TMO
Teatro Mediterraneo Occupato
Palermo
presenta
Massa & Potere # 2
da Elias Canetti
uno spettacolo di Claudio Collovà
Non esiste spazio vuoto fra cielo e terra,
Bensì tutto è pieno di schiere e moltitudini
(antico testo ebraico)
Massa e Potere # 2 è la prima tappa, o frammento, di un percorso di formazione permanente all'interno
del Teatro Mediterraneo Occupato, come pratica di ricerca autonoma e indipendente. È l'idea di
un’esperienza non gerarchizzata, in cui possano gravitare allievi e formatori come protagonisti alla pari del
processo, nel rispetto delle differenze dei ruoli.
Massa e Potere # 2 rifiuta la condizione d’isolamento derivata da un modello produttivo economicamente
depresso, che molto spesso vincola le compagnie a misurare il proprio investimento artistico; e pone
l'occasione di un incontro tra persone - lavoratori dello spettacolo o aspiranti tali, ma anzitutto uomini e
donne - che imparano a muoversi insieme nel verso di un'organizzazione del lavoro culturale e della
creazione. Noi pensiamo a un agire collettivo e plurale di cui ci facciamo interpreti. Per questo motivo la
scelta di uno spettacolo e di una produzione corale: per questo motivo la vastità del numero di corpi in
scena e delle persone coinvolte.
Massa e Potere # 2 è fatto da un gruppo aperto di persone che si riprende il diritto al tempo e alla lentezza
nell'inciampo della creazione; che sa giocare e gioire insieme del proprio lavoro, progettandolo e
prendendosene cura in ogni sua fase, dalla produzione alla distribuzione.
TMO - Teatro Mediterraneo Occupato
Massa e Potere torna a Palermo, presso il TMO, in un laboratorio-spettacolo in previsione del suo
debutto in luglio alla XXXIV edizione del Festival Internazionale delle Orestiadi:
Nel 1922, a Francoforte, lo studente diciassettenne Elias Canetti si trovò ad assistere a una manifestazione
contro l'assassinio di Rathenau. Quel giorno egli sentì che la massa esercita un'attrazione enigmatica,
qualcosa di paragonabile al fenomeno della gravitazione. Nelle sue memorie Canetti scriverà, a proposito
della massa: “È un enigma che mi ha perseguitato per tutta la parte migliore della mia vita e, seppure sia
arrivato a qualcosa, l'enigma nondimeno è restato tale". Il ‘qualcosa’ a cui qui si allude è Massa e potere,
che apparve nel 1960, dopo trentotto anni di elaborazione in cui si restituisce del tutto, senza risolverlo ma
addirittura ampliandolo, l’enigma della massa. Non si tratta di un affresco storico né di una tipologia
sociologica ma di una serie di frammenti per pensare. Su questa serie di frammenti per pensare, noi
abbiamo costruito il nostro spettacolo, prendendoci cura solo di alcune delle possibilità che Canetti presenta
nella sua vastissima ricerca e analisi, e ce ne siamo nutriti con la massima libertà e arbitrarietà. Come
Canetti non abbiamo giudicato la Massa, ma abbiamo attraversato in flusso esperienze fisiche ed emotive,
collegandole tra loro attraverso un andamento musicale e allusivo che potesse spezzare ogni relazione di
carattere narrativo. Frammenti e nulla più che appaiono e svaniscono all’orizzonte perché forse della realtà
questo possiamo ambire a conoscere, un mucchio di immagini frante. La Massa qui presentata è in primo
luogo quella sterminata dei morti, fissata in ingiallite fotografie d’epoca, specchio dei vivi. Massa è il panico
di una porta chiusa, la nostra generatrice d’immagini, ed è la “scena psichica” dell’individuo e non può
esistere se non come contrappeso, cosmica 'paredra', di un'altra soverchiante entità: il potere. Masse
costrette a esodi e prigionia, in balia di ideologie ormai spente, di bandiere che sventolano lo spazio di un
mattino nel tempo infinito dell’esistenza e che lasciano sul terreno cataste di corpi senza vita. Masse in
abbondanza e privazione di cibo, pervase dalla necessità di crescere indefinitamente, di penetrare ovunque
senza lasciare nulla fuori di sé, di coincidere - alla fine - con tutto ciò che esiste. Un’eguaglianza «assoluta e
indiscutibile», che la pervade dando unità alla molteplicità di sensazioni, esperienze, volontà con una unica
direzione, il muoversi tutti insieme verso qualcosa, unica garanzia contro il pericolo sempre incombente del
disgregamento. Masse religiose e festive, anticipatrici di eserciti in battaglia. In scena un gruppo di lavoro
che ha condiviso esperienze di carattere fisico e biologico diventando tutti uguali e apparentemente
indistinguibili a uno sguardo lontano. Sono nati così gli insiemi fisici, gli aggregati centripeti, la semplice
vastità del numero. Moltiplicateci pure per cento, per mille, ogni anima che vedrete in scena le accoglie
tutte e proverà ad accogliere anche le vostre. Per concludere le parole di Canetti che con il nostro tentativo
abbiamo fatto nostre: l’unica forma di liberazione dall’impulso a sopravvivere distruggendo ciò che è diverso
da noi «è per propria natura una soluzione riservata solo a pochi» e consiste in «un isolamento creativo che
faccia acquistare l’immortalità»: l‘arte, il sapere, la cultura come sopravvivenza che non si nutre della morte
altrui, anzi moltiplica e ricrea la vita.
Come reagisce la massa quando entra in relazione con il potere? Quali sono le sue reazioni e gli stadi
emotivi che la percorrono, le circostanze politiche, storiche, religiose che portano all'aggregazione o alla
disaggregazione di una moltitudine di individui? Apparso nel 1960, dopo trentotto anni di
elaborazione, Massa & Potere, di Elias Canetti, analizza scientificamente il concetto di massa nella storia
contrapponendolo alla tenebrosa solitudine del potente, alla sovranità e alla paranoia. Attraverso un
laboratorio che vedrà impegnati 20 giovani attori, il regista palermitano Claudio Collovà torna a lavorare
su Massa & Potere, già al centro della sua indagine poetica nel 2010.
Il laboratorio di Claudio Collovà s’inserisce nell'ambito delle attività di produzione del TMO - Teatro
Mediterraneo Occupato di Palermo. Dopo un percorso intensivo di circa due mesi, il debutto è previsto a
luglio, in apertura del festival delle Orestiadi di Gibellina.
“Le suggestioni di un libro potente come Massa e Potere di Canetti saranno al centro di una nostra
personale ricerca libera dai condizionamenti di un esito scenico. Sarà un viaggio felice per una compagnia
che si formerà attorno all’idea necessaria di lavorare come un ensemble, con una forte propensione al
lavoro di gruppo. Il percorso diventerà presto un’occasione per scavare in profondità anche importanti
fasi di lavoro, innalzare l’ascolto, vivere lo spazio e il tempo come un’esperienza personale al servizio di
tutti. Ringrazio il TMO che crede, sostiene e promuove uno spazio di grande e libera sperimentazione.”
Claudio Collovà - Palermo 2015
COMUNICATO
Laboratorio di teatro
Massa & Potere # 2
diretto da
Claudio Collovà
Nei giorni 29-30 aprile e 2-3-4 maggio, dalle 18.00 alle 22.00, il TMO - Teatro Mediterraneo Occupato di
Palermo ospiterà le selezioni per il laboratorio diretto da Claudio Collovà Massa & Potere # 2, da Elias
Canetti, in previsione dello spettacolo che aprirà l'edizione XXXIV (2015) del Festival delle Orestiadi di
Gibellina. Le suddette date saranno ripartite in base al numero dei partecipanti alle selezioni, precisando
che le convocazioni per i fuorisede e residenti all’estero convergeranno nella seconda tranche di maggio. Le
foto e i cv dovranno essere inviati prima possibile soprattutto da queste ultime due classi di partecipanti. La
conferma della convocazione avverrà esattamente il giorno dopo la richiesta di partecipazione. Le selezioni
si svolgeranno per la ricerca di 20 giovani attori fra uomini e donne.
Gli interessati dovranno spedire il curriculum vitae completo di foto, entro il 24 aprile, agli indirizzi:
[email protected] e [email protected]
I candidati ammessi al laboratorio dovranno dare disponibilità dal lunedì al venerdì durante il periodo di
prove, che si svolgerà dal 18/05/2015 al 2/7/2015 data di debutto dello spettacolo, prima produzione
indipendente del TMO, previsto a Gibellina in apertura del festival delle Orestiadi.
Il laboratorio è completamente gratuito e propone un percorso di formazione e produzione attraverso un
patto collettivo inderogabile. Sarà tenuto presso il TMO – Teatro mediterraneo Occupato di Palermo, dove
lo spettacolo verrà mostrato al pubblico di Palermo in anteprime su invito dal 25 al 28 giugno 2015.
Saranno benvenuti attori e danzatori con precedenti esperienze, ma anche persone che per la prima volta si
accostano alla pratica teatrale. Si chiede totale disponibilità, e coinvolgimento, e aiuto concreto ove
richiesto, della ricerca dei pochi materiali necessari per la messa in scena e collaborazione in tutte le fasi
produttive.
CV SINTETICO
di CLAUDIO COLLOVÀ
direttore artistico Orestiadi di Gibellina dal 2009
docente di regia presso Accademia delle Belle Arti di Palermo
docente di recitazione presso la scuola del Teatro Biondo Stabile di Palermo
regista, autore
Nato a Palermo, Claudio Collovà ha debuttato nel 1987 con Il cavaliere bizzarro di Michel de Ghelderode.
Molti dei suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali di teatro. La sua poetica, principalmente
legata alla pittura ed alla fisicità dell’attore, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di
ispirazione non solo teatrali. Tra i suoi lavori più conosciuti ricordiamo Le buttane di Aurelio
Grimaldi, Eredi su Magritte, Miraggi Corsari da Pasolini, Fratelli di Carmelo Samonà, La caduta degli
angeli da i drammi celtici di W.B. Yeats, K. l’agrimensore dal Castello di Kafka, La famiglia dal Re Lear di
Shakespeare, La terra desolata di Eliot, Hamlet Album de Familie da Müller e Shakespeare rappresentato a
Bucarest e in Italia in lingua rumena per il Teatrul Mic (Piccolo Teatro), Donne in tempo di guerra da le
Troiane di Euripide che ha inaugurato il Festival di Potsdam nel 2005. Per l’Unione dei Teatri d’Europa ha
diretto uno studio sul “Woyzeck” di Büchner al Wihelma Theater di Stoccarda, poi coprodotto nel 2005 col
Teatro Garibaldi di Palermo e in una successiva edizione a Budapest in lingua magiara con Maladype Szene.
Col Teatro Biondo Stabile di Palermo sono stati coprodotti gli spettacoli La terra Desolata di Eliot
(2004), Uomini al buio - Ulyssage # 6 da Joyce, Artista da Giovane dal Dedalus di Joyce, e in produzione I
nostri tempi dall'opera di Michele Perriera e sempre con lo Stabile porta a conclusione il progetto di
collaborazione triennale con Ulyssage # 3 Telemachia nuovo capitolo dall'Ulisse. Ha inoltre scritto da Rilke e
diretto Ogni qualvolta levo gli occhi dal libro, che ha aperto il Festival delle Orestiadi nel 2014, e con gli
allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ha diretto Ulyssage # 4 - La Biblioteca. Come
attore ha lavorato, tra gli altri, con Antonio Neiwiller negli spettacoli Dritto all’inferno, Salvare
dall’oblio e Canaglie prodotti da Teatri Uniti di Napoli. Lavora regolarmente nel campo della formazione
tenendo seminari in tutta Italia, e ha insegnato regia presso le Università di Palermo, Pescara e Milano. Dal
1997 a oggi ha curato progetti teatrali con giovani minori dell’area penale, all’interno dell’IPM di Palermo e
presso l’USSM, Istituto Malaspina, realizzando numerosi spettacoli. Dal 2010 è direttore artistico delle
Orestiadi di Gibellina e il suo spettacolo Massa e potere da Canetti ne ha aperto la xxix edizione. Nel 2011 il
Festival delle Orestiadi vince il primo nazionale della Critica come miglior festival di teatro contemporaneo
in Italia. Nel 2002 fonda a Palermo con la coreografa Alessandra Luberti Officineouragan, spazio dedicato
alla ricerca teatrale e coreografica. Insegna dal 2009 Regia presso l'Accademia delle Belle Arti di Palermo.
Claudio Collovà
Tmo -Teatro Mediterraneo Occupato
Via Vulcano, n° 3
via Martin Luther King
90149 Palermo
90142 Palermo
[email protected]
info:
www.officineouragan.com
Dario Raimondi 3484988306
Piero Consentino 3807970144
Facebook | claudio collovà
[email protected]
Skype | claudio collovà
Facebook | Teatro Mediterraneo Occupato