Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali Dumas I requisiti di aziendalità ed il fine aziendale Dott. Federico Rotondo [email protected] Economia aziendale: lezione n. 4 Abbiamo visto che l’ECONOMIA AZIENDALE studia le “condizioni di esistenza” e le “manifestazioni di vita” dell’azienda Abbiamo visto che l’azienda è uno strumento creato dall’uomo per soddisfare i propri bisogni, e più nello specifico per fronteggiare il PROBLEMA ECONOMICO Abbiamo visto, tuttavia, che nel momento stesso in cui nasce, l’azienda si distacca dal suo “genitore” per divenire un’unità autonoma, dotata di vita propria Per tale ragione, essa svolge un’attività economica secondo leggi e modalità proprie, nel perseguimento di un fine proprio Essa va perciò investigata secondo una prospettiva economica, che permette di accomunare le diverse tipologie di aziende, a prescindere dalla loro forma giuridica, dal settore in cui operano, dalla dimensione e così via Il fenomeno aziendale può essere rappresentato e studiato secondo diversi modelli interpretativi. I diversi modelli ci consentono di identificare le variabili rilevanti sulle quali agire per favorire l’economicità aziendale, nonché le relazioni tra le stesse, ma anche di comprendere meglio le problematiche di vita e di sviluppo dell’azienda su cui fondare le decisioni aziendali. Il fenomeno aziendale, qualunque sia il modello che utilizziamo per rappresentarlo, si caratterizza per la presenza di alcune condizioni che ci consentono di discriminare tra le unità del sistema economico che sono aziende e quelle che non lo sono. REQUISITI DI AZIENDALITÀ Le condizioni che caratterizzano il fenomeno aziendale secondo l’approccio della scuola pisana (Giannessi, Bertini, Corticelli, Franceschi) PROSPETTIVA DI ANALISI DEI REQUISITI DI AZIENDALITÀ PROSPETTIVA OGGETTIVA PROSPETTIVA SOGGETTIVA ANDAMENTI AZIENDALI COMPORTAMENTI AZIENDALI PROSPETTIVA OGGETTIVA CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO • PROIEZIONE NEL TEMPO • ORDINE COMBINATORIO CONDIZIONE FINALISTICA • EQUILIBRIO ECONOMICO DUREVOLE ED EVOLUTIVO • ORDINE SISTEMATICO • ORDINE DI COMPOSIZIONE CREARE RICCHEZZA RELAZIONE COMBINATORIA TRA I FATTORI PRODUTTIVI Si fa riferimento al rapporto di complementarietà tra la pluralità di fattori produttivi che caratterizza in ogni momento il sistema aziendale. “Ogni variazione qualitativa o quantitativa (che non sia semplicemente sostituzione) in uno dei fattori provoca sempre variazioni negli altri (n-1) elementi della combinazione in modo tale da richiedere l’impostazione di un nuovo rapporto combinatorio” RELAZIONE SISTEMATICA TRA LE OPERAZIONI AZIENDALI “La vita dell’azienda è caratterizzata dal continuo avvicendarsi di operazioni, ognuna delle quali non si verifica in maniera casuale, ma in stretta connessione con le altre e, insieme ad esse, in conformità del fine perseguito dall’azienda” RELAZIONE DI COMPOSIZIONE TRA LE FORZE INTERNE ED ESTERNE ALL’AZIENDA “Nell’azienda convergono forze interne ed esterne capaci di alterarne lo stato di equilibrio. Tali forze devono essere composte nel modo più conveniente, ossia nella maggiore conformità possibile al fine perseguito dall’azienda” LA CONDIZIONE FINALISTICA La finalità generale: l’equilibrio economico durevole ed evolutivo o produzione di ricchezza, di valore ECONOMICITÀ Postulato della duplicità degli scopi aziendali in relazione al ruolo, parte della dottrina distingue tra: AZIENDE DI EROGAZIONE SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI UMANI AZIENDE DI PRODUZIONE CONSEGUIMENTO DEI PROFITTI Giannessi - Scuola pisana - rigetta la duplicità degli scopi aziendali È una caratteristica dell’uomo, non dell’azienda. L’attività aziendale è solo uno dei mezzi scelti dall’uomo per raggiungere questo fine. L’azienda, appena viene creata, diviene una realtà autonoma e distinta. È un concetto troppo indefinito, l’azienda è un fenomeno di tempo, mentre il lucro è contingente. Secondo Giannessi, le aziende hanno un unico scopo, un’unica condizione finalistica, definita “economicità” o anche: Il fine dell’azienda è se stessa, cioè vivere, riprodursi e auto-potenziarsi attraverso la creazione di valore. Non bisogna mai confondere tra: Fine aziendale Finalità personali di chi guida l’azienda PROSPETTIVA SOGGETTIVA Affinché un’unità economica sia considerata in concreto azienda, devono essere utilizzati criteri aziendali di scelta e di comportamento VISIONE SISTEMICA AUTONOMIA ECONOMICITA’ VISIONE SISTEMICA Chi guida l’azienda deve aver la consapevolezza di gestire un sistema complesso, formato da differenti parti e subsistemi riuniti in tutto da legami funzionali di diversa natura. Ogni singola azione o decisione ha un impatto da valutare in relazione al tutto, per preservare lo stato di equilibrio generale. AUTONOMIA L’azienda è un’entità indipendente, sia dal suo creatore che da soggetti terzi, poiché persegue un proprio fine economico. Da ciò discende che chi guida l’azienda deve avere autonomia di giudizio e autonomia decisionale. Si correrebbe il rischio, altrimenti, di favorire interessi personalistici o prendere decisioni non in linea con il principio di economicità, con grave pregiudizio per la sopravvivenza stessa dell’azienda. ECONOMICITÀ E’ il fine ultimo dell’azienda, che deve esser ben chiaro nella mente dei soggetti che esercitano la funzione di governo e di indirizzo strategico. Definiamo allora l’azienda: Una unità elementare dell’ordine economico-generale, dotata di vita propria e riflessa … costituita da un sistema di operazioni, promanante dalla combinazione di particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed esterne … nel quale i fenomeni della produzione, della distribuzione e del consumo vengono predisposti per il conseguimento di un determinato equilibrio economico, a valere nel tempo … suscettibile di offrire una rimunerazione adeguata ai fattori utilizzati e un compenso, proporzionale ai risultati raggiunti, al soggetto economico per conto del quale l’attività si svolge. GIANNESSI E. (1979) UNITÀ ECONOMICHE In relazione alla presenza: • di condizioni strutturali e di funzionamento • della finalità generale unitaria • dei criteri aziendali di comportamento e di scelta AZIENDE NON AZIENDE In relazione al RUOLO svolto nell’ambiente in dottrina è diffusa la distinzione in: AZIENDE orientate alla produzione per il consumo AZIENDE orientate alla produzione per il MERCATO o IMPRESE La differenza, allora, non è più tra AZIENDE DI EROGAZIONE AZIENDE DI PRODUZIONE ma tra AZIENDE NON AZIENDE