I FONDI STRUTTURALI: 4 MILIARDI PER LA CRESCITA1 1.RIFERIMENTI ATTUALI Fondi strutturali europei (FESR, FSE, FEARS,FEP) sono strumenti di intervento creati e gestiti dall'Unione Europea per finanziare progetti di sviluppo all'interno dei territori dell’Unione stessa2. Il quadro unitario programmatico delle risorse per il periodo 20143 – 2020 e relativo al territorio del Lazio, è organizzato sulla base di innovazioni di metodo indicate dalla UE4. La programmazione di oltre 4,1 miliardi di euro concentra quasi il 90% di tali risorse in 45 azioni cardine raggruppate in 7 macro aree di intervento, che costituiscono un insieme di progetti concreti, calendarizzati, in armonia con quanto previsto anche negli impegni assunti con la sottoscrizione del Patto per lo Sviluppo e il Lavoro. 1) La prima macroarea, che riguarda esclusivamente azioni di efficientamento e riorganizzazione amministrativa è a costo zero. 2) Politiche per lo sviluppo economico, orientate a favorire un progressivo innalzamento della capacità competitiva del tessuto d’impresa laziale, sia sui mercati interni che su quelli esteri, sostenute con quasi 1,2 miliardi 3) Interventi in formazione e rilancio delle opportunità di lavoro con 360 milioni di euro di dotazione finanziaria 4) Integrazione sociosanitaria, incentrata sui servizi territoriali, avrà, a integrazione delle risorse per la sanità, con un fondo di 113 milioni di euro 5) Sostenibilità ambientale, della messa in sicurezza del territorio, delle bonifiche di aree gravemente inquinate e all’implementazione di una strategia per il superamento delle problematiche di gestione dei rifiuti, che vede una dotazione di oltre 625 milioni di euro 6) Interventi infrastrutturali vitali per la competitività e la qualità della vita, alcuni dei quali attesi da lungo tempo, come la copertura di tutto il territorio regionale con la 1 A cura di Eugenio Patanè Il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 recante “Disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul fondo di coesione, sul fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”, nell’art. 1 (Oggetto) stabilisce le norme comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo (FSE), al Fondo di coesione, al Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) che operano nell’ambito di un quadro comune (“fondi strutturali e di investimento europei - fondi SIE”). 3 Le Linee d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020 (da ora in poi Linee d’indirizzo) costituiscono il quadro di sintesi del processo di pianificazione e programmazione per lo sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo – nell’accezione indicata nella Stra-tegia Europa 2020(1) – per il medio-lungo periodo e che interseca il Documento di Economia e Finanza Regionale 2014-2016 (DEFR 2014-2016) approvato(2)nel dicembre 2013, in coerenza con la mozione n. 31 del Consiglio regionale del Lazio del novembre 2013 recante “Iniziative relative ai Fondi Strutturali Europei per i periodi di programmazione 20072013 e 2014-2020”. Il documento di riferimento delle iniziative della Regione Lazio è “Con l'Europa, Il Lazio cambia riparte. 45 progetti per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale, consultabile all’indirizzo web http://www.lazioeuropa.it/ 4 Le novità sono raggruppate in: - concentrazione tematica su specifiche finalità strategiche, - integrazione tra i diversi fondi strutturali per massimizzare l’impatto e l’efficacia, programmazione orientata ai risultati, obiettivi misurabili su cui indirizzare l’azione pubblica; - principio del partenariato, coinvolgimento di tutti i soggetti rilevanti nelle diverse fasi del processi di definizione ed attuazione della nuova programmazione; - trasparenza relativamente alla destinazione definitiva delle risorse finanziarie, all’individuazione dei beneficiari finali, alla diffusione delle informazioni secondo criteri geografici 2 connessione a banda ultralarga di 30 Megabit e la mobilità collettiva, saranno sostenuti con investimenti per oltre 965 milioni di euro 7) La lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, i servizi per l’infanzia, il sostegno alle persone nelle fasi di formazione e ricerca di lavoro e la promozione della pratica sportiva vedranno un finanziamento di quasi 460 milioni di euro. 2. SITUAZIONE PRECEDENTE La programmazione della politica di coesione economica e sociale europea dei Fondi per il periodo 2007 – 2013 ha evidenziato ritardi di natura attuativa, con il conseguente rischio di perdita di risorse economiche per la Regione Lazio, tanto più gravi perché giunte in un momento di crisi economica che sta mettendo a dura prova il tessuto socio economico. A marzo 2013, la nuova consiliatura della Regione Lazio ha ereditato una Regione all’ultimo posto per certificazione della spesa. Dalle indicazioni emerse dal percorso di analisi 5 delle condizioni dei fondi è emersa una situazione di blocco degli stessi che rischiavano di andare perduti. La Regione Lazio si è impegnata ad accelerare le procedure di spesa della programmazione in oggetto, effettuando al contempo una verifica puntuale dell’efficacia delle misure messe in campo. A dicembre 2013 gli obiettivi di spesa sono stati raggiunti attraverso una rimodulazione di bandi (in particolare, quasi 300 milioni di risorse del FESR destinate all’accesso al credito, la patrimonializzazione delle imprese, lo start up, la green economy). L’ultimo bando - di 15 milioni di euro - della vecchia programmazione riguarda il finanziamento di progetti di investimento in banda ultralarga con scadenza il 30 ottobre 20146. A settembre 2013 è stato sottoscritto il Protocollo di intesa tra Roma Capitale e la Regione Lazio per la gestione dei fondi strutturali europei. Le finalità del documento sono sostanzialmente riassunte nella volontà di impiegare in maniera più funzionale e trasparente le risorse comunitarie per contribuire a valorizzare Roma Capitale e operare affinché le funzioni nazionali e internazionali di Roma concorrano allo sviluppo economico, sociale e culturale equilibrato dell’intero territorio regionale - da una parte - e della comunità locale dell’area di Roma – dall’altra - valorizzando la vocazione europea ed internazionale della capitale. Il tutto attraverso l’esercizio delle proprie competenze e con la promozione di un ruolo attivo dell’amministrazione capitolina nella programmazione e realizzazione di interventi connessi ai fondi strutturali europei. 3.OBIETTIVI PER LA CITTA’ I Fondi strutturali 2014-2020 rappresentano un’opportunità di crescita di non poco conto per cittadini, associazioni, imprese e istituzioni di Roma e del Lazio. Gli anni passati di mala gestione ci hanno insegnato che qualità ed effetti dei fondi strutturali dipendono in misura cruciale dalla qualità e quantità dell’azione politica e istituzionale e che senza una buona politica non potranno mai esserci buone politiche per il territorio. 5 Nel giugno 2013 la Commissione affari comunitari e internazionali del Consiglio regionale ha condotto una serie di audizioni con gli assessori regionali competenti nella gestione dei singoli programmi. Audizioni condotte insieme al responsabile del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del MISE sull’attuazione del programma FESR 2007-2013 6 Bando emesso da Infratel e destinato a 16 comuni del Lazio scelti sulla base del maggior numero di abitanti residenti L’Unione Europea chiede per questa nuova programmazione un maggiore impegno delle città nell’impiego dei fondi, perché la carenza di innovazione produttiva e sociale che caratterizza il territorio italiano può essere contrastata solo a partire da una politica di sviluppo che porti il proprio baricentro sulle città. La buona politica che è indispensabile attuare, vista l’urgenza di rilanciare sviluppo e coesione è di contribuire, con un riscatto della qualità dell’azione pubblica, alla ripresa della produttività della capitale trasformando Roma in una “città funzionale”. Roma ha molto da beneficiare dalla nuova politica di programmazione della Regione Lazio, in termini di politiche di indirizzo e di interventi. L’obiettivo di una politica di sviluppo territoriale integrata può essere perseguito efficacemente attraverso l’azione convergente tra Roma Capitale e la Regione Lazio. L’occasione che si presenta per la città metropolitana può essere riassunta in quattro punti cardine, dettati anche dalla programmazione europea7: 1.ridisegnare e modernizzare i servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle città; 2.sviluppare pratiche e progettazione per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragili e per aree e quartieri disagiati, che rafforzino le filiere delle politiche ordinarie e che coinvolgano il tessuto associativo e l’economia sociale. 3.rafforzare la capacità di potenziare segmenti locali pregiati di filiere produttive globali a vocazione urbana (creatività, innovazione dei servizi del welfare, governance aziendale, relazioni pubbliche, comunicazione, servizi avanzati per le imprese industriali e agricole). 4.favorire la ripresa di innovazione produttiva – la cui carenza ha determinato l’arresto della produttività – e di innovazione sociale, poiché entrambe trovano nelle città il centro di propulsione. Di particolare rilievo sono i principi di cittadinanza digitale e i nuovi servizi pubblici legati al paradigma delle smart cities. Roma Capitale gioca una partita importante nell’ambito di attuazione delle politiche di coesione, anche attraverso l’individuazione di un ruolo specifico tra quelli previsti dalle disposizioni nazionali e comunitarie che sia il più appropriato ad assicurare una più efficace attuazione degli interventi che interessano il proprio territorio. Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020, Presentato dal Ministro per la Coesione Territoriale, d’intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Dicembre 2012 7