Due donne che ballano - Teatro Stabile di Genova

Duse
Un testo contemporaneo scritto per attrici soliste e
interpretato da due protagoniste della scena italiana
della nuova generazione. Un modo gentile e amaro,
anche profondamente ironico, di raccontare un’intera
società, in cui le persone difficili e scomode sono
estromesse o confinate ad affrontare in solitudine la
pista da ballo del proprio destino.
Dal 20 gennaio al 24 gennaio
Due donne
che ballano
Josep Maria Benet i Jornet
regia di Veronica Cruciani
Per saperne di più
leggere
vedere
ascoltare
Tre donne sole
di Cesare Pavese (Einaudi)
Le lacrime amare di Petra von Kant (1972)
di R. W. Fassbinder
Valzer triste
di Jan Sibelius
Il secondo sesso
di Simone de Beauvoir (Il Saggiatore)
Ricche e famose (1981)
di George Cukor
Quello che le donne non dicono
di Fiorella Mannoia
Le serve
di Jean Genet (Einaudi)
Persona (1966)
di Ingmar Bergman
They Dance Alone
di Sting
Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Tutte
Il
testo
e due schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si detestano perché
sono simili, perché ognuna ha bisogno dell'altra, e, nella solitudine delle rispettive vite,
sono l'una per l'altra l'unica presenza confortevole. Consumano le poche ore alla settimana che passano insieme becchettandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo
a un estraneo si riesce a confessare. Ballano al ritmo della loro vita. Ballano come balla
una nave in balìa delle onde. Ballano la danza dell'esistenza dura e difficile di chi porta
dentro una sofferenza ma fuori esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza.
Ballano come una coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciute si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci sono
uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle. Sono solo due donne
che ballano. Avrebbero potuto non incontrarsi mai e continuare a ballare da sole come
hanno sempre fatto, e invece per loro fortuna il sollievo della coppia finalmente addolcisce
un po' la fatica.
Lo spettacolo
Toccherà a Maria Paiato (Premio Borgio Verezzi
1994, Premio Flaiano 2001, Premio della Critica
Teatrale 2004, Premio Olimpici del Teatro 2004 e 2007, Maschera d’Oro 2005, Premio
Ubu 2005 e 2006, Premio Eleonora Duse 2009, Premio Hystrio 2010) e ad Arianna Scommegna (Premio Lina Volonghi 1997, Premio della Critica Teatrale 2010, Premio Hystrio
2011, Premio Ubu 2014), far vivere sul palcoscenico questa minuscola storia come tante
che accadono nei grandi condomini di qualsiasi città. Un microcosmo, un ecosistema esistenziale. Nello spazio chiuso di una quotidianità ordinaria dominata dalla solitudine, si
gioca la partita tra le due figure femminili. Un gioco di rimbalzi tra tentativi di dialogo, battibecchi, tra timide aperture e dolorose chiusure. Un dialogo faticoso, che lascia trapelare
una dopo l'altra le storie delle protagoniste: la vita grigia dell’anziana e la sua immensa
solitudine, mentre la giovane lascia intuire un segreto che poi lentamente disvela, come il
disagio e la fatica di vivere. Finché la neve, il gelo, si scioglie per lasciar spazio a un “essere
in due” che finalmente riscalda l’anima, consentendo uno sguardo ulteriore, più lieve.
Josep Maria Benet i Jornet, nato nel 1940, è considerato uno dei
L’autore
massimi autori del teatro spagnolo contemporaneo e il padre del
teatro catalano. Dal 1964 ha pubblicato più di quaranta commedie rappresentate in tutta
Europa, oltre che in Argentina e negli Stati Uniti. Il suo teatro si caratterizza per la riflessione sull’individuo e la società che lo circonda, per poi avanzare verso tematiche più esistenziali. Una curiosità che lega la sua biografia a questo testo è la sua grande passione per i
fumetti del passato, di cui fa collezione, passione che condivide con la più anziana delle
due donne che ballano.
produzione
Centro
d’Arte Contemporanea
Teatro Carcano
versione italiana
Pino Tierno
interpreti
Maria Paiato
Arianna Scommegna
scene
Barbara Bessi
musiche
Paolo Coletta
luci
Gianni Staropoli
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA