Luigi “Grechi” De Gregori ospite al concerto del fratello Francesco VARESE, 13 luglio 2015- Mercoledì 15 luglio LUIGI “GRECHI” DE GREGORI sarà ospite di FRANCESCO DE GREGORI sul palco della Cavea – Auditorium Parco della Musica di Roma. Luigi duetterà insieme a Francesco sui brani “Il Bandito e il Campione” (la cui musica e il testo sono stati scritti dallo stesso Luigi), e “Senza Regole” (P. Giovenchi – L. Grechi), in cui Francesco suonerà l’armonica. Sul palco, i due fratelli saranno accompagnati da Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi(chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti(batteria). «Ho già condiviso il palco di Francesco nel 1989 nel tour “Miramare” – racconta Luigi – quando insieme al bluesman Francis Kuipers aprivamo i suoi concerti. Allora non avevo ancora scritto “Il Bandito e il Campione” e adesso sarà emozionante, per me che l’ho scritta, proporla al pubblico insieme a Francesco che l’ha portata al successo. E poi lo avrò accanto a suonare l’armonica in “Senza Regole”: l’ho sempre apprezzato con quello strumento che suona sin da ragazzo e che è quasi una “seconda” voce, per la naturalezza istintiva con cui la suona.» È da poco uscita la raccolta “Tutto quel che ho 2003-2013” (su etichetta Caravan e distribuzione iCompany), checontiene 18 brani tratti dai precedenti album di Luigi “Grechi” De Gregori (“Angeli e Fantasmi”, “Pastore di Nuvole” e“Ruggine”) e ripercorre i successi del cantautore ispirati al mondo musicale d’oltreoceano ma anche a tematiche “di casa nostra”. Le canzoni scelte, estrapolate dai loro album di origine e assortite in questa collection, si susseguono come in uno spettacolo dal vivo dando una continuità quasi inaspettata a questo progetto discografico. L’album, in bilico tra il folk e l’alt-country, ripropone brani che non sono invecchiati ma che hanno ora una nuova vita. La collection, che racchiude i brani più rappresentativi del cantautore in cui si mescolano storie e personaggi a lui molto cari, è disponibile in digital download, su tutte le piattaforme streaming e in tutti i negozi tradizionali. Luigi “Grechi” De Gregori, del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione, attende qualche anno prima di pubblicare il suo primo album “Accusato di libertà” (PDU, 1975). E di libertà Grechi dimostrava di intendersene parecchio: lo troviamo infatti a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine, o anche a leggere i tarocchi ai passanti e a viaggiare su e giù per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. Alla fine degli anni Sessanta, nel celebre locale trasteverino “Folkstudio” inizia a dirigere, insieme a Francesco Pugliese, il primo “Folkstudio Giovani” della domenica pomeriggio, uno spazio che poi divenne la fucina della cosiddetta “scuola romana” di cantautori, all’interno del quale mossero i loro primi passi artisti del calibro di Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Rino Gaetano e molti altri. A Milano fa anche il bibliotecario, come già il padre e il nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come “Elogio del tabacco” o “Il mio cappotto”, esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade, cominciano a procurargli stima ed attenzione da parte di un pubblico di nicchia. Verso la fine degli anni Ottanta, con qualche disco in più all’attivo, Luigi Grechi scrive “Il bandito e il campione” (brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori), grazie al quale si aggiudica il Premio Tenco nel 1993 come Miglior canzone dell’anno. Passato dalla PDU alla Sony incide gli album “Dromomania”, “Azzardo”, “Girardengo e altre storie”, “Cosìvalavita”,“Pastore di Nuvole” ed infine “Angeli e Fantasmi”, il suo ultimo, ispirato lavoro. Nel frattempo, partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti e torna negli Stati Uniti a suonare con i suoi amici Peter Rowan e Tom Russell. Successo per i ragazzi della Nostra Famiglia con lo spettacolo “La Nostra Divina Commedia” CASTIGLIONE OLONA, 12 luglio 2015- Ce l’hanno fatta e alla grande i ragazzi con disabilità dei corsi professionali dell’Associazione La Nostra Famiglia di Castiglione Olona, ce l’hanno fatto a portare il loro spettacolo “La Nostra Divina Commedia” davanti a un pubblico esterno, sabato sera nel cortile del Castello di Monteruzzo, nell’ambito delle iniziative del Palio dei Castelli, giunto anch’esso al quarantesimo compleanno, come la sede dell’Associazione. Abituati a esibirsi solo “in casa” in occasione delle annuali feste dell’Associazione nella sede di via Monte Cimone, il salto di “qualità” non è stato facile, ma i circa 200 spettatori (stavolta non solo parenti e amici) hanno decisamente gradito la divertente piece teatrale con la quale è stato simpaticamente concentrato il viaggio del sommo poeta nel mondo di Purgatorio, Inferno e Paradiso. Un successo di pubblico, ma anche un traguardo importante per i ragazzi e i loro educatori. La compagnia ha avuto una composizione un po’ diversa rispetto a quella che si e’ esibita in sede il 27 giugno: qualcuno in ferie, qualcuno non se la è sentita di affrontare un palcoscenico pubblico, ma il risultato è stato ottimo, anche per i neo attori che si sono esibiti per la prima volta. Un esempio, quello della Nostra Famiglia, di come l’attenzione e la cura per i ragazzi con disabilità possano portare alla luce le capacità e l’importante bellezza che, in modo diverso, sono presenti in ognuno di loro. Los Lobos a Lugano: concerto strepitoso all’Estival in Piazza Riforma LUGANO, 10 luglio 2015- di GIANNI BERALDOAssistere a un concerto dei Los Lobos è davvero un’esperienza emozionante(personalmente Cesar Rosas durante il concerto l’attendevo da anni). Se poi il contesto è quello, bellissimo, dell’Estival di Lugano in quella straordinaria grande Piazza della Riforma, allora tali concetti vengono espressi alla massima valenza. I “Lupi” di Los Angeles nella loro superba formazione storica, ieri sera non hanno tradito le attese delle migliaia di fan che attendevano da ore la loro performance. “Sorbendosi” pure i due set di apertura di serata e di Festival (che si concluderà sabato sera) affidati al giovane talento italiano in ambito jazz Marco Pacassoni (alle prese con marimba e vibrafono) con il suo quartet; a seguire un grande Chuco Valdès con la sua big band , gli “Irakere 40”, formata da musicisti piuttosto giovani ma già piuttosto sgamati. Prima di parlare del concerto dei Los Lobos (iniziato a mezzanotte!) ancora qualche riga sul 74enne Valdès. Pianista cubano famoso in tutto il mondo, vincitore di ben 5 awards grazie soprattutto al fatto di avere esportato un genere di musica afro cubana, con contaminazioni funk, rock, blues e folk: tutto questo riversato come un fiume in piena pure nel suo set durato oltre un’ora, scatenando il pubblico con ritmi forsennati determinati da una base ritmica fantastica e una sezione fiati da brivido. Insomma: un trionfo con il pubblico incantato da cotanta bravura, Chucho Valdès con la band saluta il pubblico Non semplice suonare dopo un concerto del genere. Però quel grande palco dopo Valdès non veniva calcato da una band qualsiasi, qui stiamo parlando dei Los Lobos, che dal Barrio di Los Angeles con la loro ultratrentenanle carriera costellata da molti album e miglia di concerti, hanno influenzato artisti di tutto il mondo. Rock, rock-blues, ballatone, saccheggi nella tradizione sudamericana con alcune canzoni interpretate in spagnolo, con storie che parlano a volte d’amore molte altre volte invece raccontando fatti di vita reali, dalle mille sfaccettature a volte anche ribelli e cruente, ma pur sempre coerenti con la realtà delle grandi città metropolitane ma non solo. Una fortuna vedere dal vivo la band capitanata dai leader storici come Cesar Rosas (chitarra e voce) e David Hidalgo (chitarra, voce e mini fisarmonica). Loro, infatti, non s’ imbarcano spesso in lunghi tour come quello attuale e nel cartellone di questa edizione dell’Estival di Lugano sono stati aggiunti quasi all’ultimo momento, con una data italiana “saltata” (quattro i concerti in totale nella vicina Penisola) e non recuperabile. Rodati da anni on the road i Los Lobos- composti oltre che da Rosas e Hidalgo, da Conrad Lozano al basso, Steve Berlin al sax e tastiere, Louie Perez all’altra chitarra elettrica e da Bugs Gonzalesalla batteria- in un’ora e mezza di concerto senza pause, ci hanno dato dentro di brutto. David Hidalgo alla fisa Prima due pezzi di “rodaggio” compresa una bella versione di “The Neighborhood” tratta dall’omonimo album del 1990 che non manca mai in scaletta, poi Hidalgo abbandona la fisa per la chitarra elettrica e il concerto prende un’altra piega. Il pubblico eterogeneo, molti gli stranieri, pur con decisa prevalenza di ultra quarantenni ha capito che la serata è di quelle giuste per assistere a un altro grande concerto. E così è stato. Senza elencare tutti i pezzi prescelti (scaletta poco dissimile da quella presentata nelle precedenti date italiane), da segnalare almeno la caraibica “Chucho’s Cumbia” con Rosas che spiega al pubblico (prima in inglese poi in spagnolo” la specificità della cumbia: ritmo forsennato e in continuo crescendo tra basso, chitarre e sax, con la piazza divenuta una enorme pista da ballo di “salsa” cubana. Stupenda “Tin Can Trust”(tratta dall’album omonimo del 2010, l’ultimo in studio che precede il live “Disconnected in New York City” dell’anno scorso), con la bravura di Hidalgo alle sei corde elettriche che emerge dirompente inseguito da assoli dei Rosas e Pérez da sogno. Ancora meglio se possibile “All my bridges burning”, sempre tratto dall’album di cui sopra citato, Steve Berlin a Lugano preceduto da un breve e simpatico scambio di battute tra il pubblico e Rosas (occhiali scuri e camicia rossa) con quest’ultimo a chiedere se conoscessero Jimi Hendrix o Grateful Dead, ricevendo un’ovazione. Poi il via a una torrida versione rock blues, dove per oltre 10 minuti tutta la band ha dato il meglio di sè ognuno ovviamente nel suo ambito specifico. Davvero stupenda e tripudio finale. I “Lupi” hanno deciso che questo deve essere un concerto ad alto tasso elettrico e così è stato. Le chitarre acustiche infatti nono sono mai state utilizzate per dare spazio all’anima più rock e blues della band. E i Lobos in questo sono dei veri maestri. Molto bella pure “Maria Christina”, uno dei pochi brani lenti proposti ma pur sempre trascinante. Ovviamente non poteva mancare “Set Me free (Rosa Lee)”,uno dei pezzi più famosi preferiti sia dal pubblico che dalla stessa band, qui in versione piuttosto standard ma sempre efficace. L’inizio del concerto A sorpresa in scaletta i Lobos ci presentano “Kiko”, brano importante della loro carriera tratto dall’omonimo album del 1992 e uno dei loro migliori, che da diverso tempo non proponevano anche se nel 2012 ne uscì una versione live dell’intero album riproposto in un breve tour americano Rosas è in forma e scherza spesso con il pubblico omaggiando pure Lugano <<abbiamo scoperto una città bellissima>>; così come ruffianando il pubblico aggiunge <<siete una platea meravigliosa>>. Un pò provato e stanco invece Hidalgo il quale però, una volta imbracciata la chitarra, entra in trance artistica nonostante tutto. La festa con i Lobos ogni volta non può che concludersi con l’attesissima versione di “La Bamba” traditional reso famoso da Richie Valens ma fatta loro da qualche decennio in una versione ancora più coinvolgente. La Bamba che come al solito diventa un medley con Good Lovin: anche in questo caso il pubblico diventa protagonista, imbeccato da Rosas che lo sprona ad accompagnare il medley cantando all’unisono. Stremati anche dal caldo la band americana lascia il palco ma solo per pochi minuti, richiamati a gran voce dai più irriducibili situati soprattutto sotto il palco. A questo punto i Los Lobos regalano ancora un paio di brevi bis e (all’alba dell’una e 45 della notte) salutano tutti con un arrivederci alla prossima occasione. Grandi Lobos. [email protected] Storia di ebrei internati ad Aprica: documentario prodotto dall’Insubria di Varese VARESE, 9 luglio 2015 – È prodotto dal professor Giovanni Porta, genetista dell’Università degli Studi dell’Insubria, il documentario diretto da Chiara Francesca Longo “Gli Zagabri”, sulle vicende di un gruppo di ebrei provenienti da Zagabria e internati ad Aprica. Proprio nella località orobica, nella sala centrale del Comune di Aprica, il prossimo 20 luglio, alle ore 21.15, e a seguire il 9 di agosto, sarà proiettato il filmato, attualmente visibile in una breve anteprima disponibile su Facebook alla pagina “Gli Zagabri” e su Youtube. Nel 1943 un gruppo di Ebrei provenienti da Zagabria, sfuggiti all’occupazione nazista della ex Jugoslavia riesce a raggiungere l’Italia. A seguito delle leggi razziali, alcuni di loro vengono internati dal regime fascista in un piccolo paese della Valtellina, l’isolata e verde Aprica. Le famiglie contadine dovranno quindi ospitare nelle loro case i nuovi arrivati; l’iniziale diffidenza si trasforma in poco tempo in un legame assai più profondo, fino all’epilogo dell’8 settembre, quando molti ebrei saranno costretti a fuggire verso il confine svizzero, aiutati dagli stessi abitanti che sfideranno il regime per salvarli. Tra gli altri, conosceremo Vincenzo Negri, il “Caramba”, partigiano delle Fiamme Verdi che ci racconterà le storiche vicende della Brigata Mortirolo, che tenne in scacco migliaia di tedeschi sul confine svizzero, in una Valtellina assediata da fascisti e tedeschi per via del ridotto, che doveva garantire una via di fuga a Mussolini. Questi partigiani furono operai e contadini, che giovanissimi scelsero di sfidare il regime, a volte anche a costo di sacrificare la loro giovane vita, come nel caso di Attilio Stampa, i cui funerali furono una vera e propria rivolta popolare. Il video racconta la guerra e il risveglio delle coscienze nella piccola comunità alpina attraverso l’amicizia con gli ebrei “erranti” di Zagabria, fino alla liberazione. Il filmato è prodotto in collaborazione con Anpi, Università degli Studi dell’Insubria, BIM, Comune di Aprica; la regia è di Chiara Francesca Longo; le musiche sono di Delilah Sharon Gutman. Sempre dalla collaborazione tra il professor Porta e Chiara Longo – e con il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria – è nato il filmato “Sono razzista ma sto cercando di smettere” sull’inesistenza del concetto di razza umana, con la voce di Patrizio Roversi, e la partecipazione di Guido Barbujani, Genetista e Telmo Pievani, Filosofo della Scienza. Il video è online su Youtube e ha totalizzato oltre 3500 visualizzazioni. Entrambi i contenuti saranno disponibili a breve anche sui canali social e sul sito dell’Università degli Studi dell’Insubria. A Baveno serate finali del concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia BAVENO, 8 luglio 2015– Per il secondo anno consecutivo torna a Baveno, sulle sponde del Lago Maggiore, dal 5 all’11 luglio, il Concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia di 50&Più, associazione di ultracinquantenni aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia. Giunto alla 33° edizione, il Concorso è proposto a tutti gli over 50 che vogliono trovare nell’esperienza artistica il piacere di comunicare e valorizzare la propria creatività La gara ogni anno richiama centinaia di artisti dilettanti da tutta Italia spinti dal desiderio di mettersi in gioco e di condividere la propria passione artistica. A Baveno giungeranno i finalisti del Concorso le cui opere saranno valutate da una giuria composta da personalità di spicco: Renato Minore (giornalista, scrittore e critico letterario de Il Messaggero), Lina Pallotta, (fotografa pluripremiata di fama nazionale e internazionale), Elio Pecora (poeta e scrittore, direttore della rivista “Poeti e Poesia”), Giulio Rigoni (pittore e autore de l’opera “Divertimento in torre” scelta come immagine simbolo di questa edizione) e Duccio Trombadori (giornalista, pittore e critico d’arte). I vincitori, cinque per ciascuna sezione (Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia) saranno premiati conla Farfallad’Oro, simbolo del Concorso. Quattro, invece, gli artisti che si aggiudicherannola Libellulad’Oro, premio riservato ai concorrenti già vincitori nelle precedenti edizioni della Farfalla d’Oro. Oggi verranno premiati i quattro supervincitori dell’edizione 2014 votati dai lettori della rivista 50&Più e dal sito www.50epiu.it, le superfarfalle sono state assegnate a: Giulia Maria Barbarulo di Pellezzano, provincia di Salerno, per la sezione Prosa con il racconto “Inno alla bellezza ovvero i mille passi di una nuvola” Maria Teresa Fiorato di Vicenza per la sezione Poesia, con l’opera “Porte”, Bertilla Diquigiovanni di Creazzo, provincia di Vicenza, per la sezione Pittura, con l’opera “l’onda”; Pasquale Talano di Fondi, in provincia di Latina, per la sezione Fotografia, con l’opera “La raccolta dei cavoli” 50&Più, Associazione di ultracinquantenni aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia. Fondata nel 1974, opera per la rappresentanza e la tutela dei propri soci e il riconoscimento degli over 50 come risorsa, promuovendone il ruolo sociale. Forte di 330 mila iscritti, è interlocutrice qualificata degli organi politico-istituzionali del Paese in materia previdenziale e sociale. E’ diffusa con oltre 1.000 sedi su tutto il territorio nazionale. Conta anche 26 sedi in 10 paesi del mondo. www.50epiu.it Il leggendario Rick Wakeman in concerto ad AstiMusica ASTI, 8 luglio 2015- Dopo il grande successo riscontrato durante la prima settimana della XXª edizione diAstiMusica, ideata e diretta da Massimo Cotto (giornalista, scrittore e assessore alla cultura di Asti), la rassegna musicale prosegue con importanti appuntamenti musicali. Questa sera, mercoledì 8 luglio, salirà sul palco di Piazza Cattedra RICK WAKEMAN (inizio spettacolo ore 21.30 – ingresso €. 15,00) uno dei grandi protagonisti della musica rock progressive anni ’70. Wakeman, noto al grande pubblico per la sua militanza come tastierista degli YES, ha ottenuto nel corso della sua carriera risultati importantissimi anche da solista, vendendo oltre 10 milioni di copie con il suo primo album senza la band inglese, “The Six Wives of Henry VIII”. Mentre domani, giovedì 9 luglio, saranno in concerto Danilo Rea e Doctor 3 (inizio spettacolo ore 21.30 – ingresso €. 10,00) per un nuovo appuntamento a base di jazz in compagnia del pianoforte di Danilo Rea, il contrabbasso di Enzo Pietropaoli e la batteria di Fabrizio Sferra. L’ultimo weekend di AstiMusica sarà caratterizzato dai live di Mannarino (10 luglio), Levante eChiara dello Iacovo (11 luglio) e Arianna Antinori (12 luglio). Tutti gli eventi saranno introdotti dalle 19.30 da un apericena in piazza, a base di prodotti a Km 0 e vini biologici, con accompagnamento musicale. Convergenze Festival: un grande successo di pubblico al Parco Mantegazza VARESE, 8 luglio 2015– Si è conclusa domenica 5 luglio – conil doppio concerto di Meg e di Frankie Hi-Nrg Mc e con Bombino durante il concerto le esibizioni dei Belize e di DJ Pandaj – la prima edizione del Con>ergenze Festival, la grande kermesse di quattro giorni organizzata dalla rete di associazioni varesine, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Coop, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Varese e con il patrocinio della Provincia di Varese. Oltre 3000 spettatori, nel corso del Festival, hanno affollato il Parco Mantegazza, sfidando imperturbabili ed entusiasti la calura e la pioggia, rimanendo sotto l’acqua nel corso delle prime due serate per assistere al concerto di Davide Van De Sfroos e allo spettacolo di Alessandro Bergonzoni, alla ricerca di un’esperienza realmente unica per la città di Varese: 22 spettacoli musicali e teatrali, 3 incontri degli artisti con il pubblico, 3 laboratori per adulti e bambini, 4 visite guidate al Castello e al Museo di Masnago. Un pubblico davvero eccezionale, civilissimo, composto da spettatori di tutte le età anche grazie ad un programma artistico che a tutte le età intendeva rivolgersi; un repertorio che ha alternato la proposta di grande chiamata (Davide Van De Sfroos, Alessandro Bergonzoni, Bombino, Meg, Frankie Hi-Nrg Mc) ad una proposta di richiamo più contenuto ma di almeno pari qualità (dagli spettacoli teatrali per adulti e bambini alla valorizzazione dei gruppi musicali del territorio). Meg Tutto questo nella cornice di quello che potremmo forse considerare il vero protagonista del festival: il Parco Mantegazza. Un ambiente naturale splendido, affascinante, perfetto per l’organizzazione di una manifestazione tanto complessa. Un bellissimo luogo varesino, che tanti spettatori non conoscevano e che siamo felici di aver contribuito – crediamo – a valorizzare ed aprire al grande pubblico. Molto, moltissimo, per una prima edizione. Davvero è il caso di dire: “Buona la prima!” Ma l’estate dei partner di Con>ergenze non finisce qui. E’ già in corso come di consueto, presso la tensostruttura dei Giardini Estensi, l’arena cinematografica estiva Esterno Notte, curata da Filmstudio 90, che si protrarrà fino a settembre. E sono poi in arrivo gli appuntamenti estivi di sempre: il Varese Gospel Festival, curato da Solevoci, il 17, 18 e 19 luglio e il Black&Blue Festival, curato dall’Associazione Circo di Note il 24, 25 e 26 luglio. Per una lunga, lunga estate… convergente. I grandi Los Lobos giovedì in concerto all’Estival Jazz di Lugano LUGANO, Saranno suonato giovedì 7 LUGLIO 2015- di GIANNI BERALDOgli attesissimi americani Los LobOs (in Italia hanno recentemente in due date) gli ospiti di riguardo che chiuderanno -domani sera 9 luglio- con un concerto I Los Lobos in un concerto recente infuocato, la prima giornata dell’Estival Jazz di Lugano (in Piazza della Riforma). Appuntamento particolarmente sentito in tutta la Svizzera così come in gran parte della Lombardia, con un cartellone di tutto riguardo come oramai Estival Jazz ha abituato durante i suoi 37 anni di vita. La ricetta vincente è ovviamente la elevatissima qualità di tutti i concerti in programma. Tre giorni di grande musica (si parte giovedì 9 per concludersi sabato 19 luglio) tutta gratuita. Tre concerti a sera: i primi due solitamente di un’ora mentre l’ultimo, che inizia mediamente a mezzanotte, rispetta i canoni tradizionali presentando la scaletta intera del gruppo o artista in programma. Da tempo Estival Jazz di contraddistingue per una scelta basata non solo sulla musica jazz ma anche altri generi: l’importante è la qualità della proposta. In tal senso ricordiamo ad esempio lo splendido concerto di Steve Winwood, vera leggenda della musica rock e blues, che nel 2013 ha incantato le migliaia di persone che affollavano Piazza Riforma, location dei concerti principali. Nel solco di questa tradizione, gli organizzatori quest’anno hanno pensato bene di invitare i Los Lobos, fantastica band di Los Angeles capitanata da David Hidalgo e Cesar Rosas, capaci di calamitare l’attenzione anche dei cultori più esigenti, con quel mix di tex mex, rock blues, ma pure splendide ballatone che li hanno resi famosi in tutto il mondo. Venti album alle spalle in trent’anni di carriera. L’ultimo dei quali del 2013 intitolato “Disconnected, in New York city”,splendido live dove i Lobos ripercorrono parte della loro brillante carriera, riproponendo pezzi come “The Neightborhood”, Tin Can trust”, la stupenda “Set me free (Rosa Lee), senza dimenticare che i “Lupi” di Los Angeles sono di origini ispaniche, quindi in scaletta pure brani cantati in spagnolo come “Cguco’s Cumbia” o “Maria Christina”. I loro live set sono davvero divertenti, appassionanti, ma soprattutto sul palco vi è un band con i fiocchi altamente stimati da tutti i migliori artisti. I Los Lobos infatti sono composti, oltre che da Hidalgo e Rosas, entrambi alla chitarra con Cesar Rosas (anche vice solista), da Conrad Lozano al basso, Louiz Perez alla chitarra acustica e il mitico sassofonista nonchè tastierista Steve Berlin. Ad accompagnarli in questo tour europeo anche altri musicisti per la parte ritmica come Bugs Gonzales alla batteria. Insomma da vedere assolutamente. Chucho Valdes suonerà prima dei Lobos Ecco il programma delle tre serate EDIZIONE 2015 Lugano, Piazza Riforma – Entrata libera Giovedì 9 luglio 2015, dalle 20:30 Marco Pacassoni Quartet Chucho Valdes Irakeke 40 Los Lobos Venerdì 10 luglio 2015, dalle 20:30 Naturally 7 Les Ambassadeurs feat. Salif Keita Candy Dulfer & Band Sabato 11 luglio 2015, dalle 20:30 Talking Drums Elio e le Storie tese Seun Kuti & Egypt 80 [email protected]