07 - Di che Dio sei

annuncio pubblicitario
G. FILORAMO - F. PAJER, Di che Dio sei? Tante religioni un solo
mondo, SEI, Torino 2011, pp. 170, € 13,00
Il
volume, composto da otto capitoli tematici, offre una sintesi delle più
importanti questioni attinenti al dialogo interreligioso, integrata da brevi
schede di approfondimento tratte in prevalenza da opere specialistiche. Più
che dall’ambito della speculazione teologica l’opera trae la sua strumentazione
dal campo delle scienze umane (storia, sociologia, antropologia). L’intento dei
due autori è di contribuire all’incontro consapevole e rispettoso tra le diverse
identità religiose, rese disponibili a un serio confronto capace di suscitare un
mutuo arricchimento e di offrire nuova vitalità alla propria tradizione.
A un capitolo introduttivo dedicato al “mosaico delle religioni” segue una esposizione delle “ragioni della
convivenza”, procedendo a una rapida rassegna di punti di vista diversi ma complementari: storico,
sociologico, antropologico, filosofico, psicologico, teologico e politico-giuridico. Quanto alla prospettiva
teologica rileviamo che la letteratura citata appartiene per lo più all’area “pluralista” (J. Hick, P.F. Knitter, R.
Panikkar), mentre poco spazio viene concesso ad altre posizioni e ai documenti del magistero. Gli autori
presentano quindi una mappa sintetica delle religioni (classificazione, diffusione, mutamenti in atto),
proseguendo con un capitolo dedicato alla storia del pluralismo religioso. Piuttosto rigida ci appare la
categorizzazione delle forme storiche di convivenza interreligiosa in due tipi fondamentali: coesistenza
irenica, ritenuta caratteristica delle religioni politeiste, e relazione aggressiva, considerata tipica delle
religioni monoteiste. Giustamente viene proposta, quale splendido esempio di tolleranza religiosa, la figura
dell’imperatore indiano Asoka (III secolo a.C.), che in seguito al rimorso per una campagna militare
particolarmente cruenta mise in atto una politica di grande tolleranza tra le religioni, ma ciò accadde - è
opportuno sottolineare – contestualmente alla sua conversione dal politeismo induista al buddhismo, che
politeista non è. Un capitolo importante viene dedicato alla questione delle identità, in cui si chiarisce come
più che corrispondere a “sostanze” immobili esse rappresentino dei campi di forze eterogenee e dinamiche,
dove l’elemento religioso non è mai disgiunto da quello sociale e culturale, valendo spesso da marcatore
comunitario prevalente. Si prendono quindi in esame tre forme di incontro: sincretismo, dialogo,
riconoscimento. Gli autori propendono espressamente per quest’ultima modalità, ritenuta idonea ad avviare
un processo che implica tanto il riconoscimento dei valori presenti nelle altre tradizioni religiose quanto una
revisione della propria. I due capitoli finali volgono l’attenzione alla relazione tra diritto sacro e profano,
tematizzando il tanto discusso rapporto tra laicità dello Stato e identità pubblica delle religioni. Il volume si
conferma così un’utile guida per l’educazione a una cittadinanza pienamente consapevole delle sfide odierne
generate dall’incontro tra uomini di diverse culture e religioni.
Prof. Enrico Riparelli
Scarica