Statistica ufficiale e monitoraggio dell’applicazione della Carta europea dei ricercatori Giulio Perani – ISTAT SSI/D La Carta Europea dei Ricercatori e il Codice di Condotta per la loro assunzione: prime esperienze di implementazione Camerino, 6 luglio 2006 Sintesi 1. L’ISTAT e la Carta Europea dei Ricercatori • Il Codice di deontologia del SISTAN • Il Code of Practice dell’Eurostat 2. Il contributo dell’ISTAT all’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della Carta 3. Due esempi di attività ISTAT • Aspetti metodologici delle statistiche sui “ricercatori” • Progetto di rilevazione pilota sui ricercatori pubblici 4. Conclusioni L’ISTAT e la Carta Europea dei Ricercatori (1) • Nella “dichiarazione del Campidoglio” del dicembre 2005 viene esplicitamente riconosciuto il ruolo della statistica pubblica in un quadro di sviluppo di iniziative per la promozione della ricerca: “ … nell’ambito della ricerca occorre salvaguardare e sviluppare anche la produzione dell’informazione quantitativa pubblica in quanto strumento di cittadinanza nelle moderne democrazie.” • In tale prospettiva l’ISTAT vede valorizzato il suo ruolo sotto due importanti aspetti: • In quanto “ente pubblico di ricerca” e non semplicemente agenzia statistica, come accade in altri paesi UE. • Come portatore di importanti esperienze di collaborazione con gli altri settori della ricerca: Università, istituzioni pubbliche, soggetti privati. L’ISTAT e la Carta Europea dei Ricercatori (2) • L’esperienza di collaborazione con istituzioni pubbliche o private impegnate nell’attività di ricerca – in particolare quella in campo statistico ed economico-sociale – rende l’ISTAT particolarmente favorevole ad iniziative che tendano a definire una crescente integrazione tra i diversi settori istituzionali della ricerca. • In particolare, l’ISTAT sostiene lo sviluppo di iniziative comuni nell’ambito del settore della ricerca pubblica, superando la tradizionale separazione tra Università e Istituzioni pubbliche di ricerca. • Infine, l’ISTAT contribuisce allo sforzo di valorizzazione delle risorse umane impegnate nella ricerca con la propria esperienza di autodisciplina dell’attività dei ricercatori statistici, • A livello di Sistema Statistico Nazionale (SISTAN), • A livello di Sistema Statistico Europeo. Il codice di deontologia del SISTAN (1) • Nel 2003, in parallelo al “Codice di protezione dei dati personali”, entrava in vigore anche il “Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema Statistico Nazionale”. • Il Codice di deontologia è primariamente finalizzato a: “… garantire che l'utilizzazione di dati di carattere personale per scopi di statistica, considerati dalla legge di rilevante interesse pubblico e fonte dell'informazione statistica ufficiale intesa quale patrimonio della collettivita', si svolga nel rispetto dei diritti, delle liberta' fondamentali e della dignita' delle persone interessate, in particolare del diritto alla riservatezza e del diritto all'identita' personale.”. Il codice di deontologia del SISTAN (2) • Dal punto di vista operativo, il Codice di deontologia rende possibile l’accesso a dati individuali – per fini statistici o di ricerca – a tutti gli statistici operanti negli Uffici che partecipano al SISTAN (in pratica, gli uffici di statistica di tutte le amministrazioni pubbliche), sulla base del rispetto delle regole di protezione dei dati personali e dei princìpi base di “pertinenza” e di “non eccedenza”. • Nella pratica, il Codice di deontologia sta svolgendo un ruolo centrale per la progressiva costituzione di una “comunità” di statistici operanti nel settore pubblico che possono ora avere accesso, anche a fini di ricerca, a tutti i dati individuali prodotti nel quadro delle attività statistiche del SISTAN a prescindere dall’Istituzione di appartenenza e dall’avere acquisito formalmente la qualifica di “ricercatore”. Il Code of Practice dell’Eurostat • L’Eurostat ha individuato la necessità di fornire un comune riferimento deontologico agli statistici europei impegnati nella produzione di statistiche ufficiali a livello nazionale o sovra-nazionale. • E’ stato quindi approvato, nel 2005, lo European Statistics Code of Practice che richiama gli operatori e le istituzioni statistiche dei Paesi UE al rispetto di dieci principi che dovrebbero assicurare: qualità nelle statistiche, indipendenza, correttezza scientifica, protezione dei dati personali, riduzione degli oneri sui rispondenti e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche destinate alla statistica. Il contributo dell’ISTAT all’Osservatorio nazionale (1) • L’ISTAT sostiene il progetto di un Osservatorio nazionale sull’applicazione della Carta Europea. • Un tale Osservatorio dovrebbe essere strutturato come un “sistema informativo”, che possa acquisire informazioni (strutturate e non, qualitative e quantitative) da fonti diverse, mirando ad essere uno strumento attivo di raccolta e successiva diffusione di dati, informazioni e “best practices”, piuttosto che uno strumento di semplice misurazione o valutazione dell’avanzamento del processo di applicazione a livello nazionale o a livello di singola istituzione. • Uno sforzo particolare dovrà essere fatto nella progettazione di tale sistema – tenendo anche conto delle risorse necessarie per la sua alimentazione e manutenzione – prima ancora di individuare i singoli flussi di informazioni che lo dovranno alimentare. Il contributo dell’ISTAT all’Osservatorio nazionale (2) Dati amministrativi Raccolte di “best practices” Dati statistici OSSERVATORIO Diffusione delle informazioni Rilevazioni ad hoc su istituzioni Rilevazioni ad hoc su individui Il contributo dell’ISTAT all’Osservatorio nazionale (3) • In tale prospettiva, il contributo dell’ISTAT si potrà articolare in tre attività. 1. Aggiornamento periodico di un database statistico che metta a disposizione degli utenti dell’Osservatorio le statistiche più recenti prodotte a livello nazionale e internazionale (Eurostat e OCSE) sui temi della scienza e tecnologia. Approfondimento specifico sulle statistiche relative alle risorse umane nel settore S&T. 2. Supporto metodologico alle attività dell’Osservatorio con riferimento alle definizioni e alle procedure statistiche approvate a livello internazionale (Manuali OCSE – Frascati, Canberra, ecc. – Classificazioni statistiche, Regolamenti europei). Possibile coinvolgimento di soggetti partecipanti all’Osservatorio nelle attività di revisione delle metodologie a livello internazionale. 3. Produzione di specifici indicatori statistici sull’applicazione di alcune parti della Carta, all’interno delle proprie attività istituzionali di produzione statistica. Esempio 1: aspetti metodologici delle statistiche sui ricercatori • La definizione di “ricercatore” fornita dal Manuale di Frascati dell’OCSE appare la più adeguata per la produzione di dati statistici che considerino l’effettivo impegno in ricerca e sviluppo (R&S) in termini di “equivalenti a tempo pieno”. • Due problemi dovranno essere però affrontati a livello metodologico nelle sedi internazionali: • La coerenza tra la definizione di Frascati, basata sullo svolgimento di “mansioni” di ricerca e quella in discussione nella revisione della classificazione ISCO basata sul concetto di “ricercatore” come qualifica professionale. • L’inserimento nella prossima revisione del Manuale di Frascati (2008?) di una specifica raccomandazione per lo svolgimento di rilevazioni statistiche sui “ricercatori” e non più solo sulle istituzioni di ricerca. I ricercatori in Italia: dati 2003 per numero Distribuzione dei ricercatori per settore istituzionale (numero). Anno 2003 17.389 ; 16% 56.480 ; 53% 3.085 ; 3% 30.500 ; 28% AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ISTITUZIONI PRIVATE NON PROFIT IMPRESE UNIVERSITÀ I ricercatori in Italia: dati 2003 per “equivalenti tempo pieno” Distribuzione dei ricercatori per settore istituzionale (e.t.p.). Anno 2003 13.976 ; 20% 27.774 ; 40% 1.716 ; 2% 26.866,3 ; 38% AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ISTITUZIONI PRIVATE NON PROFIT IMPRESE UNIVERSITÀ Esempio 2: Progetto di rilevazione pilota sui ricercatori pubblici • E’ attualmente in fase di avvio uno Studio progettuale del CNR (PSN CNR-00010) – in collaborazione con l’ISTAT – su “Analisi degli elementi caratteristici del personale scientifico finalizzata alla costruzione di indicatori”. • Tale studio progettuale è finalizzato a: • • Verificare la possibilità di raccogliere dettagliati dati amministrativi sui ricercatori pubblici in Italia, nel quadro della rilevazione ISTAT sulle istituzioni pubbliche di ricerca • Valutare la fattibilità di una rilevazione, campionaria o totalitaria, sui ricercatori pubblici in Italia Nella fase pilota (2007) verrà considerata la possibilità di raccogliere dati, presso i singoli ricercatori, sulla conoscenza e sull’applicazione della Carta europea. Conclusioni (1) • L’ISTAT sostiene con forza l’applicazione della Carta Europea e del Codice di Condotta • L’Unità per la produzione delle statistiche su innovazione ed R&S dell’ISTAT è impegnata, sin da ora, a collaborare attivamente allo sviluppo e all’alimentazione di un Osservatorio • I progetti dell’ISTAT di interesse per l’Osservatorio (e gli eventuali risultati di proprie attività pilota) saranno resi noti tempestivamente agli altri partecipanti • L’ISTAT si rende disponibile a fornire supporto metodologico per l’avvio di qualsiasi attività di monitoraggio dell’applicazione della Carta (anche se non strettamente statistica) Conclusioni (2) • L’ISTAT chiederà nei prossimi mesi la disponibilità delle Università e degli altri Enti pubblici di ricerca per lo sviluppo delle proprie attività di rilevazione sui ricercatori pubblici. • Infine, tutti i soggetti SISTAN interessati all’applicazione della Carta sono invitati a presentare i propri progetti di raccolta dati e di monitoraggio nel Circolo di qualità SISTAN su “Innovazione e R&S” per un utile confronto e coordinamento delle relative attività statistiche.