π₯ = = (2 − 5)π₯ 2 + (−3 − 3)π₯ + 2π¦ = = −3π₯ 2 − 6π₯ + 2π¦ Es: (π − π) − [(4π + 5π) − (3π − 3π)]= = π − π − [4π + 5π − 3π + 3π] = = π − π − 4π − 5π + 3π − 3π = = (1 − 4 + 3)π + (−1 − 5 − 3)π = = 0π − 9π = −9π ο· Prodotto fra un monomio e un polinomio Per moltiplicare un monomio per un polinomio (che comparirà tra parentesi), bisogna moltiplicare il monomio per ogni termine del polinomio (segno con segno, coefficiente con coefficiente, lettera con lettera). Es: 3 5 π₯ 3 β (5π₯ 2 − 2π¦ + 3π₯) = 6 9 = 3π₯ 5 − 5 π₯ 3 π¦ + 5 π₯ 4 Es: (π2 − ππ + π 2 )ππ 2 = = π3 π 2 − π2 π 3 + ππ 4 Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 2 ο· Prodotto fra due o più polinomi Bisognerà prendere uno per uno ogni monomio del primo polinomio e moltiplicarlo per tutti gli addendi del secondo polinomio. Se i polinomi da moltiplicare sono tre, si incomincerà con il moltiplicare due polinomi lasciando il prodotto in parentesi. Questo prodotto andrà moltiplicato per il terzo polinomio. Se i polinomi sono quattro, si moltiplicano a due a due lasciando i prodotti in parentesi, infine si moltiplicano i due polinomi ottenuti. Naturalmente se nella stessa parentesi abbiamo monomi simili ci conviene sommarli prima di proseguire con i prodotti. Es: (2π + 3π)(π − 2π) = = 2π2 − 4ππ + 3ππ − 6π 2 = = 2π2 + (−4 + 3)ππ − 6π 2 = = 2π2 − ππ − 6π 2 Es: (3π₯ − 2)(5π₯ + 3)(π₯ − 1)= = (3π₯ − 2)(5π₯ 2 − 5π₯ + 3π₯ − 3)= = (3π₯ − 2)(5π₯ 2 − 2π₯ − 3)= = 15π₯ 3 − 6π₯ 2 − 9π₯ − 10π₯ 2 + 4π₯ + 6 = = 15π₯ 3 − 16π₯ 2 − 5π₯ + 6 Es: (π + 3π)(3π + 4π)(π − 2π)(3π − 2π) = (3π2 + 4ππ + 9ππ + 12π 2 )(3π2 − 2ππ − 6ππ + 4π 2 ) = (3π2 + 13ππ + 12π 2 )(3π2 − 8ππ + 4π 2 ) = 9π4 − 24π3 π + 12π2 π 2 + 39π3 π − 104π2 π 2 + 52ππ 3 + 36π2 π 2 − 96ππ 3 + 48π 4 = 9π4 + 15π3 π − 56π2 π 2 − 44ππ 3 + 48π 4 Se fra i coefficienti ci sono numeri frazionari converrà sempre fare i calcoli a parte Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 3 ο· Prodotti notevoli I prodotti notevoli sono delle eguaglianze notevoli che danno subito il prodotto di due polinomi ridotto a forma normale, senza bisogno di fare ulteriori calcoli. Data la loro frequenza nei calcoli, sarebbe bene impararli a memoria. 1. 2. 3. 4. 5. 6. Prodotto della somma di due monomi per la loro differenza (differenza di quadrati) Quadrato di binomio Quadrato di trinomio Cubo di binomio Potenza di un binomio Altri prodotti notevoli 1) Prodotto della somma di due monomi per la loro differenza (differenza di quadrati) (a+b)(a-b)=a2-b2 Un monomio si presenta con lo stesso segno (sarà il quadrato positivo), l’altro monomio con segno opposto (sarà il quadrato negativo). 1 3 1 3 1 9 1 9 Es: (− 2 π₯ 2 + 4) (− 2 π₯ 2 − 4) = 4 π₯ 4 − 16 1 3 1 3 1 3 Es: (2 π₯ 2 + 4) (− 2 π₯ 2 + 4) = − 4 π₯ 4 + 16 1 3 1 9 Es: (2 π₯ 2 + 4) (2 π₯ 2 − 4) = 4 π₯ 4 − 16 Es: (-5-3b)(-5+3b)= 25-9b2 2) Quadrato di binomio (a±b)2= a2+b2±2ab Il quadrato di un binomio si sviluppa scrivendo il quadrato del primo termine, il quadrato del secondo termine, il doppio prodotto del primo per il secondo. Da ricordare che i quadrati sono sempre positivi, il doppio prodotto può essere positivo o negativo. Es: (−5 − 3π)2 = 25 + 9π 2 + 30π Per il doppio prodotto abbiamo fatto a parte il calcolo 2(-5)(-3b)=+30b 3 1 9 1 Es: (− 2 π₯ 2 + 3 π¦)2 = 4 π₯ 4 + 9 π¦ 2 − π₯ 2 π¦ 3 1 Per il doppio prodotto abbiamo fatto a parte il calcolo 2 (− 2 π₯ 2 ) (+ 3 π¦) = −π₯ 2 π¦ Es: (π₯ + π¦ 2 )2 β (π₯ 2 + π¦ 4 )2 β (π₯ − π¦ 2 )2 = Normalmente dovremmo prima sviluppare i tre quadrati di binomio ottenendo tre trinomi che poi vanno moltiplicati fra di loro. Dal prodotto si ottengono 27 termini, che si devono ridurre sommando i simili, eliminando gli opposti ecc. ecc. Possiamo però procedere in maniera più semplice. Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 4 Applicando le proprietà delle potenze, ricordando che possiamo invertire l’ordine dei fattori, applicando poi il prodotto notevole somma per differenza e infine sviluppando il quadrato di binomio una sola volta otteniamo il risultato attraverso pochi e semplici calcoli. Es: (π₯ + π¦ 2 )2 β (π₯ 2 + π¦ 4 )2 β (π₯ − π¦ 2 )2 = [(π₯ + π¦ 2 ) β (π₯ − π¦ 2 )(π₯ 2 + π¦ 4 )]2 = [(π₯ 2 − π¦ 4 ) β (π₯ 2 + π¦ 4 )]2 = [π₯ 4 − π¦ 8 ]2 = π₯ 8 + π¦16 − 2π₯ 4 π¦ 8 3) Quadrato di trinomio ecc. (a±b±c)2= a2+b2+c2±2ab±2ac±2bc Il quadrato di un binomio si sviluppa scrivendo il quadrato del primo termine, il quadrato del secondo termine, il quadrato del terzo termine, il doppio prodotto del primo per il secondo, il doppio prodotto del primo per il terzo, il doppio prodotto del secondo per il terzo. Da ricordare che i quadrati sono sempre positivi, i doppi prodotti possono essere positivi o negativi. 3 1 9 1 4 Es: (− 2 π₯ 2 + 3 π¦ − 2π₯π¦)2 = 4 π₯ 4 + 9 π¦ 2 + 4π₯ 2 π¦ 2 − π₯ 2 π¦ + 6π₯ 3 π¦ − 3 π₯π¦ 2 Se il polinomio è formato da quattro termini (quadrinomio) avremo quattro quadrati positivi e sei doppi prodotti positivi o negativi (tutte le combinazioni possibili) 4. Cubo di binomio Si otterranno quattro termini: cubo del primo, cubo del secondo, triplo prodotto del quadrato del primo per il secondo, triplo prodotto del primo per il quadrato del secondo. Attenzione ai segni!! 3 1 3 Es: (− 2 π₯ 2 + 3 π¦) = 3 2 3 1 3 1 1 1 1 2 (− π₯ 2 ) + ( π¦) + 3 (− π₯ 2 ) ( π¦) + 3 (− π₯ 2 ) ( π¦) = 2 3 2 3 2 3 − 27 8 1 9 1 π₯ 6 + 27 π¦ 3 + 4 π₯ 4 π¦ − 2 π₯ 2 π¦ 2 Naturalmente i vari prodotti notevoli possono essere combinati fra di loro Es: (π₯ + π¦ 2 )3 β (π₯ 2 + π¦ 4 )2 β (π₯ − π¦ 2 )3 = (π₯ 2 − π¦ 4 )3 (π₯ 2 + π¦ 4 )2 = (π₯ 2 − π¦ 4 )(π₯ 2 − π¦ 4 )2 (π₯ 2 + π¦ 4 )2 = (π₯ 2 − π¦ 4 )[(π₯ 2 − π¦ 4 )(π₯ 2 + π¦ 4 )]2 = (π₯ 2 − π¦ 4 )[(π₯ 4 − π¦ 8 )]2 = Ora basta sviluppare il quadrato di binomio e poi eseguire la moltiplicazione fra un binomio e un trinomio. Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 5 5. Potenza di un binomio Per calcolare la potenza (a+b)n possiamo procedere in diversi modi. Naturalmente ci conviene applicare il metodo che ci consente di fare meno calcoli. Es: (π + π)5 = Possiamo arrivare al risultato in diversi modi, e precisamente: - (π + π) β (π + π) β (π + π) β (π + π) β (π + π) Sviluppando i prodotti otteniamo 32 termini, dopo di che sommiamo i simili ecc. - (π + π) β (π + π)2 β (π + π)2 Sviluppando i due quadrati di binomio otteniamo due trinomi che moltiplicati fra di loro ci danno 9 termini, e questi moltiplicati per il binomio daranno 18 termini - (π + π)2 β (π + π)3 Sviluppando il quadrato di binomio e il cubo di binomio otterremo un trinomio e un quadrinomio che moltiplicati fra di loro ci daranno 12 termini Esistono ancora molte combinazioni che ci permetteranno di ottenere il risultato richiesto ed esiste un metodo che ci permette di arrivare al risultato senza fare calcoli. Il risultato di questa potenza sarà un polinomio completo e omogeneo di quinto grado, decrescente rispetto ad a e crescente rispetto a b. I coefficienti del polinomio si ottengono dalla quinta riga del TRIANGOLO DI TARTAGLIA Dobbiamo formare un triangolo di numeri dove il vertice è 1 e la seconda riga è costituita dai numeri 1 , 2 , 1. Ogni riga inizia e finisce con 1, e i numeri interni si ottengono dalla riga precedente sommando ordinatamente a due a due i termini. 1 1 1 1 1 1 6 2 1 3 1 4 5 10 3 15 7 21 6 4 1 10 5 20 35 1 15 35 1 6 21 7 1 1 Es: (π + π)5 = π5 + 5π4 π + 10π3 π 2 + 10π2 π 3 + 5ππ 4 + π 5 1 6 Es: (π₯ 2 − 2) = = 1 2 1 1 3 1 4 1 5 (π₯ 2 )6+6(π₯ 2 )5 (− ) + 15(π₯ 2 )4 (− ) + 20(π₯ 2 )3 (− ) + 15(π₯ 2 )2 (− ) + 6(π₯ 2 ) (− ) + 2 2 2 2 2 1 6 (− 2) = = π₯12 − 3π₯10 + 15 4 5 15 3 1 π₯ 8 − 2 π₯ 6 + 16 π₯ 4 − 16 π₯ 2 + 64 Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 6 6. Altri prodotti notevoli Si possono presentare prodotti facilmente risolvibili senza fare lunghi calcoli (π + π + π)(π + π − π) = [(π + π) + π][(π + π) − π] = (π + π)2 − π 2 (π + π + π)(π − π − π) = [π + (π + π)][π − (π + π)] = π2 − (π + π)2 (π + π + π + π)(π − π − π − π) = [(π + π) + (π + π)][(π + π) − (π + π)] = (π + π)2 − (π + π)2 Es: ( 3+2x+y )( 3-2x-y ) = [3+( 2x+y )][3-( 2x+y )] = 9-( 2x+y)2= 9-4x2-y2-4xy Es: (a+b+2-c)(a-b+2+c)= [(a+2)+(b-c)][(a+2)-(b-c)] = (a+2)2-(b-c)2= a2+4+4a-b2-c2+2bc Il prodotto fra un binomio e un trinomio, dove il trinomio si ottiene dal binomio facendo quadrato, prodotto cambiato di segno e quadrato, si chiama somma o differenza di cubi (π + π)(π2 − ππ + π 2 ) = π3 + π 3 (π − π)(π2 + ππ + π 2 ) = π3 − π 3 Es: ( 1+2x )( 1-2x+4x2) = 1+8x3 Es: ( a-2b )( a2+4b2+2ab )= a3-8b3 Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 7 ο· Divisione di polinomi Naturalmente, perché la divisione sia possibile, il grado del dividendo deve essere ο³ al grado del divisore. Inoltre il dividendo deve essere completo e ordinato, il divisore deve essere ordinato. Per eseguire la divisione fra polinomi: - Dividiamo primo monomio con primo monomio ottenendo un quoziente parziale - Questo quoziente parziale deve moltiplicare il divisore e il risultato della moltiplicazione viene scritto, cambiato di segno, sotto il dividendo (ogni termine sotto il suo simile) - Sommando membro a membro il primo termine se ne va - Accanto al risultato ottenuto riscriviamo i termini del dividendo non ancora utilizzati - Si ricomincia da capo e si continua così fino a che il grado del dividendo non diventa < del grado del divisore Es: Calcolare quoziente e resto della seguente divisione. (3π₯ 5 + 2 − 11π₯ 3 ): (π₯ 3 + 1 − 2π₯ 2 ) = Completiamo e ordiniamo il dividendo, ordiniamo il divisore. (3π₯ 5 + 0π₯ 4 − 11π₯ 3 + 0π₯ 2 + 0π₯ + 2): (π₯ 3 − 2π₯ 2 + 1) = 3π₯ 5 + 0π₯ 4 − 11π₯ 3 + 0π₯ 2 + 0π₯ + 2 π₯ 3 − 2π₯ 2 + 1 3π₯ 2 + 6π₯ + 1 −3π₯ 5 + 6π₯ 4 − 3π₯ 2 6π₯ 4 − 11π₯ 3 − 3π₯ 2 + 0π₯ + 2 −6π₯ 4 + 12π₯ 3 + −6π₯ 3 2 π₯ − 3π₯ − 6π₯ + 2 −π₯ 3 + 2π₯ 2 −1 2 −π₯ − 6π₯ + 1 Q(x)= 3π₯ 2 + 6π₯ + 1 R(x)= −π₯ 2 − 6π₯ + 1 Se vogliamo verificare l’esattezza della divisione, moltiplicando quoziente per divisore e aggiungendo il resto dobbiamo ottenere il dividendo, cioè: (3π₯ 2 + 6π₯ + 1) β (π₯ 3 − 2π₯ 2 + 1) + (−π₯ 2 − 6π₯ + 1) = 3π₯ 5 − 11π₯ 3 + 2 Se negli esercizi da svolgere ci sono numeri frazionari, conviene fare i calcoli a parte Es: 1 3 1 5 1 (4 π₯ 4 − 2 π₯ 3 + 2 π₯ 2 − 4 π₯ + 1) : (4 π₯ 2 + 1) = Il dividendo è completo e ordinato, il divisore è ordinato Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 8 1 2 π₯ +1 4 π₯ 2 − 4π₯ − 10 1 4 3 3 1 2 5 π₯ − π₯ + π₯ − π₯+1 4 2 2 4 1 4 1 3 − π₯ + π₯ − π₯2 4 2 1 5 −π₯ 3 − 2 π₯ 2 − 4 π₯ + 1 π₯ 3 − 2π₯ 2 + 4π₯ 5 − 2 π₯2 + 5 2 11 4 π₯+1 π₯ 2 − 5π₯ + 10 9 − 4 π₯ + 11 Q(x)= π₯ 2 − 4π₯ − 10 9 R(x)= − 4 π₯ + 11 Verifica: 1 9 (π₯ 2 − 4π₯ − 10) β ( 4 π₯ 2 + 1) + (− 4 π₯ + 11) = 1 4 π₯ 4 3 1 5 − 2 π₯3 + 2 π₯2 − 4 π₯ + 1 Se i coefficienti dei polinomi sono letterali, la regola della divisione non cambia, purchè si considerino tali lettere come costanti. Es: (π₯ 5 + π 5 + π 2 π₯ 3 + ππ₯ 4 ): (π₯ 2 + π 2 ) = Completiamo e ordiniamo il dividendo rispetto alla variabile x. La lettera b sarà considerata come costante. π₯ 5 − ππ₯ 4 + π 2 π₯ 3 + 0π 3 π₯ 2 + 0π 4 π₯ + π 5 −π₯ 5 − π2π₯ 3 π₯ 2 + π2 π₯ 3 − ππ₯ 2 + π 3 −ππ₯ 4 + 0π 2 π₯ 3 + 0π 3 π₯ 2 + 0π 4 π₯ + π 5 ππ₯ 4 + π3 π₯ 2 +π 3 π₯ 2 + 0π 4 π₯ + π 5 −π 3 π₯ 2 − π5 0 Q(x)= π₯ 3 − ππ₯ 2 + π 3 R(x)= 0 Se nella divisione ci sono due variabili x e y , se ne sceglie una mentre l’altra viene considerata come costante. Naturalmente possiamo svolgere la divisione due volte, la prima volta scegliendo come variabile x (e quindi dobbiamo completare e ordinare rispetto ad x), la seconda scegliendo come variabile y (e quindi dobbiamo completare e ordinare rispetto alla y). Se in queste divisioni si ha R≠0, i due quozienti saranno diversi. Se invece avremo R=0 (in questo caso la divisione si dice esatta) i due quozienti coincideranno. Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 9 ο· Regola di Ruffini e Teorema del resto La Regola dio Ruffini ci permette di trovare quoziente e resto di una divisione del tipo P(x):(x±a) senza eseguirla. Il divisore deve essere di primo grado e la variabile x deve avere coefficiente 1. Se dividiamo un polinomio di grado n (deve essere completo e ordinato) per un binomio del tipo (x±a) otteniamo un polinomio (il quoziente della divisione) di grado n-1. La regola di Ruffini ci permette di trovare i coefficienti del quoziente attraverso una griglia in cui la variabile non deve comparire. Per applicare la Regola di Ruffini bisogna dunque creare una griglia in cui: - Disponiamo sulla riga in alto tutti i coefficienti del polinomio dividendo, con il termino noto fuori - Nell’angolo in basso a sinistra (seconda riga) scriviamo l’opposto del termine noto del polinomio divisore - Riscriviamo in basso il primo coefficiente (terza riga) - Iniziamo moltiplicando (direzione obliqua) e scrivendo il risultato nella seconda colonna (e seconda riga) - Sommiamo i numeri della seconda colonna (direzione verticale) scrivendo il risultato in basso (terza riga) - Continuiamo così ricordando che nella direzione obliqua si moltiplica, nella direzione verticale si somma - L’ultimo numero ottenuto (nell’angolo in basso a destra, terza riga ultima colonna) è il resto della divisione - I numeri dell’ultima riga rappresentano nell’ordine i coefficienti del polinomio risultato detto quoziente. Esso è un polinomio di un grado inferiore al polinomio dividendo. Es: ( 2x3 +6 – x 2): ( 1+x ) Ordiniamo i polinomi secondo la potenza decrescente della variabile e completiamo il polinomio dividendo ( 2x3 – x2 + 0x + 6 ) : ( x + 1 ) Possiamo incominciare con la griglia 2 -1 0 6 2 -2 -3 3 3 -3 3 -1 Il resto della divisione sarà 3, mentre il quoziente sarà un polinomio di secondo grado avente per coefficienti i numeri 2, -3, 3. Avremo quindi Q(x) = 2x2 - 3x + 3 R=3 Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi 10 Se i coefficienti dei polinomi sono letterali, si può comunque applicare la Regola di Ruffini, purché si considerino tali lettere come costanti. Es: ( 4bx +5x2 -12b2):( x+2b ) Ordiniamo ( 5x2+4bx -12b2):( x+2b ) Applicando Ruffini: 5 4b 5 -10b -6b -2b -12b2 +12b2 0 Il quoziente sarà un polinomio di primo grado. Q(x) = 5x – 6b R=0 Se nella divisione ci sono due variabili x e y , se ne sceglie una mentre l’altra viene considerata come costante. Naturalmente possiamo svolgere la divisione due volte, la prima volta scegliendo come variabile x (e quindi dobbiamo completare e ordinare rispetto ad x), la seconda scegliendo come variabile y (e quindi dobbiamo completare e ordinare rispetto alla y). Se in queste divisioni si ha R≠0, i due quozienti saranno diversi. Se invece avremo R=0 (in questo caso la divisione si dice esatta) i due quozienti coincideranno. Vediamo ora come è possibile, applicando la regola di Ruffini, dividere un polinomio P(x) per un binomio del tipo ax±b. Ricordiamo che per applicare Ruffini la variabile x del divisore deve avere coefficiente 1. La proprietà invariantiva della divisione dice che moltiplicando o dividendo i due termini della divisione per uno stesso numero, il quoziente non cambia, mentre il resto viene moltiplicato o diviso per lo stesso numero. Se il polinomio divisore è del tipo ax±b ci basterà dividere dividendo e divisore per a per ottenere il giusto quoziente, mentre il resto dovrà essere moltiplicato per a. Es: ( 3x2-5x+4 ): ( 2x-1 ) Dividiamo dividendo e divisore per 2 3 2 5 1 (2 π₯ − 2 π₯ + 2): (π₯ − 2) Ora applichiamo Ruffini 3 2 1 2 π(π₯) = 3 2 π₯− 3 2 − 5 2 3 4 7 − 4 7 4 Prof. Rosa Anna Bruzzese 2 7 8 9 8 − π = 9 8 9 β2=4 polinomi 11 E’ anche possibile applicare Ruffini quando il divisore è del tipo x2±a, ma solo se nel dividendo la variabile x compare con esponenti pari. Se il divisore è del tipo x3±a, nel dividendo la variabile x deve comparire con esponenti multipli di 3, ecc. ecc. In questo caso, ponendo xn= t , ritorniamo ai casi precedenti. Es: ( x6-4x3+3 ) : ( x3-2) ( t2-4t+3 ) : ( t-2 ) Ponendo x3= t otteniamo Ora applichiamo Ruffini 1 -4 3 1 2 -2 -4 -1 2 Ricordando che x3= t , il quoziente ottenuto , cioè t – 2 , diventerà Q ( x ) =x3 -2 mentre R = -1 Teorema del Resto Il resto della divisione di un polinomio P (x) per un binomio del tipo x+a è uguale al valore che il polinomio assume quando in esso si sostituisce alla x il valore –a, cioè R = P( -a ) Il teorema del resto ci permette quindi di calcolare il resto di una divisione senza eseguire la divisione. Importante ricordare che il teorema del resto è applicabile solo quando è applicabile la regola di Ruffini, cioè quando il polinomio divisore è un binomio di primo grado e la variabile x ha coefficiente 1. Es: ( 2x3 +6 –x2 ) : ( x +1 ) P ( -1 ) = 2 ( -1 )3 + 6 – ( -1 )2 = 2 ( -1 )+6 – ( +1 ) = - 2 +6 -1 = 3 Avremo R = 3 Es: ( 4bx +5x2 -12b2 ) : (x +2b ) P ( -2b ) = 4b ( -2b ) +5 ( -2b)2 -12b2 = -8b2 +20b2 -12b2 = 0 Avremo R = 0 Il teorema del resto è molto importante nella scomposizione dei polinomi ( vedi dispensa ). Prof. Rosa Anna Bruzzese polinomi