A Carla Di Donato L’invisibile reso visibile Alexandre Salzmann (–) Vita, opera e ricerca tra Teatro, Luce e Movimento Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: dicembre A Giovanni, Sergio e Maria Rosaria Sempre Immensa Meraviglia Marco Ierva, Maestro di Danza Indice Prefazione di Alessandro Pontremoli Introduzione Parte I I luoghi della geografia e della cultura Capitolo I L’itinerario storico .. I luoghi della geografia, – ... Georgia, – ... Mosca, – ... A Monaco, – ... Monaco: la collaborazione con “Jugend”, – ... L’avanguardia teatrale: teatro delle ombre e teatro delle marionette, – ... Hellerau, – .. La luce di Salzmann, – .. La rivoluzione della visione: dalla tecnica all’esperienza, – ... I primi sviluppi della luce di Salzmann: a Mosca con Tairov, – ... : Tbilisi, – .. L’incontro e la collaborazione con Georges Ivanovitch Gurdjieff, – ... La nascita dell’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo, – ... Al Prieuré di Fontainebleau–Avon: l’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo in Francia, – .. Salzmann – Daumal: il maestro e l’allievo, . Capitolo II Monaco: da crogiolo a big bang .. Phalanx, – .. I contributi di Salzmann per “Jugend”, . Capitolo III Hellerau – Il sistema d’illuminazione di Alexandre Salzmann .. La collaborazione “motrice” all’Istituto Dalcroze, – ... Appia– Dalcroze, – ... L’eco nello spazio, – .. Hellerau–L’attività di Salzmann, – .. Chi ha voluto l’Istituto Jaques–Dalcroze a Hellerau?, – .. Salzmann a Dresda, . Indice Capitolo IV Hellerau. L’attività di Paul Claudel per la messa in scena de L’Annonce faite à Marie .. La Correspondance Paul Claudel – Lugné–Poe: « L’Annonce faite à Marie », – .. Salzmann in Francia, – ... Joseph Sima, – ... Salzmann maestro: testimonianze e contributi, – .. Il nodo Daumal–Salzmann–Artaud (passando per Uday Shankar ed il sanscrito), – .. Lo studio assiduo del sanscrito, – .. Lo sguardo di Daumal attraverso la danza « indiana » di Uday Shankar, – .. Il Monte Analogo, . Capitolo V Salzmann e Gurdjieff .. La vita pratica all’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo – la Liste Individuelle Historométrique, gli esercizi, il racconto di Katherine Mansfield, – ... Berlino (–), – ... Il cantiere della Study House, – ... Il Prospectus n. : le edizioni in tedesco, francese ed inglese, – ... L’edizione francese del Prospectus n.: l’ introduzione e la “liste”, – ... I Metodi Speciali: la “macchina umana”, – ... La Lista Individuale Istorometrica, – ... Il programma dell’Institut pour le Développement Harmonique de l’Homme, – .. La ricerca del sur–effort, – .. Alexandre Salzmann al Prieuré: i (due) ricordi di Tchechovitch, . Parte II La ricerca tra luce e movimento Capitolo I La luce di Salzmann: tra materia e spirito .. Premessa: Le parole di Artaud, – .. Il “cespuglio” di Dalcroze: una nuova forma d’arte, – .. L’eredità diffusa della Ritmica di Dalcroze: –, – .. L’“abiura Dalcroze”, – .. Daumal ripensa Dalcroze, nel disegno di Gurdjieff: il Movimento, – .. La luce tra studio e coscienza, materia e spirito, . Capitolo II Il Teatro Cinese di Alexandre Salzmann Premessa, – Alexandre Salzmann. Il teatro cinese, – ... L’attore cinese, . Indice Capitolo III Artaud–Daumal–Salzmann .. Salzmann e Gurdjieff. Le Dimostrazioni al Théâtre des Champs–Elysées, . Capitolo IV Salzmann–Daumal–Gurdjieff. L’apprendimento del sanscrito — il teatro — l’ultimo periodo dell’insegnamento gurdjieffiano .. Lo studio sul Movimento, – .. Il Movimento per Gurdjieff — “Maestro di Danza”. Il Programma delle Dimostrazioni di Madame Jeanne de Salzmann al Tiflis State Opera Theatre, – .. La danza dei dervisci rotanti, – .. Una prospettiva storica: la pratica delle Danze Sacre di Gurdjieff. Le testimonianze degli allievi, – .. Le Danze Sacre a Fontainebleau–Avon, , – .. Le Dimostrazioni dei Movimenti dell’Institut Gurdjieff a New York (), – .. Le Danze Sacre di Gurdjieff: genesi e pratica, – .. Salzmann e le Danze Sacre, – .. La trasmissione dell’insegnamento ad opera di Mme Jeanne de Salzmann, . Capitolo V Gurdjieff ed il lavoro dell’attore .. Il lavoro dell’attore — o dell’uomo in quanto attore — e la sua quête. Da Gurdjieff a Grotowski, via Ryszard Cieślak: il significativo provino per il film “Incontri con uomini straordinari” di Peter Brook, – .. Le ‘stazioni’: excursus ragionato della parte finale del film Incontri con Uomini Straordinari, . Capitolo VI Le lettere di Salzmann a Daumal (–) Conclusioni Bibliografia Appendici Ringraziamenti Prefazione di Alessandro Pontremoli Scriveva il mio maestro Sisto Dalla Palma nella prefazione al mio primo volume sulla storia della danza milanese del XV secolo: « Può indurre al sorriso un confronto tra intenzioni di tale impegno e una ricognizione che si applica con acribia a un frammento apparentemente poco significativo della nostra vita storica. Quante volte le imprese monumentali si attivano con risultati che crescono in proporzione dell’apparente modestia degli assunti! E tuttavia qui si tratta di una proposta efficace per la moralità che inerisce a ogni gesto capace di situarsi concretamente nel proprio orizzonte ». Ed è con queste parole che mi piace presentare questo lavoro rigoroso ed efficace di Carla Di Donato, non solo una biografia di Alexandre Salzmann, costruita con partner topografici d’eccezione: la Georgia, Monaco, Hellerau, luoghi della geografia e della cultura, che alla fine confluiranno nel « luogo della vita » di Salzmann: Georges Ivanovic Gurdjieff e il suo insegnamento. Salzmann, maestro delle luci all’Istituto di Hellerau al fianco di Adolphe Appia e collaboratore di Gurdjieff presso l’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo a Parigi è in apparenza una figura a latere nel teatro, nella danza e nelle arti dello spettacolo dal vivo del Novecento. Dal suo osservatorio decentrato affianca maestri riconosciuti rimanendo entro il loro cono d’ombra, ma la sua arte è in egual misura analoga ipostatizzazione di quel pensiero, di quella ragione e di quel sentire che anima le prassi dello spettacolo in anni cruciali del secolo breve. Lo studio monografico su Salzmann, dunque, è motivato non solo dalla necessità di colmare una lacuna avvertita da tempo nella storia del teatro e dello spettacolo, ma principalmente dall’esigenza, che da questi stessi studi proviene, di spingere la sonda dell’indagine più in profondità, laddove sia possibile individuare la linfa sotterranea che alimenta la quête dei maestri del Novecento, specialmente intorno alla dimensione di assialità, o verticalità: la presenza, o coscienza, la Prefazione cui radice risiede nella scienza del Movimento. In questa prospettiva sotterranea, quella di Alexandre Salzmann è senza dubbio la storia (cresciuta sotto terra) di un protagonista ad oggi ancora sotterraneo.. In particolare per il teatro che, nel Novecento, include lo spettacolo ma non lo implica, e che, avendo ormai perso il suo mercato, cerca altrove il suo valore, Alexandre Salzmann è, in effetti, un protagonista di quel che Eugenio Barba, fondatore e regista dell’Odin Teatret, maestro della ricerca che ha infiammato il teatro e lo spettacolo del secondo Novecento, a più riprese ha chiamato il « teatro sotterraneo », ricordando che è sotto terra che crescono le radici. Introduzione Alexandre Salzmann è un protagonista « paradossale » dei primi trenta anni del Novecento: pur non comparendo mai in primo piano, è sempre dentro vicende esemplari, di cui sembra per di più costituire uno dei motori segreti. Eppure, benché il suo nome venga talvolta citato, il suo itinerario non ha mai sembrato meritare un approfondimento monografico completo. La ricerca e lo studio del profilo artistico — professionale di Salzmann risulta essere di primaria importanza ai fini della storia del teatro in quanto illumina, in più di un caso rivelandone il cuore, avvenimenti di primo piano. Oltre a portare un po’ di luce e ad approfondire gli anni della formazione, prima in Georgia, sua terra natale, poi (–) in Europa, a Monaco, capitale, insieme a Parigi, dell’avanguardia artistica dell’epoca, il presente studio mira infatti a ricostruire le principali tappe dell’itinerario salzmaniano, nel quale sono due gli snodi. Le sue due collaborazioni principali infatti sono in ordine cronologico: con Adolphe Appia ed Émile Jaques–Dalcroze (–); con Georges Ivanovitch Gurdjieff ( – ). Appia e Jaques–Dalcroze, con cui lavora come inventore delle luci presso l’Istituto di Hellerau, vicino Dresda, dove è attivo dal al (ma il suo lavoro con Dalcroze era iniziato l’anno prima presso lo Ständehaus di Dresda), parlano di lui come di un inventore geniale, sia rispetto ai praticabili per movimentare lo spazio scenico, sia rispetto al sistema d’illuminazione, specificamente ideato per la sala dell’Istituto in cui si svolsero gli spettacoli, in occasione delle Feste scolastiche: la pantomima Dido and Aeneas più un solo atto dell’Orfeo ed Euridice di Gluck (), la rappresentazione completa dell’Orfeo (); al di fuori delle Schulfeste, nell’ottobre , infine, L’Annuncio fatto a Maria di Paul Claudel. Si tratta, in questo caso, di vicende abbastanza conosciute, ma nelle Introduzione quali i grandi nomi — Appia, Dalcroze — emersi alla considerazione storiografica, hanno sovente occultato quello di Salzmann, che rimane, appunto, sotterraneo. Dopo aver collaborato in qualità di autore delle luci con Alexandr Taïrov al suo Teatro da Camera di Mosca per la messa in scena di Famira il citaredo ()di I. Annentskij, Salzmann torna nella sua città natale, Tiflis (Tbilisi), verso il – ed è lì che viene ingaggiato capo–scenografo dal Teatro dell’Opera per la stagione –. A Tiflis prende avvio la sua seconda collaborazione, che risulta di fondamentale importanza per la storia del teatro del Novecento, quella con il “Maestro di Danza – Teacher of Dance” Georges Ivanovitch Gurdjieff. Al suo interno, un capitolo più istituzionale se si vuole, ma non meno importante, è quello dedicato all’attività di Salzmann in Francia, che sconfina nel capitolo Artaud, questo assai meno noto: il rapporto di Salzmann con Artaud passa proprio attraverso Gurdjieff e l’attività del suo Istituto. Salzmann fu, insieme alla moglie Jeanne — ex allieva di Dalcroze — uno dei primi e principali collaboratori di Gurdjieff, in particolar modo presso il suo “Istituto per lo sviluppo armonico dell’uomo”, installato a Fontainebleau–Avon, vicino Parigi, nell’ottobre del , dove il suo nome appare tra quelli degli “istruttori”, degli insegnanti/responsabili. Salzmann (sul finire del ) ebbe a sua volta come allievo, a Parigi, il poeta René Daumal, fondatore e membro del circolo de Le Grand Jeu: a leggere certe pagine di Daumal, dichiaratamente debitrici dell’insegnamento salzmaniano, intorno all’”azione cosciente”, sembra di sentire Artaud, con il quale peraltro Daumal ebbe significativi rapporti durante il periodo di definizione del teatro della crudeltà. Attraverso Daumal, l’insegnamento di Salzmann contribuisce a dare concretezza e contesto alle visioni, altrimenti astratte e isolate, di Artaud. Un anno prima, nel , Salzmann era stato ingaggiato da Jacques Hébertot come autore delle luci (éclairages) al Théâtre des Champs– Elysées. Famosa la sua partecipazione all’allestimento di Pélleas et Melisande, di Maeterlinck, andata in scena nel dicembre dello stesso anno. È ad una ripresa di quello spettacolo che si riferisce Artaud quando, anni dopo dal Messico, in una conferenza (Le Théâtre d’après–guèrre à Paris, ) ricorda che la luce di Salzmann « viva, profumava, liberava Introduzione un odore, era diventata una sorta di nuovo personaggio ». La ricostruzione, sul piano della prospettiva storiografica, dell’attività di Salzmann all’Istituto di Hellerau, prima, e del lavoro (suo e della moglie Jeanne) con Gurdjieff, poi, qui si trasforma in indagine: quale fu il legame tra questa prima attività e quella con Gurdjieff, al di là del rapporto con la (futura) moglie Jeanne? Quale, dunque, l’intreccio di eventi e relazioni, che, per il teatro che non termina nello spettacolo, lo ha portato direttamente al cuore di ciò che potremmo denominare la “scienza del Movimento”? I fermenti contenuti nelle pratiche artistiche dell’avanguardia, nella Monaco tra il XIX ed i primi anni del XX secolo, tra cui innanzitutto il forte interesse per le implicazioni “spirituali” della luce, e soprattutto, del colore, in stretto rapporto soprattutto con la musica — ad esempio, si osservi l’iniziale interesse, pressoché ignorato, di Kandinskij per l’arte scenica come strumento per costruire un’opera d’arte totale dove colore e luce, musica e parola, azione, movimento e danza si sarebbero dovuti fondere in un tutto unico, in questa direzione va letta anche la sua composizione scenica Il suono giallo (Der Gelbe Klang, -) — in Salzmann, allora già piuttosto noto come pittore, maturano in direzione della conoscenza pratica del movimento e del ritmo. Entrambe sono legate, sia al suo sistema di illuminazione in quanto agente di luce, sia al corpo–mente — alla coscienza, attraverso il risveglio dell’attenzione, dei danzatori — con Dalcroze —-, prima, e dell’uomo — prima del performer — con Gurdjieff —, poi. P I I LUOGHI DELLA GEOGRAFIA E DELLA CULTURA