ISTITUTO STATALE
PAOLINA SECCO SUARDO
Liceo delle Scienze umane
Liceo Musicale
RASSEGNA DI
LEZIONI – CONCERTO
VII EDIZIONE
LEZIONE – CONCERTO N. 6
ENSEMBLE LOCATELLI
CON LA PARTECIPAZIONE DEL
CORO DA CAMERA DEL LICEO MUSICALE
MUSICHE DI J.S.BACH E H.PURCELL
IN COLLABORAZIONE CON IL
LICEO ARTISTICO
“MANZÙ” DI BERGAMO
THOMAS CHIGIONI, DIREZIONE
sabato 28 febbraio 2015 ore 21.00
Aula magna Liceo Secco Suardo
via A.Maj, 8 - Bergamo
PROGRAMMA
J.S. Bach
–
Concerto Brandeburghese n.
BWV
Concerto Brandeburghese n.
BWV
Tomas Gavazzi clavicembalo , Jérémie Chigioni violino , Eleonora Biscević lauto traversiere
9
Jérémie Chigioni violino , Giuseppe Trabucchi lauto dritto , Eleonora Biscević lauto dritto
Ensemble Locatelli
Thomas Chigioni, concertazione e direzione
***
H.Purcell
da "The Fairy Queen” Z
–
9,
Primo Atto
69
Marcello Conca Drunken Poet, basso , Francesca Longa First Fairy, soprano ,
Claudia Ceruti Titania, Second Fairy, soprano , Alessandro Ravasio )ndian Boy, basso
Giulia Draghi, danza e coreograie
Coro da camera del Liceo Musicale Secco Suardo
Soprani: Diana Andreotti, Silvia Calzaferri, Amarilli Corti, Elisa Fratus, Beatrice Frese, Ilaria Nozza
Contralti: Caterina Brusetti, Lara Cortinovis, Alice Ghisleni, Maria Sarzilla, Ylenia Suardi, Katia Villa
Tenori: Samuele Birolini, Stefano Fiacco, Eric Zanchi, Ivan Zucchetti
Bassi: Luca Carrino, Marco D’Ambrosio, Luca Valenti, Francesco Veronesi
Francesco Chigioni, maestro del coro
Ensemble Locatelli
Violini primi: Jérémie Chigioni*, Emilie Chigioni, Giulia Scilla
Violini secondi: Mosè Querenghi*, Alessandra Testa, Giorgia Colleoni
Viole: Nicola Sangaletti*, Alessandro Arnoldi
Violoncelli: Thomas Chigioni*, Celeste Casiraghi*
Contrabbasso: Luca Cantaboni
Fagotto: Federica Zanotti*
Clavicembalo: Tomas Gavazzi
Tiorba: Mauro Pinciaroli*
Flauti dritti: Giuseppe Trabucchi*, Eleonora Biscević*
Trombe: Francesco Panico*, Federico Ravelli*
Timpani e percussioni: Nicola Moneta
* prime parti
Thomas Chigioni, clavicembalo e direzione
Cinzia Vittoria Magnaghi, regia per la produzione video
The Fairy Queen ( La regina delle fate )
Di (enry Purcell ) atto
Un’esistenza e una carriera breve – muore a
anni, come Mozart – sono il primo distintivo di (enry Purcell,
considerato la maggior gloria della musica inglese, very great master of music , come fu deinito già alla sua
morte dal giornalista del Post Bot , il
X)
.
Una vita breve e altrettanto intensa per Purcell, iglio di musicisti - la sua era una dinastia dedita all’arte di
Euterpe, un po’ come quella di J. S. Bach – che già a anni era accolto tra i dodici fanciulli cantori della
cappella reale. Poi, al cambio di voce divenne era il
, aveva tredici anni collaboratore del sovrintendente
agli strumentisti del re.
Tutta interna alla lorida dotazione musicale del re è la sua carriera, che a diciott’anni lo vide compositore
per i violini del re
e quindi tra gli organisti della cappella reale.
A seconda del governo reale – prima Giacomo )), cattolico, favorevole ad importare musicisti romani, poi il
suo successore Guglielmo ))) – le destinazioni dell’attività compositiva di Purcell cambiarono, ma la sua
posizione di preminenza nell’apparato musicale del re restò inalterata.
Tra le caratteristiche che distinguono il suo stile da quello dei colleghi, contemporanei e predecessori, c’è il
ricorso ingegnoso alla tecnica dell’imitazione dei motivi, presente non solo non solo nei brani strumentali
polifonici, ma anche in quelli delle opere vocali, in particolare degli anthems brani corali in cui proprio
Purcell introdusse brani strumentali , tipici della tradizione anglosassone. )mitazioni che si trovano tanto in
ambiti polifonici che in vere e proprie fughe, in parte sulla falsariga dei modelli italiani di Palestrina e della
scuola romana. Per altro la sua conoscenza del grande panorama europeo è attestato dalla sua biblioteca: il
compositore londinese era in possesso di copie manoscritte di opere di Carissimi e di Monteverdi.
La forza espressiva delle melodie di Purcell brillano nei suo unico capolavoro operistico, Dido and
Aeneas
, compatta, essenziale e particolarmente incisiva, tanto da richiamare l’espressività concisa
proprio di Monteverdi.
The fairy Queen , La regina delle fate, è una semi-opera scritta nel
, basata sulla commedia
Midsummer Night’s dream Sogno di una notte di mezza estate,
di Shakespeare, la più breve delle opere
per teatro del grande commediografo. Nella versione di Purcell The fairy queen è un’azione scenica in
cinque atti, ambientata in una fantastica Atene antica. Appartiene al genere del masque, tipica forma di
spettacolo inglese: un intrattenimento teatrale in cui conluiscono e si alternano recitazione, canto, danza in
costume e pantomima. Proprio in questa, come negli altri masque ultimi, Purcell dimostra tutta la sua
originalità ricorrendo a balli della sua musica da teatro e strumentale, riprende melodie popolari e molti
motivi di songs s una e più voci con stile personalissimo, ben oltre le caratteristiche del suo secolo. Ad essi si
aggiungono la sua proverbiale sensibilità per il ritmo e la melodia della lingua inglese.
Bernardino Zappa
L’allestimento di questa sera...
...è il frutto sperimentale di un duplice asse collaborativo: in senso orizzontale tra due Licei a vocazione
artistica il liceo artistico Manzù e il Liceo musicale Secco Suardo ; in senso verticale tra scuola e
territorio i nostri studenti e i musicisti dell’Ensemble Locatelli, l’espressione più matura dell’Associazione
Musica, Ragazzi! che già in diverse occasioni ha presentato su questo palco le proprie proposte musicali .
)n questa produzione che ci auguriamo sia la prima di altre a seguire ognuno ha generosamente e con
entusiasmo messo in gioco le proprie competenze e le proprie idee, al servizio della rivisitazione creativa di
un grande classico, in un gioco dove l’amore per la cultura e il piacere di ritrovarsi in amicizia sono stati
tutt’uno.
Si ringrazia il Conservatorio Donizetti di Bergamo per la gentile concessione del clavicembalo.
Francesco Chigioni
ENSEMBLE “PIETRO ANTONIO LOCATELLI”
Costituito nel
in seno all'associazione Musica Ragazzi , riunisce giovani talenti, accomunati
da numerosi anni di esperienze musicali comuni, con l'obiettivo di afrontare il repertorio
barocco e classico, strumentale e vocale prestando particolare attenzione alla prassi esecutiva
storica, anche con strumenti originali.
Formatisi per lo più presso i Conservatori di Bergamo e Milano, i membri della formazione hanno
approfondito negli anni lo studio della prassi esecutiva della musica barocca con importanti
maestri.
)l nome dell'Ensemble è un omaggio al grande compositore e virtuoso bergamasco dell'epoca
barocca, del quale proprio nel
è ricorso il
° anniversario della morte.
Sebbene di recente costituzione, la formazione ha già avuto modo di esibirsi in ambiti signiicativi,
come quello della sala Greppi a Bergamo e all'interno della "Stagione Musicale giovanile di Pozzo
d'Adda". Nel
il gruppo ha partecipato alle importanti rassegne di "Bergamo Scienza" e
dell' "Autunno Musicale Palazzolese".
)l progetto dell'Ensemble ha subito raccolto il sostegno di afermati Maestri e musicisti, che si sono
oferti di collaborare con il gruppo per future produzioni.
La formazione ha collaborato con solisti come Carmen Maccarini, Matteo Martinelli, Fabio
Piazzalunga.
)l gruppo si presenta al pubblico in diverse formazioni, a seconda delle necessità: con organico
ridotto, per afrontare il repertorio prettamente cameristico; oppure in una formazione più
allargata, per poter interpretare pagine concertistiche più complesse concerti grossi e solistici
con organici più importanti .
Dalla sua fondazione, l’Ensemble è coordinato da Thomas Chigioni.
www.facebook.com/ensemblelocatelli
Studio per “The Fairy-Queen”
Musica di H. Purcell
Questo video è pensato come coreografia di immagini.
Lo spunto letterario di "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare e la musica di Purcell
sono diventate la storia e il suono del lavoro di ricerca sul corpo svolto da alcuni
allievi del Liceo Artistico “Giacomo e Pio Manzù”.
Non la narrazione fedele o la descrizione,
ma la presentazione di atmosfere magiche che mutano la forma.
Gli “alberi ” ribaltano la direzione spaziale alto/basso e le appendici si fanno
anatomica corteccia per poi trasformarsi in movimento/radice.
Le “fate ” e i “poeti ” lavorano con ogni parte del proprio corpo sulla musica,
incantando, ma soprattutto, lasciandosi incantare e creando forme plastiche, sculture di materia viva.
Il “gioco” diventa audace pretesto di interazione e scoperta di tutti quei movimenti
del quotidiano che possono diventare danza.
Il “sonno” è nel concetto dell'abbandono,
mai incosciente, ma volontaria ricerca del rapporto di reciproca fiducia
in un dialogo che non usa parole e si modella nello spazio.
Danzatori: Roberto Amodei, Pamela Benigni, Valentina Curnis, Riccardo De Angelis, Clara Donadoni,
Alessia Manenti, Nadia Mirabile, Martina Moretti, Chiara Verzeroli
Fotograie e riprese video: Elisa Angeli, Beatrice Cortesi, Cristina Oteri, Aurora Ursino
Assistente di scena: Milena Galizzi
Montaggio video: Roberto Amodei, Riccardo De Angelis, Clara Donadoni, Giulia Ghisleni
Regia: Cinzia Vittoria Magnaghi