ESERCITAZIONE 7 • • FORNIRE GLI ELEMENTI ESSENZIALI PER IL DIMENSIONAMENTO DI UN CIRCUITO MAGNETICO, CONSIDERANDO SIA IL CASO DI FLUSSO COSTANTE CHE IL CASO DI FLUSSO VARIABILE NEL TEMPO CIRCUITI MAGNETICI SERIE CON CARATTERISTICHE MAGNETICHE NON LINEARI CIRCUITO MAGNETICO SI DEFINISCE CIRCUITO MAGNETICO QUELLA PARTE DI UNA MACCHINA A FUNZIONAMENTO ELETTROMAGNETICO, CHE COSTITUISCE IL VOLUME PREFERENZIALE DOVE SI STABILISCE IL FLUSSO DI INDUZIONE MAGNETICA NECESSARIO AL SUO FUNZIONAMENTO. UN CIRCUITO MAGNETICO È SEDE DI LINEE DI FLUSSO CHIUSE ED COSTITUITO DA TRATTI, POSTI IN SERIE, CHE POSSONO ESSERE CONSIDERATI TUBI DI FLUSSO. ALCUNI DI QUESTI TRATTI POSSONO ESSERE COSTITUITI DA MATERIALI NON FERROMAGNETICI E SONO CHIAMATI TRAFERRI O INTERFERRI Figura 7.1 - Circuito magnetico di un magnete con traferro DIMENSIONAMENTO DI UN CIRCUITO MAGNETICO SI POSSONO CONSIDERARE DUE CASI TIPICI: • CIRCUITI MAGNETICI SOGGETTI A FLUSSO COSTANTE NEL TEMPO • CIRCUITI MAGNETICI SOGGETTI A FLUSSI TEMPOVARIANTI (DI SOLITO SINUSOIDALI) • • • • SCOPI DEL PROGETTO DI UN CIRCUITO MAGNETICO DETERMINARE LE SEZIONI E LE LUNGHEZZE DEI DIVERSI TRATTI IN SERIE. DETERMINARE IL PESO DEL MATERIALE FERROMAGNETICO NECESSARIO DETERMINARE LA f.m.m. NECESSARIA PER STABILIRE IL FLUSSO DI INDUZIONE MAGNETICA RICHIESTO. DETERMINARE IL FLUSSO DISPERSO 69 • NEL CASO DI PRESENZA DI FLUSSO VARIABILE NEL TEMPO DETERMINARE LE PERDITE NEL MATERIALE FERROMAGNETICO. DIMENSIONI E PESO DEL CIRCUITO MAGNETICO SE SI SUPPONE CHE IL CIRCUITO MAGNETICO SIA UN TUBO DI FLUSSO SI HA FLUSSO COSTANTE IN TUTTI I TRATTI DEL CIRCUITO STESSO. SI SUDDIVIDE IL CIRCUITO IN TRATTI NEI QUALI L’INDUZIONE POSSA ESSERE CONSIDERATA COSTANTE O CON ANDAMENTO NOTO. 3 2 1 4 6 5 Figura 7.2 - Magnete con traferro LUNGO I TRATTI 3, 4, 5, B, A PARTE LE DISPERSIONI, PUÒ ESSERE CONSIDERATA COSTANTE, MENTRE VARIA LINEARMENTE LUNGO I TRATTI 2 E 6. NEL TRATTO 1 (TRAFERRO) SI HA UN ALLARGAMENTO DELLE LINEE DI FLUSSO NELLE ZONE PERIFERICHE. B1m = α B2 2 α<1 1 6 Figura 7.3 - Determinazione diBm al traferro 70 Sa Ba B m = B b = (B a + B c)/2 Sb Bb Sc Bc Figura 7.4 - Determinazione diBm in un tratto con sezione variabile linearmente NEL CASO IN FIGURA IL DATO DI PARTENZA È IL VALORE DI B1 E DELLA SEZIONE S1. SI PUÒ COSÌ OTTENERE IL FLUSSO NEL TRATTO 1. F = ( B1 x S1) / a SE SI TRASCURANO LE DISPERSIONI È QUINDI NOTO IL FLUSSO F UGUALE IN TUTTE LE SEZIONI DEL CIRCUITO MAGNETICO. POICHÉ CI PROPONIAMO DI FORNIRE I LINEAMENTI BASE DI DIMENSIONAMENTO, NEL SEGUITO TRASCUREREMO, PER SEMPLICITÀ, IL FLUSSO DISPERSO DI CUI È SEMPRE NECESSARIO TENERE CONTO. RINVIAMO AI CORSI DI PROGETTAZIONE DEI COMPONENTI ELETTROMECCANICI LA VALUTAZIONE DELL’ENTITÀ DEI FENOMENI DI DISPERSIONE. SI FISSA UNA B AMMISSIBILE NELLA SEZIONE MINORE (LA 3 NELL’ESEMPIO) SULLA BASE DEL LIVELLO DI SATURAZIONE TOLLERATO ED IN FUNZIONE DELLO SFRUTTAMENTO PREFISSATO DEL MATERIALE. TALE VALORE CORRISPONDE NEL NOSTRO CASO A B3. SI HA QUINDI S3 = F / B3 SE SI SUPPONE CHE LE PROPORZIONI FRA LE DIVERSE SEZIONI SIANO UN DATO DI PROGETTO È POSSIBILE ALLORA DETERMINARE LE DIVERSE SEZIONI ED I CORRISPONDENTI VALORI DI B ESSENDO F UGUALE IN OGNI SEZIONE. SI HA INFATTI PER UNA GENERICA SEZIONE: SN = F / BN INFINE SI FISSANO LE LUNGHEZZE DEI DIVERSI TRATTI IN BASE ALLE ESIGENZE DI PROGETTO ED ALLE DIMENSIONI DEI CIRCUITI ELETTRICI CHE DEVONO ESSERE INSERITI NEL COMPONENTE DA DIMENSIONARE 71 Tabella 7.1 - Dimensioni ed induzioni in un circuito magnetico INDUZION E B1 B2max B2m B2min B3 B4 B5 B6max B6m B6min SEZIONI LUNGHEZZ E S1 L1 S2max L2 S2m S2min S3 L3 S4 L4 S5 L5 S6max L6 S6m S6min NOTE LE SEZIONI E LE LUNGHEZZE SI TROVA FACILMENTE IL VOLUME V DEL CIRCUITO MAGNETICO DA CUI, CON IL PESO SPECIFICO g DEL MATERIALE FERROMAGNETICO, SI DETERMINA IL PESO DEL CIRCUITO MAGNETICO: G=gV DETERMINAZIONE DELLA f.m.m. PER DIMENSIONARE IL CIRCUITO DI ECCITAZIONE DEL MAGNETE È NECESSARIO CONOSCERE IL VALORE DELLA f.m.m. NECESSARIA PER STABILIRE NEL CIRCUITO MAGNETICO IL FLUSSO RICHIESTO. PER DETERMINARE LA f.m.m. SI APPLICA LE LEGGE DELLA CIRCUITAZIONE AD UNA LINEA DI FLUSSO NEL CIRCUITO MAGNETICO DA DIMENSIONARE. SI HA INFATTI: ∫ Hdl = NI l POICHÉ' E' DI SOLITO MOLTO DIFFICILE CALCOLARE L’INTEGRALE SI PREFERISCE SUDDIVIDERE IL CIRCUITO IN TRATTI NEI QUALI L’INDUZIONE POSSA ESSERE CONSIDERATA COSTANTE O CON ANDAMENTO NOTO. SI TRASFORMA ALLORA L’INTEGRALE IN UNA SOMMATORIA ESTESA A TALI TRATTI: n ∑ Hnln = NI 1 PER DETERMINARE H ESSENDO NOTI I VALORI DI B SI RICORRE ALLA CURVA DI MAGNETIZZAZIONE DEL MATERIALE. NEL CASO DI SEZIONE VARIABILE SI PUÒ EFFETTUARE UNA MEDIA PESATA DEI TRE VALORI DI H CORRISPONDENTI AI TRE VALORI DI B. SI PUÒ PORRE: Hmedio = (Hmax + 4Hm + Hmin) / 6 72 B (T) B 1,5 1 0,5 50 H 100 150 H (As/cm) Figura 7.5 - Determinazione diH in funzione diB PER IL TRAFERRO SI HA: B1 = moH1 SI PUÒ QUINDI COSTRUIRE UNA TABELLACON I VALORI DI B, I CORRISPONDENTI VALORI DI H E LE LUNGHEZZE DEI DIVERSI TRATTI PER CALCOLARE LA SOMMATORIA. Tabella 7.1 - Dimensioni ed induzioni in un circuito magnetico INDUZION E B1 B2max B2m B2min B3 B4 B5 B6max B6m B6min FORZA MAGN. LUNGHEZZE H1 H2max H2m H2min H3 H4 H5 H6max H6m H6min L1 L2 L3 L4 L5 L6 DETERMINAZIONE DELLE PERDITE NEL CASO DI CIRCUITI MAGNETICI SOGGETTI A FLUSSO VARIABILE SI PROCEDE CON UN CALCOLO UGUALE A QUELLO DEI CIRCUITI CON FLUSSO COSTANTE. È NECESSARIO TUTTAVIA DETERMINARE ANCHE LA POTENZA DISSIPATA NEL MATERIALE FERROMAGNETICO, SIA PER VALUTAZIONI ENERGETICHE, CHE PER LA DETERMINAZIONE DELLA TEMPERATURA DEL COMPONENTE DA PROGETTARE. DETERMINATO IL PESO DEI SINGOLI TRATTI DI CIRCUITO MAGNETICO SI HA: Pm = k pmG B2 (watt) 73 PERDITE Pm (W/kg) O PIÙ CORRETTAMENTE SI RICORRE AD UN DIAGRAMMA CHE FORNISCE LE PERDITE IN FUNZIONE DELL’INDUZIONE. 10 1 0 0,5 1 1,5 2 0,1 INDUZIONE B (T) Figura 7.6 - Perdite in funzione diB in un materiale ferromagnetico 74 METODI DI SOLUZIONE DI CIRCUITI MAGNETICI NON LINEARI La soluzione dei problemi magnetici non lineari può essere affrontata ricorrendo a metodi numerici che consentono di risolvere sistemi di equazioni non-lineari. Esistono tuttavia dei casi in cui non è necessario ricorrere a tali metodi ma è sufficiente utilizzare un metodo grafico o di interpolazione lineare per risolvere questi problemi. Dividiamo i circuiti magnetici in due famiglie: - circuiti a più tronchi in serie; - circuiti a più tronchi in parallelo. Nel seguito verranno trattati solo i circuiti magnetici del primo tipo CIRCUITI MAGNETICI A PIU' TRONCHI IN SERIE Nel caso dei circuiti magnetici costituiti da tronchi in serie (fig. 7.7) il flusso magnetico si considera uguale in tutti i tronchi del circuito. Questa ipotesi può essere fatta considerando che il materiale ferromagnetico di cui è costituito il circuito magnetico ha una permeabilità relativa migliaia di volte superiore a quella dell'aria ed è perciò attraversato dal flusso totale. 2 Φ T 1 3 4 Figura 7.7 - Circuito magnetico costituito da più tronchi in serie Esaminiamo ora tre possibili tipologie di problemi: 1. Dato il flusso magnetico e le caratteristiche fisiche (curve di saturazione) e geometriche (lunghezze e sezioni) dei diversi tronchi: determinare la forza magneto-motrice che agisce nel circuito. 2. Data la forza magneto-motrice che agisce sul circuito (o le caratteristiche del circuito di eccitazione: numero di spire e corrente di alimentazione) e le caratteristiche fisiche e geometriche dei diversi tronchi: determinare il flusso magnetico. 3. Determinare la sezione o la lunghezza di un tronco del circuito magnetico dati: il flusso magnetico, la forza magneto-motrice che agisce sul circuito e tutte le restanti caratteristiche geometriche e fisiche del circuito. 75 Metodi per la soluzione dei circuiti magnetici a più tronchi in serie 1. Dato il flusso magnetico e le caratteristiche fisiche (curve di saturazione) e geometriche (lunghezze e sezioni) dei diversi tronchi: determinare la forza magneto-motrice che agisce nel circuito. Consideriamo il circuito magnetico di figura 1 in cui sono presenti Quattro tronchi in serie aventi caratteristiche fisiche e geometriche diverse; noto il flusso Φ è possibile determinare il valore dell'induzioneBi nell'i-esimo tronco attraverso la relazione: Bi = Φ Si dove Si rappresenta la sezione dell' i-esimo tronco. Dalla caratteristica non-lineare che lega il campo H all'induzione B è possibile leggere il valore del campo agente in ogni tronco del circuito magnetico e calcolare la fmm agente su quel tronco; per il tronco i-esimo: i = Hi li dove li rappresenta la lunghezza del troncoi-esimo. Infine la fmm totale: Nt T =∑ Nt i i =1 = ∑ Hi li i =1 dove N T rappresenta il numero di tronchi (nel caso di figura N 1t = 4) 2. Data la forza magneto-motrice che agisce sul circuito (o le caratteristiche del circuito di eccitazione: numero di spire e corrente di alimentazione) e le caratteristiche fisiche e geometriche dei diversi tronchi: determinare il flusso magnetico. La soluzione di questo problema deve essere affrontata in modo grafico. Si fissa un valore di induzione in uno dei tronchi del circuito (tronco i-esimo); quindi, grazie al fatto che il flusso Φ è costante in tutti i tronchi è possibile ricavare il valore dell'induzione nel tronco j-esimo (con j ≠ i ) attraverso la relazione: Bj = Φ S = Bi i Sj Sj Dalle caratteristiche non-lineari dei materiali si ricavano i valori del campo magnetico nei diversi tronchi del circuito e quindi la fmm totale: Nt T =∑ i =1 Nt i = ∑ Hi li i =1 Ripetendo il procedimento per una serie di valori di induzioni, convenientemente distribuiti e scelti in modo tale da ottenere una serie di valori di fmm totale che comprenda quella data dal problema, si 76 può tracciare una curva che fornisce il flusso in funzione della fmm totale; a questo punto, entrando nella curva con il valore di fmm totale data è possibile leggere il corrispondente valore di flusso (fig. 7.8). Φ [Wb] Φ (risultato) (data) [Asp] Figura 7.8 - Caratteristica magnetica del circuito 3. Determinare la sezione o la lunghezza di un tronco del circuito magnetico dati: il flusso magnetico, la forza magneto-motrice che agisce sul circuito e tutte le restanti caratteristiche geometriche e fisiche del circuito. Consideriamo prima il problema in cui una sezione di un tronco sia incognita, ad esempio la sezione Si del tronco i-esimo. Dal flusso Φ possiamo determinare i valori dell'induzione in ogni tronco del circuito, ad esempio per il troncoj-esimo (con j ≠ i ): Bj = Φ Sj Dalle caratteristiche non-lineari dei materiali si ricavano i valori del campo magnetico nei diversi tronchi del circuito (escluso quello nel tronco incognito). Posso quindi determinare la fmm i del tronco di sezione incognita attraverso la relazione: i −1 j =1 Nt Fi = FT − ∑ H j l j + ∑ H j l j j =i +1 dove T rappresenta la fmm totale data dal problema. Il valore del campo magnetico Hi è quindi dato dalla relazione: Hi = i li Infine, dalla caratteristica non-lineare del materiale si determina il valore Bi di induzione corrispondente e quindi la sezione del tronco: 77 Φ Bi Si = Nel caso in cui la lunghezza di un tronco, ad esempio la lunghezza li del tronco i-esimo, rappresenti una incognita del problema si procede determinando i valori di induzione in ogni tronco del circuito magnetico: Bj = Φ ( j = 1, N T ) Sj quindi dalle caratteristiche non-lineari dei materiali magnetici dei diversi tronchi si leggono i valori di campo magnetico H j . Posso quindi determinare la fmm i del tronco di lunghezza incognita attraverso la relazione: i −1 j =1 Nt Fi = FT − ∑ H j l j + ∑ H j l j j =i +1 La lunghezza del tronco incognito risulta quindi: li = i Hi Applicazione Dato il circuito magnetico rappresentato in fig. 7.7, in cui: sezione trasversale costante lunghezza del percorso in ferro induzione magnetica numero di spire dell'avvolgimento corrente di eccitazione S=100 [cm2] lf =140 [cm] B=1.20 [T] N=1250 [sp] I=2.5 [A] Per realizzare il circuito magnetico sono stati impiegati dei lamierini al silicio. Determinare: a) l'ampiezza del traferro; b) il nuovo valore di induzione nel caso in cui il traferro venga dimezzato; c) il nuovo valore di corrente di eccitazione che occorre fornire per portare l'induzione al valore di 1.7 [T] e con il traferro posto al valore iniziale. Soluzione Risposta a) La prima domanda si identifica in un problema del terzo tipo. La fmm agente sul circuito risulta: 78 T = N I = 1250 ⋅ 2.5 = 3125 [Asp] In corrispondenza dell'induzione data e per il materiale impiegato è necessario un valore di intensità di campo nel nucleo pari a: H f = 7 [Asp / cm] La corrispondente caduta magnetica risulta: f = H f l f = 7 ⋅ 140 = 980 [Asp] Da cui si può ottenere il valore della caduta magnetica del traferro: tr = T − f = 3125 − 980 = 2145 [Asp] Supponendo che il valore di induzione si mantenga costante nel traferro, il campo in esso risulta: Htr = 9600 [Asp / cm] A questo punto è possibile determinare lo spessore del traferro attraverso la relazione: ltr = tr Htr = 2145 = 0.223 [cm] 9600 Risposta b) La seconda domanda si identifica con un problema del secondo tipo. Dai dati relativi alla caratteristica magnetica dei lamierini al silicio è possibile compilare la tabella di seguito riportata: B [T] 1.10 1.20 1.30 1.40 1.50 Hf [Asp/m] 500 700 1200 2300 4000 Htr [Asp/m] 875353 954930 1034508 1114086 1193663 Hf lf [Asp] 700 980 1680 3220 5600 Htr ltr/2 [Asp] 976 1065 1153 1242 1331 [Asp] 1676 2045 2833 4462 6931 T Tracciando l'andamento che riporta l'induzione B in funzione della fmm totale si determina il nuovo valore di B, in corrispondenza del nuovo traferro; entrando nella caratteristica con il valore di fmm totale data e pari a 3125 [Asp]. 79 Fmm= 3 1 2 5 [ A s p ] ; B = 1 . 3 2 [ T ] 7000,00 6000,00 Fmm [Asp] 5000,00 4000,00 3000,00 2000,00 1000,00 0,00 1,10 1,20 1,30 1,40 1,50 B [T] Risposta c) La terza domanda si identifica con un problema del primo tipo. Dalla curva di saturazione del materiale, in corrispondenza del valore di induzione di 1.7 [T], si legge un valore di intensità di campo magnetico pari a: H f = 140 Asp/ cm e, supponendo di considerare la stessa induzione anche nel traferro, si ha un campo al traferro pari a: Htr = B 1.7 = = 13528 Asp/ cm µ 0 4π10−7 La fmm totale risulterà perciò pari a: T = H f l f + Htr ltr = 140⋅ 140 + 13528⋅ 0.223 = 22617 Asp ed infine la nuova corrente magnetizzante richiesta: I= T N = 22617 = 18.1 A 1250 80