Van Morrison in concerto a Brescia: uno degli artisti

Luigi “Grechi” De Gregori ospite al
concerto del fratello Francesco
VARESE, 13 luglio 2015- Mercoledì 15 luglio LUIGI “GRECHI” DE GREGORI sarà
ospite di FRANCESCO DE GREGORI sul palco della Cavea
– Auditorium Parco della Musica di Roma. Luigi
duetterà insieme a Francesco sui brani “Il Bandito e
il Campione” (la cui musica e il testo sono stati
scritti dallo stesso Luigi), e “Senza Regole” (P.
Giovenchi – L. Grechi), in cui Francesco suonerà
l’armonica. Sul palco, i due fratelli saranno
accompagnati da Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio
Bardi(chitarre), Alessandro
Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro
Arianti (hammond e piano), Stefano
Parenti(batteria).
«Ho già condiviso il palco di Francesco nel 1989 nel tour “Miramare” –
racconta Luigi – quando insieme al bluesman Francis Kuipers aprivamo i suoi
concerti. Allora non avevo ancora scritto “Il Bandito e il Campione” e adesso
sarà emozionante, per me che l’ho scritta, proporla al pubblico insieme a
Francesco che l’ha portata al successo. E poi lo avrò accanto a suonare
l’armonica in “Senza Regole”: l’ho sempre apprezzato con quello strumento che
suona sin da ragazzo e che è quasi una “seconda” voce, per la naturalezza
istintiva con cui la suona.»
È da poco uscita la raccolta “Tutto quel che ho 2003-2013” (su etichetta
Caravan e distribuzione iCompany), checontiene 18 brani tratti dai precedenti
album di Luigi “Grechi” De Gregori (“Angeli e Fantasmi”, “Pastore di
Nuvole” e“Ruggine”) e ripercorre i successi del cantautore ispirati al mondo
musicale d’oltreoceano ma anche a tematiche “di casa nostra”. Le canzoni
scelte, estrapolate dai loro album di origine e assortite in questa
collection, si susseguono come in uno spettacolo dal vivo dando una
continuità quasi inaspettata a questo progetto discografico. L’album, in
bilico tra il folk e l’alt-country, ripropone brani che non sono invecchiati
ma che hanno ora una nuova vita. La collection, che racchiude i brani più
rappresentativi del cantautore in cui si mescolano storie e personaggi a lui
molto cari, è disponibile in digital download, su tutte le piattaforme
streaming e in tutti i negozi tradizionali.
Luigi “Grechi” De Gregori, del tutto disinteressato alle mode e
inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di
registrazione, attende qualche anno prima di pubblicare il suo primo
album “Accusato di libertà” (PDU, 1975). E di libertà Grechi dimostrava di
intendersene parecchio: lo troviamo infatti a suonare in giro per festival
alternativi e radio libere, locali e cantine, o anche a leggere i tarocchi ai
passanti e a viaggiare su e giù per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti.
Alla fine degli anni Sessanta, nel celebre locale
trasteverino “Folkstudio” inizia a dirigere, insieme a Francesco Pugliese, il
primo “Folkstudio Giovani” della domenica pomeriggio, uno spazio che poi
divenne la fucina della cosiddetta “scuola romana” di cantautori, all’interno
del quale mossero i loro primi passi artisti del calibro di Francesco De
Gregori, Antonello Venditti, Rino Gaetano e molti altri. A Milano fa anche il
bibliotecario, come già il padre e il nonno, ma questo non gli impedisce di
continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come “Elogio
del tabacco” o “Il mio cappotto”, esempi di discografia non allineata che,
seppur lontanissimi dalla hit parade, cominciano a procurargli stima ed
attenzione da parte di un pubblico di nicchia. Verso la fine degli anni
Ottanta, con qualche disco in più all’attivo, Luigi Grechi scrive “Il bandito
e il campione” (brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori),
grazie al quale si aggiudica il Premio Tenco nel 1993 come Miglior canzone
dell’anno. Passato dalla PDU alla Sony incide gli
album “Dromomania”, “Azzardo”, “Girardengo e altre
storie”, “Cosìvalavita”,“Pastore di Nuvole” ed infine “Angeli e Fantasmi”, il
suo ultimo, ispirato lavoro. Nel frattempo, partecipa a festival itineranti
con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence
Ferlinghetti e torna negli Stati Uniti a suonare con i suoi amici Peter Rowan
e Tom Russell.
Successo per i ragazzi della Nostra
Famiglia con lo spettacolo “La Nostra
Divina Commedia”
CASTIGLIONE OLONA, 12 luglio 2015- Ce
l’hanno fatta e alla grande i ragazzi con
disabilità dei corsi professionali
dell’Associazione La Nostra Famiglia di
Castiglione Olona, ce l’hanno fatto a
portare il loro spettacolo “La Nostra
Divina Commedia” davanti a un pubblico
esterno, sabato sera nel cortile del
Castello di Monteruzzo, nell’ambito delle
iniziative del Palio dei Castelli, giunto
anch’esso al quarantesimo compleanno,
come la sede dell’Associazione.
Abituati a esibirsi solo “in casa” in occasione delle annuali feste
dell’Associazione nella sede di via Monte Cimone, il salto di “qualità” non è
stato facile, ma i circa 200 spettatori (stavolta non solo parenti e amici)
hanno decisamente gradito la divertente piece teatrale con la quale è stato
simpaticamente concentrato il viaggio del sommo poeta nel mondo di
Purgatorio, Inferno e Paradiso.
Un successo di pubblico, ma anche un traguardo importante per i ragazzi e i
loro educatori.
La compagnia ha avuto una composizione un po’ diversa rispetto a quella che
si e’ esibita in sede il 27 giugno: qualcuno in ferie, qualcuno non se la è
sentita di affrontare un palcoscenico pubblico, ma il risultato è stato
ottimo, anche per i neo attori che si sono esibiti per la prima volta.
Un esempio, quello della Nostra Famiglia, di come l’attenzione e la cura per
i ragazzi con disabilità possano portare alla luce le capacità e l’importante
bellezza che, in modo diverso, sono presenti in ognuno di loro.
Los Lobos a Lugano: concerto
strepitoso all’Estival in Piazza
Riforma
LUGANO, 10 luglio 2015- di GIANNI BERALDOAssistere a un concerto dei Los Lobos è davvero un’esperienza
emozionante(personalmente
Cesar Rosas durante il concerto
l’attendevo da anni). Se poi il contesto è quello, bellissimo, dell’Estival
di Lugano in quella straordinaria grande Piazza della Riforma, allora tali
concetti vengono espressi alla massima valenza.
I “Lupi” di Los Angeles nella loro superba formazione storica, ieri sera non
hanno tradito le attese delle migliaia di fan che attendevano da ore la loro
performance. “Sorbendosi” pure i due set di apertura di serata e di Festival
(che si concluderà sabato sera) affidati al giovane talento italiano in
ambito jazz Marco Pacassoni (alle prese con marimba e vibrafono) con il suo
quartet; a seguire un grande Chuco
Valdès con la sua big band , gli “Irakere
40”, formata da musicisti piuttosto
giovani ma già piuttosto sgamati.
Prima di parlare del concerto dei Los Lobos (iniziato a mezzanotte!) ancora
qualche riga sul 74enne Valdès. Pianista cubano famoso in tutto il mondo,
vincitore di ben 5 awards grazie soprattutto al fatto di avere esportato un
genere di musica afro cubana, con contaminazioni funk, rock, blues e folk:
tutto questo riversato come un fiume in piena pure nel suo set durato oltre
un’ora, scatenando il pubblico con ritmi forsennati determinati da una base
ritmica fantastica e una sezione fiati da brivido. Insomma: un trionfo con il
pubblico incantato da cotanta bravura,
Chucho Valdès con la band saluta il
pubblico
Non semplice suonare dopo un concerto del genere. Però quel grande palco dopo
Valdès non veniva calcato da una band qualsiasi, qui stiamo parlando dei Los
Lobos, che dal Barrio di Los Angeles con la loro ultratrentenanle carriera
costellata da molti album e miglia di concerti, hanno influenzato artisti di
tutto il mondo. Rock, rock-blues, ballatone, saccheggi nella tradizione
sudamericana con alcune canzoni interpretate in spagnolo, con storie che
parlano a volte d’amore molte altre volte invece raccontando fatti di vita
reali, dalle mille sfaccettature a volte anche ribelli e cruente, ma pur
sempre coerenti con la realtà delle grandi città metropolitane ma non solo.
Una fortuna vedere dal vivo la band capitanata dai leader storici come Cesar
Rosas (chitarra e voce) e David Hidalgo (chitarra, voce e mini fisarmonica).
Loro, infatti, non s’ imbarcano spesso in lunghi tour come quello attuale e
nel cartellone di questa edizione dell’Estival di Lugano sono stati aggiunti
quasi all’ultimo momento, con una data italiana “saltata” (quattro i concerti
in totale nella vicina Penisola) e non recuperabile.
Rodati da anni on the road i Los Lobos- composti oltre che da Rosas e
Hidalgo, da Conrad Lozano al basso, Steve Berlin al sax e tastiere, Louie
Perez all’altra chitarra elettrica e da Bugs Gonzalesalla batteria- in un’ora
e mezza di concerto senza pause, ci hanno dato dentro di brutto.
David Hidalgo alla fisa
Prima due pezzi di “rodaggio” compresa una bella versione di “The
Neighborhood” tratta dall’omonimo album del 1990 che non manca mai in
scaletta, poi Hidalgo abbandona la fisa per la chitarra elettrica e il
concerto prende un’altra piega. Il pubblico eterogeneo, molti gli stranieri,
pur con decisa prevalenza di ultra quarantenni ha capito che la serata è di
quelle giuste per assistere a un altro grande concerto.
E così è stato. Senza elencare tutti i pezzi prescelti (scaletta poco
dissimile da quella presentata nelle precedenti date italiane), da segnalare
almeno la caraibica “Chucho’s Cumbia” con Rosas che spiega al pubblico (prima
in inglese poi in spagnolo” la specificità della cumbia: ritmo forsennato e
in continuo crescendo tra basso, chitarre e sax, con la piazza divenuta una
enorme pista da ballo di “salsa” cubana.
Stupenda “Tin Can Trust”(tratta dall’album omonimo del 2010, l’ultimo in
studio che precede il live “Disconnected in New York City” dell’anno scorso),
con la bravura di Hidalgo alle sei corde elettriche che emerge dirompente
inseguito da assoli dei Rosas e Pérez da sogno.
Ancora meglio se possibile “All my bridges burning”, sempre tratto dall’album
di cui sopra citato,
Steve Berlin a Lugano
preceduto da un breve e simpatico scambio di battute tra il pubblico e Rosas
(occhiali scuri e camicia rossa) con quest’ultimo a chiedere se conoscessero
Jimi Hendrix o Grateful Dead, ricevendo un’ovazione. Poi il via a una torrida
versione rock blues, dove per oltre 10 minuti tutta la band ha dato il meglio
di sè ognuno ovviamente nel suo ambito specifico. Davvero stupenda e tripudio
finale.
I “Lupi” hanno deciso che questo deve essere un concerto ad alto tasso
elettrico e così è stato.
Le chitarre acustiche infatti nono sono mai state utilizzate per dare spazio
all’anima più rock e blues della band. E i Lobos in questo sono dei veri
maestri.
Molto bella pure “Maria Christina”, uno dei pochi brani lenti proposti ma pur
sempre trascinante.
Ovviamente non poteva mancare “Set Me free (Rosa Lee)”,uno dei pezzi più
famosi preferiti sia dal pubblico che dalla stessa band, qui in versione
piuttosto standard ma sempre efficace.
L’inizio del concerto
A sorpresa in scaletta i Lobos ci presentano “Kiko”, brano importante della
loro carriera tratto dall’omonimo album del 1992 e uno dei loro migliori,
che da diverso tempo non proponevano anche se nel 2012 ne uscì una versione
live dell’intero album riproposto in un breve tour americano
Rosas è in forma e scherza spesso con il pubblico omaggiando pure Lugano
<<abbiamo scoperto una città bellissima>>; così come ruffianando il pubblico
aggiunge <<siete una platea meravigliosa>>. Un pò provato e stanco invece
Hidalgo il quale però, una volta imbracciata la chitarra, entra in trance
artistica nonostante tutto.
La festa con i Lobos ogni volta non può che concludersi con l’attesissima
versione di “La Bamba” traditional reso famoso da Richie Valens ma fatta
loro da qualche decennio in una versione ancora più coinvolgente. La Bamba
che come al solito diventa un medley con Good Lovin: anche in questo caso il
pubblico diventa protagonista, imbeccato da Rosas che lo sprona ad
accompagnare il medley cantando all’unisono.
Stremati anche dal caldo la band americana lascia il palco ma solo per pochi
minuti, richiamati a gran voce dai più irriducibili situati soprattutto sotto
il palco.
A questo punto i Los Lobos regalano ancora un paio di brevi bis e (all’alba
dell’una e 45 della notte) salutano tutti con un arrivederci alla prossima
occasione.
Grandi Lobos.
[email protected]
Storia di ebrei internati ad Aprica:
documentario prodotto dall’Insubria
di Varese
VARESE, 9 luglio 2015 – È prodotto dal professor Giovanni Porta, genetista
dell’Università degli Studi dell’Insubria, il documentario diretto da Chiara
Francesca Longo “Gli Zagabri”, sulle vicende di un gruppo di ebrei
provenienti da Zagabria e internati ad Aprica.
Proprio nella località orobica, nella sala centrale del Comune di Aprica, il
prossimo 20 luglio, alle ore 21.15, e a seguire il 9 di agosto, sarà
proiettato il filmato, attualmente visibile in una breve anteprima
disponibile su Facebook alla pagina “Gli Zagabri” e su Youtube.
Nel 1943 un gruppo di Ebrei provenienti da Zagabria, sfuggiti all’occupazione
nazista della ex Jugoslavia riesce a raggiungere l’Italia. A seguito delle
leggi razziali, alcuni di loro vengono internati dal regime fascista in un
piccolo paese della Valtellina, l’isolata e verde Aprica. Le famiglie
contadine dovranno quindi ospitare nelle loro case i nuovi arrivati;
l’iniziale diffidenza si trasforma in poco tempo in un legame assai più
profondo, fino all’epilogo dell’8 settembre, quando molti ebrei saranno
costretti a fuggire verso il confine svizzero, aiutati dagli stessi abitanti
che sfideranno il regime per salvarli.
Tra gli altri, conosceremo Vincenzo Negri, il “Caramba”, partigiano delle
Fiamme Verdi che ci racconterà le storiche vicende della Brigata Mortirolo,
che tenne in scacco migliaia di tedeschi sul confine svizzero, in una
Valtellina assediata da fascisti e tedeschi per via del ridotto, che doveva
garantire una via di fuga a Mussolini. Questi partigiani furono operai e
contadini, che giovanissimi scelsero di sfidare il regime, a volte anche a
costo di sacrificare la loro giovane vita, come nel caso di Attilio Stampa, i
cui funerali furono una vera e propria rivolta popolare.
Il video racconta la guerra e il risveglio delle coscienze nella piccola
comunità alpina attraverso l’amicizia con gli ebrei “erranti” di Zagabria,
fino alla liberazione.
Il filmato è prodotto in collaborazione con Anpi, Università degli Studi
dell’Insubria, BIM, Comune di Aprica; la regia è di Chiara Francesca Longo;
le musiche sono di Delilah Sharon Gutman.
Sempre dalla collaborazione tra il professor Porta e Chiara Longo – e con il
patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria – è nato il filmato
“Sono razzista ma sto cercando di smettere” sull’inesistenza del concetto di
razza umana, con la voce di Patrizio Roversi, e la partecipazione di Guido
Barbujani, Genetista e Telmo Pievani, Filosofo della Scienza. Il video è
online su Youtube e ha totalizzato oltre 3500 visualizzazioni.
Entrambi i contenuti saranno disponibili a breve anche sui canali social e
sul sito dell’Università degli Studi dell’Insubria.
A Baveno serate finali del concorso
di Prosa, Poesia, Pittura e
Fotografia
BAVENO, 8 luglio 2015– Per il secondo anno consecutivo torna a Baveno, sulle
sponde del Lago Maggiore, dal 5 all’11
luglio, il Concorso di Prosa, Poesia,
Pittura e Fotografia di 50&Più,
associazione di ultracinquantenni
aderente a Confcommercio – Imprese per
l’Italia. Giunto alla 33° edizione, il
Concorso è proposto a tutti gli over 50
che vogliono trovare nell’esperienza
artistica il piacere di comunicare e
valorizzare la propria creatività
La gara ogni anno richiama centinaia di artisti dilettanti da tutta Italia
spinti dal desiderio di mettersi in gioco e di condividere la propria
passione artistica.
A Baveno giungeranno i finalisti del Concorso le cui opere saranno valutate
da una giuria composta da personalità di spicco: Renato Minore (giornalista,
scrittore e critico letterario de Il Messaggero), Lina Pallotta, (fotografa
pluripremiata di fama nazionale e internazionale), Elio Pecora (poeta e
scrittore, direttore della rivista “Poeti e Poesia”), Giulio Rigoni (pittore
e autore de l’opera “Divertimento in torre” scelta come immagine simbolo di
questa edizione) e Duccio Trombadori (giornalista, pittore e critico d’arte).
I vincitori, cinque per ciascuna sezione (Prosa, Poesia, Pittura e
Fotografia) saranno premiati conla Farfallad’Oro, simbolo del Concorso.
Quattro, invece, gli artisti che si aggiudicherannola Libellulad’Oro, premio
riservato ai concorrenti già vincitori nelle precedenti edizioni della
Farfalla d’Oro.
Oggi verranno premiati i quattro supervincitori dell’edizione 2014 votati dai
lettori della rivista 50&Più e dal sito www.50epiu.it, le superfarfalle sono
state assegnate a:
Giulia Maria Barbarulo di Pellezzano, provincia di Salerno, per la sezione
Prosa con il racconto “Inno alla bellezza ovvero i mille passi di una nuvola”
Maria Teresa Fiorato di Vicenza per la sezione Poesia, con l’opera “Porte”,
Bertilla Diquigiovanni di Creazzo, provincia di Vicenza, per la sezione
Pittura, con l’opera “l’onda”;
Pasquale Talano di Fondi, in provincia di Latina, per la sezione Fotografia,
con l’opera “La raccolta dei cavoli”
50&Più, Associazione di ultracinquantenni aderente a Confcommercio – Imprese
per l’Italia. Fondata nel 1974, opera per la rappresentanza e la tutela dei
propri soci e il riconoscimento degli over 50 come risorsa, promuovendone il
ruolo sociale. Forte di 330 mila iscritti, è interlocutrice qualificata degli
organi politico-istituzionali del Paese in materia previdenziale e sociale.
E’ diffusa con oltre 1.000 sedi su tutto il territorio nazionale. Conta anche
26 sedi in 10 paesi del mondo. www.50epiu.it
Il leggendario Rick Wakeman in
concerto ad AstiMusica
ASTI, 8 luglio 2015- Dopo il grande successo riscontrato durante la prima
settimana della XXª edizione
diAstiMusica, ideata e diretta da Massimo
Cotto (giornalista, scrittore e assessore
alla cultura di Asti), la rassegna musicale
prosegue con importanti appuntamenti
musicali. Questa sera, mercoledì 8 luglio,
salirà sul palco di Piazza Cattedra RICK
WAKEMAN (inizio spettacolo ore 21.30 –
ingresso €. 15,00) uno dei grandi
protagonisti della musica rock progressive
anni ’70. Wakeman, noto al grande pubblico
per la sua militanza come tastierista degli YES, ha ottenuto nel corso della
sua carriera risultati importantissimi anche da solista, vendendo oltre 10
milioni di copie con il suo primo album senza la band inglese, “The Six Wives
of Henry VIII”. Mentre domani, giovedì 9 luglio, saranno in concerto Danilo
Rea e Doctor 3 (inizio spettacolo ore 21.30 – ingresso €. 10,00) per un nuovo
appuntamento a base di jazz in compagnia del pianoforte di Danilo Rea, il
contrabbasso di Enzo Pietropaoli e la batteria di Fabrizio Sferra.
L’ultimo weekend di AstiMusica sarà caratterizzato dai live di Mannarino (10
luglio), Levante eChiara dello Iacovo (11 luglio) e Arianna Antinori (12
luglio).
Tutti gli eventi saranno introdotti dalle 19.30 da un apericena in piazza, a
base di prodotti a Km 0 e vini biologici, con accompagnamento musicale.
Convergenze Festival: un grande
successo di pubblico al Parco
Mantegazza
VARESE, 8 luglio 2015– Si è conclusa domenica 5 luglio – conil doppio
concerto di Meg e di Frankie Hi-Nrg Mc e con
Bombino durante il concerto
le esibizioni dei Belize e di DJ Pandaj – la prima edizione del Con>ergenze
Festival, la grande kermesse di quattro giorni organizzata dalla rete di
associazioni varesine, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Coop, con
la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Varese e con il
patrocinio della Provincia di Varese.
Oltre 3000 spettatori, nel corso del Festival, hanno affollato il Parco
Mantegazza, sfidando imperturbabili ed entusiasti la calura e la pioggia,
rimanendo sotto l’acqua nel corso delle prime due serate per assistere al
concerto di Davide Van De Sfroos e allo spettacolo di Alessandro Bergonzoni,
alla ricerca di un’esperienza realmente unica per la città di Varese: 22
spettacoli musicali e teatrali, 3 incontri degli artisti con il pubblico, 3
laboratori per adulti e bambini, 4 visite guidate al Castello e al Museo di
Masnago.
Un pubblico davvero eccezionale, civilissimo, composto da spettatori di tutte
le età anche grazie ad un programma artistico che a tutte le età intendeva
rivolgersi; un repertorio che ha alternato la proposta di grande chiamata
(Davide Van De Sfroos, Alessandro Bergonzoni, Bombino, Meg, Frankie Hi-Nrg
Mc) ad una proposta di richiamo più contenuto ma di almeno pari qualità
(dagli spettacoli teatrali per adulti e bambini alla valorizzazione dei
gruppi musicali del territorio).
Meg
Tutto questo nella cornice di quello che potremmo forse considerare il vero
protagonista del festival: il Parco Mantegazza. Un ambiente naturale
splendido, affascinante, perfetto per l’organizzazione di una manifestazione
tanto complessa. Un bellissimo luogo varesino, che tanti spettatori non
conoscevano e che siamo felici di aver contribuito – crediamo – a valorizzare
ed aprire al grande pubblico.
Molto, moltissimo, per una prima
edizione. Davvero è il caso di dire:
“Buona la prima!”
Ma l’estate dei partner di Con>ergenze non finisce qui.
E’ già in corso come di consueto, presso la tensostruttura dei Giardini
Estensi, l’arena cinematografica estiva Esterno Notte, curata da Filmstudio
90, che si protrarrà fino a settembre. E sono poi in arrivo gli appuntamenti
estivi di sempre: il Varese Gospel Festival, curato da Solevoci, il 17, 18 e
19 luglio e il Black&Blue Festival, curato dall’Associazione Circo di
Note il 24, 25 e 26 luglio.
Per una lunga, lunga estate… convergente.
I grandi Los Lobos giovedì in
concerto all’Estival Jazz di Lugano
LUGANO,
Saranno
suonato
giovedì
7 LUGLIO 2015- di GIANNI BERALDOgli attesissimi americani Los LobOs (in Italia hanno recentemente
in due date) gli ospiti di riguardo che chiuderanno -domani sera
9 luglio- con un concerto
I Los Lobos in un concerto recente
infuocato, la prima giornata dell’Estival Jazz di Lugano (in Piazza della
Riforma).
Appuntamento particolarmente sentito in tutta la Svizzera così come in gran
parte della Lombardia, con un cartellone di tutto riguardo come oramai
Estival Jazz ha abituato durante i suoi 37 anni di vita.
La ricetta vincente è ovviamente la elevatissima qualità di tutti i concerti
in programma.
Tre giorni di grande musica (si parte giovedì 9 per concludersi sabato 19
luglio) tutta gratuita. Tre concerti a sera: i primi due solitamente di
un’ora mentre l’ultimo, che inizia mediamente a mezzanotte, rispetta i canoni
tradizionali presentando la scaletta intera del gruppo o artista in
programma.
Da tempo Estival Jazz di contraddistingue per una scelta basata non solo
sulla musica jazz ma anche altri generi: l’importante è la qualità della
proposta.
In tal senso ricordiamo ad esempio lo splendido concerto di Steve Winwood,
vera leggenda della musica rock e blues, che nel 2013 ha incantato le
migliaia di persone che affollavano Piazza Riforma, location dei concerti
principali.
Nel solco di questa tradizione, gli organizzatori quest’anno hanno pensato
bene di invitare i Los Lobos, fantastica band di Los Angeles capitanata da
David Hidalgo e Cesar Rosas, capaci di calamitare l’attenzione anche dei
cultori più esigenti, con quel mix di tex mex, rock blues, ma pure splendide
ballatone che li hanno resi famosi in tutto il mondo.
Venti album alle spalle in trent’anni di carriera. L’ultimo dei quali del
2013 intitolato “Disconnected, in New York city”,splendido live dove i Lobos
ripercorrono parte della loro brillante carriera, riproponendo pezzi come
“The Neightborhood”, Tin Can trust”, la stupenda “Set me free (Rosa Lee),
senza dimenticare che i “Lupi” di Los Angeles sono di origini ispaniche,
quindi in scaletta pure brani cantati in spagnolo come “Cguco’s Cumbia” o
“Maria Christina”. I loro live set sono davvero divertenti, appassionanti, ma
soprattutto sul palco vi è un band con i fiocchi altamente stimati da tutti i
migliori artisti. I Los Lobos infatti sono composti, oltre che da Hidalgo e
Rosas, entrambi alla chitarra con Cesar Rosas (anche vice solista), da Conrad
Lozano al basso, Louiz Perez alla chitarra acustica e il mitico sassofonista
nonchè tastierista Steve Berlin. Ad accompagnarli in questo tour europeo
anche altri musicisti per la parte ritmica come Bugs Gonzales alla batteria.
Insomma da vedere assolutamente.
Chucho Valdes suonerà prima dei
Lobos
Ecco il programma delle tre serate
EDIZIONE 2015
Lugano, Piazza Riforma – Entrata libera
Giovedì 9 luglio 2015, dalle 20:30
Marco Pacassoni Quartet
Chucho Valdes Irakeke 40
Los Lobos
Venerdì 10 luglio 2015, dalle 20:30
Naturally 7
Les Ambassadeurs feat. Salif Keita
Candy Dulfer & Band
Sabato 11 luglio 2015, dalle 20:30
Talking Drums
Elio e le Storie tese
Seun Kuti & Egypt 80
[email protected]